Visualizza la rassegna stampa novembre 2010

Transcript

Visualizza la rassegna stampa novembre 2010
Rassegna stampa FIOTO
Novembre 2010
1
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
NEWS ASSISTENZA PROTESICA E LEA
Emendamento alla Finanziaria per i malati di Sla
Fazio su emendamento con fondi per Sla: 'Sono contento'
Redazione Internet
ROMA 17/11/10 - 08:57
Ricevuti al ministero dell'Economia i rappresentanti dell'associazione malati Sla, Viva la vita Onlus, ieri
mattina in protesta davanti all'ingresso del dicastero di Tremonti per chiedere fondi per le proprie
famiglie, molte delle quali per assistere i propri cari sono ormai ridotte sul lastrico. "Il ministero - dice
Simonetta Tortora, dell'associazione - si è impegnato a presentare un emendamento alla legge di stabilità,
così da poter stanziare 100 milioni di euro a favore di queste famiglie". Promessa che trova conferma in
una nota del ministero di via XX Settembre. "Al termine dell'incontro - si legge - il Governo si è impegnato
a presentare un emendamento alla legge di Stabilità, in discussione alla Camera, che preveda la
finalizzazione di spesa destinata ai malati di Sla".
A essere ricevuti dall'alto funzionario del ministero, Italo Volpe, sono stati il presidente di Viva la vita
Onlus, Mauro Pichezzi, e due malati colpiti dalla Sla (sclerosi laterale amiotrofica), malattia degenerativa
del sistema nervoso che porta alla completa paralisi: Salvatore Usala e Alberto Damilano.
I promotori della manifestazione hanno però detto che il presidio è solo sospeso, in attesa della
presentazione e dell'approvazione dell'emendamento.
"Wow, sono contento". Il ministro della Salute Ferruccio Fazio, a margine di un incontro ieri all'antico
ospedale San Gallicano di Roma, ha commentato così l'emendamento alla Legge di stabilità che il Governo
si e' impegnato a presentare con fondi di spesa destinata ai malati di Sla. La decisione, annunciata dal
ministero dell'Economia, è seguita alla manifestazione di ieri mattina davanti alla sede di via XX
settembre dai rappresentanti dell'Associazione malati Sla.
"Nell'esprimere solidarietà a coloro che sono scesi oggi in piazza per rivendicare il diritto a un'esistenza
dignitosa, accogliamo con favore la decisione del Governo di impegnarsi a presentare un emendamento
alla legge di stabilità che preveda la finalizzazione di spesa destinata ai malati di Sla". Così il presidente
della Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca
Orlando. E anche la responsabile la responsabile dell'Ufficio politiche per la disabilità della Cgil nazionale,
Nina Daita, esprime "soddisfazione" per "l'impegno assunto dal ministro Tremonti", aggiungendo: "Speriamo
che il ministro si accorga che anche il Fondo nazionale per l'occupazione dei disabili ha subito un taglio
drastico che lo ha portato da 40 a 11 milioni di euro".
Il servizio di Emanuela Valenti
Ascolta il servizio:
http://www.radio.rai.it/MediaRai/player.cfm?Q_CANALE=http://www.radio.rai.it/radiorai/online/grr/sci/valentialba2010_11_17.ram
2
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
IL FATTO QUOTIDIANO - 16/11/2010
Presidio dei malati di Sla: “I tagli sono certi, le promesse no”
La prima giornata di presidio permanente dei malati di Sla (Sclerosi laterale amiotròfica), in
carrozzella, arrivati da tutta Italia, davanti al ministero dell’Economia si conclude con una
promessa del governo. La Sla, nota per esser la malattia dei calciatori, in realtà può colpire
chiunque e le vittime hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24: non possono grattarsi o asciugare
il sudore, non possono muoversi, pur essendo perfettamente lucidi, imprigionati nel proprio corpo. I
rappresentanti della associazioni di malati di Sla, si legge nella nota di via XX Settembre, “sono
stati ricevuti al ministero. Al termine dell’incontro, il governo si è impegnato a presentare un
emendamento alla legge di stabilità, che preveda la finalizzazione di spesa destinata ai malati di
Sla”. L’impegno è di “stanziare 100 milioni di euro a favore delle cinquemila famiglie che vivono
questo dramma”, ha spiegato Mauro Pichezzi, il presidente dell’associazione Viva la vita Onlus.
Il presidio, però, continuerà fino a quando l’impegno sarà messo nero su bianco dal governo.
Perché già il 21 giugno scorso, durante una manifestazione analoga, il sottosegretario alla PCM,
Gianni Letta, promise una rapida risoluzione facendosi garante di una immediata approvazione
dei Lea (i livelli essenziali di assistenza). Queste le richieste al governo: copertura finanziaria ed
approvazione dei Lea; finanziamento di 100 milioni di euro per il percorso assistenziale proposto
dalla Consulta ministeriale delle malattie neuromuscolari (riservato al sostegno alle famiglie per la
formazione e l’assunzione di assistenti familiari), le Regioni dovranno contribuire con una pari
quota; finanziamento di 10 milioni di euro per la ricerca di base e clinica da effettuarsi in 10 centri
universitari italiani con metodologie ed obiettivi condivisi e sinergici.
Alberto Damilano è medico e malato di Sla, è arrivato da Settimo Torinese: “Vogliamo prendere
in mano il nostro destino. Perché noi malati di Sla non ci sentiamo rappresentati da tutti coloro che
troppo spesso, in questi anni, si sono proclamati voce dei malati di Sla. A tutti costoro diciamo
grazie, ma questa volta potete astenervi, facciamo da soli”. È intervenuta anche Mina Welby: “Il
governo ha tagliato 400 milioni di cui 300 per la non autosufficienza e altri 100 per la formazione di
personale qualificato. Il governo deve trovare i soldi, ad esempio riducendo spese superflue come
quelle per le auto blu, che da sole costano 200 milioni di euro l’anno”.
Video: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/17/la-prima-giornata-di-presidio-permanente-dei/77274/
3
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
Malati di Sla in presidio a ministero dell'Economia: vogliamo risposte
Chiedono emanazione Lea e fondi per assistenza sociale indiretta. Tremonti: «Faremo un emendamento a
ddl stabilità per dare sostegno»
ROMA - I malati di Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, di nuovo costretti a scendere in piazza «a difesa della
propria dignità»: stavolta i malati, alcuni dei quali in carrozzina, in ventilazione e nutrizione artificiale,
accompagnati dai parenti che li assistono da sempre, hanno organizzato un presidio davanti al ministero
dell'Economia per chiedere a Tremonti l'applicazione dei Lea, i livelli essenziali di assistenza. Tremonti ha
garantito che il governo presenterà un emendamento al ddl stabilità per dare sostegno ai malati di Sla, ma i
malati ricordano che sin dall'inizio della loro lotta, cominciata un anno fa con lo sciopero della fame di
Salvatore Usala, sono arrivate dal governo «solo promesse, non mantenute».
Il 21 giugno scorso i malati di Sla erano scesi in piazza e furono ricevuti dal sottosegretario Gianni Letta,
che si era reso garante dell'approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, l'insieme delle cure che devono
essere garantite dal Servizio Sanitario Nazionale su tutto il territorio italiano, «fermi oramai da tempo
immemore alla verifica della copertura finanziaria da parte del Ministero del Tesoro», ma dal ministro
dell'Economia non è arrivata, fino ad oggi, alcuna risposta, denuncia l'associazione 'Viva la Vita Onlus', che
aveva anche richiesto al ministro della Salute Ferruccio Fazio che, in accordo con il Welfare, venissero
stanziati dei fondi dedicati per consentire alle famiglie di assumere «degli assistenti familiari, debitamente
formati, per arginare una vera e propria emergenza sociale». Fazio aveva detto di trovare giusta la richiesta
di badanti formate ed esperte per assistere i malati di Sla e aveva annunciato l'intenzione di «partire dai 400
milioni di euro per la non autosufficienza messi a disposizione nel Patto per la Salute. Nulla di fatto», ricorda
l'associazione.
Le richieste avanzate dai malati di Sla partono dalla necessità di «vincolare quota parte dei fondi per la
non autosufficienza alla forma di assistenza sociale indiretta, grazie alla quale le famiglie possano assumere
un assistente familiare debitamente formato. 20mila euro all'anno a famiglia, rendicontati e finalizzati solo ed
esclusivamente all'assunzione di un badante come già avviene in Francia». «Prima di ogni altra azione a
lungo termine, questa è la vera priorità alla quale il Governo può rispondere in tempi rapidi - spiega la Onlus
- un provvedimento a carattere di urgenza per il quale il ministro Tremonti può stanziare 100 milioni di euro».
Oltre a ciò, i malati di Sla rivendicano l'emanazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e relativo
Nomenclatore Tariffario, «oramai obsoleto e non più al passo con l'attuale offerta tecnologica al servizio dei
malati. Non ultimo - concludono - si richiede un impegno maggiore nella ricerca e nelle sperimentazioni
sull'uomo poiché, per una malattia ad oggi inguaribile e incurabile, è l'unica vera speranza di salvezza».
APCOM
Martedì 16 novembre 2010
4
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
Disabilità: L.E.A. per una vita indipendente e di qualità
DOMENICA 14 NOVEMBRE 2010 12:35 GIUSEPPE MAZZOLENI
Serata dedicata ai L.E.A. (livelli essenziali di assistenza), nomenclatore, ausili tecnologici e
assistenza domicialiare.
Tra gli interenuti
•
•
•
•
•
l'Onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni,
Maria Teresa Agati Presidente CSR (Commissione di SDtudi e RIcerca Ausili Tecnici per Persone Disabili),
Massimo Gerreschi Responsabile Centro Ausili del La Nostra Famiglia di Bosisio Parini e Vice Presidente GLIC
(Associazione Nazionale Centro Ausili),
Dottoressa Marilanda Failla Responsabile Servizio Disabili e Anziani ASL Lecco,
Sergio De MUro Coordinatore Cellula Coscioni di Lecco.
Durante l'introduzione Sergio De Muro sottolinea l'importanza che il disabile non rimanga solo vivo, ma che abbia una vita migliore.
Il diritto di qualsiasi persona di vivere in modo degno e raggiungere il massimo della qualità della vita.
La serata inizia con un toccante video messaggio di Severino Mingroni, affetto da sindrome Locked-in) il quale lamenta l’assenza di
una terapista occupazionale o occupazionale informatica. Il messaggio video lo ha prodotto grazie ad un comunicatore vocale
(convertitore di scritti in voce), acquistato in Germania per 50 euro. Tuttavia la voce è femminile e per avere una voce a lui adatta ci
volevano altri 450 euro che il sistema sociale italiano non eroga. Quindi si è tenuto la voce femminile.
Lamenta inoltre che si possa spendere fino a 3000 euro per sussidi informatici dopo di che per poter chiedere il rimborso di altre
somme per ulteriori sistemi informativi bisogna far passare altri 4 anni. In sostanza, senza il supporto dei genitori e della sorella, lo
stato è assente. Nel nostro paese oltre ad essere assente l’assistenza informatica non esiste nemmeno l’assistenza sanitaria e
medica.
Di rado vede dottori e nel caso di bisogno di un semplice cardiogramma dovrebbe recarsi presso l’ospedale e ciò quando tutti sanno
che non esce di casa da 12 anni. Cosa ci vuole per fare un cardiogramma a casa. Con 900 euro mensili si potrebbe permettere un
assistente per 26 ore settimanali, pagata con tutti i contributi il resto vive grazie ai familiari.
Il messaggio che Mingroni lancia è drammatico, chiede di scomparire quanto prima dalla terra in quanto sta vivendo una vita
infernale ed è stanco di proseguire questo suo calvario.
Dovrebbe essere costituito da uno specifico fondo assicurativo per assistenza disabili che non anno copertura assicurativa
completa. Detti fondi si potrebbero reperire anche destinando una solo giornata festiva dei lavoratori dipendenti.
L’Onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni spiega che il 30 settembre 2010 si doveva sancire i nuovi Livelli Essenziali di
Assistenza, dopo innumerevoli interrogazioni al ministro della salute Fazio questi risponde che l’argomento è passato al Ministro
Tremonti in quanto ora trattasi di questione economico.
Per Tremonti ha risposto il viceministro Vegas sul perché non sia stato emanato il decreto dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Assitenza)
per una questione di disallineamento del pareggio di bilancio tra le diverse regioni. La prossima manovra finanziaria prevede
ulteriori agli dei sostegni alle politiche per i disabili passando dai 650milioni di euro a 75.
Le decurtazioni hanno il riguardato i fondi delle politica delle famiglie, per le pari opportunità, contro la violenza alle donne, di
assistenza sociale. La social card è completamente sparita, dopo i roboanti proclami dell’anno scorso. Questo strumento era utile
per coloro che sono nelle fasce più deboli, come è il caso dei disabili che non hanno lavorato a sufficienza per una pur minima
pensione.
Tantissime social card le richiesero le famiglie che avevano in carico persone con disabilità. Ulteriori tagli sono stati fatti all’Istituto
Superiore della Sanità per circa 5milioni di euro. Sono stati completamente tolti i fondi a favore di coloro che hanno avviato azioni
di richiesta di risarcimento danni per danni da trasfusione. Quindi la data del 30 settembre, come diceva Coscioni, per l’emanazione
del decreto sui L.E.A. non è stato emanato.
I L.E.A. sono il profilo più alto dell’assistenza sanitaria e di diritto alla salute, hanno una valenza politica fondamentale e non
possono subordinati a nessun ritardo. Tra l’altro gli stessi sono stati oggetto di consultazione con le Regioni. Questo decreto deve
essere approvato ed emanato perché di fatto c’è una lesione al diritto alla salute. In ogni caso, conclude Coscioni, la questione dei
disabili è una questione politica. Lo Stato è completamente assente.
5
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
Agati, Presidente CSR (Commissione di Studi e Ricerca Ausili Tecnici per Persone Disabili) segretaria PD Como, sottolinea che i
L.E.A. non è una cosa burocratica ma l’essenza stessa dei livelli minimi di assistenza e che fanno sì che un cittadino che vive in Italia
ha diritto un livello di assistenza degno e decoroso.
Nel 2001 è successa una cosa fondamentale per cui all’interno dei LEA sono stati ricompresi tutti quei mezzi e sistemi per cui i
disabili possono migliorare la loro qualità della vita, come i cuscini anti decubito.
Per questo viene garantita la copertura finanziaria. Si ha la percezione che quando non si sta bene si chiede di poter eseguire degli
esami e se non viene riconosciuta questa possibilità ci si adira e lo si esige. Lo stesso vale per i disabili quando necessiterebbero dei
sussidi utili e non vengono riconosciuti o dopo tempi estenuanti.
Ecco perché i disabili hanno il diritto di avere degli ausili dopo che un visita sanitaria ha stabilito che questi servano al disabile. Tra
l’altro l’elenco di questi ausili è stato formalizzato nel lontano 1995, quando le tecnologie erano di tutt’altra validità. Agati ribadisce
se la stessa cosa avvenisse per dei farmaci per cui chi ne ha necessità non potesse ottenerle.
Il ministero della Salute non ha i dati certi dei costi dell’assistenza protesica e ciò è grave in quanto se l’aggiornamento di questi
ausili non è possibile per una questione economica ciò non è scusa valida in quanto, come detto, le somme spese per gli ausili non
sono accertate.
Ad esempio per un malato grave di SLA necessita di una carrozzina basculante che non esiste nel nomenclatore si deroga alla
regola, ma ciò porta a confini labili per cui la definizione degli ausili è assolutamente incerta. E’ la stessa cosa di voler comprare una
bicicletta con le caratteristiche del 1995.
Di più, nel nomenclatore 332 del 1999 scaduto al 31 dicembre 2000 non vi sono marche e modelli, le caratteristiche tecniche, se ha
la marcature CE ecc., così come avviene negli altri paesi europei prima che gli ausili vengano inseriti in detto nomenclatore. Ecco
che l’idea di un fondo assicurativo supplementare di Mingroni è un progetto interessante e meritorio. Avere ausili adeguati,
conclude Agati, è un diritto. Detto nomenclatore doveva servire solo come strumento ponte.
Massimo Guerreschi, Responsabile Centro Ausili de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini nonché Vice Presidente del GLIC
(Associazione Nazionale Centro Ausili) il cui scopo è quello di aiutare a costituire altri
Centri Ausili per cui oggi in Italia sono in 30.
Nei centri ausili si occupano di temi elettronico informatico per i cui in Italia forniscono qualsiasi supporto.
Nel caso di Mingroni gli avrebbero consigliato comunicatori vocali fabbricati in Italia anche ad un prezzo minore, sempre con voce
femminile ed ad un costo superiore anche maschile. Si sarebbero recati a domicilio per capire le sue esigenze, verificare se la sua
postazione è ergonomica.
Per quanto riguarda la scelta mirata degli ausili la dottoressa Marilanda Failla, Responsabile Servizi Disabili e Anziani A.S.L. di Lecco,
sottolinea che il più delle volte gli utenti non sono realmente coscienti di quale ausilio sia a loro utile. Quindi a volte questi ausili
finiscono in cantina per la richiesta non è stata consigliata e mirata.
Sempre dal punto di vista dell’assistenza al disabile specifica che serve capire bene quali sono le terapie a loro più adatte. Infatti ai
ragazzi disabili consiglia di uscire di casa per fare terapia in quanto questa è un’occasione per socializzare e di non restare sempre a
casa.
6
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
DISABILI
06/12/2010
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ
Siamo tutti uguali ma diversi
Protesta e celebrazioni per ricordare le battaglie civili contro le discriminazioni. A Roma il ministero
delle Pari Opportunità premia le buone pratiche
ROMA - Sul palco si muove come una libellula e nemmeno te ne accorgi che non ha le braccia. «Volo senz’ali», ama
ripetere Simona Atzori, la giovane ballerina milanese, anche pittrice. «Spesso i limiti esistono negli altri, che ti vedono
per ciò che ti manca e non per quello che sei veramente», osserva Simona, che usa i piedi come mani. «Non ho colpa per
il buio che c’è in me» canta a squarciagola Annalisa Minetti in «Fammi fuori», canzone contro i pregiudizi, composta in
un particolare momento di dolore. «È l’ignoranza a far male», sottolinea la cantante, che da qualche mese si cimenta
anche nell’atletica leggera. «Le diversità esistono e non vanno cancellate. Siamo tutti diversi: è importante sentirsi
speciali ciascuno nella propria diversità, “mescolandoci” agli altri».
CONTRO LE DISCRIMINAZIONI – In occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità il
ministero delle Pari Opportunità ha assegnato un premio per l’impegno contro le discriminazioni ad artisti e a campioni
dello sport, come la tredicenne Beatrice Vio, promessa del fioretto, che da qualche anno in seguito all’amputazione degli
arti a causa di una grave forma di meningite continua a tirare di scherma con le protesi; la sciatrice Melania Corradini,
nata senza l’avambraccio sinistro, che ha conquistato la medaglia d’argento nel supergigante ai giochi di Vancouver; Enzo
Masiello, paraplegico dall'età di 18 anni in seguito a un incidente stradale, che ha vinto due medaglie nello sci di fondo
sulle piste canadesi. Tra i premiati non solo “fenomeni” ma anche ragazzi delle scuole, autori di progetti di integrazione,
di foto, vignette o sceneggiature. Alla cerimonia, organizzata dal ministero in collaborazione con la Fish, Federazione
italiana superamento handicap e il Cip, Comitato italiano paralimpico, non ha partecipato la Fand, altra associazione
delle persone disabili. A spiegare il forfait è il presidente Giovanni Pagano: «Avremmo voluto avere dal governo impegni
o almeno risposte precise, per esempio sui tagli al finanziamento del fondo per la non autosufficienza o a quello per
l'inserimento lavorativo dei disabili».
PREGIUDIZIO, PRIMO OSTACOLO - Pur condividendo l’ attacco che il mondo della disabilità ha subito quest’anno
- dalla caccia ai falsi invalidi, che ha colpito anche quelli veri, alla mancata approvazione dei Livelli essenziali di
assistenza e del nomenclatore tariffario per le protesi e gli ausili -, la Fish ha deciso di esserci alla cerimonia di Roma.
Afferma il presidente, Pietro Barbieri: «Il primo ostacolo da abbattere è ancora il pregiudizio e continuiamo a essere
discriminati e invisibili. Le celebrazioni servono finché c’è questa situazione. Oltre i “fenomeni” – prosegue Barbieri - c’è
la vita di tutti i giorni. Lo scrittore spagnolo Rubén Gallego, cerebroleso, in "Bianco e nero" racconta la sua vita passata
tra orfanotrofi e istituti». Così come si racconta con umorismo la rock band «I ladri di carrozzelle». Da 20 anni il gruppo
musicale affronta il tema della diversità proponendo canzoni come «Distrofichetto» e «Diversi da chi» e partecipando a
convegni e incontri nelle scuole. «Certo, capita ancora oggi di essere invitati a un convegno sull’abbattimento delle
barriere architettoniche e trovarle all’ingresso della sede in cui si svolge», fa notare Paolo Falessi. Una lotta quotidiana
contro barriere culturali e non. «Dopo il 3 dicembre, a riflettori spenti, l’impegno prosegue come sempre», dice il
presidente della Fish.
«NON UN COSTO MA UNA RISORSA» - Nel corso della cerimonia di Roma, il ministro delle Pari Opportunità Mara
Carfagna, dopo aver sottolineato che «i disabili non sono un costo ma una risorsa» e che «la scarsità di fondi non può
colpire le persone più disagiate», ha comunicato gli esiti del bando pubblico che finanzierà con due milioni di euro 37
progetti mirati a promuovere le discipline artistiche e sportive: dalla danza al judo, dal teatro alla musica sinfonica. I
contributi sono vari: si va da un minimo di cinquemila 500 euro a un massimo di 80mila. «La partecipazione al bando è
stata inaspettata – ha detto il ministro - . Gli esclusi potranno riprovarci il prossimo anno perché rifinanzieremo l’avviso
pubblico anche nel 2011».
Maria Giovanna Faiella
7
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
MONTESILVANO, NOMINATO L'ASSESSORE ALLA DISABILITÀ: IL PRIMO IN ITALIA CON
DELEGA ALL'ACCESSIBILITÀ
In tre anni l'ufficio disabili ha promosso 40 progetti per l'abbattimento delle barriere fisiche e
culturali. Ferrante: "A Montesilvano il 3 dicembre è tutto l'anno"
MONTESILVANO - "A Montesilvano il 3 dicembre è tutto l'anno". Così Claudio Ferrante dell'ufficio disabili,
in occasione della giornata internazionale della disabilità, ha presentato alla stampa e ai cittadini la figura
del nuovo assessore comunale alla disabilità con delega all'accessibilità, Pietro Gabriele e celebrato i tre
anni di vita dell'ufficio, il secondo in Italia dopo Parma, nato per promuovere in città l'abbattimento delle
barriere fisiche e culturali che limitano i diritti di quanti vivono un handicap. La nomina dell'assessore
infatti, primo in Italia ad avere la delega all'accessibilità urbana, è l'ultimo di una serie di iniziative
intraprese dall'ufficio e sostenute dal comune, che hanno fatto della cittadina in provincia di Pescara, un
luogo in cui i disabili vedono riconosciuti i propri diritti. L'ufficio presieduto da Ferrante ha lavorato tanto
e bene così da essere riconosciuto dal ministero della Pubblica amministrazione quel buon esempio di
servizio pubblico.
Dal 2007 ad oggi sono stati realizzati otre 40 progetti e tra i più importanti va ricordato la lotta ai falsi
permessi di libera circolazione e l'occupazione abusiva di parcheggi riservati con l'iniziativa dal titolo
"segnalaci l'abuso" che ha garantito il diritto alla mobilità dei portatori di handicap attraverso l'istituzione
di un numero verde per segnalare ai vigili il comportamento scorretto degli automobilisti. L'ufficio inoltre,
sempre in collaborazione con il comune ha permesso l'abbattimento di numerose barriere architettoniche
negli edifici pubblici, nelle piazze, fatto realizzare scivoli a norma, aggiustato marciapiedi, promosso
manifestazioni per sensibilizzare i cittadini sui temi dell'accessibilità universale.
Nel corso del 2009 è stata creata una spiaggia senza barriere architettoniche ed emanato un bando
pubblico per rivolto ai gestori degli stabilimenti per l'acquisto di carrozzine job in grado di muoversi sulla
sabbia e in acqua. Sempre nello stesso anno, a ottobre, è stata promossa in piazza del comune la
"giornata dell'accessibilità" nella quale cittadini, politici, e amministratori sono stati invitati a provare per
qualche minuto la condizione dei portatori di handicap: prima bendati e tenuti per mano da una guida
non vedente, poi fatti sedere su delle carrozzine, hanno attraversato una strada o una piazza per
provare in prima personale la difficoltà di imbattersi nelle tante barriere architettoniche che nasconde una
città. E ancora, nell'anno terribile del terremoto all'Aquila, l'UfficioDisabili si è attivato per aiutare le
persone disabili rimasti privi di ausili, assistenza, dimora.
Questi però sono solo alcuni dei progetti e iniziative che documentano il grande lavoro portato avanti nel
corso degli ultimi tre anni dall'UfficioDisabili di Montesilvano in collaborazione con l'amministrazione
comunale. Aperto ogni giorno, l'ufficio infatti accoglie nelle sue due stanze, diverse persone che chiedono
un aiuto per affrontare i tanti problemi quotidiani che una disabilità comporta. "Abbiamo fatto un grande
lavoro in questi anni - sottolinea Ferrante - c'è stata una collaborazione attiva tra politica e
amministrazione. La disabilità è una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. A Montesilvano
abbiamo lavorato per l'accessibilità e la fruibilità, ma noi come ufficio non abbiamo fatto niente di
particolare se non applicare la convenzione dell'Onu per i diritti di cittadinanza. La ricompensa più bella di
questi tre anni è la considerazione dei cittadini che ogni giorno vengono all'UfficioDisabili e ci stimolano a
fare di più. E oggi- conclude Ferrante - , in occasione della giornata internazionale della disabilità che si
celebra il 3 dicembre, la nomina dell'assessore alla disabilità e accessibilità urbana è soprattutto una loro
vittoria e segno che nella nostra cittadina stiamo davvero sgretolando le barriere colturali e realizzando
una comunità rispettosa dei diritti delle persone con handicap". (lc)
(3 dicembre 2010)
8
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
IL 2010 DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
Uno sguardo sull'anno in corso e un primo bilancio in occasione della Giornata internazione del
3 dicembre: dal sostegno alla lotta ai falsi invalidi, dall'Osservatorio al turismo accessibile, i
temi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi
ROMA - Quello che si chiuderà con la notte di San Silvestro è stato un anno movimentato per la disabilità.
I temi che hanno a che fare con le persone disabili hanno più volte sfondato il muro della cronaca di
quotidiani e telegiornali, ma la conoscenza del fenomeno nel suo complesso, almeno stando ai dati del
Censis, rimane sommaria per la gran parte degli italiani. Un anno in cui la lotta ai falsi invalidi si è
accompagnata ad alcune polemiche sulla scuola e sull'inserimento degli alunni disabili nelle classi, e che
ha visto un passo avanti decisivo verso la creazione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle
persone con disabilità previsto dalla legge che ha ratificato in Italia la Convenzione Onu. Ecco, voce per
voce, che cosa è successo durante quest'anno.
Numeri e percezione - Sono 4,1 milioni le persone disabili che vivono in Italia, secondo le stime del
Censis e della Fondazione Cesare Serono del 2010: il 6,7% della popolazione. Un dato che supera non di
poco quello diffuso dall'Istat a maggio scorso: secondo l'Istituto di statistica i disabili in Italia sono 2,6
milioni, pari al 4,8 % della popolazione, ma il numero è riferito al 2004. Una realtà, quella della disabilità,
che pare essere ancora poco conosciuta anche dagli italiani. Dall'indagine del Censis, la maggioranza
degli italiani ha una immagine della disabilità esclusivamente in termini di limitazione del movimento e
per cui i le persone con sindrome di Down sarebbero tutte uguale. Ne sono convinte, infatti, 2 persone su
3 (il 66%): un luogo comune duro a morire. Sono in tanti, poi, a conoscere malattie come il Parkinson e
la sclerosi multipla, ma le informazioni sono generiche e superficiali, come per l'autismo. Una disabilità
che, però, fa paura al 54,6% degli italiani, per l'eventualità di potersi trovare un giorno a doverla
sperimentare in prima persona o nella propria famiglia.
Scuola - Il 2010 rischia di essere ricordato come l'anno della Rupe Tarpea, triste immagine ricordata da
una frase choc di un insegnante del Conservatorio di Milano su Facebook, che ha in qualche modo
riaperto la strada alle proposte, sempre avversate dalle associazioni e dalla quasi totalità del mondo
politico, di un ritorno alle classi differenziate. Sul fronte dei numeri, l'anno ha visto un aumento degli
alunni con disabilità e degli insegnanti di sostegno: sono 185.181 gli alunni con disabilità iscritti nelle
scuole italiane di ogni ordine e grado per l'anno 2010-2011 secondo il ministero dell'Istruzione, con un
incremento della popolazione scolastica disabile di 4.004 unità rispetto all'anno passato. Cresciuto anche
il numero degli insegnanti di sostegno: sono 93.100, secondo le cifre che lo stesso ministro Gelmini ha
reso note nel corso del mese di settembre. A questi vanno aggiunti i docenti assunti in deroga. Rimane
alla base il problema della non equa distribuzione degli insegnanti di sostegno nelle varie regioni.
Preoccupa poi il fenomeno del sovraffollamento già denunciato lo scorso anno scolastico. Dal punto di
vista legislativo, il 2010 ha partorito la legge sui disturbi specifici dell'apprendimento (dislessia,
discalculia e disgrafia) di cui soffre non meno del 3-5% dell'intera popolazione scolastica.
Osservatorio - Il decreto di nomina dell'Osservatorio o nazionale sulla condizione delle persone con
disabilità è stato firmato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, anche se la prima riunione annunciata
per il 2 dicembre è slittata a data da destinarsi. E' comunque imminente il via all'organismo previsto dalla
legge che ha ratificato la Convenzione Onu in Italia: l'Osservatorio è pensato come uno strumento
essenziale per la valutazione e il miglioramento della condizione delle persone disabili.
Lavoro - Tema che preoccupa molto, dal momento che l'inserimento lavorativo delle persone disabili
rimane sostanzialmente marginale. Si è ridotto il Fondo per l'inserimento lavorativo e non è arrivata al
Parlamento l'annuale Relazione sullo stato di attuazione della legge 68/99 e allarme ha suscitato la
proposta di estendere anche a orfani e vedove del terrorismo la quota del 7% delle Pubbliche
amministrazioni ed enti statali. L'Ocse, qualche settimana fa, ammoniva gli stati industrializzati a
9
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
facilitare l'ingresso al lavoro delle persone disabili e ridurre così il costo "sociale" delle disabilità stessa in
termini di prestazioni pensionistiche, mediche e sociali.
Lea e nomenclatore - Sul nomenclatore tariffario e sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) il 2010 si
chiude con un "nulla di fatto": un ordine del giorno approvato a luglio 2010 dalla Camera dei deputati
impegnava il Governo a emanare entro il 30 settembre i Lea, ma il lavoro tecnico non si è ancora
concluso.
Turismo - Accessibilità degli spazi e accoglienza: sono questi i pilastri su cui si fonda il turismo per tutti.
Due quest'anno gli strumenti in più: un manifesto, presentato lo scorso ottobre dal ministro al Turismo
Michela Vittoria Brambilla, e tante nuove guide "per tutti" promosse dalle amministrazioni locali. Nello
specifico, con il manifesto il ministero ha voluto veder garantita alla clientela con disabilità accessibilità a
360 gradi - dagli scivoli ai servizi di base -, ma anche attenzione alle progettazioni future di alberghi,
luoghi di ricezione e ristorazione, trasporti e palazzetti dello sport.
Lotta ai falsi invalidi - "Stiamo facendo un lavoro sporco, ma abbiamo deciso di farlo per cancellare 30
anni di malaffare". Le parole di Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, alla Conferenza nazionale
sulla famiglia tenutasi a Milano, illustrano la lotta "senza quartiere" che ha visto l'Inps compiere migliaia
di controlli straordinari. Nella manovra economica, ritirata dalla maggioranza la proposta di innalzare il
limite minimo di invalidità per ottenere la pensione: le associazioni avevano fortemente protestato contro
una tale ipotesi. Il timore era quello che si colpissero non i falsi invalidi, ma gli invalidi veri. Intanto,
l'Inps annuncia comunque una riduzione delle domande presentate.
Non autosufficienza - Non verrà rifinanziato il Fondo per la non autosufficienza che nei precedenti tre
anni era stato finanziato con 400 milioni annui. Preoccupazione esprimono le associazioni anche per ciò
che concerne la riduzione del Fondo Politiche sociali.
(3 dicembre 2010)
10
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
NOVITA’ SISTRI – TRACCIABILITA’ RIFIUTI - FORSE NUOVA
PROROGA
(fonte: ipsoa.it - ) 02/12/2010
Ancora ritardi ed incertezze sul SISTRI.
Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annullato la conferenza
stampa programmata per il 1 dicembre 2010 in cui avrebbe dovuto chiarire tutta
una serie di aspetti ancora non risolti del nuovo sistema informatico, comunicando
anche i dati ufficiali relativi alla distribuzione delle chiavette usb e della
installazione delle black box sugli automezzi autorizzati, indispensabili per poter
utilizzare il SISTRI.
Il termine ultimo era stato prorogato al 30 novembre dal D.M. 28 settembre 2010,
ma la CNA dice che si e’ arrivati solo all’80% per le usb e al 70% per le black box.
Intanto, sono scesi in piazza gli operatori.
Attualmente il SISTRI presenta problematiche relative al suo funzionamento e ai
ritardi nella distribuzione/installazione dei dispositivi elettronici, e problematiche di
tipo giudiziarie: la causa pendente innanzi al TAR (che dovrebbe portare a
maggior chiarezza sui profili legati alla regolarità o meno dell’affidamento dei
lavori per allestire il Sistema fatto in favore della Selex Service Management, della
quale è amministratore delegato Sabatino Stornelli, già coinvolto nell’inchiesta
sullo scandalo degli appalti all’Aquila), il segreto di Stato imposto dal Governo
sull’intero progetto (che in più sedi e dallo stesso Ministro si è chiesto di togliere), la
possibilità che lo stesso decreto istitutivo del SISTRI venga “annullato” dal TAR, ma
anche l’apposita indagine sul SISTRI avviata dal pm Catello Maresca della Procura
di Napoli relativamente ai rapporti sospetti (si tratterebbe di subappalti) tra la
Selex e le società di Francesco Paolo De Martino (imprenditore di Castellammare
di Stabia anche lui indagato), per la gestione del SISTRI. A causa del segreto di
Stato non si conoscono ancora le cifre in ballo di questi affari.
SISTRI: IN BREVE GLI ADEMPIMENTI PREVISTI PER IL 30
NOVEMBRE E 30 DICEMBRE 2010 IN MATERIA DI SISTEMA
CONTROLLO TRACCIABILITA’ RIFIUTI
Esecuzione del nuovo adempimento:
Entra in vigore il 31 dicembre l’obbligo di utilizzo del nuovo sistema SISTRI per i soggetti
obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti. I dispositivi USB e Black Box
devono invece essere ritirati entro il 30 novembre
Descrizione dell’adempimento
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifi uti) nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione
della Pubblica Amministrazione per permettere l’informatizzazione dell’intera fi liera dei rifi uti speciali a
livello nazionale. Il Sistema semplifi cale procedure e gli adempimenti riducendo i costi sostenuti dalle
imprese e gestisce in modo innovativo ed effi ciente un processo complesso e variegato con garanzie di
maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell’illegalità.
11
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
La gestione informatica degli adempimenti ambientali prevista dal SISTRI assicura numerosi vantaggi agli
operatori coinvolti: consente un inserimento dei dati più rapido e garantisce una sensibile riduzione dei costi
e degli errori che vengono attualmente commessi nella compilazione cartacea del Formulario di Identifi
cazione dei Rifi uti, del Registro di carico e scarico e del MUD.
Tra i soggetti obbligati all’iscrizione al SISTRI segnaliamo:
•
produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
•
le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’art. 184, co. 3, lett. c), d) e g),
D.Lgs. 152/2006 (“.... lettera c) i rifiuti da lavorazioni industriali; lettera d) i rifiuti da lavorazioni
artigianali; lettera g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti
dalla potabilizzazione e da altri trattamenti della acque e dalla depurazione delle acque reflue e da
abbattimento”...), con più di dieci dipendenti;
•
i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione;
•
i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la
gestione di tali rifiuti per conto dei consorziati;
•
le imprese di cui all’art. 212, co. 5, D.Lgs. 152/2006 che raccolgono e trasportano rifiuti speciali;
•
le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosi di cui all’art. 212, co. 8, D.Lgs.
152/2006;
•
le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti.
Il D.M. 28/09/2010 ha prorogato il periodo transitorio di utilizzo del nuovo sistema al 31/12/2010; fino a
tale data le aziende soggette devono adottare sia il SISTRI sia mantenere il registro di carico e scarico e
relativi formulari. Anche coloro che sono già in possesso del dispositivo USB e Black Box (che devono
invece essere richiesti entro il 30/11/2010), dovranno, pur iniziando ad utilizzare il SISTRI, continuare a
compilare il registro cartaceo. Ricordiamo che il dispositivo USB è un dispositivo necessario per accedere al
sistema SISTRI dalla propria postazione; tale dispositivo consente di trasmettere dati, di apporre la firma
elettronica e di memorizzare informazioni. Insieme al dispositivo USB, ai trasportatori, viene consegnato un
altro dispositivo elettronico da installarsi su ciascun veicolo che trasporta rifiuti speciali, definito Black Box,
che ha la funzione di monitorare il percorso del carico dal produttore al centro di smaltimento. La consegna e
l’installazione della Black Box avviene presso le officine autorizzate.
Suggerimenti e cosa fare
Operativamente i dispositivi necessari per l’utilizzo del SISTRI (USB e Black Box per le sole imprese di
trasporto) sono reperibili presso:
•
per le imprese di trasporto iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali: presso la Sezione
regionale o provinciale dell’Albo competente;
•
per tutti gli altri operatori: presso la sede della Camera di Commercio della Provincia dove è
ubicata la propria sede legale, oppure presso le sedi delle Associazioni imprenditoriali, o loro società
di servizi. Nel caso in cui l’operatore abbia anche una o più unità locali, la consegna verrà effettuata
presso la sede della Camera di Commercio dove è ubicata ciascuna unità locale.
Ai sensi di quanto disposto dal D.M. 17/12/2009 cosi come modificato dal D.M. 1/2/2010, è previsto il
pagamento da parte degli Operatori di un contributo annuo ai fini della copertura degli oneri derivanti dal
funzionamento del sistema. Tale contributo varia in base al soggetto e al tipo di rifiuto a cui fa riferimento,
tenuto conto, per ogni società, delle varie unità locali.
SITO UFFICIALE : www.sistri.it
12
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
FINANZIARIA 2011- LEGGE DI STABILITA’
SENATO - Dossier di documentazione
•
Testo DDL 2464 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita`
2011) : http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00512509.pdf
•
Dossier: A.S. 2464: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità
2011)" :
http://www.senato.it/documenti/repository/dossier/bilancio/Note_di_lettura/NL90%20(versione%20de
finitiva).pdf
•
Dossier: Il disegno di legge di stabilità per il 2011 (A.S. 2464): schema di copertura (art. 126, comma 4, Reg. Sen.):
http://www.senato.it/documenti/repository/dossier/bilancio/Documentazione_di_base/DB%2049.pdf
Legge di stabilità: via libera alla Camera
La legge di stabilità - che ha sostituito da quest'anno la Finanziaria - lascia la Camera e approda al Senato.
L'aula di Montecitorio l'ha varata senza fiducia con 305 voti favorevoli e 250 contrari con un miglioramento del risparmio
pubblico pari a 1,43 miliardi nel 2011, 200 milioni nel 2012 e 191 milioni nel 2013.
Le principali novità in campo sanitario riguardano la rimodulazione della quota di 1,5 miliardi per il 2012 delle risorse Fas da
destinare a interventi di edilizia sanitaria pubblica: l'85% dovrà essere dirottato al Sud e il restante 15% al Centro-Nord.
Per quanto riguarda le Regioni in disavanzo, quelle che per il 2010 non hanno raggiunto gli obiettivi programmati di
risanamento e riequilibrio economico previsti dal piano di rientro potranno provvedere alla copertura con risorse di bilancio
regionale, purché lo facciano entro il 31 dicembre.
Scatta poi per tutto il 2011 il divieto di azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie delle Regioni con piani di rientro
e commissariate alla data di entrata in vigore del Dl 78/2010 (31 maggio). Se i pignoramenti e le prenotazioni di debito sui
pagamenti risalgono a prima del 31 maggio 2010, da quella data non avranno effetto fino al 31 dicembre 2011.
Consentita anche nelle Regioni con piani di rientro che non abbiano raggiunto gli obiettivi fissati, una deroga del 10% del
blocco del turn over del personale sanitario a condizione che entro il 31 ottobre 2010 sia avvenuta la verifica positiva
dell'attuazione parziale delle misure contro il deficit.
Poi i ticket: il finanziamento del fondo sanitario è incrementato di 347,5 milioni per il 2011, ma i fondi coprono i cinque
dodicesimi delle maggiori risorse (834 milioni) che lo Stato si è impegnato con patto per la salute ad assicurare nel triennio
alle Regioni.
Infine, nell'ultima versione dell'emendamento, è stata inserita una modifica che destina ai malati di sclerosi laterale
amiotrofica (Sla) 100 milioni dei 350 originariamente riservati a lavori socialmente utili, libri scolastici e al finanziamento di
banche e istituzioni internazionali.
N.B. : IL 19/11/2010 è stato Approvato ODG alla Camera su PDL finanziaria 2011 con cui si
impegna il Governo ad emanare un provvedimento di urgenza per il rinnovo del nomenclatore
tariffario (visualizza ODG:
13
http://www.fioto.it/altreimg/ODG%20LEA%20SU%20PDL%20BILANCIO%20(2).pdf)
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
CREDITI SSN
IL SOLE 24 ORE – 06/12/2010
Creditori pubblici senza difese
[email protected]
La legge di stabilità «blindata» vedrà la luce in settimana. Gli imprenditori che lavorano con la
pubblica amministrazione e provano a sopportare l'eterno rallentatore che caratterizza i suoi
pagamenti a singhiozzo si mettano l'anima in pace: nella nuova manovra incontreranno più brutte
notizie che aiuti scaccia-crisi.
La prima novità (si fa per dire) interessa l'esercito di creditori della sanità schiacciata dai disavanzi
nelle quattro "regioni-canaglia". In Lazio, Molise, Campania e Calabria si gioca una partita enorme,
che secondo le ultime rilevazioni della Corte dei conti vede aziende sanitarie e ospedaliere
accumulare 14,2 miliardi di debiti nei confronti dei fornitori. Prima sono arrivate le cartolarizzazioni;
nella finanziaria 2010 era spuntato un primo tentativo di blocco di pignoramenti e azioni esecutive,
cancellato in fretta a febbraio e riproposto – per sei mesi – nella manovra correttiva di maggio.
Nel cappello della legge di stabilità arriva ora il blocco definitivo: «al fine di assicurare il regolare
svolgimento dei pagamenti», spiega la legge con involontaria ironia, nelle regioni alle prese con i
commissariamenti da extra-deficit le azioni esecutive dei creditori sono congelate fino a tutto il
2011. Ma non basta. Perché il blocco è anche retroattivo e ferma tutti i pignoramenti effettuati
prima che – con il decreto salva-deficit di maggio – si tornasse a parlare di uno stop alle
procedure: anche le vecchie azioni esecutive, infatti, «non producono effetti» dal 31 maggio, data
di entrata in vigore del decreto, fino al Capodanno del 2012.
Alle imprese che lavorano in Lazio, Molise, Campania e Calabria con ospedali e Asl, e che
da sole reggono più del 46% dei 32 miliardi di crediti incagliati nella sanità, non resta che
pagare la super-Irap necessaria a ripianare il deficit extra (l'aliquota è ormai al 4,97%, contro il 3,9
dei territori "normali") e sopportare tempi di pagamento che hanno stracciato ogni record: il primato
negativo è in Calabria, dove tra la fornitura e la liquidazione bisogna strappare fino a 809 fogli di
calendario. In Molise si viaggia sui 794 giorni, in Campania l'attesa arriva a 674 giorni e nel Lazio –
dove un accordo prevede di scendere a un tempo medio di sei mesi (cioè sei volte quello regolare
per legge) – secondo la rilevazione aggiornata a fine aprile si aspettava fino a 419 giorni, con una
riduzione del 32% rispetto ai picchi del 2007.
La lettura della legge di stabilità non sarà un esercizio piacevole nemmeno per i costruttori: la
categoria aspetta il confronto con il governo dopo la manifestazione di mercoledì insieme ai
sindacati, ma nell'attesa la legge di stabilità non offre buone notizie.
Assenti le misure per provare a velocizzare i pagamenti da parte di comuni e province, sempre più
incagliati nelle regole del patto di stabilità: nel 2009, anno "graziato" da un maxi-sblocco da 1,6
miliardi dei residui passivi (cioè delle risorse che gli enti locali hanno in cassa ma non possono
spendere per non sforare i vincoli di finanza pubblica) i pagamenti delle opere si erano fermati
poco sotto i 19,3 miliardi, con una contrazione del 9,3% rispetto all'anno prima. I dati consuntivi sul
2010 ovviamente non sono ancora disponibili, ma tutti gli indicatori lasciano pensare a un altro
peggioramento anche perché la quota "liberata" dal patto si è aggirata intorno ai 300 milioni, cioè
meno di un quinto rispetto all'anno prima. La "notizia", quella cattiva, della legge di stabilità arriva
qui, e consiste nella mancata previsione di qualsiasi sblocco ulteriore di risorse.
In queste condizioni, qualsiasi recupero dell'arretrato diventa una chimera mentre, nonostante sia
in vigore da più di un anno il divieto di firmare atti di spesa che non possono tradursi in pagamenti,
nei bilanci preventivi dei comuni continuano a comparire piani di investimenti per valori multipli
rispetto a quelli permessi dal patto di stabilità. La novità più rilevante del 2011 potrebbe arrivare
dalla Consulta, a cui la Corte dei conti della Lombardia ha chiesto di pronunciarsi sulla legittimità
delle regole che bloccano la cassa di sindaci e presidenti di provincia. Nel mirino ci sono le regole
del 2007, ma una loro bocciatura potrebbe produrre effetti a cascata; senza dimenticare, però, che
14
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
un via libera ai pagamenti sarebbe una bordata per i conti consolidati della pubblica
amministrazione da presentare a Bruxelles.
A partire dal 2009, le regioni, le altre autonomie locali e ora anche gli enti del servizio
sanitario nazionale (aggiunti all'elenco dalla manovra della scorsa estate) possono
certificare, nei limiti del rispetto del patto di stabilità interno, su richiesta dell'impresa che il
credito vantato è effettivo. Così l'impresa può cedere il credito a banche e intermediari
finanziari.
Dal 1° gennaio 2011 il credito certificato potrà es sere portato in compensazione con somme
iscritte a ruolo. Se poi regioni, autonomie locali o enti del servizio sanitario non pagano
entro 60 giorni, l'agente incaricato procede alla riscossione coattiva. Il decreto attuativo
stabilirà le modalità,ma per gli enti sanitari nazionali si dovrà tenere conto degli obiettivi di
finanza pubblica.
La direttiva approvata il 20 ottobre scorso dal Parlamento europeo prevede che gli enti
pubblici devono pagare entro 30 giorni i beni e i servizi acquistati dalle imprese (solo in
circostanze del tutto eccezionali si può arrivare a 60 giorni). La direttiva dovrà essere
recepita entro due anni, ma resta il problema di come e quanto peseranno i vincoli del patto
di stabilità interno.
15
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
02-12-10
16
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
SANITA': ASSOBIOMEDICA, FARE LUCE SU CAUSE DEBITO SSN VERSO FORNITORI
(ASCA) - Roma, 2 dic - ''E' ora che il problema del debito del Sistema sanitario nei confronti delle
imprese fornitrici venga sottoposto in modo serio all'attenzione delle Regioni e del Governo.
Assobiomedica accoglie con soddisfazione le dichiarazioni del direttore generale di Confindustria,
Giampaolo Galli, che ha evidenziato una questione che sta mettendo in seria difficolta' anche le
aziende produttrici di dispositivi medici e diagnostici in una situazione economica gia' problematica
per le imprese''. Questo il commento di Angelo Fracassi, Presidente di Assobiomedica,
l'Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese del settore, alle dichiarazioni di
Giampaolo Galli.
''Ammonta a circa 6 miliardi - spiega Fracassi - il debito che le Regioni devono alle imprese
associate ad Assobiomedica. Se questo debito non verra' sanato in tempi brevi molte piccole e
medie imprese del settore andranno verso il collasso, mettendo di conseguenza a rischio le stesse
forniture delle strutture sanitarie. Inoltre il blocco dei pignoramenti nei confronti delle Regioni sotto
piano di rientro non fa altro che aggravare una situazione gia' estremamente critica''.
I dati elaborati mensilmente dal Centro Studi di Assobiomedica indicano tempi medi di pagamento
che si aggirano intorno ai 288 giorni. Maglia nera a Molise, Calabria e Campania che hanno
accumulato un ritardo nei pagamenti rispettivamente di 735, 744 e 813 giorni.
''Rispetto a Regioni cosi' in ritardo - ha concluso il Presidente Fracassi - non e' eccessivo temere
che vi possano essere concreti rischi di infiltrazioni da parte della malavita organizzata''.
17
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
DALLE REGIONI
REGIONE PUGLIA
IN PRIMO PIANO
29 novembre 2010
La Puglia firma con il Governo il piano di rientro
È stato sottoscritto questa sera al ministero per i Rapporti con le Regioni l'accordo tra il Governo e la Regione Puglia sul Piano di rientro
sanitario 2010-2012, alla presenza del ministro Raffaele Fitto e del Governatore Nichi Vendola.
Soddisfazione è stata espressa dal ministro Fitto che ha sottolineato come «il Governo, attraverso la verifica svolta in questi mesi con i
tecnici dei Ministeri dell'Economia, della Salute e dei Rapporti con le Regioni, ha ottenuto da parte della Regione l'impegno all'avvio di un
processo di riqualificazione e di riorganizzazione del proprio servizio sanitario e al riordino della rete ospedaliera nell'interesse della Puglia e
dei cittadini pugliesi.
L'impegno assunto dalla Regione a rimuovere le cause di illegittimità della recente legislazione regionale in materia, conformemente alle
richieste avanzate dal Governo, è stato decisivo per la positiva conclusione dell'accordo che oggi è stato sottoscritto». L'accordo prevede che
sarà possibile assegnare alla Regione Puglia la riattribuzione dei maggiori finanziamenti degli anni passati in sede di verifica del rispetto
degli adempimenti regionali. Ciò è reso possibile grazie alla Legge finanziaria 2010 che ha concesso un'ulteriore proroga a quelle Regioni
che avrebbero già dovuto sottoscrivere i Piani di rientro entro il 31 dicembre 2009.
L'impegno della Regione nella realizzazione del Piano è anche legato all'esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale n. 333 del 24
novembre 2010, che ha annullato la legge regionale n. 27/2009, con l'adozione nell'anno 2010, dei provvedimenti necessari nel rispetto dei
vincoli di finanza pubblica statale e regionale.
Con la firma dell'Accordo, inoltre, la Regione si è impegnata a modificare le leggi regionali n.11 e n.12 del 2010, per adeguarsi ai rilievi di
legittimità formulati dal Consiglio dei Ministri il 18 novembre 2010. Infine, qualora gli esiti dei giudizi pendenti alla Corte Costituzionale, in
riferimento alle ulteriori leggi impugnate, ivi compresa la legge regionale n. 4 del 2010, dovessero risolversi in senso sfavorevole alla
regione, quest'ultima dovrà dare concreta e puntuale esecuzione alle relative sentenze costituzionali, ponendo in essere tutti gli atti e i
provvedimenti necessari nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica statale e regionale.
Con la firma del piano, la Regione dovrà dare via, nella pratica, alle iniziative per il contenimento dei costi per una somma complessiva di
450 milioni di euro, mentre la firma del Piano permette lo scongelamento di 500 milioni trattenuti dall'Economia dal fondo sanitario
nazionale in attesa del via libera alle misure. Il testo concordato è una ratifica sugli impegni già assunti: è confermato il taglio ai 2.250 posti
letto, la riconversione o la chiusura di 18 ospedali, il ticket di un euro sulla ricette, il blocco ai tetti di spesa per i privati, il blocco del turn
over per il personale e varie altre misure di contenimento delle spese.
LINK DI COLLEGAMENTO:
- Puglia - Piano di rientro e di riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2010-2012
- Allegato operativo
18
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
REGIONE PIEMONTE
24/11/2010 Torino, assegnato all'Asl TO1 il primo premio
“Andrea Alesini”
Mercoledi 24 Novembre 2010
L’Asl To1 si è classificata la primo posto nel premio “Andrea Alesini”, il concorso istituito dal
Tribunale del malato-Cittadinanzattiva, che ha consegnato all’Azienda sanitaria 3 mila euro per
essersi dimostrata nel 2010 un esempio di “sanità dal volto umano, rispetto dei diritti del malato e
applicazione delle buone pratiche”.
Ad aggiudicarsi l’annuale edizione del Premio, alla sua nona edizione, è stato il progetto
“Facciamo girare la carta e non i cittadini!”, realizzato dal servizio di Assistenza Protesica
Integrativa della Asl To1 diretto da Silvia Ferro. Si tratta di una procedura informatizzata, che
permette il rilascio di autorizzazioni per il ritiro di prodotti di assistenza protesica ed integrativa
(pannoloni, cateteri, carrozzine) direttamente presso il fornitore di fiducia dei cittadini (farmacia,
parafarmacia, tecnico sanitario), senza nessun passaggio negli uffici dell’Asl, con risparmio di
tempo per i cittadini e per gli operatori. Un rimedio che può essere facilmente replicabile in altre
aziende sanitarie e che permette di abbattere tempi di attesa e burocrazia.
“Il Tribunale del malato – spiega il direttore generale dell’Asl To1, Ferruccio Massa - ha voluto
premiare il nostro snellimento delle procedure di rilascio delle autorizzazioni per prodotti di
assistenza protesica ed integrativa. Il nostro progetto ha battuto l’Unità Operativa n. 2 di Psichiatria
di Trento, seconda classificata, e il Dipartimento Materno-Infantile dell’azienda OspedalieroUniversitaria di Parma, terzo classificato, su un totale di oltre 140 partecipanti al Bando delle Buone
pratiche per l’Umanizzazione delle cure”.
Ufficio stampa Asl TO1
http://www.asl102.to.it/assistprotesica.htm
19
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010
20
F.I.O.T.O.- Rassegna stampa novembre 2010