La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte
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La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Seconda Parte Momento emozionante Oltre all'accesso alla camera laterale, c'era solo un'altra porta possibile : una parete divisoria intonacata e sigillata, posta tra le due sentinelle nere. Carter fu sconcertato vedendo che i ladri erano passati anche di li. In basso, quasi esattamente nel mezzo, era visibile nell'intonaco una scoloritura semicircolare simile a quella della porta esterna. Nella parte risigillata si vedeva un gruppo di sigilli della necropoli, segno sicuro che i sacerdoti avevano chiuso il foro dopo l'incursione dei ladri. Ma l'intonaco era stato ridato in fretta, come testimoniavano alcune grosse crepe in basso, attraverso le quali si vedevano blocchi irregolari di pietra. A Carter bastarono pochi minuti per smuoverne qualcuna. Quando accostò la torcia elettrica all'apertura, riuscì a vedere solo un corridoio che finiva davanti a una parete nuda. Li i ladri dovevano aver fatto man bassa. Carter e Callender rimossero altre pietre fino a ottenere un foro abbastanza largo per poterci passare attraverso. Poi Carter entrò. Proiettando il fascio della torcia elettrica sulla parete occidentale del corridoio, scopri la massiccia porta a due battenti di un cofano esterno, chiusa e sprangata ma non sigillata, decorata in oro e ceramica blu di straordinaria bellezza. Non era affatto un corridoio : Carter si trovava nella camera del sarcofago vera e propria. Lord Carnarvon ed Evelyn Herbert riuscirono a infilarsi nell'apertura mentre Callender, corpulento com'era, non ce la fece. Carter decise di non tentare di allargare la breccia : è probabile che tutti e quattro si rendessero conto che si stavano imbarcando in un'impresa non autorizzata dalla loro concessione. Ma la breccia era stata aperta, e non si poteva tornare indietro. Esaminarono la porta del grande cofano blu e oro. Dovevano aprirla? Non ne avevano il diritto. Ma in fin dei conti erano archeologi, ed esseri umani. 1 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Perciò sfilarono i due catenacci d'ebano. Carter tirò adagio i due battenti, dapprima con delicatezza e poi, sentendo che resistevano, con forza sempre maggiore. Ci fu un improvviso, brusco movimento e la porta si spalancò. La torcia elettrica rivelò un sottilissimo drappo di lino che pendeva dall'alto, cosi diafano che sembrava fatto di particelle sospese nell'aria. Appese al drappo c'erano dozzine di rosette di bronzo dorato, grandi quanto una moneta. Carter ne toccò una che gli cadde in mano come se da 3200 anni aspettasse di essere staccata; Carter se la mise in tasca. Con estrema cautela, tirò da parte il lino, scoprendo la porta di un altro cofano, tutto dorato e coperto di geroglifici. Nel centro, sopra due grossi supporti di bronzo, c'era una corda perfettamente arrotolata e intrecciata sulla quale era impresso un sigillo, assolutamente intatto, della necropoli regale. Dunque, osservò Carter a bassa voce, il re non era stato disturbato. Quello che stava vivendo, disse in seguito, era senz'altro il momento più emozionante della sua esistenza. Tra le porte del primo e del secondo cofano c'era un vero e proprio tesoro. Dopo avere esaminato alcune delle opere d'arte che occupavano tutto lo spazio, tra cui una scatola per profumi di squisita fattura, che Carter si mise in tasca, e dopo aver toccato il rotolo di corda e il suo sigillo intatto, i ricercatori richiusero accuratamente la porta e rimisero i catenacci nella posizione di prima. Quindi il gruppo si diresse verso nord nello spazio tra la porta del cofano e la parete orientale della camera sepolcrale. Nell'angolo nordorientale della camera c'era una porta aperta. Carter vi diresse il fascio di luce e trovò un'altra sala, quasi quadrata. Poco oltre la soglia, quasi a bloccare l'ingresso, c'era una grande statua in legno nero raffigurante Anubi, il dio sciacallo, accovacciato su un alto piedistallo. La torcia elettrica illuminò il resto della camera quadrata che Carter battezzò il « tesoro ». Dappertutto c'erano casse, scrigni e scatole nere alte e strette, chiuse e sigillate. Su di esse c'erano alcune decine di barche, e la camera sembrava la superficie del Nilo con una flottiglia pronta a far vela. Erano passate ore, ormai. I quattro non osarono esaminare troppe opere d'arte per timore che il Servizio delle Antichità potesse scoprire le tracce della loro presenza. Tornarono indietro con cautela attraverso la camera sepolcrale. Rimessi a posto con fatica i blocchi di pietra, Carter raccolse il coperchio di un grosso cesto di vimini, vicino a una delle due sentinelle, e lo appoggiò, con un fascio di altri vimini sparsi, contro la parete allo scopo di nascondere la breccia. 2 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Poi se ne andarono, richiusero il foro esterno, salirono sugli asini e si avviarono lungo la Valle, stranamente silenziosi, come prigionieri di un incantesimo. "Esempio d'altruismo" Il 27 novembre Engelbach aveva da fare in ufficio e verso mezzogiorno giunse in sua vece l'ispettore locale del Servizio delle Antichità. A quell'ora ogni traccia dell' intrusione avvenuta la notte prima era stata cancellata. La notizia della scoperta si propagò quasi all'istante in tutto l'Egitto. Cominciarono a circolare strane voci, una delle quali diceva che tre aerei erano atterrati nella Valle per ripartire carichi di tesori. Per metter fine a queste chiacchiere, Carnarvon e Carter organizzarono un' apertura ufficiale della tomba il 29 novembre, senza chiedere il permesso al Servizio delle Antichità. II loro errore fu tanto più grande in quanto decisero di invitare un solo rappresentante della stampa, Arthur Merton, capo dell'ufficio egiziano del Times di Londra e amico di Carter. Nessun altro giornalista, né egiziano né europeo né americano fu ammesso ad assistere alla cerimonia. Cosi, con un macroscopico esempio di insensibilità, Carnarvon e Carter si inimicarono proprio le persone di cui in seguito avrebbero avuto bisogno. Non appena comparvero sui giornali i primi articoli, gli autori della scoperta furono sommersi da telegrammi e messaggi. Prima giunsero le congratulazioni, seguite da offerte di aiuti, richieste di souvenir e proposte di contratti per diritti cinematografici. Folle indisciplinate di visitatori arrivavano a tutte le ore, avanzando richieste di ogni genere. E mentre la folla cresceva, Carter ignorava di proposito chiunque non gli andasse a genio. Con il tempo avrebbe pagato caro questo suo atteggiamento. Ben presto Carter si rese conto di avere davanti a sé anni di lavoro quanto mai delicato. Solo per riparare una veste regale adorna di centinaia di lustrini d'oro ci sarebbero voluti due mesi. C'erano innumerevoli cose da fare prima di poter prelevare dall'anticamera anche il più piccolo oggetto. Bisognava procurarsi sostanze per preservare gli oggetti e materiale per l'imballaggio e poi reclutare degli esperti nelle tecniche di conservazione. 3 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Carter scartò l'idea di rivolgersi al personale del Servizio delle Antichità. La loro competenza era discutibile e il loro punto di vista incompatibile con il suo. Né prese mai in considerazione la possibilità di rivolgersi per aiuto al British Museum : l'ovvia scelta, per lui, fu il Metropolitan Museum of Art di New York, che disponeva di un eccezionale gruppo di egittologi, tra cui Winlock, il quale aveva fornito a Carter un preziosissimo indizio sulla presenza della tomba. Ma, a parte questo, Carter e Carnarvon avevano da anni un particolare rapporto finanziario con il Metropolitan, rapporto che fino ai nostri giorni è stato tenuto segreto. Sta di fatto che una delle più belle collezioni di manufatti egizi presente nel museo - oggetti rubati, sfuggiti all'attenzione del Servizio delle Antichità - fu acquistata clandestinamente dal museo tramite Carter che la comprò da un mercante egiziano con fondi forniti allo scopo da Carnarvon, in modo che dalla vendita Carter potesse ricavare un profitto. Queste transazioni, cominciate nel 1917, si conclusero nel 1922. Il museo aveva pagato» l'incredibile somma di 256.035 dollari, pari a oltre due miliardi di lire odierne. Fra profitti e commissioni, Carter intascò oltre 33 milioni di lire. Inoltre Carnarvon e Carter sapevano che Winlock e Albert Lythgoe, curatore della sezione egizia del Metropolitan, avevano fatto tutto quanto era in loro potere per impedire a Lacau di modificare la prassi secondo cui i tesori venivano divisi a metà, cosa che per loro rivestiva un enorme interesse. Carter inviò un telegramma a Lythgoe, che si trovava a Londra. Nella sua risposta Lythgoe diede praticamente carta bianca a Carter, consentendogli di servirsi di tutti gli egittologi del Metropolitan di cui avesse bisogno. Questa disposizione è stata sempre considerata da tutti un magnifico esempio di altruismo, dettato da spirito di collaborazione. Da un certo punto di vista lo era, ma costituiva anche un accordo di interesse reciproco freddamente calcolato dalle due parti per conseguire il massimo profitto finanziario e artistico. Carnarvon confidò in segreto a Lythgoe : « Dovrò dare qualcosa al British Museum, ma intendo comunque fare in modo che il Metropolitan sia adeguatamente compensato. » Mentre veniva riunito il gruppo di egittologi, Carter chiuse la tomba. Un distaccamento di soldati egiziani fu posto a guardia del luogo 24 ore su 24. Per vigilare sui militari, Carter ingaggiò 4 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 alcuni custodi scelti da lui. Carnarvon e lady Evelyn partirono alla volta dell'Inghilterra per le festività natalizie e Carter andò al Cairo per acquistare materiale, tra cui una grata d'acciaio per il vano della porta interna. Callender rimase nella Valle, sedendo per gran parte del tempo all'ingresso del tesoro con un fucile carico sulle ginocchia. La maledizione Il 10 gennaio Carnarvon stipulò un contratto con il Times di Londra concedendogli l'esclusiva per tutte le notizie riguardanti la tomba. L'accordo provocò un'ondata di proteste da parte di quasi tutti i maggiori giornali del mondo. Al Cairo, Lacau era stretto d'assedio da più parti. I giornalisti egiziani, istigati dalla stampa estera, si lamentavano aspramente di vedersi rifiutare l'accesso a una tomba egizia. Inoltre, migliaia di persone che avrebbero voluto visitarla affollavano i suoi uffici, indignati per l'atteggiamento di Carter che vietava a tutti l'ingresso, perfino a chi aveva l'autorizzazione ufficiale. Lacau parlò più volte con Carter, invitandolo a fornire informazioni ai giornalisti egiziani, ma Carter rifiutò. Gli chiese inoltre di permettere al Servizio delle Antichità di mandare visitatori insieme con quelli che Carter accompagnava giornalmente. Ma Carter respinse anche questa richiesta, sostenendo che i suoi visitatori erano archeologi e che pertanto avevano tutti i diritti di entrarvi. Nel frattempo Carter cercava di procedere con i lavori. Ottenne una camera oscura per il suo fotografo, Harry Burton del Metropolitan Museum, e fu autorizzato a usare una vicina tomba come magazzino e laboratorio per i restauri. Gli scopritori stabilirono una procedura precisa per la classificazione dei preziosi reperti. Prima Burton scattava una fotografia sul posto. Poi Carter eseguiva un disegno su una scheda di 13 centimetri per 20, faceva una descrizione precisa e annotava tutte le misure mettendo in risalto i danni subiti o la perdita di qualsiasi parte del materiale. Dopo di ciò, Burton faceva un' altra serie di fotografie mettendo un cartoncino numerato davanti a ogni oggetto. Due disegnatori riproducevano gli oggetti in una serie di piantine per mostrare la posizione di ogni elemento. Quindi il tesoro veniva trasferito nel laboratorio dove Burton faceva altre foto che mostravano le 5 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 varie fasi del restauro. Era la prima volta che veniva fatta una documentazione cosi precisa del ritrovamento e del contenuto di una tomba. Quando Carnarvon e lady Evelyn furono di ritorno alla fine di gennaio, dall'anticamera erano stati prelevati 60 oggetti, e il 17 febbraio Carnarvon presiedette all'apertura ufficiale della camera sepolcrale di Tutankhamon. Due giorni prima che venisse forzata la porta sigillata, Luxor era al centro dell'attenzione mondiale. Centinaia di bollettini stampa venivano trasmessi giornalmente dall'agenzia di informazioni installata per l'occasione al Cairo. Personaggi celebri, notabili, sultani e pascià arrivavano in massa. Un teatro improvvisato era stato costruito per il grande avvenimento. Carter avrebbe aperto la parete divisoria per un pubblico selezionato di una ventina di persone e avrebbe lasciato che per due giorni interi venisse fatto un esame particolareggiato di quanto era contenuto nella camera sepolcrale. Solo dopo, per altri due giorni, giornalisti e visitatori « speciali » avrebbero preso visione della scoperta. Carter rimosse personalmente le pietre dal vano della porta porgendole poi a uno dei suoi assistenti. Quando il foro fu abbastanza largo, entrò e scese nella camera. Lord Carnarvon lo segui. Dopo 20 minuti i due ricomparvero. Non dissero una parola, limitandosi ad alzare le mani in un gesto di stupita meraviglia. Poi entrarono gli altri del gruppo selezionato a due per volta. Le impressioni che ne riportarono furono entusiastiche e tutti lodarono la scoperta e il modo scrupoloso in cui veniva compiuto il lavoro di conservazione. Carnarvon e Carter erano pienamente convinti di aver messo a tacere le critiche mosse loro dagli egiziani e dalla stampa di tutto il mondo. Il 26 febbraio chiusero la tomba per la stagione, riempirono il passaggio e le scale e si ritirarono nel laboratorio. Il caldo stava visibilmente compromettendo la salute di Carnarvon. La temperatura nel laboratorio era, in media, di 38 gradi. Fuori, tempeste di polvere rendevano irrespirabile l'aria. Ai primi di marzo Carnarvon andò al Cairo per tentare di strappare a Lacau la promessa di una divisione « adeguata » degli oggetti trovati nella tomba. Il 16 marzo Evelyn, che scriveva a Carter ogni due giorni per tenerlo informato di come andavano le cose, inviò una notizia allarmante sul padre : « Ieri improvvisamente gli si sono gonfiate le ghiandole del collo e la notte scorsa ha avuto la febbre alta, che perdura anche oggi. Si sente molto male. » 6 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 La settimana dopo Carnarvon era in fin di vita e il 5 aprile mori. Si disse che al momento della sua morte tutte le luci del Cairo si spensero, un fatto che restò inspiegato. Ad accrescere il mistero, suo figlio ed erede, lord Porchester, sostenne che nell'istante in cui il padre mori, a Highclere (la tenuta di campagna della famiglia) il cane di Carnarvon ululò e cadde stecchito. I giornali da un capo all'altro del mondo attribuirono la morte di lord Carnarvon alla maledizione di Tutankhamon. Anche se nella tomba non è stata trovata alcuna iscrizione minacciosa, oggi la « maledizione » è nota probabilmente quanto lo stesso Tutankhamon e i suoi straordinari tesori. Quando il 14 luglio 1977, durante un'intervista televisiva a New York, fu chiesto all'attuale lord Carnarvon che cosa ne pensasse, egli rispose che non poteva dire « né di crederci né di non crederci ». Ma assicurò l'intervistatore che « neppure per un milione di sterline sarebbe entrato nella tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re ». "Sciopero" « Ora non ci resta che scomporre i vari cofani uno dopo l'altro » disse Carter a Winlock alla fine della prima spettacolosa stagione « e ci troveremo al cospetto del re. » Dai resoconto dello stesso Carter sulla seconda stagione si trae l'impressione che gli scavi procedessero senza difficoltà. Ma Carter impiegò 80 giorni per scomporre i cofani prima di poter esaminare quel che c'era dentro, un ritardo che spesso lo faceva infuriare. Dopo di ciò, passarono dieci mesi buoni prima che si scoprisse la mummia, dieci mesi densi di delicate trattative, a- spre discussioni, azioni legali, uno scandalo soppresso e dissidi politici. La prima questione insorse per il contratto di esclusiva con il Times di Londra. Per non dover accogliere la richiesta che tutti i giornalisti fossero autorizzati a entrare nella tomba quando vi accedeva un solo rappresentante della stampa, Carter aveva deciso di nominare ufficialmente il corrispondente del Times, Arthur Merton, addetto agli scavi, in modo che potesse entrare ogni volta che Carter lo desiderava. Quanto alle richieste del Servizio delle Antichità di prendere visione della tomba, Carter fece notare che il lavoro scientifico sarebbe stato inevitabilmente ostacolato dai visitatori, quali che fossero. 7 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Lacau e i suoi colleghi finirono per accettare le proposte di Carter in merito a Merton e alle visite, ma nessuno disse all'archeologo che al Servizio si era verificata una spaccatura su questi problemi. Cosi Carter tornò nella Valle il 18 ottobre 1923, sempre credendo che tutto andasse per il meglio. Ma le incessanti insistenze della stampa e degli egiziani resero ben presto necessari altri colloqui con Lacau. Carter si lamentò che dei primi 50 giorni di lavoro della stagione, un terzo era stato « sprecato a causa di interferenze ministeriali ». Nel corso di queste prolungate conversazioni e in varie dichiarazioni pubbliche, Carter tanto fece che fini con l'offendere Lacau. Uno dei motivi fu la sua convinzione che in realtà la tomba « appartenesse » a lui e a Carnarvon. A questo si aggiungeva la sua antipatia per Lacau. Ma soprattutto, Carter era sfinito e aveva la mente in subbuglio. Il minimo contrattempo, la più piccola contrarietà, lo mandavano su tutte le furie o lo facevano sprofondare in un totale mutismo. Anche se erano in molti a insistere presso Lacau perché sospendesse la concessione e allontanasse Carter dalla tomba, egli decise diversamente. Applicando le norme alla lettera e facendo rispettare scrupolosamente i suoi diritti di amministratore, avrebbe potuto spingere Carter a compiere un gesto inconsulto. Lacau cominciò con il chiedere a Engelbach di far sapere come per caso a Carter che il Servizio delle Antichità voleva un elenco dei suoi collaboratori, richiesta che Carter giudicò « oltraggiosa ». A questa segui nelle settimane successive una serie di richieste che a Carter e ai suoi colleghi parvero una deliberata violazione dei diritti della concessione. Lacau fu aiutato in questa sua campagna intimidatoria da un avvenimento politico di eccezionale importanza. Nelle elezioni egiziane del 1923 il governo in carica, favorevole al protettorato inglese, fu rovesciato e al suo posto subentrò una compagine profondamente nazionalistica. Il ministro dei Lavori Pubblici, da cui dipendeva Lacau, sarebbe stato Morcos Bey Hanna, un tipo duro e scorbutico, in passato processato, condannato e incarcerato dagli inglesi con l'accusa di tradimento. La sua diffidenza nei confronti degli stranieri, in particolare degli inglesi, e in modo specifico di Carter, lo rendeva favorevole a ogni iniziativa tesa a estrometterli dalla tomba, allontanarli dalla regione e addirittura dall'Egitto. La questione si concluse il 13 febbraio 1924. Per quella data intanto Carter era arrivato al sarcofago. Dapprima dovette smantellare il cofano esterno. Al suo interno ce n'era un secondo, poi un terzo tutto d'oro e un quarto. Sulla porta dell'ultimo si leggeva una frase in caratteri geroglifici, attribuibile allo stesso faraone : « Ho visto il passato, conosco l'avvenire. » 8 / 10 La Tomba di Tutankhamon - Seconda Parte Scritto da Administrator Giovedì 19 Settembre 2013 19:01 - Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2013 19:24 Dentro Infine tonnellate delle dorato luci, iluna con ilfurono 12 quarto c'era fu febbraio, intarsi sollevato l'aurea cofano di ceramica, alla con effigie c'era presenza un un del paranco. vetro bellissimo faraone di e Lacau pietre E fanciullo. sarcofago etavolo semipreziose. di vari Era del dignitari, di una sarcofago, quarzo mirabile ilavevano coperchio con risplendente un opera coperchio pesante d'arte, nel di in due bagliore granito. legno Quel conferenza potevano arrivò rifiutato che Morcos tomba sé sull'effìgie l'unico ne giorno, e Bey ilWinlock, abbandonato permesso. visitare dorata. lettera mazzo stampa Hanna prima stupiti con la che e da tomba. chiavi Carter e da la ilServizio indignati tenere le quale lavoro. rendere autorità esistente, corse Al ilarabo si momento giorno E quanto informava pubblica, cosi alla se lasciando ne tomba fecero. seguente. lui. andassero, non nella Scrissero Carter epromessa. furono Carter mostrò ilsull'idiozia quale Chiese pesante che sollevate Carter chiuse subito « ilScoprirono si ministro l'offensiva dichiarava tra coperchio si la l'altro una accordò tomba obiezioni. dei lettera, se » Lavori che comunicazione pericolosamente le e ilCairo. con mogli da avrebbero laboratorio Ma Pubblici mandare loro la degli mattina per scopritori aveva chiuso ecassa, aai prese sospeso Lacau, dopo colleghi lastati con a La testa di loto avevano di abbassarono Bey entrare. reazione Hanna chiamato Poco informò del cautamente governo dopo, iCarter Carter giornali, itesta fabbri fu sul che immediata. 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Carter duplicato 1925 espresse delle Howard della chiavi camera sua Carter della soddisfazione sepolcrale. tornò tomba nella ecoperchio Tutto del Valle a Lacau laboratorio. era dei rimasto che Re, gli gli Insieme esattamente mormorò fu consegnato con quanto Lacau, come fosse fece Da che ancora quel con una ilnel giorno, prevalere. volta nel forze, otto lavoro anni Carter sistematico di paziente manifestò dell'archeologia lavoro, di rado con lato il« caldo, impulsivo pura, ileseconda la vento sua del natura e suo polvere carattere. attenta della escopri Immerso sensibile Valle Ilfini l'anno sudari esempio quello stupefacente. suo primo precedente. della di lino d'arte prima, pensiero e ghirlande sepolcrale raffigurava All'interno fu quello di che fiori. trovò ilperle si di giovane Ida fosse sollevare sudari quella mai furono re che ile come visto sembrava arrotolati ». ilasportato Ilun dio della Osiride. una e Carter bara della Ma dorata contemplò era seconda che coperta « aveva ildella più più scoperto bel come di leggeri Quando iestasiati più millimetri. lini di evolta un un'elaborata fu di metro Era, tolto Carter. come ille 80, coperchio Anche collana disse era fatta questa Carter, di della di oro era seconda «segni eMuseo una massiccio velata fiori, massa apparve bara, da che finissimi assolutamente in qualcosa alcuni sudari immagine di di incredibile fantastico. lino. aveva d'uomo Quando lo La spessore di apparve oro terza Carter puro bara, agli ebbe circa occhi tolto 15 Carter fasciata una dell'umanità. maschera rimosse anche d'ore da ileper coperchio un del corsetto re a della grandezza d'oro terza intarsiato. naturale, ecoperchio Splendente là giaceva la contro mummia uno lo dei sfondo del più giovane bei scuro ritratti faraone dei nella lini c'era storia Una di dal cautela, regale, petto meno scavo professore c'erano di un incise 143 nello scoperta pettorale magnifici 13 scavo, di iloltre rigido braccialetti. anatomia la d'oro, attraverso mummia, pezzi lino un del dell'Università di Quand'ebbe pugnale primo gioielleria, Carter iche vari strato strati eobara, intraprese un finalmente ornamenti, egiziana di fodero rivelò bende. un d'oro del tagliato amuleti Con vero viaggio Cairo massiccio. affilatissimi tesoro e tutti » procedendo accessori. quanto gli di Sulle strati oreficeria bisturi, mai braccia di con bende, insolito Carter, :bara, la ille incrociate diadema massima :conosco una assistito sorta non sul Gli Tutankhamon fra giovane le ultimi mani, re frammenti Carter che ancora. si recava di senti stoffa ancora improvvisamente furono ila tolti di un'incredibile fini proiettato pennelli indietro di bellezza. zibellino. nel Mentre tempo, E infine ai teneva giorni apparve quella in cui il». volto ilin testa didi Fu una sensazione sconcertante che lo scosse profondamente. Alla presieduto giorno fine del in al febbraio cui loro aveva trasferimento 1932, fatto Howard la più nel straordinaria Carter aveva Egizio scoperta del Cairo. archeologica gli Erano ultimi trascorsi oggetti della storia. meno dalla tomba di dieci elunga anni Quella salute. 65 Beauchamp. anni. primavera Tornò funerale in Egitto tornò intervennero molte in Inghilterra. volte, solo ma Dopo poche non intraprese un persone, anno si altri ammalò tra le quali per Mori lady non ilbara Evelyn 2riacquistare marzo Herbert 1939, più all'età la Carter morte giorno domande. di non emergere Tutankhamon. aveva altre scoperto rivelazioni. Eppure, documenti Fino qualche a papiri quel luogo momento che insospettato potessero continueranno svelare della Valle ilvittoria mistero aancora dei Re dubbi potranno prematura euna un Avvolto esercitato vita parole l'avvenire »fiaccavano perenne scritte », da silenzio, contengono sull'ultimo nessun la circondato altro morte, cofano più sovrano ildi faraone dal un accento mistero, dell' racchiudeva ècon antichità. riuscito Tutankhamon di verità. aun'altra ilcertamente Ma conseguire sarcofago, non continua èscavi. tutto, « la Ho sua perché a visto sprigionare ilesserci assicurandosi passato, più grande. un fascino Le mai « 10 / 10