Comunicato su situazione economica
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Comunicato su situazione economica
COMUNICATO STAMPA GIORGIO BUCCHIONI INTERVIENE SU SITU AZIONE ECONOM ICA La Spezia, 18 giugno 2015. E’ evidente che lo scenario che soffre la situazione economica del nostro territorio è tutt’altro che soddisfacente. Ma non si può guardare il dito trascurando di guardare la luna. Il mix sociale che presenta Spezia è largamente caratterizzato dai trasferimenti pubblici; pensioni e stipendi. Il valore aggiunto è rappresentato dalle imprese che offrono beni e servizi non solo sul territorio ma, soprattutto, all’esterno. Turismo, porto, industria, artigianato di qualità (penso all’indotto della nautica ma non solo). Ma per svilupparsi l’impresa ha bisogno di un ambiente favorevole, di un quadro legislativo consapevole, di una burocrazia di sostegno, di una fiscalità sopportabile e certa, di una giustizia rapida, oltrechè di infrastrutture, energia, costo del lavoro, produttività, ecc. Qualcuno ritiene che le condizioni richiamate esistano in Italia ed in particolare a Spezia? Allora risulta difficile stupirsi se vediamo aumentare la disoccupazione, ristagnare gli investimenti, rarefarsi il tessuto imprenditoriale ed alla fine impoverirsi collettività a singoli. Sembra che la forza lavoro alla Spezia e provincia sia di 96.000 unità e di questa ben 12.000 circa siano a spasso: è un dato devastante ma che sembra metabolizzato per cui offriamo analisi consolatorie guardando in positivo a turismo e porto. Ma dobbiamo sapere che ogni attività economica deve essere in condizione di potersi sviluppare per cui, se all’inizio l’intuizione e la buona volontà sono sufficienti, è poi necessaria professionalità e conoscenza della materia. Qualcuno pensa che l’accoglienza turistica sia da noi sufficiente? Decoro, sicurezza, informazioni, assistenza, offerta di servizi sono adeguati all’attuale flusso turistico o, ancor meglio, alla crescita che desideriamo? Nell’analisi e nei programmi cerchiamo anche di capire la differenza tra turisti ed escursionisti: pari dignità umana ma profonda differenza nel risultato economico per il territorio. Il porto, le cui performances continuano a stupire i nostri concorrenti, può continuare nei suoi successi senza nuove banchine la cui programmazione condivisa risale a 15 anni data? Ed evitiamo quelle stupide fantasie che ritengono superata la manifattura: negli anni della crisi ha salvato l’Italia con le sue esportazioni che sui 390 miliardi di export del 2014 al 95% è stata manifattura che determina anche l’85% della R&S privata italiana. Giorgio Bucchioni CONFINDUSTRIA LA SPEZIA - Via Minzoni, n. 2 - 19121 La Spezia Tel.: 0187 72.51 - Fax: 0187 725.240 – e-mail: [email protected]