«Da Boston dico grazie al prof del liceo»

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«Da Boston dico grazie al prof del liceo»
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CRONACHE
Corriere della Sera Martedì 12 Maggio 2015
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Oggi il tavolo
Scuola, il governo
apre ai sindacati:
convocati
d’urgenza
La storia
di Nicola Catenaro
«Quando papà all’improvviso morì, la situazione si fece
complicata dal punto di vista
economico. E mia mamma,
che già manteneva mio fratello
all’università, pensò per me un
futuro da parrucchiera visto
che il lavoro nei campi sarebbe
stato troppo duro. Ringrazio
quel professore che insistette
perché io potessi proseguire gli
studi. Lo vorrei incontrare di
nuovo, non so neanche dove
sia». A rievocare i ricordi dram-
Alla fine i sindacati varcheranno il portone di Palazzo Chigi.
Non vedranno il premier Renzi ma
il sottosegretario De Vincenti e ben
quattro ministri: Boschi, Madia,
Delrio e Giannini. Oggi alle 15 all’incontro nella Sala Verde, convocato
ieri sera dopo una ennesima giornata di tensione sul tema scuola, ci
saranno anche i tre leader di Cgil,
Cisl e Uil Camusso, Furlan e Barbagallo. Domani, fanno sapere da Palazzo Chigi, i ministri vedranno anche i rappresentanti di genitori e
studenti. Dopo le parole di domenica del ministro Boschi che sembravano aver chiuso nuovamente la
partita della scuola e del confronto
con i sindacati e dopo l’approvazione in commissione del testo corretROMA
to del disegno di legge, ieri sera c’è
stato un nuovo cambio di marcia.
Da Palazzo Chigi fanno trapelare il
pensiero di Renzi, che sul tema
scuola resta molto preoccupato:
«Non andiamo appresso ai troll e
alle catene autogenerate, ma siamo
rispettosi del mondo della scuola
che è molto più variegato e plurale
di come lo vorrebbe l’ala più dura.
Parliamo con tutti, ascoltiamo tutti,
pronti a mettere in campo tutte le
iniziative di confronto per spiegare
meglio la riforma e migliorarla. Ma
non ci spaventano le catene di Sant’antonio su Twitter, ci interessa il
bene dei ragazzi e delle famiglie».
Che cosa cambierà nel disegno di
legge sulla scuola dopo questo incontro? A sentire chi in Parlamento
ha seguito il decreto in questi giorni, lo spazio per altre modifiche è
poco, anche perché qualche cambiamento è già stato fatto dopo lo
sciopero della settimana scorsa. La
scelta degli insegnanti da parte dei
presidi è stata in gran parte ridimensionata e per quanto riguarda i
precari alla fine il governo è stato
costretto a rivedere il no all’assunzione degli idonei dell’ultimo con-
La trattativa
Per l’esecutivo i ministri
Giannini, Boschi, Madia,
Delrio e il sottosegretario
De Vincenti
corso (anche se dal 2016 e non da
subito) e a trasformare il prossimo
concorso in una ulteriore stabilizzazione di insegnanti (almeno di
una parte) che non fanno parte delle graduatorie ad esaurimento.
E tuttavia questi cambiamenti
non hanno rasserenato il clima delle scuole, dove si prepara oggi un
nuovo sciopero e c’è il rischio che
scrutini e fine dell’anno diventino
un periodo di nuove frizioni. Senza
contare che l’esecutivo non si può
permettere, il prossimo settembre,
di affrontare l’inizio della riforma
che sarà comunque complicato
avendo il mondo della scuola, genitori e studenti compresi, contro.
Gianna Fregonara
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«Da Boston dico grazie al prof del liceo»
Gigliola è l’unica italiana che insegna matematica al Mit: la mamma la voleva parrucchiera
«Ma quel docente mi cambiò il destino: fu lui a convincere i miei a farmi studiare»
In aula
78
Gigliola
Staffilani, 49
anni, originaria
di Villa Rosa di
Martinsicuro,
un paesino
abruzzese
in provincia
di Teramo: oggi
è docente
ordinario
di Matematica
pura al Mit
di Boston
(foto Catenaro)
Il rammarico
«Il mio curriculum
in Italia venne ignorato,
mentre Princeton e
Stanford mi accolsero»
matici e belli della propria adolescenza è Gigliola Staffilani,
49 anni, figlia di una famiglia
di contadini di Villa Rosa di
Martinsicuro, un paesino della
costa abruzzese al confine con
le Marche. Oggi è professore
ordinario di matematica pura
al Mit di Boston, l’unica italiana
ad insegnare una materia così
complessa in uno dei sacri
templi della scienza dei numeri.
A impedire che la vita di Gigliola continuasse tra spazzole,
lozioni colorate e phon non fu
soltanto l’assidua lettura dei
magazine scientifici a cui era
abbonato il fratello, poi diven-
L’iniziativa
L’insegnante migliore?
I racconti dei lettori
sul sito del «Corriere»
È iniziata ieri e finirà il 16 maggio l’iniziativa del
Corriere.it «#ringraziaundocente»: un modo
per «festeggiare» gli insegnanti che prende lo
spunto dagli eventi nel mondo dedicati ai prof
che hanno cambiato e migliorato la vita ai loro
allievi. Anche il presidente Usa Barack Obama
ha rivolto un pensiero alla sua maestra delle
elementari, Mabel Hefty («È anche grazie a lei
che sono un buon presidente») e ha invitato gli
americani a fare altrettanto: il sito della Casa
Bianca ha lanciato la campagna
#ThankATeacher (ringrazia una maestra). In
Italia il contributo di Corriere.it si aggiunge ad
altre iniziative. A Lecce gli studenti dell’Istituto
Galilei-Costa hanno ideato la «Settimana
italiana dell’insegnante» con «Masterprof —
No ordinary teachers», un sito-servizio che
cerca di scovare e raccontare le storie di docenti
italiani «straordinari». Ieri è cominciata la
settimana dei «professori che ci hanno
cambiato la vita», iniziativa del sito
youreduaction.it e di Masterprof. Sul Corriere.it
(corriere.it/scuola) sarà possibile rivolgere un
grazie all’insegnante che si vuole ricordare. Su
Twitter con l’hashtag #ringraziaundocente si
potrà elogiare un prof (mettendo nel tweet
@Corriere_Scuola il messaggio sarà pubblicato
su Corriere.it).
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I premi Nobel
vinti da allievi
usciti dal Mit;
l’ateneo è stato
giudicato il
migliore al
mondo dal QS
World
University
Rankings
tato medico odontoiatra, ma la
caparbietà di Mario Illuminati,
che le insegnava matematica e
fisica nel liceo scientifico di
San Benedetto del Tronto. Lui,
forse più di tutti gli altri insegnanti, aveva capito che quella
ragazza riccioluta aveva talento. «Era un’ottima allieva sia
per interesse sia per partecipazione — ricorda Mario, in pensione da qualche anno, dalla
sua casa a Grottammare —. Oltre che l’inclinazione per le mie
materie, aveva una predisposizione particolare verso tutto
ciò che per lei era nuovo. Era
sempre un passo avanti rispetto agli altri. Ma erano i tempi in
cui si faceva fatica ad accettare
che una ragazza potesse fare
Chi è
 Mario
Illuminati (foto
in alto), oggi
pensionato, ha
insegnato
matematica e
fisica nel Liceo
scientifico di
San Benedetto
del Tronto, per
oltre 35 anni.
Ha avuto tra i
suoi alunni
Gigliola
Staffilani, figlia
di contadini
 Gigliola,
secondogenita,
negli anni degli
studi ha perso il
padre e la
mamma non
potendo
mantenere
entrambi i figli
all’università
voleva che
diventasse
parrucchiera
 Il professor
Illuminati,
intuendo il suo
grande talento,
convinse la
madre a farle
proseguire gli
studi e Gigliola,
oggi, a 49 anni,
è professore
ordinario di
matematica
pura al Mit di
Boston, l’unica
italiana ad
insegnare una
materia così
complessa
nell’università
americana
una scelta libera come quella
che lei ha fatto». Mario Illuminati ha trascorso 35 anni, metà
della sua età, nel liceo dove si è
diplomato inseguendo la stessa passione che orientava all’epoca le scelte della sua geniale alunna.
«Risolvere problemi di matematica mi appagava — confessa Gigliola — e trovare le soluzioni in quel mondo parallelo e così ordinato era infinitamente piacevole rispetto alle
complicazioni della vita di tutti
i giorni». Gigliola ringrazia il
prof la cui ostinazione, misurata dall’alto dei traguardi raggiunti, oggi commuove. «Grazie a questa decisiva spinta e al
sostegno di altri insegnanti,
anche mia madre si convinse e
così, con alcune borse di studio, sono finalmente riuscita a
laurearmi in matematica a Bologna».
Seguono il dottorato e la gavetta di ricercatrice negli Stati
Uniti, «non senza fatica — racconta il fratello Vittorio — perché, nonostante il suo spiccato
talento, all’inizio non conosceva la lingua». Gigliola supera
presto le difficoltà e si mette in
luce con un’importante scoperta effettuata in equipe con altri
ricercatori («I-method» viene
chiamato il risultato di quegli
studi) e, anche grazie a questi
successi, approda al Mit. A quel
punto sogna di tornare a casa,
ma il suo destino resta a stelle e
strisce.
«In passato il mio desiderio
era quello di lavorare in Italia
— confessa —. Così, nel 1998,
partecipai a un concorso nazionale per professore associato,
ma la mia domanda non fu neanche presa in considerazione.
Il rammarico è che, con gli
stessi titoli, fui poi selezionata
come assistant professor sia a
Princeton sia a Stanford. E in
Italia, invece, cosa era accaduto? Avevano cestinato il mio
curriculum: sarei andata dappertutto pur di tornare...». Un
episodio ormai archiviato nella
memoria di Gigliola, mentre
l’accento si fa più americano e i
figli Mario (come il papà) e Sofia avuti dal marito Tom, anche
lui docente di matematica a Boston, crescono.
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