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NOI DONATORI 1/4
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DICEMBRE 2004
n. 4
Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Autorizzazione Tribunale di Verona N. 1535 del 13 Marzo 2003
I donatori Fidas Verona e Adas-Fidas Gela insieme da oltre 10 anni per il dono del sangue
Auguri! Un gemellaggio di solidarietà
Auguri
alla
Fidas, che si sta
confermando
un’Associazione importante
nel panorama
sanitario veronese, nel quale
gode di ottima stima e considerazione; auguri ai Donatori che
ne sono i meravigliosi protagonisti con la loro ben nota disponibilità; auguri ai Presidenti di
sezione e ai loro consiglieri per
la costanza all’impegno assunto, ai collaboratori della presidenza provinciale che propongono e seguono progetti che
coinvolgono tutta la provincia;
ai promotori dell’informazione
nelle scuole per il loro prezioso
aiuto.
Un augurio particolare ai collaboratori di zona che hanno
saputo riunire in iniziative
comuni mirate le realtà locali
ottenendo dei risultati notevoli
sia come donazioni sia come
spirito associativo.
E con gli auguri il mio grazie più
sincero unito a quello riconoscente di tante persone ammalate che vedono il donatore
come un punto di sicuro riferimento per la loro salute.
Tutti stiamo crescendo ed è per
questo che Fidas Verona cresce;
camminiamo
dunque
assieme su questa bellissima
strada che parla di solidarietà e
di vita.
Le due Associazioni insieme dal 1993, un legame sincero
impostato sull’amicizia e sulla fattiva collaborazione
Lo scorso mese di settembre si è rinnovato il decennale gemellaggio tra le associazioni dei donatori volontari di sangue dell’AdasFidas di Gela e la Fidas Verona. È dal 1993 che le due associazioni
sono gemellate, un legame impostato sull’amicizia e sulla concreta collaborazione, con l’obiettivo di pervenire, per entrambe, all’autosufficienza della disponibilità di sangue. I donatori di sangue sono
la parte migliore della società in cui vivono perché i valori che essi
esprimono verso una persona bisognosa sono i valori dell’amicizia
e della condivisione e chi li sa donare ad uno sconosciuto li sa
donare a tutta la società. Ad accogliere gli amici siciliani, c’era tutta
la presidenza Fidas Verona. La delegazione gelese, accompagnata dal presidente Felice Damaggio, è stata successivamente raggiunta dal presidente della provincia di Caltanissetta, Filippo
Collura. Nel loro soggiorno veronese i donatori di Gela sono stati
ricevuti dalle autorità nella Sala Rossa della Provincia (nella foto da
sinistra il presidente Adas Gela, Felice Damaggio; Silvano
Salvagno, presidente Fidas Verona; Antonio Pastorello, vicepresidente provincia di Verona) e successivamente nella Sala Arazzi dal
sindaco Paolo Zanotto. Al termine degli incontri, un brindisi è stato
(a pag. 2)
l’augurio per una lunga e fruttuosa collaborazione.
Presentato dal dr. Giuseppe Aprili, primario C.T., durante il consiglio provinciale dello scorso 6 novembre
Quarto piano sangue regionale
Recentemente approvato, propone un modello organizzativo nuovo nelle
logiche, criteri e pianificazione del sistema trasfusionale regionale
a pagina 3
Donare sangue
al femminile
Silvano Salvagno
presidente Fidas Verona
Dal Direttore Responsabile "
Proprio nell’imminenza del Natale, ecco
un nuovo numero di “Noi Donatori”: un
piccolo regalo per i tantissimi veronesi
che sono vicini alla realtà della donazione, ma anche un regalo che facciamo a
noi stessi. È infatti con grande gioia che
abbiamo constatato come questo periodico di informazione, ma anche di sensibilizzazione sulle molte attività che la Fidas
promuove, costituisce per tanti un appuntamento da non perdere, e come sia vivace e diffuso il desiderio di fare di queste
pagine lo strumento anche di un dibattito
vivace: come insomma “Noi Donatori”
non sia solo un insieme di relazioni e di
annunci, quanto piuttosto un luogo in cui
San Giovanni Calabria al
servizio della Provvidenza
si può incontrare, raccontando esperienze e scambiando opinioni. Era del resto
proprio questo che speravamo quando
abbiamo progettato queste pagine: augurandoci che la loro funzione andasse
appunto oltre l’informazione, o, meglio,
che l’informazione diventasse strumento
di testimonianza. Ecco allora che in questo numero trovate sia le notizie “ufficiali”
(il quarto piano regionale, il gemellaggio
con Gela), ma anche la piccola grande
opera di lavoro nelle scuole e i sogni e le
difficoltà del mondo giovanile. Grazie per
il Vostro aiuto. A tutti i migliori auguri di
Buon Natale e felice anno nuovo.
Alessandra Galetto
“Nessuno è un’isola”. Con queste
parole il dr. Giuseppe Aprili ha iniziato
la sua relazione per presentare al
Consiglio Provinciale il IV Piano
Sangue recentemente approvato della
Regione Veneto. Non può essere un’isola un’Associazione, un Centro
Trasfusionale, una Provincia, un’A.S.L.
ma tutti insieme sono accumunati in un
progetto più ampio che coinvolge la
Regione e a livelli ancora più alti tutte
le regioni. Questo progetto nasce dalla
necessità di garantire a tutti coloro che
ne abbiano bisogno quel bene prezioso che è il sangue. L’Italia, come sappiamo, è molto lunga e le realtà a tutti i
livelli variano nel suo percorso; relativamente al sangue esistono
(continua a pag. 7)
a pagina 6
Assistenza ed informazioni
al C.T. di Borgo Roma
a pagina 15
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GEMELLAGGIO - Ritrovarsi per continuare un confronto sincero e amichevole
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Benvenuti, amici
di Gela, benvenuti!
"Benvenuti, amici di Gela, benvenuti! Vi aspettavamo, come si attende un amico che non si incontra da molto tempo e il desiderio di rivederlo è grande, perché grandi ed importanti sono i sentimenti che si
vogliono scambiare". Così iniziava il discorso di benvenuto che il presidente provinciale Salvagno ha rivolto ai donatori di Gela in occasione della loro visita a Verona.
Ed ha poi proseguito: "Ci siamo lasciati un anno fa in una serata che
chiamerei magica per l’atmosfera di cui era permeata; i valori dell’amicizia, della solidarietà, della sensibilità, della disponibilità, dell’attenzione tra di noi e verso il prossimo più povero erano quasi tangibili e
sgorgavano dal cuore come una fonte di vita, perché anche lo stare
insieme in un momento di allegria serviva a ravvivare la convinzione
che è innata nel donatore e che è quella di assicurare a tutti i nostri
ammalati, di Gela di Verona e dell’Italia tutta quella fonte meravigliosa che assicura il sangue.
"Lo scorso anno abbiamo veduto e goduto delle bellezze della splendida Sicilia e di Voi carissimi amici; in questi giorni vi faremo conoscere la nostra bella città, vedrete anche città vicine con i loro monumenti e la loro storia, incontrerete soprattutto varie realtà dei donatori
veronesi con problemi diversi dai Vostri ma con l’unico comune obiettivo: Donare!
"Viviamo insieme, cari amici, questi pochi giorni di incontro con l’augurio che possano essere proficui per ognuno di noi, per le nostre
associazioni e per le nostre famiglie alle quali potremo portare nuove
esperienze il cui vero fulcro è la vera amicizia".
Silvano Salvagno
Presidente Fidas Verona
Verona e Gela
per crescere assieme
Un gemellaggio consente
non solo di ritrovarsi fra
amici, ma fa anche in
modo che due associazioni di donatori come Fidas
Verona e Adas Gela possano crescere assieme
arricchendosi a vicenda.
Infatti, se da una parte
Verona con la sua realtà di
volontariato radicato nel
tessuto della società, può
aiutare una associazione
di donatori che opera in
una città con dei problemi
come Gela a lanciare ai propri concittadini un messaggio
di vita, dall’altra, Fidas Verona si sente responsabilizzata
e spronata a fare sempre meglio per divulgare anche
nella nostra società la cultura del dono del sangue. Il fatto
che la Provincia di Verona, nella persona del vicepresidente Antonio Pastorello (nella foto con i due presidenti
Fidas) e il Comune, rappresentato dal primo cittadino
Paolo Zanotto, abbiano ricevuto sabato 18 Settembre
2004 nei loro palazzi le delegazioni di Fidas Verona e
Adas Gela per le celebrazioni del decimo anniversario
della stipula del gemellaggio, vuol dire che gli amministratori tengono in grande considerazione il bene fatto alla
società dalle nostre associazioni di volontariato e le invitano a proseguire con sempre maggior convinzione nella
loro opera. Le persone stesse di Verona e Gela, che si
incontrano nelle varie occasioni ufficiali e non, aprono un
confronto sincero e amichevole, che invoglia a migliorare
con umiltà le proprie capacità e convinzioni morali a
beneficio dei propri gruppi, e ciò consente, seppur con
In settembre, in occasione del decennale, sono venuti a farci visita gli amici donatori dell’A.D.A.S. di Gela
Gemellaggio in... tour de force
Dal 16 al 21 Settembre 2004, in occasione
delle celebrazioni per il decennale del
gemellaggio, sono venuti a farci visita a
Verona, gli amici dell’Adas di Gela (nella
foto). In venti persone si sono cimentate in
un tour che ha messo a dura prova la loro
resistenza. Dato che la Sicilia non è proprio
vicinissima al Veneto, i nostri amici hanno
cercato di vedere più posti possibili. Eccoli
allora arrivare e in sei giorni visitare nell’ordine Padova, Verona, Lago di Garda,
Vicenza, un paio di rinomate cantine veroperiodico della
FIDAS Verona
Donatori Volontari
di Sangue
Viale dell’Agricoltura 1
37135 Verona - Tel./ Fax. 045/8202990
Autorizzazione Tribunale di Verona
n. 1535 del 13.03.2003
nesi con tanto di degustazioni dei nostri
ottimi vini e, infine, Mantova. Siamo stati
così contenti di averli fra noi che, per le
varie serate, sono stati “contesi” a cena e,
dato che a Verona le settanta sezioni Fidas
sono raggruppate in varie zone, ecco allora che ogni sera una di queste ha organizzato un incontro conviviale con i siciliani.
Detto così sembra tutto semplice ma non è
stato così. Il grande nemico dei nostri turisti è stato il tempo. Chi faceva da guida
nelle varie città era sempre troppo puntua-
le, gli incontri per le cene erano troppo presto, i traghetti per la gita sul Lago di Garda
invece erano in ritardo quando tutti erano
pronti sul molo per imbarcarsi. Uno stress
a cui i nostri amici siciliani si sono adattati
con rassegnazione. Comunque, scherzi a
parte, ci siamo divertiti parecchio e quando
è stato il momento di prendere l’aereo per
tornare in Sicilia, ho visto negli occhi degli
amici di Gela un misto di tristezza nell’abbandonare la bella Verona, parecchia stanchezza per il tour de force a cui sono stati
sottoposti, ma anche la gioia per tornare
alle loro case e quindi poter riposarsi senza
pensare agli orologi veneti con quelle lancette che girano sempre troppo veloci.
Credo che con questo incontro, il gemellaggio Fidas Verona-Adas Gela abbia
superato brillantemente la prova e si sia
ulteriormente rafforzato nell’attesa di avere
altre future occasioni per rivedersi.
S. Tass.
Direttore editoriale: SILVANO SALVAGNO
Direttore responsabile:
ALESSANDRA GALETTO
Comitato di redazione: Alessandra Galetto Silvano Muraro - Francesco Rossetto Silvano Salvagno - Stefano Tassini
Grafica ed impaginazione:
Silvano Muraro
Servizi fotografici: Foto Express Verona
Archivio Fidas Verona
Hanno collaborato a questo numero:
dott.ssa Isabella Crocco - Bruno Pizzul - Lia
Valente - prof. Luciano Bertinato - Lidia
Morellato - Antonio Merlin - Carlo Venturi Andrea Campara
Stampa: Europlanning Verona
molte difficoltà, di far comprendere ad un
gran numero di persone il messaggio di
amore che parla di un dono gratuito di
qualcosa di se stessi che si fa nei confronti di chi ne ha bisogno. Unendo le
proprie esperienze e le forze, si prosegue più sicuri nel percorso che ci riserva
la strada del volontariato.
Stefano Tassini
Grazie, amici
di Verona, grazie!
Questa la lettera che il presidente
dell’A.D.A.S.-Fidas Gela, Felice
Damaggio, al rientro in Sicilia della
delegazione dei donatori di Gela, ci
ha inviato:
"Siamo ritornati a Gela con gli occhi
velati di tristezza per avere lasciato
tanti, tantissimi amici che durante il
nostro soggiorno veronese ci hanno
cullato, portato con mano e circondato di affetti, premure ed attenzioni. I
nostri incontri sono stati all’insegna
della reciproca affettuosità, sempre
accomunati dagli ideali del nostro
impegno e della nostra missione che
è quella di porgere il nostro braccio a
quanti soffrono e necessitano di una
sacca di sangue.
"Abbiamo conosciuto tanti angoli
della Vostra laboriosa e splendida
terra, abbiamo visitato città, paesi,
borghi, abbiamo ammirato le Vostre
bellezze naturali, paesaggistiche e
monumentali che serberemo nei
nostri cuori. Abbiamo discusso e ci
siamo confrontati con tutti Voi delle
comuni esperienze, delle attività di
volontariato e delle ultime novità che
ruotano intorno al pianeta sangue.
Abbiamo fatto tesoro dei Vostri consigli e delle Vostre indicazioni che per
noi rivestono una particolare importanza. "La Vostra amicizia ci impegna
ancora di più nel nostro non facile
impegno quotidiano e ci sprona al
raggiungimento di migliori risultati. Vi
salutiamo tutti con affetto. Arrivederci
a Gela".
Felice Damaggio
Presidente A.D.A.S. di Gela
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"Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta"
San Giovanni Calabria con umile obbedienza
al servizio della Provvidenza
San Giovanni Calabria è stato proclamato dall’Assemblea della Fidas Verona quale
santo patrono dell’Associazione. Riteniamo quindi opportuno conoscere e far conoscere meglio ai nostri associati la vita e le opere del Santo. Fr. Dr. Carlo Toninello,
direttore CCSC-Istituto Don Calabria ha gentilmente accettato di introdurci, in puntate, nel mondo del "Don Calabria" e di tutto il suo movimento.
Giovanni Oreste Calabria nasce
dalla povera famiglia di un ciabattino
l’8 ottobre 1873 a Verona. Ancora
giovanissimo perse il padre e fu
costretto ad avviarsi ad umili lavori
per aiutare la numerosa famiglia. Ma
in lui vi era già forte il desiderio di
divenire sacerdote. Questa chiamata era di una chiarezza tale da fargli
superare le innumerevoli difficoltà
poste da varie vicende della vita non
ultime le diffidenze da parte di alcuni prelati che vedevano in lui un
ragazzo pio, ma di poche capacità.
Ma i disegni di Dio erano chiari e l’11
agosto del 1901 divenne sacerdote.
Fin da subito egli cominciò a manife-
stare la grande carità che urgeva nel
suo cuore. Ammalati, anziani, bambini poveri erano i suoi prediletti. Per
tutti, specie per i più dimenticati,
c’era la sua attenzione e il suo aiuto.
Disponibile a farsi guidare dai segni
della Provvidenza cominciò ad accogliere bambini orfani e poveri, dapprima nella canonica della chiesa
affidatagli e poi dando vita ad una
casa che gli accogliesse. Attorno a
lui cominciarono ad avvicinarsi altre
figure di persone disponibili e animate da santo zelo per le anime e, in
pochi anni, vi era già un gruppo di
uomini e uno di donne che conducevano vita religiosa accogliendo bambini poveri e
bisognosi.
Man mano che
passavano gli
anni le case in
tutta
Italia
aumentavano e
anche il numero
dei suoi collaboratori. Alle case
per bambini si
aggiunsero
case per vocazioni sacerdotali
povere,
un
ospedale, parrocchie, attività
in favore dell’ecumenismo, centri di formazione professionale.
Tutto si realizzava seguendo
con umile obbedienza i segni
della divina Provvidenza che
con cura materna seguiva questa sua Opera non facendo
mancare mai nulla. Di fronte alle
sofferenze del popolo ebreo,
offrì le sue case per l’accoglienza di quei perseguitati.
Al termine della guerra scrisse libri
per richiamare “la povera umanità”
al ritorno alla Parola di Dio, al santo
Vangelo, unica fonte di autentica
salvezza. Fu amico di vescovi e cardinali presso i quali perorava la
causa di un rinnovamento della
Chiesa, di un suo ritorno alla “apostolica vivendi forma”. Giunse ad
auspicare l’evento di un Concilio già
alla fine degli anni ’40. Sognò e
auspicò che le Chiese cristiane
potessero tornare a riunirsi e a
incontrarsi per riaffermare il comune
essere fratelli in un unico Padre.
Immaginò una grande assise di tutti
i responsabili delle religioni. Pregò e
soffrì affinché i laici avessero un giusto ruolo nella Chiesa. Sempre con
radicalità rifiutò di affidarsi ai potenti
di turno confidando sempre e solo
nell’aiuto di Dio, sia per le cose spirituali che per quelle materiali. Un
Momento istituzionale molto importante lo scorso 6 novembre a S. Giacomo di Borgo Roma
Consiglio provinciale Fidas Verona
Il presidente provinciale ha esposto la situazione donazionale e organizzativa dei primi tre trimestri 2004 che si
presenta assai positiva – Deliberato quasi all’unanimità di mantenere inalterato quanto previsto dallo statuto
Sabato 6 novembre 2004 Consiglio
Provinciale Fidas Verona; è un
momento istituzionale molto importante che riunisce consiglieri e presidenti provinciali, tutti coloro quindi
che hanno la responsabilità della
gestione associativa della Fidas,
che ne indirizzano le attività promozionali, che propongono l’informazione mirata a far crescere sezioni e
associazione.
È stato un incontro nel quale il presidente
provinciale
Silvano
Salvagno ha esposto la situazione
donazionale e organizzativa dei
primi tre trimestri di quest’anno, che
si presenta molto positiva, ha evidenziato le attività promozionali sia
provinciali che locali puntualizzando
la validità di quelle promosse dalle
varie zone e che hanno permesso
una forte crescita sia numerica che
associativa.
Fidas Verona a confronto da gennaio a settembre
Anno
Donatori
nuovi
Donatori
sospesi/
recuperati
Totale
donatori
Totale
donazioni
2002
682
182
8.317
12.489
2003
586
102
8.639
12.527
2004
600
145
8.789
13.527
L’intervento del coordinatore del
Gruppo Giovani, Filippo Dalle
Pezze, ha messo in rilievo una notevole possibilità di iniziative, ma
pochi giovani per realizzarle; ed
ecco quindi un forte richiamo ai presidenti perché convincano i loro giovani donatori ad unirsi al gruppo per
non svilire la carica di chi oggi e da
tanto tempo lavora con convinzione
tra i coetanei.
Alla fine è stato posto in discussione
il problema delle cariche sia provinciali che sezionali; dopo alcuni interventi il Consiglio ha deliberato,
quasi all’unanimità, di mantenere
quanto previsto dallo statuto e cioè
due mandati consecutivi quadriennali per i presidenti e tre per i consiglieri.
Un momento conviviale ha chiuso in
allegria e amicizia la serata.
aiuto che mai gli mancò e che si fece
evidente nella vicinanza di gente
semplice e umile che si faceva,
come lui stesso diceva, “ministro
della Provvidenza” offrendo aiuti
materiali e spirituali. Voleva che i
suoi religiosi divenissero testimoni di
questa cura amorevole e che mai
tralasciassero un’opera di carità solo
perché mancavano i mezzi, a questi
avrebbe provveduto Dio stesso
attraverso i suoi “ministri”.
Centinaia di persone ricorsero a lui
per un consiglio e un aiuto spirituale.
Tutti egli aiutò pur nella fragilità della
salute, a tutti offrì quello che scaturiva dal suo costante contatto con
Dio. Nelle sofferenze degli ultimi
anni seppe vedere le opportunità
che Dio gli offriva per raggiungere
altre anime. Amava ripetere: “Le
anime costano sangue”. E ogni
opera a cui la Provvidenza lo chiamava rappresentava per lui una
nuova chiamata a ulteriori sofferenze. Si spense in una fredda alba del
4 dicembre del 1954 e tutto il popolo veronese pianse la morte del suo
“santo”. Il 18 aprile 1999 nell’anno
giubilare dedicato a Dio-Padre, Sua
Santità Giovanni Paolo II in occasione della canonizzazione di Giovanni
Calabria ebbe a dire: “L’esistenza di
Giovanni Calabria è stata tutta un
vangelo vivente, traboccante di carità: carità verso Dio e carità verso i
fratelli, specialmente verso i più
poveri. Sorgente del suo amore per
il prossimo erano la fiducia illimitata
ed il filiale abbandono che nutriva
per il Padre celeste. Ai suoi collaboratori amava ripetere le parole evangeliche: “Cercate prima il regno di
Dio e la sua giustizia, e tutte queste
cose vi saranno date in aggiunta”
(Mt 6,33)
Fr. Dr. Carlo Toninello
Direttore CCSC-Istituto
don Calabria
Nelle foto, in alto, a sinistra: San
Giovanni Calabria; a destra:
l’Istituto Don Calabria di via S. Zeno
in Monte; al centro: San Giovanni
Calabria in una "storica"
foto con i suoi ragazzi
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Prestigioso riconoscimento per la sezione Badia C.-Alta Val d’Illasi al concorso artistico nazionale Fidas "Le frontiere del dono"
Vai oltre i soliti regali.
Dona sangue!
I ragazzi di Selva di Progno delle scuole medie "E. De
Amicis", sezione staccata dell’istituto comprensivo di
Badia Calavena, con uno spot efficacissimo, hanno
vinto il concorso nazionale - La premiazione durante
lo scorso congresso nazionale Fidas a Matera
Il dono più grande è tenere accesa
la vita e ai ragazzi delle medie
Edmondo De Amicis, sezione staccata dell’istituto comprensivo di
Badia Calavena, sono bastati 70
secondi per dirlo con uno spot efficacissimo, vincitore del concorso
"Le frontiere del dono", organizzato
dalla Fidas, che riunisce migliaia di
donatori di sangue di tutta Italia.
Giudati dall’insegnante di lettere
Remo Pozzerle, hanno ideato la
sceneggiatura e con l’ausilio di
Marilla Livellini (riprese), Maurizio
Piccoli (montaggio) e dell’insegnante di musica Luigi Paganotto, hanno
creato lo spot poi mandato al concorso. Il video si apre con una serie
di doni che vengono scambiati
come regali e si chiude con un braccio teso pronto a donare sangue. La
scena si fa buia e una candela
accesa si avvicina allo stoppino di
una candela spenta per accenderla,
mentre la scritta in sovrimpressine
avverte: "Vai oltre i soliti regali.
Dona sangue. Tieni accesa la vita".
Messaggio semplice, premiato dalla
giuria perché espresso "con buona
qualità tecnica, efficacia, chiarezza,
positività e ottimismo".
"Lo spot, proiettato al conferimento
del premio (una telecamera digitale), durante l’assemblea nazionale
di Matera, ha ricevuto un’ovazione",
racconta Silvano Salvagno, presi-
Nella foto grande i ragazzi di Selva di Progno vincitori del concorso nazionale; nella foto piccola da sinistra a destra: il presidente Silvano Salvagno, l’insegnante di lettere Remo Pozzerle e il preside della scuola Ugo Carnevali
dente della Fidas di Verona, "ed è
stata una soddisfazione per la
nostra Associazione e per il lavoro
che stiamo conducendo con le
scuole".
Con insegnanti e alunni si sono
complimentati il vicesindaco Silvano
Valcasara e il dirigente scolastico
Ugo Carnevali: "Lo spot esprime il
passaggio del dono, inteso come
gioco, al dono come coscienza di sé
e degli altri", aggiunge Pozzerle, "è
una metafora della crescita anche di
questi ragazzi, che cerchiamo di
guidare nelle tappe di maturazione
umana e civile".
"Le mani che reggono la candela
sono anonime, come anonimo e
gratuito è il dono del sangue", spiega Maria Rosa, alunna che ha partecipato alla lavorazione; "per questo", aggiunge Mattia, non si vedono i volti né si riconoscono le persone. "Abbiamo capito che non bisogna accontentarsi delle prime idee e
dei primi tentativi. Provando e riprovando si ottengono risultati migliori",
concordano i ragazzi.
FIDAS AVIS nello sport e nella scuola
Dall’anno 2001-2002 un positivo progetto di collaborazione
tra istituzione pubblica ed Associazioni di volontariato
Due sono i principali motivi d’orgoglio
dell’iniziativa intrapresa dall’anno
2001/2002 tra AVIS e FIDAS e
l’Ufficio Educazione Fisica dopo alcuni anni di collaborazioni occasionali
tra l’Ufficio Educazione Fisica e
Sportiva e le principali Associazioni
Provinciali di Donatori del sangue di
Verona, i tempi erano maturi per progettare qualcosa di innovativo verso
il mondo della scuola. La promozione
all’interno delle scuole infatti, era già
da molto tempo attiva, con gruppi
organizzati nei principali Istituti
Scolastici con buona soddisfazione
di tutti. Mancava tuttavia ancora qualcosa: la “sfida” fu allora quella di
unire – coinvolgere – coordinare in
un unico messaggio educativo
l’Istituzione scolastica centrale e le
due Associazioni provinciali, pur
mantenendo libere le scuole, senza
ingerire nelle attività già in corso. Un
“super progetto” insomma, che permettesse
di
aprire nuove
strade, nuovi
orizzonti,
nuove adesioni, lasciando
alle specificità
territoriali sia
scolastiche
che associative l’opportunità di progettare al meglio.
Dunque, il primo motivo d’orgoglio
sta proprio in questo legame sinergico creatosi attorno allo sport, alla
salute, alla scuola e alla cultura della
donazione verso i più deboli. E’ nato
dunque un nuovo logo che ha reso
ancor più esplicito il messaggio AVIS
– FIDAS nello sport e nella scuola e
che contraddistingue ormai magliette, borse ed altri gadget offerti in premio a studenti e docenti nelle manifestazioni sportive. Ma il secondo motivo d’orgolio per tutti sono “i numeri”,
che in questo caso confortano il raggiungimento degli obiettivi: ovvero,
non tanto i numeri dei partecipanti
alle attività sportive, docenti e studenti, bensì i numeri che indiretta-
mente, per le relazioni e
le occasioni di confronto
offerte da questa collaborazione a tre, a cascata verso gli istituti, che
hanno permesso di portare migliaia di donazioni in più rispetto agli anni
precedenti. I numeri di
studenti che fanno sport
e che comprendono la
cultura della donazione,
miglioreranno e promuoveranno nuove idee e nuovi soggetti
disposti a proseguire nella promozione del messaggio. Lo speriamo e lo
crediamo fermamente.
Due sono le principali azioni del progetto:
a) Interventi a diverso titolo nelle
manifestazioni a carattere sportivo
promozionale delle scuole medie e
superiori: ca. 10 progetti che coinvolgono in specialità sportive diverse la
quasi totalità delle scuole di Verona e
provincia; i progetti denominati
“Scuole in Rete” per le medie e
“Sport a scuola” per le superiori coinvolgono nei mesi da febbraio ad aprile tutte le classi per le fasi di istituto,
nel mese di maggio le classi vincitrici
per le fasi finali, organizzate in giornate di Feste sportive.
b) La partecipazione alla Festa
Scuola Sport, ormai nella tradizione
presso il prestigioso Auditorium
GlaxoSmithKline, con la premiazione
Nelle foto: in alto a sinistra la responsabile del progetto dott.ssa Salvaterra;
qui sopra: la premiazione dell’istituto
Marconi e a sinistra
quella del Liceo Fracastoro
di Docenti e Studenti vincitori delle
Fasi Provinciali dei Giochi Sportivi
Studentesci delle varie specialità:
circa 400 studenti e 100 docenti!
Nel ribadire la nostra soddisfazione
per il cammino percorso assieme alle
due Associazioni, alla lungimiranza
dei loro Presidenti provinciali e dei
loro
collaboratori,
l’Ufficio
Educazione Fisica esprime un vivo
ringraziamento per il supporto dato
finora alle iniziative sportive scolastiche, auspicando altresì ulteriori
ampliamenti e miglioramenti nel
prossimo futuro, dai messaggi culturali alla partecipazione alle iniziative.
prof. Luciano Bertinato