qualita` dell aria nelle scuole

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qualita` dell aria nelle scuole
Ministero dellʼAmbiente, ISPRA e e FederasmaOnlus, organizzano un
convegno per il 4 novembre 2010 dedicato al problema dellʼinquinamento nelle
scuole.
Lʼopuscolo è scaricabile allʼindirizzo:
http://www.governo.it/backoffice/allegati/60226-6300.pdf
FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE!!!!!
Naturalmente parlo dal mio punto di vista, cioè l’igiene in ambiente comunitario.
Ormai da anni cerchiamo di sensibilizzare i nostri clienti ad offrire una maggiore attenzione su un problema
assai presente negli ambienti pubblici.
Finalmente il Ministero dell’ambiente ha proposto una interessante pubblicazione sul problema comune a
tutte le scuole ed ambienti pubblici in generale: l’inquinamento ambientale.
Ho letto attentamente la pubblicazione e non posso fare a meno di essere pienamente d’accordo, tuttavia
alcune considerazioni in più sono necessarie in merito ai consigli estrapolati dalla pubblicazione stessa e
riportati di seguito:
COSA FARE ORA
CONTRO L’ARIA VIZIATA
ARIEGGIARE LE AULE
Sembra banale ma è indispensabile. Troppo spesso invece, per paura di uno spiffero d’aria, è tutto blindato.
Giusto aprire le finestre, per ridurre il tasso di CO2 ma attenzione, solo dopo avere spolverato a dovere i
locali.
Aprire porte e finestre è una buona abitudine, ma se il locale non è stato spolverato a dovere, tutta la polvere
comincerà a disperdersi nell’aria.
Specialmente le polveri sottili possono “volare” per alcune ore prima di ridepositarsi sulle superfici
vanificando i nostri sforzi,ed in più, nell’aria saranno presenti molte più polveri di prima.
VENTILARE I BAGNI
Sembra nuovamente banale ma ancora più utile.
Nei bagni poi si usano prodotti detergenti a base acida piuttosto forti, detergenti contenenti cloro e grandi
quantità di candeggina.
Il cloro è un ottimo igienizzante a basso costo quindi se ne fa un largo utilizzo.
Dobbiamo però sottolineare che la comune candeggina pur essendo a base di cloro non è considerata un
disinfettante sicuro: perché?
Molto semplice.
L’ipoclorito di sodio contenuto nelle comuni candeggine non è stabile e si deteriora piuttosto velocemente.
Cause principali sono:
- TEMPO
- LUCE
- CALORE
Ciò vuole dire che se una bottiglia di candeggina viene lasciata per qualche giorno al sole in una giornata
estiva, perde in pratica ogni efficacia. L’ efficacia la perde anche se è troppo datata la sua produzione.
Si consiglia quindi un tempo massimo d’impiego tra i 3 e i 6 mesi.
Peccato che sulle bottiglie non sia stampata la data di produzione.
Quindi: se veramente dobbiamo disinfettare non ci possiamo fidare di utilizzare la semplice candeggina.
Inoltre un gravissimo problema può derivare dalla mescolanza di prodotti, anche involontaria.
Gli operatori utilizzano di solito anche detergenti a base acida per la disincrostazione dei bagni e
successivamente un lavaggio con candeggina per “disinfettare”.
Se questa operazione è eseguita male e senza un adeguato risciacquo tra l’applicazione dei due prodotti, si
può scatenare una reazione chimica con sviluppo da gas estremamente tossici.
I vapori di cloro anche da soli possono comunque provocare crisi asmatiche nei soggetti a rischio.
Quindi arieggiare abbondantemente è assolutamente d’obbligo.
TENERE LE FINESTRE APERTE DURANTE LE OPERAZIONI DI PULIZIA
Ottimo consiglio visto che si utilizzano prodotti detergenti in quantità a volte notevole.
Vorrei solo analizzare un paio di aspetti.
Arieggiare va bene, ma solo dopo avere spolverato adeguatamente (abbiamo già visto in precedenza i
possibili inconvenienti).
Naturalmente si utilizzano detergenti per la pulizia di pavimenti e banchi e per questi prodotti una delle
caratteristiche più richieste è il profumo.
Il potere detergente (quello più importante) passa in secondo piano, mentre, il profumo del pulito sembra
essere una caratteristica fondamentale.
Ricordiamo che il profumo ha due grossi problemi
1) le allergie, perché solitamente i profumi sono di sintesi chimica e purtroppo in alcuni casi specie i
prodotti più profumati sono anche sensibilizzanti.
2) il profumo copre le carenze igieniche mascherandole con una piacevole fragranza. un po’ quello che si
faceva al tempo del Re Sole (tutti sporchi ma profumati).
Quindi bandiamo i profumi dai detersivi, non servono a pulire meglio e possono essere dannosi.
Certo si potrebbero utilizzare profumi naturali, ma personalmente preferisco bere un buon goccetto di
limoncello piuttosto che usare i limoni per profumare i pavimenti.
Basta con il profumo di pulito, il pulito non ha profumo e neanche odore.
Il problema più grosso riguarda però la pulizia dei banchi.
Purtroppo è oggi un mal costume dilagante scrivere sui banchi.
Questa brutta abitudine costa alla scuola parecchio denaro, grande perdita di tempo.
Togliere queste scritte è diventato un problema non indifferente.
Un tempo si utilizzava l’alcool denaturato, un prodotto a basso costo, poco inquinante e di solito ben tollerato
da tutti.
Oggi questo prodotto a causa della sua facile infiammabilità non è più permesso e si ricorre all’uso di
prodotti assai più costosi e dannosi per la salute e spesso mal sopportati dagli stessi operatori.
Figuriamoci un asmatico che debba stare ore sul banco e respirarne i residui.
Inoltre questi prodotti non sono studiati per pulire ma principalmente per smacchiare.
Risultato?
Banco smacchiato ma igienicamente discutibile.
Rimedio?
Lasciamo il banco con le scritte di inchiostro (assolutamente non pericoloso da un punto di vista igienico) e
togliamo le scritte vandaliche una sola volta all’anno durante le vacanze estive.
Lasciare il banco imbrattato potrebbe anche fornire lo spunto per fare un po’ di sana educazione civica.
I vantaggi saranno notevoli:
- meno prodotti aggressivi utilizzati
- meno vapori tossici respirati da tutti
- grande risparmio economico (visto che sono anche prodotti costosi)
- risparmio di tempo che si può utilizzare per svolgere compiti ben più importanti
EVITIAMO NATURALMENTE L’USO DI AMMONIACA (prodotto ancora oggi largamente utilizzato)
PER COMBATTERE LA POLVERE
PULIRE CON UN PANNO BAGNATO LE LAVAGNE..
Ottimo consiglio senza dubbio da seguire sebbene di non facile applicabilità.
Dove tengo lo straccio umido?
Avrò bisogno di un secchio di acqua dove risciacquarlo.
E chi lo risciacqua?
E con le mani bagnate?
E il pavimento?
Sarà probabilmente tutto gocciolato con il risultato di avere un’aula tutta sporca.
Se poi è troppo bagnato passerà del tempo prima che possa riutilizzare la lavagna.
NON ACCUMULARE SOPRA I MOBILI MATERIALE SCOLASTICO
Mia mamma chiamava ciapa pùver (acchiappa polvere) tutti i soprammobili che un tempo erano adorati dalle
nonne.
Statuine, foto, bomboniere, vasi, tutti oggettini piccoli assolutamente inutili ma difficili da pulire e che
trattenevano una marea di polvere.
Via tutto: una bella superficie sgombra facile e veloce da spolverare.
A maggiore ragione è necessario mantenere sgombre le superfici sopra i mobili cha vanno pulite con
regolarità.
Non utilizziamo fogli di carta o di giornale per coprire i ripiani, sarebbe anche peggio.
Per eliminare a fondo la polvere, specie le polveri sottili che sono le più dannose, niente funziona meglio dei
panni impregnati.
Anche gli aspirapolvere possono funzionare bene a patto di utilizzarli con filtri speciali assoluti (H.E.P.A.) in
grado di trattenere le polveri sottili.
Dobbiamo però fare una precisazione.
Durante il loro funzionamento tutti gli apparecchi vomitano una
grande quantità di aria nell’ambiente generando vortici che
alzano naturalmente la polvere.
Le polveri sottili possono restare sospese nell’aria anche alcune
ore e quindi possono essere respirate in grande quantità anche
dagli operatori durante il loro utilizzo.
Meglio quindi spostare il minore volume d’aria possibile.
Non dimentichiamo poi che oltre ai mobili esistono altre fonti
incredibili dove si raccoglie polvere in quantità.
Impariamo ad alzare gli occhi e guardiamo in alto.
Lampadari e corpi illuminanti sono terribili, molte aule hanno
plafoniere leggermente staccate dal soffitto e sulle quali si
fermano tonnellate di polvere.
Non dimentichiamo poi i termosifoni, i condizionatori, i fan-coil,
e tutti quei fabbricatori di aria calda o fredda che raccolgono
montagne di polvere. Puliamo filtri, condotti e bocchette.
Per proteggere dal sole molte aule hanno ancora le
veneziane, fantastiche per trattenere polvere e sporco e
oltremodo difficili da pulire.
Non dimentichiamo poi di spolverare i poggia libri sotto al banco, altro posto spesso dimenticato, e infine i
pavimenti.
Anche il sotto banco oggi è diventato un problema.
Ai miei tempi a scuola non si lasciava nulla e quindi gli operatori potevano pulire.
Oggi invece molte scuole permettono che i ragazzi lascino libri e quaderni.
Certamente comodo per gli studenti ma un problema per chi deve pulire.
Un’ultima considerazione va poi fatta su come siamo fabbricati i banchi.
Per una efficace pulizia è necessario che si possa pulire senza doverli spostare.
Purtroppo molti sono costruiti in modo che sotto al poggiapiedi è impossibile passare con qualsiasi mezzo.
Le operazioni di spolveratura quindi sono meno efficaci e richiedono più tempo.
Quindi una richiesta ai fabbricanti, pensate anche a chi deve pulire.
PULIRE I LOCALI DELLA SCUOLA (aule, corridoi, palestra, ecc.)
Tutto sommato la polvere presente sul pavimento è la meno dannosa.
Ma attenzione però all’uso dei locali e all’età degli studenti.
Negli asili nido e nelle scuole materne i piccoli studenti sul pavimento ci vivono.
A mano a mano che cresce l’età diminuisce anche l’importanza di tenere un pavimento
perfettamente pulito e spolverato.
Evitiamo assolutamente però di utilizzare la classica vecchia scopa che
inevitabilmente solleva una nuvola di polvere durante il suo utilizzo.
Utilizziamo invece scope a frange che naturalmente laveremo dopo ogni utilizzo.
Evitiamo di usare attrezzi sporchi che invece di pulire peggiorano la situazione.
Purtroppo questi attrezzi possono diventare un ricettacolo di germi e batteri se
lasciate sporche (come spesso si vede).
Meglio proteggere la scopa con una garza umida che andrà sostituita e
sciacquata con frequenza durante l’uso.
In assoluto comunque meglio usare i panni impregnati monouso più efficaci di
qualsiasi altro sistema di spolvero.
Naturalmente dopo avere spolverato con attenzione un buon lavaggio non guasta.
PORRE PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PULIZIA DELLE PALESTRE
Gli impianti sportivi sono veramente terrificanti per tutta una serie di motivi.
Abbiamo già ampiamente parlato di questi problemi
(http://www.cantello.it/news/IMPIANTI%20SPORTIVI%20PROBLEMI.pdf)
Le palestre sono effettivamente difficili.
Sono molto grandi, alte, dispersive.
Il riscaldamento di solito ad aria calda mette in circolo una quantità di polvere spaventosa.
Ci sono davanzali alti difficili da pulire.
Attrezzature ginniche che raccolgono polvere in quantità.
I pavimenti antiscivolo sono impossibili da spolverare e da lavare a mano e servono macchine efficaci.
Ci sono un sacco di tappeti impossibili da pulire efficacemente.
Gli spogliatoi sono trascurati.
Tutto ciò deriva soprattutto da:
- mancanza di tempo. Le palestre sono usate di continuo anche da gruppi esterni e quindi il tempo per
pulirle a dovere non c’è
- mancanza di personale
- mancanza di fondi per acquistare attrezzature adeguate
- mancanza di istruzione del personale addetto
- mancanza di volontà da parte di tutti
Credo francamente che la battaglia “palestra” non possa essere vinta con la situazione attuale.
SE POSSIBILE UTILIZZARE ASPIRAPOLVERE ..
Certamente l’uso di aspirapolvere può aiutare.
Abbiamo già detto del problema principale costituito dall’aria che una macchina del genere smuove. Inoltre
un altro problema riguarda i filtri H.E.P.A. che sono molto efficienti ma piuttosto costosi e devono essere
sostituiti spesso per essere efficaci.
Infine rimane il problema tempo, utilizzare un aspiratore richiede molto più tempo rispetto al sistema con
panni impregnati.
Non posso invece essere concorde sulla pulizia a vapore (vedi sul sito www.cantello.it alla voce NEWS “IL
VAPORE NELLE PULIZIE”)
ETA’
Una cosa importante è tenere sempre presente l’età degli studenti che dovrà essere inversamente
proporzionale ai nostri sforzi.
Minore è l’età maggiore dovrà essere il nostro impegno.
CONCLUSIONI
I problemi ai quali ci troviamo di fronte sono veramente molti.
Poco personale, fondi scarsissimi e moltissima disinformazione.
Uno degli scogli principali è proprio la mancanza di formazione del personale.
Purtroppo in Italia il problema pulizia è sempre stato affrontato in maniera scorretta e superficiale.
L’addetto alle pulizie è da sempre il sempliciotto al quale sono delegate le operazioni più umili.
Per apostrofare i giovani è un comune modo di dire “da grande farai lo spazzino”.
Persino il grande Totò in un sul fil sbeffeggia il futuro genero dicendogli
“tu sei solo capace di fare le pulizie”
Pulire, specie in ambienti pubblici, è un lavoro estremamente
professionale, difficile, impegnativo, che richiede grande impegno e
capacità.
E’ assolutamente necessario che il personale riceva una adeguata
formazione.
Purtroppo tutti abbiamo sotto agli occhi i risultati solitamente piuttosto
scarsi.
Giovanni Cantello