Acciaio, insieme manager e operai «Altolà alla Cina»
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Acciaio, insieme manager e operai «Altolà alla Cina»
10 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 16 FEBBRAIO 2016 Economia Tenaris positivo in Borsa con un balzo del 2,25% Nel giorno della marcia dell’acciaio buona performance di Tenaris in Piazza Affari: il titolo guadagna il 2,25% toccando quota 9,54 euro [email protected] www.ecodibergamo.it/economia/section/ Acciaio, insieme manager e operai «Altolà alla Cina» La marcia dell’acciaio NUMERO DI PARTECIPANTI Provenienti da una ventina di Paesi europei oltre 3.500 solo del settore siderurgico 5 mila Marcia riuscita. A Bruxelles sono sfilati fianco a fianco Epis (Tenaris): «Siamo uniti, questa protesta servirà» MAURIZIO FERRARI «È stata una protesta seria: ci siamo ritrovati spalla a spalla noi lavoratori, con manager e dirigenti. Significa che tutta la filiera è schierata compatta per far valere i nostri diritti». Così un gruppo di lavoratori di varie industrie italiane dell’acciaio, al termine della grande manifestazione di ieri a Bruxelles. Quella che è già stata ribattezzata «la marcia dell’acciaio», aveva visto Orio al Serio come rampa di lancio della spedizione italiana verso Bruxelles. A bordo del charter decollato ieri mattina dallo scalo bergamasco, oltre 160 persone di tantissime realtà, «capitanate», con tanto di elmetto e giubbotti, dai 17 esponenti di TenarisDalmine (c’erano rappresentanti di Acciaierie Valbruna, Acciaierie Venete, Afv Acciaierie Beltrame, Alfa Acciai, Arvedi, Aso Group, Cogne Acciai Speciali, Duferco, Feralpi Group, Ferriera Valsabbia, Ori Martin e Nmlk). Accanto a quella lombarda, delegazioni di altre regioni italiane con alla testa Federacciai e il suo presidente Antonio Gozzi con il direttore generale Flavio Bregant. A far da collante per la «marcia» di Bruxelles, cui hanno partecipato non meno di cinquemila persone tra delegazioni di imprese a tutti i livelli (da Lo scenario L’allarme Ue e quello status ingombrante L’Unione Europea è il secondo produttore più importante del mondo dopo la Cina con più di 177 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, pari all’11% della produzione mondiale. Con possibile riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina, secondo la Commissione europea sarebbe a rischio nel lungo termine un paio di centinaia di migliaia di posti di lavoro mentre secondo valutazioni del settore, sarebbero minacciati fino a tre milioni di posti di lavoro. A dicembre scadono i 15 anni previsti quando la Cina fece il suo ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio nel 2011: secondo i patti, la questione dello status cinese va risolta entro fine 2016. Molti governi sono sul piede d’allarme: una settimana fa i ministri di diversi paesi, compreso quello britannico, hanno inviato una lettera alla Commissione europea indicando che la Ue«non può restare passiva nel momento in cui l’aumento delle perdite di posti di lavoro e delle chiusure delle acciaierie mostra che esiste un rischio imminente di crollo del settore europeo dell’acciaio». dirigenti e manager a semplici operai) e sindacali, è stata la minaccia cinese sempre più incombente, con il possibile riconoscimento dello status di economia di mercato, che porterebbe a conseguenze incontrollabili per il settore nel vecchio Continente, con la possibile perdita, per i più ottimisti, di centinaia di migliaia di posti di lavoro nei prossimi anni, mentre proiezioni più nefaste, stimano che sarebbero minacciati fino a tre milioni di posti. tori della fabbrica. La proposta è stata avanzata ieri dall’azienda ai sindacati. Proposta che sarà discussa in assemblea dai lavoratori il 25 febbraio: se ci sarà il placet dell’assemblea, l’accordo sarà firmato dalle parti. Il contratto di solidarietà che dovrebbe prevedere una percentuale di riduzione del 45% (come media quadrisettimanale sulle ore complessivamente lavorate) dovrebbe scattare l’ultima settimana di mar- 160 TenarisDalmine (17) Acciaierie Valbruna Acciaierie Venete Afv Acciaierie Beltrame Alfa Acciai Arvedi Aso Group Cogne Acciai Speciali Duferco Feralpi Group Ferriera Valsabbia Ori Martin e Nmlk LA DELEGAZIONE DELLA TENARIS IERI AL CORTEO DI BRUXELLES «Esperienza importante» «È stata un’esperienza che ha evidenziato grande coesione spiega Caterina Epis, responsabile dei rapporti istituzionali di Tenaris -: è stato importante vedere soggetti della filiera di tutto il Continente incontrarsi, solidarizzare e sfilare fianco a fianco per un obiettivo che tutti hanno estremamente a cuore: la sopravvivenza dell’acciaio europeo». Tra le delegazioni dei vari Paesi, «quella più numerosa è stata sicuramente quella dei colleghi tedeschi - spiega Epis -, molto compatta e risoluta. Ma davvero ho rivisto oppure conosciuto per la prima volta rappresentanti di tantissimi Paesi: dalla Polonia alla Spagna, dal Portogallo alla Lituania, dai greci agli svedesi. Anche l’atmosfera era molto coinvolgente: c’è chi ha portato addirittura 1 Almeno 5 mila i manifestanti provenienti da tutti i Paesi d’Europa 12 1 Senza misure contro Pechino si rischiano centinaia di migliaia di posti di lavoro» dei tamburi, come le vecchie manifestazioni anni SettantaOttanta. Ci siamo raccolti tutti al Parco del Cinquantenario dove è partito il corteo che ha poi sfilato per un lungo tratto della città, arrivando nei pressi dell’Europarlamento». Una marcia compatta, quella di Bruxelles, per un pericolo che finalmente tutti avvertono come imminente: «La Cina ha un numero sconfinato di produttori d’acciaio - spiega Epis questa “invasione” noi la sentiamo sempre più sulla nostra pelle e se non interverranno misure importanti la nostra produzione rischierà di diven- Novem, per i 163 lavoratori ipotesi solidarietà per un anno La situazione è un po’ paradossale. Le nuove commesse Fca (ex Fiat) per la Novem Car Interior Design di Bagnatica (cruscotti e decorazioni di interni, prevalentemente in radica, per auto di lusso) avrebbero dovuto portare una trentina di assunzioni nel 2016 e invece il loro slittamento a causa del rallentamento del piano industriale Fca hanno obbligato l’azienda a proporre un contratto di solidarietà di un anno per tutti i 163 lavora- I MANIFESTANTI PARTITI DA ORIO zo. L’amministratore delegato della Novem, Sergio Fandella, evidenzia che la proposta del contratto di solidarietà è dovuta esclusivamente allo slittamento nel tempo dei contratti con Fca che comunque l’a.d. Sergio Marchionne ha confermato. La Levante della Maserati sta per essere presentata al Salone di Ginevra mentre il mini suv dell’Alfa Romeo entrerà in produzione in settembre (c’è poi il problema della Touareg Volkswagen, tare sempre più marginale in casa nostra». La partita del Dragone Ma il «Dragone» gioca una partita diversa da quella europea: «La loro industria - ricorda ancora Epis - può giovarsi addirittura di tre tipi di sovvenzioni: a livello governativo, regionale e provinciale. Chiaro che questo vantaggio droga il mercato e permette al loro acciaio di invadere ogni tipo di mercato». La manifestazione «antidumping cinese» a Bruxelles è stata definita «un’iniziativa forte» dal presidente di Federacciai Antonio Gozzi «che se- giunta a fine serie e quindi con volumi in calo). Si tratta dunque di attendere alcuni mesi, ma tranquillizza l’a.d. - non si sta assolutamente pensando a «ridondanze di personale» o alla mobilità. «Il contratto di solidarietà dice Silver Facchinetti, della Filca-Cisl - è certamente meno impattante sulla retribuzione dei lavoratori e migliorativo rispetto alla cassa». E Giambattista Locatelli (Fillea-Cgil): «I contratti con Maserati e Alfa Romeo sono stati già acquisiti dalla Novem ma si sconta un ritardo nella programmazione Fca. Intanto, invitiamo l’azienda a cercare nuove commesse, aggiuntive a quelle Fca». Alla Novem di Bagnatica in vista i contratti di solidarietà P. S. 11 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 16 FEBBRAIO 2016 LA STRATEGIA Per ammorbidire gli europei la Cina riduce la produzione a di essere nel mirino dei lavoratori europei dell’acciaio, la Cina, che però ha cercato di giocare d’anticipo per tentare almeno di ammorbidire le posizioni Ue. Pechino ha infatti recentemente annunciato di voler ridurre la produzione di acciaio di 150 milioni S di tonnellate in cinque anni, ma la sua sovracapacita’ produttiva viene stimata in Europa a 340 milioni di tonnellate. Recentemente la Commissione Ue aveva aperto tre nuovi casi antidumping nei confronti dell’acciaio cinese, imponendo un nuovo dazio su un altro manufatto. Sono soprat- tutto i tubi non saldati, i laminati a caldo e a freddo e le lamiere pesanti ad essere da tempo nel mirino delle indagini comunitarie. La manifestazione di ieri fa seguito ai tanti ammonimenti legati ai vari dicasteri dell’Economia dei Paesi europei, che avevano provocato una reazione, ritenuta da molti «non sufficientemente incisiva», anche perché esiste sempre il dubbio, peraltro mai provato al 100%, che Pechino metta (o abbiamo messo in passato) in vendita sui mercati esteri l’acciaio a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati al suo interno, mandando in corto circuito il mercato. IL MOTIVO DELLA MARCIA 1 Contrastare le pratiche antidumping cinesi adeguando alla nuova situazione il regime dei dazi difensivi 2 Opposizione al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina: mancano le condizioni di base CONSEGUENZE DELLA POLITICA CINESE Secondo Eurofer, dall'inizio delle grande crisi sono stati persi in Europa 85 mila posti di lavoro nel settore di cui settemila negli ultimi sei mesi L’EXPORT CINESE Negli ultimi tre anni le importazioni di acciaio dalla Cina sono aumentate del 100% I maxischermi rimandano l’immagine di Paolo Rocca durante la consueta «ciarla» in Dalmine FOTO MARCO RIVA Quelle nubi sul settore «Tenaris resta solida» Rocca ai dipendenti. In 700 all’incontro con l’ad Incertezze anche nel 2017, pesa il prezzo del greggio FRANCESCA BELOTTI gue la lettera di 7 paesi alla commissaria Ue al commercio Malmstroem e che insieme credo sortiranno un esito positivo: mi sembra che l’aria sia cambiata». Per Gozzi, «c’è stata disattenzione da parte dei paesi europei: in seno alla Commissione Ue «ci sono state forti resistenze all’attuazione del Piano d’azione sull’acciaio lanciato dall’ex commissario all’industria Antonio Tajani. «Bisogna utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per evitare «l’unfair trade» da parte della Cina ma anche di altri Paesi: ci sono a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro solo in Italia». Il commissario Ue avverte Da parte sua, la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkoswska ha spiegato: «Vogliamo agire rapidamente e insieme, questo non è il tempo di darsi la colpa ma dell’azione». Bienkoswska ha avvertito la Cina: «Non tolleriamo e non tollereremo dumping o sussidi» di Stato. Da parte sua, proprio l vicepresidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha sostenuto ieri che l’attuale Commissione Ue ha trascurato il Piano per l’acciaio: «Serve un terreno di gioco alla pari con la Cina che non è un’economia di mercato, quindi non le va riconosciuto questo status», ha ammonito Tajani, chiedendo «nuove regole per la concorrenza perché le attuali sono ormai obsolete». «Credo che questa protesta servirà - spiega ancora la responsabile rapporti istituzionale di Tenaris -: al di là dei numeri, ci ha dato la consapevolezza di essere compatti, di remare tutti dalla stessa parte. E se non basterà siamo pronti a scendere nuovamente in piazza». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Italcementi, «Calusco preoccupa» Heidelberg, 100 milioni per un sito L’assemblea Richiesta di un incontro ad hoc sulla cementeria In Germania investimento per ammodernamento Due assemblee - una svolta al mattino e l’altra al pomeriggio - per illustrare ai lavoratori la situazione che si potrebbe prospettare a marzo. Allo stabilimento Italcementi di Calusco d’Adda è infatti previsto uno stop di cinque settimane a partire dalla fine di marzo. Questo a causa di un calo delle vendite di cemento. E ieri i delegati sindacali hanno incontrato i lavoratori (l’organico è di 150 persone) della cementeria per illustrare loro la situazione. «È emersa chiaramente la loro preoccupazione dice Fabio Paris della Rsu Fillea-Cgil -. Come Rsu abbiamo chiesto un incontro all’azienda per approfondire la questione». Nel frattempo i sindacati (Feneal-Uil, Filca-Cisl e FilleaCgil) si sono mossi anche a livello regionale chiedendo un in- L’appuntamento è sempre molto atteso e partecipato. E anche ieri, ad assistere alla consueta «ciarla» dell’amministratore delegato di Tenaris, Paolo Rocca, c’erano qualcosa come 700 dipendenti della Dalmine. Senza contare i lavoratori degli stabilimenti di Arcore, Costa Volpino e Piombino, che hanno seguito l’incontro in «web conference». Un appuntamento che ha fatto capolino anche sulla pagina Facebook della società, con un post che recitava: «Paolo Rocca incontra il personale di Tenaris Dalmine per un aggiornamento sulla crisi del settore e i riflessi sull’azienda». Dal palco dello spazio di «Casa Dalmine», l’ad ha parlato per un’ora abbondante, per poi lasciare spazio alle domande dei lavoratori. Che non sono mancate, visto il contro che riguardi sia il sito di Calusco che quello di Rezzato, in provincia di Brescia. Venerdì, invece, è già in calendario un appuntamento a Roma che vedrà azienda e sindacati faccia a faccia per fare il punto sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Dal Cae-Comitato aziendale europeo Italcementi emerge invece che HeidelbergCement (che a luglio ha annunciato un accordo per acquisire il 45% di Italcementi da Italmobiliare) investirebbe, a partire da quest’anno, 100 milioni per l’ammodernamento della cementeria tedesca di Schelklingen, che sarà alimentata per il 90% da combustibili Css. F. B. La cementeria di Calusco ©RIPRODUZIONE RISERVATA continuo calo del prezzo del petrolio (poco sopra i 30 dollari al barile), causa delle difficoltà che sta attraversando il settore dell’acciaio e con esso anche la Dalmine, che produce tubi senza saldatura, destinati principalmente all’industria energetica e petrolifera. E il rimando è andato alla metà degli anni Ottanta, quando il petrolio subì un pesante crollo, attestandosi fino a 10 dollari al barile. La situazione così come si presenta oggi dovrebbe proseguire anche nel 2017, senza segni di una risalita degli investimenti. Ma, dalla sua, TenarisDalmine ha il fatto di essere solida sia a livello economico-finanziario, che in termini di liquidità, avrebbe assicurato Rocca. In questo quadro, un focus è stato fatto sui progetti messi in campo nel mondo dal gruppo. I lavori di costruzio- ne del nuovo stabilimento di Bay City, in Texas, che produrrà tubi Octg senza saldatura per la perforazione di pozzi petroliferi e di gas, termineranno l’anno prossimo. E, anche per quanto riguarda il sito in fase di realizzazione in Kazakistan per la filettatura dei tubi, i lavori proseguono. Mentre sarebbe momentaneamente sospeso l’ampliamento dell’acciaieria in Romania. Per il resto - come confermato ai sindacati settimana scorsa dall’amministratore delegato della Dalmine, Sergio Tosato - prosegue il piano di riorganizzazione nello stabilimento bergamasco. Dal 1o settembre c’è il ricorso al contratto di solidarietà per un massimo di 1.614 dipendenti e a metà gennaio si è chiusa una mobilità volontaria che ha visto l’uscita di 181 operai. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Presidio alla Valsecchi Filca-Cisl: dare continuità Prima (sabato) l’incontro del sindacato con il sindaco di Pontida, poi (ieri) il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Valsecchi Home, ramo d’azienda della Valsecchi. Ad oggi Valsecchi Home dà lavoro a 29 dei 43 dipendenti occupati in Valsecchi, mentre i restanti 14 sono in Cigs (a zero ore). Il punto è che a dicembre 2015 la Tecnick Consulting - nome nel frattempo assunto dalla Valsecchi - è stata dichiarata fallita. Ora «è in corso, previa autorizzazione degli organi della procedura, un aggiornamento delle condizioni del contratto d’affitto per renderlo omogeneo al fallimento e finalizzato a una procedura competitiva per la cessione del ramo d’azienda», come spiega il curatore fallimentare Silvano Crescini. «Auspico un incontro con il curatore per approfondire gli aspetti occupazionali», afferma Silver Facchinetti della Filca-Cisl. E Giambattista Locatelli della Fillea-Cgil dice: «Attendo un’assemblea con i lavoratori per illustrare loro la situazione».