1976-2006: trenta anni di pena capitale negli stati uniti

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1976-2006: trenta anni di pena capitale negli stati uniti
1976-2006: TRENTA ANNI DI PENA CAPITALE NEGLI STATI UNITI
Mercoledì 28 Giugno 2006 01:23
di Bianca Cerri
Il 2 luglio 1976 la Corte Suprema degli Stati Uniti metteva fine alla breve stagione della
moratoria sulle esecuzioni decisa quattro anni prima restituendo alla pena capitale l'antico
status di punizione costituzionalmente accettabile. La sentenza, conosciuta come Gregg v.
Georgia prometteva anche di liberare i processi capitali da ogni sospetto di pregiudizio e da
eventuali errori procedurali ma non risulta che tutto ciò sia mai avvenuto. Da allora sono stati
giustiziati 1.026 esseri umani e altri 33 verranno messi a morte nei prossimi tre mesi. Un
record alquanto fosco per un paese considerato il caposaldo della democrazia occidentale.
La giustizia capitale continua ad essere uno dei temi più dibattuti della nostra epoca ma
spesso se ne discute come di una questione un pò schizofrenica tra ying (coloro che la
invocano) e yang (quelli che vorrebbero abolirla). Per quanto riguarda gli Stati Uniti, lo
scontro tra due visioni opposte ha impedito di apprezzare in pieno i meccanismi occulti che
sostengono le leggi capitali e questo è il primo dei motivi che ci hanno spinti a fare il punto
sul panorama penale americano. L'altro è la perdita dell'identità laica dei movimenti
abolizionisti ormai completamente dipendenti dal concetto di "compassione"
suggerito dalle lobbies cattoliche che vantano il cristianesimo come unica strada praticabile
verso l'abolizione. Le lotta contro le leggi penali arbitrarie fa parte della storia stessa
dell'umanità e non dovrebbe avere nulla a che fare con la fede e gli assiomi morali,
soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti. Molte delle sentenze più discutibili della
Corte Suprema, come quelle che riguardano l'esistenza di lagers come Guantanamo, la
limitazione del diritto all'aborto per le donne e l'esclusione dei poveri dai programmi sociali,
sono state decise dalla maggioranza cattolica che oggi domina il più alto organo
costituzionale del paese per la prima volta nella sua storia. Detto altrimenti, negli Stati Uniti le
norme della convivenza civile vengono dettate in base ad un patto ibrido tra stato e religione
che ha dato vita ad un sistema di controllo-punizione-repressione divenuto la vera forza
centrifuga della società e dell'economia.
E' fin troppo scontato dedurre che se una grande democrazia continua ad ostentare la pena
capitale come unico metodo per arginare la criminalità dietro le motivazioni ufficiali deve
esistere un'agghiacciante linearità di pensiero che non lascia spazio a considerazioni sulla
"sacralità della vita". Per questo rischiano di risultare vane le infuocate campagne
per salvare la vita di questo o quel condannato sfociate a volte in una inopportuna
santificazione.
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Gli uomini e le donne rinchiusi nei bracci della morte d'America hanno spesso alle spalle un
passato ruvido e convivono tutti i giorni con i fantasmi della loro mente. Tutto esclude che
possano diventare degli eroi ma proprio per questo la loro lotta va sostenuta. Uno stato che
uccide i "cattivi soggetti" per nascondere le vere ed imperscrutabili complessità
del suo sistema penale dominato da razzismo errori procedurali, ingordigia politica e
reminiscenze medioevali sarebbe un'anomalia inaccettabile in quasi tutti i paesi del mondo.
Solo negli Stati Uniti continuano a considerarlo un valore.
La Pena Capitale USA: Fatti e Cifre
L'82% delle esecuzioni negli Stati Uniti avvengono negli stati del sud dove un tempo vigeva
la schiavitù e di queste il 45% avviene in due soli stati: Texas e Virginia.
La prima esecuzione in Texas avvenne nel 1982 e fu quella di Charles Brooks, afro
americano che aprirà la strada ad una lunghissima serie.
La prima donna giustiziata dal 1976 è stata Thelma Banks, uccisa nella Carolina del Nord
nel 1984.
La prima discussione sulla costituzionalità della pena capitale ai malati di mente risale al
1986.
L'inasprimento delle leggi capitali avvenne nel 1994 e fu deciso da Bill Clinton, che apportò
altre modifiche nel 1996 accelerando il percorso dei condannati verso il patibolo. Oggi la
geografia della pena capitale appare molto variegata e spazia dalle 19 condanne a morte
emesse dai tribunali della California nel 2005 ad un'unica condanna negli stati del
Connecticut, Indiana, Tennesse e Virginia.
Nel primo semestre del 2006, hanno già avuto luogo 25 esecuzioni. I più giovani fra i
giustiziati sono stati Robert Salazar e Jermaine Herron, entrambi messi a morte in Texas a
27 anni, rispettivamente il 22 marzo ed il 12 maggio.
Dal 1976 ad oggi 229 condannati a morte hanno avuto la grazia.
Le donne attualmente sotto sentenza di morte sono 55. 8 in California, 11 in Texas e in
Florida, 7 in Oklahoma, 6 in Ohio, 5 in Mississippi e Georgia, 4 in Missouri, il resto in altri
stati. L'ultima donna messa a morte è stata Frances Newton nel dicembre del 2005.
Almeno il 34% delle persone giustiziate dal 1976 ad oggi soffriva di gravi problemi mentali.
Nel 2005 la Corte Suprema ha abolito la pena capitale per i minori. La sentenza è del 1
marzo.
Nel 1976 i condannati a morte ammontavano ad un totale di 420 individui, oggi sono
3.370. Il che prova che la pena capitale possiede alcun valore deterrente.
L'ipocrisia dell'iniezione letale
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Il 26 aprile 2006 la Corte Suprema degli Stati Uniti si è riunita per parlare di iniezione letale e
più precisamente dell'eventualità che essa costituisca un metodo di esecuzione
eccessivamente crudele per il condannato. Il 12 giugno la Corte ha poi decretato che è
facoltà del condannato chiedere un rinvio dell'esecuzione basato sulla presunta crudeltà.
Presunta? Forse l'iniezione letale non fa venire i brividi come la lapidazione ma definire
"presunta" la crudeltà del metodo spacciato dal suo ideatore come
"indolore" significa negare l'evidenza. Se male amministrata, l'iniezione letale è
una barbarie vera e propria. L'unico problema è che la crudeltà del metodo non basta per
dichiarare l'incostituzionalità della pena capitale.
Dal 1976 in poi, eventi imprevisti hanno reso l'esecuzione di un condannato un processo
molto più doloroso di quanto le autorità vorrebbero far credere. Il 3 maggio scorso, dalla
finestra che si affaccia sulla stanza della morte i testimoni hanno assistito inorriditi alla
sofferenza di Joseph Clark, durata novanta minuti. Alla fine, le guardie hanno dovuto
abbassare le tende per evitare che qualcuno svenisse. Il povero Clark continuava a
lamentarsi del dolore senza che nessuno muovesse un dito per evitargli ulteriori sofferenze.
Prima che gli inserissero l'ago nelle vene, Clark si era rivolto idealmente ai giovani
raccomandando loro di tenersi alla larga dalle droghe che avevano rovinato la sua esistenza.
Anche la morte di Ray Clarence Allen avvenuta il 13 gennaio in California è stata un'orribile
sequenza di tortura per il condannato che, con i suoi 76 anni, è stato uno degli individui più
anziani mai messi a morte negli Stati Uniti. Non tutti gli stati permettono che venga
somministrato un tranquillante prima dell'esecuzione e la tensione nervosa di un soggetto
può rendere molto laborioso l'intero processo. Nel 1988 ci vollero 40 minuti per giustiziare
Raymond Landry in Texas. Gli operatori chiamati ad amministrare le sostanze letali a Ricky
Ray Rector in Arkansas nel 1992 rimasero sconvolti dalla sua reazione. Rector, malato di
mente all'ultimo stadio, aveva le cellule cerebrali danneggiate. Per ucciderlo era stato
convocato un team di dieci persone. Un fallimento per la giustizia. Un viatico elettorale per
Bill Clinton allora governatore dell'Arkansas che firmò il mandato di morte per Rector durante
la campagna presidenziale dalla quale sarebbe uscito vincitore.
Nei bracci della morte d'America
Razza
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Bianchi: 1.527
Neri: 1.411
Latini: 354
Nativi: 38
Asiatici: 8
N.C.: 1
Sesso
Maschi: 3.314
Femmine: 56
Quali gli stati che mantengono la pena di morte
Alabama = 34 esecuzioni. Non è prevista la condanna capitale per chi
viene associato a un
reato capitale come altrove.
Arizona = 22 esecuzioni. La legge prevede l'esecuzione anche per chi ha partecipato
al
reato capitale senza uccidere.
Arkansas = 27 esecuzioni, 1 grazia.
California = 13 esecuzioni ad iniziare dal 1992, molto dopo gli altri stati.
Braccio della
morte locato a San Quentin.
Colorado = 1 esecuzione ma esiste la condanna a morte anche per i correi.
Connecticut = 1 esecuzione e anche qui prevista la pena capitale anche per
chi non
uccide ma è presente al delitto.
Delaware = 14 esecuzioni, 1 donna attualmente nel braccio della morte.
Florida = 60 esecuzioni, e due donne oggi nel braccio della morte. 21 persone
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riconosciute innocenti.
Georgia = 39 esecuzioni,
Idaho = 1 esecuzione ma in questo stato è ancora previsto il plotone
d'esecuzione
qualora richiesto.
Indiana = 17 esecuzioni.
Illinois = 12 esecuzioni a partire dal 1976 ma c'è attualmente in atto
una moratoria
dichiarata nel 2003.
Kansas * = nessuna esecuzione.
Kentucky = 2 esecuzioni, facoltà di optare per la sedia elettrica per
le sentenze
antecedenti al 1 giugno 1998.
Louisiana = 27 esecuzioni.
Maryland = 5 esecuzioni, dopo una breve moratoria la pena capitale è
stata ripristinata.
Mississippi = 7 esecuzioni dopo il 1976. Prevede la pena capitale per correi.
Missouri = 66 esecuzioni e 52 detenuti attualmente in attesa di essere giustiziati.
La
prima esecuzione è del 1989.
Montana = 2 esecuzioni.
Nebraska = 3 esecuzioni UNICO stato a fare ancora uso della sedia elettrica.
Nevada = 12 esecuzioni. Solo il governatore ha la facoltà di concedere
la grazia.
New Hampshire = Nessuna esecuzione, tasso di criminalità basso, mantiene
l'impiccagione.
New Jersey = Nessuna esecuzione, solo il governatore ha la facoltà
di concedere la
grazia.
New Mexico = 1 esecuzione, non esiste in alternativa l'ergastolo senza condizionale
per
alcuni reati.
New York * = Nessuna esecuzione dal 1976.
North Carolina = 42 esecuzioni, esiste in alternativa la possibilità
di ergastolo senza
condizionale.
Ohio = 21 esecuzioni, 1 sola donna nel braccio della morte. Opzione di ergastolo
senza
condizionale. 5 grazie.
Oklahoma = 81 esecuzioni.
Oregon = 2 esecuzioni.
Pennsylvania = 3 esecuzioni.
South Carolina = 35 esecuzioni.
South Dakota = nessuna esecuzione, 4 persone nel braccio della morte.
Tennessee = 1 esecuzione avvenuta nel 2000. Prevedere la pena capitale per
correi.
Texas = 367 esecuzioni. 404 persone rinchiuse nel braccio della morte.
Utah = 6 esecuzioni, non si può essere condannati a morte per associazione
in reato
capitale.
Virginia = 95 esecuzioni, sedia elettrica se richiesta dal condannato.
Washington = 3 esecuzioni.
Wyoming = 1 esecuzione.
anche
- U.S. Gov't = 3 esecuzioni.
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- U.S. Military = Nessuna esecuzione.
Stati senza più pena di morte
Alaska
Hawaii
Iowa
Maine
Massachusetts
Michigan
Minnesota
North Dakota
Rhode Island
Vermont
West Virginia
Wisconsin
Dist. of Columbia
Manuale del Condannato
Esistono ormai manuali di tutti i tipi, da quello che insegna ad ammaestrare i cani a quello per
imparare a fare la spesa, manca soltanto un manuale che insegni a schivare le trappole del
sistema penale americano, un universo bizantino dal quale nessuno esce indenne. Fra
avvocati che s'addormentano in tribunale, altri che si risvegliano al dolce suono della moneta
,praticanti con una visione fumettistica delle leggi capitali, patrocinanti d'ufficio senza neppure
una linea telefonica, mancanza di fondi, procuratori che ammaestrano le giurie, tribunali
dove imperano razzismo e pregiudizi sessuali, imputati impotenti, gli Stati Uniti sono riusciti a
mettere insieme una popolazione carceraria di due milioni e trecentomila unità che continua a
crescere alla vertiginosa velocità di 400.000 nuovi ingressi ogni anno. In questo fallimentare
scenario, gli uomini e le donne condannati a morte non avranno a disposizione più di trenta
minuti per difendere la propria vita, tutto il resto dipenderà dalle manipolazioni della pubblica
accusa. La difesa non ha spesso altra scelta che quella di appellarsi al buon cuore della
giuria , ammesso che qualcuno abbia spiegato ai giurati che la pena capitale non è
obbligatoria e l'ergastolo senza condizionale è un'ottima alternativa all'inutile eliminazione
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fisica
dell'imputato.
Stati Assassini
Se in Nebraska il boia ha lasciato arrugginire la sedia elettrica per mancanza di esseri umani
da friggerci sopra, in altri tre o quattro stati non si ferma un attimo. Qualche volta è costretto a
fare anche i turni di notte se il protocollo prevede che l'esecuzione debba avvenire solo a
notte fonda.
Per fortuna da quando tecnologia e leggi penali hanno unito i loro sforzi creando l'iniezione
letale il processo è più rapido. In Tennessee, una delle sostanze è vietata nell'eutanasia degli
animali ma lo stato ne permette l'uso libero sugli uomini.
Fast Food
L'opinione pubblica non si emoziona se un uomo o una donna vengono giustiziati ma vuole
sapere a tutti i costi cosa hanno mangiato prima di essere fatti fuori. Qualcuno ha voluto
soddisfare questa curiosità scrivendoci sopra un discutibile libro. Un altro autore ha sentito
invece il bisogno di realizzare un Dizionario delle Ultime Parole dei Condannati a Morte. Ora
che Ministero di Grazia e Giustizia USA ha proibito il fumo in tutti i bracci della morte, forse
per riguardo alla salute dei detenuti, la liturgia finale delle esecuzioni è affidata alla frase
pronunciata prima del viaggio verso il Grande Nulla. Guardie, direttore, parenti delle vittime
non aspettano altro e soprattutto sperano che il morto che cammina scelga di elogiare il
potere deterrente della pena capitale. Oltretutto sarebbe la prova indubitabile che sacrificare
una vita umana alla vendetta collettiva è cosa buona e giusta. Poi il veleno completerà
l'opera di una giustizia "usa e getta" in perfetta sintonia con l'epoca del fast
food.
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