2 relazione tecnica e dei materiali

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2 relazione tecnica e dei materiali
“Indagine, scavo archeologico, restauro conservativo, fruibilità e valorizzazione dell’area dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia”
Progetto dell’intervento di
“Indagine, scavo archeologico, restauro conservativo, fruibilità e valorizzazione
dell’area dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia”
RELAZIONE TECNICA E DEI MATERIALI
PROGETTO ESECUTIVO: categorie funzionali
SISTEMAZIONE ESTERNA
L’area acquisita con il nuovo esproprio sarà delimitata con una recinzione leggera costituita da paletti a T in
metallo preverniciati e rete plastificata romboidale.
L’area archeologica già di proprietà è attualmente delimitata da recinzione in ferro che sarà mantenuta.
L’ingresso carrabile all’area archeologica avverrà da un nuovo ingresso creato sulla stradella esistente.
Le nuove aree ad est saranno destinate principalmente ad area parcheggio, aree sosta mentre il fabbricato
acquisito sarà destinato a “Punto informativo e servizi” .
Il collegamento tra l’ampliamento dell’area archeologica appena descritta avverrà attraverso due cancelli
pedonali da installare in prossimità del nuovo percorso di visita.
Il nuovo percorso pedonale di visita, di larghezza di 2 metri, pavimentato in misto granulometrico, per come
prescritto dalla S.B.A.P. di Cosenza, parte dal nuovo cancello per ingresso carrabile, si snoda fluidamente per
tutta l’area e si ricongiunge nuovamente alla stradella carrabile in ghiaietto già esistente. Il fabbricato
esistente acquisito con l’esproprio posto anch’esso vicino al nuovo cancello carrabile, viene recuperato e
destinato a “Punto informativo e servizi” con annessa sistemazione esterna di un parcheggio riservato con
posti auto per disabili, un’area parcheggio posteriore per i visitatori e un’area più vasta utilizzabile come
ampliamento del parcheggio durante le manifestazioni organizzate all’interno dell’area archeologica. Il
percorso pedonale è illuminato da un impianto con pali con lanterna di altezza complessiva di tre metri e
cinquanta. Ad esso si ricongiungono un secondo percorso realizzato sul perimetro dell’abbazia ed intorno
all’abside, proseguendo per la nuova area predisposta per le manifestazioni e spettacoli posta sul lato sud
dell’abbazia e si ricongiunge, infine, con la stradella esistente carrabile.
INTERVENTI DI INDAGINE E RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ABSIDE
Data: DICEMBRE 2013
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“Indagine, scavo archeologico, restauro conservativo, fruibilità e valorizzazione dell’area dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia”
Si premette che gli interventi di indagine e restauro conservativo dell’Abside sono stati individuati nel
progetto esecutivo con la consulenza della Cons. Marta Ursino, ed in ottemperanza delle prescrizioni
individuate nel parere rilasciato dalla SBAC in occasione della progettazione definitiva.
Con gli ultimi scavi archeologici è stato effettuato un restauro leggero del pavimento musivo dell’abside. La
copertura provvisoria realizzata a protezione si è dimostrata insufficiente e lo stato attuale necessità di un
intervento di restauro che valorizzi e tuteli sia il mosaico che i muri perimetrali dell’abside. Inoltre sul lato
sud del muro dell’abside il disegno pittorico che è stato ritrovato nello scavo precedente si presenta oggi
molto degradato e necessita di un intervento mirato.
Gli interventi volti alla conservazione, tutela e valorizzazione dell’esistente prevedranno un sistema
articolato di attività suddivise in tre fasi:
•
fase di indagine conoscitiva
•
fase di risanamento conservativo dell’esistente
•
realizzazione di opere volte alla tutela e salvaguardia e valorizzazione dell’esistente
Per ogni singolo intervento saranno programmate una serie di indagini conoscitive finalizzate all’analisi della
natura mineralogica dei materiali costituenti, del tipo di degrado esistente e del livello di degrado raggiunto
Nel caso specifico, l’intervento prevede:
1) Il restauro conservativo dei paramenti murari presenti nell’area dell’abside centrale dell’abbazia
benedettina comprendente:
-
analisi mineralogica
saranno prelevati campioni di malta al fine di ricavare una sezione sottile da sottoporre ad analisi
mineralogica finalizzata alla conoscenza dei materiali costituenti e del tipo di degrado presente
-
lavaggio della muratura con acqua desalinizzata
-
scarnitura di giunti di malta degradati
-
stilatura dei giunti scarniti con malta di calce idraulica
2) restauro conservativo di intonaci comprendente
-
mappatura delle parti di intonaco gravemente deteriorate non recuperabili
- Indagini termografica
lo studio dello spettro di trasmissione termica del supporto oggetto di indagine consentirà di
individuare:
- strutture di materiali differenti
- grosse anomalie presenti
- eventuali tamponamenti di aperture nelle murature sotto intonaco
- la distribuzione dell'umidità nelle murature per effettuare una mappa termoigrometrica
- la presenza di ponti termici;
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“Indagine, scavo archeologico, restauro conservativo, fruibilità e valorizzazione dell’area dell’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia”
-
indagine sonica
La prova sonica è effettuata al fine di indagare lo stato di aggregazione complessivo effettuando la
misurazione del tempo impiegato da un’onda elastica a bassa frequenza, generata da un impulso
meccanico, ad attraversare il percorso rettilineo, interno al materiale da indagare, intercorrente tra il
punto di battuta e il punto di ricezione.
I punti di battuta e i punti di ricezione saranno collocati, per comodità, su di un reticolo,
preventivamente riportato sulla muratura. Il reticolo coprirà una superficie di alcuni mq, per avere
indicazioni statisticamente rappresentative dell’area analizzata.
-
analisi mineralogica
saranno prelevati campioni di materiale al fine di ricavare una sezione sottile da sottoporre ad analisi
mineralogica finalizzata alla conoscenza dei materiali costituenti e del tipo di degrado presente
-
microstuccatura delle fessurazioni di intonaco con malta composta da calce idraulica, sabbia, polvere
di marmo
-
preconsolidamento degli strati di intonaco che si presentano distaccati dal supporto sottostante
mediante micro iniezioni di malta fluida a base di calce idraulica
-
Fissaggio delle parti che presentavano fenomeni di polverizzazione superficiale mediante
applicazione di prodotto preconsolidante
-
Asportazione dei sali solubili mediante applicazione di carta giapponese sulla superficie da trattare e
successiva applicazione di acqua deionizzata in polpa di carta
-
consolidamento e riconfigurazione delle superfici di intonaco
-
pulitura con acqua desalinizzata
3) restauro conservativo di decorazione pittorica
-
rilievo fotografico e geometrico delle tracce dell’apparato decorativo esistente
-
analisi colorimetrica a riflettanza per la valutazione dell’aspetto cromatico e delle eventuali
variazioni
-
radiografia a RX per la valutazione problemi di discontinuità nell'intonaco di supporto alla superficie
dipinta
-
L’intervento di preconsolidamento del colore mediante vaporizzazione sul colore, attraverso un
sottile foglio di carta giapponese,
di acqua demineralizzata. La diluizione dei sali permette il ricollocamento in sede delle scaglie di
colore mediante una leggera pressione in superficie effettuata con tamponi umidi
- Fissaggio delle parti che presentavano fenomeni di perdite di adesione tra la pellicola pittorica ed il
supporto, e/o tra le diverse stesure della pellicola stessa, mediante utilizzo di prodotti che, a seconda
del livello di degrado e delle caratteristiche chimiche e fisiche dei materiali esistenti, saranno
applicati per percolamento o per impregnazione, previa velinatura, o per infiltrazione
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-
Consolidamento di intonaci di supporto a superficie dipinta mediante messa in sicurezza le
parti maggiormente compromesse con velinatura di carta giapponese e caseinato di ammonio e
successiva imbibizione e microiniezioni di malta fluida
- Pulitura della decorazione pittorica con semplici e ripetute applicazioni di acqua demineralizzata,
nebulizzata delicatamente, per rimuovere le polveri depositate in superficie ed eliminare i sali
cristallizzati in superficie,
- pulitura approfondita di incrostazioni effettuata mediante impacchi realizzati con polpa di cellulosa,
sola o addizionata a seppiolite, e carbonato o bicarbonato d’ammonio in grado di rigonfiare i
materiali estranei alla pittura senza solubilizzarli, ma assorbendoli
- Applicazione di protezione finale di decorazione pittorica
4) Restauro conservativo della pavimentazione musiva dell’abside centrale dell’Abbazia Benedettina
-
rilievo geometrico dell’area del mosaico non rilevata
-
analisi colorimetrica a riflettanza per la valutazione dell’aspetto cromatico e delle eventuali
variazioni
- prospezione georadar nell'area corrispondente all'abside centrale dell'Abbazia Benedettina finalizzata
alla verifica della presenza di eventuali cripte al di sotto del piano di posa della pavimentazione
musiva esistente.
Il sistema sarà costituito da un'unità centrale che genera l'impulso elettromagnetico e da un'antenna
che lo trasmette e lo riceve.
La visualizzazione dei tracciati rilevati avverrà attraverso uno schermo del computer facente parte
dell'unità centrale oppure con una stampante ad esso collegata.
-
restauro del mosaico consistente in:
•
rimozione di piante infestanti mediante uso di biocidi
•
pulitura con acqua deionizzata finalizzata alla estrazione di sali solubili
•
scarnitura delle fughe degradate e stuccatura
•
consolidamento del piano di tassellato distaccato dalla malta di
allettamento mediante microiniezioni di malta fluida
•
Integrazione delle lacune con malta di granigliato
•
pulitura della pavimentazione musiva
AMPLIAMENTO DELLO SCAVO ARCHEOLOGICO
Il documento preliminare alla progettazione, per come concordato nei verbali con le Soprintendenze
interessate,
prevedeva la prosecuzione dello scavo archeologico
lungo la navata centrale, così come
proposto anche nel progetto definitivo.
Il parere della Soprintendenza Archeologica rilasciato sul progetto definitivo ha prescritto l’uso dello scavo
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stratigrafico pertanto si è dovuto ridurre la superficie dell’area di scavo nel progetto esecutivo alla sola parte
adiacente a quella dell’abside. Si demanda alla possibilità di utilizzare una soluzione differente di scavo da
concordare con la Soprintendenza interessata in fase di esecuzione dello scavo.
Si interverrà man mano che si ritroverà la pavimentazione con il recupero e la copertura provvisoria dello
scavo. Sarà possibile utilizzare l’importo stabilito per la categoria per interventi mirati e localizzati a secondo
dei ritrovamenti dell’ampliamento della campagna di scavi, sottoponendo ad approvazione una eventuale
perizia di variante.
MESSA IN SICUREZZA DELL’ABSIDE: COPERTURA
L’intervento prevede la realizzazione di una copertura in metallo da realizzare con pilastri esterni alla
muratura dell’abbazia e pertanto di larghezza di 16,60 metri. La copertura, libera lateralmente consente
l’affaccio del visitatore dalla quota superiore per ammirare la pavimentazione dell’abside e dell’altare. La
copertura avrà interasse di 6 metri e mentre nella parte dell’abside 5 pilasti sono posizionati radialmente, le
travi reticolari che costituiscono la capriata sono state calcolate prediligendo la sezione strutturale più
leggera verificata a normativa di legge. Il manto di copertura è trasparente, realizzato con pannelli di
policarbonato alveolare di tipo “opale” cioè ottenuto utilizzando un colorante miscelato al
policarbonato, (opale, colore variabile dal trasparente al bianco latte) che permette di ottenere un
diverso passaggio della luce per salvaguardare le cromie del mosaico. L’altezza è contenuta (circa tre
metri dal percorso pedonale), lo sviluppo è a doppia falda con termine semicircolare. La copertura potrebbe
consentire l’alloggiamento di un impianto per illuminare notturna dell’abside al fine di valorizzare la visita
anche nelle ore notturne in concomitanza con gli spettacoli.
AREA PER ATTREZZATURE E SPETTACOLI
Attualmente l’area utilizzata per gli spettacoli viene allestita all’interno della navata centrale dell’Abbazia.
Questa non sarà più utilizzabile ne in fase di esecuzione dei lavori, ne ad ultimazione poiché coincide con
l’ampliamento dello scavo archeologico. Pertanto in progetto è stata destinata per questo utilizzo un’ampia
area pavimentata in misto granulare stabilizzato compattato di dimensioni di circa 35 X 50 metri, posta sul
lato sud dell’Abbazia. E’ stato previsto inoltre l’illuminazione del muro dell’Abbazia che costituirà uno
scenario meraviglioso anche durante le manifestazioni. L’area è attraversata dal nuovo percorso pedonale per
la visita che si ricongiunge alla stradella esistente.
RECUPERO FABBRICATO ESISTENTE: PUNTO INFORMATIVO E SERVIZI
Il fabbricato a due livelli fuori terra, posto al nuovo ingresso dell’area archeologica, sarà recuperato e
destinato ad ufficio informazioni – biglietteria attrezzata con distributori meccanici di bevande e servizi
igienici. Il piano superiore, non collegato con il piano terra, prevede due ambienti da destinare ad uffici non
aperti al pubblico ed accessibili dalla rampa esterna.
Il fabbricato rappresenta un piacevole esempio di architettura rurale del secolo scorso, ma attualmente
rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali senza copertura o solai o infissi esterni, come si può
riscontrare dalla documentazione fotografica. A seguito della rimozione degli arbusti e dei rampicanti che
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infestano i ruderi, si potuto vedere che il fabbricato è stato realizzato sul tracciato della cinta muraria, tanto è
vero che l’accesso al piano superiore doveva avvenite utilizzando come scala o rampa i ruderi posti sul lato
nord e il muro interno di spina, al piano terra corrisponde al muro di cinta su cui è stato poggiata la nuova
elevazione del piano superiore. Inoltre all’interno delle due stanze sono state trovate due setti bassi con delle
aperture ad arco, utilizzate presumibilmente come accesso ad un vano utilizzato come deposito di derrate
agricole. La copertura di questi depositi non è presente nemmeno come traccia.
Il recupero è previsto mantenendo il più possibile le tipologie originarie ed eliminando le superfetazioni e le
ricostruzioni: la copertura è riproposta a doppia falda e il solaio intermedio, come quello di copertura, sono
previsti in legno. L’accesso al primo piano è ricavato utilizzando il muro esterno esistente come rampa, reso
accessibile da alcuni gradini realizzati con una struttura in metallo completamente staccata dal muro di cinta
ed eventualmente rimovibile. Sarà ricavata lungo la facciata principale un’area esterna pavimentata con
ghiaietto ed illuminata, sarà realizzato un marciapiede lungo attorno al fabbricato con adiacente il parcheggio
riservato per disabili e lavoratori.
La progettazione esecutiva ha tenuto conto delle prescrizioni della S.B.A.P. di Cosenza riguardanti le
modalità di recupero delle murature e la ricostruzione dei solai e della copertura, e riguardanti il recupero
dell’unica facciata intonacata. Nella seconda parte della relazione, quella specialistica, saranno descritte nel
dettaglio le modalità di recupero previste.
IMPIANTI
L’intera area sarà dotata di tutti gli impianti necessari, quali la illuminazione dei percorsi, lo smaltimento
delle acque meteoriche, l’approvvigionamento idrico, lo smaltimento dell’impianto fognario con impianto di
fitodepurazione da realizzare sul lato est adiacente al fabbricato per biglietteria.
In particolare l’impianto di fitodepurazione scelto è quello denominato di evotraspirazione di cui la lettiera è
l’elemento fondamentale che in condizioni ordinarie di progettazione e di funzionamento non produce reflui.
Il sistema non prevede scarichi all’esterno dell’impianto e assicura il rispetto della normativa vigente con
semplicità di realizzazione ed economicità di gestione (cura delle piante messe a dimora e frangitura
stagionale del terreno superficiale per favorire l’areazione). L’impianto di evapotraspirazione è realizzato con
elementi prefabbricati in P.R.F.V. (resina poliestere rinforzata con fibra di vetro) ed è composto da:
- Lettiera semicircolare nella sua sezione trasversale, all’interno della quale è collocata una tubazione forata;
in essa vanno alloggiate ghiaia, sabbia, tessuto-non-tessuto, terreno vegetale e piante;
- Vasca Imhoff;
Pozzetto di sollevamento con pompa di invio Lowara mod. Domo 7VX/B;
- Pozzetto di ricircolo.
Per il dimensionamento dell’impianto è considerato che quattro addetti corrispondono a 1 abitante
equivalente ed è stato dimensionato per n. 2 abitanti equivalenti. La lettiera avrà sezione semicircolare di
diametro m.1,60, lunghezza m. 3,00 e profondità m. 0,80, interrata lateralmente.
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