midpac - AC INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
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midpac - AC INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
MIDPAC Esperimento Struttura Flag Resp. Naz. MIDPAC PAVIA MIDPAC SANITA 1 EC4 ricalcolato Allegato 1 http://preventivi1.infn.it:591/preventivi_2003/FMPro?-db=...p_naz_flag&-sortorder=descend&-sortfield=struttura&-find= [31/07/2002 10.52.20] ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Struttura PAVIA Ricercatore responsabile locale: A. Ottolenghi e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Andrea Ottolenghi Struttura di appartenenza: Pavia Posizione nell'I.N.F.N.: Incarico di ricerca e-mail: [email protected] pv.infn.it PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I Linea di ricerca Laboratorio ove si raccolgono i dati Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento GENERALI Meccanismi di formazione di danni da particelle cariche in cellule umane; misure sperimentali e modelli teorici L.N.L., L.N.S., NIRS (Chiba - Giappone), BNL (Upton - U.S.A.), ISS (Roma) CN (L.N.L.), CS (L.N.S.), Syncroton (NIRS), Syncroton (BNL) p, α, C, Fe Interazione radiazioni ionizzanti - sistemi biologici Facilities per irraggiamento, laboratori di radiobiologia delle sezioni della collaborazione Pavia, Roma1-Gruppo Collegato Sanità Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 3 anni B) S C A L A PERIODO DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA 2003 Misura di DSB in cellule irradiate con γ, p e ioni C e Fe; danno ossidativo (DO) da p di bassa energia ed alto LET e p di alta energia e basso LET; simulazione danno al DNA da γ e p e di aberrazioni cromosomiche (AC) radioindotte; calcolo effetti radioprotettivi da radicali OH; estensione modello frammentazione (MF) a processi non casuali e costruzione modello per SCGE. 2004 Completamento ed estensione misure di DSB del I anno; misura riparazione DSB indotte da γ e ioni C; DO per p di alta energia e medio LET; simulazione danno al DNA da α ed estensione modello per AC visibili con tecnica FISH; sviluppo MF per caratterizzazione riparazione, applicazione del modello SCGE ai dati sperimentali. 2005 Completamento misure di induzione e riparazione di DSB indotte da p e ioni C e Fe; DO per p con fascio modulato; uso di FLUKA per campi misti e modello teorico per effetto bystander; estensione ed applicazione MF con introduzione cinetica di riparazione delle dsb. Mod. EN. 1 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 A. Ottolenghi PAVIA PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO VOCI DI SPESA 2003 In kEuro IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali Riunioni di collaborazione nazionale, missioni AC LNL e LNS 1 partecipazione a congresso nazionale Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,0 2,0 5,0 3,0 1 mese uomo al GSF (Monaco, Germania) 2 partecipazioni a congressi internazionali 8,0 1,0 Supporti vari, software 1,0 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro PC linux con doppio processore con due dischi ad alta capacità, 1GB Ram, Gruppo di continuità, Monitor 4,0 4,0 Totale 15,0 Note: Sono previsti interventi di edilizia e/o impiantistica che ricadono sotto la disciplina della legge Merloni? Breve descrizione dell'intervento: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Struttura Nuovo Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Gruppo 5 A. Ottolenghi PAVIA ALLEGATO MODELLO EN 2 Danno al DNA Utilizzando come base di partenza il codice PARTRAC sviluppato con il GSF di Monaco, attualmente in grado di trasportare elettroni, fotoni e protoni di diversa energia e di simularne l'interazione con strutture biologiche caratterizzate da diversi livelli di organizzazione (dalla doppia elica ai "loops" di fibra di cromatina), sarà simulata l'induzione di danni al DNA di diversa complessità: oltre ai single- e double-strand breaks (ssb e dsb), anche danni "clusterizzati" caratterizzati da diversi livelli di complessità. Particolare attenzione sarà posta alle condizioni ambientali, tipicamente alla presenza di scavengers e istoni, che possono entrambi giocare un ruolo protettivo in quanto competono con il il cosiddetto "danno indiretto". A parità di condizioni ambientali, le simulazioni saranno effettuate per protoni di diversa energia e, per confronto, per raggi gamma. Aberrazioni cromosomiche Nell'ambito di un precedente esperimento INFN ("DOSBI-Dosimetria Biologica da linfociti: monitoraggio citogenetico in radioterapia", resp. naz. G. Gialanella, resp. loc. A. Ottolenghi), l'Unità di Milano/Pavia ha sviluppato un modello e un codice di simulazione in grado di simulare l'induzione di varie categorie di aberrazioni cromosomiche in seguito all'irraggiamento di linfociti umani con campi monocromatici di fotoni e ioni leggeri, assumendo che solo le "lesioni complesse" (definite come due o più dsb entro 30 coppie di basi e calcolate con simulazioni di struttura di traccia) siano in grado di evolvere in aberrazioni cromosomiche. Mediante il confronto con dati sperimentali disponibili in letteratura, il modello è stato validato nel caso dell'induzione di dicentrici e anelli centrici da parte di raggi gamma e particelle alfa di alto LET (ª100 keV/micron); le curve dose-risposta simulate hanno mostrato un ottimo accordo con quelle misurate. Nel corso del primo anno del presente progetto si intende implementare nel modello il livello di background di aberrazioni cromosomiche, che a basse dosi può giocare un ruolo fondamentale in quanto le lesioni di background possono interagire con quelle radioindotte. Inoltre il modello sarà esteso al caso di protoni di basso LET (ª10 keV/micron o meno) e validato mediante confronti con dati sperimentali disponibili in letteratura. Su queste basi il rapporto tra dicentrici e anelli centrici sara' testato come possibile marcatore biologico della radiazione. All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Gruppo 5 Struttura PAVIA PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2003 2004 2005 2,0 8,0 1,0 2,0 8,0 1,0 11,0 2,0 8,0 1,0 11,0 TOTALI 6,0 24,0 3,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) 4,0 4,0 Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: Nessuna 15,0 37,0 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Gruppo 5 Struttura PAVIA PREVISIONE DI SPESA Piano finanziario globale di spesa In kEuro ANNI FINANZIARI Miss. interno Miss. estero Materiale di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 2003 12,0 26,0 21,0 29,0 88,0 2004 12,0 26,0 21,0 5,0 64,0 2005 12,0 26,0 21,0 5,0 64,0 TOTALI 36,0 78,0 63,0 39,0 216,0 Note: Mod. EN. 4 (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Gruppo 5 Struttura PAVIA PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO - vedere allegato - Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 1 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Gruppo 5 Struttura PAVIA PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO Mod. EN. 5 (a cura del rappresentante nazionale) Pag. 2 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Codice Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 A. Ottolenghi PAVIA COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA RICERCATORI Qualifica Dipendenti N 1 2 3 4 5 6 Cognome e Nome Affer. al Assoc. Gruppo Incarichi Ruolo Art. 23 Ricerca BALLARINI Francesca CANDONI Bruno (MI) GARZELLI Maria Vittoria GIROLETTI Elio OTTOLENGHI Andrea SCANNICCHIO Domenico TECNOLOGI N AsRic 5 80 P.A. 5 100 AsRic 5 20 Ric 5 100 P.A. 5 80 P.O. 2 30 Cognome e Nome Qualifica Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent TECNICI N Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Qualifica Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Assoc. tecnica 6,0 Numero totale dei Tecnici 4,1 Tecnici Full Time Equivalent (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Codice Preventivo per l'anno 2003 Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura Gruppo 5 A. Ottolenghi PAVIA COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (a cura del responsabile locale) Annotazioni: Nessuna SERVIZI TECNICI mesi-uomo Denominazione MILESTONES PROPOSTE PER IL 2003 (a cura del responsabile nazionale) Data completamento Descrizione Resp. Naz.: Andrea Ottolenghi 30-06-2003 Simulazione di danni al DNA da gamma e protoni e quantificazione del ruolo protettivo di istoni e scavangers 30-06-0200 Misura delle DSB indotte da protoni e raggi gamma 30-06-2003 Estensione modello frammentazione a processi non casuali ed applicazioni a primi esperimenti 31-12-2003 Implementazione del background di aberrazioni nel codice di simulazione di AC radioindotte e validazione del modello per protoni di basso LET 31-12-2003 Aggiornamento dell'analisi dei dati disponibili in letteratura sul bystander effect 31-12-2003 Misura delle DSB indotte da ioni carbonio e ioni ferro 31-12-2003 Danno ossidativo per protoni ad alto LET (LNL) per due valori di dose (5 e 10 Gy) 31-12-2003 Danno ossidativo per protoni di alta energia e basso LET (LNS) (20 Gy) 31-12-2003 Costruzione modello per analisi esperimenti SCGE Mod. EC/EN 8 ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Struttura ROMA I Gr. coll. SANITA' Ricercatore responsabile locale: Mauro Belli e-mail: [email protected] Gruppo 5 Rappresentante Nazionale: Andrea Ottolenghi Struttura di appartenenza: Pavia Posizione nell'I.N.F.N.: Inc. di Ricerca e-mail: [email protected] PROGRAMMA DI RICERCA A) I N F O R M A Z I O N I GENERALI Linea di ricerca Meccanismi di formazione di danni da particelle cariche in cellule umane; misure sperimentali e modelli teorici Laboratorio ove si raccolgono i dati LNL, LNS, NIRS (Chiba - Giappone), BNL (Upton - USA), ISS (Roma) Acceleratore usato Fascio (sigla e caratteristiche) Processo fisico studiato Apparato strumentale utilizzato Sezioni partecipanti all'esperimento CN (LNL), CS (LNS), Syncroton (NIRS), Syncroton (BNL) p, alfa, C, Fe Interazione radiazioni ionizzanti - sistemi biologici Facilities per irraggiamento, laboratori di radiobiologia delle sezioni della collaborazione Pavia, Roma1-Gruppo Collegato Sanità Istituzioni esterne all'Ente partecipanti Durata esperimento 3 anni B) S C A L A PERIODO 2003 2004 2005 Mod. EN. 1 DEI TEMPI: piano di svolgimento ATTIVITA’ PREVISTA Misura di DSB in cellule irradiate con gamma, p e ioni C e Fe; danno ossidativo (DO) da p di bassa E ed alto LET e p di alta E e basso LET; simulazione danno al DNA da gamma e p e di aberr. cromosomiche (AC) radioindotte; calcolo effetti radioprotettivi da radicali OH; Completamento ed estensione misure di DSB del I anno; misura riparazione DSB indotte da gamma e ioni C; DO per p di alta E e medio LET; simulazione danno al DNA da alfa ed estensione modello per AC visibili con tecnica FISH; sviluppo MF per caratterizzazione riparazione, applicazione modello SCGE ai dati sperimentali. Completamento misure di induzione e riparazione di DSB indotte da p e ioni C e Fe; DO per p con fascio modulato; uso di FLUKA per campi misti e modello teorico per effetto bystander; estensione ed applicazione MF con introduzione cinetica di riparazione delle DSB. (a cura del rappresentante nazionale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura ROMA I Gruppo 5 Mauro Belli Gr. coll. SANITA' PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L’ANNO VOCI DI SPESA 2003 In kEuro IMPORTI DESCRIZIONE DELLA SPESA Parziali 4 turni presso CN-LNL (1 ricercatore per turno per 2 o 3 giorni) 6 turni presso CS-LNS (2 ricercatori per turno per 2 o 3 giorni) Totale Compet. A cura della Comm.ne Scientifica Nazionale 2,0 8,0 10,0 1 turno presso AGS-BNL (2 ricercatori per 20 giorni): stima di 10 Keuro per diarie (tasse comprese) e 2 Keuro per viaggi 4 congressi internazionali 12,0 6,0 Terreni di coltura, materiale plastico monouso, materiale vario da laboratorio, materiale per costruzione supporti per irraggiamento cellule 20,0 18,0 20,0 Consorzio Ore CPU Spazio Disco Cassette Altro 25,0 Beckman Coulter, modello Z2 25,0 Totale 73,0 Note: Sono previsti interventi di edilizia e/o impiantistica che ricadono sotto la disciplina della legge Merloni? Breve descrizione dell'intervento: Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Struttura ROMA I Nuovo Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Gruppo 5 Mauro Belli Gr. coll. SANITA' ALLEGATO MODELLO EN 2 In relazione alle spese programmate si specifica quanto segue: 1) per quanto riguarda le missioni interno, si fa presente che è necessario effettuare irradiazioni presso gli acceleratori indicati utilizzando modalità sperimentali diverse a seconda degli effetti studiati. Ciò comporta la necessità di chiedere turni separati (della durata di 2-3-giorni) in relazione agli esperimenti da effettuare, a cui parteciperanno i ricercatori con le specifiche competenze; 2) per quanto riguarda le missioni estero relativa ai turni di misura, la richiesta è per due ricercatori che si recheranno presso la facility del Brookhaven National Laboratory (USA) per un periodo di 20 giorni in occasione di un turno di irradiazione. La durata della missione è dovuta alla necessità di allestire la coltura cellulare con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alle date programmate per le irradiazioni, ai tempi necessari per il processamento dei campioni e alla necessità di considerare eventuali slittamenti di programma dovuti a problemi di macchina e/o di organizzazione sperimentale; 3) le richieste relative al consumo si riferiscono a materiale vario per le colture e per i test di analisi ed all'acquisto di materiale necessario per l'allestimento del sistema di irradiazione presso i LNS; 4) in relazione alla voce inventariabile, è di fondamentale importanza l'acquisto di un Coulter Counter (Beckman Coulter Z2) da collocare presso i LNS, ad integrazione della strumentazione già presente. Questa apparecchiatura è necessaria per: a) valutare la concentrazione ottimale dei campioni prima dell'irradiazione b) avere una precisione adeguata nei conteggi della sospensione cellulare su cui verrà determinata la sopravvivenza; c) determinare la distribuzione dei volumi cellulari che rappresenta uno degli effetti che si intendono studiare. All. Mod. EN. 2 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Nuovo Esperimento MIDPAC Gruppo 5 Resp. loc.: Mauro Belli Struttura ROMA I Gr. coll. SANITA' PREVISIONE DI SPESA: PIANO FINANZIARIO LOCALE PER GLI ANNI DELLA DURATA DEL PROGETTO In kEuro ANNI FINANZIARI 2003 2004 2005 TOTALI Miss. interno Miss. estero Mater. di cons. Trasp.e Facch. Spese Calcolo Affitti e manut. appar. Mat. inventar. Costruz. apparati TOTALE Competenza 10,0 18,0 20,0 25,0 73,0 10,0 18,0 20,0 5,0 53,0 10,0 18,0 20,0 5,0 53,0 30,0 54,0 60,0 35,0 179,0 Note: Mod. EN. 3 (a cura del responsabile locale) Osservazioni del Direttore della Struttura in merito alla disponibilità di personale e di attrezzature: ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Codice Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura ROMA I Gruppo 5 Mauro Belli Gr. coll. SANITA' COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA RICERCATORI Qualifica Dipendenti N Cognome e Nome Affer. al Assoc. Gruppo Incarichi Ruolo Art. 23 Ricerca Antonelli Francesca Belli Mauro 2 Campa Aless. 3 Dini Valentina 4 Esposito Giuseppe 5 Grande Sveva 6 Guidoni Laura 7 Rosi Antonella 8 Simone Giustina 9 10 Tabocchini M. Antonella 11 Viti Vincenza TECNOLOGI AsRic 1 D.R. N 5 100 5 80 Ric 4 80 Ric 5 100 Ric 5 100 AsRic 5 100 I Ric 5 50 Ric 5 100 I Ric 5 80 I Ric 5 80 D.R. 5 50 Cognome e Nome Qualifica Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 23 Ass. Tecnol. Numero totale dei Tecnologi Tecnologi Full Time Equivalent TECNICI N 1 2 Numero totale dei Ricercatori Ricercatori Full Time Equivalent Mod. EC/EN 7 Cognome e Nome Qualifica Dipendenti Incarichi Ruolo Art. 15 Collab. tecnica Luciani Anna Maria Sorrentino Eugenio 11,0 Numero totale dei Tecnici 9,2 Tecnici Full Time Equivalent Assoc. tecnica ISS 50 ISS 100 2,0 1,5 (a cura del responsabile locale) ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE Preventivo per l'anno 2003 Codice Esperimento MIDPAC Resp. loc.: Struttura ROMA I Gruppo 5 Mauro Belli Gr. coll. SANITA' COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA (cont.) Annotazioni: SERVIZI TECNICI Denominazione Mod. EC/EN 8 mesi-uomo (a cura del responsabile locale) Esperimento gruppo Rappresentante nazionale Struttura res_naz MIDPAC 5 Andrea Ottolenghi Pavia ESPERIM. Missioni interno Inviti ospiti stran. Missioni estero 11,0 9,2 Tecnologi FTE Mater. di Cons. Spes Sem nuovo_continua nuovo Tras. Aff. e e Pub. Spese Manut. Fac. Scien. Calc App. Mater. invent. Costruz. apparati TOTALE Personale Ricercatori FTE Tecnici FTE Rapporti (FTE/numero) Ricercatori MIDPAC 2,0 1,5 Servizi mesi uomo 0,84 Ricercatori+Tecnologi 0,84 10 18 20 25 73 10 18 20 25 73 di cui sj Totali di cui sj Richieste/(FTE ricercatori+tecnologi) 7,93 Personale Ricercatori FTE 6,0 4,1 Tecnologi FTE Tecnici FTE Rapporti (FTE/numero) Ricercatori MIDPAC Servizi mesi uomo 0,68 Ricercatori+Tecnologi 0,68 2 8 1 4 15 2 8 1 4 15 di cui sj Totali di cui sj Richieste/(FTE ricercatori+tecnologi) 3,66 TOTALI Totali 12 26 21 29 88 26,0 21,0 29,0 88,0 di cui sj Confronto con il modello EC4 Mod. EC4 dati Totali-Dati EC4 12,0 Personale Ricercatori FTE 17,0 13,3 Tecnologi FTE Tecnici FTE 2,0 Servizi mesi uomo 1,5 Rapporti (FTE/numero) Ricercatori 0,78 Ricercatori+Tecnologi Richieste/(FTE ricercatori+tecnologi) 6,62 0,78 Meccanismi di formazione di danni da particelle cariche in cellule umane: misure sperimentali e modelli teorici Sigla: MIDPAC (Meccanismi d' Induzione di Danni da PArticelle Cariche) Durata del progetto: 3 anni: 2003-2005 Sezioni partecipanti Pavia Francesca Ballarini Bruno Candoni Maria Vittoria Garzelli Elio Giroletti Andrea Ottolenghi Domenico Scannicchio Roma 1 – Gruppo Collegato Sanità 80% 100% 20% 100% 80% 30% Francesca Antonelli Mauro Belli Alessandro Campa Valentina Dini Giuseppe Esposito Sveva Grande Laura Guidoni Antonella Rosi Giustina Simone M. Antonella Tabocchini Vincenza Viti 100% 80% 80% 100% 100% 100% 50% 100% 80% 80% 50% Anna Maria Luciani 50% Eugenio Sorrentino 100% Giacomo Cuttone dei LNS e Roberto Cherubini dei LNL, con i loro collaboratori, hanno dato la loro disponibilità a coadiuvare i partecipanti all’esperimento durante gli irraggiamenti necessari all’espletamento delle misure programmate. Inoltre, i LNL sono disponibili ad ospitare i ricercatori presso il Laboratorio di Radiobiololgia ed i LNS a rendere disponibile la strumentazione necessaria agli esperimenti. Introduzione I meccanismi alla base della catena di eventi che porta dalla deposizione iniziale di energia da parte delle radiazioni ionizzanti (r.i) alla produzione di lesioni molecolari, al loro processamento da parte dei sistemi cellulari di difesa sino ai cambiamenti genomici stabili ed alle conseguenti modificazioni nella funzionalità cellulare non sono ancora noti in dettaglio. In particolare, l'individuazione delle caratteristiche fisiche che modulano l'efficacia biologica di radiazioni di diversa qualità è un problema ancora aperto. L’approfondimento delle conoscenze dell’influenza della qualità della radiazione su diversi end-point biologici può contribuire ad una migliore determinazione dei fattori di peso della radiazione utilizzati in radioprotezione e all’individuazione di bioindicatori del rischio radioindotto. Sono inoltre evidenti le possibili ricadute nel campo della radioterapia con adroni, che sfrutta la localizzazione spaziale della dose rilasciata dalle particelle cariche in corrispondenza del picco di Bragg e l’eventuale aumento di efficacia biologica relativa (RBE) rispetto alle radiazioni convenzionali. Nell'ambito dello studio dei meccanismi di induzione di danni radiobiologici, sono di grande aiuto sia misure sperimentali ad hoc relative ad end-point specifici, sia modelli teorici basati sulla struttura di traccia della radiazione, che permettono di testare assunzioni diverse sui vari step intermedi del processo d'interesse (vedasi la fig. 1). Fig. 1: rappresentazione schematica dei processi d'induzione di danni biologici da radiazioni ionizzanti a diversi livelli Questo esperimento si propone di studiare i meccanismi di base responsabili della maggiore efficacia di particelle cariche rispetto a radiazioni fotoniche e sfrutta una parte delle competenze acquisite attraverso precedenti esperimenti INFN effettuati nell’ambito di collaborazioni tra le Sezioni Sanità (attualmente Gruppo collegato Sanità-Sezione di Roma1), Legnaro, Milano, Napoli, Catania e Pavia. I gruppi proponenti possiedono anche l’esperienza acquisita con la partecipazione a consorzi di ricerca finanziati dalla Comunità Europea, quali il progetto LowDoseRiskModels (Improved cancer risk quantification for environmental, medical and occupational exposures to low doses of ionizing radiation by mechanistic models) e RADNA (Induction, repair and biological consequences of DNA damages caused by radiation of various qualities). Gli obiettivi generali dell’esperimento proposto sono i seguenti: a) comprensione dei meccanismi d'induzione di danno al DNA, considerato il target principale delle r.i., con particolare attenzione al ruolo della qualità della radiazione e delle caratteristiche del sistema biologico studiato (organizzazione della cromatina, presenza di radioprotettori endogeni/esogeni); b) comprensione dei meccanismi di evoluzione del danno al DNA (relazione tra danno iniziale, danno residuo dopo riparazione ed effetti a livello cellulare; formazione di aberrazioni cromosomiche) con particolare attenzione al ruolo della complessità delle lesioni e della loro distribuzione; c) identificazione degli effetti metabolici radiondotti immediati e tardivi in cellule tumorali umane, con particolare attenzione al danno a carico dei lipidi e degli altri metaboliti e cataboliti cellulari, in relazione al blocco proliferativo e al danno ossidativo. Il progetto si articolerà in una parte che prevede lo studio di specifici end-point biologici mediante diversi approcci sperimentali e di una parte focalizzata allo sviluppo di modelli teorici relativi ai meccanismi di formazione del danno radioindotto. L’integrazione dei due approcci potrà costituire un sinergia per la comprensione dei meccanismi alla base del danno da radiazioni. 1. Misure sperimentali Sono previste irradiazioni di cellule in coltura da effettuare presso diverse facility in Italia e all’estero, e misure riguardanti il danno a livello molecolare (essenzialmente danni al DNA) e cellulare (danni metabolici, blocco proliferativo, perdita della capacità riproduttiva, induzione di mutazioni) utilizzando le tecniche più avanti specificate. 1.1 Radiazioni di interesse Si prevede di studiare gli effetti prodotti da ioni accelerati quali protoni, ioni carbonio e ferro, e particelle alfa emesse da sorgente. Nel caso di ioni accelerati, verranno presi in considerazione fasci con diversa struttura di traccia, sia dal punto di vista del trasferimento lineare di energia che del profilo radiale. Il confronto tra stesse particelle con diverso LET e particelle diverse con LET simili potrà dare informazioni sull’influenza della struttura della traccia sui diversi end-point biologici considerati. Inoltre, le informazioni relative agli effetti biologici indotti dagli ioni ferro, in particolare quelli di più alta energia, sono estremamente limitate, e quindi la loro acquisizione è di estremo interesse. In tabella sono riportate le caratteristiche dei fasci di interesse per gli esperimenti proposti con indicazione delle facility presso le quali sono disponibili. Tipo di radiazione Energia incidente LET Range residuo Facility Protoni Protoni Ioni carbonio Ioni carbonio Ioni ferro Ioni ferro Ioni ferro 0.88 MeV 62 MeV 62 MeV/u 135 MeV/u 414 MeV/u 1.05 GeV/u 5.00 GeV/u 28 keV/µm 1.1 keV/µm 40 keV/µm 22 keV/µm 200 keV/µm 148 keV/µm 164 keV/µm 19.7 µm 32.3 mm 10.9 mm 43.4 mm 71.6 mm 285.4 mm 1780 mm CN-LNL CS-LNS CS-LNS HIMAC-NIRS HIMAC-NIRS AGS-BNL AGS-BNL CN-LNL: CN Van de Graaff da 7 MV dei Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) – INFN; CS-LNS: Ciclotrone Superconduttore dei Laboratori Nazionali del Sud (LNS) - INFN (Catania); HIMAC-NIRS: doppio Sincrotrone del Heavy Ions Medical Accelerator (HIMAC) del National Institute for Radiological Sciences (NIRS, Chiba, Giappone); AGS-BNL: Alternate Gradient Syncrotron del Brookhaven National Laboratory (BNL, Upton, USA). Per quanto riguarda le particelle alfa, potrà essere utilizzata la sorgente di 244Cm (picco principale dello spettro di emissione a 5800 keV), progettata in collaborazione con i LNL e realizzata presso l’ISS. Come radiazione di riferimento saranno considerati raggi gamma da 60Co. 1.2 Sistemi cellulari modello Per gli esperimenti saranno utilizzati sistemi modello costituiti da cellule umane in coltura. In particolare, verranno considerati fibroblasti AG1522, derivanti da tessuti sani, cellule HeLa, ottenute da un carcinoma della cervice uterina e cellule MCF7, da carcinoma mammario. Per alcuni esperimenti si utilizzeranno inoltre sferoidi costituiti da aggregati multicellulari, che rappresentano un sistema modello rappresentativo dei tumori solidi. Verrà anche effettuato uno studio di fattibilità per verificare l’idoneità dell’impiego di una linea linfoblastoide (utile anche per un confronto con la risposta di linfociti del sangue periferico ampiamente utilizzati per esperimenti di induzione di aberrazioni cromosomiche) e linee derivanti da melanomi oculari. 1.3 Produzione e riparazione del danno al DNA e relazione con effetti a livello cellulare Sebbene le doppie rotture (DSB) nel DNA delle cellule irradiate siano considerate le lesioni critiche per importanti effetti cellulari (quali la formazione di aberrazioni cromosomiche, l’induzione di mutazioni e la morte cellulare), non si osserva in generale una correlazione tra l’efficacia di induzione di danno molecolare e danno cellulare da parte dei vari tipi di radiazione (Obe et al, 1992). Questa mancanza di correlazione è stata già da tempo evidenziata dal gruppo Sanità in collaborazione con i LNL (Belli et al, 1996, 1998) utilizzando ioni leggeri e sistemi cellulari di roditore (cellule di Hamster cinese V79). Una possibile ragione di questa discrepanza è una possibile sottostima del numero di DSB dovuta sia a limitazioni delle tecniche di analisi sia alle assunzioni alla base dei modelli di calcolo che prevedono una loro distribuzione casuale lungo la molecola di DNA (Holley e Chatterjee, 1996, Löbrich et al 1996, Rydberg, 1996). Poiché ci si aspetta che radiazioni densamente ionizzanti producano cluster di ionizzazioni con efficienza relativamente elevata, influendo quindi sul tipo di danno prodotto e sulla sua distribuzione spaziale (Goodhead, 1994; Ward, 1985; Ottolenghi et al, 1997), le comuni tecniche di analisi possono non essere in grado di discriminare tra lesioni “semplici” e lesioni “complesse”. Queste possono risultare meno riparabili e dar luogo ad un aumento di severità del danno a livello cellulare. In questo esperimento verrà studiato sia il danno iniziale al DNA, sia quello residuo dopo un certo tempo di riparazione da parte della cellula. Questi danni verranno messi in relazione con gli effetti a livello cellulare. A questo fine saranno utilizzate le curve di sopravvivenza ottenute in precedenza nell’ambito delle collaborazioni citate, o determinate direttamente nel caso di fasci non ancora studiati per questo end-point. Inoltre, in caso di risposta positiva dello studio di fattibilità con cellule linfoblastoidi, verranno effettuati, sia esperimenti di sopravvivenza che di induzione di mutazioni HPRT. Il danno al DNA verrà analizzato mediante tecniche elettroforetiche quali la “Pulsed Field Gel Electrophoresis” (PFGE) e la “Single Cell Gel Electrophoresis” (SCGE, nota anche come “Comet assay”). La PFGE consente di determinare sia il numero di frammenti di DNA (e quindi di DSB) che la loro distribuzione in diversi intervalli di peso molecolare (Newman et al., 1997; Hoglund et al., 2000). Attraverso lo sviluppo di modelli di frammentazione ed il confronto con le misure sperimentali, è possibile stimare la correlazione spaziale di queste lesioni lungo la molecola di DNA (Belli et al., 2000a,b; 2001; 2002, Friedland et al, 1999). Ci si aspetta, in particolare per le radiazioni densamente ionizzanti, una distribuzione di doppie rotture non casuale, con un maggior numero di frammenti di basso peso molecolare. Il gruppo Sanità ha una consolidata esperienza in questo settore sia per quanto riguarda le tecniche sperimentali che lo sviluppo e l’applicazione di modelli per l’analisi del danno da radiazioni (Belli et al., 1997a,b; 2001; Belli e Campa, 1999). Rispetto alla PFGE, la SCGE è una tecnica di analisi che permette di utilizzare dosi inferiori, confrontabili con quelle usate per la risposta a livello cellulare (sopravvivenza). Inoltre, l’analisi viene effettuata a livello della singola cellula (Fairbairn et al., 1995). Questa caratteristica è di particolare rilevanza nel caso di particelle cariche per le quali ci si aspetta una significativa disomogeneità nella distribuzione locale di dose. La SCGE, pur essendo una tecnica ampiamente utilizzata in modo empirico anche per screening genotossici (Collins et al., 1997), manca ancora di una descrizione biofisica dei suoi principi di funzionamento. Ci si propone quindi di effettuare una modellizzazione dei meccanismi che sono alla base della tecnica allo scopo di identificare i parametri rilevanti per la quantificazione del danno in termini di numero di rotture della catena del DNA. In particolare, si cercherà di mettere in relazione la forma e l’intensità delle immagini di fluorescenza alla quantità del danno radioindotto sul DNA cellulare basandosi sulla diversa mobilità nel campo elettroforetico dei “loop” di DNA che hanno subito danno a seguito dell’irradiazione. 1.4 Studio del danno ossidativo e del blocco proliferativo Oltre ai danni sul DNA, sono documentati effetti a carico di altre strutture cellulari, in particolare membrane e lipidi, effetti che possono essere rilevanti soprattutto alle dosi caratteristiche della radioterapia (Radford 1999, Cornelissen et al 2002, Giusti et al 1998) Sulla base di esperimenti effettuati negli anni passati (Grande et al. 1999a, Grande S. et al 1999b, Grande et al 2001) su cellule in coltura stabilizzate, sono stati messi in luce cambiamenti metabolici radioindotti a carico dei lipidi cellulari o di metaboliti solubili, fra cui in primo luogo il glutatione, il cui ruolo in relazione al danno ossidativo è stato più volte messo in evidenza. Questi effetti sono ascrivibili a danni di tipo ossidativo mediati da radicali. Le connessioni fra il danno ossidativo a carico delle membrane e gli effetti sul glutatione sono state anche recentemente messe in luce da ricerche volte a chiarire il ruolo protettivo della caffeina in relazione agli effetti dipendenti dall’ossigeno in sistemi mitocondriali in vitro (Kamat et al 2000). Il glutatione risulta implicato in diverse reazioni che avvengono in seguito all’irraggiamento. La sua concentrazione è indice della radiosensibilità cellulare (Yanagisawa et al 1997). La capacità cellulare di sintesi del glutatione è in relazione con il ruolo di un enzima, la γ -glutammil-sintetasi (Mackey and Ianzini 2000) e questo enzima è “sopra-regolato” nelle cellule radioresistenti. Particolarmente interessanti possono essere poi le osservazioni a carico dell’acido glutammico che è un metabolita implicato nel ciclo del glutatione che si può quantificare anche negli spettri di MRS in vivo anche a campi molto bassi. Altri metaboliti legati al metabolismo lipidico sono la fosforilcolina e fosforiletanolamina e i cataboliti colina, glicerofosforilcolina (GPC) e glicerofosforiletanolamina (GPE). Questi composti vanno presi in considerazione in quanto studi effettuati su tumori irraggiati hanno evidenziato un aumento della GPC e della GPE in seguito ad irraggiamento (Muschel et al 1992, Sharma and Jain 2001), attribuibile ad un alterato funzionamento degli enzimi suddetti, legato alle condizioni di stress in cui si trova la cellula in seguito all’irraggiamento. I nostri primi risultati che hanno confermato il fenomeno, hanno indicato anche che la risposta metabolica è non solo quantitativamente, ma forse anche qualitativamente diversa per radiazioni caratterizzate da più alto LET rispetto ai raggi gamma (Grande et al. 1999a, Grande et al 1999b, Grande et al 2001). Alcuni degli effetti osservati potrebbero essere più rilevanti per i protoni rispetto ai gamma e potrebbero essere coinvolti cataboliti e metaboliti diversi. I risultati ottenuti in precedenza tramite la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) hanno messo in evidenza un incremento nel danno metabolico indotto da fasci protonici con LET 30 keV/µm superiore per un fattore 2 rispetto alle radiazioni gamma. Questo effetto verrà ulteriormente investigato in funzione del tempo intercorso dall’irraggiamento, in modo da discriminare tra gli effetti immediati e quelli in cui intervengono i meccanismi di produzione di danno mediati dal metabolismo cellulare. Inoltre, si procederà all’irraggiamento degli sferoidi cellulari che costituiscono un modello migliore rispetto alle colture in monostrato per la risposta di tumori solidi, soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni cellula-cellula e la disponibilità di ossigeno negli strati interni (Hamilton, 1998). Lo studio del blocco proliferativo radioindotto è da mettere in relazione con le varie alterazioni nei cammini metabolici che vengono perturbati dall’irraggiamento. Verrà approfondito l’effetto sui lipidi cellulari, in quanto esistono diverse evidenze sperimentali che mostrano effetti selettivi a carico del metabolismo lipidico e la modulazione dei cosiddetti lipidi mobili (ML, essenzialmente trigliceridi) . Un risultato confermato da misure di microscopia elettronica, è stato ottenuto in precedenza trattando le cellule HeLa con il farmaco antitumorale lonidamina, che provoca blocco della crescita cellulare mediante inibizione delle funzioni mitocondriali ed è stato interpretato con il fatto che le cellule, bloccate nella loro progressione attraverso il ciclo, continuano ad accumulare trigliceridi (Grande et al 1999c, Rosi et al 1999). Questi risultati sono in accordo con evidenze recenti in cui l’accumulo di trigliceridi è associato all’instaurarsi di apoptosi ( Hakumaki et al. 1999 e Al Saffar et al. 2002). A questo riguardo, la spettroscopia di Risonanza magnetica nucleare è considerata la tecnica di elezione in quanto permette di rilevare queste strutture nel sistema intatto. L’identificazione e la relativa quantificazione dei metaboliti sarà effettuata mediante spettroscopia di risonanza magnetica (1H MRS) in alta risoluzione (400-600 e 700 MHz), sui lipidi estratti dai sistemi biologici in esame. Il confronto fra gli spettri dei sistemi biologici intatti e quelli dei relativi estratti permetterà di discriminare fra gli effetti dovuti a variazioni di concentrazione e quelli dovuti a variazioni di struttura. Per correlare le osservazioni metaboliche con le modificazioni della proliferazione cellulare indotte dall’irraggiamento è necessario conoscere la distribuzione delle cellule nelle varie fasi del ciclo di crescita, in quanto i processi metabolici, in particolare la sintesi lipidica, sono dipendenti dalla regolazione del ciclo cellulare, almeno nelle cellule non perturbate. Inoltre si intende monitorare la variazione dei volumi cellulari, in quanto questo parametro, in particolare la distribuzione dei volumi, è fortemente influenzato dall’irraggiamento, non è in semplice connessione con le variazioni delle fasi del ciclo ed è in grado di fornire informazioni sul blocco proliferativo. Le variazioni delle fasi del ciclo cellulare nei sistemi irraggiati saranno determinate mediante tecniche di citofluorimetria a flusso, mentre i volumi cellulari saranno determinati utilizzando un Coulter Counter. 2. Modelli teorici L’approccio utilizzato nel presente progetto di ricerca sarà quello tradizionalmente adottato dal gruppo proponente, che possiede un'ampia esperienza nel campo della modellizzazione degli effetti delle radiazioni ionizzanti su strutture biologiche a diversi livelli, sia in termini di modelli meccanicistici e codici di simulazione (Ottolenghi et al 1995, 1997a-c, 2001, 2002; Friedland et al 1999; Ballarini et al 1999, 2000, 2002a-d), sia in termini di modelli semi-empirici basati su parametri forniti dalle misure sperimentali (Belli et al., 2001; 2000a). Caratteristica comune agli studi meccanicistici è un approccio basato sulla fisica del problema, in termini di struttura di traccia della radiazione descritta sia a livello del nanometro (codici "event-by-event" come PARTRAC, che descrivono ogni singola deposizione di energia e sono adatti a livello sub-cellulare e cellulare), sia a livello del micron (codici "condensedhistory" come FLUKA, adatti a livello supra-cellulare, Battistoni et al, 2002). In particolare in questo progetto si intende focalizzarsi sul danno al DNA e sulle aberrazioni cromosomiche. L'approccio adottato sarà, oltre che meccanicistico e stocastico, "ab initio": le previsioni dei modelli, sviluppati sulla base di alcune assunzioni fondamentali, saranno confrontate direttamente con i dati sperimentali (sia quelli disponibili in letteratura, sia quelli ottenuti nel corso del progetto); sarà evitata l'introduzione di parametri liberi da determinare a posteriori sulla base di "best fit" con dati sperimentali, in modo da mantenere un approccio completamente meccanicistico. L'approccio semi-empirico risulta quindi complementare a quello meccanicistico, e fa da ponte di collegamento con gli aspetti sperimentali del progetto. Oltre al danno al DNA e alle aberrazioni cromosomiche, sarà investigato il ruolo della comunicazione cellulare rispetto al cosiddetto "bystander effect", consistente nell'induzione di danni in cellule che non sono state direttamente attraversate dalla radiazione. I dati sull'effetto bystander disponibili in letteratura sono ormai sufficientemente numerosi e affidabili da permettere lo sviluppo di approcci di tipo modellistico; questi ultimi possono essere di grande aiuto nella comprensione dei meccanismi coinvolti, che sono ancora poco chiari, nonostante sia ormai assodato che le varie forme di comunicazione cellulare giochino un ruolo fondamentale. L’attività modellistica sarà svolta con il GSF di Monaco, Germania (HG Paretzke e coll.), con cui esiste una consolidata attività di collaborazione nell’ambito di consorzi europei (Paretze et al, 2000). 2.1 Danno al DNA Utilizzando come base di partenza il codice PARTRAC sviluppato con il GSF di Monaco, attualmente in grado di trasportare elettroni, fotoni e protoni di diversa energia in acqua liquida e di simularne l'interazione con modelli di strutture biologiche caratterizzate da diversi livelli di organizzazione (dalla doppia elica ai "loops" di fibra di cromatina), sarà simulata l'induzione di vari tipi di danno al DNA: oltre ai single- e double-strand breaks (ssb e dsb), anche danni "clusterizzati" caratterizzati da diversi livelli di complessità. Particolare attenzione sarà posta alle condizioni ambientali, tipicamente alla presenza di scavengers e proteine istoniche, che possono giocare un ruolo protettivo in quanto competono con il cosiddetto "danno indiretto", dovuto all'attacco del DNA da parte di radicali liberi come l'OH. A parità di condizioni ambientali, le simulazioni saranno ripetute per radiazioni di diversa qualità (in particolare fotoni, protoni, particelle alfa e, in prospettiva, ioni più pesanti), al fine di quantificare il ruolo giocato dalla struttura di traccia. Nel caso di protoni e particelle alfa, i risultati ottenuti saranno confrontati con un lavoro precedente (Ottolenghi et al., 1995) effettuato con un modello geometrico di DNA. Tale confronto permetterà di stimare il ruolo del livello di dettaglio utilizzato nella descrizione della doppia elica. Per quanto riguarda l'approccio semi-empirico, in questo progetto saranno proposti modelli per la rappresentazione dei vari pattern di frammentazione del DNA ottenuti sperimentalmente, considerando sia il caso di cellule appena irraggiate, sia quello di cellule in cui ha avuto luogo il processo di riparo. L’approccio tradizionale per la descrizione dei pattern di frammentazione prevede il confronto tra i dati sperimentali ed una distribuzione di doppie rotture casuale nei cromosomi irradiati. È stata già sviluppata una generalizzazione di questo metodo, in cui si tiene conto dell'ulteriore frammentazione indotta non dalla radiazione, ma dalla procedura connessa all’elettroforesi (e messa in evidenza dalla frammentazione del campione di controllo); questo significa in pratica ipotizzare una frammentazione radioindotta casuale non di cromosomi intatti, ma di un campione polidisperso. Tale generalizzazione è stata per ora applicata allo studio di pattern di frammentazione indotti da raggi gamma, che non era possibile riprodurre senza considerare la polidispersione. Si intende ora introdurre esplicitamente le correlazioni tra doppie rotture che ci si aspetta con particelle cariche. Ci si propone più avanti di introdurre nel modello la cinetica di riparazione delle DSB. Si prevede anche lo sviluppo di un modello per la rappresentazione delle quantità ricavabili dagli esperimenti di Single Cell Gel Electrophoresis (SCGE o “Comet assay”). In particolare, si calcoleranno, in funzione della quantità di danno radioindotto sui “loop” di DNA, la forma e l’intensità delle immagini di fluorescenza. In questa modellizzazione occorre inserire come input la dimensione media dei “loop” e la distribuzione spaziale dei loro punti di ancoraggio. Quindi il confronto con le misure sperimentali, oltre che permettere di valutare il numero medio di doppie rotture, fornirà informazioni anche su queste caratteristiche strutturali della molecola di DNA. 2.2 Aberrazioni cromosomiche Nell'ambito di un precedente esperimento INFN ("DOSBI-Dosimetria Biologica da linfociti: monitoraggio citogenetico in radioterapia", resp. naz. G. Gialanella, resp. loc. A. Ottolenghi), sono stati sviluppati un modello teorico e un codice Monte Carlo in grado di simulare l'induzione di varie categorie di aberrazioni cromosomiche in seguito all'irraggiamento di linfociti umani con campi monocromatici di fotoni e ioni leggeri, assumendo che solo le "lesioni complesse" (definite come due o più dsb entro 30 coppie di basi e calcolate con simulazioni di struttura di traccia) siano in grado di evolvere in aberrazioni cromosomiche (Ballarini et al 1999, Ottolenghi et al 2001, Ballarini et al 2002c). Mediante il confronto con dati sperimentali disponibili in letteratura, il modello è stato validato nel caso dell'induzione di dicentrici e anelli centrici da parte di raggi gamma e particelle alfa di alto LET (≈100 keV/micron); le curve dose-risposta simulate hanno mostrato un ottimo accordo con quelle osservate sperimentalmente. Nell'ambito del presente progetto, si intende estendere e validare il modello al caso di protoni di basso LET (≈10 keV/micron o meno) e di protoni e particelle alfa di LET intermedio (tra i 10 e i 100 keV/micron). Il modello sarà inoltre esteso al caso di particolari aberrazioni - come le traslocazioni, fortemente correlate con il rischio, e gli scambi complessi - visibili solo con la tecnica di colorazione FISH, che è stata implementata nel codice ma non ancora testata in modo sistematico mediante confronti con dati sperimentali. Sarà inoltre implementata nel modello la possibilità di simulare l'irraggiamento con campi misti, la cui composizione sarà scelta di volta in volta sulla base delle specifiche condizioni (sperimentali o "reali") che si intendono riprodurre. Specialmente nel caso di irraggiamento con ioni accelerati, per cui la probabilità che avvengano reazioni nucleari non è trascurabile, bisogna infatti considerare che anche un fascio inizialmente monocromatico può essere costituito da componenti diverse quando interagisce con il bersaglio. Nel caso di esperimenti in vitro ciò è dovuto essenzialmente alle interazioni che si verificano lungo la linea di fascio, mentre per esposizioni in vivo giocano un ruolo importante le interazioni con i vari costituenti dell'organismo. Il problema sarà affrontato mediante l'utilizzo del codice Monte Carlo FLUKA, al fine di ottenere una descrizione stocastica dei campi di radiazione d'interesse. Gli spettri così ottenuti saranno utilizzati come input per i modelli di induzione di danni radiobiologici di cui sopra. 2.3 Bystander effect Negli ultimi dieci anni, soprattutto in seguito all'introduzione dei cosiddetti "microbeams" si sono andati accumulando numerosi dati sperimentali che mostrano l'induzione di diversi tipi di danni (morte cellulare, mutazioni, aberrazioni cromosomiche ecc…) in cellule non direttamente attraversate dalla radiazione. I meccanismi che governano questi processi sono ancora poco chiari, ma è ormai assodato che le varie forme di comunicazione cellulare giocano un ruolo fondamentale. Questi fenomeni, osservati per diversi endpoints e con diverse tecniche, hanno due caratteristiche comuni essenziali: si manifestano a basse dosi (0.5 Gy o meno) e hanno una risposta sovra-lineare, il che potrebbe avere delle notevoli implicazioni sulla stima del rischio a basse dosi, che fino ad ora si basa sull'estrapolazione lineare di dati a dosi maggiori. Data l'importanza del fenomeno, il gruppo proponente questo progetto ha svolto un'analisi critica dei principali set di dati disponibili in letteratura (Ballarini et al 2002a,d). Tale analisi ha messo in evidenza l'importanza di almeno due forme di comunicazione cellulare, quella mediata dal mezzo di coltura e quella mediata dalle cosiddette "gapjunctions", che sono canali che mettono in comunicazione i citoplasmi di due cellule adiacenti, permettendo il passaggio di molecole di piccole dimensioni (inferiori ai 2000 Dalton) che possono giocare il ruolo di messaggeri. In questo progetto, oltre ad effettuare l'analisi dei nuovi dati che si renderanno disponibili in futuro, si intende sviluppare un modello teorico che sia in grado di descrivere uno o piu' effetti bystander (tipicamente morte cellulare e mutazioni), al fine di chiarire i principali meccanismi coinvolti e di determinare la dipendenza di questi fenomeni da fattori quali la dose, il doserate, la qualità della radiazione, le condizioni di irraggiamento e di coltura ecc. Saranno inoltre analizzate le possibili implicazioni dell'effetto bystander in termini di rischio da radiazioni. Referenze bibliografiche Al Saffar NM, Titley JC, Robertson D, Clarke PE, Jackson LE, Leach MO, Ronen S. Apoptosis is associated with triacylglycerol in Jurkat T cells. Br J Cancer 86: 963-70 (2002). Ballarini F., Merzagora M., Monforti F., Durante M., Gialanella G., Grossi G.F., Pugliese M., Ottolenghi A.. 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Pianificazione delle attività delle sezioni coinvolte su scala triennale Roma 1 – Gruppo Collegato Sanità I anno: • Misura delle DSB in cellule irradiate con protoni (LNL), ioni carbonio (LNS), ioni ferro (BNL) e raggi gamma. • Danno ossidativo e blocco proliferativo indotto da protoni di bassa energia ed alto LET e di alta energia e basso LET. • Estensione del modello di frammentazione per considerare processi non casuali per l’analisi degli esperimenti di PFGE. • Costruzione del modello per l’analisi degli esperimenti di SCGE. II anno • Completamento delle misure delle DSB in cellule irradiate con protoni (LNL), ioni carbonio (LNS), ioni ferro (BNL) e raggi gamma. Estensione delle misure ai fasci di ioni carbonio e ferro del NIRS. • Esperimenti di riparazione delle DSB indotte da protoni (LNL) e ioni carbonio (LNS). • Studio di fattibilità per esperimenti di induzione di mutazioni indotte da raggi gamma in cellule HL60. • Danno ossidativo e blocco proliferativo indotto da protoni di alta energia e medio LET. • Applicazione dei modelli di frammentazione per l’analisi della riparazione delle DSB indotte dalle diverse radiazioni. • Applicazione del modello per l’analisi degli esperimenti di SCGE disponibili. III anno • Completamento degli esperimenti di induzione e riparazione delle DSB indotte da protoni (LNL), ioni carbonio (LNS, NIRS) e ioni ferro (BNL, NIRS). • Analisi dati e confronto tra le metodiche utilizzate. • Eventuali esperimenti di induzione di mutazioni indotte da particelle alfa in cellule HL60. • Danno ossidativo e blocco proliferativo indotto da fascio modulato di protoni. • Estensione del modello di frammentazione con l’introduzione di parametri rappresentativi delle cinetiche di riparazione delle DSB e confronto con i dati sperimentali. Pavia I anno: • danno al DNA: - quantificazione del ruolo protettivo di istoni e scavengers rispetto all'attacco dei radicali OH distribuiti lungo la traccia della radiazione - simulazione di diversi tipi di danni al DNA indotti da raggi gamma e protoni. • aberrazioni cromosomiche: - implementazione background di aberrazioni cromosomiche (AC) nella simulazione delle AC radioindotte; - validazione del modello nel caso di protoni di basso LET; • bystander effect: - aggiornamento dell'analisi critica dei dati disponibili in letteratura II anno: • danno al DNA: - simulazione di diversi tipi di danni al DNA indotti da particelle alfa. • aberrazioni cromosomiche: - estensione e validazione del modello nel caso di aberrazioni visibili solo con la tecnica FISH (tipicamente traslocazioni e scambi complessi); - implementazione nel modello delle condizioni di irraggiamento isotropo per gli ioni • bystander effect: aggiornamento sui modelli disponibili in letteratura III anno • campi misti: - identificazione dei campi misti d'interesse e loro caratterizzazione mediante il codice FLUKA; • aberrazioni cromosomiche: - estensione del modello a campi misti; • bystander effect: - sviluppo di un modello teorico, ed eventualmente un codice di simulazione, in grado di descrivere l'induzione di danni specifici (tipicamente morte cellulare) in cellule non attraversate dalla radiazione ma vicine a cellule irraggiate.