Monicelli, una storia da ridere tra ricordi, aneddoti

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Monicelli, una storia da ridere tra ricordi, aneddoti
CINEPRIME/HOMEVIDEO
Risate e azione coi vecchietti dal grilletto facile
Prima scena: un solitario e tranquillo
uomo sulla sessantina prepara complicati addobbi natalizi e osserva dalla finestra il suo pupazzo di neve che
s’illumina a intermittenza.
Mentre flirta al telefono con l’impiegata
delle poste (l’ottima Mary-Louise Parker) che legge romanzi d’avventura e le
recapita l’assegno della pensione la serata si anima all’improvviso. Una squadra di assassini super tecnologici fa
irruzione nella casa nel tentativo di ucciderlo ma se a interpretare quel compassato vecchietto c’è Bruce Willis è
chiaro che l’affare si complica. Agente
della CIA sotto copertura a riposo Frank
Moses, con la sua nuova identità ormai
compromessa, decide di rimettere in
piedi la vecchia squadra per capire chi
lo vuole morto.
Ed ecco rifarsi vivi un ottantenne col
cancro al fegato (Morgan Freman), un
paranoico giustiziere dal grilletto facile
che ha assunto LSD per 11 anni e ora
vive nascosto nel bagagliaio di un auto
(John Malkovich) e una aristocratica
lady inglese (Helen Mirren, perfetta)
stanca di gestire il suo bed and breakfast di lusso (“Non uccido nessuno da
anni, che tristezza…”). C’è di mezzo
una vecchia missione in Guatemala e la
voglia di cancellare il passato del nuovo
vicepresidente americano tra raffinati
dialoghi, bombe a mano, maiali rosa imbottiti di fucili e inevitabili perdite. Ispirato ai fumetti di culto della DC Comics
realizzati da Warren Ellis e Cully Hammer, “Red” (il titolo fa riferimento al codice
del
reduce
estremamente
disturbato) è un’esplosiva commedia
d’azione costruita come una sorta di
diario di bordo (bella l’idea delle cartoline che fanno da sfondo ai passaggi
delle mille location). Da Kansas City a
New Orleans, dall’Alabama a Chinatown, dalla Virginia al Maryland fino a
Chicago in un girotondo di pallottole,
intrighi e corruzione (ma c’è spazio
anche per l’amore) che mira ad un pubblico eterogeneo con la classe e la bravura degli attori e l’azione sfrenata.
Qualche taglio avrebbe giovato al ritmo
ed evitato inutili ripetizioni ma il divertimento… col botto è assicurato.
Monicelli, una storia da ridere
tra ricordi, aneddoti e cinismo
In un dvd+libro della neonata Lantana un toccante ricordo del grande regista recentemente scomparso
Non poteva esordire meglio Lantana.doc, la neonata collezione di ritratti in video sui personaggi della
letteratura, del cinema, della scienza
e dell’arte che si raccontano in prima
persona svelando il loro lato più autentico. Il primo protagonista della
collana è Mario Monicelli che in
“Una storia da ridere” (dvd+libro
Euro 18,50) intreccia la sua vita e
quella dei suoi personaggi in un magnifico e toccante viaggio nella più
bella stagione del nostro cinema. Tra
i documenti d’archivio del Luce e i
ricordi personali di un grande artigiano (“Fare cinema è facile, sul set
ti aiutano tutti: scrivere musica o fare
un quadro, quello sì che è difficile, lì
sei solo con te stesso”) che detestava
l’appellativo di maestro, tra testimonianze e interviste, pillole di saggezza e freddure di sano cinismo,
emerge il tragitto di un Paese costantemente sotto il dominio e l’influenza
dei regimi politici ma capace di riscattarsi attraverso una parola- cultura- ormai fuori moda. Ed ecco il
viareggino Monicelli che passa in
rassegna gli anni della gavetta come
assistente dei registi dei ‘telefoni
bianchi’ e rievoca il suicidio del
padre giornalista e antifascista, ecco
il Leone d’Oro vinto a Venezia per
“La grande guerra” usato come fer-
macarte sulla scrivania della sua piccola
dimora
al
quartiere Monti e
quei pomeriggi passati interamen-te al
cinema da ragazzino con una monetina consegnatagli
dalla madre; la predilezione per la
commedia e lo stile
del suo cinema fondato su elementi
quali fame, morte,
malattia e miseria
(“Senza questi noi
non potremmo far
ridere”), la religione
(“La fede è nuda e
non si perde e poi i
miracoli sono un
segno del demonio…”) e la rivalità
con De Oliveira.
Caustico, irriverente
e traboccante di energica passione
(guardate Monicelli sul set tunisino
de “Le rose del deserto” il suo ultimo
film) il dvd, diretto da Roberto Salinas con la collaborazione di Marina
Catucci (durata 60’) è una bella occasione, soprattutto per i giovani
amanti di cinema e per quanti non lo
abbiano conosciuto in vita, di assaporare vita e arte di un uomo che a
95 anni ha preferito evitare l’agonia
e l’adulazione (come ricorda nel libro
il bellissimo articolo d’apertura di
Gabriele Romagnoli) scegliendo con
coraggio e coerenza la strada dell’autosufficienza umana, spirituale e
culturale che l’ha sempre contraddistinto. Un gigante in confronto alla
miseria del nostro presente.
Pagina a cura
di Claudio Fontanini
Arriva in Dvd il magnifico film di Sam Mendes: un carosello di varia umanità tra sorrisi e malinconia
VENERDÌ
13 MAGGIO 2011
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Benigni show
150 film
per l’Italia
Per festeggiare il 150° dell’Unità
d’Italia arriva in dvd dal 10 maggio (Melampo cinematograficaFlamingo video) “Roberto Benigni-Inno di Mameli”, la straordinaria performance del comico
toscano al Festival di Sanremo
2011che ha fatto sorridere, emozionare e commuovere milioni di
telespettatori regalando uno dei
momenti televisivi più alti degli
ultimi anni. Accompagnato negli
extra dal video inedito dell’esegesi del VI canto del Purgatorio
della Divina Commedia di Dante
Alighieri che Benigni ha tenuto a
Torino il 13 aprile in occasione
della “Biennale Democrazia”,
“Roberto Benigni Inno di Mameli” fa parte della promozione
speciale “150 film per l’Italia” con
la quale CG Home Video ha deciso di celebrare il centocinquantesimo con una preziosa
operazione editoriale che ha selezionato dal proprio catalogo
150 pellicole che hanno segnato e
raccontato l’Italia e gli italiani dai
primi momenti dell’Unità ai
giorni nostri. Ed ecco, a disposizione dal 10 maggio nei migliori
punti vendita ad un prezzo speciale promozionale e riconoscibili
dall’apposito logo apposto sulla
confezione, opere come “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi e
“Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi, “I compagni” e “Le rose
del deserto” di Monicelli, “Il sorpasso” e “I mostri” di Dino Risi,
“Nuovo cinema Paradiso” di
Tornatore e “L’uomo che verrà”
di Giorgio Diritti, “Lamerica” di
Gianni Amelio e “La vita è bella”
di Benigni, “Io ballo da sola” di
Bertolucci e “Il caimano” di Moretti fino al recente “20 sigarette”
di Amidei col quale il regista si è
aggiudicato il David di Donatello
come
miglior
esordiente.
L’elenco completo dei primi 50
film a disposizione è consultabile
sul sito www.cghv.it
Una coppia in viaggio in cerca di affetti e famiglia
On the road in cerca di famiglia. Burt e Verona (gli ottimi
attori televisivi John Krasinski e Maya Rudolph) sono
una coppia sulla trentina in
attesa di un figlio. Soli e abbandonati persino dagli eccentrici genitori di lui (Jeff
Daniels e Catherine O’Hara)
che gli annunciano la loro improvvisa fuga dal Colorado
proprio nell’imminenza del
parto, i due decidono di mettersi in viaggio per trovare la
loro nuova collocazione nel
mondo. Da Phoenix al Win-
sconsin, dal Canada fino a
Miami sfilano amici e familiari in un divertente carosello
di varia umanità. Ed ecco una
giornata al cinodromo con
un’ex collega di Verona logorroica e nevrastenica; la visita
alla bella sorella di Verona che
lavora in un elegante resort e
quella a casa della ‘cuginetta’
di Burt che ora vive in una
sorta di nirvana esistenziale.
E poi ancora due ex compagni
di college con la casa piena di
bambini adottati e l’incontro
col fratello di Burt per sco-
prire alla fine che forse il
posto migliore è rifugiarsi nel
passato. Finestre di cartone e
bambini disinteressati, passeggini in regalo (“Non ti divertirai così fino a quando
non scoprirai il sesso orale”
dice Burt nella sequenza più
divertente del film al figlio di
Magg Gyllenhaal che non ne
prevede l’uso nella sua educazione alternativa) e lezioni
di collante familiare in pizzeria, aborti spontanei e complesso d’Edipo, telefonate
sotto il letto e frutti appesi al-
l’albero in un originale e affettuoso trattato sul senso
della famiglia che arriva in
dvd dalla 01. A due anni di distanza da “Revolutionary
road”, vera e propria autopsia
di un matrimonio fallito, Sam
Mendes torna ad occuparsi di
una coppia regalando stavolta
speranza e calore. Scritto con
raffinatezza e sapiente studio
psicologico dai due esordienti
Dave Eggers e Vendela Vida
(dieci anni dopo “American
beauty” questa è la prima sceneggiatura originale da cui
Mendes trae un suo film)
“American Life” affronta temi
seri e delicati con grande leggerezza e un costante sottofondo malincomico. Merito di
attori in stato di grazia, di una
regia sapiente e mai ingombrante (si veda l’uso dei paesaggi come una tavolozza di
colori e lo splendido passaggio di un aereo in volo che filtrato dai vetri di una finestra
sembra un delfino che salta in
acqua) e di una ispirata voglia
di pace e serenità che non diventa mai zuccherosa reto-
rica. Nei contenuti speciali il
making of e “American life”:
un film nel rispetto dell’ambiente.