LA NUOVA FRONTIERA LA NUOVA FRONTIERA

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LA NUOVA FRONTIERA LA NUOVA FRONTIERA
Comitato per le celebrazioni del Cinquecentenario Vespucciano
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Museo Gilcrease
Università di Tulsa
LA NUOVA FRONTIERA
STORIA E CULTURA DEI NATIVI D’AMERICA DALLE COLLEZIONI DEL GILCREASE MUSEUM
Palazzo Pitti
Andito degli Angiolini - Galleria del Costume
3 luglio - 8 dicembre 2012
Soprintendente
Cristina Acidini
Progetto della mostra
Alessandro Cecchi
Caterina Chiarelli
Laura C. Johnson
Herman Viola
Comitato scientifico
Cristina Acidini
Alessandro Cecchi
Caterina Chiarelli
Laura C. Johnson
Duane H. King
Robert B. Pickering
Herman Viola
Direzione della mostra
Alessandro Cecchi
Caterina Chiarelli
Cura della mostra
Robert B. Pickering
Catalogo
Sillabe
Produzione e gestione della mostra
Opera Laboratori Fiorentini S.p.a
Civita Group
Copricapo di piume - Tribù SIOUX, fine secolo XIX, piume d’aquila, pelle, panno e perline di vetro
Tulsa, Gilcrease Museum
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Galleria del Costume
Firenze Musei
LA NUOVA FRONTIERA
STORIA E CULTURA DEI NATIVI D’AMERICA DALLE COLLEZIONI DEL GILCREASE MUSEUM
STORIA E CULTURA DEI NATIVI D’AMERICA DALLE COLLEZIONI DEL GILCREASE MUSEUM
Palazzo Pitti - Andito degli Angiolini - Galleria del Costume
3 luglio - 8 dicembre 2012
Nel 2012 ricorre il quinto centenario della morte di Amerigo Vespucci, uno
degli scopritori del continente americano, e soprattutto colui che gli ha
conferito il nome.
La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze vuole ricordare
il grande navigatore nato a Firenze nel 1454, con una mostra dedicata alla
civiltà del popolo indigeno del Nord America, ed in particolare di quelle
terre dove dal Seicento, fino a tutto l’Ottocento, i colonizzatori europei
penetrarono nella loro avanzata verso l’occidente.
Per la realizzazione di questo ambizioso progetto, la Soprintendenza si è
avvalsa della collaborazione del Gilcrease Museum di Tulsa, in Oklahoma,
uno dei musei più importanti per la ricchezza di testimonianze storiche
del continente nord-americano e per la più grande collezione di manufatti
d’arte e artigianato relative alla storia del West americano.
Fondato nel 1949 dal petroliere Thomas Gilcrease, della nazione indigena
Muscogee della popolazione dei Creek, il museo costituisce un unicum nel
panorama americano per l’eccezionale vastità delle sue collezioni raccolte
in gran parte dal suo stesso fondatore, animato da un profondo interesse
per la storia dei suoi antenati e delle altre popolazioni indigene. Proprietà
della città di Tulsa che ne condivide l’amministrazione con l’Università
della città, il Gilcrease Museum rappresenta un punto di riferimento
fondamentale per gli studi sui nativi d’America.
L’esposizione fiorentina, che presenterà una scelta dei pezzi più preziosi
e significativi del museo americano, si aprirà nell’Andito degli Angiolini
con una sezione storica di presentazione delle varie fasi della scoperta
dell’America e della sua colonizzazione; attraverso una mappa verranno
localizzati gli insediamenti delle maggiori tribù prima e dopo l’esodo dalle loro terre.
In questa stessa sezione si toccheranno aspetti come l’organizzazione sociale
delle tribù prima della colonizzazione e la successiva contaminazione della
cultura indiana con la cultura occidentale; particolare attenzione avranno le
testimonianze iconografiche dei primi del Novecento di un grande fotografo
ed etnologo statunitense, Edward Curtis, che si dedicò a documentare la
civiltà dei nativi ormai a rischio di estinzione.
Nella Galleria del Costume la mostra avrà uno dei suoi luoghi più suggestivi
nella sala della Meridiana sul cui soffitto l’affresco settecentesco del
pittore di corte medicea Anton Domenico Gabbiani celebra Amerigo
Vespucci accanto a Galileo Galilei, con allusioni alla scoperta del Nuovo
Mondo ed ai suoi abitanti. Questa, che sarà la sezione più importante e
dal taglio antropologico, esporrà manufatti delle varie Nazioni indigene,
oggetti d’uso e cerimoniali: i ben noti caschi piumati, vasellami, armi,
gioielli delle più varie forme, tipologie e materie, quali collane fatte con
zanne e unghie di animali, splendidi abiti in pelle animale con vivaci decori
realizzati il più delle volte con perline di vetro dai colori brillanti, e altri capi
d’abbigliamento maschile e femminile.
Come ricco corredo iconografico, alle pareti saranno esposti dipinti,
sculture e fotografie del XIX e XX secolo, eseguiti da artisti che entrati in
stretto contatto con i nativi ne hanno rappresentato la vita quotidiana:
fra questi si distingue Joseph Henry Sharp, cui appartiene il capolavoro
della mostra che occuperà la sala da ballo della Galleria: Crucita, una
ragazza di Taos.
La mostra consentirà finalmente al grande pubblico di apprezzare dal
vivo significative testimonianze della civiltà dei nativi d’America, nota
al pubblico solo attraverso le fantasiose ricostruzioni della filmografia
americana e esclusivo oggetto di studio degli Antropologi culturali.
Joseph Henry Sharp (Bridgeport, 1785 - Pasadena1862) - Veduta notturna di un accampamento (Tepee o Tipis) della tribù Crow
Olio su tela - Tulsa, Gilcrease Museum
LA NUOVA FRONTIERA

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