Ex convento Cappuccini (ospedale civile) Indirizzo Via Cristoforo

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Ex convento Cappuccini (ospedale civile) Indirizzo Via Cristoforo
Ex convento Cappuccini (ospedale civile)
Indirizzo
Catasto
Autore
Cronologia
Dest. originaria
Uso attuale
Proprietà
Vincoli
Descrizione
Pianta
Vicende costruttive
Sistema urbano
Restauri
Bibliografia
Coperture
Volte e solai
Scale
Tecniche murarie
Pavimenti
Via Cristoforo Colombo
Latina M. U. Gaeta, foglio 24 part. 148/151/152, part. Cat. 572
ignoto
sec. XVIII (dal 1750)
convento religioso
dismesso
comunale
leggi di tutela (1089/39)
Il corpo di fabbrica è composto da un imponente edificio quadrato che fiancheggia la
chiesa conventuale dedicata a Sant'Antonio da Padova. L'intera struttura è preceduta
da un'ampia rampa che conduce al chiostro esistente ancora su tre lati. I vani, sulla
destra, che un tempo costituivano l'unica navata della chiesa, sono opera dello
stravolgimento strutturale avvenuto negli anni in cui, a partire dal 1869, l'edificio venne
utilizzato per uso scolastico dopo la soppressione (1866). Anticamente attorno al
chiostro si sviluppavano gli ambienti riservati alla vita comunitaria (sala consiliare,
refettorio, ecc.). Al piano superiore si trovavano, invece, le celle dei frati ed altri vani di
uso conventuale. Al centro del chiostro vi era un puteale fiancheggiato da quattro
pilastrini reggenti la cupola. Sotto la chiesa i vani cimiteriali. La facciata del convento è
lineare con due ordini sovrapposti di finestre. Sul prospetto della chiesa, leggermente
più avanzato rispetto al resto del convento, sono visibili ancora le tracce delle due
spiovenze di colma portate a forma orizzontale dal restauro ottocentesco e un balcone
(non d'epoca) nel luogo dove vi era il rosone. Un grande fornice, nella parte inferiore,
dava accesso alla chiesa.
quadrangolare
I Cappuccini erano presenti a Gaeta dal 1545; prima nel convento di S. Martino,
abbandonato dai Certosini, poi nella chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco. Di li si
trasferirono sull'istmo di Montesecco, nelle prossimità della cinta fortificata della città,
da dove si allontanarono nel 1750 per costruire un nuovo edificio sulla collina che prese
il loro nome. Il convento, che fu sede dell'Istituto Tecnico Nautico dalla fine
dell'Ottocento al 1960, venne abolito nel 1866 e subì una radicale trasformazione
strutturale a seguito della nuova destinazione d'uso. In esso vi trovarono alloggio
l'Istituto Nautico, la Scuola Media, L'Istituto Professionale per le Attività Marinare e le
Scuole Elementari. Il complesso, dedicato a Sant'Antonio da Padova, era stato
concepito secondo la tipologia architettonica conventuale, intorno ad un ampio chiostro
quadrato, con portico sostenuto da archi a tutto sesto in muratura. Attualmente il
chiostro (parte più cospicua dell'edificio) è privo del lato a ridosso del nuovo ospedale.
Danneggiato nei vari assedi, durante l'occupazione dei piemontesi (1860-61) venne
utilizzato per scopi militari e, durante le pestilenze, a lazzaretto. Verso la fine dell'800
subì una prima ristrutturazione per uso scolastico e la chiesa fu divisa a due livelli per
ricavare la palestra, nella parte inferiore, e le aule, in quella superiore.
Il complesso anticamente era raggiungibile solo dalla lunga scalinata (che partiva da
via Indipendenza) e dalla stretta via collinare che si innestava ai sottostanti rioni
Orticello e Mulino. Oggi la collina è attraversata dalla statale Flacca che ne ha rotto lo
storico isolamento.
Sec. XIX (dal 1869) - Ristrutturazione ad uso scolastico
1958-60 - Ampliamento per uso scolastico
2002 - In corso
- Lugi Salemme, Il borgo di Gaeta, Torino 1939
- Graziano Fronzuto, I monumenti d'Arte Sacra a Gaeta, Formia 2001.
a doppia spiovenza con tegole
a crociera; a botte; solai con putrelle in ferro
accesso all'intero complesso e scale interne in murature
muratura mista e in tufo
cotto; piastrelle moderne; pietra locale
Decorazioni esterne
Decorazioni interne
Arredamenti
Strutture
vani adibiti all'origine a sepolture
sotterranee
Iscrizioni, lapidi,
stemmi, graffiti
Situato fuori dall'antico nucleo abitativo del borgo, a quota molto elevata, l'edificio
Tipologia edilizia appariva fino a non molti anni fa nella sua imponente volumetria in un ambiente
rapporti ambientali
collinare ricco di ulivi e carrubi.
Erasmo Vaudo
Compilatori
Massimo Riccio
Data
05/01/2002