AirEyenga e la gran voglia di Varese ccA Eric ho detto: ora torno
Transcript
AirEyenga e la gran voglia di Varese ccA Eric ho detto: ora torno
L'infermeria si svuota Ed Evenga si presenta «Sono qui per volare» LA RI-PRESENTAZIONE Durante la conferenza stampa, il congolese è stato travolgente: si è trattato di un one man show AirEyenga e la gran voglia di Varese ccA Eric ho detto: ora torno anch'io» H Christian Eyenga è un uragano. Dentro ma soprattutto fuori dal campo. La conferenza stampa allestita dalla Pallacanestro Varese per "ri-presentarlo" al mondo varesino è uno spettacolo nel prima e nel dopo. Il durante è interessante, ma di ordinaria amministrazione. Il congolese mette piede nella sede di piazza Monte Grappa e resta affascinato, per lui è la prima volta. Estrae il cellulare dalla tasca ed inizia a filmare. «This is for Snapchat», esclama e sorride. Chiede un cappellino, vuole con insistenza un cappellino ma nel frattempo non riesce a star fermo. Saluta tutti, in italiano, e si affaccia sul balcone che domina la piazza. Si lascia fotografare, senza alcun timore. One man show. Lui, a Varese, si trova bene per davvero. Percepisce entusiasmo e regala allo stesso tempo entusiasmo. Poi sì, ci sono anche le sue parole, a partire dalle emozioni: «Non ho avuto esitazioni quando il mio agente mi ha riportato la proposta di Varese, perché avevo voglia di tornare a lavorare in un ambiente in cui mi sono trovato bene. E soprattutto mi fa piacere ritrovare al- cuni compagni che già erano stati con me due anni fa». Il riferimento, non del tutto casuale, non può che essere rivolto ad Eric Maynor, che con "Air Eyenga", aveva formato una coppia di alto livello realizzato e spettacolare. Ecco, dunque, Maynor: «Eric è una delle migliori guardie del campionato, probabilmente anche a livello europeo. È in grado di mettere ciascun giocatore nelle condizioni migliori, è stupendo poter giocare ancora con lui. Sa quando darti palla, tiene alti i ritmi del gioco. Ci siamo sentiti quando ha firmato, scherzando gli ho detto che a quel punto avrei dovuto tornare anche io. Infatti, sono tornato». L'allegria che ha accompagnato il suo ingresso in sede, viene messa per un attimo da parte in favore di uno sguardo attento, con- « Una città e una società come Varese meritano che la tradizione europea venga portata avanti centrato, voglioso. «So che avrò un ruolo importante quest'anno, ne ho già parlato con chi di dovere. La sfida più grande penso sia quella di poter marcare più ruoli in fase difensiva. Ho già avuto modo di discuterne con "coach Paolo", lo conoscevo da avversario quando allenava Pistoia, siamo stati avversari anche l'anno scorso. Ora l'ho conosciuto personalmente e mi ha fatto una grandissima impressione, è determinato e mi ha chiesto di essere aggressivo su entrambi i lati del campo». Quest'anno, diversamente dalla prima avventura, si giocherà anche in coppa: «A un giocatore il doppio impegno settimanale fa bene. Giocare spesso permette, eventualmente, di recuperare prima dopo una sconfitta invece che aspettare una settimana. In più, una città ed una società come Varese meritano che la tradizione europea venga portata avanti». Terminato il durante, inizia il dopo: il cappellino finalmente arriva, lui si fionda a giocare nell'ufficio accanto con un mini canestro. I canestri non arrivano subito, <it's tough» si ripete tra una risata e l'altra, è dura. Chris è pronto per divertirsi e divertirci. • A. Cor.