Banca di germoplasma dell`Orto Botanico di Pisa
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Banca di germoplasma dell`Orto Botanico di Pisa
Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): 113-117 © Museo delle Scienze, Trento 2012 ISSN 2035-7699 113 Banca di germoplasma dell’Orto Botanico di Pisa Gianni BEDINI* & Angelino CARTA Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Pisa, via Luca Ghini 5, 56126 Pisa, Italia * Indirizzo e-mail dell’autore per la corrispondenza: [email protected] RIASSUNTO - Banca del germoplasma dell’Orto Botanico di Pisa - La banca di germoplasma di Pisa è stata istituita nel 1995 e ristrutturata nel 2004 con nuovi impianti tecnologici, installati per garantire la conservazione a lungo termine di semi di specie selvatiche. Opera sul territorio toscano, d’intesa con gli Orti botanici delle Università di Firenze e Siena, per garantire la conservazione ex situ della flora regionale inserita in elenchi di priorità di conservazione. SUMMARY -Germplasm bank of Pisa - Germplasm bank of Pisa was established in 1995 and renovated during 2004 with new technological facilities, to guarantee long term conservation of wild species’ seeds. The bank operates on Tuscany area in agreement with Botanical Gardens of Florence and Siena, in order to ensure ex situ conservation of the regional flora inserted in conservation priority lists. Parole chiave: Biodiversità Vegetale, Banca del Germoplasma, piante minacciate, conservazione ex situ, Regione Toscana Key words: Plant Biodiversity, seed bank, threatened plant species, ex situ conservation, Tuscany 1. Denominazione 6. Banca di germoplasma dell’Orto Botanico di Pisa. 2. Sede Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Pisa, via Luca Ghini 5, I-56126 Pisa. 3. Anno di fondazione 1995 per le celle refrigerate dedicate alle collezioni di semi per lo scambio (Delectus Seminum); 2004 per l’installazione di una cella di disidratazione e la ristrutturazione per la conservazione a lungo termine di collezioni di semi. 4. Referente scientifico Gianni Bedini, [email protected], 0502211314, fax 050 2211309. 5. tel. Referente tecnico Giuseppe Pistolesi, [email protected], tel. 0502211313, fax 0502211309. Staff (in parentesi la funzione e la percentuale di tempo dedicata alla banca): Cristina Giordani (gestione dei semi, 50%), Marcello Tognoni (documentazione, 15%), Giuseppe Pistolesi (coordinamento tecnico, 40%), Maria Ansaldi (cartografia, 15%). Al personale strutturato si affianca la collaborazione di borsisti, tirocinanti e laureandi, in numero variabile. Altro personale dell’Orto botanico e del Museo botanico collabora all’attuazione delle campagne di raccolta, nelle stagioni estiva e autunnale, che alimentano le collezioni di semi. 7. Territorio di riferimento Regione Toscana, d’intesa con gli Orti botanici di Firenze e di Siena, con i quali è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per coordinare la raccolta di semi di specie inserite negli allegati della L.R. n. 56/2000 e nella lista di attenzione del Repertorio Naturalistico Toscano (Sposimo e Castelli, 2005). 8. Taxa principali di interesse Raccolte e indagini della banca si svolgono principalmente sulle coste sabbiose del litorale pisano e versiliese, sulle Alpi Apuane e sul Monte Pisano, dove si rivolge attenzione a piante minacciate a livello locale o nazionale o a unità di interesse fitogeografico, come ad esempio Ana- 114 Bedini & Carta gallis tenella, Biscutella cichoriifolia, B. apuana, Centaurea arachnoidea, C. montis-borlae, C. subciliata, Daphne alpina subsp. alpina, Helichrysum stoechas, Horminum pyrenaicum, Otanthus maritimus, Pinguicula leptoceras, Pycnocomon rutifolium, Solidago litoralis. 9. Tecnologia in uso e attrezzature L’attuale dotazione tecnologica riflette una collaborazione con la Millennium Seed Bank, Royal Botanic Gardens Kew (MSB), avviata nel 2003, nell’ambito della quale la banca fu oggetto di una relazione tecnica, a cura di S. Linington, nella quale si raccomandava l’adozione di modifiche agli impianti, per garantire una migliore funzionalità. All’epoca, la banca era dotata di due celle refrigerate, una a -20 °C e una a 5 °C, per la conservazione dei lotti di semi disponibili per lo scambio con altre istituzioni botaniche, secondo il ben noto schema dell’Index Seminum. In seguito, secondo le raccomandazioni contenute nella relazione tecnica, le celle furono differenziate anche per funzione. Mentre quella a -20 °C non fu oggetto di interventi e rimase adibita alla conservazione di collezioni di semi a lungo termine, l’altra fu modificata negli impianti, per disimpegnare la funzione di locale di disidratazione. Anche le attrezzature sono state acquisite su indicazione della MSB. Attualmente le attrezzature sono: ------- 10. una cella di essiccazione, con essiccatore a tamburo rotante Munters M20 (5 m2 di superficie, 15 °C,15% RH,) una cella di conservazione con gruppo elettrogeno di emergenza a gasolio (3,5 m2 di superficie, -20 °C) un misuratore portatile di attività dell’acqua (Rotronics); una serie di vagli calibrati di acciaio inox per la pulizia e la vagliatura dei semi; una macchina per la pulizia di semi in corrente d’aria (Agriculex); una macchina per la termosaldatura dei sacchetti di alluminio laminato usati per impacchettare i semi. Procedure di validazione e controllo per la tecnologia impiegata (test di contenitori, monitoraggio processi, controlli di ridondanza) Non sono attualmente previste. 11. Strategie di acquisizione del germoplasma Il germoplasma destinato alla banca proviene da specifiche campagne di raccolta sul territorio di riferimento, operate direttamente da personale dell’Orto Botanico di Pisa oppure da personale degli Orti botanici di Firenze e Siena, con i quali è in atto un protocollo d’intesa per coordinare la raccolta di semi di specie inserite negli allegati della L.R. n. 56/2000 della Regione Toscana. La programmazione delle escursioni per la raccolta Banca di germoplasma di Pisa di semi segue due metodi, in funzione della conoscenza delle popolazioni da campionare. Per le specie oggetto di precedenti raccolte, le escursioni sono programmate a tavolino, sulla base delle date di raccolta registrate nelle precedenti campagne. Per le specie mai campionate, si procede innanzitutto a ricavare le stazioni note in letteratura e a rilevare quelle indicate sui cartellini di erbario delle collezioni di PI, FI, SIENA. Si compila così una lista di luoghi da visitare per rilevare la presenza della - o delle - specie e la consistenza delle relative popolazioni. Successivamente si effettuano escursioni nei luoghi elencati, tenendo conto dei periodi di antesi, e si annotano per ciascuna stazione alcuni dati demografici di base (il numero di individui, il numero di fiori per individuo, lo stadio fenologico secondo Marcello (1951)) e i principali dati stazionali (coordinate geografiche mediante GPS, altitudine, esposizione, pendenza, substrato litologico). Le località sono quindi riportate su mappe digitali, in ambiente GIS (ESRI Arc-View). Tramite le funzioni offerte dal GIS si calcola la superficie occupata (AOO, area of occupancy) secondo i criteri IUCN (2008), mentre con l’aiuto di modelli digitali del terreno si valuta la superficie potenzialmente occupata, intesa come area i cui fattori stazionali (altitudine, esposizione, pendenza, substrato litologico) rientrano nel campo di variazione dei valori registrati in situ. Se la superficie potenziale è ben più estesa dell’AOO si procede a una nuova ricognizione per individuare l’eventuale esistenza di popolazioni non ancora segnalate e registrarne i dati demografici e stazionali. Per affinare la identificazione della superificie potenziale, stiamo sperimentando il software gratuito MAXENT, che consente di porre in atto tecniche di niche modelling (Phillips et al., 2006). Terminata la fase di verifica e censimento delle popolazioni, si procede a programmare il campionamento per le singole specie, tenendo conto delle considerazioni seguenti: -all’interno dell’areale regionale, si devono campionare 5 popolazioni considerando diverse situazioni geografiche (centro o margini dell’areale) ed ecologiche (ENSCONET, 2009a); -le popolazioni numerose sono preferibili a quelle con pochi individui; -le popolazioni che producono molti semi sono preferibili a quelle che ne producono pochi; -le popolazioni facilemente raggiungibili sono preferibili a quelle ubicate in luoghi di difficile accesso. La raccolta dei semi viene condotta su 10-50 individui scelti a caso nella popolazione tra quelli con semi maturi, avendo cura di non prelevare più del 20% del numero totale di semi. La maturazione del seme viene controllata con una prova di taglio in campo (ENSCONET, 2009a) Il materiale raccolto, generalmente sotto forma di sommità fruttificate o di singoli frutti, viene collocato in un sacchetto di carta porosa o di tela, corredato di un’etichetta di raccolta (recante nome del raccoglitore, data e luogo di raccolta, nome latino) e trasportato alla banca. Frutti carnosi sono trasportati in sacchetti di polietilene. Nei casi di dubbia identificazione si raccoglie anche un campione d’erbario. All’arrivo in banca, il materiale segue le procedure Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): 113-117 di registrazione previste per le accessioni dell’Orto botanico. Dopo la registrazione, l’accessione è trasferita alla banca per i successivi trattamenti e lo stoccaggio. 12. -- -- Sistemi di trattamento e gestione dati Le collezioni di semi destinate alla banca, dopo la registrazione nel sistema di gestione dati dell’Orto botanico, sono sottoposte a pulizia, valutazione di vitalità, confezionamento e stoccaggio. La pulizia è condotta secondo quanto specificato in ESCONET (2009b), mentre la valutazione di vitalità è eseguita mediante prova di taglio su 20 semi (Bacchetta et al., 2006). I semi sono quindi confezionati in buste di alluminio termosaldato, sigillate a caldo. A ogni busta viene applicata un’etichetta adesiva con il numero di accessione e il nome della specie. Le buste sigillate sono stoccate nei cassetti del congelatore. Il sistema di gestione dei dati è integrato nel sistema di registrazione dell’Orto botanico e prevede la schedatura delle informazioni relative alla raccolta, all’arrivo all’Orto botanico e alla identificazione botanica. Le operazioni di trattamento condotte nella banca sono annotate su quaderni di laboratorio. 13. Principali pubblicazioni prodotte Bedini et al. (2005); Clauser et al. (2005); Amadei et al. (2006); Bedini & Garbari (2006); Cataldi et al. (2006); Garbari & Bedini (2006); Rossi et al. (2006); Bedini et al. (2007); Boracchia & Bedini (2007); Ansaldi et al. (2008); Palla et al. (2008); Abeli et al. (2009); Ansaldi et al. (2009); Ciccarelli et al. (2009); Peruzzi et al. (2009); Puggioni & Bedini (2009); Bedini & Carta (2010); Gentili et al. (2010, in stampa). I riferimenti completi sono riportati in Bibliografia. 14. -- -- Collegamento a progetti di riproduzione, reintroduzione, restocking, display gardens, educazione Protocollo di intesa tra Società Botanica Italiana (Gruppo di Lavoro per gli Orti botanici e i Giardini storici) e Federazione italiana Parchi e aree protette teso a delineare uno schema generale per programmi di conservazione integrata in situ - ex situ, e al trasferimento di conoscenze biologiche dall’ambito prettamente scientifico degli Orti botanici a quello tecnico-operativo proprio delle aree protette, deputate alla gestione territoriale, da attuarsi sia tramite scambio di dati, sia per mezzo di specifici corsi di formazione. Programmi didattici a favore di classi di scuole di ogni ordine e grado, di gruppi a carattere ambientalistico, di associazioni culturali e del pubblico in genere. 115 -- -- 15. Progettazione di un giardino tematico sul litorale del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli d’intesa con l’Orto botanico e il Comune di Vecchiano, corredato di schede didattiche che suggeriscono ai visitatori del Parco e ai frequentatori della spiaggia un’interpretazione delle piante delle dune, del loro significato ecologico e del loro interesse economico. Realizzazione di un prodotto multimediale divulgativo relativo al progetto di conservazione, all’Orto botanico delle Alpi Apuane “Pietro Pellegrini”, delle piante minacciate del territorio apuano, disponibile su CD e sui siti internet dell’Orto Botanico di Pisa (http://www.biologia.unipi.it/ortobotanico/obpellegrini/) e del Parco delle Alpi Apuane (http://www. parcapuane.toscana.it/orto/index.asp). Problematiche gestionali Dal punto di vista strutturale, la banca soffre di carenza di spazio, essendo confinata in un piccolo locale decentrato, che consente di ospitare solo la cella di disidratazione, quella di conservazione e il laboratorio di pulizia. Spazi e attrezzature di laboratorio necessari per la predisposizione di prove di germinazione sono in comune con il laboratorio di biosistematica del Dipartimento di Biologia; la disponibilità di armadi di germinazione è subordinata alle esigenze di altri laboratori del medesimo Dipartimento. Mancano inoltre gli impianti di allarme per la temperatura o l’umidità relativa. Tenuto conto della necessità primaria di reperire un più ampio spazio per la banca semi, il Dipartimento di Biologia ha messo a disposizione un locale di circa 130 m2, attualmente adibito ad aula didattica, al centro dell’Orto botanico. In questo spazio, l’Ufficio tecnico dell’Università ha progettato la nuova banca semi, sulla base di precise indicazioni tecniche concordate con la Millennium Seed Bank, Royal Botanic Gardens Kew, Londra. In particolare, saranno installati dei congelatori verticali per la conservazione a bassa temperatura, all’interno di una cella di disidratazione di circa 30 m2. Il resto dello spazio sarà utilizzato per un ufficio, un laboratorio per la preparazione di campioni, un laboratorio di pulizia dei semi e una stanza per la germinazione. Progettazione ed esecuzione sono finanziate per il 70% dalla Regione Toscana e per la parte rimanente dall’Università di Pisa e da fondi propri dell’Orto botanico. Per quanto riguarda il personale addetto, attualmente costituito da quattro operatori tutti a tempo parziale, sarebbe opportuno poter disporre almeno di un operatore a tempo pieno. Al momento attuale la carenza è acuita dal collocamento in congedo temporaneo di un operatore e dal prossimo pensionamento di un altro, senza realistiche possibilità di sostituzione. Non sono previste soluzioni stabili, ma solo il ricorso a forme di collaborazione temporanea di studenti part-time, tirocinanti, borsisti e dottorandi, secondo la disponibilità. Passando all’ultimo aspetto, quello delle collezioni, le principali lacune riguardano: -la politica per i duplicati -la separazione tra collezione base e collezione attiva -la regolare programmazione di prove di germinazione. Questi aspetti critici si correlano in parte alle ca- 116 Bedini & Carta renze strutturali e di personale suaccennate. E’ plausibile ipotizzare che le criticità relative alle collezioni si possano attenuare in seguito al completamento del progetto della nuova banca, anche se permarranno le difficoltà legate alla carenza di personale. 16. Approfondimenti I progetti di conservazione sono descritti nella pagina http://www.biologia.unipi.it/ortobotanico/html/biodiv. html. 17. Duplicazione Solo una parte delle collezioni risulta duplicata in altre strutture. Manca una chiara politica di duplicazione, che dovrà essere esplicitata. 18. -- -- 19. ---- Progetti in atto e linee di ricerca Linea di ricerca 1, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli: censimento e valutazione delle popolazioni di alcune psammofile inserite nelle liste rosse regionali o di rilevante significato fitogeografico o biocenotico; raccolta di campioni di semi; studio della capacità germinativa dei semi; precisazione dei numeri cromosomici; distribuzione delle specie in funzione della distanza dalla linea di costa; affinamento delle tecniche per l’applicazione delle categorie di rischio I.U.C.N. Linea di ricerca 2, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane: Controllo dello stato di conservazione di popolazioni di piante minacciate; georeferenziamento dei dati relativi alle popolazioni studiate e gestione dei dati in stazioni di lavoro GIS; produzione di carte della distribuzione aggiornate per l’inserimento nella documentazione cartografica del Parco; indicazione dei fattori di rischio; definizione di metodi per la gestione sostenibile delle popolazioni; studi sulla biologia riproduttiva di specie minacciate; allestimento di collezioni di semi e loro inserimento nella banca semi per il mantenimento a lungo termine; programmi di educazione e sensibilizzazione. Titoli dei progetti realizzati Partecipazione al Consorzio europeo di Orti botanici (dal 1994 al 2000). Partecipazione al progetto europeo ENSCONET, coordinato dalla Millennium Seed Bank – Royal Botanic Gardens Kew, Londra (2004 al 2009). Partecipazione al progetto italiano finanziato dal MIUR (PRIN COFIN) “Valutazione delle collezioni di semi di specie spontanee italiane in rapporto alle esigenze della conservazione ex situ”, coordinato dall’Università di Palermo. Banca di germoplasma di Pisa BIBLIOGRAFIA Abeli T., Gentili R., Rossi G., Bedini G., Foggi B., 2009. Can the IUCN criteria be effectively applied to peripheral isolated plant populations? Biodiver. Conserv. 18(14): 3877-3890. Amadei L., Guazzi E., Bedini G., 2006. Fitogeografia apuana. Il genere Sphagnum (Bryophta): distribuzione attuale e aspetti di conservazione. Biogeographia 27: 345-356. Ansaldi M., Bedini G., Boracchia M., Garbari F., Vangelisti R., Viegi L., 2008. Centaurea montis-borlae Soldano (Asteraceae): biosistematica ed ecologia della conservazione., Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem. Serie B 105: 21-23. Ansaldi M., Palla M.F., Bedini G., Garbari F., 2009. Infraspecific variation in fragmented populations of Rhododendron ferrugineum (Ericaceae). 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Phillips S.J., Anderson R.P., Schapire R.E., 2006. A maximum entropy modelling of species geographic distributions. Ecol. Model. 190: 231-259. Puggioni G., Bedini G., 2009. Seed shape and size in psammo- 117 phile species of the Tuscan coast. Biodiversity Hotspots in the Mediterranean Area. Book of Abstract: 92. Cagliari, 2229 June 2009. Rossi G., Bonomi C., Bedini G., 2006. Conservazione ex situ della flora spontanea italiana: RIBES, una nuova iniziativa nazionale, Inform. Bot. Ital. 38(1): 236-247 Sposimo P., Castelli C., (a cura di), 2005. La biodiversità in Toscana: specie e habitat in pericolo. Archivio del Repertorio Naturalistico Toscano. Regione Toscana, Direz. Gen. Pol. Territoriali e Ambientali. Tip. Il Bandino, Firenze, 302 pp. + CD-Rom.