Eucarestia e Matrimonio - Suore Carmelitane di Santa Teresa di

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Eucarestia e Matrimonio - Suore Carmelitane di Santa Teresa di
Eucarestia e Matrimonio
Riproponiamo parte della meditazione offerta in
questa speciale giornata di adorazione e dedicata
agli sposi, per scoprire che l’Eucarestia è fonte di
ogni amore.
Siamo qui davanti al Signore alla vigilia della
festa grande del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù.
Desideriamo esprimere il nostro grazie sincero dal
profondo dell’anima per la Sua Presenza Eucaristica
in questa Chiesa e in tutti i Tabernacoli della Terra.
Lo facciamo lodando, benedicendo, adorando il
mistero grande del Suo amore che dal seno della S.S.
Trinità è incessantemente offerto a noi nei fragili
segni del pane e del vino per la nostra salvezza
eterna. E lo facciamo entrando in punta di piedi nel
cuore del Mistero Grande dell’amore sponsale della
Trinità, dove le tre persone Divine vivono la danza
nuziale dell’Amore nella reciprocità del dono e nella
complementarietà delle differenze in un perfetto e continuo fluttuare d’Amore che sprigiona quel Fuoco
incessante della Grazia che tutto crea e a tutto dà la vita. Ma fra tutte le creature sgorgate dal cuore della
Trinità solo l’uomo ne diventa la Sua immagine viva, perché da Lui creato a Sua somiglianza nella capacità
di accogliere e restituire amore.
E per rivelargli la profondità e la bellezza del Suo Progetto d’amore e di salvezza ha scelto di raccontarsi nel
linguaggio della nuzialità umana, configurando il simbolo nuziale come il “cuore “ del Mistero. Quel
desiderio di renderlo partecipe della comunione d’amore trinitaria non era stato accolto da quel Popolo
scelto e amato di un amore unico e indissolubile. L’antica alleanza si infrange a causa dell’infedeltà di
Israele, promessa sposa amatissima che resiste all’infinita tenerezza di Dio, Sposo appassionato che
continua invece a cercarla, a chiamarla, ad invitarla attraverso la voce di tanti profeti .
Finchè arriva il tempo delle Nozze. Se le voci dei profeti non avevano fatto breccia nel cuore della
promessa Sposa, il Padre manda la Parola, il Figlio come icona dello Sposo giunto a riprendere l’umanità
per riportarla al primitivo progetto nuziale: per restituirle la bellezza originaria e renderla finalmente Sua
Sposa deve amarla di un amore esclusivo e totale e raggiungerla fin nel baratro dove era finita. Amarla fino
a darle tutto di Sé, con il dono supremo della vita. Solo sull’altare della Croce, dal fianco trafitto del
Crocifisso nasce la Chiesa-Sposa : si consumano le Nozze per una Nuova ed eterna alleanza acquistata con
il prezzo del Sangue del Figlio.
In quel sacrificio d’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo ogni relazione coniugale, genitoriale,
filiale, fraterna, trova la sua sorgente; da allora ogni amore si alimenta e prende vita dall’unico atto
supremo d’amore gratuito di Gesù, Figlio obbedientissimo al Disegno del Padre, Sposo appassionato e
misericordioso della Chiesa Sposa e con essa di ogni famiglia e anima-sposa.
Prima di lasciare questa terra Gesù compie il più grande gesto d’amore come anticipo e preludio
dell’offerta totale del Suo Corpo e del Suo Sangue. Lui, lo Sposo, siede a mensa con i suoi. Nella sala non
aleggia né tristezza, né rassegnazione, ma solo infinita tenerezza. Quella cena è voluta fortemente da Gesù,
l’ha desiderata, cercata, attesa, perché “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Il
suo desiderio è umano e divino. E’ implorazione e offerta, dove la tenerezza diventa invito di intimità.
Vuole sentire i suoi apostoli vicini, perché ha un dono grande da fare a loro: Sé stesso, il, Suo Corpo e il Suo
Sangue. E’ lo Sposo che cerca la sposa per esistere con lei e per lei in “una sola carne”. L’invito a “prendere
e mangiare” scalda il cuore, sollecita alla conversione, perché per sedere alla mensa dobbiamo accettare la
logica del servizio e del dono, dove il “fate questo in memoria di me” non significa solo ripetere ad ogni
eucarestia i gesti di quella cena, ma anche un invito amoroso a fare come Lui divenendo ognuno “dono”
d’amore. Il banchetto eucaristico è allora il momento in cui lo Sposo Divino alimenta e rinnova in ognuno
la spiritualità del dono e del servizio in tutte le relazioni: da quelle coniugali e familiari fino a quelle
ecclesiali e sociali.
Se L’Eucaristia ripresenta l’alleanza d’amore di Gesù con la Chiesa, sigillata con il Sangue della Croce,
dove il mistero nuziale è espresso nel segno del Corpo dato e del Sangue versato, nel matrimonio gli sposi
cristiani sono chiamati a vivere la stessa carità di Cristo che si dona sulla Croce, partecipando allo stesso
amore con il quale Cristo amò la Sua Sposa. Esistendo “due in una sola carne” l’uomo e la donna
esprimono le stesse caratteristiche del mistero nuziale divenendo reale rappresentazione del rapporto di
Gesù con la Chiesa.
Il matrimonio è allora il mistero grande, come ci ricorda l’apostolo Paolo, perché nel sacramento delle
nozze Gesù comunica agli sposi lo stesso amore nuziale che lo lega alla Chiesa Sua Sposa e fa del fragile
amore umano un “segno” reale del Suo Amore che diventa nello spazio e nel tempo vera ripresentazione di
quel Mistero. Guardando all’amore di un uomo e una donna dovremmo poter dire “guarda come Dio ci
ama!” Allora esiste un rapporto di reciprocità fra il sacramento dell’Eucarestia e il sacramento del
Matrimonio, che si rende visibile nel segno del corpo: vivendo intensamente l’intimità coniugale nella
verità, possiamo cogliere le risonanze sponsali dell’Eucarestia. Contemplando con stupore il Corpo dato e il
Sangue versato, offerti da Gesù durante la cena eucaristica, possiamo riconoscere i veri dinamismi
dell’essere due “in una sola carne”. In questa luce potremo comprendere la grandezza dell’essere chiamati,
in quanto sposi, a contemplare l’amore eucaristico di Gesù. Perché se l’Eucarestia manifesta il senso
permanente del “matrimonio nel Signore”, il matrimonio nel Signore rappresenta in se stesso una forza di
“eucarestia realizzata” . Entrambi sono dispiegabili dell’unico mistero sponsale del Cristo che si è donato
senza riserve e fino in fondo alla Chiesa Sua Sposa di cui ogni famiglia, piccola cellula, ne è espressione.