Redentoristi Mondo Niger 2013

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Redentoristi Mondo Niger 2013
Redentoristi in Niger.
2013 – Apostolato tra i detenuti nelle carceri.
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Redentoristi in Niger
2013 – Apostolato tra i detenuti nelle carceri
Il sacerdote redentorista P. Augustin Hounkpe C.Ss.R lavora con i detenuti in Niger. I
detenuti sono tra i più emarginati in Niger. P. Augustin fa sei importanti osservazioni sui
diritti dei detenuti.
1. Vivere in carcere è un evento come nessun altro.
2. La prigione divora i detenuti come il cancro divora un malato: sei un nulla.
3. “La prigione è una città nella città che contiene sporcizia, angoscia, malattia, male… illogico,
irrazionale, incomprensibile, è un mondo a parte, tagliato fuori dalla vita. (… ). È come un grande
convento, ma sporca e senza spiritualità. Hai davvero bisogno di una energia incredibile per evitare
di cadere. È più che una punizione, è la situazione di stallo totale, che chiude la bottiglia, l’ossigeno
è tagliato bruscamente. La prigione è il nostro ghetto, la nostra vergogna ” -. Veronica V.
4. È una situazione difficile oggi, in particolare in Niger, a causa del sovraffollamento delle carceri,
la sporcizia e la mancanza di igiene…. In realtà, è quasi mezzo secolo da quando la prigione di
Niamey è stata costruita, anche se ha una una capacità di 350 detenuti, da sempre ha ospitato circa
1000 persone. Il 20% della popolazione carceraria è costituita da donne e bambini.
5. Purtroppo, le due carceri di Niamey e di Kollo sono ora di fronte a vincoli enormi, tra cui la
carenza di cibo a causa di risorse minime. Il governo stanzia € 0,45 centesimi al giorno per persona.
Il sovraffollamento e la promiscuità dominano con le loro conseguenze in termini di salute.
L’ozio riduce alcuni detenuti ad un clima di tristezza, insufficienze, stress o ansia.
Le autorità del Niger hanno cercato per un po’ di tempo di fornire soluzioni attraverso una politica
carceraria volta a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, l’umanizzazione delle celle e il
successivo reinserimento dei detenuti, in particolare donne e minori, che sono le parti più vulnerabili
della società. Ma questi tentativi sono stati del tutto inadeguati.
6. I cappellani delle prigioni di Niamey e di Kollo, attraverso il loro lavoro pastorale, culturale e
caritativo, prendono in considerazione l’ umanità di questi prigionieri. I cappellani lavorano per
ripristinare la piena dignità umana dei prigionieri. Essi cercano di dare ai prigionieri occasioni per
riconoscere la loro colpa, garantendo nel contempo che il futuro è ancora possibile e che la loro
umanità non è ridotta a causa dei loro crimini.
P. Augustin Hounkpe C.Ss.R
(traduzione dall’inglese: P. Salvatore Brugnano)
Leggi l’originale.
2013 –Niger – La situazione dei detenuti nelle carceri dell’Africa è
drammatica, come fa notare l’articolo di P. Augustin Hounkpe, e i
Missionari redentoristi sono impegnati anche in questa pastorale.
Ultimamente la situazione è diventata esplosiva per le infiltrazioni di
bande armate estremiste; e la repressione non si fa attendere.