Le manifestazioni orali dei disturbi del comportamento alimentare

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Le manifestazioni orali dei disturbi del comportamento alimentare
special _ stili di vita
Le manifestazioni orali
dei disturbi del
comportamento alimentare
Autori_Silvia Bottanelli & Andrea Butera, Italia
_Introduzione
I DCA (disturbi del comportamento alimentare)
sono alterazioni del comportamento alimentare caratterizzati da non adeguata assunzione e/o assorbimento di cibo che comportano una signiicativa
compromissione del benessere psicoisico da parte
dell’individuo2.
Nella seconda metà del Ventesimo secolo, l’incidenza dei DCA è notevolmente aumentata.
Spesso risulta dificile differenziare quelli che
sono clinicamente deiniti disturbi dell’alimentazione
da quelli che invece sono solamente comportamenti alimentari insoliti. Questa dificoltà è data dalla
grande varietà di culture e alimentazioni presenti nel
mondo e dal fattore “dieta”, ormai estremamente comune in qualunque luogo e a qualunque età. Il cibo
e l’alimentazione perdono il proprio valore di nutrimento e di piacere, assumendo nella mente dell’individuo connotazioni totalmente negative.
Un disturbo del comportamento alimentare protratto nel tempo causa effetti estremamente dannosi sull’organismo, ponendo talvolta l’individuo in
pericolo di vita.
Tra le conseguenze di questi disordini sono state
segnalate nella letteratura scientiica diverse implicazioni oro-dentali che coinvolgono la mucosa orale, gli elementi dentali, il parodonto, l’articolazione
temporo-mandibolare e le ghiandole salivari. Spesso,
questi segni e sintomi appaiono nelle prime fasi del
disturbo, permettendo una diagnosi precoce della
malattia.
Questo progetto si propone di analizzare la letteratura scientiica degli ultimi dieci anni, in particolare
gli studi clinici su umani e le revisioni della letteratura, selezionando gli articoli più pertinenti alla ricerca
ed effettuando su di essi uno studio approfondito.
Scopo del lavoro sarà quello di fornire un quadro
più completo e dettagliato possibile sulle manifestazioni oro-dentali dei disturbi del comportamento
alimentare.
La conoscenza dettagliata della manifestazioni
oro-dentali dei disturbi alimentari dovrebbe rappresentare una sezione rilevante del background
culturale dell’igienista dentale, al ine di fornirgli le
capacità per effettuare una diagnosi precoce della
patologia.
Fig. 1_Struttura anatomica del
parodonto (© shutterstock.com).
Fig. 1
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Fig. 2_Visione anatomica del
cranio, della muscolatura facciale
e dell’articolazione temporomandibolare (© shutterstock.com).
Fig. 3_Popolazione di Candida
Albicans (© shutterstock.com).
Fig. 2
Fig. 3
_Le manifestazioni oro-dentali dei DCA:
l’erosione dentale
L’erosione dentale è per deinizione la dissoluzione chimica dei tessuti duri del dente. Esistono molti
studi in letteratura che mostrano che l’erosione dentale rappresenta la più comune e drammatica manifestazione del passaggio del contenuto acido dello
stomaco in seguito a vomito nei pazienti con disturbi
del comportamento alimentare. Da una revisione
della letteratura effettuata nel 2014 da Moazzez e
Bartlett si evince che il vomito persistente rappresenta una causa primaria delle erosioni dentali che
sono comunemente riscontrate in pazienti con disordini del comportamento alimentare. Inoltre, dalla
revisione di Lussi et al. emerge che altri fattori oltre
al vomito sono causa di erosione dentale. Coloro che
soffrono di anoressia nervosa e non ricorrono quindi
al vomito autoindotto come forma di dimagrimento,
ma a una dieta restrittiva, hanno sicuramente meno
possibilità di incorrere in problematiche, come l’erosione dentale, tipiche della bulimia. Ciò non toglie,
però, che il rischio di presentare lesioni di questo
tipo sia alto anche in questi soggetti nel corso della vita. Inoltre, anche coloro che hanno tenuto sotto controllo il proprio disturbo alimentare possono
continuare ad essere a rischio di erosione dentale,
poiché può persistere nel tempo un problema di relusso gastroesofageo nell’individuo3. Il manifestarsi
dell’erosione può pervenire in seguito all’assunzione
frequente, durante l’attività sportiva, di bibite energetiche acide. Anche l’assunzione di bibite a base di
caffeina e/o carbonato, al ine di contrastare il senso
di fame e fornire energia, può essere causa dell’insorgenza di lesioni di tipo erosivo. Diversi individui,
inoltre, ricorrono regolarmente ad aceto e succo di
limone al ine di eliminare o diminuire la fase gustatoria che regola i meccanismi della fame. L’assunzione di queste sostanze dal contenuto altamente acido
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può contribuire al manifestarsi delle erosioni1.
In una revisione sistematica effettuata nel 2014
da Hermont e collaboratori, gli autori tentarono di
trovare un’evidenza scientiica alla domanda: «Possono i disordini alimentari aumentare il rischio di
erosioni dentali?». Dallo studio emerse che i pazienti
con disordini alimentari che effettuavano il vomito
autoindotto presentavano un rischio maggiore di
erosione dentale rispetto a coloro che, pur soffrendo
di disordini alimentari, non effettuano vomito autoindotto5.
_Le manifestazioni oro-dentali dei DCA:
la carie dentale
Studi recenti hanno dimostrato come anche
una patologia come la carie dentale sia estremamente comune in pazienti che soffrono di disturbi
del comportamento alimentare. Lo Russo et al., nella Revisione critica della Letteratura pubblicata nel
2007, affermano come l’uso frequente da parte di
pazienti affetti da DCA di bevande zuccherate, dolci
e chewing gum al ine di placare il costante senso di
fame, aumenti moltissimo il rischio di carie. Infatti, a
causa della quantità di zuccheri e della frequenza con
la quale vengono ingeriti la possibilità che presentino
carie è elevatissima. Il rischio aumenta notevolmente
in coloro i quali presentino anche un’alterazione del
lusso salivare3. Uno studio del 2012 (Back-Brito et
al.) volto a trovare un’associazione signiicativa tra
i DCA e l’insorgenza di specie batteriche patogene
nella microlora del cavo orale riscontrò, durante
un’esaminazione intraorale, un 50,8% di soggetti
che presentavano lesioni cariose6.
_Le manifestazioni oro-dentali dei DCA:
gli effetti sul parodonto
Danni di notevole entità sono stati riscontrati
nei pazienti con disturbi alimentari anche per quan-
special _ stili di vita
to riguarda il parodonto, causati soprattutto da una
scarsa igiene orale. L’eziologia delle patologie che
coinvolgono il parodonto è complessa e multifattoriale. Alcuni fattori che inluenzano la composizione della microlora batterica, i meccanismi di difesa
dell’ospite contro gli attacchi batterici o i meccanismi
di riparazione dei tessuti molli possono avere un’inPubblicazione
Tipo di studio
#1
Aranha, Eduardo, Cordás
(2008)
Review.
luenza nella progressione della malattia parodontale. La causa primaria delle malattie che coinvolgono
il parodonto è la placca batterica. Una povera igiene orale è riscontrata più comunemente in pazienti
affetti da anoressia nervosa rispetto a quelli affetti
da bulimia nervosa. Sembra infatti che un soggetto
affetto da anoressia sia meno interessato alla propria
Popolazione
Tab. 1_Sintesi degli studi
inclusi nella revisione.
Risultati
I disordini alimentari sono strettamente associati con la salute del cavo orale dei pazienti. Possono causare
manifestazioni patologiche come carie, erosioni dentali, xerostomia, allargamento delle ghiandole salivari,
gengiviti e parodontiti.
#2
Studio caso-controllo. 79 donne ospedalizzate affette da DCA cronico. 48 donne
Emodi-Perlman et al. (2007)
sane (gruppo controllo).
Le donne affette da DCA soffrono in misura maggiore di disturbi legati all’ATM e di logoramento e distruzione
dei tessuti duri (erosione dentale, sensibilità).
#3
Uhlen et al. (2014)
Studio clinico.
L’erosione dentale afligge comunemente individui con DCA che praticano vomito autoindotto. Le lesioni si
trovano maggiormente sulle superici palatali/linguali dei denti. Erosione dentale riscontrata nel 69,7%. Il
30,3% non mostra lesioni.
#4
Back-Brito et al. (2012)
Studio caso-controllo. Gruppo ED: 59 pazienti. Gruppo controllo: 59 pazienti.
Il gruppo dei DCA mostra altissimi livelli di Candida Spp.
#5
Imai e Michizawa (2013)
Studio clinico di
n = 1.
Donna di 26 anni con stomatite ulcerativa nella parte
posteriore del palato duro.
In pazienti che praticano il vomito autoindotto, la pressione indotta o il micro trauma nella mucosa posteriore
del palato dovuta all’ingestione rapida di cibo o all’uso del dito o di uno strumento per indurre il vomito, è
considerato un fattore locale predisponente per la sialometaplasia necrotizzante (NS). Inoltre, la soglia del
dolore nei pazienti con DCA si alza, soprattutto in coloro che praticano alimentazione incontrollata e vomito
autoindotto. Questa componente può essere un fattore predisponente allo sviluppo della NS. Per affermare
con certezza che esiste un’associazione tra NS e DCA si è in attesa di ulteriori risultati scientiici. Sicuramente,
la presenza di una profonda ulcera palatale che si forma in seguito a un doloroso goniore eritematoso in una
giovane donna adulta con un sospetto DCA con binging purging, dovrebbe indurre ad accertamenti diagnostici
sulla NS.
#6
Lifante-Ovila et al. (2007)
Studio
osservazionale.
17 donne affette da DCA.
Riscontata una signiicativa alterazione nei tessuti orali. Alterazioni nel lusso salivare Alterazioni di Ph.
Ingrossamento ghiandole salivari.
#7
Johannson et al. (2012)
Studio caso-controllo. 54 pazienti con DCA. 54 soggetti: gruppo controllo.
#8
Dyenesen et al. (2008)
72 pazienti ospedalizzati affetti da DCA, di cui 66 soggetti
hanno praticato/praticano vomito autoindotto.
20 donne con BN. Gruppo controllo: 20 donne sane.
Il 41% dei pazienti con DCA presenta problemi dentali. I pazienti che praticavano vomito autoindotto
presentavano un’igiene orale peggiore rispetto agli altri. Coloro che praticavano vomito autoindotto da più
tempo presentavano più comunemente erosioni dentali.
Il gruppo affetto da BM ha un lusso salivare più basso rispetto al gruppo controllo. L’allargamento delle
ghiandole salivari è presente nel 25% dei pazienti affetti da BN. Il 60% dei soggetti appartenenti al gruppo BN
presenta xerostomia. Il livello di erosione dentale è signiicativamente alto nei pazienti con BN. La durata del
DCA inluenza sicuramente lo sviluppo delle erosioni nel gruppo BN.
#9
Westmoreland et al. (2016)
Review.
L’erosione della dentina e dello smalto sulle superici linguali dei denti è causata dalla ripetuta esposizione al
contenuto acido dello stomaco. Nei pazienti che praticano vomito autoindotto sono state riscontrate anche
mucositi orali e cheiliti. L’esposizione all’acido causa inoltre danni alla laringe e iniammazione alle corde
vocali con conseguente voce rauca. Il vomito autoindotto può inoltre essere la causa di un allargamento delle
ghiandole parotidi (o sialadenosi), i cui segni si manifestano circa 3-4 giorni dopo la cessazione dell’eccessivo
ricorso alla pratica del vomito.
#10
Johannson et al. (2010)
Gruppo casocontrollo.
54 soggetti (metà femmine, metà maschi) tra i 10 e i 50
anni affetti da DCA.
I pazienti con DCA hanno generalmente un alto rischio (o tendenza alla comorbidità) di soffrire di DTM. Abitudini
come il vomito autoindotto e il binge eating possono incrementare questo rischio.
#11
Elzbieta Paszynska et al.
(2015)
Studio clinico
controllato.
94 pazienti di sesso femminile: gruppo X: 25 soggetti
bulimici; gruppo Y: 25 soggetti non bulimici;
gruppo Z: 44 pazienti sani.
TWI = 3 (totale perdita di smalto e dentina) è stata rilevata solo nel gruppo X. La presenza di cambiamenti
patologici nella struttura dei denti delle pazienti bulimiche indica la perdita delle proprietà protettive della saliva.
#12
Hermont et al. (2014)
Meta-analisi.
Revisione sistematica
della letteratura.
#13
Hermont et al. (2013)
Controlled crosssectional study.
1203 soggetti di sesso femminile tra i 15 e i 18 anni.
Viene identiicato un gruppo di soggetti con comportamenti a rischio DCA (20 soggetti). Il 45% di questi
soggetti era affetto da erosione dentale e l’80% da carie dentale.
#14
Conviser, Fisher, Mtvhell
(2014)
Studio clinico.
201 donne affette da BN di età media 27,4 anni.
Il 92,4% dei pazienti aveva uno o più problematiche dentali: sensibilità a denti e gengive, 69,1%; erosione dello
smalto, 63,8%; cambio di colore, forma o lunghezza dei denti, 46,7%; dolore, 42,9; lesioni orali, 18,1%; carie,
37,1%; recessioni gengivali, 39,1%; bocca secca, 32,9%.
#15
Lo Murzio (2007)
Review.
Un disordine alimentare di tipo restrittivo causa una deicienza di vitamina B. Questo causa un rallentamento
del turn over cellulare e/o neuropatie che coinvolgono la mucosa linguale che si denuda totalmente e diventa
rossa (glossite). Un DCA di questo tipo può causare inoltre un allargamento delle ghiandole salivari, provocato
da una malnutrizione o da un eccessiva salivazione data dal continuo vomito. Anche l’erosione dentale è una
manifestazione molto comune, principalmente nei versanti palatali dei denti anteriori e posteriori (perimolysis).
I molti zuccheri assunti per placare il senso di fame causano l’insorgenza di carie. In un soggetto con un DCA di
tipo spurgativo (con vomito autoindotto) si possono riscontrare effetti deleteri sia sui tessuti molli sia sui tessuti
duri, causati dal contenuto acido dello stomaco.
#16
Moazzez e Bartlett (2014)
Review.
Si riscontra una stretta associazione tra i disturbi alimentari e l’erosione dentale. Il vomito persistente è stato
dimostrato essere la causa dell’erosione dentale nei pazienti con DCA.
#17
Lo Russo et al. (2007)
Review.
Le manifestazioni orali dei DCA causano un impoverimento delle funzioni orali, dolore e un deterioramento
dell’estetica e della qualità di vita. Esse coinvolgono la mucosa orale, i denti, il parodonto, le ghiandole salivari.
#18
Romanos et al. (2012)
Review.
Labbra secche, lingua che brucia, rigoniamento delle ghiandole parotidi sono manifestazioni comuni in pazienti
con DCA. L’associazione di carie dentali e problematiche parodontali in pazienti con DCA resta ancora da
veriicare. I disordini temporo-mandibolari sembrano essere più comuni in pazienti con DCA rispetto ai pazienti
appartenenti ai gruppi controllo.
#19
Brown e Mehler (2015)
Review.
L’erosione dentale causata dal continuo passaggio dei contenuti acidi dello stomaco è una manifestazione
comunemente riscontrata nei soggetti bulimici. L’erosione è particolarmente accentuata nei versanti linguali
dei settori anteriori. Moderate erosioni vengono anche riscontrate nei versanti occlusali e linguali dei molari
superiori. Il prolungato contatto con gli acidi gastrici, causa una decolorazione dei denti e una sensibilità
dentale. Nei pazienti affetti da bulimia sono comuni anche patologie come le cheiliti e lesioni del palato duro.
L’ipertroia delle ghiandole parotidi, o scialoadenosi, afligge il 10-25% dei pazienti che praticano vomito
autoindotto.
Le evidenze scientiiche suggeriscono una relazione casuale tra l’erosione dentale e i disordini del
comportamento alimentare. Tuttavia, vi è una mancanza di prove scientiiche per soddisfare i criteri di base di
causalità tra il comportamento a rischio per i disturbi alimentari e l’erosione dei denti.
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Patologia
Erosione dentale
Carie dentale
Xerostomia
Lingua secca/rotta
Allargamento delle ghiandole salivari
Recessioni gengivali
Sensibilità denti/gengive
Gengivite
Sensazione della bocca che brucia
Limitazione in apertura
Logoramento dei denti
Candida albicans
Dolore all’ATM
Dolore ai denti
Cambio colore/forma/lunghezza denti
Lesioni orali
Cheiliti
Bruxismo notturno
Bruxismo diurno
Click articolare all’ATM
Tensione/sensibilità all’ATM
Ulcerazione dei tessuti molli
Abrasioni
Tab. 2_Manifestazioni orali.
Figg. 4, 5_Manifestazioni orali DCA.
Fig. 4
42
Campione analizzato (n.)
1742
1551
312
54
91
365
292
73
56
79
79
56
65
292
292
292
17
79
79
79
79
59
59
Media %
47,93%
55,96%
46,45%
69%
42,50%
31,27%
69,66%
34,20%
27,10%
24,10%
42,40%
81,63%
48%
42,90%
46,70%
18,10%
17,74%
19%
38%
24,70%
15,40%
1,70%
1,70%
igiene orale. Questa mancanza di interesse potrebbe
essere causata da una natura psicopatologica più
marcata nell’anoressia che nella bulimia. I pazienti
affetti da bulimia hanno un’immagine del proprio
corpo più realistica e sono più preoccupati per il loro
aspetto; questo presuppone che siano anche più meticolosi nella cura della propria igiene orale. Non sono
comunque state trovate inora differenze signiicative in fatto di malattia parodontale tra pazienti affetti
da disturbi alimentari e pazienti sani (Fig. 1).
Le deicienze nutrizionali, inoltre, in particolare
la carenza di vitamina C, possono creare una predi-
Fig. 5
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sposizione alla gengivite. La carenza di vitamina C,
conosciuta anche come “scorbuto”, è una malattia
dovuta a carenza alimentare o a insuficiente assorbimento intestinale di quest’ultima, caratterizzata da
un estremo deperimento dell’organismo e da manifestazioni emorragico-ulcerose della cute, delle mucose e degli organi interni. Questa carenza ha degli
effetti estremamente negativi sul parodonto: causa
infatti una sintesi del collagene difettosa, che può
essere associata al sanguinamento gengivale spontaneo, alle ulcerazioni, alla mobilità dentale e a un
incremento delle infezioni parodontali9-11.
_Le manifestazioni oro-dentali dei DCA:
i disordini dell’ATM
Nel 2010, venne pubblicato uno studio casocontrollo (Johannson et al.) dal quale emerse un’associazione signiicativa tra i disturbi del comportamento alimentare e i disordini legati all’articolazione
temporo-mandibolare (Fig. 2). Lo scopo dello studio
era quello di esaminare i segni e i sintomi relativi
ai disordini temporo-mandibolari in pazienti con
disturbi alimentari lungo un periodo di 12 mesi. Lo
studio esaminò un campione di 54 pazienti affetti
da DCA e un gruppo controllo composto da 54 soggetti tramite un esame clinico e un questionario relativo ai disordini temporo-mandibolari. Dallo studio
emerse che i pazienti con DCA hanno un altissimo
rischio di soffrire di TMD (temporomandibular disorder), e comportamenti come il vomito autoindotto
e l’alimentazione incontrollata possono aumentare
ulteriormente questo rischio8. In uno studio di Emodi-Perlman et al. pubblicato nel 2007 venne preso in
esame un campione di 79 donne ospedalizzate affette da disturbi del comportamento alimentare. Tale
campione di individui fu esaminato clinicamente e
tramite dei questionari, al ine di valutare gli aspetti
psicologici, dentali e gli eventuali disturbi temporomandibolari (TMD) manifestati dalle pazienti affette in maniera cronica da disordini alimentari. Dallo
studio risultarono dati statisticamente signiicati che
special _ stili di vita
differenziavano il gruppo affetto da DCA dal gruppo controllo. Una differenza signiicativa veniva riscontrata nella limitazione in apertura, manifestata
nel 20,3% dei pazienti con DCA. Anche la sensibilità
dentale era maggiore nel gruppo di pazienti con DCA
(70,9%). La presenza di logoramento sulle superici
dei denti fu riscontrata nel 42,4% dei pazienti con
DCA, mentre quella di erosioni dentali nel 26,1%.
Non emersero dallo studio differenze signiicative
tra il gruppo DCA e il gruppo controllo per quanto
riguarda le parafunzioni, il bruxismo diurno, il bruxismo notturno, sensibilità e tensione all’articolazione
temporo-mandibolare, presenza di click articolare.
Dallo studio, quindi, emerse che, le donne con un
disturbo cronico dell’alimentazione soffrono maggiormente di sensibilità muscolare alla palpazione e
distruzione dei tessuti duri (erosione dentale, sensibilità dentale) rispetto alle donne sane7.
_Le manifestazioni oro-dentali
dei DCA: le patologie che coinvolgono
la mucosa orale
Nella letteratura degli ultimi dieci anni esistono
degli studi svolti al ine di trovare delle associazioni
signiicative tra i disordini alimentari e le patologie
che coinvolgono il cavo orale considerate meno
comuni in questi pazienti. Nel 2012 è stato pubblicato uno studio volto ad analizzare e valutare la
microlora presente nel cavo orale di pazienti affetti da DCA confrontandola con quella riscontrata
in soggetti “sani” (non affetti da DCA). Dallo studio
emerse una differenza statisticamente signiicativa
tra il gruppo dei DCA e il gruppo controllo, mentre
non emerse una differenza altrettanto signiicativa
tra il gruppo di pazienti affetti da bulimia nervosa
e quello di pazienti affette da anoressia nervosa.
Dei pazienti con DCA, l’81,63% presentava Candida
Albicans nella microlora batterica del cavo orale,
mentre il restante 18,4% manifestava la presenza
di altri tipi di candida6. Un ambiente acido favorisce
la colonizzazione da specie della famiglia della candida. Un altro fattore che porta i soggetti bulimici a
manifestare livelli alti di candida è l’alto consumo di
carboidrati e saccarosio. La candida orale è stata associata anche a deicienza nutrizionale, in soggetti
che presentano quindi bassi livelli di ferro, zinco, vitamina K e altre vitamine solubili in acqua6.
Come molti studi hanno confermato, i soggetti
con disturbi alimentari presentano cambiamenti a
livello della mucosa orale, dei denti e della salivazione. In associazione a queste patologie orali che
insorgono in seguito ai disturbi del comportamento
alimentare, la sialometaplasia necrotizzante (NS –
Necrotizing Sialometaplasia) sembra essere una non
comune, ma concreta ed esistente, complicazione. La
NS è una malattia logistica che coinvolge le ghian-
Fig. 6
dole salivari maggiori e le ghiandole salivari minori.
Raramente può essere associata a tumori. Si manifesta con un’ulcera crateriforme a margini irregolari. Istologicamente presenta una necrosi degli acini
ghiandolari e una metaplasia squamosa dell’epitelio
dei dotti salivari con associato un iniltrato iniammatorio. Uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivista “American Association of Oral and Maxillofacial
Surgeons” descrive un caso di NS accompagnato da
signiicative erosioni dentali sulle superici palatali
causate da vomito autoindotto. Dallo studio è emerso che lo sviluppo di manifestazioni orali nei pazienti
affetti da DCA potrebbe potenzialmente rappresentare. Nel 2008 venne pubblicato uno studio (Dynesen et al.) che si proponeva di osservare l’impatto che
una patologia come la bulimia nervosa aveva sulla
funzione delle ghiandole salivari e sui cambiamenti
nella composizione della saliva. Dallo studio emerse
che un 25% dei pazienti affetti da bulimia presentava un allargamento delle ghiandole salivari. Questo
stato di ipertroia delle ghiandole potrebbe essere
associato, come suggeriscono molti studi, a ripetuti
Fig. 6_Gli effetti sui denti dei DCA.
Fig. 7_Gli effetti sulla mucosa orale.
Fig. 7
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dentistry
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43
special _ stili di vita
episodi di binge eating e vomito autoindotto. Il 60%
dei pazienti bulimici era soggetto a una sensazione
di secchezza della bocca (xerostomia). Dallo studio
emerse anche che il gruppo di pazienti bulimici presentava valori molto più alti del gruppo controllo per
quanto riguardava l’erosione dentale4 (Fig. 3).
biblioteca del Policlinico San Matteo di Pavia. Sono
poi stati esclusi gli studi che non rispettavano i criteri di inclusione preventivamente deiniti. La ricerca,
basandosi sui sopracitati criteri, ha portato all’individuazione di 913 articoli. Dopo un attento screening
iniziale sono stati eliminati 806 articoli e gli studi tenuti in esame sono stati 107. L’attento esame di questi ultimi ha portato all’ulteriore eliminazione di altri
65 articoli, poiché ritenuti pertinenti all’argomento,
ma non funzionali al lavoro di revisione della letteratura in atto. Dei 43 articoli rimasti, è stato effettuato un’ulteriore screening e dalla completa lettura
di questi ultimi studi ne sono stati scartati 24. Sono
stati dunque presi in considerazione, per questo
studio, 19 articoli, selezionati perché strettamente
pertinenti all’argomento di studio, quindi relativi alle
manifestazioni oro-dentali dei disturbi del comportamento alimentare. Tutti gli studi sono stati esaminati, attentamente analizzati e confrontati. Sono stati successivamente inseriti in una tabella che ne offre
una sintesi completa. Dalla tabella (Tab. 2) emergono
dati relativi al tipo di studio, alla popolazione di riferimento e ai risultati ottenuti.
_Materiali e metodi
_Risultati
Il progetto è iniziato con la ricerca bibliograica
degli articoli scientiici, avendo preventivamente deinito i criteri di esclusione e di inclusione della ricerca
(Tab. 1). Sono stati presi in considerazione review e
studi clinici su umani, senza restrizioni linguistiche ed
esclusi gli studi effettuati più di 10 anni fa. La revisione ha analizzato inizialmente i titoli e i riassunti
degli articoli trovati tramite la ricerca della letteratura
(motori di ricerca PubMed, ricerca manuale, confronto con previe revisioni), eliminando quelli che non
soddisfacevano i criteri di inclusione. Dopo la prima
fase di selezione, gli articoli completi, che potevano
potenzialmente soddisfare i criteri di inclusione, sono
stati richiesti dal revisore in formato elettronico alla
Dopo una prima fase di screening, sono stati
individuati 40 articoli che, sulla base del titolo e
dell’abstract, potevano potenzialmente soddisfare i criteri di inclusione ed esclusione. La ricerca manuale di articoli non ha portato ad alcun
risultato aggiuntivo. Dagli studi analizzati sono
state riscontrate una 24 patologie associate ai
DCA di frequente manifestazione (Figg. 4, 5). Tutte le patologie riscontrate sono state inserite in
una tabella (Tab. 2): la prima colonna “patologia”
indica le manifestazioni oro-dentale riscontrate
negli studi inclusi. La seconda colonna, denominata “campione analizzato (n)” rappresenta
una somma del numero di pazienti presenti in
ogni studio analizzato. La terza e ultima colonna,
denominata “media %”, rappresenta una media
percentuale di tutti i casi documentati negli studi
per una data patologia. Alla luce dei risultati ottenuti dall’attenta analisi della letteratura recente è chiaro come i disordini del comportamento
alimentare costituiscano un problema serio per
la salute orale degli individui che ne soffrono. Le
patologie associate riscontrate nella ricerca sono
numerose, si ritiene dunque opportuno raggrupparle in gruppi omogenei per avere una visione
più chiara e limpida (Tab. 2, Figg. 4-11).
Fig. 8
Fig. 8_Gli effetti sull’ATM.
Fig. 9_Gli effetti sul parodonto.
_Conclusioni
Negli ultimi anni l’incidenza dei disturbi alimentari è notevolmente aumentata. La conoscenza delle gravi conseguenze riscontrate sugli individui che
Fig. 9
44
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special _ stili di vita
Fig. 10_Gli effetti sulle
ghiandole salivari.
Fig. 11_Le manifestazioni
oro-dentali dei DCA.
Fig. 10
ne soffrono mette in luce l’esigenza di una diagnosi
precoce, in modo da evitare il cronicizzare e l’aggravarsi della patologia. Non sono solo i denti a
risentire della dieta restrittiva, dell’alimentazione
incontrollata e della pratica del vomito autoindotto, ma gravi effetti sono stati osservati anche sulla mucosa orale, sulle ghiandole salivari, sul parodonto e sull’articolazione temporo-mandibolare.
Nel corso di questo studio è emerso come il
cavo orale sia una delle prime sezioni dell’organismo a mostrare i segni dei disturbi del comportamento alimentare. Molte manifestazioni oro-dentali dei DCA inoltre appaiono nelle prime fasi della
malattia e possono costituire un campanello d’allarme per l’operatore e rappresentare uno spunto
per effettuare un’analisi più approfondita. Diventa
dunque indispensabile una conoscenza dettagliata di queste manifestazioni da parte dell’igienista
dentale e dell’odontoiatra al ine di effettuare una
diagnosi differenziale precoce e di aumentare così
le possibilità di guarigione del paziente. È importante che l’igienista dentale assolva, nei confronti
dei pazienti con disturbi alimentari, una funzione
Fig. 11
sia preventiva che intercettiva. La funzione preventiva verrà esplicata a seguito di una raccolta
dettagliata di informazioni relative alle abitudini
di igiene orale e alimentari del paziente che permettano di elaborare un corretto programma di
motivazione, al ine di istruirlo e educarlo a un regime dietetico equilibrato e controllato. L’igienista
dentale potrà ricoprire un ruolo intercettivo solo
possedendo una conoscenza adeguata dei segni e
dei sintomi delle manifestazioni nel cavo orale dei
DCA. Oltre a informare il paziente sulla cariogenicità di certi alimenti, dovrà inserire nel programma
di cura di igiene orale un’attenta valutazione dietetica e gli opportuni consigli nutrizionali. I consigli nutrizionali vanno impartiti in modo individuale a ciascun paziente. Solo personalizzando la
motivazione sarà possibile indurlo a modiicare le
proprie abitudini. Per il futuro non è da escludersi
l’effetto beneico di una collaborazione tra il medico specialista e il team odontoiatrico, al ine di
monitorare il paziente negli stadi della patologia,
accompagnarlo verso la guarigione e segnalarne
le eventuali ricadute.
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