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BURLO/COORDINAMENTO REGIONALE UN DONO PREZIOSO AL MOMENTO DELLA NASCITA E’ il sangue del cordone ombelicale che con una semplice procedura può salvare delle vite Donare il sangue del cordone ombelicale, al momento della nascita del proprio bambino, per aiutare persone che hanno bisogno di un trapianto di midollo ma non trovano un donatore compatibile. Si tratta di un “dono” che ogni madre, assieme al proprio bambino, può mettere a disposizione, aiutando così persone che oggi, o in futuro, avranno la possibilità di guarire da gravi malattie, come le leucemie, la talassemia, i linfomi. Donare il sangue cordonale non è doloroso, non costa nulla e significa contribuire a costruire una grande “banca” di cellule staminali a disposizione di chi si trova in condizioni di salute molto precarie. Anche l'Irccs Burlo Garofolo aderisce al programma di raccolta del sangue cordonale attivato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, ed è l'istituto che, per il territorio regionale, coordina l'intero progetto che coinvolge undici punti nascita: le circa 1800 mamme che ogni anno partoriscono nella struttura triestina possono scegliere, se sono in buone condizioni di salute, di donare il sangue del cordone ombelicale che le lega al proprio bambino durante la gravidanza, attivando al momento del parto una procedura che coinvolge non solo il Burlo, ma anche la Protezione civile – che a livello regionale si è impegnata a garantire il trasporto in tempo utile affinché il sangue cordonale non si deteriori - e la Banca del sangue cordonale di riferimento, che si trova a Padova. Come avviene La scelta di donare il sangue cordonale va effettuata durante la gravidanza: un colloquio effettuato con i medici del Burlo permetterà di capire con semplicità e immediatezza se le condizioni di salute della donna permettono di diventare donatrici. Un prelievo del sangue, volto a valutare nel dettaglio le condizioni della mamma e l'assenza di una serie di patologie che rendono per legge impossibile utilizzare il sangue cordonale, completa la fase “in gravidanza”. Al momento del parto, dopo la nascita del bambino e prima dell'estrazione della placenta, indipendentemente che si tratti di un parto naturale o cesareo, con una semplice e indolore procedura il sangue cordonale viene convogliato in una sacca sterile; il sangue cordonale prelevato viene quindi consegnato alla Protezione civile, che in tempo molto breve, entro 48 ore, e in condizioni di sicurezza lo trasporta alla Banca del sangue cordonale di Padova, dove verrà analizzato, custodito per anni e reso disponibile per i Centri trapianto nazionali ed internazionali che ne facciano richiesta per un paziente compatibile. Dopo il parto, la mamma verrà nuovamente sottoposta a un esame del sangue, per un ulteriore controllo, e un ultimo prelievo si effettuerà a sei mesi dalla nascita del bambino. Controlli che servono “a garanzia” della qualità del sangue del cordone ombelicale, ma che permettono di tenere ulteriormente sotto controllo mamma e neonato. A chi può essere utile Il sangue del cordone ombelicale è ricco di un particolare tipo di cellule staminali, capaci di generare tutte le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Queste cellule staminali sono le stesse del midollo osseo: per questo motivo, il sangue del cordone si è rilevato assai prezioso nei trapianti per la cura di diverse malattie, quali le leucemie, i linfomi, la talassemia e alcune gravi carenze del sistema immunitario. Per i pazienti che non dispongono di un donatore di midollo compatibile, il sangue cordonale rappresenta una risposta efficace e sicura come sorgente di cellule staminali in alternativa al midollo osseo, ed è proprio grazie a questa pratica, ormai diffusa e consolidata, che un numero sempre maggiore di pazienti può beneficiare di un trapianto. Cosa dice la legge La raccolta di sangue cordonale è disciplinata in Italia da precise normative, che definiscono nel dettaglio sia le procedure di raccolta che gli esami da effettuare sia sul sangue che sulla donna donatrice. Il sangue donato non appartiene più, secondo le norme italiane, alla donatrice ma viene messo a disposizione di tutti i centri che effettuano trasfusioni e sono alla ricerca di sangue compatibile per i propri pazienti che necessitano di terapie. In Italia il dono del sangue ombelicale è gratuito per la donatrice e per il ricevente.