Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo

Transcript

Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo
Proposta per un Piano di Azioni Positive
nel Gruppo Ferrovie dello Stato
Roma 21 giugno 2006
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
PREMESSA
Fin dalla loro costituzione i Comitati per le pari Opportunità del Gruppo Ferrovie dello Stato hanno
realizzato azioni finalizzate a valorizzare la professionalità femminile, tutelare la salute e la sicurezza
delle lavoratrici, ripensare i tempi di lavoro in termini di flessibilità e conciliazione, organizzare servizi
per le lavoratrici.
E’ da questo bagaglio di competenze che parte la proposta per un piano di azioni positive nel Gruppo
FS volta a sistematizzare ed estendere un significativo patrimonio esperienze.
Parallelamente, in considerazione del momento che sta attraversando il Gruppo Ferrovie dello Stato, la
proposta raccoglie l’esigenza, oggi fortemente avvertita, di attuare azioni orientate ad aumentare la
capacità dei soggetti di affrontare il cambiamento organizzativo diventandone protagonisti
(empowerment, come aumento della padronanza del cambiamento, potenziamento dei soggetti)
Molte recenti trasformazioni aziendali sono, per così dire, ancora poco chiare alle lavoratrici e ai
lavoratori: cambiamenti nell’organizzazione societaria del Gruppo, nuovi metodi di valutazione del
personale, sistemi di gestione e sviluppo diversi nelle varie aziende. Per diventare maggiormente
responsabili e propositivi nel lavoro le donne e gli uomini, neo assunti o con maggiore anzianità
professionale, esprimono il bisogno di conoscere meglio il contesto in cui si trovano e percepire in
modo chiaro il proprio ruolo.
Infine, in relazione ad una profonda riflessione che coinvolge le componenti dei Comitati, la proposta
esprime la necessità, ugualmente sentita, di rafforzare le capacità di intervento dei CPO stessi;
organismi storici, consolidati, ma in continua evoluzione anche per l’avvicendarsi delle componenti.
Occorre quindi sedimentare la memoria per non disperdere quanto è stato prodotto e al tempo stesso
allargare l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, mettere in moto nuove energie ed entrare nel fiume
principale delle iniziative aziendali (mainstreaming).
La proposta si sviluppa, dunque, su sei assi fondamentali:
1. Informazione e formazione per l’ empowerment
2. Comunicazione
3. Osservatorio di parità
4. Organizzazione del lavoro
5. Servizi
6. Azioni di sviluppo
Roma 21 giugno 2006
2
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
1. . INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER L’ EMPOWERMENT
In collaborazione con le funzioni di Formazione del Gruppo Ferrovie, si propone di sviluppare azioni,
finalizzate a consolidare la cultura della parità, aumentare la conoscenza dei diritti delle lavoratrici e ad
approfondire la conoscenza del contesto organizzativo in cui sono inserite. Mettere le lavoratrici in
condizione di capire come funziona l’organizzazione e fornire loro strumenti per elaborare
un’immagine aggiornata e completa del sistema, significa aumentare la loro capacità di azione e
ampliare la loro autonomia all’interno dell’organizzazione stessa.
1.1. Cultura della parità
La cultura delle pari opportunità va trasmessa a partire dalle risorse neo assunte:
neo laureati (scuola per neo laureati)
operai e impiegati neo assunti nel territorio
quadri
neo- dirigenti (corso “I fondamentali ferroviari)
Appare rilevante inserire nei piani formativi aziendali specifici moduli sulle pari opportunità, sul ruolo
dei CPO e sugli istituti normativi e contrattuali relativi alla flessibilità, al part-time, ai congedi, alla
conciliazione, etc.
1.2. “Io sono qui”
I notevoli cambiamenti che in questi anni hanno contraddistinto il Gruppo FS hanno determinato la
necessità per le lavoratrici e i lavoratori di conoscere meglio la realtà organizzativa del Gruppo e della
singola azienda in cui sono inseriti. La conoscenza dell’organizzazione e dei processi aziendali
diventano un fattore determinante per comprendere appieno il proprio ruolo lavorativo ed il valore del
proprio contributo alla realizzazione delle attività aziendali.
Si propone, pertanto, di accrescere “consapevolezza organizzativa e di ruolo” inserendo in specifici
percorsi di formazione aziendale moduli mirati a sviluppare:
conoscenza della propria azienda e dei relativi processi
conoscenza del Gruppo FS
comprensione della cultura organizzativa Gruppo FS
consapevolezza dei possibili strumenti per essere soggetti attivi e non passivi
nell’organizzazione
Appare, dunque, indispensabile supportare ogni cambiamento organizzativo con adeguati e capillari
piani di comunicazione per condividerne i contenuti e gli obiettivi.
Roma 21 giugno 2006
3
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
1.3. Dialogo tra generazioni
Alcune difficoltà nel lavoro sono dovute a diversità culturali tra le diverse generazioni che si sono
stratificate nelle aziende e che per varie motivazioni non si sono facilmente integrate.
Molto diverso è il modo di pensare e vivere il lavoro delle donne giovani e di quelle con maggiore
anzianità professionale, la gestione del tempo, l’equilibrio tra lavoro e vita familiare, il rapporto con i
responsabili e i colleghi.
Si tratta di sviluppare un nuovo metodo, anche consolidando prassi di affiancamento, per attivare un
“dialogo tra generazioni” che porti da un lato al riconoscimento dell’esperienza acquisita e al valore
delle diversità e dall’altro a strategie comuni sul modo di stare in azienda.
1.4. Responsabili più responsabili
La cultura di genere deve diventare patrimonio e cultura aziendale fatta propria innanzitutto dai
dirigenti per ispirare i comportamenti dell’agire quotidiano. In particolare chi ritiene indispensabile
sensibilizzare i responsabili risorse umane sui temi della leadership al femminile, della gestione delle
risorse in un approccio di genere, delle nuove soggettività delle lavoratrici e lavoratori e del benessere
organizzativo in un’ottica di prevenzione delle ostilità e dei conflitti. L’azione di sensibilizzazione
potrebbe innestarsi su specifici interventi di formazione previsti per i responsabili risorse umane.
1.5 Benessere e Salute donna
La salute e la capacità di salvaguardare il proprio benessere sono valori importanti da sviluppare per i
quali i CPO si sono impegnati promuovendo numerose azioni locali e campagne di sensibilizzazione e
prevenzione, come ad esempio il recentissimo progetto “Opportunità Salute”. Si auspica di estendere
ad altre realtà territoriali i progetti realizzati con successo ed anche, in particolare, di rivisitare con le
funzioni di formazione tre progetti: Alice (Puglia e Lazio), Sicura=mente (Liguria, Verona, Alto Adige) e
Sicurezza, mobbing, molestie (Toscana) per disegnare un intervento formativo nuovo articolato su tre livelli
e target:
formazione rivolta a lavoratrici e lavoratori che operano a bordo e nel
front line per
sviluppare capacità di comunicazione nelle situazioni critiche, prevenzione di comportamenti ostili
e violenze, tra cui aggressioni, molestie e violenze sessuali
formazione rivolta ai responsabili aziendali della sicurezza sui rischi specifici per la salute delle
lavoratrici
formazione per responsabili delle risorse umane.
Roma 21 giugno 2006
4
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
Si intende, inoltre, sviluppare azioni finalizzate ad attivare strumenti specifici di assistenza e tutela nella
situazioni di disagio lavorativo (contact center e supporto di specialisti).
Infine, si auspica di avviare, insieme alle competenti strutture aziendali, sistematiche pratiche di
prevenzione attraverso chek up periodici, destinati a specifiche fasce di lavoratori
2. COMUNICAZIONE
Si propone di elaborare, in collaborazione con le funzioni di Comunicazione Interna del Gruppo FS,
un piano organico per sensibilizzare le lavoratrici sui diritti di parità garantiti dal contratto e dalle leggi,
per informarle sulla risorsa Comitato Pari Opportunità con cui possono collaborare, come singole e in
gruppo. La strategia di comunicazione deve tenere conto che nel Gruppo Ferrovie lavorano persone
facilmente raggiungibili ad altre più mobili: addette/i agli impianti, personale viaggiante, etc.; molte
persone non hanno ancora accesso a postazioni intranet e internet.
La comunicazione dovrà pertanto utilizzare una pluralità di vie:
pagina informativa allegata alla busta paga dove sono descritte le attività del Comitato Pari
Opportunità Territoriale, le modalità per collaborare alle iniziative,
breve sintesi dei diritti
contrattuali (flessibilità e congedi etc.) nome e recapiti delle componenti
sviluppo della sezione dedicata alle pari opportunità del portale di Gruppo “Linea diretta in
FS”
book di presentazione del CPO Ferrovie (valorizzazione del dossier realizzato nel corso di
formazione)
2.1 Galleria delle “Donne che…”
Realizzare una campagna informativa sulle esperienze positive femminili nel Gruppo FS, attraverso una
assegna di interviste a donne emblematiche che sono riuscite con successo a :
gestire un ruolo di responsabilità
conciliare il lavoro con la vita privata
lavorare in un settore o in un ruolo ritenuto tradizionalmente maschile: macchinista,
capostazione, project manager, manutenzione, etc
entrare nel Gruppo FS come giovani assunte
Roma 21 giugno 2006
5
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
2.2 Campagna informativa sui congedi parentali
Organizzare una campagna informativa sui congedi parentali rivolta a tutte le lavoratrici e lavoratori
del Gruppo che utilizzano ancora poco questa opportunità. Attraverso interviste e testimonianze
potrebbe essere realizzato un approfondimento del tema, rivolto ai lavoratori padri, utilizzando come
canale di comunicazione la sezione sulle pari opportunità del portale di gruppo “Linea diretta in FS” e
ulteriori canali per raggiungere le lavoratrici e i lavoratori che non dispongono di una postazione
informatica aziendale.
2.3 Attenzione alla comunicazione interna aziendale
Avviare una riflessione interna e un confronto con le strutture aziendali di comunicazione interna e
relazioni esterne sul linguaggio utilizzato e sull’immagine della donna veicolata attraverso la
comunicazione del Gruppo FS.
3. OSSERVATORIO DI PARITA’
Il Comitato Nazionale ha già impostato e proposto alle competenti strutture aziendali un format per la
raccolta dei dati sull’occupazione disaggregato per genere per il triennio 2003-2005, a livello nazionale e
territoriale. Si tratta ora di costruire una banca dati permanente che raccolga e metta a sistema i dati
disponibili ad oggi e per il futuro, costruendo flussi informativi sistematici verso i Comitati Pari con
aggiornamenti annuali, per realizzare analisi di andamento sull’occupazione e sulla professionalità
femminile.
4. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
4.1 Rilettura dei processi aziendali strategici per le pari opportunità
Si propone di
avviare una riflessione congiunta su alcuni processi aziendali fondamentali per
l’attuazione delle pari opportunità nel Gruppo, come l’accesso e lo sviluppo professionale. L’azione,
estremamente rilevante per proporre cambiamenti nei processi centrali aziendali da realizzare in stretta
sinergia con le strutture risorse umane del Gruppo, dovrà partire dall’analisi dei criteri e delle modalità
di accesso per verificare che percorsi, ritenuti neutri, non determinano discriminazioni di genere.
A tal fine si individuano come processi particolarmente rilevanti:
reclutamento, selezione e accesso
sistemi di valutazione (metodi sensibili alle differenze di genere)
sviluppo professionale e percorsi di carriera
Roma 21 giugno 2006
6
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
4.2. Applicazione della normativa
Alcuni temi, quali la flessibilità dell’orario di lavoro, il part-time, i congedi (L.53/2000) e i permessi
(L.104/92) sono molto sentiti non solo dalle lavoratrici ma da tutto il personale. A questa sensibilità
non sempre corrisponde una adeguata informazione e conoscenza delle norme contrattuali e di legge.
Si riscontra, inoltre, mancanza di uniformità di applicazione dei suddetti istituti nelle aziende e nelle
diverse realtà territoriali. La difformità è spesso dovuta alla discrezionalità dei responsabili, in
considerazione anche delle diverse esigenze operative.
Per affrontare questa criticità appare opportuno procedere ad un’analisi delle diverse applicazioni
aziendali e ad una conseguente proposta di omogeneizzazione.
Sarà, infine, quanto mai fondamentale sensibilizzare i responsabili di risorse umane sulla “positività” di
una gestione attenta alla conciliazione vita – lavoro (orario flessibile, part- time, congedi).
5. SERVIZI
5.1. Asilo nido aziendale
Individuare nei vari contesti territoriali le esigenze relative alla realizzazione di asili nido finanziabili
attraverso fondi messi a disposizione dalle istituzioni locali. Potrebbero, inoltre, essere attivate
convenzioni con Enti/Organismi per agevolare l’accesso ai servizi per l’infanzia, ai soggiorni estivi nel
periodo di chiusura delle scuole, ai servizi di assistenza per anziani.
5.2. Percorso casa lavoro
Prevedere bus navetta per favorire la mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori e/o parcheggio riservato
per garantire la sicurezza personale in caso di orario notturno.
5.3. Sportello diritti
L’accesso ai diritti e alle opportunità spesso è limitato da scarsa conoscenza e difficoltà burocratiche
(moduli, procedure, uffici con orari e sedi diverse, ecc.). Spesso gli Enti Locali, e più in generale le
Istituzioni Territoriali, attivano sportelli su tematiche sociali. Sarebbe utile individuare e rendere nota,
attraverso una capillare informazione sul territorio, la rete degli sportelli locali attivi che forniscono
informazioni aggiornate e svolgono le procedure burocratiche su tutte le opportunità che interessano
lavoratrici e lavoratori (parità, sicurezza, salute, servizi per la famiglia, ecc.).
Roma 21 giugno 2006
7
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
6. AZIONI DI SVILUPPO
6.1. Funzionamento dei CPO
Le nuove norme contrattuali e l’avvicendarsi delle componenti dei CPO richiede una nuova definizione
e condivisione del modello di funzionamento dei CPO del Gruppo FS.
Il ruolo del CPO Nazionale:
elaborare e proporre il Piano delle azioni positive al Gruppo, curare i rapporti con le relazioni
industriali del Gruppo, associare i CPO regionali nella attuazione del Piano, progettare interventi a
livello nazionale con le risorse esterne all’azienda (bandi, L.125/91, ecc.), stampare materiale a
carattere generale, curare la sezione del portale di Gruppo
creare rete e sinergie tra le diverse realtà territoriali, facilitare il trasferimento orizzontale di
conoscenze e iniziative, dare sostegno operativo per incontri tra CPO territoriali (soprattutto
quelli vicini geograficamente), accompagnare i CPO nella progettazione locale (aggiornamento su
opportunità, scadenze, individuazione di sponsor potenziali, buone prassi, ecc.)
I ruolo dei CPO Territoriali:
analizzare le realtà e le problematiche territoriali
sviluppare la rete delle pari opportunità sul territorio
ricercare la committenza delle lavoratrici e lavoratori
ideare, proporre e realizzare azioni di concerto con il CPO Nazionale
E’ necessario, inoltre
chiarire la funzione delle supplenti, associarle ai momenti di elaborazione, affrontando se
possibile il problema dei permessi (da contratto), ecc.
articolare il CPO nazionale per gruppi di progetto
organizzare laboratori progettuali per accompagnare CPO regionali nella realizzazione dei
progetti
favorire l’organizzazione di incontri periodici tra CPO territoriali per il confronto e lo
scambio di buone prassi
Roma 21 giugno 2006
8
Proposta per un Piano di Azioni Positive nel Gruppo FS
6.2. Rete degli interlocutori
In ruolo dei CPO va costantemente promosso nei confronti di tutti gli interlocutori e partners:
con lavoratrici e lavoratori bisogna attivare tutte le azioni di comunicazione utili alla
conoscenza delle tematiche di pari opportunità e delle azioni dei CPO
con i soggetti delle relazioni industriali (aziende e organizzazioni sindacali) occorre stabilire un
dialogo costante, nei due sensi: i CPO devono essere informati delle elaborazioni in sede
negoziale e a loro volta devono poter trasferire nella contrattazione le proposte che scaturiscono
dalle iniziative dei CPO
con le direzioni risorse umane delle aziende del Gruppo occorre avviare una collaborazione
operativa
con i CPO di altre aziende (di trasporti e non) sviluppare confronto e sinergie
con la rete delle Consigliere di parità provinciali e regionali costruire rapporti di
collaborazione, per avere eventuali sostegni nella realizzazione delle attività previste dal Piano,
ottenere informazioni e consulenza su linee di finanziamento, collegamenti con altri Comitati Pari
Opportunità e raccordo con le politiche territoriali degli Enti Locali.
In conclusione, attraverso questo percorso di approfondimento e riflessione sulle tematiche legate al ruolo e
al lavoro al femminile, si auspica di realizzare azioni sinergiche tra Comitati, Aziende e
Organizzazioni Sindacali per valorizzare e dare sostanza alle aspettative e alle potenzialità di tutte le
donne e gli uomini del Gruppo FS.
Roma 21 giugno 2006
9