PDF, da pagina 1 a pagina 4
Transcript
PDF, da pagina 1 a pagina 4
NOI DONATORI 1/4 30-11-2004 15:56 Pagina 1 DICEMBRE 2004 n. 4 Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Autorizzazione Tribunale di Verona N. 1535 del 13 Marzo 2003 I donatori Fidas Verona e Adas-Fidas Gela insieme da oltre 10 anni per il dono del sangue Auguri! Un gemellaggio di solidarietà Auguri alla Fidas, che si sta confermando un’Associazione importante nel panorama sanitario veronese, nel quale gode di ottima stima e considerazione; auguri ai Donatori che ne sono i meravigliosi protagonisti con la loro ben nota disponibilità; auguri ai Presidenti di sezione e ai loro consiglieri per la costanza all’impegno assunto, ai collaboratori della presidenza provinciale che propongono e seguono progetti che coinvolgono tutta la provincia; ai promotori dell’informazione nelle scuole per il loro prezioso aiuto. Un augurio particolare ai collaboratori di zona che hanno saputo riunire in iniziative comuni mirate le realtà locali ottenendo dei risultati notevoli sia come donazioni sia come spirito associativo. E con gli auguri il mio grazie più sincero unito a quello riconoscente di tante persone ammalate che vedono il donatore come un punto di sicuro riferimento per la loro salute. Tutti stiamo crescendo ed è per questo che Fidas Verona cresce; camminiamo dunque assieme su questa bellissima strada che parla di solidarietà e di vita. Le due Associazioni insieme dal 1993, un legame sincero impostato sull’amicizia e sulla fattiva collaborazione Lo scorso mese di settembre si è rinnovato il decennale gemellaggio tra le associazioni dei donatori volontari di sangue dell’AdasFidas di Gela e la Fidas Verona. È dal 1993 che le due associazioni sono gemellate, un legame impostato sull’amicizia e sulla concreta collaborazione, con l’obiettivo di pervenire, per entrambe, all’autosufficienza della disponibilità di sangue. I donatori di sangue sono la parte migliore della società in cui vivono perché i valori che essi esprimono verso una persona bisognosa sono i valori dell’amicizia e della condivisione e chi li sa donare ad uno sconosciuto li sa donare a tutta la società. Ad accogliere gli amici siciliani, c’era tutta la presidenza Fidas Verona. La delegazione gelese, accompagnata dal presidente Felice Damaggio, è stata successivamente raggiunta dal presidente della provincia di Caltanissetta, Filippo Collura. Nel loro soggiorno veronese i donatori di Gela sono stati ricevuti dalle autorità nella Sala Rossa della Provincia (nella foto da sinistra il presidente Adas Gela, Felice Damaggio; Silvano Salvagno, presidente Fidas Verona; Antonio Pastorello, vicepresidente provincia di Verona) e successivamente nella Sala Arazzi dal sindaco Paolo Zanotto. Al termine degli incontri, un brindisi è stato (a pag. 2) l’augurio per una lunga e fruttuosa collaborazione. Presentato dal dr. Giuseppe Aprili, primario C.T., durante il consiglio provinciale dello scorso 6 novembre Quarto piano sangue regionale Recentemente approvato, propone un modello organizzativo nuovo nelle logiche, criteri e pianificazione del sistema trasfusionale regionale a pagina 3 Donare sangue al femminile Silvano Salvagno presidente Fidas Verona Dal Direttore Responsabile " Proprio nell’imminenza del Natale, ecco un nuovo numero di “Noi Donatori”: un piccolo regalo per i tantissimi veronesi che sono vicini alla realtà della donazione, ma anche un regalo che facciamo a noi stessi. È infatti con grande gioia che abbiamo constatato come questo periodico di informazione, ma anche di sensibilizzazione sulle molte attività che la Fidas promuove, costituisce per tanti un appuntamento da non perdere, e come sia vivace e diffuso il desiderio di fare di queste pagine lo strumento anche di un dibattito vivace: come insomma “Noi Donatori” non sia solo un insieme di relazioni e di annunci, quanto piuttosto un luogo in cui San Giovanni Calabria al servizio della Provvidenza si può incontrare, raccontando esperienze e scambiando opinioni. Era del resto proprio questo che speravamo quando abbiamo progettato queste pagine: augurandoci che la loro funzione andasse appunto oltre l’informazione, o, meglio, che l’informazione diventasse strumento di testimonianza. Ecco allora che in questo numero trovate sia le notizie “ufficiali” (il quarto piano regionale, il gemellaggio con Gela), ma anche la piccola grande opera di lavoro nelle scuole e i sogni e le difficoltà del mondo giovanile. Grazie per il Vostro aiuto. A tutti i migliori auguri di Buon Natale e felice anno nuovo. Alessandra Galetto “Nessuno è un’isola”. Con queste parole il dr. Giuseppe Aprili ha iniziato la sua relazione per presentare al Consiglio Provinciale il IV Piano Sangue recentemente approvato della Regione Veneto. Non può essere un’isola un’Associazione, un Centro Trasfusionale, una Provincia, un’A.S.L. ma tutti insieme sono accumunati in un progetto più ampio che coinvolge la Regione e a livelli ancora più alti tutte le regioni. Questo progetto nasce dalla necessità di garantire a tutti coloro che ne abbiano bisogno quel bene prezioso che è il sangue. L’Italia, come sappiamo, è molto lunga e le realtà a tutti i livelli variano nel suo percorso; relativamente al sangue esistono (continua a pag. 7) a pagina 6 Assistenza ed informazioni al C.T. di Borgo Roma a pagina 15 NOI DONATORI 1/4 30-11-2004 15:56 Pagina 2 2 GEMELLAGGIO - Ritrovarsi per continuare un confronto sincero e amichevole VER O NA AS FID T RI N NA GU E DO O V O LO I N TARI D SA Benvenuti, amici di Gela, benvenuti! "Benvenuti, amici di Gela, benvenuti! Vi aspettavamo, come si attende un amico che non si incontra da molto tempo e il desiderio di rivederlo è grande, perché grandi ed importanti sono i sentimenti che si vogliono scambiare". Così iniziava il discorso di benvenuto che il presidente provinciale Salvagno ha rivolto ai donatori di Gela in occasione della loro visita a Verona. Ed ha poi proseguito: "Ci siamo lasciati un anno fa in una serata che chiamerei magica per l’atmosfera di cui era permeata; i valori dell’amicizia, della solidarietà, della sensibilità, della disponibilità, dell’attenzione tra di noi e verso il prossimo più povero erano quasi tangibili e sgorgavano dal cuore come una fonte di vita, perché anche lo stare insieme in un momento di allegria serviva a ravvivare la convinzione che è innata nel donatore e che è quella di assicurare a tutti i nostri ammalati, di Gela di Verona e dell’Italia tutta quella fonte meravigliosa che assicura il sangue. "Lo scorso anno abbiamo veduto e goduto delle bellezze della splendida Sicilia e di Voi carissimi amici; in questi giorni vi faremo conoscere la nostra bella città, vedrete anche città vicine con i loro monumenti e la loro storia, incontrerete soprattutto varie realtà dei donatori veronesi con problemi diversi dai Vostri ma con l’unico comune obiettivo: Donare! "Viviamo insieme, cari amici, questi pochi giorni di incontro con l’augurio che possano essere proficui per ognuno di noi, per le nostre associazioni e per le nostre famiglie alle quali potremo portare nuove esperienze il cui vero fulcro è la vera amicizia". Silvano Salvagno Presidente Fidas Verona Verona e Gela per crescere assieme Un gemellaggio consente non solo di ritrovarsi fra amici, ma fa anche in modo che due associazioni di donatori come Fidas Verona e Adas Gela possano crescere assieme arricchendosi a vicenda. Infatti, se da una parte Verona con la sua realtà di volontariato radicato nel tessuto della società, può aiutare una associazione di donatori che opera in una città con dei problemi come Gela a lanciare ai propri concittadini un messaggio di vita, dall’altra, Fidas Verona si sente responsabilizzata e spronata a fare sempre meglio per divulgare anche nella nostra società la cultura del dono del sangue. Il fatto che la Provincia di Verona, nella persona del vicepresidente Antonio Pastorello (nella foto con i due presidenti Fidas) e il Comune, rappresentato dal primo cittadino Paolo Zanotto, abbiano ricevuto sabato 18 Settembre 2004 nei loro palazzi le delegazioni di Fidas Verona e Adas Gela per le celebrazioni del decimo anniversario della stipula del gemellaggio, vuol dire che gli amministratori tengono in grande considerazione il bene fatto alla società dalle nostre associazioni di volontariato e le invitano a proseguire con sempre maggior convinzione nella loro opera. Le persone stesse di Verona e Gela, che si incontrano nelle varie occasioni ufficiali e non, aprono un confronto sincero e amichevole, che invoglia a migliorare con umiltà le proprie capacità e convinzioni morali a beneficio dei propri gruppi, e ciò consente, seppur con In settembre, in occasione del decennale, sono venuti a farci visita gli amici donatori dell’A.D.A.S. di Gela Gemellaggio in... tour de force Dal 16 al 21 Settembre 2004, in occasione delle celebrazioni per il decennale del gemellaggio, sono venuti a farci visita a Verona, gli amici dell’Adas di Gela (nella foto). In venti persone si sono cimentate in un tour che ha messo a dura prova la loro resistenza. Dato che la Sicilia non è proprio vicinissima al Veneto, i nostri amici hanno cercato di vedere più posti possibili. Eccoli allora arrivare e in sei giorni visitare nell’ordine Padova, Verona, Lago di Garda, Vicenza, un paio di rinomate cantine veroperiodico della FIDAS Verona Donatori Volontari di Sangue Viale dell’Agricoltura 1 37135 Verona - Tel./ Fax. 045/8202990 Autorizzazione Tribunale di Verona n. 1535 del 13.03.2003 nesi con tanto di degustazioni dei nostri ottimi vini e, infine, Mantova. Siamo stati così contenti di averli fra noi che, per le varie serate, sono stati “contesi” a cena e, dato che a Verona le settanta sezioni Fidas sono raggruppate in varie zone, ecco allora che ogni sera una di queste ha organizzato un incontro conviviale con i siciliani. Detto così sembra tutto semplice ma non è stato così. Il grande nemico dei nostri turisti è stato il tempo. Chi faceva da guida nelle varie città era sempre troppo puntua- le, gli incontri per le cene erano troppo presto, i traghetti per la gita sul Lago di Garda invece erano in ritardo quando tutti erano pronti sul molo per imbarcarsi. Uno stress a cui i nostri amici siciliani si sono adattati con rassegnazione. Comunque, scherzi a parte, ci siamo divertiti parecchio e quando è stato il momento di prendere l’aereo per tornare in Sicilia, ho visto negli occhi degli amici di Gela un misto di tristezza nell’abbandonare la bella Verona, parecchia stanchezza per il tour de force a cui sono stati sottoposti, ma anche la gioia per tornare alle loro case e quindi poter riposarsi senza pensare agli orologi veneti con quelle lancette che girano sempre troppo veloci. Credo che con questo incontro, il gemellaggio Fidas Verona-Adas Gela abbia superato brillantemente la prova e si sia ulteriormente rafforzato nell’attesa di avere altre future occasioni per rivedersi. S. Tass. Direttore editoriale: SILVANO SALVAGNO Direttore responsabile: ALESSANDRA GALETTO Comitato di redazione: Alessandra Galetto Silvano Muraro - Francesco Rossetto Silvano Salvagno - Stefano Tassini Grafica ed impaginazione: Silvano Muraro Servizi fotografici: Foto Express Verona Archivio Fidas Verona Hanno collaborato a questo numero: dott.ssa Isabella Crocco - Bruno Pizzul - Lia Valente - prof. Luciano Bertinato - Lidia Morellato - Antonio Merlin - Carlo Venturi Andrea Campara Stampa: Europlanning Verona molte difficoltà, di far comprendere ad un gran numero di persone il messaggio di amore che parla di un dono gratuito di qualcosa di se stessi che si fa nei confronti di chi ne ha bisogno. Unendo le proprie esperienze e le forze, si prosegue più sicuri nel percorso che ci riserva la strada del volontariato. Stefano Tassini Grazie, amici di Verona, grazie! Questa la lettera che il presidente dell’A.D.A.S.-Fidas Gela, Felice Damaggio, al rientro in Sicilia della delegazione dei donatori di Gela, ci ha inviato: "Siamo ritornati a Gela con gli occhi velati di tristezza per avere lasciato tanti, tantissimi amici che durante il nostro soggiorno veronese ci hanno cullato, portato con mano e circondato di affetti, premure ed attenzioni. I nostri incontri sono stati all’insegna della reciproca affettuosità, sempre accomunati dagli ideali del nostro impegno e della nostra missione che è quella di porgere il nostro braccio a quanti soffrono e necessitano di una sacca di sangue. "Abbiamo conosciuto tanti angoli della Vostra laboriosa e splendida terra, abbiamo visitato città, paesi, borghi, abbiamo ammirato le Vostre bellezze naturali, paesaggistiche e monumentali che serberemo nei nostri cuori. Abbiamo discusso e ci siamo confrontati con tutti Voi delle comuni esperienze, delle attività di volontariato e delle ultime novità che ruotano intorno al pianeta sangue. Abbiamo fatto tesoro dei Vostri consigli e delle Vostre indicazioni che per noi rivestono una particolare importanza. "La Vostra amicizia ci impegna ancora di più nel nostro non facile impegno quotidiano e ci sprona al raggiungimento di migliori risultati. Vi salutiamo tutti con affetto. Arrivederci a Gela". Felice Damaggio Presidente A.D.A.S. di Gela NOI DONATORI 1/4 30-11-2004 15:56 Pagina 3 3 "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta" San Giovanni Calabria con umile obbedienza al servizio della Provvidenza San Giovanni Calabria è stato proclamato dall’Assemblea della Fidas Verona quale santo patrono dell’Associazione. Riteniamo quindi opportuno conoscere e far conoscere meglio ai nostri associati la vita e le opere del Santo. Fr. Dr. Carlo Toninello, direttore CCSC-Istituto Don Calabria ha gentilmente accettato di introdurci, in puntate, nel mondo del "Don Calabria" e di tutto il suo movimento. Giovanni Oreste Calabria nasce dalla povera famiglia di un ciabattino l’8 ottobre 1873 a Verona. Ancora giovanissimo perse il padre e fu costretto ad avviarsi ad umili lavori per aiutare la numerosa famiglia. Ma in lui vi era già forte il desiderio di divenire sacerdote. Questa chiamata era di una chiarezza tale da fargli superare le innumerevoli difficoltà poste da varie vicende della vita non ultime le diffidenze da parte di alcuni prelati che vedevano in lui un ragazzo pio, ma di poche capacità. Ma i disegni di Dio erano chiari e l’11 agosto del 1901 divenne sacerdote. Fin da subito egli cominciò a manife- stare la grande carità che urgeva nel suo cuore. Ammalati, anziani, bambini poveri erano i suoi prediletti. Per tutti, specie per i più dimenticati, c’era la sua attenzione e il suo aiuto. Disponibile a farsi guidare dai segni della Provvidenza cominciò ad accogliere bambini orfani e poveri, dapprima nella canonica della chiesa affidatagli e poi dando vita ad una casa che gli accogliesse. Attorno a lui cominciarono ad avvicinarsi altre figure di persone disponibili e animate da santo zelo per le anime e, in pochi anni, vi era già un gruppo di uomini e uno di donne che conducevano vita religiosa accogliendo bambini poveri e bisognosi. Man mano che passavano gli anni le case in tutta Italia aumentavano e anche il numero dei suoi collaboratori. Alle case per bambini si aggiunsero case per vocazioni sacerdotali povere, un ospedale, parrocchie, attività in favore dell’ecumenismo, centri di formazione professionale. Tutto si realizzava seguendo con umile obbedienza i segni della divina Provvidenza che con cura materna seguiva questa sua Opera non facendo mancare mai nulla. Di fronte alle sofferenze del popolo ebreo, offrì le sue case per l’accoglienza di quei perseguitati. Al termine della guerra scrisse libri per richiamare “la povera umanità” al ritorno alla Parola di Dio, al santo Vangelo, unica fonte di autentica salvezza. Fu amico di vescovi e cardinali presso i quali perorava la causa di un rinnovamento della Chiesa, di un suo ritorno alla “apostolica vivendi forma”. Giunse ad auspicare l’evento di un Concilio già alla fine degli anni ’40. Sognò e auspicò che le Chiese cristiane potessero tornare a riunirsi e a incontrarsi per riaffermare il comune essere fratelli in un unico Padre. Immaginò una grande assise di tutti i responsabili delle religioni. Pregò e soffrì affinché i laici avessero un giusto ruolo nella Chiesa. Sempre con radicalità rifiutò di affidarsi ai potenti di turno confidando sempre e solo nell’aiuto di Dio, sia per le cose spirituali che per quelle materiali. Un Momento istituzionale molto importante lo scorso 6 novembre a S. Giacomo di Borgo Roma Consiglio provinciale Fidas Verona Il presidente provinciale ha esposto la situazione donazionale e organizzativa dei primi tre trimestri 2004 che si presenta assai positiva – Deliberato quasi all’unanimità di mantenere inalterato quanto previsto dallo statuto Sabato 6 novembre 2004 Consiglio Provinciale Fidas Verona; è un momento istituzionale molto importante che riunisce consiglieri e presidenti provinciali, tutti coloro quindi che hanno la responsabilità della gestione associativa della Fidas, che ne indirizzano le attività promozionali, che propongono l’informazione mirata a far crescere sezioni e associazione. È stato un incontro nel quale il presidente provinciale Silvano Salvagno ha esposto la situazione donazionale e organizzativa dei primi tre trimestri di quest’anno, che si presenta molto positiva, ha evidenziato le attività promozionali sia provinciali che locali puntualizzando la validità di quelle promosse dalle varie zone e che hanno permesso una forte crescita sia numerica che associativa. Fidas Verona a confronto da gennaio a settembre Anno Donatori nuovi Donatori sospesi/ recuperati Totale donatori Totale donazioni 2002 682 182 8.317 12.489 2003 586 102 8.639 12.527 2004 600 145 8.789 13.527 L’intervento del coordinatore del Gruppo Giovani, Filippo Dalle Pezze, ha messo in rilievo una notevole possibilità di iniziative, ma pochi giovani per realizzarle; ed ecco quindi un forte richiamo ai presidenti perché convincano i loro giovani donatori ad unirsi al gruppo per non svilire la carica di chi oggi e da tanto tempo lavora con convinzione tra i coetanei. Alla fine è stato posto in discussione il problema delle cariche sia provinciali che sezionali; dopo alcuni interventi il Consiglio ha deliberato, quasi all’unanimità, di mantenere quanto previsto dallo statuto e cioè due mandati consecutivi quadriennali per i presidenti e tre per i consiglieri. Un momento conviviale ha chiuso in allegria e amicizia la serata. aiuto che mai gli mancò e che si fece evidente nella vicinanza di gente semplice e umile che si faceva, come lui stesso diceva, “ministro della Provvidenza” offrendo aiuti materiali e spirituali. Voleva che i suoi religiosi divenissero testimoni di questa cura amorevole e che mai tralasciassero un’opera di carità solo perché mancavano i mezzi, a questi avrebbe provveduto Dio stesso attraverso i suoi “ministri”. Centinaia di persone ricorsero a lui per un consiglio e un aiuto spirituale. Tutti egli aiutò pur nella fragilità della salute, a tutti offrì quello che scaturiva dal suo costante contatto con Dio. Nelle sofferenze degli ultimi anni seppe vedere le opportunità che Dio gli offriva per raggiungere altre anime. Amava ripetere: “Le anime costano sangue”. E ogni opera a cui la Provvidenza lo chiamava rappresentava per lui una nuova chiamata a ulteriori sofferenze. Si spense in una fredda alba del 4 dicembre del 1954 e tutto il popolo veronese pianse la morte del suo “santo”. Il 18 aprile 1999 nell’anno giubilare dedicato a Dio-Padre, Sua Santità Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione di Giovanni Calabria ebbe a dire: “L’esistenza di Giovanni Calabria è stata tutta un vangelo vivente, traboccante di carità: carità verso Dio e carità verso i fratelli, specialmente verso i più poveri. Sorgente del suo amore per il prossimo erano la fiducia illimitata ed il filiale abbandono che nutriva per il Padre celeste. Ai suoi collaboratori amava ripetere le parole evangeliche: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6,33) Fr. Dr. Carlo Toninello Direttore CCSC-Istituto don Calabria Nelle foto, in alto, a sinistra: San Giovanni Calabria; a destra: l’Istituto Don Calabria di via S. Zeno in Monte; al centro: San Giovanni Calabria in una "storica" foto con i suoi ragazzi NOI DONATORI 1/4 30-11-2004 15:56 Pagina 4 4 Prestigioso riconoscimento per la sezione Badia C.-Alta Val d’Illasi al concorso artistico nazionale Fidas "Le frontiere del dono" Vai oltre i soliti regali. Dona sangue! I ragazzi di Selva di Progno delle scuole medie "E. De Amicis", sezione staccata dell’istituto comprensivo di Badia Calavena, con uno spot efficacissimo, hanno vinto il concorso nazionale - La premiazione durante lo scorso congresso nazionale Fidas a Matera Il dono più grande è tenere accesa la vita e ai ragazzi delle medie Edmondo De Amicis, sezione staccata dell’istituto comprensivo di Badia Calavena, sono bastati 70 secondi per dirlo con uno spot efficacissimo, vincitore del concorso "Le frontiere del dono", organizzato dalla Fidas, che riunisce migliaia di donatori di sangue di tutta Italia. Giudati dall’insegnante di lettere Remo Pozzerle, hanno ideato la sceneggiatura e con l’ausilio di Marilla Livellini (riprese), Maurizio Piccoli (montaggio) e dell’insegnante di musica Luigi Paganotto, hanno creato lo spot poi mandato al concorso. Il video si apre con una serie di doni che vengono scambiati come regali e si chiude con un braccio teso pronto a donare sangue. La scena si fa buia e una candela accesa si avvicina allo stoppino di una candela spenta per accenderla, mentre la scritta in sovrimpressine avverte: "Vai oltre i soliti regali. Dona sangue. Tieni accesa la vita". Messaggio semplice, premiato dalla giuria perché espresso "con buona qualità tecnica, efficacia, chiarezza, positività e ottimismo". "Lo spot, proiettato al conferimento del premio (una telecamera digitale), durante l’assemblea nazionale di Matera, ha ricevuto un’ovazione", racconta Silvano Salvagno, presi- Nella foto grande i ragazzi di Selva di Progno vincitori del concorso nazionale; nella foto piccola da sinistra a destra: il presidente Silvano Salvagno, l’insegnante di lettere Remo Pozzerle e il preside della scuola Ugo Carnevali dente della Fidas di Verona, "ed è stata una soddisfazione per la nostra Associazione e per il lavoro che stiamo conducendo con le scuole". Con insegnanti e alunni si sono complimentati il vicesindaco Silvano Valcasara e il dirigente scolastico Ugo Carnevali: "Lo spot esprime il passaggio del dono, inteso come gioco, al dono come coscienza di sé e degli altri", aggiunge Pozzerle, "è una metafora della crescita anche di questi ragazzi, che cerchiamo di guidare nelle tappe di maturazione umana e civile". "Le mani che reggono la candela sono anonime, come anonimo e gratuito è il dono del sangue", spiega Maria Rosa, alunna che ha partecipato alla lavorazione; "per questo", aggiunge Mattia, non si vedono i volti né si riconoscono le persone. "Abbiamo capito che non bisogna accontentarsi delle prime idee e dei primi tentativi. Provando e riprovando si ottengono risultati migliori", concordano i ragazzi. FIDAS AVIS nello sport e nella scuola Dall’anno 2001-2002 un positivo progetto di collaborazione tra istituzione pubblica ed Associazioni di volontariato Due sono i principali motivi d’orgoglio dell’iniziativa intrapresa dall’anno 2001/2002 tra AVIS e FIDAS e l’Ufficio Educazione Fisica dopo alcuni anni di collaborazioni occasionali tra l’Ufficio Educazione Fisica e Sportiva e le principali Associazioni Provinciali di Donatori del sangue di Verona, i tempi erano maturi per progettare qualcosa di innovativo verso il mondo della scuola. La promozione all’interno delle scuole infatti, era già da molto tempo attiva, con gruppi organizzati nei principali Istituti Scolastici con buona soddisfazione di tutti. Mancava tuttavia ancora qualcosa: la “sfida” fu allora quella di unire – coinvolgere – coordinare in un unico messaggio educativo l’Istituzione scolastica centrale e le due Associazioni provinciali, pur mantenendo libere le scuole, senza ingerire nelle attività già in corso. Un “super progetto” insomma, che permettesse di aprire nuove strade, nuovi orizzonti, nuove adesioni, lasciando alle specificità territoriali sia scolastiche che associative l’opportunità di progettare al meglio. Dunque, il primo motivo d’orgoglio sta proprio in questo legame sinergico creatosi attorno allo sport, alla salute, alla scuola e alla cultura della donazione verso i più deboli. E’ nato dunque un nuovo logo che ha reso ancor più esplicito il messaggio AVIS – FIDAS nello sport e nella scuola e che contraddistingue ormai magliette, borse ed altri gadget offerti in premio a studenti e docenti nelle manifestazioni sportive. Ma il secondo motivo d’orgolio per tutti sono “i numeri”, che in questo caso confortano il raggiungimento degli obiettivi: ovvero, non tanto i numeri dei partecipanti alle attività sportive, docenti e studenti, bensì i numeri che indiretta- mente, per le relazioni e le occasioni di confronto offerte da questa collaborazione a tre, a cascata verso gli istituti, che hanno permesso di portare migliaia di donazioni in più rispetto agli anni precedenti. I numeri di studenti che fanno sport e che comprendono la cultura della donazione, miglioreranno e promuoveranno nuove idee e nuovi soggetti disposti a proseguire nella promozione del messaggio. Lo speriamo e lo crediamo fermamente. Due sono le principali azioni del progetto: a) Interventi a diverso titolo nelle manifestazioni a carattere sportivo promozionale delle scuole medie e superiori: ca. 10 progetti che coinvolgono in specialità sportive diverse la quasi totalità delle scuole di Verona e provincia; i progetti denominati “Scuole in Rete” per le medie e “Sport a scuola” per le superiori coinvolgono nei mesi da febbraio ad aprile tutte le classi per le fasi di istituto, nel mese di maggio le classi vincitrici per le fasi finali, organizzate in giornate di Feste sportive. b) La partecipazione alla Festa Scuola Sport, ormai nella tradizione presso il prestigioso Auditorium GlaxoSmithKline, con la premiazione Nelle foto: in alto a sinistra la responsabile del progetto dott.ssa Salvaterra; qui sopra: la premiazione dell’istituto Marconi e a sinistra quella del Liceo Fracastoro di Docenti e Studenti vincitori delle Fasi Provinciali dei Giochi Sportivi Studentesci delle varie specialità: circa 400 studenti e 100 docenti! Nel ribadire la nostra soddisfazione per il cammino percorso assieme alle due Associazioni, alla lungimiranza dei loro Presidenti provinciali e dei loro collaboratori, l’Ufficio Educazione Fisica esprime un vivo ringraziamento per il supporto dato finora alle iniziative sportive scolastiche, auspicando altresì ulteriori ampliamenti e miglioramenti nel prossimo futuro, dai messaggi culturali alla partecipazione alle iniziative. prof. Luciano Bertinato