Bilancio sociale 2006 Bilancio sociale 2006

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Bilancio sociale 2006 Bilancio sociale 2006
Bilancio sociale 2006
Bilancio
sociale
2006
Bilancio sociale 2006
Bilancio
sociale
2006
INDICE
Lettera del Presidente
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SEZIONE I: IDENTITÀ
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1.Fondazione Torino Wireless: la regia del Distretto tecnologico
ICT piemontese
2.La missione
3. L’orientamento strategico: le linee d’intervento e il modello
operativo
4.Gli stakeholder
5.La struttura di governo
6.Il modello organizzativo
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
1.Le iniziative per promuovere attività di Ricerca e Sviluppo
nel Distretto
2.La proprietà intellettuale per valorizzare e supportare lo
sviluppo innovativo
3.L’accelerazione d’impresa per creare e far crescere le
imprese ICT
4.Gli strumenti finanziari innovativi per sostenere lo sviluppo
dimensionale e qualitativo delle imprese
5.Il Networking e l’accompagnamento all’internazionalizzazione
come leva per rafforzare le Piccole e Medie Imprese
SEZIONE III: ALLEGATI
Bilancio Consuntivo al 31/12/2006
Nota Integrativa
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Lettera del Presidente
A partire dagli anni Novanta si sono avviate
nel nostro Paese molteplici esperienze
di creazione e sviluppo di distretti ad
alta vocazione scientifico–tecnologica.
Ciascuna esperienza si è articolata
secondo logiche fortemente influenzate
dal contesto territoriale e dalle specifiche
circostanze che ne hanno segnato la
nascita e lo sviluppo.
È questo anche il caso di Torino Wireless,
che in quattro anni ha già dato vita a un
significativo volume di iniziative indirizzate
allo sviluppo e al consolidamento del
Distretto tecnologico ICT piemontese.
Coerentemente col suo scopo e con le funzioni istituzionali, la Fondazione Torino
Wireless ha attivato in questi anni collaborazioni con gli istituti di ricerca pubblici
e privati della Regione Piemonte, cercando di condividere la costituzione del
Distretto tecnologico con il più ampio numero possibile di attori locali.
La Fondazione ha quindi inteso porsi come organo di regia dello sviluppo del
Distretto, animando e indirizzando i soggetti coinvolti in stretta collaborazione con
i propri partner e presidiando direttamente alcune attività strategiche.
A fronte di questa positiva evoluzione del processo avviato – contrassegnato anche
da fasi di sperimentazione di nuovi modelli di interazione – si è affacciata l’esigenza
di sistematizzare le questioni incontrate nel cammino sin qui percorso.
La rapidità con cui, a partire dalle urgenze dei bisogni del territorio, si sono
sviluppati gli interventi della Fondazione, ha necessariamente comportato una
qualche difficoltà nel capitalizzare le esperienze condotte (e dunque tanto gli aspetti
positivi quanto quelli negativi). È per questo motivo che Torino Wireless ha ritenuto
necessario descrivere l’esperienza di costruzione, sviluppo e direzione del Distretto
ICT piemontese attraverso uno strumento, quale quello del Bilancio sociale, che
fosse capace di rispondere alle esigenze di accountability che la Fondazione ha
nei confronti dei propri sostenitori e, allo stesso tempo, di valorizzare e qualificare
la presenza economico–sociale del Distretto attraverso una analitica descrizione
dell’impegno espresso da Torino Wireless.
Il Bilancio sociale vuole far conoscere, anzitutto agli stakeholders
di Torino Wireless, cioè ai portatori d’interesse, e, in definitiva, allo
stakeholder ultimo di una Fondazione come la nostra, vale a dire la
popolazione piemontese, chi siamo e come operiamo, quale struttura di
governo e quale modello organizzativo abbiamo scelto per realizzare le
nostre attività e in cosa queste ultime consistano.
Le iniziative per promuovere Ricerca e Sviluppo nel territorio del Distretto, le
attività di supporto alla proprietà intellettuale come strumento per la valorizzazione
degli investimenti in innovazione, la promozione di imprese a elevato contenuto di
conoscenza e gli strumenti finanziari per sostenerle, la stimolazione del networking
come leva per rafforzare le Piccole e Medie Imprese, l’internazionalizzazione e
l’attrazione di talenti per generare nuove opportunità d’impresa. Tutto questo è
parte integrante dell’attività realizzata e di ciò, col Bilancio sociale della Fondazione
Torino Wireless, si intende dare analiticamente conto, anche nella prospettiva di
rispondere alle aspettative degli stakeholders e dei potenziali soggetti utenti nei
confronti del Distretto, aspettative che appaiono in crescita e si manifestano come
sempre più complesse e articolate.
In questi quattro anni abbiamo lavorato dando forma, identità, capacità di impatto
al Distretto, dotandoci di strumenti appropriati, attivando processi efficaci e
completando assetti strutturali.
È con soddisfazione che possiamo guardare ad alcuni dati di sintesi: 182
imprese accelerate per un investimento di 8,3 milioni di euro; 43 brevetti
depositati di cui 27 licenziati; il lancio e il consolidamento della filiera Galileo, con
l’acquisizione della fornitura della stazione di terra denominata Precision Timing
Facility; l’avvio di politiche di clustering e la creazione di un primo cluster di 32
imprese sull’infomobilità; lo stimolo alla ricerca industriale con la mobilitazione sul
territorio di 33 milioni di euro, fra finanziamenti nazionali, regionali e bandi erogati
direttamente; infine, la creazione di un sistema di fondi di Venture Capital con la
finanziaria locale Piemontech, il fondo macroregionale Innogest Capital, fino alla
costituzione del Polo del Venture Capital e del Club degli Investitori.
Si tratta di un segno concreto del cammino percorso sin qui dalla Fondazione.
La strada da fare per il futuro è ricca di opportunità e rischi e non può e non vuole
essere disgiunta da una consapevole e attenta opera di monitoraggio e controllo
della propria attività passata, nelle forme che appaiono più efficaci in rapporto alla
missione che ci è stata assegnata.
Il Presidente della Fondazione Torino Wireless
Prof. Rodolfo Zich
SEZIONE I: IDENTITÀ
IDENTITÀ
La Fondazione Torino Wireless presenta la missione,
la struttura istituzionale e le attività
1. Fondazione Torino Wireless: la regia del
Distretto tecnologico ICT piemontese
La Regione Piemonte da tempo manifesta una forte vocazione allo sviluppo delle
tecnologie dell’Information and Communication Technology (ICT), qualificata dalla
concentrazione sul territorio di alcuni grandi gestori di servizi ICT, di importanti
aziende manifatturiere ad alta tecnologia e di numerose Piccole e Medie Imprese
(PMI) operanti nel settore, nonché dall’esistenza di importanti infrastrutture di
ricerca e di innovazione tecnologica.
Questa ormai storica vocazione, per essere pienamente ed efficacemente
assecondata e valorizzata, richiede azioni di coordinamento e di indirizzo,
soprattutto per la complessa dinamica di evoluzione che presentano i cicli di
innovazione e le ICT, che implicano una rapidità di adattamento tecnologico e
organizzativo, la gestione e il controllo di continui e rapidi flussi di informazione, la
ridefinizione continua delle competenze su cui concentrare la capacità di innovazione.
È in questo contesto che nel 2002 nasce la Fondazione Torino Wireless, costituita
per promuovere nella Regione la realizzazione di un Distretto tecnologico ICT tra
i più innovativi a livello internazionale. Coerentemente con questa missione, la
Fondazione ha posto in essere una serie di attività che hanno portato:
• nel 2003, alla stipula di un Accordo di Programmazione Negoziata tra Istituzioni
nazionali, regionali e locali, quale base per l’avvio del Distretto;
• successivamente, all’attivazione di collaborazioni con gli istituti di ricerca
pubblici e privati della Regione Piemonte, con l’obiettivo di condividere con il più
ampio numero possibile di attori locali la missione istituzionale di costituzione
del Distretto;
• all’avvio, in partnership con i soci della Fondazione, di strumenti per il
monitoraggio continuo e il supporto delle PMI sul territorio.
La Fondazione si pone quindi come organo di animazione e regia dello sviluppo
del Distretto ICT. L’obiettivo ultimo è di incidere sul PIL regionale accrescendone
la componente tecnologica.
2. La missione
“Creare e sostenere nella Regione Piemonte un distretto tecnologico tra
i più innovativi a livello internazionale”:
• favorendo la sinergia tra gli attori pubblici e privati del mondo della ricerca,
dell'imprenditoria e della finanza;
• assicurando un collegamento diretto tra lo sviluppo delle attività di ricerca e
l'evoluzione del mercato;
3. L’orientamento
strategico:
le
d’intervento e il modello operativo
linee
La Fondazione Torino Wireless persegue la propria missione attraverso quattro
linee d’intervento:
• indirizzare le attività di Ricerca e Sviluppo nelle ICT;
• contribuire alla crescita e alla valorizzazione della proprietà intellettuale;
• incentivare la nascita e lo sviluppo di imprese ICT;
• attrarre capitali finanziari nel Distretto.
L’attività di Ricerca e Sviluppo promossa all’interno del Distretto ha l’obiettivo di
accrescere l’eccellenza dei soggetti coinvolti nelle competenze del settore ICT, in
particolare nelle applicazioni wireless, e di generare nuove opportunità di business
per le imprese. La Fondazione svolge una attività di indirizzamento della ricerca
attraverso la condivisione di obiettivi con gli istituti di ricerca coinvolti, la creazione
di laboratori di eccellenza, la nascita di un osservatorio tecnologico per lo sviluppo
di grandi progetti e l’emissione di bandi tematici.
Attraverso la seconda attività relativa alla proprietà intellettuale, la Fondazione si
propone di valorizzare le conoscenze sviluppate dai ricercatori e di trasformarle
in risultati protetti da diritti di proprietà intellettuale e, come tali, trasferibili verso
il mercato, in favore di imprese esistenti o di nuova costituzione. Questa attività
trova attuazione attraverso il Progetto “Intellectual Asset Management” (IAM),
che assiste i ricercatori in tutte le fasi del processo di creazione di un brevetto,
dall’invenzione alla sua valorizzazione.
La Ricerca e Sviluppo e la creazione di proprietà intellettuale e, in particolare, di
brevetti rappresentano due fonti che alimentano la nascita di nuove idee di impresa
e lo sviluppo di nuove applicazioni in imprese già esistenti. Ancorché importanti,
queste attività da sole non sono sufficienti a sostenere le PMI del Distretto, che
hanno bisogno anche di supporto per la progettazione di piani d’impresa, di
consulenza tecnico manageriale, di sostegno nella ricerca, di individuazione delle
fonti di finanziamento e di sostegno all’internazionalizzazione.
La Fondazione risponde a queste esigenze con progetti, esposti nel dettaglio più
avanti, che sostanziano la terza linea di intervento: l’accelerazione di PMI e start–up.
SEZIONE I: IDENTITÀ
• favorendo la circolazione e la condivisione delle conoscenze, anche per
confronto con le migliori esperienze internazionali;
• garantendo una crescita costante del patrimonio di competenze che alimenta
il Distretto ICT;
• creando una base di valori e comportamenti condivisa dai diversi partner;
• sviluppando una precisa identità di Distretto fino alla generazione di un marchio
riconosciuto a livello internazionale.
Con la quarta linea d’intervento la Fondazione intende soddisfare il bisogno delle
imprese di reperire risorse finanziarie. A tal fine opera per identificare possibili fonti
di finanziamento e nuovi potenziali investitori. Inoltre, ha contribuito a sostenere
direttamente le imprese grazie alla nascita di due strutture per l’investimento nel
capitale di rischio: la finanziaria Piemonte High Technology (Piemontech) e
il fondo Innogest Capital, gestito dalla Innogest S.G.R. S.p.A.
Indirizza le attività di
Ricerca e Sviluppo
nelle ICT
Contribuisce alla
creazione di nuovi
brevetti
Attrae capitali
finanziari nel
Distretto
Incentiva la nascita
e lo sviluppo di
imprese ICT
Figura 1: il processo di sviluppo del Distretto Torino Wireless
L’insieme delle attività svolte dalla Fondazione vuole generare un
processo che autoalimenti lo sviluppo del Distretto Torino Wireless ICT.
L’azione della Fondazione è ispirata ai seguenti valori:
• ottica di lungo periodo: operare ponendo attenzione alle ricadute economiche
e sociali nel tempo;
• rompighiaccio culturale: creare e promuovere nuove logiche di crescita
e di sviluppo;
• selettività: garantire lo sviluppo del Distretto, selezionando i migliori talenti, le
migliori idee di business e le migliori imprese;
• complementarietà con altri attori di sviluppo: creare sinergie per migliorare
l’efficacia degli interventi;
• approccio proattivo: agire in maniera propositiva per stimolare la crescita
del Distretto.
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Per stakeholder si intendono tutti quei soggetti che hanno un interesse diretto o
indiretto all’esistenza e alle attività della Fondazione.
Gli stakeholder della Fondazione Torino Wireless sono in primis i soci
fondatori, ma anche le istituzioni, le imprese e i cittadini piemontesi, i
quali beneficiano tutti, anche se in misura diversa, del contributo che la
Fondazione imprime allo sviluppo economico e sociale della Regione.
Per motivi di sintesi, vengono rappresentati nella figura 2 solo gli stakeholder
che intrattengono con la Fondazione rapporti qualificati, di tipo giuridico o di
collaborazione. Le diverse aree rappresentano un diverso grado di relazione tra gli
stakeholder e la Fondazione: con andamento concentrico, nell’area più esterna sono
rappresentati stakeholder con interessi minori alla vita e alle azioni della Fondazione.
SEZIONE I: IDENTITÀ
4. Gli stakeholder
Cluster su innovazione
in Paesi Terzi
Parchi
tecnologici
Dipendenti
della F.T.W
IPI
MIUR
CSI
Collaboratori
della F.T.W.
Politecnico
di Torino
Centro di Ricerca
ISMB
Centri di
Ricerca
Docenti e
Ricercatori
San Paolo IMI
Unicredito
Italiano
Regione
Piemonte
Motorola S.p.A.
ICE
CSP
Finpiemonte
Camera di
commercio
Telecom Italia S.p.A.
PMI ICT
Incubatore
I3P
Provincia
di Torino
Fiat S.p.A.
ITP
UE
Università degli
studi di Torino
Comune
Torino
API
Alenia Aeronautica S.p.A. Unione Industriale
ST Microelectronics S.p.A.
PMI
Grandi
imprese ICT
AMMA
Aspiranti
imprenditori
Distretti
tecnologici
IMAST
CNA
Sviluppo
Italia
Figura 2: gli stakeholder della Fondazione Torino Wireless
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5. La struttura di governo
Gli organi di governo della Fondazione Torino Wireless sono:
• il Consiglio di Amministrazione:
– opera le scelte fondamentali e decide le iniziative e i programmi della Fondazione,
– è responsabile dell’amministrazione ordinaria e straordinaria della Fondazione;
• il Presidente della Fondazione:
– ha la rappresentanza legale della Fondazione di fronte a terzi e in giudizio,
– sorveglia il buon andamento amministrativo della Fondazione e cura
l’osservanza dello statuto,
– dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione;
• il Vice Presidente della Fondazione:
– assume le responsabilità del Presidente, nel caso di sua assenza o impedimento;
• il Collegio dei Revisori dei Conti:
– garantisce che l’attività amministrativa sia conforme agli obiettivi stabiliti
dalla Legge;
• l’Assemblea Ordinaria dei Contributori:
– è composta da tutti i soggetti che, nei cinque esercizi precedenti,
abbiano apportato alla Fondazione contributi sia sotto forma di erogazioni
economiche, sia sotto forma di prestazione di servizi,
– nomina due Consiglieri di Amministrazione e un membro del Collegio dei
Revisori dei Conti,
– ha facoltà di deliberare sulle modifica statutarie e sull’estinzione della Fondazione.
6. Il modello organizzativo
La Fondazione Torino Wireless agisce lungo tre dimensioni: la dimensione dei
processi, che ne determina l’organizzazione, la dimensione delle tecnologie
prioritarie, la dimensione dei settori applicativi, in stretta sinergia con le strategie
regionali (come illustrato in figura 3).
Nel corso degli anni, la Fondazione ha razionalizzato la sua struttura organizzativa,
per rendere più efficienti e misurabili le azioni verso l’interno e verso l’esterno.
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Accelerazione di PMI
Networking
ase
Intellectual Property
di b
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TECNOLOGIE
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Ag
bo
Ro
SETTORI E
APPLICAZIONI
So
Ga
Venture Capital
lile
o
Grandi Progetti
SEZIONE I: IDENTITÀ
PROCESSI
Figura 3: le dimensioni lungo cui agisce la Fondazione
L’organizzazione è suddivisa in tre principali Dipartimenti:
• uno dedicato alle attività di supporto finanziario a PMI e start–up, di
assistenza nel reperimento di finanziamenti (investor readiness), e alle attività
per l’autofinanziamento della Fondazione;
• uno orientato alle attività di generazione, gestione e valorizzazione della
proprietà intellettuale e alle attività legali a supporto delle azioni della
Fondazione e delle imprese accelerate;
• il terzo dedito alle attività di accelerazione di impresa, attraverso azioni di:
– promozione delle attività di ricerca, grazie all’attivazione di specifiche linee
di finanziamento e alla gestione di progetti di ricerca congiunti fra grande e
piccola impresa;
– networking e internazionalizzazione, favorendo la creazione di relazioni fra
imprese, attivando percorsi di formazione e internazionalizzazione delle aziende;
– supporto a PMI e start–up, a partire dalla selezione delle aziende, la loro
valutazione e la definizione degli interventi di supporto.
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Presidente
Amministratore
Delegato
Controllo gestione
e Auditing
Comp. territoriali
Dirett. finanziario
e operativo
Comunicazione
istituzionale
Design
Center
Accelerazione
d’impresa
Finanza e Business
development
Amministraz.
Bandi e
Grandi
Progetti
Networking
IAM e atti legali
Selezione
PMI
Investor
Readiness
Brevetti
Atti Legali
Eventi
Team ISMB
Technology
Consulenti
Team ISMB
Business
Bandi
IT
Figura 4: la struttura organizzativa della Fondazione Torino Wireless
Al 31 dicembre 2006 la Fondazione si avvaleva del lavoro di 38 persone, 17
dipendenti e 21 collaboratori, di cui 11 “distaccamenti” dall’Istituto Superiore
Mario Boella (ISMB).
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La Fondazione Torino Wireless rende conto delle attività
e dei risultati raggiunti a fronte delle risorse utilizzate
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
ATTIVITÀ,
RISULTATI,
RISORSE
La sezione precedente, “Identità”, ha descritto lo scopo per cui è nata la
Fondazione, il ruolo, le linee di intervento che attua nel raggiungimento della sua
missione e la struttura organizzativa.
Questa seconda sezione del Bilancio sociale rendiconta le attività poste in essere
e i risultati conseguiti dalla Fondazione Torino Wireless nel corso del 2006.
Per una maggiore chiarezza espositiva le azioni e i risultati sono stati raggruppati
in sei temi:
1. le iniziative per indirizzare le attività di ricerca e di sviluppo nel Distretto;
2. la ricerca applicata per aumentare le competenze eccellenti del Distretto;
3. la proprietà intellettuale per valorizzare e supportare lo sviluppo tecnologico;
4. l’accelerazione d’impresa per creare e far crescere le imprese ICT;
5. gli strumenti finanziari innovativi per sostenere lo sviluppo dimensionale e
qualitativo delle imprese;
6. il networking e l’internazionalizzazione come leva per rafforzare le Piccole e
Medie Imprese e generare nuove opportunità di business.
1. Le iniziative per promuovere attività di
Ricerca e Sviluppo nel Distretto
Lo sviluppo e la competitività di un sistema imprenditoriale sono sempre più
dipendenti dalle attività di ricerca svolte sul territorio, per la loro capacità di
aumentare le opportunità di trasferimento tecnologico e favorire i processi
d’innovazione. Affinché tale capacità si concretizzi, è necessario che le attività di
ricerca trovino una corrispondenza nella vocazione e nelle attitudini imprenditoriali
di un determinato contesto locale e che siano di rilevanza per il mercato. Tra le
strategie della Fondazione, vi è proprio quella di indirizzare la ricerca verso
risultati che possano costituire il punto di partenza per avviare nuova
imprenditorialità o per essere utilizzate da imprese esistenti.
La Fondazione assume una funzione di catalizzatore nei confronti del sistema
pubblico e delle grandi imprese hi–tech, indirizzando le attività di ricerca su
grandi progetti a forte ricaduta sul territorio e individuando bandi pubblici su cui
coinvolgere, in partenariati, PMI, centri di ricerca e grandi aziende.
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Nel 2006 si è consolidata l’attività di foresight tecnologico sui trend delle ICT, in
particolare sulle tecnologie di trasmissione a medio e corto raggio (Wi–Fi, Wi–Max
e Hyperlan) e sull’analisi delle risorse wireline e wireless disponibili sul territorio
piemontese. Inoltre, è stato possibile individuare e sostenere iniziative su tematiche
di grande ampiezza (anche in termini economici), di forte rilevanza tecnologica e
di impatto potenziale sul business delle imprese, di valenza significativa sul fronte
sociale e, di conseguenza, di forte interesse in ambito amministrativo e locale; in
particolare sono stati analizzati e descritti in modo articolato tre macroprogetti sui
temi dell’e–health, della logistica, dell’infomobilità.
AREE DI RICERCA
ICT e sanità (e–health)
• Ingegnerizzazione ed evoluzione del sistema DREAM per l’assistenza domiciliare e residenziale per anziani
• Supporto a revisione posizionamento del Centro Eccellenza Tecnologie Anziani e Disabili (Cetad) nei
confronti degli enti pubblici
• Giornate di studio sulle tematiche dell’extended hospital e della logistica ospedaliera
• Preparazione della proposta di progetto “Carta della Salute”
• Preparazione della proposta di progetto sulle tecnologie assistive in ambito domiciliare
Galileo
• Erogazione e gestione del primo bando tematico su Galileo (del valore di 1,5 milioni di euro) con assistenza
sugli aspetti procedurali alle PMI proponenti
• Attrazione sul territorio della Precision Timing Facility, un elemento infrastrutturale fondamentale della
piattaforma Galileo
• Progetto IRGAL su tecnologie di tempo e frequenza in ambito Galileo
Mobilità sostenibile
• Progetto GAL–PMI per applicazioni Galileo
• Studio di fattibilità su mobilità sostenibile e logistica con Telecom, CSI, Unione Industriale
• Giornate di studio sul tema della mobilità
• Impostazione e sviluppo dell’attività sull’Infomobility Cluster in collaborazione con il Dipartimento Networking
ICT per la piccola e media distribuzione
• Collaborazione con Confcommercio nella preparazione della proposta di progetto per la promozione delle
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
1.1 Le azioni poste in essere
ICT nelle filiere distributive
Con il termine infomobilità si intende l’insieme dei sistemi hardware e software, costituiti da
apparati mobili, da elementi distribuiti sul territorio e da unità centrali, finalizzati a migliorare l’efficienza, la
qualità, la sicurezza e l’impatto della mobilità dei veicoli, delle persone e delle merci. Le nuove tecnologie
rendono possibili applicazioni innovative in numerosi domini applicativi, tra cui ad esempio la gestione del
traffico urbano, l’informazione all’utenza in movimento, la gestione del trasporto pubblico, la gestione delle
flotte e del trasporto merci, il pagamento automatico sui mezzi pubblici, i sistemi avanzati anticollisione
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Di intesa con il Comitato Promotore Programma Galileo (composto da Finpiemonte,
Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Camera di commercio
di Torino), la Fondazione Torino Wireless ha preparato il Dossier di candidatura
per il centro di infomobilità Galileo, volto ad affermare le competenze del
territorio su questo dominio e a candidare il Piemonte come riferimento a livello
internazionale per le attività di supporto, sviluppo tecnologico e infrastrutturale e
realizzazione di servizi e applicazioni per:
• la gestione del traffico – la gestione dell’accesso a zone di traffico limitato, il
road pricing, il controllo e l’ottimizzazione dei flussi di traffico;
• la gestione di flotte e traffico merci – il trasporto di materiali pericolosi, la
gestione del trasporto pubblico, la manutenzione di flotte da remoto;
• l’emergenza – l’orientamento e la guida di veicoli di emergenza, la notifica di
segnali di emergenza, le procedure di salvataggio;
• la sicurezza – le applicazioni per le forze di sicurezza, i sistemi di sorveglianza,
i sistemi antifurto satellitari;
• l’informazione per gli utenti finali – la navigazione, le informazioni turistiche, le
guide di percorsi pedonali.
Il Dossier è in fase di valutazione presso la segreteria del Presidente del Consiglio
che presiede il tavolo interministeriale su Galileo.
Infine, insieme a Confindustria Piemonte e Finpiemonte, la Fondazione è stata
promotrice di un tavolo di lavoro sul tema dell’infomobilità, che nel corso del
2006 ha coinvolto anche Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di
Torino e Unioncamere Piemonte e ha elaborato una proposta per la definizione
e l’attivazione di un processo di coordinamento tra i diversi soggetti impegnati
su questa tematica. Tale proposta prevede la costituzione di un Comitato
Promotore su Infomobilità, Logistica e Mobilità sostenibile. Il Comitato si
propone di supportare con specifiche azioni la valorizzazione della capacità e delle
eccellenze scientifiche e imprenditoriali del territorio, anche al fine di promuovere
la nascita e la crescita di PMI nella filiera ICT, il tutto nel rispetto dei principi statali
e comunitari in materia di aiuti alle imprese.
Le collaborazioni con enti di ricerca hanno consentito, poi, di mettere a sistema
le diverse competenze e conoscenze presenti sul territorio, per l’attuazione di
specifici progetti di comune interesse.
La Fondazione Torino Wireless ha in corso accordi con quattro enti – l’ISMB, il
Politecnico di Torino, il CSP e l’Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di
Torino (I3P) – che soddisfano a diverso titolo reciproci interessi ed esigenze nel
campo della proprietà intellettuale, per la disponibilità continuativa di specialisti
tecnologici e gestionali, per lo sviluppo di progetti, per le attività di sviluppo e
accelerazione di nuove imprese.
Sono stati inoltre predisposti, concordati e firmati ulteriori accordi di promozione
e collaborazione volti a promuovere azioni specifiche di disseminazione scientifica
e di formazione, nell’ottica di favorire lo sviluppo di settori tecnologici ad alta
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Altra iniziativa, volta a facilitare la comprensione e le potenzialità di sviluppo
dell’attività di ricerca, è la formazione sui temi tecnologici. In questo ambito
rientra il Master on Navigation and Related Application, promosso dalla
Fondazione, insieme al Politecnico, all’Università di Torino, all’Istituto Nazionale
Metrologico Galileo Ferraris e all’ISMB, con il patrocinio dell’Office for Outer Space
Affaire delle Nazioni Unite. Il Master, che accoglie studenti da tutto il mondo, è
stato istituito per creare le competenze necessarie per il funzionamento della
Precision Timing Facility (PTF), stazione a terra per la generazione del segnale di
tempo del sistema Galileo, e per formare le risorse umane che potranno lavorare
in tutti quei settori scientifici e industriali legati alla realizzazione del sistema di
navigazione satellitare e alla produzione dei servizi a esso connessi.
Infine, un’ulteriore attività che contribuisce a indirizzare la ricerca e a stimolarne lo
sviluppo è la preparazione di bandi tematici, ovvero bandi di ricerca applicata.
1.2 I risultati conseguiti
Bando Galileo
Nel contesto delle attività legate al più ampio progetto che interessa la piattaforma
Galileo, a fine 2005 è stato emesso un primo bando tematico, il Bando Galileo,
del valore di 1,5 milioni di euro, finanziato al 70% dalla Fondazione e riservato alle
PMI che intendono realizzare le attività progettuali nel territorio piemontese.
Il Bando propone la realizzazione di programmi di Ricerca e Sviluppo rivolti alla
definizione e realizzazione di dimostratori sia degli apparati di terra, sia dei servizi
e delle applicazioni, nell’ottica di promuovere l’interesse delle PMI e stimolarle
nell’individuazione delle potenzialità industriali e commerciali che il futuro sviluppo di
Galileo renderà attuali. La risposta del territorio è stata molto positiva: 25 i progetti
di ricerca presentati da gruppi di PMI, per un totale di 65 aziende partecipanti.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
potenzialità di business. Fra questi, merita un rilievo particolare la rete di
eccellenza NEWCOM che raccoglie circa 60 centri di ricerca europei (pubblici
e privati), coordinati dall’ISMB, sulla tematica delle reti mobili di IV generazione.
Questa rete, che ha ricevuto un considerevole finanziamento all’interno del Sesto
Programma Quadro della Commissione Europea, rappresenta un’opportunità
quanto mai significativa per azioni che, partendo dall’interscambio dei risultati
conseguiti, pervengano allo sviluppo di innovazioni in termini di brevetti e start–up
e, più in generale, di opportunità di trasferimento tecnologico. A tale scopo Torino
Wireless insieme a I3P ha organizzato e sponsorizzato la prima edizione della
Winter Business School di NEWCOM e un concorso, all’interno della rete stessa,
per nuove idee di innovazione e business.
19
Nella tabella 1 sono riportati i cinque progetti vincitori e le 17 aziende coinvolte.
Progetto
Dominio
Costo
Ammesso
(*)
TERRA
Localizzazione in ambito alpino,
aree remote, infoturismo
320
213
BPG Radiocom
Advantec
GLAD
Monitoraggio e sorveglianza su
mezzi aerei
233
167
Aris
Axis
Divitech
Carretto
Gestione flotte veicoli in affitto
255
155
Sistemobile
Emotive
Sicurezza trasporto su rotaia
326
252
MGV
DMD Computers
DMA
276
Consoft Sistemi
CS Domotica
Ecostudio
Hal Service
Tecnes Consulting
Degama
Guard
RITIRO
Tracciamento trasporto merci
pericolose
381
Quota
Finanziata
(*)
Imprese
(*) migliaia di euro
Tabella 1: progetti finanziati dal Bando Galileo di Torino Wireless
Fondi regionali DOCUP – Misura 3.4
La Fondazione Torino Wireless ha presentato, unitamente ad altre strutture
pubbliche e private, la candidatura di cinque progetti, tre dei quali sono stati
approvati per un finanziamento di 8,4 milioni di euro (il valore totale dei
progetti è di 12,1 milioni di euro):
• l’orologio assistivo DREAM (Dispositivo Rilevazione Emergenze Anziani e
Malati), per l’assistenza domiciliare agli anziani, che, grazie a un insieme di
sensori integrati, è capace di monitorare alcuni parametri fisici (temperatura,
posizione, luminosità del contesto ecc.) e inviarli in tempo reale tramite
comunicazione radio a un centro di raccolta dati;
• il Progetto GAL–PMI (Anticipando GALileo: Prodotti e servizi a supporto della
Mobilità e della sIcurezza) per la realizzazione di servizi, collegati al sistema Galielo,
per il controllo degli accessi, la gestione delle emergenze e la certificazione delle
transazioni finanziarie;
• il Progetto IRGAL per lo sviluppo di un ricevitore multifrequenza del segnale
Galileo (ricevitori GNSS software–defined–radio);
20
Le proposte sono state valutate da un’apposita commissione composta da esponenti del mondo
accademico (Politecnico di Torino, ISMB), industriale (Telecom Italia) e istituzionale (Galileo Joint Undertaking,
Agenzia Spaziale Italiana) del settore aerospazio e telecomunicazioni.
Fondi MIUR
Come indicato nell’Accordo di Programmazione Negoziata, il MIUR sostiene
finanziariamente il Distretto attraverso l’erogazione di bandi tematici: un
finanziamento da 26 milioni di euro suddivisi in tre bandi da avviare entro il 2007.
Nell’aprile 2006, il primo bando (pubblicato il 18 agosto 2004) ha visto completare
l’istruttoria e il 31 maggio dello stesso anno una commissione ministeriale, dopo
una selezione di 28 progetti per un totale di 60 imprese, ha dato approvazione a
tre progetti, con un costo ammesso di circa 10 milioni di euro e un finanziamento
a valere sul fondo FAR di oltre 7,5 mlioni di euro:
• Open Gate, che si pone l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di servizi per
l’infomobilità e il controllo della congestione del traffico stradale;
• Meadow, che intende sviluppare una soluzione di wireless home networking
completamente autorganizzante per un’interconnessione sicura e trasparente
all’utente di dispositivi digitali per l’intrattenimento e il controllo della casa (TV
set, PC, MP3, camera, playstation);
• CCM, che intende fornire servizi informativi completi dati, voce e video, su
protocollo IP in reti WAN anche su linee di trasmissioni radio, eliminando gli
attuali problemi di hand–over delle comunicazioni multimediali in ambienti
multi–canale wireless.
Quota
Finanziata
(*)
Investimento
Totale
(*)
Imprese
OPEN GATE
4,7
5,5
Axis, Mizar (PMI)
CRF, Telecom, 5T, CSST, Magneti
MEADOW
2,2
3,8
Consoft, Solve.it,
Alto Sistemi, Mediaservice (PMI)
ST, CRF
CCM
0,6
0,7
EDM, HDT (PMI)
Progetto
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
I progetti coinvolgono in fase esecutiva grandi imprese come Centro Ricerche
Fiat, Telecom, Alenia Spazio, Altec, Sepa, Accent, Motorola e oltre 40 PMI e
hanno raccolto quasi l’80% delle disponibilità del bando, indirizzando circa la
metà degli investimenti ad attività di Ricerca e Sviluppo interne alle imprese, con
la previsione di realizzare 10 dimostratori allo stadio precompetitivo in 18 mesi.
(*) milioni di euro
Tabella 2: progetti finanziati dal Bando FAR
21
Per coniugare i tempi dell’innovazione con quelli di gestione dei bandi e rafforzare
la capacità di incidere nel processo innovativo delle ICT presso le imprese,
così come raccomandato dagli indirizzi regionali, la Fondazione ha proposto
di aggiornare l’Accordo di Programmazione Negoziata al fine di poter utilizzare
per le risorse FAR residue (oltre 16 milioni di euro) l’art. 13 del DM 593/2000
(invece dell’art. 12 usato nella call precedente), che prevede la possibilità di
una procedura concertata attraverso un parco progetti coordinato dal Distretto.
L’aggiornamento dell’Accordo di Programmazione Negoziata è stato approvato
e conseguentemente si stanno iniziando ad analizzare i settori di intervento (ad
esempio multimedia, wireless factory, ricevitori Galileo, robotica mobile, energy
network) che dovrebbero permettere di attivare già entro l’anno 2007 investimenti
per circa 26 milioni di euro con il supporto del fondo FAR, in attesa dell’applicazione
del nuovo fondo unificato per la ricerca FIRST.
Design Center di microelettronica
Il Design Center di microelettronica, costituito nel 2005 grazie alla partnership
fra Torino Wireless, ISMB e Accent, ha raggiunto nel 2006 il pieno regime,
impegnandosi in “progetti per filiera”, ovvero nello sviluppo di dispositivi condivisi
o piattaforme comuni ad alta tecnologia.
Notevoli sforzi sono stati indirizzati a far conoscere i servizi offerti dal Design Center
ad aziende non ICT, allo scopo di introdurre innovazione di prodotto in settori
tradizionali, che da tali tecnologie possono trarre un forte vantaggio competitivo
in termini di innovazione di prodotto e di upgrade tecnologico. Si è pertanto creato
un data base contenente circa 900 medie aziende (con fatturato maggiore di 5
milioni di euro), appartenenti ai settori del bianco, del freddo, dell’impiantistica e
automazione, dell’agroalimentare. Si è quindi organizzato un incontro presso la
Camera di commercio di Torino dal titolo “Dal volume al valore”.
Anche grazie a questa attività informativa, è stata avviata una collaborazione con
il Distretto Rubinetterie del Piemonte Nord Orientale per la realizzazione di
una piattaforma tecnologica comune con interfacce personalizzabili. In ambito Galileo, il centro ha iniziato la progettazione del ricevitore RF per
Galileo, giungendo all’individuazione di una nuova architettura di ricevitore, ora
in fase di brevettazione.
Sono inoltre state condotte alcune analisi di fattibilità, relative ad esempio a: • carte magnetiche ad alto livello di sicurezza, • metodi di cooperazione tra sistemi inerziali e satellitari,
• integrazione di trasmissione WiFi in dispositivo bluetooth.
Sono stati inoltre sviluppati tre progetti nell’ambito del meteering, embedded
sotware e ricevitori Burst Mode.
L’attività del Design Center ha anche contribuito al proprio autofinanziamento
fatturando circa 120 mila euro a fronte dei servizi resi.
22
Risorse umane
Costituito nel 2006, il Dipartimento Grandi Progetti e Bandi Tematici si avvale
di risorse di alto profilo tecnico, che presidiano le attività di progettazione di
programmi di Ricerca e Sviluppo, denominati macroprogetti, con particolare
riferimento a temi importanti e di impatto quali Galileo, infomobilità, logistica ed e–
health e coordinano progetti, di entità significativa, in cui intervengono, in aggiunta
alle competenze del mondo della ricerca e della grande impresa, le capacità delle
PMI a maggior potenziale di crescita.
Il Dipartimento è composto dalle seguenti figure:
• un responsabile, con esperienza pluriennale nella gestione di progetti di Ricerca
e Sviluppo nel settore delle telecomunicazioni;
• un senior project manager, con background ingegneristico ed esperienza
pluriennale nella preparazione di progetti di Ricerca e Sviluppo;
• un senior project manager, con background fisico–ingegneristico ed esperienze
internazionali nel campo della consulenza su attività di Ricerca e Sviluppo;
• un senior project manager, con background economico–ingegneristico ed
esperienza nella gestione di processi e progetti complessi;
• un senior project manager, con background informatico ed economico ed
esperienza come manager nel settore pubblico;
• un senior project manager, con background ingegneristico ed esperienza nella
conduzione di progetti nell’ambito ICT e microelettronico;
• un senior project manager, con background fisico–ingegneristico ed esperienza
decennale nell’ingegnerizzazione di prodotto, nel controllo di processo e attività
di gestione di progetti e processi complessi;
• un ricercatore senior, rientrato in Italia dopo cinque anni di lavoro in California,
con esperienza in fotonica e microelettronica;
• tre ricercatori, con esperienza in embedded systems e microelettronica.
Risorse economiche
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
1.3 Le risorse utilizzate
Le risorse utilizzate nella realizzazione dei Grandi Progetti e nella preparazione
dei bandi corrispondono al costo del personale, fra dipendenti, collaboratori a
progetto e consulenti, che è pari a un milione e 45 mila euro, per l’anno 2006.
23
2. La proprietà intellettuale per valorizzare e
supportare lo sviluppo innovativo
Nell’ambito di un distretto ad alta tecnologia, la proprietà intellettuale in genere
e i brevetti, come forma principale di protezione delle creazioni intellettuali a
contenuto tecnologico, rappresentano un indubbio fattore di raccordo tra il mondo
della ricerca e il mercato. Protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale
della ricerca pubblica significano essenzialmente un miglioramento del rapporto
tra investimenti in Ricerca e Sviluppo e misura dell’impatto sulla realtà economica
e sociale in termini di nuovi prodotti, processi perfezionati, nuove aziende a elevato
potenziale di crescita.
Un sistema equilibrato di gestione della proprietà intellettuale deve coniugare la
fondamentale esigenza di divulgazione scientifica con la necessità di un
rapido raggiungimento del mercato da parte della tecnologia, attraverso
strumenti capaci di assicurare un vantaggio competitivo, preservando e, anzi,
incrementando gli incentivi, anche individuali, all’innovazione.
2.1 Le azioni poste in essere
Per favorire il processo di trasferimento delle conoscenze scientifiche e
tecnologiche basato sulla proprietà intellettuale, a partire dal 2004, la Fondazione
Torino Wireless ha attivato il Progetto IAM – Intellectual Asset Management,
finalizzato sia a generare, gestire e valorizzare la proprietà intellettuale derivante
dal circuito della ricerca pubblica, sia a facilitare il raccordo tra mondo accademico
e realtà imprenditoriale.
Sono partner del Progetto IAM il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di
Torino, l’ISMB e l’Istituto di Elettronica e di Ingegneria dell’Informazione e delle
Telecomunicazioni del CNR; una lettera d’intenti è stata siglata anche con il CirPark.
Le attività coinvolgono anche, a diverso titolo, altre istituzioni locali, nazionali e
internazionali: il settore brevetti della Camera di commercio di Torino, il Network
Italiano per la Valorizzazione della Ricerca, la rete europea ProTon, l’Istituto per
la Promozione Industriale presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ufficio
Italiano Brevetti e Marchi, la Licensing Executive Society.
Il Progetto IAM prevede che tutte le azioni necessarie a proteggere, attraverso i
diritti di proprietà intellettuale, la conoscenza scientifica e tecnologica del Distretto
siano svolte in maniera integrata da apposite figure professionali della Fondazione,
gli intellectual asset manager, secondo un modello di filiera di tutte le fasi che
conducono alla realizzazione dei processi di produzione industriale.
24
2.2 I risultati conseguiti
A fine 2006 i brevetti depositati con enti pubblici di ricerca sono 43, di
cui 27 licenziati, mentre le imprese assistite sulla proprietà intellettuale
sono 51, con sei brevetti depositati.
I brevetti originati dalle università sono spesso dati in licenza o, in alcuni casi,
contribuiscono a generare spin–off. Torino Wireless ha seguito la nascita di tre
spin–off licenziatarie di proprietà intellettuale: NLab con tre brevetti, Lachesi, con
un brevetto e TTW con 10 brevetti. Tutte e tre le società hanno sede nell’Incubatore
del Politecnico di Torino I3P.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
L’azione degli intellectual asset manager inizia con l’assistenza ai ricercatori
già in fase di pianificazione delle attività di Ricerca e Sviluppo, attraverso il
posizionamento della ricerca rispetto alla proprietà intellettuale esistente e attesa.
In fase di esecuzione, i ricercatori sono monitorati costantemente per essere
aiutati nell’identificare prontamente i “trovati” proteggibili.
A partire dal 2005, si è svolta un’intensa attività di sensibilizzazione alla
proprietà intellettuale, che ha visto coinvolti in percorsi formativi gli attori
principali di questo processo: i ricercatori, il personale amministrativo degli enti
– impegnato nella fase propriamente strategica e in quella più commerciale di
predisposizione dei contratti di ricerca con soggetti esterni – e le PMI. Queste
ultime hanno partecipato agli incontri di formazione organizzati dalla Fondazione
e, anche grazie alla migliore comprensione del funzionamento del sistema di
proprietà intellettuale, si sono cimentate, in alcuni casi, in attività di protezione
dell’innovazione. Gli incontri, oltre a fornire informazioni sul tema della proprietà
intellettuale, hanno rappresentato un’occasione per stringere collaborazioni.
A partire dalla seconda metà del 2005, la Fondazione ha predisposto una specifica
linea di supporto brevettuale alle PMI, oltre ai canali di assistenza già attivati;
questa forma di intervento ha portato al deposito di sei domande di brevetto per
diverse aziende, oltre che a numerose valutazioni di potenziali tecnologie.
Il supporto fornito dalla Fondazione Torino Wireless ai ricercatori e alle PMI consiste
in contributi tecnici diretti alla identificazione delle soluzioni proteggibili, di ricerca
dello stato dell’arte, di posizionamento della protezione, nonché di definizione e
attuazione di strategie di sfruttamento.
Non ultimo, il Dipartimento IAM è stato e rimane costantemente impegnato sia in
attività di istruttoria tecnologica sulle imprese candidate a investimenti nel capitale
di rischio (due diligence), sia nel supporto alle start–up e agli spin–off accademici,
contribuendo alla formazione del capitale strutturale intangibile fin dalle prime fasi
della vita d’impresa.
25
Attività svolte
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Potenziali brevetti valutati
19
35
15
Servizi di consulenza erogati a PMI
15
47
40
Deposito brevetto per PMI
–
5
1
Domande brevetto depositate ricerca pubblica
13
20
10
Brevetti licenziati
7
10
10
Brevetti licenziati a partecipate da PHT *
–
4
4
2
35 partecipanti
6
100 partecipanti
2
50 partecipanti
Seminari formativi
* Alcuni importanti brevetti di titolarità Torino Wireless e dei partner del Progetto IAM sono licenziati in
esclusiva e a titolo oneroso a start–up e spin–off partecipate da Piemontech.
Tabella 3: le principali attività del Dipartimento IAM
Le 51 imprese assistite dal Dipartimento IAM sono: Dynamic Fun,
Lachesi, Exway, Seac02, Xanto Technologies, SPID, RM Sistemi
Elettronici, APR, Artexe, Sofca Project, TSA, ATO – TEC, CMV Group,
WebOn4, CS Domotica, G.W.M. Yachting Innovation, IPSA, Cultraro,
Rivetti Grafica, Ages Industriale, Guglielmi, Sistematica, Regola, Nemo
Lab, Artcommunications, Visualtek, Laser, Atlantic Sky, Genicode,
Ulixe, Kriptel, Intellisemantic, Teragate, Electro Power Systems,
Evolvendo, Inrete, L.T.T., Hypersystems, DMA, ISDG, Altair Engineering,
Sistemobile, Chi–Lab, Simet, Alfa Layer, Easy Lab, LCT Infotelematics,
Video Assistech, Euroconcepts, C–Labs, Hicare.
2.3 Le risorse utilizzate
Risorse umane
26
Il Dipartimento IAM è composto dalle seguenti figure:
• un responsabile, con esperienza decennale nel settore della proprietà
intellettuale e del trasferimento tecnologico, già licensing manager dell’Office
of Technology Transfer della University of California System (Oakland, USA);
• un senior asset manager, con esperienza nel settore della proprietà intellettuale,
del diritto amministrativo, del diritto societario;
Risorse economiche
Le risorse economiche utilizzate dal Dipartimento corrispondono al costo del
personale, che nel 2006 è stato di 170 mila euro, e ai costi sostenuti per i depositi
delle domande di brevetto, come indicato nella tabella seguente.
Domande di brevetto depositate
Costo (*)
Anno 2005
Anno 2006
25 (di cui 5 per PMI)
11 (di cui 1 per PMI)
95
262
(*) migliaia di euro
Tabella 4: costi relativi al deposito delle domande di brevetto
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
• un junior asset manager, già ricercatore e titolare di una domanda di brevetto
nel settore delle telecomunicazioni, con Master in OCPT conseguito presso il
Politecnico di Torino.
27
3. L’accelerazione d’impresa per creare e far
crescere le imprese ICT
La crescita e lo sviluppo di un Distretto, basato su tecnologie a rapido tasso di
evoluzione e sulla presenza prevalente di PMI, dipendono in buona parte dalle
possibilità di accelerazione delle imprese del territorio. È necessaria, infatti, la
presenza di soggetti e strumenti volti a favorire il passaggio dalle idee alla
creazione di nuove imprese o di nuovi progetti d’impresa, nonché i
trasferimenti di conoscenze e di tecnologie che favoriscano l’innovazione e quindi
lo sviluppo delle imprese esistenti.
3.1 Le azioni poste in essere
In risposta a tali esigenze la Fondazione Torino Wireless ha predisposto il Progetto
PMI, con cui, nel corso degli anni:
• ha favorito la creazione di nuove imprese,
• ha sostenuto le PMI nei primi anni di attività
• e ha offerto alle imprese ICT – o che utilizzano le ICT in termini di vantaggio
competitivo per la loro attività – la possibilità di accedere ad attività di ricerca e
innovazione altrimenti troppo onerose.
Il Progetto si rivolge sia ai portatori di idee che intendono costituire un’azienda sia
alle aziende già costituite, offrendo iniziative e servizi per l’accelerazione,quali:
• azioni di trasferimento tecnologico, mettendo in contatto le aziende interessate
all’innovazione nel settore delle ICT con i centri di ricerca e con le aziende
complementari del territorio,
• azioni di rafforzamento e condivisione delle competenze,
• consulenza sulle strategie di mercato da seguire,
• attività di valorizzazione della proprietà intellettuale.
Fra le attività rivolte alle sole start–up la Fondazione collabora con I3P nella
sponsorizzazione della business plan competition “START CUP“, edizione
piemontese del Premio Nazionale dell’Innovazione. In questo contesto, Piemontech
investe fino a 50 mila euro nel capitale dell’azienda prima classificata.
3.1.1 La metodologia di selezione e valutazione
28
Tutti i servizi di accelerazione di impresa forniti da Torino Wireless prevedono un
rigoroso processo di selezione delle idee e delle imprese più innovative dal
punto di vista tecnologico e di mercato, attraverso una fase iniziale di acquisizione
di informazioni, con la compilazione di un questionario e un successivo colloquio
PMI esistenti
Due
Diligence
Interventi avanzati
Valutazione
Investimento
SERVIZI A PAGAMENTO
SERVIZI CON
ROYALTIES
TW NETWORK
PROGETTO PMI
PROGETTO START–UP
Industry
analysis
Interventi base
2° valutazione
I3P
ISMB
Piemontech
Seed K
Innogest
Capital
Imprese
Hi–Tech
Accelerate
Angel K
Investimenti
privati
VENTURE CAPITAL
INTELLECTUAL ASSET MANAGEMENT
Intervista
1° valutazione
ANALISI / SELEZIONE /
SUPPORTO
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
ISMB
Aggiornamento
Analisi
Aziende da
Incubatori
Un team di attori dedicati
Database
Imprese
ICT
Piemonte
Start–up
Spin–off
REGISTRAZIONE / SCOUTING
di approfondimento tecnico e di business con esperti e consulenti tecnici
che collaborano con la Fondazione. Al 31 dicembre 2006, hanno compilato il
questionario 1.420 imprese, di cui 332 sono state intervistate e valutate. Per oltre
70 di queste ultime è stata realizzata un’industry analisys, vale a dire un primo
studio di consulenza strategica.
Figura 5: il processo di selezione e valutazione delle aziende
29
Figura 6: evoluzione del Progetto PMI
30
Avvio
interventi
base e
avanzati
Inizio Rapporto
di Monitoraggio
Bando FAR
SAL = riunioni settimanali sullo Stato Avanzamento Lavori
PM = Project Management
Questionario
ICT
2° CALL:
16/10/04
– 31/01/05
Dossier
elettronici
aziende
Workshop /
Gestione
seminari tecnici
amministrativa
degli interventi
Rapporto di
Monitoraggio
2005
7° CALL
Apr 2006
Lug 2006
Dic 2006
2006
Gen 2006
6° CALL:
01/04/06
– 30/09/06
PMI
Satisfaction
Survey
Modello di
Rating
Comitato di
valutazione
3 Dipartimenti
accelerazione
4° + 5° CALL:
01/06/05
– 31/03/06
Gen 2005
Mag 2005
3° CALL:
01/02/05
– 30/05/05
Strutturazione
Processo
(PM, SAL)
Set 2004
Dic 2004
2004
Gen 2004
Metodologia:
• Industry
analysis
• Valutazione
tecnica
• Ruolo del
referente
tecnico
Interviste
Specifiche DB
Progettazione:
• Allegato
tecnico
• Partner
coinvolti
• Risorse
2003
Mag 2003
Giu 2003
Set 2003
1° CALL:
01/08/04
– 15/10/04
3.1.2 Gli interventi di supporto
L’applicazione del Modello di Rating, oltre a definire la selezione delle imprese,
consente alla Fondazione, da un lato di maturare un’approfondita conoscenza
delle stesse e di intervenire proattivamente suggerendo alla singola azienda le
iniziative di accelerazione necessarie, e dall’altro di sviluppare analisi statistiche
propedeutiche ad azioni su un intero settore (ad esempio, politiche di clustering).
Questa attività costituisce il front–end nei confronti di tutte le idee o imprese che
si rivolgono alla Fondazione e che, a fronte di un esito positivo della valutazione,
sono indirizzate ai servizi di accelerazione erogati dai vari Dipartimenti.
La Fondazione, così, propone alle aziende un percorso di crescita continuo,
mettendo a sistema tutti i servizi dei diversi Dipartimenti (figura 5, supra); ciò ha
consentito di cogliere tutte le opportunità di sviluppo imprenditoriale.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
Durante il 2006, il Progetto PMI ha maturato la propria struttura, diventando
maggiormente selettivo, ampliando le linee di azione sulla singola impresa, e
strutturandosi per dare un supporto proattivo e continuativo nel tempo alle PMI.
Inoltre, è stato sviluppato insieme alla Fondazione FinancIdea un Modello di
Rating, capace di rappresentare in modo efficace le informazioni relative a tutte
le differenti fasi di analisi e valutazione di un’idea o impresa e di generare una
valutazione sintetica delle capacità di accelerazione delle aziende.
Le caratteristiche distintive del modello sono:
• selettività – il modello è uno strumento volto a far emergere e premiare l’eccellenza;
• capacità predittiva delle potenzialità di successo dell’azienda – valuta
la capacità di crescita e sviluppo di un’impresa analizzando interattivamente le
dimensioni di innovazione tecnologica e potenziale di business;
• funzionalità rispetto alla valutazione di iniziative high technology, anche
applicate a settori tradizionali, integrando le valutazioni analitiche (industry
analysis, valutazione tecnica, due diligence) senza sostituirsi a esse;
• scalabilità e applicabilità in ogni fase del processo decisionale di Torino
Wireless, apertura e flessibilità a ogni evoluzione delle linee di azione;
• univocità e oggettività rispetto al valutatore, permettendo comunque di
recepire le specificità di ogni singolo caso.
Il risultato di tale analisi viene visualizzato in una pagina di sintesi dell’azienda
contenente informazioni su:
• rating attuale dell’azienda,
• punti di forza,
• aree di criticità (dove è opportuno investire, se l’azienda viene giudicata con un
buon potenziale di crescita).
Il Rating di Torino Wireless, frutto di un percorso di analisi congiunta tra gli attori del
Distretto, è in fase di valutazione da parte del sistema bancario come strumento di
supporto alla decisione nell’erogazione del credito alle PMI innovative.
31
Le idee e le imprese selezionate possono accedere – sotto regime de minimis
– a uno o più interventi di supporto, erogati direttamente o con il supporto degli
istituti di ricerca, che si distinguono in:
1.analisi e valutazioni tecniche e di mercato;
2.consulenze (per un valore inferiore a 20 mila euro):
• consulenze manageriali – industry & market assessment, modello di business,
elementi di business planning, consulenze personalizzate per casi specifici;
• consulenze tecniche personalizzate sulle richieste delle aziende;
• studi di fattibilità – valutazione, sotto il profilo tecnico e delle variabili costo–
benefici–rischi connessi, delle idee progettuali presentate dall’azienda in
vista di una realizzazione prototipale;
• assistenza alla preparazione di proposte di progetto – valutazioni preliminari
di adeguatezza (ammissibilità, tipologia ecc.) e supporto alla redazione della
domanda di finanziamento, sia come progetto tecnico (compresa la ricerca
dei partner) sia in termini burocratico–amministrativi;
• ricerca delle fonti di finanziamento più indicate alle esigenze dell’impresa;
• consulenza in materia di proprietà intellettuale – Progetto IAM (Dipartimento
IAM e Affari Legali);
• supporto di carattere finanziario in termini di:
– presentazione e accompagnamento per la valutazione di investimento da
parte di Venture Capital (Dipartimento Finanza e Business Development,
Piemontech, Innogest Capital);
– presentazione e accompagnamento verso istituti di credito per accesso
al credito agevolato (Dipartimento Finanza e Business Development,
Innogest Capital);
• supporto alla definizione della strategia commerciale (Dipartimento
Networking e Internazionalizzazione);
• supporto alla definizione della strategia di comunicazione e consulenza in
materia di comunicazione (Ufficio Comunicazione);
3. sviluppo di progetti (per un valore superiore ai 20 mila euro):
• progettazione e realizzazione di progetti di ricerca (apparati e servizi) – in
collaborazione con l’azienda supportata, viene impostato il progetto e sono
individuate e fornite le risorse di ricerca per la sua realizzazione, talvolta gli
spazi di laboratorio necessari, in particolare per il caso di dimostratori;
• valutazione con prove e collaudo (testing) – definite le azioni di prova,
sono fornite le risorse specializzate (competenze e strumenti) per le prove,
comprensive di attività di certificazione;
• prototipazione e sviluppo di sperimentazioni in campo (field trial) – in
collaborazione con l’azienda supportata, viene impostata e sviluppata la
sperimentazione nel contesto operativo adeguato (ad esempio in relazione
a esigenze e modalità, anche normative, espresse da enti pubblici);
32
Articoli 87 e 88 (detti “de minimis”) del “Trattato sugli aiuti di importanza minore” applicato dal
Regolamento CE 1998/2006, secondo cui, nell’arco di tre anni, gli aiuti pubblici percepiti dalle imprese non
possono superare la soglia dei 200 mila euro.
L’attività di accelerazione di impresa è guidata dalla precisa volontà di non
orientare il sostegno al mero aiuto economico, ma di innescare processi di
crescita che, a fronte di un determinato sforzo economico, possano generare più
ampi ritorni per l’impresa e per il territorio. Anche interventi di valore economico
limitato, quindi, possono dare ritorni significativi: la crescita di competenze per
l’azienda e il territorio, infatti, non è necessariamente funzione solo del valore
dell’investimento, ma anche del trasferimento di conoscenze e della possibilità
di poter mettere in piedi un supporto a tutto tondo non solo per lo sviluppo del
prodotto, ma anche per il sostegno dello stesso nell’immissione sul mercato.
3.2 I risultati conseguiti
Complessivamente, nel Progetto PMI, dall’inizio dell’attività nel settembre del 2003
al 31 dicembre 2006, sono stati investiti 8,3 milioni di euro, di cui 1,8 impiegati
direttamente per la realizzazione di prototipi e prodotti con progetti avanzati.
Attività svolte
Anno 2003
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Imprese contattate
800
200
105
315
Imprese analizzate
22
108
128
74
Industry analysis
–
11
32
30
Consulenze
–
60
108
336
Sviluppo Progetti
–
1
11
17
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
• supporto tecnologico per lo sviluppo di circuiti integrati – fattibilità,
valutazione costi, potenziale di mercato nel settore specifico, accesso alla
service supply chain – comprensivo, ove opportuno, anche di attività di
progettazione microelettronica e ingegnerizzazione, attraverso l’accesso al
Design Center, creato in collaborazione con l’ISMB e Accent.
Oltre alle attività e ai servizi specifici indicati, il Progetto PMI prevede un attività
di controllo qualità, volta a monitorare i risultati conseguiti, valutare le criticità e
definire quindi modifiche e aggiornamenti nei processi.
Tabella 5: andamento delle attività del Progetto PMI dal 2003 al 2006
Corrispettivo valore di mercato
33
I 532 interventi effettuati hanno coinvolto 182 aziende; di questi 129 riguardano
attività di networking, 73 di industry analysis, 28 di formazione, 137 di consulenza,
37 di business planning, 30 di assistenza alla progettualità, 3 relativi a studi di
fattibilità, 66 di assistenza alla proprietà intellettuale, 29 per la realizzazione di
progetti di Ricerca e Sviluppo (figura 7).
Studio di fattibilità
Progetti di Ricerca e Sviluppo
Assistenza alla Progettualità
Business
Plan
Proprietà
intellettuale
Consulenza
Networking
Industry analysis
Formazione
Figura 7: i 532 interventi erogati dall’inizio del Progetto al 31 dicembre 2006 suddivisi per tipologia
I 29 interventi avanzati hanno portato a sviluppare 12 prototipi e dimostratori, 15
prodotti innovativi pronti per il mercato, 6 brevetti depositati con PMI e l’apertura
di canali per collaborazioni tra PMI e grandi aziende o clienti importanti.
L’innovazione nelle ICT è il motore per il rafforzamento e la crescita dei settori
tradizionali (non ICT). Partendo da questo presupposto, nel 2006 sono stati sviluppati
cinque progetti di Ricerca e Sviluppo nei settori energia, aerospaziale, prodotti per
disabili, sanità, monitoraggio strutturale (tabella 6, sotto la voce “altro”).
34
N° Progetti
E–Health
5
RFID
2
Sensoristica
6
Web & Multimedia
6
eSecurity
3
Remote Mgmt & Control
1
Meccatronica
1
Altro
5
Tabella 6: settori in cui sono stati avviati 29 progetti per lo sviluppo di prototipi e dimostratori
Le 182 imprese accelerate sono: 21 Media; 3A; 5T; Accademia
Software; Actua; Aethia; Ages Industriale; Alfa Layer; Alps Telecom
Software; Apavadis; Altair Engineering; Alto sistemi; ANC – Applied
Neural Computing; Appel Elettronica; Apr; Area Sistemi; Ars media;
Artcommunications; Artexe; Atlantic Sky; ATO – TEC; Axis Automazione;
Axon Italia; Biosearch; Blackbirds; Bnc Elettronica; C System; Capetti
Elettronica; Carcerano; Carlo Gavazzi Space; Casper Technology; Cefin
Systems Italia; Celi; Citec; C–labs; Click2net; Cmv Group; Co.mec.;
Comtest wireless; Consoft sistemi; Copernico paghe; Cs domotica;
CSST; Cultraro; Delos; Demitalia; Demagas; Ditta Stella; Divitech;
Dma; Dmd computers; Domosette; Dott. ing. A. Modiano; Dylog italia;
Dynamic Fun; E.com; Easy Lab; Edm Informatica; Eicas Automazione;
Electro Power Systems; Elem; Elex; Emisfera; Equars; ERPLAN; Erxa;
Essentia; Etica; Euroconcepts; Euro Display; Eurotek; Evolvendo;
Exwai; Fast POF; Fluidtime; G.w.m. Yachting Innovation; Genicode;
Greenbit; Gruppo Ribes; Gruppo Sisge; Guglielmi; Hdt team; Hello
Truck; Picare; HSCustom; Hypersystems; Il Village; Incas; Incomedia;
Inrete; Intellisemantic; IPSA; ISDG; KGR Elettronica; Lachesi; Laser;
LCT Infotelematics; Leonardo Web; Logan Orviss Italia; Logosystem;
LTT; Lucika; Mattioli; Mcomm; Mc4software; Mect; @Mediaservice.net;
Microcinema; Microntel; Minteos; Nekhem; Nemo Lab; Net surfing;
Net team; Nice; N–lab; Olamef; O.R.S.; Papiro; Pentex; Photovox;
PLM SYSTEMS; Prima Electronics; Prototipo engineering; Putetto
Impianti; Qso Italia; Regola; Reply; Rfid@work; RGI; Rivetti grafica;
Rm sistemi elettronici; Rubinetterie Ritmonio; Sasso; Sbs; Sc–aip; Sea
Marconi Technologies; Seac02; Semar; Sepa; Sicme Motori; Silentron;
Silicon Biosystems; SIMET; Sinapsi; Singular ID; Sintesi; Sintresis;
Sist&matica; SISTeMOBILE; Sofca project; SPID; SSB Progetti; Ssm;
Step informatica; Tecdis; Techexperts; Teoremi; Teragate; Teseo;
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
Settori
35
Tex97; Think Quality; Tidysoft; Tesse; Torino Autonomy (OL3); Tsa;
Ttw; Ubiquicom; Urmet domus net; Urmet Telecomunicazioni; Venco
computer; Videoassistech; Visualtek; Vprog eng. Vittore Girando;
Webon4; Webrainstorm; While 1; Wings; Xanto Technologies; Xor; XRD
Tools; Zumaglini Ulixe
Infine la Fondazione ha attrezzato un’infrastruttura con spazi e servizi offerti, a
prezzi di favore, a start–up ad alto contenuto tecnologico.
Insediamento start–up in spazi attrezzati
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Dynamic Fun
Xanto, Sicurante,
Axis Automazione
Caspertech,
Microcinema
Tabella 7: imprese insediate negli spazi attrezzati
L’offerta di spazi può rientrare negli interventi istituzionali di accelerazione
di impresa e come tale essere oggetto di finanziamento conformemente alla
normativa europea sugli aiuti di Stato (de minimis).
3.3 Le risorse utilizzate
Risorse umane
Nel corso del 2006 il Progetto PMI ha potuto contare su un combinazione di
risorse con esperienze e competenze fortemente complementari, al fine di coprire
efficacemente tutte le fasi di selezione e valutazione delle aziende, indirizzamento
e progettazione degli interventi, project management.
Nel dettaglio, il team è composto dalle seguenti risorse:
• cinque business analyst, laureati in Ingegneria gestionale o Economia e con
almeno un titolo post laurea (Master, Dottorato). Oltre a vantare un’esperienza
da due a cinque anni in questo ambito, tutti hanno ricevuto una specifica
formazione di sei mesi presso la Anderson School of Management della
University of California at Los Angeles (UCLA). Le caratteristiche distintive dei
profili possono essere riassunte nei seguenti punti:
– esperienza internazionale,
– forte interdisciplinarità e capacità di valutare iniziative ad alto contenuto di
tecnologia, su tematiche particolarmente innovative;
36
Risorse economiche
Le risorse economiche per la gestione del Progetto PMI sono rappresentate
sostanzialmente dal costo delle persone a esso dedicate, pari a 460 mila euro,
per l’anno 2006.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
• quattro referenti tecnici (di cui due part time), laureati in Ingegneria elettronica,
informatica e telecomunicazioni. I referenti tecnici hanno da 10 a 20 anni di
esperienza in contesti di Ricerca e Sviluppo (sia nel mondo dell’industria, sia
nel mondo della ricerca accademica). Le caratteristiche distintive dei profili
possono essere riassunte nei seguenti punti:
– esperienze di project management e nella gestione di progetti complessi in
ambito di Ricerca e Sviluppo,
– competenze tecniche di alto livello;
• un project manager senior (con otto anni di esperienza nel management
consulting ed esperienze di gestione di progetti complessi nel mondo ICT)
supportato da un project manager junior, entrambi laureati in Ingegneria
Gestionale.
37
4. Gli strumenti finanziari innovativi per
sostenere lo sviluppo dimensionale e
qualitativo delle imprese
La difficoltà di accesso ai capitali alternativi al credito bancario e la scarsa
disponibilità di strumenti finanziari sono una delle principali cause di rallentamento
nei processi di crescita dimensionale e di sviluppo di un tessuto imprenditoriale, in
particolare se costituito da PMI. È importante allora che il territorio sia in grado di
sviluppare strategie articolate di finanza e di dotarsi di strumenti per accompagnare
l’impresa innovativa nelle diverse fasi della sua vita.
4.1 Le azioni poste in essere
Per rispondere a questa esigenza, la Fondazione Torino Wireless ha sviluppato
competenze in grado di accompagnare gli imprenditori verso varie forme di
capitale. Inoltre, di fronte all’assenza di Venture Capital sul territorio nazionale,
la Fondazione ha promosso la costituzione di alcuni importanti veicoli finanziari
innovativi di early stage investing, strumenti cioè che si rivolgono a start–up o a
imprese con pochi anni di vita, supportandole nella prima fase di sviluppo.
La Finanziaria Piemontech, creata nel 2004 su iniziativa della Fondazione Torino
Wireless, che contribuisce con una dotazione di 1,1 milioni di euro, dispone a fine
2006 di un capitale di 2,5 milioni di euro e punta a raccogliere cinque milioni di
euro nei prossimi anni. Soprattutto, Piemontech si posiziona come catalizzatore
in grado di attirare nuovi investitori nel Distretto piemontese. Il fondo, che opera
all’interno dei confini regionali, si avvale dei contributi dei seguenti soci finanziatori:
Eurofidi, Unione Industriale di Torino, I3P (Incubatore Imprese Innovative del
Politecnico di Torino), Eporgen Venture, finanziaria focalizzata sugli investimenti
nel settore delle biotecnologie.
Piemontech investe nelle imprese partecipate un capitale di rischio tra i 20 mila
e i 200 mila euro (come tale opera nel settore chiamato angel investing) ed
entrando come socio attivo nei consigli di amministrazione delle società. Con
questo obiettivo la finanziaria si è dotata di due strutture di indirizzo: l’Advisory
Board, con compiti di valutazione degli investimenti, e l’Industry Board che
fornisce supporto alle aziende partecipate. Così Piemontech oltre a fornire
capitali a imprese nei primi stadi di attività, assicura anche un supporto
nella gestione corrente e nello sviluppo delle strategie di crescita.
38
Nel corso del 2006, di concerto con la Finanziaria Piemontech, Torino Wireless
ha promosso la costituzione di un Club degli Investitori che unisce una decina
di angel investor con la missione di co–finanziare, con capitale di rischio privato,
imprese innovative nel territorio e, nel contempo, inserire capitale imprenditoriale.
Infine, si è lavorato per incrementare la presenza di capitali sul territorio con la
costituzione del Polo del Venture Capital Italiano: 11 fondi che coprono tutti i
segmenti del mercato del Venture Capital (dall’angel investing all’early stage, fino
al late stage) e rappresentano complessivamente risorse finanziarie per circa un
miliardo di euro. Nato sotto la regia della Fondazione Torino Wireless e con la
collaborazione di Finpiemonte e del Politecnico di Torino, il Polo è costituito da sei
fondi italiani (Piemontech, Innogest Capital, Club degli Investitori, Strategia Italia,
Eporgen Venture e Principia Fund) e da cinque fondi internazionali (TLCom Capital,
Doughty Hanson &co Technology Limited, Intel Capital, 360 Capital Partner, Jupiter
Venture). Di grande valore strategico l’ubicazione della sede del Polo del Venture
Capital all’interno di I3P, nei locali della Cittadella Politecnica, dove la finanza può
quindi entrare in contatto anche fisicamente con l’innovazione.
Nel 2006 è stato lanciato il programma di Investor Readiness con l’obiettivo di
accompagnare le imprese più innovative e promettenti del territorio a incontrare
investitori in capitale di rischio operanti a livello italiano e internazionale. Il
programma assiste le imprese nella preparazione del business plan, le aiuta a
comprendere le logiche degli investitori e le indirizza verso gli operatori più adatti
con presentazioni ad hoc.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
Il secondo strumento, il fondo Alpinvestimenti, oggi rinominato fondo Innogest
Capital, è gestito da Innogest Società di Gestione del Risparmio S.p.A., costituita
nel 2005 da Torino Wireless insieme a Ersel Finanziaria S.p.A. e un team di gestori
di caratura internazionale. Il fondo si caratterizza come fondo mobiliare chiuso di
investimento, focalizzato nel segmento del seed capital, vale a dire in investimenti
iniziali tra i 200 mila euro e due milioni di euro in società giovani ad altissima
potenzialità di crescita. Il fondo ha come obiettivo quello di raccogliere 60 milioni
di euro da investire nel corso di cinque anni in oltre 30 start–up operanti nel Nord
Italia in settori ad alta tecnologia. Ad oggi Innogest Capital dispone di un capitale
di oltre 50 milioni di euro. Alcuni tra in principali investitori sono l’Istituto
bancario Sanpaolo IMI, la Fondazione CARIPARO, la Fondazione CRT, il Fondo
Next, lo European Investment Fund, Eurofidi.
39
4.2 I risultati conseguiti
Capitale sottoscritto al
31/12/2006 (*)
Capitale versato al 31/12/2006
(*)
1.100
1.100
Eurofidi
750
308
I3P
200
200
Unione Industriale di Torino
50
50
Eporgen Venture
400
400
2.500
1.758
Soci co–fondatori
Fondazione Torino Wireless
Totale
(*) migliaia di euro
Tabella 8: raccolta di capitali della Finanziaria Piemontech nel 2006
Risultati
2004
Risultati
2005
Risultati
2006
Nuove imprese valutate come potenziali investimenti
78
160
200
Nuove società partecipate
6
3
3
Ammontare finanziario investito nelle imprese (*)
450
510
1600
Partecipazione media nel capitale dell’impresa
20%
20%
20%
Indicatori
(*) migliaia di euro
Tabella 9: risultati di Piemontech
Settore
Imprese partecipate
ICT
C–Labs, Seac02, Xanto, Spid, Webon4, LCT Infotelematics
Meccatronica e Meccanica Avanzata
Servizi Avanzati
Altri settori
Lachesi, Cultraro
Dynamic Fun, Microcinema
N–Lab, DemItalia
Tabella 10: imprese partecipate da Piemontech
40
4.3 Le risorse utilizzate
Risorse umane
Il dipartimento di Finanza e Business Development è guidato da un senior
program manager, con esperienza decennale nei principali fondi internazionali di
Venture Capital, affiancato da tre risorse dedicate: un senior program manager
con esperienza in prestigiose società di consulenza e titolare dei corsi “Project
management” e “Sistemi informativi” presso il Politecnico di Torino; un analista
laureato in Economia e con esperienza in primaria società di assicurazioni; un
business analyst, laureato in Ingegneria gestionale.
Risorse economiche
Le risorse economiche per la gestione delle attività di Finanza di Distretto sono
rappresentate sostanzialmente dal costo delle persone a esso dedicate, che per il
2006 sono state di 280 mila euro.
Due risorse sono rimaste in organico fino a maggio 2006, per poi passare a Innogest SGR.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
A fine 2006 sono stati conclusi 12 investimenti per un importo totale di circa un
milione di euro, a cui si aggiungono 600 mila euro di anticipazioni del Ministero
delle Attività Produttive secondo la Legge 388/2000.
41
5. Il networking e l’accompagnamento
all’internazionalizzazione come leva per
rafforzare le Piccole e Medie Imprese
La capacità di lavorare in rete, mettendo a sistema conoscenze e competenze
specifiche, o creando una massa critica, in un sistema imprenditoriale caratterizzato
da un tessuto pulviscolare di PMI, è una delle principali opportunità di sviluppo del
territorio, poiché agevola l’accesso all’innovazione, stimola i processi concorrenziali
e rafforza le capacità progettuali e commerciali. Importante è dunque la presenza
di strutture che promuovano e favoriscano gli scambi tra imprese e
territorio, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e convogliando
risorse e competenze per il perseguimento di obiettivi comuni.
Il networking tra imprese non si esaurisce a livello locale o nazionale, ma trova nei
processi di internazionalizzazione ulteriori spinte e supporto. Rendere visibile sul
mercato internazionale le capacità scientifiche e tecnologiche del Distretto e, allo
stesso tempo, individuare realtà internazionali, tecnologiche e commerciali, affini
o complementari, è fonte di nuove opportunità di crescita e sviluppo.
5.1 Le azioni poste in essere
In quest’ottica, nel 2006, la Fondazione Torino Wireless ha creato una struttura
dedicata a favorire le opportunità di collaborazione tra le imprese del Distretto
e ad aumentare l’interazione tra esse e altri distretti italiani e internazionali: il
Dipartimento Networking e Internazionalizzazione di impresa.
Le attività si sviluppano lungo quattro temi principali:
1.Torino Wireless Network – attività di informazione e fidelizzazione delle
aziende a maggior potenziale, sia attraverso l’organizzazione di seminari
tematici e giornate di studio, incontri informali, partecipazione a fiere, sia
attraverso la creazione di una community sul web;
2.attività di clustering – studio, definizione e applicazione di modelli collaborativi
fra le aziende di una stessa filiera per sviluppare congiuntamente prodotti e
servizi complessi utilizzando tecnologie complementari;
3.Sales & Marketing Desk – supporto nello sviluppo di capacità commerciali,
nella definizione di piani di marketing e nell’apertura di canali commerciali
e assistenza mirata a imprese eccellenti nella strutturazione di una rete di
vendita e distributiva;
4.internazionalizzazione di impresa – promozione di progetti e di cooperazioni
industriali e commerciali con realtà impegnate o interessate allo sviluppo di
tecnologie ICT anche al di fuori della Regione Piemonte, in collaborazione con
42
5.2 Torino Wireless Network
Torino Wireless Network è la rete delle aziende del Distretto e nasce per
favorire la loro collaborazione e aumentare l’interazione tra esse e altri distretti
italiani e internazionali.
Le attività in questo ambito perseguono obiettivi di carattere:
• informativo, per offrire un canale privilegiato di accesso all’informazione sulle
frontiere della tecnologia, sui domini, sui trend socio-economici;
• aggregativo, per lanciare progetti che coinvolgano PMI e grandi imprese;
• di comunità, per accrescere il senso di appartenenza al Distretto, fidelizzare
un core-group di imprese e soggetti individuali che partecipino regolarmente e
sostengano le iniziative di Torino Wireless Network;
• di animazione, per stimolare la riflessione su possibili collaborazioni e
partnership all’interno delle filiere produttive;
• di visibilità, per aumentare la conoscenza delle capacità innovative del
territorio a livello nazionale e internazionale.
5.2.1 Risultati
Nel 2006 l’attività ha riguardato l’elaborazione di strategie e lo stimolo di iniziative
per far emergere nuove opportunità di sviluppo trasversali all’intero sistema socio–
economico piemontese.
In particolare, sono state esaminate le possibilità offerte dal settore della sanità,
cui sono state dedicate due giornate di studio, e quelle del settore automotive,
in vista di una possibile azione di clustering e sinergia con le ICT.
È stato avviato un servizio di diffusione di news (tramite newsletter elettronica)
a oltre 1.500 contatti, di cui circa 600 imprese.
Le 50 imprese del Network, selezionate in base al Rating (pagina 31), hanno
accresciuto la loro visibilità attraverso una vetrina sul sito web della Fondazione
(www.torinowireless.it/network), contenente i profili delle aziende, consultabili
in base al settore ICT di attività, al mercato di destinazione e alle tecnologie
utilizzate. Sul sito, ogni azienda ha la possibilità di segnalare prodotti e tecnologie,
iniziative, ricerche di partner e di personale, pubblicazioni, riconoscimenti e altro
ancora. In un’area riservata, inoltre, i membri hanno accesso a servizi quali la
rassegna stampa quotidiana, la consultazioni di studi e ricerche su tematiche
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
altri enti del territorio (Centro Estero Camere di Commercio Piemontesi, Camera
di commercio di Torino, ITP). I Paesi di riferimento sono gli USA, la Francia e la
Cina e, nel 2006, si sono rafforzati i rapporti anche con il Giappone, l’Australia,
il Cile e il Canada.
43
tecnologiche o di mercato. Le aziende del Network hanno beneficiato anche di
specifica promozione nell’ambito degli eventi della Fondazione e presso la stampa,
aumentando significativamente la loro visibilità pubblica.
Sono stati presi accordi per partecipare alla Wireless Industry Partnership
(www.wipconnector.com), che raccoglie esponenti internazionali del settore ICT
con l’obiettivo di costruire e promuovere un network globale.
Il Dipartimento Networking, in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione, inoltre,
ha organizzato partecipazioni collettive a fiere, in Italia e all’estero, coinvolgendo
start–up e PMI che altrimenti non avrebbero potuto sostenere i costi connessi.
Fiere
PMI Partecipanti
CEBIT – Hannover, marzo 2006
Caspertech, DMD, Elem, Incomedia,
LCT Infotelematics, Microntel, N–Lab,
QSO Italia, Simet
BIAS – Milano, settembre 2006
Mect, Simet, Xanto Technologies
SMAU – Milano, ottobre 2006
Caspertech, Incomedia,
Internet Television Group, IPSA, Lachesi, LCT
Infotelematics, Mcomm, Semar
Tabella 11: fiere e aziende coinvolte
Infine, la Fondazione è stata promotrice dell’Associazione Italiana Distretti
Tecnologici (ADiTe), volta a sviluppare le best practice dei principali distretti
italiani (www.adite.org).
5.3 Il clustering
A fine 2005, la Fondazione Torino Wireless ha lanciato un progetto per favorire
la cooperazione fra aziende operanti in uno specifico settore industriale e che
si posizionano lungo la stessa filiera produttiva: l’Infomobility Cluster. Tale
progetto è dedicato principalmente a rafforzare il settore dell’infomobilità, ambito
nel quale operano in Piemonte un centinaio di aziende e numerosi centri di ricerca
con competenze ed esperienze di assoluto rilievo nazionale e internazionale.
Con la consulenza di Competitiveness, società internazionale specializzata in
attività di rinforzo della competitività di settori industriali organizzati in forma di
cluster, sono state avviate attività quali:
• l’analisi del settore dei sistemi intelligenti per il trasporto (ITS),
individuando le imprese e le competenze distintive esistenti nel territorio locale;
44
5.3.1 Risultati
Un primo risultato è il coinvolgimento operativo di 32 imprese, appartenenti a
diverse fasi della filiera, su quattro progetti verticali commerciali (ciascuno con
8–15 aziende coinvolte).
I progetti verticali partono, come detto, dall’analisi di possibili bisogni da soddisfare
e giungono fino alla definizione di:
• caratteristiche del prodotto o servizio,
• contributi potenziali delle varie aziende del gruppo,
• modello di business sostenibile,
• mercati, canali commerciali e business plan,
• scenario di coordinamento delle fasi di sviluppo.
Inoltre, grazie all’esperienza maturata con l’Infomobility Cluster, Torino Wireless
ha affinato una metodologia di clusterizzazione che sta replicando su altre filiere,
in collaborazione con Finpiemonte.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
• la definizione delle opzioni strategiche che presentano le migliori opportunità
di business nel medio termine, concentrandosi in particolare sull’area delle
applicazioni per la mobilità e della gestione del traffico urbano ed extraurbano;
• l’analisi delle prospettive di innovazione delle singole aziende, per favorire
la convergenza verso una comune linea strategica di sviluppo.
A seguito di ciò, le imprese del Cluster hanno contribuito, con il supporto di Torino
Wireless nel ruolo di “facilitatore”, alla definizione congiunta delle linee di azione e
all’avvio degli interventi progettuali necessari per stimolare sia la cooperazione tra
le imprese del Cluster, sia la crescita del Cluster stesso.
Sono state, così, identificate due linee di azione:
• la realizzazione di progetti di business, le cui caratteristiche richiedano il
coinvolgimento di diverse aziende del territorio. Sono stati quindi avviati alcuni
gruppi di lavoro costituiti da più aziende con l’obiettivo di definire congiuntamente
possibili nuovi servizi o soluzioni verticali per il mercato della gestione della mobilità,
da sviluppare e commercializzare in un orizzonte temporale di breve periodo;
• l’avvio di azioni strutturali, che permettano alle aziende del territorio di
organizzarsi e operare al meglio in forma di cluster, ovvero come un gruppo di
aziende in grado di fornire un ricco ventaglio di soluzioni, andando a integrare
tra loro i componenti sviluppati dalle singole aziende.
5.4 Sales & Marketing Desk
Sales & Marketing Desk propone alle aziende del Network azioni formative e
pratiche su progetti operativi di vendita e di proposta commerciale, percorsi di
educazione al direct marketing, affiancamento e tutoring commerciale, supporto
45
alla costruzione e valorizzazione del Network.
Gli interventi principali offerti alle aziende sono:
• il supporto nel migliorare la loro azione commerciale, attraverso l’assistenza:
– nella strutturazione di un ufficio vendite e marketing,
– nella selezione di addetti commerciali e agenti (tecniche di intervista, verifica
dell’attitudine e delle competenze),
– nella strutturazione di strategie commerciali adatte ai mercati nazionali e internazionali;
• il supporto nel predisporre e definire offerte congiunte con altre aziende del
Distretto, al fine di fornire soluzioni complete e proporsi con maggiore efficacia
sul mercato (value proposition);
• il supporto e l’assistenza alle aziende impegnate in eventi e presentazioni
particolari (come fiere, incontri con la stampa o investitori) per migliorare
l’efficacia di presentazioni, documenti specifici e descrittivi;
• il supporto nelle attività di verifica e misura delle potenzialità dell’offerta delle
imprese appartenenti al Network di Torino Wireless, tramite incontri e contatti
con aziende, consulenti e altri interlocutori utili, per competenza o esperienza
personale, a dare indicazioni in tale senso.
5.4.1 Risultati
Nel 2006, 20 aziende hanno attivato progetti con il Sales & Marketing Desk, per
affrontare efficacemente i temi della vendita e della proposizione commerciale.
5.5 Internazionalizzazione di impresa
Diversi progetti di supporto all’internazionalizzazione di impresa hanno visto
impegnata la Fondazione nel 2006.
Il Global Access Program (GAP), realizzato con la Anderson School of
Management, University of California Los Angeles (UCLA), con lo scopo di
elaborare un piano strategico per le imprese che desiderano internazionalizzarsi e
passare al “next step” del proprio sviluppo, è ormai alla sesta edizione, con piena
soddisfazione delle imprese.
Nel 2006 la Fondazione ha costituito il GAP Club per continuare il percorso di
crescita iniziato tramite il GAP: i servizi offerti mirano a supportare le aziende nel
difficile e complicato processo di esecuzione del piano strategico.
In Italia hanno accesso al GAP solo le aziende del territorio piemontese selezionate
dalla Fondazione Torino Wireless e dalla Anderson School of Management
in collaborazione con i partner ISMB, Camera di commercio di Torino, Unione
Industriale di Torino, API Torino, AMMA.
46
Studenti
Antica Ditta Marchisio – Mattioli
Pasquale Marasco
APR
Alberto Sevega
Consoft
Valentina Gios
Electro Power Systems
Juan Domene
MC4 Software
MECT
Sicme Motori
Tabella 12: le aziende e gli studenti partecipanti al GAP 2006
La Fondazione Torino Wireless e l’ISMB selezionano anche le risorse di alto
profilo (definite studenti internazionali) che seguono le aziende piemontesi
durante il programma. Essi sono inviati a Los Angeles, presso la Anderson School
of Management, e inseriti per l’intera durata del programma (sei mesi) nel Fully
Employee MBA, al pari di tutti gli altri studenti del GAP. Ogni studente è assegnato
a una o più aziende italiane e lavora insieme agli altri componenti del team per
lo sviluppo del business plan. La partecipazione degli studenti internazionali
si traduce anche in un ritorno per il territorio che potrà beneficiare di risorse di
eccellenza.
Al GAP, nel 2006, è stato affiancato il programma EMBA Field Study, sempre in
partnership con la Anderson School. Il programma, che si concluderà a maggio
2007, ha gli stessi obiettivi e utilizza la stessa metodologia del GAP, ma coinvolge
imprese medio grandi su progetti più complessi, con studenti di seniority più alta
(l’età media degli studenti infatti è di 40 anni). Anche l’impegno per le aziende
partecipanti è maggiore: se il GAP richiede di dedicare il 20% del tempo di un
executive, EMBA Field Study ne richiede quasi il 50%.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
Aziende
Si è inoltre avviato l’Excellence Match Program, che ha l’obiettivo di valutare le
opportunità di business in Cina delle aziende coinvolte, partendo dall’analisi del
mercato e del settore di interesse. Il programma prevede, per i casi ritenuti idonei,
un’attività di accompagnamento sul mercato cinese attraverso un insediamento
locale assistito. A tal scopo la Fondazione Torino Wireless ha costituito un proprio
ufficio a Pechino con personale locale.
La Fondazione da un lato ha svolto una forte opera di aggregazione che ha
consentito di formare un primo gruppo di sette imprese impegnate nel progetto
– Accent, Centro Ricerche Fiat, Dylog, Elem, LCT Infotelematics, Mizar,
47
Sepa; dall’altro lato, ha avviato da più di un anno un’attività esplorativa in
Cina, volta ad approfondire la conoscenza del sistema economico e imprenditoriale
cinese e a costruire contatti e relazioni con enti e istituzioni locali.
Questa attività ha portato alla realizzazione di partnership con:
• il China Center for Business Cooperation and Coordination, centro
specializzato nello sviluppo di programmi di internazionalizzazione di PMI;
• lo Huilongsen International Business Incubator, l’incubatore di imprese
internazionali che apporta visione imprenditoriale e supporto logistico;
• il Beijing Institute of Technology, la principale università tecnologica di Pechino.
Nel 2006 la Fondazione ha aderito al Pacte PME, programma promosso da
Comité Richelieu e Oseò, volto a far incontrare PMI innovative con grandi imprese
francesi e multinazionali e, grazie a Torino Wireless, ad agevolare l’ingresso nel
programma anche di grandi imprese italiane. Il progetto ha l’ambizione di far
crescere le PMI più innovative a livello europeo facilitando la nascita dei nuovi
leader globali. La Fondazione ha firmato un Memorandum of Understanding a fine
2006 ed è il referente italiano per questo progetto.
In Francia le PMI aderenti sono quasi mille e le grandi imprese 28. Per il 2007
sono previsti 40 meeting. Gli incontri possono essere di due tipi: aziende che
accettano di incontrare le PMI insieme ad altre grandi aziende (molti–a–molti)
o aziende che richiedono di organizzare incontri su argomenti specifici da loro
proposti (uno–a–molti).
Il processo si sviluppa attraverso le seguenti attività:
• identificazione dei temi su cui verranno convocate le PMI e, quindi, delle PMI stesse;
• meeting, in cui ogni PMI si presenta (cinque minuti il tempo a disposizione) ed
entra in contatto singolarmente con altre realtà;
• promozione dei meeting;
• presentazione dei risultati.
Torino Wireless partecipa anche al progetto europeo “Riding the Waves of
innovation”, che coinvolge organizzazioni indiane, francesi e spagnole con
l’obiettivo di favorire scambi di esperienze, opportunità di collaborazioni e occasioni
di incontri bilaterali tra PMI del settore ICT. Momento conclusivo del progetto è il
EU–India ICT Worskshop, a Bangalore il 17 e 18 maggio 2007, dedicato a incontri
d’affari tra circa 60 imprese indiane e 20 imprese europee ICT selezionate.
Il progetto è focalizzato sul distretto tecnologico di Bangalore, un tempo identificato
come fornitore di servizi in outsourcing a basso costo, ma oggi un riferimento
mondiale per l’alta tecnologia.
L’iniziativa intende favorire lo sviluppo dei rapporti commerciali e industriali tra
imprese italiane, francesi, spagnole e indiane del settore ICT.
Tra le iniziative di internazionalizzazione per le PMI, la Rete Italia–America
Latina (RIAL), a cui la Fondazione ha aderito, intende favorire lo scambio di
capitale intellettuale e creare occasioni di sviluppo di collaborazione tre PMI a forte
48
5.5.1 I risultati
Le testimonianze dei manager d’impresa impegnati nel GAP dimostrano come il
progetto abbia riscosso un evidente successo in termini di ritorni per l’azienda.
Per quantificare tale beneficio si è cercato di circoscrivere un insieme di indicatori
in grado di fornire una chiave di lettura comune circa i miglioramenti aziendali
ottenuti. Si è calcolato che il rapporto costi/benefici del GAP è di 1 a 3.
Inoltre, un’azienda ha aperto con successo una sede negli USA e un’altra è in
trattativa per lo stesso obiettivo.
Per quanto riguarda le attività in Cina, al termine dell’Excellence Match
Program, le imprese hanno ricevuto un’analisi del mercato cinese, frutto del
lavoro di un team locale che opera in stretta sinergia con le stesse e si avvale della
collaborazione attiva di docenti universitari cinesi. L’esperienza è stata positiva e le
imprese hanno chiesto di poter proseguire questo percorso assistito. La Fondazione
ha deciso di prolungare il progetto nel 2007 fornendo alle aziende un supporto
completo in termini di logistica, servizi, tutoring, mentoring, networking.
5.6 Le risorse utilizzate
Risorse umane
Nel corso del 2006 il Dipartimento Networking ha potuto contare su una
combinazione di risorse con esperienze e competenze fortemente complementari,
per coprire efficacemente tutte le attività realizzate.
Le risorse impegnate nelle attività del Dipartimento hanno le seguenti caratteristiche:
• capacità di progettazione e gestione di progetti complessi,
• capacità nel valutare iniziative ad alto contenuto di tecnologia su tematiche
particolarmente innovative,
• capacità di analisi di business e di sviluppo di piani d’impresa,
• esperienza internazionale,
• forte interdisciplinarità.
SEZIONE II: ATTIVITÀ, RISULTATI E RISORSE
contenuto tecnologico, oltre che offrire opportunità di mercato alle PMI piemontesi.
Inoltre, sono stati presi i contatti con delegazioni dello Stato di Minas Gerais e
con il Presidente della Repubblica Orientale dell’Uruguay per avviare processi di
cooperazione finalizzati al trasferimento tecnologico verso PMI innovative e allo
sviluppo di competenze.
49
Il team è composto dalle seguenti figure:
• un program manager, responsabile del Dipartimento, laureato in Ingegneria
delle telecomunicazioni, con Master in telecomunicazioni ed esperienza
decennale a livello internazionale sia in progetti di ricerca e innovazione, sia nella
collaborazione con imprese hi–tech per la stesura di business plan orientati allo
sfruttamento delle nuove tecnologie e alla creazione di opportunità di sviluppo;
• un program manager, laureato in Informatica, Master in e–business e tecnologie
per la gestione d’impresa e oltre 10 anni di esperienza nella gestione di progetti
tecnologici complessi e nella realizzazione di business planning;
• un project manager con laurea in Ingegneria elettronica e 15 anni di esperienza da
imprenditore e nella gestione di processi di creazione e sviluppo d’impresa;
• un project manager di estrazione scientifica con un Master of Arts e una
pluriennale esperienza nell’edutainment e nell’on–line;
• due cluster development manager: uno con laurea in Ingegneria gestionale e
Ph.D., ed esperienza di otto anni nel mondo della ricerca accademica e delle
sue applicazioni industriali; uno laureato in Ingegneria gestionale e con otto
anni di esperienza nella progettazione e sviluppo di servizi nel settore ICT;
• un sales & marketing manager, laureato in Scienze Politiche, e con una solida
esperienza in aziende manifatturiere e in ruoli manageriali, come direzione
marketing e organizzazione vendite, per multinazionali software americane e
società di IT consulting.
Il Dipartimento di Networking, per le attività di organizzazione di eventi,
partecipazione a fiere, promozione su stampa e su web delle aziende di Torino
Wireless Network, si avvale della collaborazione dell’Ufficio Comunicazione,
composto da:
• un responsabile, laureato in Scienze della Comunicazione e con Master in
marketing e comunicazione, con esperienze in comunicazione di impresa, in
agenzia pubblicitaria e nel marketing di beni di largo consumo;
• un collaboratore, laureato in Scienze della Comunicazione ed esperto di
comunicazione web e multimedia.
Risorse economiche
Le risorse economiche corrispondono al costo del personale, fra dipendenti,
consulenti e collaboratori a progetto, di 385 mila euro per l’anno 2006, a cui si
aggiungono le consulenze relative alle attività di internazionalizzazione in Cina (97
mila euro), in Giappone (96 mila euro) e relative alle attività di clustering (69 mila
euro) e le spese di trasferta e di partecipazione a fiere pari a 192 mila euro.
50
SEZIONE III: ALLEGATI
ALLEGATI
In questa terza sezione la Fondazione Torino Wireless
riporta i principali prospetti contabili
Bilancio Consuntivo al 31/12/2006
Torino Wireless è una “Fondazione di Scopo” e ha tra i principali obiettivi quello di
distribuire risorse al sistema locale.
Coerentemente con le finalità istituzionali, la Fondazione riceve annualmente
versamenti in conto capitale dai propri soci, che poi riversa sul territorio sotto
forma di contributi alle imprese, progetti per il Distretto e spese di funzionamento:
pertanto, la maggior parte di ciò che tecnicamente nel conto economico si configura
come costo, altro non è che l’utilizzo delle risorse conferite per il perseguimento
delle finalità condivise.
Questa è la considerazione che deve ispirare in primo luogo la lettura del Bilancio
di Torino Wireless.
Modalità di Contribuzione – Società di Capitali
Soci Contributori
+ 100
Variazione Patrimonio: + 1
Ricavi e Contributi: + 99
Spese:
Risultato
-100
=
-1
Variazione
di Cassa: 0
Modalità di Contribuzione – Fondazione di Scopo
Soci Contributori
+ 100
Variazione Patrimonio: + 100
Ricavi e Contributi: 0
Spese:
Risultato
-100
=
-100
Variazione
di Cassa: 0
Figura 8: modalità di contribuzione: flussi economici e finanziari
52
Stato Patrimoniale
ATTIVITÀ
31/12/2006
31/12/2005
B) IMMOBILIZZAZIONI
367.019
I – Immobilizzazioni immateriali
Costi di impianto
Modifiche statutarie
Spese di ricerca e sviluppo
Software
Marchi e brevetti
Spese adattamento locali non di proprietà
Altri costi immateriali
2.555.596
373.075
2.708
5.416
830
1.245
113.333
226.667
13.456
20.003
211.156
84.896
20.736
27.648
4.800
7.200
285.263
II – Immobilizzazioni materiali
325.199
1.361
1.687
Macchine ufficio elettroniche
75.383
63.912
Mobili e arredi
77.854
87.834
Telefoni cellulari
2.450
3.979
126.219
165.460
1.996
2.327
Attrezzature
Impianti
Altre immobilizzazioni materiali
2.593.088
SEZIONE III: ALLEGATI
(Valori in Euro)
III – Immobilizzazioni finanziarie
1.903.314
Partecipazioni
C) ATTIVO CIRCOLANTE
Crediti tributari
Crediti verso altri
Altri valori mobiliari
Cassa
D) RATEI E RISCONTI
12.414
3.947
4.107.629
4.250.915
231.126
– 1.307.490
820.664
5
76
Risconti attivi
171.599
152.000
– 19.599
32.429
5.220.295
820.740
1.307.485
4.399.555
144.693
Ratei attivi
TOTALE ATTIVITÀ
124.772
IV – Disponibilità Liquide
Depositi bancari
5.783.431
4.475.941
III – Crediti
Crediti verso clienti
1.894.814
8.510.626
32.429
7.845.812
Conti d’Ordine
Fidejussioni ricevute
33.100
33.100
53
Stato Patrimoniale
(Valori in Euro)
PASSIVITÀ
31/12/2006
31/12/2005
A) PATRIMONIO NETTO
4.778.407
Fondo di dotazione
425.000
425.000
Fondo patrimoniale
8.150.421
9.867.364
–
–
(3.797.013)
(4.596.943)
(1)
–
Avanzo di gestione esercizio precedente
Risultato di gestione
Riserva per arrotondamento all’unità di euro
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 78.758
78.758
Trattamento di fine rapporto
D) DEBITI
2.016.238
1.753.770
625.897
Debiti tributari
72.548
74.446
Debiti verso enti previdenziali
56.937
64.802
Debiti verso il personale
72.177
2.724
1.577.463
1.248.369
Debiti verso diversi
D) RATEI E RISCONTI
120.566
120.566
Risconti passivi
TOTALE PASSIVITÀ
48.214
48.214
3.532.895
Debiti verso fornitori
5.695.421
32.429
85.939
8.510.626
7.845.812
Conti d’Ordine
Fidejussioni ricevute
54
33.100
33.100
Rendiconto Gestionale
31/12/2006
31/12/2005
A) PROVENTI DA ATTIVITÀ ISTITUZIONALI
Contributi associativi
901.000
1.025.470
1.564.639
290.361
156.152
–
Contributi di liberalità
15.544
– Interessi attivi bancari
7.696
49.983
Altri proventi
3.537
9.516
Sopravvenienze attive
5.650
– Arrotondamenti attivi
49
12
Contributi Regione Piemonte Legge 56/1986
Contributi da co–finanziamento
A) TOTALE PROVENTI ISTITUZIONALI
2.654.267
SEZIONE III: ALLEGATI
PROVENTI
(Valori in Euro)
1.375.342
B) RICAVI DELL’ATTIVITÀ COMMERCIALE
Prestazione di servizi
199.326
351.722
B) TOTALE RICAVI ATTIVITÀ COMMERCIALE
199.326
351.722
TOTALE RICAVI
2.853.593
1.727.064
55
Rendiconto Gestionale
ONERI
(Valori in Euro)
Spese per la ricerca:
Contributi alla ricerca
Contributi convegni
Collaboratori coordinati e continuativi
Collaborazioni occasionali
1.050.000
11.800
69.788
1.822.579
1.449.259
1.019.280
937.544
760.278
506.068
43.021
5.647
2.502.173
1.814.352
45.888
53.865
Consulenze diverse
981.089
727.620
Servizi informatici
362.301
116.655
1.073.811
904.620
Comunicazione Web
29.244
– Emolumenti sindacali
9.840
11.592
Consulenze amministrative
Servizi vari
Trasferte
Rimborsi spese piè di lista
Viaggi, soggiorni, alberghi e ristoranti
192.347
Contributi per progetti
Contributi consortili
198.850
71.783
61.049
120.564
137.801
262.777
Contributi a terzi:
281.243
233.458
251.631
29.319
29.612
882.565
Spese generali:
652.802
Spese telefoniche
117.412
109.041
Affitto, spese condominiali e riscaldamento
182.363
175.590
Spese di pulizia e manutenzione locali
48.098
44.497
Pubblicità, stampati vari
53.537
42.390
Assicurazioni
18.364
14.391
Trasporti
36.419
30.205
Spese di rappresentanza
34.080
47.334
Spese per eventi e fiere
15.886
11.314
111.022
40.009
93.391
57.128
7.395
5.266
21.823
34.817
3.292
4.196
20.620
17.586
55
– Quote associative
Noleggio,manutenzioni
Spese postali, valori bollati
Cancelleria, materiale di consumo
Libri, quotidiani
Spese varie
Imposta di bollo
31/12/2005
1.119.788
– Consulenze:
56
11.800
Spese per il personale:
Personale dipendente
31/12/2006 15
15
Sopravvenienze passive
118.671
18.120
122
903
Multe e sanzioni
–
Svalutazioni immobilizzazioni:
–
Svalutazione partecipazione
45.769
45.769
99.158
Svalutazioni crediti attivo circolante:
–
99.158
Svalutazione Fondo Innogest Capital
–
Ammortamenti:
355.406
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
235.945
268.002
180.687
87.404
55.258
39.226
Oneri finanziari:
3.549
29.850
– Oneri e commissioni bancarie
6.279
3.536
Interessi passivi bancari
2.082
–
Interessi passivi di mora
1.015
13
Commissioni ingresso Fondo Innogest Capital
A) TOTALE ONERI ISTITUZIONALI
Consulenze:
6.168.031 275.906
Consulenze amministrative
Consulenze diverse
Emolumenti sindacali
5.801.557
385.050
2.809
3.503
272.480
378.565
617
2.982
Trasferte
1.500
– 1.500
Viaggi, soggiorni, alberghi e ristoranti
SEZIONE III: ALLEGATI
Arrotondamenti passivi
– 135.683
Spese generali:
88.554
Spese telefoniche
15.898
12.457
Spese di pulizia e manutenzione locali
76.972
39.192
Noleggio,manutenzioni
33.774
33.661
Spese per eventi e fiere
5.000
–
Cancelleria, materiale di consumo
4.039
3.244
B)TOTALE COSTI ATTIVITA’COMMERCIALE
413.089 473.604
B) IMPOSTE E TASSE
69.486 48.846
69.486
Irap d’esercizio
48.846
TOTALE COSTI
6.650.606 6.324.007
RISULTATO DI GESTIONE
(3.797.013) (4.596.943)
TOTALE A PAREGGIO
2.853.593 1.727.064
57
Nota Integrativa
La presente Nota Integrativa ha la funzione di fornire l’illustrazione, l’analisi e, in
taluni casi, un’integrazione dei dati di Bilancio e contiene le informazioni richieste
dall’art. 2427 del Codice Civile, e/o da altre leggi vigenti. Vengono, inoltre, fornite
tutte le informazioni complementari ritenute necessarie a dare una rappresentazione
veritiera e corretta, anche se non richieste da specifiche disposizioni di legge.
Data la peculiarità degli enti non profit e i suoi caratteri gestionali tipici appare
fondamentale garantire la trasparenza dell’attività svolta al fine di consentire
la continuità e il perseguimento della propria missione. Tale trasparenza, o
accountability, può essere garantita, in prima istanza, attraverso il Bilancio e i suoi
allegati. Tale documento è importante in ordine alla necessità di mantenere vivo
nel tempo il rapporto fiduciario con la collettività di riferimento, che è destinataria
dell’output (servizi prestati) e da cui proviene l’input (fondi ricevuti).
Stato Patrimoniale
Lo schema di Stato Patrimoniale individuato per gli enti non profit riprende la
struttura di base dello schema previsto per le imprese dall’art. 2424 del codice
civile con alcune modifiche e aggiustamenti che tengono conto delle peculiarità
che contraddistinguono la struttura del patrimonio di tali realtà aziendali.
Nel caso in cui, ad esempio, si sia in presenza di investimenti, e comunque poste
di patrimonio, specifiche per le attività accessorie, le stesse devono essere distinte
nella rappresentazione dello Stato Patrimoniale.
Poiché compito dello Stato Patrimoniale civilistico, anche negli enti non profit, è
rappresentare in modo chiaro, veritiero e corretto non solo l’entità e la composizione
qualitativa, ma anche “la destinazione gestionale” del patrimonio a disposizione
dell’istituto, si ritiene utile, posta la validità e l’inderogabilità del postulato
dell’unitarietà della gestione, distinguere il patrimonio “generico” dell’ente, da
quello eventualmente specifico (beni e finanziamenti) dell’attività accessoria.
Non sembra infine necessario, ai fini civilistici, qualora l’ente non profit utilizzi
per lo svolgimento dell’attività collaterale lo stesso patrimonio impiegato per
quella istituzionale, frazionare il medesimo nella quota-parte afferente l’attività
istituzionale e quella afferente invece l’attività accessoria: ciò, infatti, ha senso
soprattutto ai fini fiscali e non civilistici; inoltre, tale procedimento produrrebbe
effetti di notevole “inquinamento” della rappresentazione veritiera e corretta,
in quanto implicherebbe interventi di ripartizione di valori, caratterizzati da una
natura eccessivamente discrezionale.
58
I principi di redazione adottati sono conformi alle norme in vigore, improntati
a principi di prudenza e di competenza, nonché in linea con i principi contabili
comunemente accolti.
Di seguito riportiamo i principali criteri di valutazione utilizzati per la redazione del
Bilancio nel rispetto delle previsioni dell’art. 2426 C.C.
Le immobilizzazioni immateriali sono state iscritte al costo, ridotto della quota
costante di ammortamento, secondo il presunto periodo di utilizzazione economica.
Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo di acquisizione.
Il costo, come sopra determinato, è sistematicamente ammortizzato in relazione
alla vita utile stimata dei cespiti.
Il valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali non è inferiore a quello
iscritto in Bilancio.
Le immobilizzazioni finanziarie consistenti in partecipazioni sono valutate al costo
di acquisto o di sottoscrizione. Ove si manifesti una perdita durevole di valore della
partecipazione, si provvede alla svalutazione della stessa sulla base del principio
del minor valore tra il costo di acquisto e il valore corrispondente della frazione del
patrimonio netto risultante dall’ultimo Bilancio della partecipata.
I crediti sono iscritti al loro valore nominale.
Gli altri valori mobiliari sono stati valutati al minor valore tra quello di acquisto
e quello di realizzo desumibile dall’andamento di mercato.
I ratei e i risconti sono calcolati secondo il principio della competenza temporale
delle operazioni e comprendono unicamente quote di costi e proventi comuni a
due o più esercizi.
I debiti sono iscritti al valore nominale.
Alla voce “debiti tributari” sono classificati gli oneri fiscali determinati sulla
base del complessivo imponibile di competenza; alla voce “crediti tributari”
sono classificate le attività costituite da crediti verso l’Amministrazione
Finanziaria per imposte chieste a rimborso e/o compensare negli esercizi
successivi a quello di riferimento.
Il fondo trattamento di fine rapporto è determinato in base alla posizione giuridica
e contrattuale dei singoli dipendenti alla data di chiusura dell’esercizio.
SEZIONE III: ALLEGATI
Criteri di valutazione e deroghe
59
Analisi delle Poste Patrimoniali
ATTIVO
Immobilizzazioni Immateriali
Le immobilizzazioni immateriali, sono costituite da:
Descrizione
Saldo al
31/12/05
Quota
Ammortamento
Incrementi
Saldo al
31/12/06
Costi d’impianto
5.416
–
2.708
2.708
Modifiche statuto
1.245
–
415
830
226.667
–
113.334
113.333
Software
20.003
–
6.547
13.456
Marchi e brevetti
84.896
261.946
135.686
211.156
27.648
–
6.912
20.736
7.200
–
2.400
4.800
373.075
261.946
268.002
367.019
Spese di ricerca
Spese adattam. locali
Altre immob. Imm.
Totale
Gli incrementi si riferiscono esclusivamente alle spese sostenute per le domande e
le registrazioni dei brevetti europei, di cui sia titolare o co-titolare la Fondazione.
I costi d’impianto si riferiscono alle spese sostenute per la costituzione della
Fondazione. Le spese di ricerca e sviluppo non hanno subito movimentazioni e
comprendono il conferimento dello “Studio di Fattibilità – Un distretto tecnologico
ICT nell’area di Torino”. Le altre immobilizzazioni immateriali sono rappresentate
dalle spese per la creazione del sito Web.
Gli ammortamenti sono stati calcolati nelle misure risultanti dal seguente prospetto:
Costi di impianto – aliquote del 20%
– aliquote del 20%
Modifiche statutarie
– aliquote del 20%
Spese di ricerca e sviluppo
– aliquote del 20%
Software – 1/3
Marchi e brevetti
– aliquote del 20%
Spese adattamento locali
Altre immobilizzazioni immateriali – aliquote del 20%
60
Le immobilizzazioni materiali sono costituite da:
Descrizione
Attrezzatura
Valore al
Acquisti
31/12/2005
Fondo
Saldo al
Amm.to al
31/12/06
31/12/05
Quota
Amm.to
Fondo
Valore
Amm.to al netto al
31/12/06 31/12/06
2.177
–
2.177
490
327
816
1.361
Macchine ufficio
elettroniche
95.073
34.355
129.428
31.161
22.884
54.045
75.383
Mobili e arredi
96.193
1.663
97.856
8.359
11.643
20.002
77.854
Telefoni celulari
16.527
–
16.527
12.548
1.529
14.077
2.450
Telefoni
99
–
99
99
–
99
–
Impianti
197.037
11.450
208.487
31.577
50.691
82.268
126.219
3.111
–
3.111
784
331
1.115
1.996
410.217
47.468
457.685
85.018
87.405
172.422
285.263
Altri beni
Totale
SEZIONE III: ALLEGATI
Immobilizzazioni Materiali
Gli incrementi più significativi sono rappresentati dall’acquisto di personal
computer per l’allestimento degli uffici di Corso Galileo Ferraris n. 64, oltre che
dall’adeguamento dell’impianto elettrico e dalla realizzazione della rete dati e
telefonia dei nuovi uffici di Corso Galileo Ferraris.
Gli ammortamenti sono stati calcolati nelle misure risultanti dal seguente prospetto:
Attrezzatura
– aliquote del 15%
– aliquote del 20%
Macchine ufficio elettroniche
– aliquote del 12%
Mobili e macchine ufficio
– aliquote del 25%
Impianti – aliquote del 20%
Telefonia mobile
– aliquote del 12%
Altre immobilizzazioni
Per i beni entrati in esercizio nell’anno, è stata applicata una riduzione forfetaria del
50% rispetto all’aliquota ordinaria. Le immobilizzazioni materiali di modesto valore
in relazione alla loro natura e/o rapida obsolescenza, sono state ammortizzate
nella misura del 100%.
61
Immobilizzazioni Finanziarie
Le immobilizzazioni finanziarie sono rappresentate dalle seguenti partecipazioni:
• Innogest SGR SpA con sede in Torino, Piazza Solferino 11, (€. 539.000)
corrispondente al 49% del capitale sociale. Innogest Società di Gestione del
Risparmio SpA si occupa esclusivamente della gestione collettiva del risparmio
attraverso la promozione, l’istituzione e l’organizzazione di fondi comuni di
investimento collettivo in valori mobiliari di tipo chiuso.
• Piemonte High Technology Srl con sede in Torino, Corso Trento 21, (€. 1.100.000)
corrispondente al 53,43% del capitale sociale. Piemonte High Technology Srl
è una società attiva nell’assunzione di partecipazioni in imprese operanti nei
segmenti dell’informazione e delle comunicazioni. L’assunzione di partecipazioni
è finalizzata all’alienazione e, durante il periodo di detenzione ad effettuare
interventi mirati alla riorganizzazione aziendale, allo sviluppo produttivo o al
soddisfacimento delle esigenze finanziarie delle società partecipate. A tal
fine saranno offerti servizi di consulenza relativi a temi industriali, finanziari,
economici e di mercato, e in particolare predisposizione di studi di fattibilità
tecnico-economica e finanziaria, assistenza alla fase organizzativa e di avvio
d’impresa, valutazione tecnologica dei progetti e supporto alla stessa.
• Dynamic Fun Srl con sede in Torino, Via Cardinal Massaia n. 83, iscritta in
Bilancio per €. 45.000. Tale importo è costituito da 371 corrispondente al 3%
del capitale sociale e da €. 44.629 a titolo di sovrapprezzo. La Dynamic Fun Srl
è una società che si occupa della produzione e della fornitura di beni e servizi
di informatica e/o telematica ivi comprese le telecomunicazioni, anche in forma
di studi, consulenza e assistenza, noleggio e manutenzione.
• Società per la gestione dell’Incubatore di Imprese del Politecnico di Torino
S.c.p.a. denominata I3P con sede in Torino, Via Pier Carlo Boggio 61,
(€. 206.583) corrispondente al 16,66% del capitale sociale. La I3P non ha scopo
di lucro e intende favorire la creazione di nuova imprenditoria attraverso:
– la promozione all’interno dei corsi istituzionali del Politecnico della
cultura imprenditoriale,
– la creazione di un ambiente fisico presso il quale i neo imprenditori
potranno collocarsi,
– la messa a disposizione di servizi di base per i neo imprenditori,
– la gestione, in collaborazione con il Politecnico, di brevetti emersi
dall’attività di ricerca,
– la partecipazione a progetti comunitari riguardante la creazione di nuova
imprenditoria e la gestione di borse di studio.
• Consorzio Torino Time con sede in Torino, Galleria San Federico 53, (€. 4.231)
corrispondente al 26,18% del Patrimonio Netto. Il Consorzio non ha scopo
di lucro e si propone di promuovere l’attuazione delle iniziative funzionali
all’insediamento nel territorio di Torino del laboratorio PTF, Precision Timing
Facility, dedicato allo sviluppo della conoscenza e certificazione del tempo
nell’ambito del progetto Galileo, promosso dall’Unione Europea, e allo
62
SEZIONE III: ALLEGATI
sfruttamento delle opportunità derivanti dal funzionamento di tale laboratorio e
dei servizi che esso fornirà.
• Consorzio GAL–PMI S.c.r.l. con sede in Torino, Galleria San Federico 54,
(€. 4.000) corrispondente al 33,33% del capitale sociale. Il Consorzio non ha
scopo di lucro e si propone di favorire lo sviluppo del settore ICT direttamente
connesso alle tecnologie ed ai servizi relativi all’infomobilità, alla gestione
del traffico ed alla mobilità sostenibile per persone e merci, sia a livello
collettivo che individuale, attraverso la ricerca industriale e la realizzazione di
sperimentazione relativa all’introduzione di innovazione nei prodotti esistenti o
nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi, in stretta cooperazione con il Distretto
ICT del Piemonte.
• Associazione “Acceleratore di Idee e Imprese Innovative” siglabile “AI3” con
sede in Torino, Galleria San Federico 54, (€. 2.000). L’Associazione non ha fini
di lucro e si propone di predisporre un sistema di coordinamento operativo fra i
soggetti che operano nella filiera della creazione di imprese ad alto contenuto di
conoscenza e lo sviluppo di progetti innovativi nell’ambito delle imprese esistenti
oltre a costituire il collettore per le richieste di fondi agli organismi regionali,
nazionali e internazionali per i progetti di comune interessi degli associati.
• Associazione dei Distretti Tecnologici – ADiTe, con sede in Roma, Piazza
San Calisto 9, (€. 2.500). L’Associazione non ha fini di lucro e si propone di
promuovere, sviluppare, migliorare e assicurare l’aggiornamento continuo del
modello del “Distretto Tecnologico” quale sistema di innovazione territoriale.
Crediti
I crediti sono costituiti da:
Descrizione
Valore
Crediti verso clienti
124.772
Crediti tributari
12.414
Crediti verso altri
4.107.629
Altri valori mobiliari
Totale
231.126
4.475.941
I crediti verso clienti sono costituiti da crediti per fatture da incassare (€. 124.772).
I crediti tributari sono costituiti da crediti verso l’erario per Iva (€. 12.414).
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I crediti verso altri sono costituiti da:
• crediti per i contributi dell’anno non ancora versati verso:
– Camera di commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Torino (€. 1.000.000);
– Provincia di Torino (€. 1.600.000);
– Comune di Torino (€. 1.200.000);
– Istituto Superiore Mario Boella (€. 135.470);
– Fiat S.p.A (€. 80.000);
– Telecom Italia SpA (€. 80.000);
– Unicredit SpA (€. 9.212)
• crediti verso dipendenti e collaboratori per anticipo spese per trasferte
(€. 2.636),
• crediti verso il Consorzio GAL–PMI per anticipi spese (€. 311).
Gli altri valori mobiliari sono così costituiti:
• Fondo Innogest Capital, della Innogest SGR S.p.A, per un totale di n. 597
quote, iscritto in Bilancio al valore di presumibile realizzo alla fine dell’esercizio.
Innogest Capital è il maggiore fondo italiano di early stage dedicato alle giovani
imprese ad alto potenziale di sviluppo. E’ un fondo mobiliare chiuso, la durata
complessiva del fondo è di 10 anni e l’obiettivo è investire in almeno venti imprese
a forte contenuto di conoscenza e tecnologia nell’arco di un quinquennio. La
missione di Innogest è trasformare imprenditorialità e tecnologie del Paese in
grandi imprese e generare elevati ritorni finanziari per gli investitori.
Disponibilità Liquide
Sono costituite dal denaro e altri valori esistenti in cassa alla fine dell’esercizio e
dai depositi di conto corrente presso aziende creditizie.
Ratei e Risconti Attivi
I ratei attivi iscritti in Bilancio per un valore di €. 152.000, si riferiscono ai contributi
da incassare per i progetti GAL–PMI, IRGAL e Orologio Assistivo.
I risconti attivi iscritti in Bilancio per un valore di €. 19.599, si riferiscono
principalmente a premi assicurativi (€. 1.394) e a prestazioni di servizi (€. 18.205).
64
Patrimonio Netto
Risulta essere pari a €. 4.778.407 alla data del 31/12/2006 ed è cosi costituito:
• fondo di dotazione (€. 425.000);
• fondo patrimoniale (€. 8.150.421);
• disavanzo di gestione 2006 (– €. 3.797.013).
Il fondo patrimoniale si è decrementato, rispetto all’anno precedente, di €. 1.716.943
per effetto della copertura del disavanzo di gestione del precedente esercizio (€.
4.596.943), al netto dei versamenti stanziati dal Comune di Torino (€. 1.200.000)
e dalla Provincia di Torino (€.1.600.000) e per il versamento effettuato dall’Unione
Industriale della Provincia di Torino (€. 80.000).
Attualmente il fondo di dotazione e il fondo patrimoniale risultano così suddivisi:
SOCI
Fondo
di
dotazione
Fondo
Utilizzo per
Fondo
Totale Fondo
Patrimoniale copertura Patrimoniale
Patrimoniale
2005
disavanzo
2006
Alenia Aeronautica SpA
10.000
53.710
– 25.022
28.688
Camera di commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura di
Torino e Provincia
90.000
7.673
– 3.575
4.098
Città di Torino
10.000
3.954.535
– 1.842.313
Fiat SpA
10.000
53.710
– 25.022
28.688
Finpiemonte
20.000
76.728
– 35.745
40.983
61.382
– 28.596
32.786
Istituto Superiore Mario Boella
3.312.222
1.000
Motorola SpA
Politecnico di Torino
1.200.000
1.000
Provincia di Torino
10.000
5.275.271
– 2.457.609
Sanpaolo Imi SpA
1.000
191.820
– 89.364
192.535
– 89.697
80.000
182.838
9.867.364 – 4.596.943
2.880.000
8.150.421
STMicroelectronics S.r.l.
10.000
Telecom SpA
10.000
Unicredit SpA
250.000
Unione Industriale della
Provincia di Torino
1.000
Università degli Studi di Torino
1.000
Totale
SEZIONE III: ALLEGATI
PASSIVO
425.000
1.600.000
4.417.662
102.456
65
Fondo Trattamento di Fine Rapporto
La variazione netta, pari a €. 30.544, deriva dall’accantonamento a carico
dell’esercizio (€. 35.407), al netto della liquidazione ai dipendenti (€. 4.732) e
dall’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto di cui
all’art. 11 del D.Lgs. n.47/2000 (€. 131).
I dipendenti erano complessivamente 17 al 31/12/2006 e risultano rappresentati da:
• n. 1 dirigente
• n. 6 quadri
• n. 10 impiegati
oltre a 11 dipendenti distaccati dall’Istituto Superiore Mario Boella, mentre i
collaboratori al 31/12/2006 erano complessivamente 10.
Debiti
La voce debiti risulta dettagliata nelle seguenti poste.
Debiti verso fornitori
I debiti verso fornitori, pari a €. 1.753.770, rappresentano i debiti per forniture al
31/12/2006 (€. 1.297.843) e quelli derivanti da fatture da ricevere (€. 455.927).
Debiti Tributari
Sono costituiti esclusivamente da debiti per saldi imposte dirette dell’esercizio
(IRAP €. 20.640) e ritenute di acconto da versare relative a retribuzioni per
lavoro dipendente e assimilato (€. 51.908).
Debiti verso Enti Previdenziali
Sono costituiti da contributi maturati al 31/12/2006 su redditi di lavoro dipendente e
assimilato da versare agli Istituti Previdenziali. In chiusura sono pari a €. 56.937.
Debiti verso dipendenti
Sono costituiti dai debiti per gli stipendi dei dipendenti e collaboratori del mese di
dicembre (€. 72.177).
Altri debiti
Sono costituiti da:
• debiti verso i dipendenti e collaboratori per rimborsi spese viaggi (€. 11.640);
• debiti verso Cartasì per addebiti carta di credito mese di dicembre (€. 2.136);
• debiti verso i revisori per emolumenti (€. 4.600);
• debiti verso l’Istituto Superiore Mario Boella per il rimborso del personale
distaccato (€. 112.429);
• debito verso I3P per contributi alla ricerca per il progetto Newcom (€. 43.200)
e per il progetto Start Cup (€. 55.000);
66
debito verso il Consorzio Torino Time per contributo di gestione (€. 14.660);
debiti verso Innogest Capital per richiamo sottoscrizione Fondo (€. 221.851);
debito verso partners LCT per quota parte progetto C.A.B (€. 8.265);
debiti verso gli inventori per i diritti di brevetto licenziato a una società americana
“Reverb Communications LLC” (€. 43.021);
• debiti verso le aziende per contributi di ricerca per il Bando Galileo (€. 1.050.000);
• debiti verso RIAL per quota associativa (€. 10.000) e altre partite di minore
entità (€. 661).
Ratei e Risconti Passivi
I ratei passivi si riferiscono a prestazioni di lavoro subordinato (€. 96.547) e a
prestazioni di servizi (€. 24.019) di competenza dell’anno.
Conti d’ordine
Si riferiscono alle fideiussioni rilasciate dall’Unicredit Banca SpA a favore delle
Società Sant’Isidoro Immobiliare Srl e Sant’Eusebio Immobiliare Srl a garanzia
degli obblighi del contratto di locazione degli uffici di corso Galileo Ferraris
n. 64 (€. 18.000) e a favore del Politecnico a garanzia degli obblighi del contratto
di comodato degli uffici di Corso Trento n. 21 (€. 15.100).
SEZIONE III: ALLEGATI
•
•
•
•
67
Rendiconto Gestionale
Lo scopo fondamentale del rendiconto della gestione è quello di rappresentare
il risultato economico (positivo o negativo) di periodo e di illustrare attraverso il
confronto tra i proventi/ricavi e i costi come si sia pervenuti al risultato di sintesi.
Il risultato del confronto tra impiego e destinazione dei fattori (costi di gestione)
da un lato e i ricavi e i proventi (contribuzioni, interessi, etc.) dall’altro non assume
il significato economico, che tipicamente questo risultato di sintesi assume nel
caso dell’impresa.
Di conseguenza l’attività di rendiconto nelle aziende non profit ha come scopo
principale quello di informare i terzi sull’attività posta in essere dall’azienda
nell’adempimento della missione istituzionale e ha come oggetto le modalità in
cui l’azienda ha acquisito e impiegato le risorse nello svolgimento di tali attività.
Tra le aree gestionali dell’azienda non profit sono individuate:
• attività tipica o di istituto: si tratta di attività svolta dall’azienda non profit ai
sensi delle indicazioni previste dallo statuto e viene espressa analiticamente
dalle disposizioni statutarie e costitutive che identificano il fine di carattere
ideale. Nella gestione dell’attività tipica o istituzionale rientrano quindi tutte le
operazioni che sono direttamente correlate alla missione aziendale e che sono
di competenza economica dell’esercizio a cui il rendiconto fa riferimento;
• attività promozionale e di raccolta fondi: si tratta di attività svolte dall’azienda
nel tentativo di ottenere contributi ed elargizioni in grado di garantire la
disponibilità di risorse finanziarie per realizzare attività funzionali e strumentali
al proseguimento dei fini istituzionali. Nell’ambito dell’area gestionale descritta
devono trovare rappresentazione tutti i costi e i proventi connessi allo sviluppo
di attività e iniziative promozionali di raccolta dei fondi e il risultato parziale
di questa gestione deve risultare positivo e tale da garantire un adeguato
finanziamento all’attività istituzionale che, per definizione, non può essere
rappresentata dall’attività di raccolta fondi;
• attività accessoria: si tratta di attività diversa da quella istituzionale, ma in
grado di garantire all’azienda non profit risorse economiche con cui perseguire
le finalità istituzionali espresse dallo statuto. Il confine che separa la gestione
accessoria da quella istituzionale è determinato dalle finalità e dall’oggetto
sociale esplicitati nell’atto costitutivo o nello statuto.
Il rendiconto gestionale presenta quindi uno schema delle risorse acquisite ed
impiegate dall’associazione, primariamente basato sulla classificazione per
provenienza da soggetti e aree gestionali per i proventi e sulla classificazione per
destinazione alle funzioni gestionali per gli oneri. L’eventuale classificazione per
natura di proventi e oneri deve pertanto considerarsi aggiuntiva e non sostitutiva
alla classificazione per destinazione.
68
I ricavi delle prestazioni di servizi e le spese di acquisizione degli stessi sono
riconosciuti alla data in cui le prestazioni sono ultimate ovvero, per quelle dipendenti
da contratti con regolazione periodica dei corrispettivi, alla data di maturazione
dei corrispettivi stessi.
I ricavi relativi a lavori in corso sono riconosciuti al momento del completamento
della commessa in base ai relativi stati di avanzamento lavori liquidati.
I ricavi e i costi di natura finanziaria vengono riconosciuti in base alla
competenza temporale.
Gli oneri fiscali sono determinati sulla base del complessivo imponibile di
competenza, tenendo conto delle norme tributarie in vigore.
Analisi delle Poste Economiche
SEZIONE III: ALLEGATI
Criteri di valutazione
PROVENTI E RICAVI
Le entrate istituzionali sono relative principalmente a:
• contributi associativi ricevuti, a titolo di fondo di gestione, per il raggiungimento
degli scopi istituzionali così suddivisi:
Contributore
Valore
Alenia Aeronautica S.p.A.
80.000
IEIIT
1.000
C.C.I.A.A. di Torino
500.000
Fiat S.p.A.
80.000
Istituto Superiore Mario Boella
80.000
STMicroelectronics S.R.L.
80.000
Telecom Italia S.p.A.
80.000
Totale
901.000
69
• contributi della Regione Piemonte (Legge 56 del 01/12/1986) per un totale
di €. 1.564.639;
• contributi da co–finanziamento per i progetti GAL–PMI, IRGAL, Orologio
Assistivo per un totale di €. 156.152;
• contributi di liberalità per l’attività della Fondazione (€. 15.544), interessi attivi
maturati su conti correnti bancari.
I ricavi per prestazioni della gestione commerciale si riferiscono all’attività di
consulenza svolte a favore di terzi.
ONERI E COSTI
Le voci principali di oneri e costi si riferiscono a spese per il personale e
per consulenze sia per le attività istituzionali che per le attività di ricerca
verso terzi, oltre ai contributi di ricerca. Nel complesso queste voci di spese
ammontano a € 4.875.235.
Le spese per il personale dipendente (€. 1.019.280) hanno riguardato 20
dipendenti e si riferiscono prevalentemente alle funzioni di supporto al progetto di
accelerazione per le PMI, al supporto del sistema pubblico e privato della ricerca
nei temi di protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale, al lancio di un
ecosistema per la finanza a servizio delle PMI, al networking e clustering, alla
funzione di supporto nell’imbastire grandi progetti che associno enti pubblici, PMI
e grandi imprese nella costruzione di servizi e prodotti innovativi nelle ICT.
Le spese per collaboratori coordinati e continuativi (€. 760.278) riguardano
14 collaboratori, nei settori dell’amministrazione, dello sviluppo dei sistemi legati
all’infomobilità, dell’internazionalizzazione di impresa, dello sviluppo di bandi
tematici e grandi progetti pubblico–privati, del supporto alla vendita e al marketing
per le PMI.
Le spese di ricerca sono rappresentate dal contributo per la sponsorizzazione
del convegno WIRTEP e dal contributo versato ad Unioncamere per l’attività
dell’ufficio di Bruxelles a supporto delle imprese del territorio (€. 11.800).
Le quote associative si riferiscono prevalentemente alle spese sostenute per
portare su Torino una sessione dello European Venture Contest (€. 66.000), e per
il programma GAP di sbarco negli USA di imprese ad alto potenziale (€. 29.497).
I contributi a terzi sono rappresentati dai costi sostenuti per il progetto Newcom
volto a sviluppare l’imprenditoria nell’ambito della ricerca Wireless, per il concorso
StartCup volto a premiare le imprese start–up più innovative del territorio e per
contributi a piccole medie imprese del territorio i cui progetti sono stati ritenuti
particolarmente innovativi (€. 233.458), mentre i contributi consortili si riferiscono
al versamento della quota annuale al Consorzio Torino Time che ha portato sul
territorio la Precision Timing Facility del sistema Galileo.
70
SEZIONE III: ALLEGATI
Le consulenze sono rappresentate prevalentemente:
• dalle prestazioni svolte dal dottor Sensalari e dalla dottoressa Cattaneo in qualità
di Project Manager su specifiche iniziative avviate in ambito microelettronico
e di applicazione di tecnologie ICT a settori tradizionali e dall’Association
Columbus per prestazioni legate all’internazionalizzazione di imprese rese
tramite il dottor Samoilovich (€. 348.130);
• dal rimborso del personale distaccato e da progetti compiuti dall’Istituto Superiore
Mario Boella (€. 1.294.536). Tali spese sono relative al personale distaccato
occupato nel Design Center per la microelettronica, dal personale distaccato per
le analisi tecnologiche e di mercato per le PMI del territorio, e da specifici progetti
di sviluppo informatico e industriale a beneficio delle PMI del territorio;
• dalla consulenza nell’ambito del progetto “Infomobility Cluster” prestata
da Emiliano Duch Navarro (€. 69.600) che ha portato alla costituzione di un
cluster di imprese PMI nel settore della infomobilità, a diversi progetti anche
infrastrutturali nell’infomobilità e all’acquisizione di una metodologia nella
clusterizzazione di imprese che la Fondazione sta applicando ad altri settori;
• dalla consulenza prestata da Ludovico Ciferri Ceretti per la promozione di
attività imprenditoriali italiane in Giappone e Australia (€. 96.245);
• dalla consulenza prestata dalla AsiaMatch Sas e dalla Terra InfoTech Co. Ltd
per la promozione di attività imprenditoriali italiane in Cina (€. 97.800) che
hanno portato ad assistere circa 16 imprese nell’esplorazione di opportunità
commerciali in Cina;
• dalla consulenza prestata dalla Fondazione Financidea per lo sviluppo di un
modello di rating per le PMI innovative (€. 24.000);
• dalla consulenza per la realizzazione del dispositivo denominato FastPOF
prestata dalla ACCENT Srl (€. 36.000);
• dalla consulenza e assistenza prestata dalla Capgemini Italia SpA per il
supporto nella definizione di una strategia nella vendita di servizi consulenziali
a terzi (€. 33.250);
• dalla consulenza prestata da diversi dipartimenti del Politecnico di Torino al
servizio di sviluppi pre-competitivi a favore di PMI del territorio (€. 218.152).
71
La voce consulenze è comprensiva dei costi di ricerca e di consulenza informatica,
di cui la Fondazione si è fatta carico a beneficio di PMI ammesse a partecipare
al relativo programma di supporto. Di seguito riportiamo una riclassificazione dei
costi relativi alle varie voci di consulenze:
Riclassificazione delle spese nel Rendiconto Gestionale 2006
Personale Erogazioni
Consulenze
distacc.to e e assistenza
Varie Consul. ISMB imprese
TOTALI
Consulenze Diverse
Design center e Internazionalizzazione (Sensalari, Cattaneo, Columbus)
278.504
69.626
348.130
CapGemini
33.250
33.250
Progetto Giappone-Australia (L. Ciferri)
96.245
96.245
69.600
Infomobility cluster – consulenza di inizio attività
Progetto Rating PMI – Financidea
24.000
69.600
24.000
Accent per sviluppo dispositivo FastPOF
36.000
36.000
Progetto Cina
97.800
97.800
Politecnico di Torino (consulenza per imprese)
46.682
46.682
Università di Torino (consulenza per imprese)
12.000
12.000
Programma Entrepreneur in Residence (Rovera)
10.839
10.839
Assistenza Commerciale USA per PMI (J. Cabot)
Varie (Consulenze Diverse)
8.765
8.765
197.779
197.779
Totale Consulenze Diverse
981.089
Servizi Informatici
Servizi resi dal Politecnico di Torino per imprese
171.421
171.421
Lavori di sviluppo per PMI
102.314
102.314
9.436
9.436
Corep
Varie (Servizi Informatici)
79.130
79.130
Totale Servizi Informatici
362.301
Servizi Vari
Distaccati ISMB per Progetto PMI (referenti tecnici e industry analysis)
284.703
71.176
355.879
Consulenze ISMB (non con regime di distaccamento) e altri costi
104.580
46.985
151.565
566.054
566.054
Attività ISMB per progetti legati alle imprese
Varie (Servizi Vari)
313
313
Totale Servizi Vari
1.073.811
Consulenze diverse Commerciali
221.038
Design Center per la Microelettronica
Varie (Consulenze diverse Commerciali)
72
Totale Consulenze diverse Commerciali
51.442
221.038
51.442
272.480
Imposte e tasse
Esse comprendono l’IRAP di competenza dell’esercizio afferente la gestione
istituzionale, calcolata, così come previsto dal D.Lgs. 15 dicembre 1997 n. 446
e successive modificazioni, sulla base delle retribuzioni spettanti al personale
dipendente, sui compensi erogati per prestazioni di lavoro autonomo occasionale
e sui compensi relativi ai lavori a progetto, ex collaborazioni coordinate e
continuative, tenuto conto delle modifiche apportate dall’art. 17 (comma 1 lettera a)
D.Lgs. 18 novembre 2005 n. 247, oltre all’eventuale IRAP afferente la gestione
commerciale.
SEZIONE III: ALLEGATI
La voce trasferte (€. 192.347) comprende la partecipazione a fiere nazionali e
internazionali a favore di PMI del territorio, le trasferte relativo allo sviluppo di
relazioni nazionali e internazionali con distretti sinergici rispetto a Torino Wireless,
le trasferte legate al programma GAP di internazionalizzazione di PMI negli USA e
al programma di internazionalizzazione in Cina.
Per l’attività commerciale i costi promiscui sono stati determinati in base al rapporto
tra ricavi prodotti dell’attività commerciale e l’ammontare complessivo dei proventi
dell’ente, compresi quindi anche quelli connessi all’attività istituzionale, in base a
quanto stabilito dall’art. 144 del TUIR.
Si è inoltre proceduto alla tenuta extracontabile della contabilità per centro di
costo, utile sia all’analisi dei costi per ogni progetto avviato che alla riconciliazione
con il budget approvato.
Il Presidente
Prof. Rodolfo Zich
73
74
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Copyright 2007 Fondazione Torino Wireless
Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l’utilizzazione
del contenuto del volume purchè si citi la fonte.
75
Bilancio sociale 2006
Torino Wireless, il Distretto tecnologico che integra ricerca e impresa.
Un distretto industriale focalizzato sulle ICT e sulle loro applicazioni; un modello
di sviluppo locale che accelera l’impatto della ricerca sulla crescita economica,
un circolo virtuoso dove la ricerca d’avanguardia crea nuova impresa e innova
anche settori industriali “tradizionali”: tutto questo è Torino Wireless.
La Fondazione Torino Wireless si propone come organo di governance del
Distretto con l’obiettivo di contribuire alla crescita delle imprese che ne fanno
parte, facilitare il dialogo fra mondo della ricerca, dell’impresa e della finanza,
aumentare il peso delle ICT sull’economia regionale e posizionare il Distretto
tecnologico piemontese come uno dei più innovativi a livello internazionale.
La Fondazione è l’espressione dello sforzo comune nel settore ICT dei
principali attori impegnati nello sviluppo regionale.
Fondazione Torino Wireless
C.so Galileo Ferraris, 64 – 10129 Torino
T 011.1950.1401 – F 011.509.7323
[email protected]
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