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Workshop “A” I Processi logistici di filiera: il caso studio la logistica SANITA’ – FARMACEUTICA Il settore farmaceutico, nel suo insieme, presenta caratteristiche tali da renderlo diverso rispetto qualsiasi altro settore industriale. Attorno al prodotto destinato alla cura e al mantenimento della salute, infatti, si concentrano interessi sociali ed economici tra loro fortemente interdipendenti. Le imprese farmaceutiche, il Sistema Sanitario Nazionale, i medici, i farmacisti e i pazienti hanno rispetto al prodotto farmaceutico, esigenze e competenze diverse spesso in conflitto tra loro. Contribuiscono a complicare il quadro, il continuo intreccio tra l’interesse pubblico alla tutela della salute, da un lato, e il controllo della spesa pubblica e gli interessi economici dei vari operatori privati dall’altro, e ancora, una regolamentazione dei prezzi, dei canali distributivi, delle modalità di accesso e dei meccanismi di rimborso estremamente diversificati nonostante gli sforzi di armonizzazione adottati a livello comunitario. La riorganizzazione della logistica in ambito sanitario è al giorno d’oggi un obiettivo di fondamentale importanza per ottenere efficienza e qualità nella gestione del servizio sanitario pubblico. L’assistenza sanitaria richiesta dal paziente-cittadino è infatti sempre più articolata, attenta e multiforme e il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), attraverso le sue articolazioni quali le Aziende Sanitarie Locali (ASL) e le Aziende Ospedaliere, è chiamato a dare qualità e sicurezza e, contemporaneamente, efficacia e riduzione dei costi. La logistica dei farmaci, dei presidi ospedalieri e dei beni di consumo rappresenta certamente uno degli ambiti di maggiore interesse tra le potenziali aree di intervento. I beni di consumo (Farmaci, Dispositivi Medici e quanto altro in termini di materiali utilizzato per l’erogazione dei servizi sanitari) rappresentano una voce che va costituendo oramai il 15% circa della spesa sanitaria pubblica regionale e comportano considerevoli immobilizzazioni di capitale circolante in rimanenze di magazzino. Il miglioramento contemporaneo dei servizi erogati e dell'efficienza operativa è un risultato raggiungibile adottando i modelli logistici evoluti che ridisegnano flussi gestionali e operativi, sia in ambito ospedaliero, sia in ambito territoriale, integrando le discipline logistiche di supporto con le esigenze e le professionalità del settore specifico. In particolare, le recenti evoluzioni dei bisogni assistenziali della popolazione hanno fatto sì che emergesse una maggiore definizione dei ruoli dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza territoriale: si è assistito infatti a uno spostamento dell’asse di cura dall’ospedale, utilizzato oggi prevalentemente per il trattamento di patologie acute, al territorio quale nuovo ambito per la gestione delle cronicità e delle problematiche che richiedono una minore intensità di cura. In virtù di tale trend evolutivo, è facilmente comprensibile come il SSN dovrà prevedere un numero sempre maggiore di modelli di assistenza territoriale: dalla distribuzione diretta presso le ASL e i loro distretti (direct delivery) alla consegna di farmaci e presidi presso il domicilio del paziente (doorstep delivery), giungendo alla piena attuazione del concetto di Assistenza Domiciliare Integrata. Il workshop è pertanto l'occasione per conoscere le realizzazioni più avanzate, i progetti in corso e le evoluzioni previste per il sistema sanitario e per la filiera di distribuzione dei farmaci. E’ anche un momento di riflessione tecnico-operativa su che cosa e come si deve avviare un ripensamento dei criteri per il bilanciamento dei fabbisogni e dei consumi. Esponenti della Pubblica Amministrazione, delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere, della filiera logistico - produttiva e dei fornitori di servizi logistici forniranno una panoramica delle soluzioni realizzabili a vantaggio sia della salute del cittadino sia della spesa pubblica, per creare e aggiungere valore al sistema. Relazione a cura di Fabrizi Dallari Direttore Centro di Ricerca sulla Logistica, Università LIUC e Direttore Scientifico della Rivista Logistica, Tecniche Nuove WORKSHOP “B” Intermodalità, Co-Modalità e Sistema a Rete L’attuale trasporto intermodale presenta alcune criticità che ostacolano il trasferimento dalla strada della domanda che sarebbe ad esso propria. La parte più debole del sistema è quella che attiene il traffico nazionale perché ha minore certezza dei termini di resa della merce, ha costi unitari più elevati, subisce di più l’organizzazione arretrata in origine di alcune filiere. Contraddittoria appare la situazione dei traffici da e per i porti da cui i flussi di inoltro per ferrovia rappresentano circa il 70% del trasporto intermodale nazionale, ma dove prevale comunque l’inoltro via strada.Ma è proprio nei confronti del traffico da/per i porti e del traffico nazionale che già oggi, in termini di tempi e costi, l’offerta di combinato potrebbe porsi in modo competitivo al trasporto stradale. Relazione: Giorgio Spatti Esperto di settore WORKSHOP “C” Sistemi intelligenti e di tracciabilità I sistemi ITS finora realizzati in ambito nazionale, come le centrali di controllo del traffico, i sistemi di gestione flotte, il Telepass, il Tutor, ecc., hanno permesso di sperimentare e valutare, in ciascun campo di applicazione, i benefici derivanti dal miglioramento dell’efficienza e della sicurezza del trasporto. Ne consegue, quindi, che dall’applicazione diffusa degli ITS sul territorio possano derivare benefici non solo di carattere sociale (sicurezza, ambiente, comfort, qualità della vita), ma anche economici e produttivi (diminuzione dei tempi di viaggio, aumento della produttività delle flotte di trasporto, gestione ottimizzata della logistica) estremamente significativi, con vantaggi notevoli anche per quanto riguarda la riduzione dei costi sia interni che esterni dei trasporti e quindi, in ultima analisi, per la competitività stessa del “Sistema Italia”. Purtroppo, l’adozione degli ITS è stata finora legata a scenari autoreferenti e poco rivolti a realizzare modelli di integrazione, coordinamento e riuso, anche a causa dello scarso coordinamento della varie istituzioni coinvolte. Con l’approvazione della “Direttiva sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto” del 7 luglio 2010, sono state poste le basi per uno sviluppo coordinato del settore ITS a livello europeo. Fin dall’inizio, il team di indirizzo e coordinamento del Ministero, con la collaborazione ed il supporto dell’associazione TTS Italia, ha deciso di coinvolgere i soggetti nazionali maggiormente rappresentativi nella gestione del trasporto e della logistica integrata, individuando direzioni comuni e fortemente integrate per garantire univocità di intenti e di investimenti. Relazione a cura Massimiliano Zazza, Direttore Divisione Sviluppo e Gestione Applicativi Ministero Infrastrutture e Trasporti WORKSHOP “D” Distribuzione urbana delle merci La mobilità delle persone e delle merci è largamente riconosciuta quale presupposto imprescindibile per la crescita economica e lo sviluppo della società, elemento strategico per lo sviluppo competitivo di città e regioni e diritto fondamentale delle collettività. In questo ambito in particolare il tema della distribuzione delle merci in ambito urbano ha assunto in tutta Europa particolare rilevanza nell’ultimo decennio: la complessa catena di movimentazione delle merci infatti, a partire dai luoghi di produzione e stoccaggio, investe in modo sempre più significativo le città che, per l’elevata domanda di consumi e la rilevante concentrazione dei punti vendita, costituiscono i principali luoghi di destinazione del traffico merci. Quest’ultimo, se da un lato riveste un ruolo cardine per l’economia e la competitività dei centri urbani comporta, di contro, numerosi impatti negativi. La costante crescita del trasporto merci, dovuta alla riduzione delle aree di stoccaggio conseguente al diffondersi delle tecniche di approvvigionamento just in time e la contemporanea perdurante prevalenza del trasporto non ottimizzato determinano infatti impatti significativi sulla qualità dell’ambiente urbano: dai fenomeni di congestione e di inquinamento atmosferico e acustico, all’incremento dell’incidentalità e delle condizioni di rischio. Il Piano Nazionale della Logistica, che mira a ridurre l’inefficienza logistica di 10 punti l’anno, deve trovare una sponda interessata negli Enti Locali in particolare per le politiche di city logistics in modo che l’accordo siglato dall’ANCI con la Consulta Nazionale per l’Autotrasporto e la Logistica sia il punto di partenza di un nuovo modo di gestire l’accessibilità delle nostre città assicurando benefici stabili ed economicamente sostenibili. Questo workshop affronta i temi legati all’accessibilità delle aree urbane, ai modelli di governance e di pricing delle stesse, alle esigenze degli operatori di una filiera che deve essere sempre più integrata fornendo all’audience lo spunto per l’individuazione di un punto di sintesi fra gli interessi dei diversi attori chiave presenti alla tavola rotonda. Relazione a cura Massimo Marciani Presidente FIT Consulting – Vice Presidente Comitato Tecnico Italiano Trasporto Merci ed intermodalità Workshop “E” Non solo prodotto: come i servizi stanno trasformando il mondo del veicolo industriale ASAP Service Management Forum Sezione Automotive La crescente pressione competitiva, unitamente alla crisi dei mercati finanziari e delle economie reali, sta spingendo un numero sempre più rilevante di imprese manifatturiere, anche del settore del veicolo industriale, a perseguire strategie di differenziazione, fondate sull’integrazione dell’offerta di prodotto con un mix ampio e variegato di servizi. Questa strategia viene definita “servitisation” o “servitizzazione” e consiste nell’offrire una combinazione integrata di prodotti, servizi e conoscenze, così da incrementare il valore dell’offerta al cliente. Ma il concetto che sta alla base del nuovo paradigma prodotto-servizio può veramente agevolare l’innovazione e fidelizzare e condurre a benefici finanziari? Può offrire alle aziende del settore e alle loro reti nuove opportunità strategiche? Esistono, poi, reali vantaggi per i clienti? Pur assumendo che la servitizzazione paghi, quali sono le competenze gestionali e organizzative per affrontare tale cambiamento? Quali le conseguenze, i vantaggi, ma anche le sfide per le case madri, per le reti di assistenza e per i clienti? Questo workshop affronta questi temi, sulla base sia dei risultati di attività di ricerca condotte nel biennio 20102011, sia del punto di vista di rappresentanti del mondo del truck, dell’assistenza e del mercato. Relazione a cura Paolo Gaiardelli - CELS - Centro di ricerca sulla logistica e sui servizi post-vendita - Università degli Studi di Bergamo