Scarica questo file!

Transcript

Scarica questo file!
Comune di MAZZE’
Provincia di TORINO
Regione PIEMONTE
Piano Regolatore Generale Comunale
Valutazione Ambientale Strategica
Fase di specificazione dei contenuti del
Rapporto Ambientale
Valutazione di incidenza sui S.I.C.
“Lago di Candia” e “Mulino Vecchio”
(ai sensi dell’art. 7 del D.P.G.R. n. 16/R del 16 Novembre 2001)
Relazione di valutazione
Marzo 2010
Il tecnico
Ing. Roberto Allione
INDICE
0.
PREMESSA ..............................................................................................3
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI..........................................................................4
2.
RIFERIMENTI DEL PROGETTO DI PIANO REGOLATORE AI S.I.C. .....................8
3.
SCHEDE DI IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI BIOTOPI ........................9
4.
CARATTERISTICHE DEI SITI .................................................................... 12
5.
VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE DEL PROGETTO DI PIANO .................. 18
6.
INTERVENTI DI RECUPERO, MITIGAZIONE, COMPENSAZIONE ..................... 20
7.
CONCLUSIONI ....................................................................................... 21
8.
BIBLIOGRAFIA ....................................................................................... 22
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 2
0.
PREMESSA
Il presente documento viene redatto ai fini della procedura di Valutazione di
incidenza sui S.I.C. denominati rispettivamente “Lago di Candia” e "Mulino
Vecchio", ricadenti in parte all’interno del territorio comunale di Mazzé (TO), in
relazione alla predisposizione del Progetto di Piano Regolatore Generale del Comune
di Mazzé.
Il Progetto di Piano Regolatore Generale Comunale, come si è accennato, è
interessato dalla Valutazione di incidenza in quanto coinvolge due aree comprese
rispettivamente nei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) denominati “Lago di
Candia” (SIC IT1110036) e "Mulino Vecchio" (SIC IT1110050) e caratterizzati come
sintetizzato nelle schede tecniche di identificazione più oltre riportate. In particolare
il Lago di Candia è anche una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.), ai sensi dell’art.
1 comma 5 della Legge n° 157/1992, in quanto zona di protezione scelta lungo le
rotte di migrazione dell’avifauna, finalizzata al mantenimento ed alla sistemazione
di idonei habitat per la conservazione e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici
migratori.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 3
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI
I principali riferimenti legislativi a cui rapportare la valutazione dell'incidenza dei
contenuti del Progetto di Piano Regolatore sono rappresentati da norme che
tutelano gli habitat, la flora e la fauna selvatiche e dalle disposizioni concernenti le
procedure di Valutazione di Incidenza di piani o progetti.
- Fonti Internazionali
- Convenzione di Parigi del 18 ottobre 1950 (ratificata con L. n. 812/78) "Protezione
degli uccelli con particolare attenzione ai migratori ed al periodo di migrazione";
- Convenzione di Bonn del 23 giugno 1979 e s.m.i. (ratificata con L. n. 42/83)
"Conservazione delle specie migratrici di fauna selvatica"; All. 1: specie minacciate
per le quali gli Stati contraenti si impegnano a conservare e, dove possibile e
appropriato, ripristinare l'habitat; All. 2: specie migratorie il cui stato di
conservazione è insoddisfacente e per le quali gli Stati contraenti si impegnano a
stipulare accordi internazionali atti a migliorarne le condizioni;
- Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 "Conservazione della vita selvatica e
dell'ambiente naturale in Europa"; la convenzione ha l'obiettivo di assicurare la
salvaguardia della flora e fauna selvatiche e dei loro habitat; inoltre impone agli
stati aderenti l'attuazione di norme che garantiscano la tutela di determinate specie
animali e vegetali. È stata ratificata in Italia con L. n. 503/81; Appendice I: specie
vegetali strettamente protette; App. II: specie animali strettamente protette
(protezione dell'habitat); App. III: specie protette.
- Fonti Comunitarie
- Direttiva 92/43/CEE del 21/5/1992 e s.m.i. "Conservazione degli habitat naturali e
seminaturali della flora e della fauna selvatiche"; Art. 3: prevede la costituzione di
"... una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione
denominata Natura 2000. Questa rete ... deve garantire il mantenimento o,
all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di
habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione
naturale ..."; Art. 4: "In base ai criteri di cui all'All. III ... la Commissione elabora,
d'accordo con ognuno degli Stati membri, un progetto di elenco dei siti di
importanza comunitaria, sulla base degli elenchi degli Stati membri, in cui sono
evidenziati i siti in cui si riscontrano uno o più tipi di habitat naturali prioritari o una
o più specie prioritarie"; All. I: tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui
conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione. Gli habitat
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 4
considerati prioritari vengono segnalati nell'elenco con il simbolo *; All. II: specie
animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la
designazione di zone speciali di conservazione. Le specie considerate prioritarie
vengono segnalati nell'elenco con il simbolo *; All. IV: specie animali e vegetali di
interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa; All. V: specie animali
e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento
potrebbero formare oggetto di misure di gestione;
- Direttiva 79/409/CEE del 2/4/1979 del Consiglio e s.m.i. (Direttiva
della
Commissione 91/244/CEE del 6/3/1991 e Direttiva 94/24/CEE che modifica la Dir.
79/409/CEE) "Conservazione degli uccelli selvatici". La legge è finalizzata alla
conservazione ed al ripristino di una sufficiente varietà ed estensione di ambiente
idoneo ad ospitare popolazioni di uccelli selvatici. In particolare l'art. 4 prevede
l'individuazione e la designazione di Zone a Protezione Speciale (ZPS); All. I: specie
per le quali sono previste misure speciali di conservazione dell'habitat e l'istituzione
di Zone di Protezione Speciale. Ne è vietata la caccia, la cattura, la vendita e la
raccolta delle uova; All. II/1: specie cacciabili; All. II/2: specie cacciabili solo se
menzionate nella legislazione nazionale. Le specie elencate in questo allegato sono
segnalate con il simbolo II/2 se non cacciabili in Italia o con il simbolo II/2A se
cacciabili in Italia.
- Fonti Statali
- D.P.R. 8/9/97, n. 357 modificato con D.P.R. 12/3/2003, n. 120 "Regolamento
recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 357"): "Regolamento recante attuazione
della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche"; Art. 2, comma 1: "... m)
Sito di importanza comunitaria: un sito che, nella o nelle regioni biogeografiche cui
appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di
habitat naturale di cui all'allegato A o di una specie di cui all'allegato B in uno stato
di conservazione soddisfacente e che può, inoltre, contribuire in modo significativo
alla coerenza della rete ecologica "Natura 2000" ..., al fine di mantenere la diversità
biologica nella regione biogeografica o nelle regioni biogeografiche in questione. Per
le specie animali che occupano ampi territori, i siti di importanza comunitaria
corrispondono ai luoghi, all'interno della loro area di distribuzione naturale, che
presentano gli elementi fisici e biologici essenziali alla loro vita e riproduzione; n)
Zona speciale di conservazione: un sito di importanza comunitaria ... in cui sono
applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 5
uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali o delle popolazioni
delle specie per cui il sito è designato; Art. 5: prevede che per qualsiasi piano o
progetto possa avere delle incidenze negative sui Siti di Interesse Comunitario
venga formulata una valutazione d'incidenza. Nel comma 4 viene precisato che la
valutazione di incidenza "deve fare riferimento ai contenuti di cui all'allegato G...";
All. G "Contenuti della relazione per la valutazione d'incidenza dei piani e dei
progetti". Nella 2a parte si specifica come "le interferenze di piani e progetti"
debbano "essere descritte con riferimento al sistema ambientale considerando le
componenti abiotiche, biotiche ed ecologiche" e come le interferenze debbano
"tenere conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali
della zona e della capacità di carico dell'ambiente naturale, con riferimento minimo
alla cartografia del progetto CORINE LAND COVER". Pertanto anche per le
procedure di valutazione di incidenza relative al PRGC del Comune di Mazzé si deve
tener conto degli elementi di cui all'allegato G del D.P.R. 357/97;
- Legge 11/2/1992, n. 157 e s.m.i.: "Norme per la protezione della fauna selvatica
omeoterma e per il prelievo venatorio";
- Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 25 marzo 2005:
approva l'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria per la regione biogeografia
continentale in Italia, nel cui ambito si inserisce il S.I.C. in esame.
- Fonti Regionali
- Legge Regionale 2 novembre 1982, n. 32: "Norme per la conservazione del
patrimonio naturale e dell'assetto ambientale".
- Legge Regionale 3 aprile 1995, n. 47: "Norme per la tutela dei biotopi".
Con la legge, che costituisce l'attuazione della decisione 85/338/CEE del 27 giugno
1985 e della direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, vengono definiti, individuati
ed istituiti i biotopi di interesse ecologico, culturale e scientifico: Art. 2: "Sono
definiti biotopi le porzioni di territorio che costituiscono un'entità ecologica
rilevante
interesse
per
la
conservazione
della
di
natura, indipendentemente
dal fatto che tali aree siano protette dalla legislazione vigente."; Art. 3, comma 1:
"I biotopi di cui all'articolo 2 sono inclusi nel Piano regionale delle aree protette ...
ed entrano a far parte del Sistema delle aree protette della Regione Piemonte";
Art.6,
comma
1:
"I
biotopi
...
sono
sottoposti
a vincolo
ambientale-
paesaggistico ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 431"; Art. 6. comma 2: "Nei
biotopi sono consentiti esclusivamente gli interventi che non compromettono il
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 6
raggiungimento degli obiettivi di tutela, le caratteristiche naturalistico-ambientali e
le
tendenze
evolutive
naturali indicati nella scheda ..."
- Legge regionale del 4 settembre 1996, n. 70: "Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio";
- Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 16 novembre 2001, n. 16/R.
Regolamento regionale
recante
"Disposizioni in
materia
di procedimento di
valutazione d'incidenza"; Art. 7: "Fino all’approvazione del regolamento che
disciplini le procedure di valutazione d’incidenza relative a piani territoriali,
urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistici venatori di cui
all’articolo 5, comma 2 del d.p.r. 357/1997, si applicano le disposizioni di cui
all’articolo 20 della l.r. 40/1998. La relazione generale, contenente al suo interno le
informazioni relative all’analisi di compatibilità ambientale, ai sensi dell’articolo 20,
comma 2 della l.r. 40/1998, è integrata degli elementi di cui all’allegato G del d.p.r.
357/1997, come previsto dall’allegato B."; Allegato B: "Contenuti della relazione
per la valutazione di incidenza di piani e programmi."; Allegato C: "Siti di interesse
comunitario (S.I.C.) proposti all'Unione Europea per la costituzione di una rete
ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata "Rete
Natura 2000" (Direttiva 92/43/CEE "Habitat")." L'allegato consiste in un elenco che
individua anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS).
Come richiamato in precedenza, nell'ambito della procedura di valutazione di
incidenza del Piano si tiene tuttavia conto degli elementi di cui all'All. G del D.P.R.
357/97.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 7
2.
RIFERIMENTI DEL PROGETTO DI PIANO REGOLATORE AI S.I.C.
La tavola di piano "G4-vincoli" in scala 1:10.000 del Progetto di Piano Regolatore
Generale del Comune di Mazzé individua i limiti territoriali dei S.I.C..
Le porzioni di territorio ricadenti nei S.I.C. sono inoltre evidenziate nell'ambito della
tavola "G3-uso del suolo" in scala 1:10.000.
Lago di Candia
In base all’esame di tali tavole si nota che le aree del S.I.C. “Lago di Candia” sono
quasi tutte aree definite del Piano Regolatore come aree agricole adibite a
seminativo e/o prato, a eccezione di un’area turistico-ricettiva esistente e
consolidata, rappresentata dal ristorante "La Barcaccia" e l’adiacente imbarcadero.
Le aree agricole, su un suolo morenico moderatamente acclivio, sono ricoperte dai
seguenti
tipi
vegetazionali:
pioppeti,
arboricoltura
da
legno,
seminativo
(principalmente mais), prato, e in minima parte robinieti, alneti e canneti.
Mulino Vecchio
In base all’esame di tali tavole si nota che le aree del S.I.C. “Mulino Vecchio” sono
tutte aree definite del Piano Regolatore come aree agricole, in cui la maggior parte
è adibita a seminativo e/o prato, una parte occupata da superfici boscate,
principalmente lungo il corso del fiume, e la restante parte, la minore, è occupata
da superfici incolte.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 8
3.
SCHEDE DI IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI BIOTOPI
Di seguito si riportano le schede descrittive dei due siti per la realizzazione della
rete natura 2000 ai sensi della Dir. 92/43/CEE "habitat" e della direttiva
79/409/CEE "uccelli" predisposta dalla Regione Piemonte (revisione di ottobre
2007).
Lago di Candia
SCHEDA SITO NATURA 2000 (Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli”)
___________________________________________________________________________________________________________________________________
1 IDENTIFICAZIONE
codice : IT1110036
sito proposto Natura 2000 : SIC e ZPS
nome : LAGO DI CANDIA
regione biogeografica : continentale
data schedatura : 11/1995
data ultimo aggiornamento : 05/2007
___________________________________________________________________________________________________________________________________
2 LOCALIZZAZIONE
provincia : TORINO
comune : Candia Canavese, Mazzè, Vische
Comunità collinare : Terre dell'erbaluce
latitudine : 45.19.41
longitudine : 07.54.32
superficie (ha) : 335
cartografia di riferimento : IGM 1:25000: 42/II/SE - 56/I/NE;
CTR 1:25000: 135NE
________________________________________________________________________________________
3 MOTIVI DI INTERESSE
caratteristiche generali : Ambiente lacustre con cinta di canneti e adiacente ad ampia palude.
interesse specifico : Assenza praticamente completa di insediamenti abitativi. Modestissima
presenza di fascia forestale riparia. estese colture di mais con prati stabili in
tutta la zona. Lago eutrofico che conserva la zonazione della vegetazione,
certo il più ricco di flora idrofila del Piemonte con numerose specie rare e
in via di scomparsa. Zona di nidificazione e svernamento per numerose
specie avifaunistiche acquatiche. Assenza praticamente completa di
insediamenti abitativi.
riferimenti alla Dir. 92/43/CEE: HABITAT: 3150 - “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo
Magnopotamion o Hydrocharition”; 7150 - “Depressioni su substrati
torbosi del Rhynchosporion”; 9160 - Querceti di farnia o rovere subatlantici
e dell’Europa centrale del Carpinion betuli; 91E0 - “*Foreste alluvionali di
Alnion glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae,
Salicion albae” (*Habitat prioritario).
PIANTE VASCOLARI: Aldrovanda vesiculosa (All. II e IV), non più
confermata in anni recenti.
CRITTOGAME: Marsilea quadrifolia (All. II e IV), non più confermata in
anni recenti.
RETTILI: , Lacerta (viridis) bilineata, Podarcis muralis, Hierophis (=
Coluber) viridiflavus, Zamenis longissimus (All. IV).
ANFIBI: Rana dalmatina, Rana lessonae, (All. IV).
MAMMIFERI: gliride Muscardinus avellanarius (All. IV), chirotteri
Rhinolophus ferrumequinum (All. II e IV), Pipistrellus pipistrellus (All.
IV)
riferimenti alla Dir. 79/409/CEE: UCCELLI: nidificanti: Ixobrychus minutus, Ardea purpurea, Milvus
migrans, Alcedo atthis, Lanius collurio; non nidificanti: Botaurus stellaris,
Gavia arctica, Gavia stellata, Nycticorax nycticorax, Aythya nyroca,
Pernis apivorus, Circus aeruginosus , Circus cyaneus, Circus pygargus,
Pandion haliaetus, Porzana parva, Crex crex, Sterna hirundo, Chlidonias
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 9
hybridus, Caprimulgus aeuropaeus, Lullula arborea, Emberiza hortulana
(All. I).
________________________________________________________________________________________________________________________________________
4 STATO DI PROTEZIONE E GESTIONE ATTUALI
61
forme di salvaguardia : Area protetta provinciale (Parco naturale di interesse provinciale del Lago
di Candia)
gestione : Ente di gestione del Parco naturale del Lago di Candia
________________________________________________________________________________________________________________________________________
5 RISCHI PER LA CONSERVAZIONE
attività antropiche e vulnerabilità: Eutrofizzazione a causa delle concimazioni. Navigazione. Drenaggi per
sviluppo delle attività agricole. Inquinamento da pesticidi.
________________________________________________________________________________________________________________________________________
6 BIBLIOGRAFIA
Badino G., Camoletto R., Dal Vesco G., 1982/83 - Popolamenti fanerogamici del bacino di Candia e assetto
idrobiologico del lago. Rev. Valdôtaine d’Hist. Nat., 36/37: 43-125.
Biddau L., 1995 - L’avifauna acquatica svernante sul lago di Candia. Riv. Piem. St. Nat., 16: 233-251.
Buzio S., Maffiotti A., 1995 - Indagine preliminare sulle caratteristiche territoriali del lago di Candia e delle
aree limitrofe. FISIA (Fiatinpresit Sistemi Ambientali Sviluppo Tecnologie Ambientali). Relazione tecnica.
Cattaneo G., Biddau L., 2002 - Ornitologia Canavesana. Grafica Santhiatese Editrice. 239 pp..
GPSO, 82/ 95 - Resoconto ornitologico per la Regione Piemonte - Valle d'Aosta. Riv. Piem. St. Nat. N° 3, 4, 5,
6, 7,8,9,11,12,13,14,15.
I.P.L.A., 1993 - Zone umide della Provincia di Torino. Censimento preliminare, inquadramento dell'attuale
importanza faunistica e definizione delle linee di gestione ai fini della conservazione e dell'incremento del
patrimonio faunistico. Provincia di Torino.
IRSA, 1980 - Indagini sulla qualità delle acque lacustri italiane. Quaderno IRSA 43, 377 pp..
Mingozzi T., Boano G., Pulcher C. e collab., 1988 - Atlante degli uccelli nidificanti in Piemonte e Val
d'Aosta 1980 – 1984. Mus. Reg. Scienze Nat. (Monografie VIII) Torino.
Moltoni E., 1943 - Gli Uccelli della Provincia di Aosta. Atti Soc. Ital. Sc. Nat., 82 (3/4): 205-308.
Serra L., Magnani A., Dall'Antonia P., Bacetti N., 1997 - Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici
svernanti in Italia, 1991-1995. Biol. Cons. Fauna, 101: 1-312.
Sindaco R., Baratti N., Boano G., 1992 – I Chirotteri del Piemonte e Valle d’Aosta, Bats of Piedmont and
the Aosta Valley (NW Italy). Hystrix, (n.s.) 4 (1992) : 1-40.
SITI WEB
http://www.parks.it/parco.lago.candia/par.htm
http://www.provincia.torino.it/territorio/candia/index.htm
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 10
Mulino Vecchio
SCHEDA SITO NATURA 2000 (Direttive 43/92/CEE “Habitat” e 79/409/CEE “Uccelli”)
________________________________________________________________________________________________________________________________________
1 IDENTIFICAZIONE
codice : IT1110050
sito proposto Natura 2000 : SIC
nome : MULINO VECCHIO (FASCIA FLUVIALE DEL PO)
regione biogeografica : continentale
data schedatura : 11/1995
data ultimo aggiornamento : 05/2007
________________________________________________________________________________________________________________________________________
2 LOCALIZZAZIONE
provincia : TORINO
comune : Mazzè, Rondissone, Villareggia
provincia : VERCELLI
comune : Cigliano, Saluggia
comunità montana :
latitudine : 45.12.16
longitudine : 08.01.28
superficie (ha) : 413
cartografia di riferimento : IGM 1:25000: 57/IV/NO - 57/IV/SO;
CTR 1:25000: 135SE
________________________________________________________________________________________________________________________________________
3 MOTIVI DI INTERESSE
caratteristiche generali : Ambiente fluviale con presenza di greti, saliceto ripariale e residui di boschi planiziali.
interesse specifico : La stazione fluviale più a monte, in Piemonte, del mollusco Unio elongatus.
riferimenti alla Dir. 92/43/CEE: HABITAT: 9160 - Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell’Europa
centrale del Carpinion betuli; 91E0 - “*Foreste alluvionali di Alnion glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion,
Alnion incanae, Salicion albae” (*Habitat prioritario).
RETTILI: Lacerta (viridis) bilineata, Podarcis muralis, Zamenis longissimus, Hierophis (= Coluber) viridiflavus
(All. IV).
ANFIBI: Rana dalmatina (All. IV).
________________________________________________________________________________________________________________________________________
4 STATO DI PROTEZIONE E GESTIONE ATTUALI
forme di salvaguardia : Area protetta regionale (Riserva naturale speciale del Mulino Vecchio)
gestione : Ente di gestione del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po
- Tratto torinese
________________________________________________________________________________________________________________________________________
5 RISCHI PER LA CONSERVAZIONE
attività antropiche e vulnerabilità: Inquinamento delle acque. Depositi di rifiuti.
________________________________________________________________________________________________________________________________________
6 BIBLIOGRAFIA
Regione Piemonte - Assessorato beni culturali e ambientali, Pianificazione territoriale, Parchi , Enti
Locali. - Piano d'Area "Sistema regionale delle Aree Protette della fascia fluviale del Po”. 1993.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 11
4.
CARATTERISTICHE DEI SITI
Lago di Candia
Caratteristiche principali
Il Lago di Candia è tra le più importanti zone umide del Piemonte perché ospita
numerosi uccelli acquatici e una ricca flora idrofila, fra cui alcune specie ormai rare;
ciò ha consentito di inserire il Parco nella lista dei biotopi della Regione Piemonte e
di classificarlo, ai sensi della direttiva Habitat dell'Unione Europea, come Sito di
Importanza Comunitaria; inoltre sono state attivate le procedure per l'inserimento
del Lago di Candia nella lista delle aree umide protette ai sensi della Convenzione di
Ramsar.
Attualmente il Lago di Candia si trova ad una quota di 226 metri sul livello del
mare, ha una superficie di 1,52 kmq ed un perimetro di 5,5 km. La profondità
media è di 4,7 metri, quella massima di 7,7 metri. Il lago non è alimentato da corsi
d'acqua immissari ma da alcune sorgenti sommerse situate lungo la costa
meridionale: ciò fa sì che il tempo di ricambio delle acque sia relativamente lento e
stimato attorno ai 6-7 anni.
Il sito si estende su una superficie complessiva di 335 ettari, sui territori comunali
di Candia, Vische e Mazzè. Il S.I.C. occupa all’interno del territorio comunale di
Mazzé 12,77 ettari, pari allo 0,47% dell’intera superficie comunale.
Flora
La flora presente nel Parco è rappresentata da 425 specie, la metà delle quali è
strettamente legata agli ambienti lacustri e palustri. Lungo le sponde del lago sono
presenti fioriture di diversi colori: le bianche ninfee (Nymphaea alba) e i gialli
nannufari (Nuphar luteum), insieme ai limnantemi (Nymphoides peltata), spiccano
sul verde della castagna d'acqua (Trapa natans), che da alcuni anni è oggetto di
interventi di gestione volti a ridurne l'espansione e a limitare gli apporti di elementi
nutritivi al lago.
Inoltrandosi nell'area della Paluetta si trovano, tra i cespi di carici (Carex elata) e gli
iris palustri (Iris pseudacorus), alcune specie rare quali il trifoglio fibrino
(Menyanthes trifoliata), l'utricularia (Utricularia vulgaris), la potentilla palustre
(Comarum palustre) e la violetta d'acqua (Hottonia palustris).
Avifauna
Dal punto di vista faunistico la ricchezza maggiore è sicuramente rappresentata
dall'avifauna: il lago di Candia è un importante luogo di sosta per gli uccelli
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 12
svernanti e di passo e numerose sono le segnalazioni storiche di specie accidentali
quali
il
pellicano
(Pelecanus
onocrotalus),
il
gobbo
rugginoso
(Oxyura
leucocephala), l'orchetto marino (Melanitta nigra), lo smeriglio (Falco columbarius),
la pittima reale (Limosa limosa) e la pittima minore (Limosa lapponica), il piro-piro
boschereccio (Tringa glareola) e molte altre.
La presenza all'interno del Parco di due stazioni di inanellamento, di cui una attiva
fin dal 1998, ha consentito di approfondire nel dettaglio lo studio delle popolazioni
ornitiche strettamente legate all'acqua e al canneto spondale: tra le specie di
elevato pregio naturalistico, poiché rare sul territorio regionale e nazionale,
ricordiamo l'airone bianco maggiore (Egretta alba) e l'airone rosso (Ardea
purpurea), il tarabuso (Botaurus stellaris) ed il tarabusino (Ixobrychus minutus), la
moretta (Aythya fuligula), il moriglione (Aythya ferina), il codone (Anas acuta), la
canapiglia (Anas strepera), il mestolone (Anas clipeata), la cannaiola verdognola
(Acrocephalus palustris) e il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus).
Ittofauna
Poche e vaghe sono le notizie storiche sulla fauna ittica e la produttività del Lago di
Candia.
Le specie autoctone, cioè originarie del lago o introdotte in epoche remote, sono la
carpa
(Cyprinus
carpio),
la
tinca
(Tinca
tinca),
la
scardola
(Scardinius
erythrophthalmus), l'anguilla (Anguilla anguilla) e il luccio (Esox lucius); tra le
specie alloctone, provenienti da altre località ed immesse di recente nel lago,
troviamo invece il persico trota (Micropterus salmoides), il persico reale (Perca
fluviatilis), il persico sole (Lepomis gibbosus) e il pesce gatto (Ictalurus melas).
Le finalità del Parco ed il Piano d’Area
Gli obiettivi che il Parco si propone di raggiungere sono la tutela delle caratteristiche
naturali, paesaggistiche e storiche del territorio, la riduzione delle cause di
inquinamento e la promozione del territorio a fini didattico-ricreativi ed economici.
Il Piano d'Area (le cui norme principali sono richiamate nel capitolo del Rapporto
Ambientale riguardante la pianificazione sovraordinata), adottato dal Consiglio
Direttivo dell'Ente di Gestione nel febbraio del 2002, consentirà di intervenire sul
territorio realizzando una serie di interventi prioritari tra cui:
* la conservazione e la gestione del canneto: è prevista l'acquisizione di nuove
fasce di terreno spondale per la tutela del canneto ed il taglio annuale delle sue
parti secche, così da limitare l'apporto di elementi nutritivi alle acque del lago;
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 13
* lo sviluppo di un'agricoltura eco-compatibile: il progetto Amicofungo, già avviato
da alcuni anni, sperimenta l'utilizzo di sistemi innovativi di fertilizzazione che
consentono di ridurre i carichi di azoto e fosforo che raggiungono il lago. Il Parco
inoltre si propone di creare nel prossimo futuro un marchio di qualità da attribuire
ai prodotti biologici e di organizzare eventi e attività volti ad incentivare le
economie locali;
* la tutela delle piante acquatiche: la raccolta parziale della castagna d'acqua ed il
controllo della popolazione di nutrie consentiranno l'espansione dei popolamenti di
piante sommerse e galleggianti;
* la valorizzazione della Paluetta: il dragaggio periodico dei canali e dei laghetti in
essa presenti ne rallenteranno il naturale interramento e favorirà la riproduzione e
l'accrescimento di alcune specie ittiche particolarmente pregiate;
* il ripristino ecologico - naturalistico della Palude: il progetto, attraverso interventi
di ingegneria idraulica, consentirà di ricreare il tipico habitat palustre, ormai
scomparso da più di 70 anni;
* il recupero naturalistico della fascia retrospondale: l'espansione di aree boscate,
di colture agricole differenziate e di prati umidi, oggi quasi scomparsi dai terreni
limitrofi al lago, permetterà di estendere la zona ecotonale di transizione tra l'acqua
e la terraferma.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 14
Mulino Vecchio
Caratteristiche principali
Il sito si estende ad est dell'abitato di Rondissone, su una superficie complessiva di
413 ettari (di cui 190 ettari fanno parte dell’area protetta della Fascia fluviale del Po
tratto torinese), al confine fra le Province di Torino e Vercelli e nei Comuni di
Mazzè, Rondissone, Saluggia, Villareggia e Cigliano. Esattamente il S.I.C. occupa
all’interno del territorio comunale di Mazzé 195,84 ettari, pari al 7,24% dell’intera
superficie comunale. Il sito tutela il tratto del fiume Dora Baltea e del territorio che
lo circonda compreso fra la strada Padana Superiore e l'autostrada A4. La zona,
erosa dal fiume nel corso dei millenni, creando un tipico e vasto avvallamento
fluviale, si trova ad una quota inferiore rispetto al terrazzo alluvionale circostante. Il
paesaggio è caratterizzato da ampi ghiareti e spiagge e da interessanti aree
boschive con vegetazione di ripa (pioppi, salici, ontani, ecc.) e da pioppeti o
robinieti circondati da seminativi e prati. All'interno del sito si trovano inoltre alcune
belle cascine con caratteristiche architettoniche di transizione fra la tipologia
canavesana e quella della pianura vercellese. Il sito prende il nome dal vecchio
mulino qui presente, ora in corso di restauro. La zona è attraversata dal percorso
ciclabile n. 7 del Parco del Po, che proprio in quest'area supera una roggia grazie ad
un apposito ponticello in legno inaugurato nel 2005.
Flora
La vegetazione presente nell'area interessata è caratterizzata dalla presenza delle
specie autoctone che naturalmente popolano le aree circostanti ai fiumi e le sponde
degli stessi (salici, pioppi, ontani, querce, carpini), e da specie alloctone a tratti
abbondantemente diffuse, quali la robinia e l'ailanto.
I boschi hanno una distribuzione spaziale irregolare, a gruppi, ed anche la copertura
che dovrebbe garantire la protezione delle sponde è discontinua.
I tipi forestali maggiormente rappresentati nell'area della Dora sono i saliceti pioppeti, i robinieti ed i querco - carpineti.
Il salice è presente sia con specie a portamento arbustivo (Salix purpurea, Salix
eleagnos) a formare macchie sparse e discontinue, localmente molto fitte, che
popolano il greto della Dora, sia con specie a portamento arboreo (Salix alba),
generalmente consociato ai pioppi (Populus alba, Populus nigra, e più raramente
Populus tremula) e talvolta all'ontano nero (Alnus glutinosa) ed alla robinia (Robinia
pseudoacacia). Il saliceto a salice bianco forma una stretta fascia lungo le sponde,
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 15
limitata ed inframmezzata a colture agrarie, a pioppeti specializzati per la
produzione di legname a ciclo breve, a radure ed a robinieti puri.
La robinia è una pianta esotica utilizzata fin dalla metà dell'800 per rinsaldare
terreni denudati ed attualmente in rapida e spontanea espansione. Lungo la Dora è
diffusa sia in formazioni pure lungo le sponde sia consociata ai saliceti - pioppeti ed
ai querco - carpineti.
Nelle fasce pianeggianti contigue alla Dora, nei terreni non occupati da colture
agricole o dalla pioppicoltura specializzata, sono presenti i querco - carpineti di
bassa pianura. Si tratta di boschi misti in cui la specie più rappresentativa è la
farnia (Quercus robur); tra le specie correlate sono frequenti il carpino bianco
(Carpinus betulus), l'ontano nero (Alnus glutinosa), i pioppi e la robinia.
Fauna
L'area oggetto di valutazione presenta aspetti faunistici senza dubbio interessanti,
legati soprattutto alle caratteristiche degli ambienti a ridosso del fiume.
Il principale connotato del territorio è infatti rappresentato dall'asta principale della
Dora che, come grande corridoio ecologico, rappresenta una vera e propria "arteria"
di passaggio per numerose specie di uccelli che trovano nelle lanche, nei ghiareti e
nelle formazioni arboree ripariali siti idonei di riposo ed alimentazione durante i
movimenti migratori primaverili ed autunnali.
Il fiume rappresenta inoltre un corridoio preferenziale di dispersione per specie a
diffusione alpina.
I residui habitat umidi costituiti da lanche, stagni e "fontanili", nonostante i
fenomeni
di
compromissione
cui
sono
spesso
soggetti,
rappresentano
siti
importantissimi, oltre che per la nidificazione di un'avifauna particolare, per la
conservazione dell'erpetofauna, altrove gravemente minacciata dalle alterazioni
ambientali provocate da un'agricoltura intensiva.
Siti di importanza faunistica notevole sono inoltre i relitti lembi di bosco planiziale,
ospitanti specie esclusive, come pure le rare formazioni prative aride retrostanti i
ghiareti. Tali habitat, estrememente frammentati, risultano potenzialmente idonei
ad ospitare specie (soprattutto Anfibi e Rettili) rare e/o localizzate nella regione,
quali Rana latastei e Podarcis sicula.
Le finalità del Parco ed il Piano d’Area
Le finalità generali che il Piano persegue (le cui norme principali sono richiamate nel
capitolo del Rapporto Ambientale riguardante la pianificazione sovraordinata) sono
la tutela e la valorizzazione ambientale, ecologica e paesaggistica, la qualificazione
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 16
in tal senso dell'attività agricola, la promozione e il miglioramento dell'utilizzazione
culturale, ricreativa e sportiva del fiume, delle sue sponde e dei territori limitrofi di
particolare
interesse
a
questi
fini;
nonchè,
in
relazione
a
tali
scopi,
la
razionalizzazione dello sfruttamento economico delle risorse e il miglioramento della
qualità delle acque e della sicurezza idrogeologica nei territori interessati.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 17
5.
VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE DEL PROGETTO DI PIANO
Il Progetto di Piano Regolatore del Comune di Mazzé non prevede modificazioni
degli usi attuali del suolo nell'ambito dei S.I.C. “Lago di Candia” e "Mulino Vecchio".
In particolare nell'area non vi sono previsioni di nuovi insediamenti, di nuove
infrastrutture e/o di strutture di qualunque tipologia. Con specifico riferimento agli
interventi infrastrutturali, non vi sono neppure proposte di modifica della viabilità
esistente ivi presente.
Per quanto riguarda l’aspetto delle principali infrastrutture esistenti, si rende noto
che, all’interno del territorio del Mulino Vecchio, risulta essere presente il canale
sfioratore che dal depuratore consortile porta al fiume Dora Baltea.
Sottrazione di vegetazione
Le previsioni del Progetto di Piano non determineranno alcuna sottrazione di
vegetazione all'interno dei S.I.C..
Sottrazione di habitat idonei alla fauna
Sulla base di quanto sopra affermato, non sono prevedibili sottrazione di habitat di
elezione per le specie faunistiche indicate dalle schede dei S.I.C. in esame. Non
saranno inoltre interferite superfici vegetate di interesse per la fauna o ambienti
umidi dove gli anfibi svolgono il loro ciclo riproduttivo.
Alterazione di habitat
idonei alla fauna per
modifica di condizioni
ecologiche
Poiché non sono ipotizzabili modifiche a carico degli habitat idonei alla fauna di
interesse indicata nelle schede dei S.I.C., si ritiene che le previsioni di piano non
possano determinare alcuna influenza sul livello della falda delle aree presenti nei
S.I.C. e che quindi non possano determinare modificazioni significative delle
condizioni ecologiche attuali.
Aree attigue ai S.I.C.
Lago di Candia
Nelle aree a ridosso del perimetro del S.I.C. non sono previsti né nuovi interventi
edificatori né previsioni di nuova viabilità, né tanto meno modificazioni degli usi
attuali del suolo.
Mulino Vecchio
Nelle aree a ridosso del perimetro del S.I.C. sono da evidenziare i seguenti aspetti:
-
l’intervento principale previsto, più vicino al perimetro dell’area, è la
realizzazione di di un’oasi naturalistico-ricreativa, posta a circa 220 metri dal
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 18
confine dell’area protetta, il cui progetto è stato regolarmente approvato secondo la
procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (fasi di verifica, valutazione e
successiva approvazione da parte degli enti autorizzativi preposti);
-
in fase di prima valutazione si era deciso di destinare 2 aree, poste a circa
470 metri dal confine del Sito, lungo la strada provinciale di collegamento tra la
frazione Casale di Mazzé e Rondissone, a uso produttivo; successivamente si è
scartata questa ipotesi in quanto, tra i vari motivi, vi era l’eccessiva vicinanza al
Sito protetto.
La descrizione delle caratteristiche dei nuovi interventi previsti e delle alternative
considerate è riportata nel Documento tecnico preliminare.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 19
6.
INTERVENTI DI RECUPERO, MITIGAZIONE, COMPENSAZIONE
La mancata interferenza delle azioni del Progetto di Piano con le emergenze indicate
nelle schede dei S.I.C. e le considerazioni svolte ai punti precedenti permettono di
affermare che non sono necessari specifici interventi di ripristino, miglioramento,
mitigazione o compensazione nell'area considerata.
Lago di Candia
Il Piano d’Area del Lago di Candia ha predisposto al suo interno una specifica
valutazione di incidenza pertanto, per tutelare le aree del sito che ricadono
all’interno del territorio comunale di Mazzé, le Norme di Attuazione del Progetto di
Piano Regolatore devono prevedere le seguenti normative:
-
per le aree che ricadono all’interno del Parco del Lago di Candia si rimanderà
direttamente alle norme di attuazione, regolamenti e relativa valutazione di
incidenza del Piano d’Area del Parco sopracitato.
Mulino Vecchio-Parco del Po
Per tutelare le aree del sito che ricadono all’interno del territorio comunale di Mazzé
le Norme di Attuazione del Progetto di Piano Regolatore devono prevedere due
livelli di normative:
-
per le aree che ricadono all’interno dell’area protetta del Parco del Po, sia che
ricadano all’interno dell’area S.I.C. che al di fuori di essa, si rimanderà
direttamente alle norme di attuazione del Piano d’Area del Parco sopracitato;
-
per le aree che non ricadono all’interno del Parco del Po si produrranno delle
norme di tutela apposite che in ogni caso saranno stabilite in accordo con le
norme del Piano d’Area del Parco del Po richiamate al punto precedente; si
terrà anche conto del Piano di Sviluppo Rurale (P.S.R. 2007-2013); il
Progetto di Piano Regolatore dovrà promuovere quanto indicato nel P.S.R.
informando i cittadini e verificando la compatibilità delle norme comunali.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 20
7.
CONCLUSIONI
La caratterizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria “Lago di Candia” e "Mulino
Vecchio", ricadenti in parte nel territorio comunale di Mazzé e in parte in altri
comuni limitrofi, è stata desunta sulla base dei dati disponibili in letteratura al fine
di evidenziare le peculiarità e le sensibilità delle specie tutelate.
L'esame dei contenuti del Progetto di Piano Regolatore del Comune di Mazzé e la
constatata assenza di previsioni di modificazioni di destinazioni d'uso derivanti da
interventi infrastrutturali e strutturali all'interno delle aree S.I.C. permettono di
affermare che non si individuano interferenze a carico dei biotopi considerati e che,
di conseguenza, non si rendono necessari specifici interventi di mitigazione o di
compensazione.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 21
8.
BIBLIOGRAFIA
- AA.VV., 1997 - I
Tipi forestali del Piemonte - Regione Piemonte, Assessorato
Economia Montana e Foreste;
- Andreone F. & Sindaco R. (Editors), 1999 - Erpetologia del Piemonte e della Valle
d'Aosta. Atlante degli Anfibi e dei Rettili - Monografie XXVI, Museo Regionale di
Scienze Naturali, Torino;
- ARPA Piemonte, 2002 - Sostenibilità ambientale dello sviluppo. Tecniche e
procedure di valutazione ambientale – Torino;
- Camerano P., Gottero F., Terzuolo P., Varese P., 2004 - Tipi forestali del
Piemonte. Regione Piemonte - Blu Edizioni, Torino;
- Direttiva 92/43/CEE del 21/5/1992 e s.m.i.: "Conservazione degli habitat naturali
e semi naturali della flora e della fauna selvatiche";
- Direttiva 79/409/CEE del 2/4/1979 del Consiglio e s.m.i. (Direttiva
della
Commissione 91/244/CEE del 6/3/1991 e Direttiva 94/24/CEE che modifica la Dir.
79/409/CEE) "Conservazione degli uccelli selvatici";
- D.P.R. 8/9/97, n. 357 modificato con D.P.R. 12/3/2003, n. 120 "Regolamento
recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 357": Regolamento recante attuazione
della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche";
- L.R. 14 dicembre 1998 n. 40 "Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale
e le procedure di valutazione";
- Regione Piemonte, 2002 - Guida al riconoscimento di Ambienti e Specie della
Direttiva Habitat in Piemonte - I.P.L.A. S.p.A.;
- Regione Piemonte - Assessorato beni culturali ed ambientali, Pianificazione
territoriale, Parchi, Enti Locali, 1993 - Piano d'Area del Sistema Regionale delle Aree
Protette della Fascia Fluviale del Po;
- Sindaco R. et Al., 2003 - Guida al riconoscimento di ambienti e specie della
Direttiva Habitat. Regione Piemonte;
- Provincia di Torino - Settore Aree Protette, 2002 - Piano d’Area Parco del Lago di
Candia.
Allegato al documento tecnico preliminare –
Documento:
RT_02
Valutazione di incidenza
pag. 22