I migranti riparano bici
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I migranti riparano bici
L'iniziativa | Da ieri sono in vendita. Iniziativa di C'informi e Kaleidoscopio I migranti riparano bici GIUSEPPE FIN Quaranta biciclette tornate a nuova vita grazie all'impegno di una decina di richiedenti protezione internazionale. Il lavoro fatto è stato presentato ieri mattina in piazza Santa Maria Maggiore nell'ambito del Mercato dell'economia solidale presso il gazebo di Con.Solida. «Questo progetto - ha spiegato Leonardo Costantini della cooperativa Kaleidoscopio fa parte del laboratorio artigianale realizzato all'interno del progetto Ora (Officina richiedenti asilo), promosso da Cinformi in collaborazione con la nostra cooperativa». Attraverso il progetto Ora, già in passato alcuni richiedenti protezioni internazionale provenienti da tutto il territorio, avevano realizzato «Kibo», un taccuino interamente artigianale realizzato con materiale di riciclo, successivamente messo in vendita da Mandacarù. Questa volta dieci migranti hanno deciso in maniera volontaria di impegnarsi per ridare una nuova vita ad alcune bici in disuso, altrimenti destinate allo smaltimento. «L'idea di base - ha spiegato Costantini - è stata quella di avviare un'attività formativa con questi ragazzi all'interno del nostro laboratorio, per valorizzarne competenze e capacità». L'attività laboratoriale, realizzata in via Rienza in uno spazio messo a disposizione dalla cooperativa Con.Solida, ha coinvolto i profughi per circa due mesi, I ragazzi del progetto e dietro le biciclette rimesse a nuovo (foto Pedrotti) valorizzando il loro tempo libero e consentendo anche l'acquisizione di nuove competenze manuali. Le ore d'impegno dei ragazzi sono state circa 50. Da una sessantina di bici non più utilizzabili, i giovani richiedenti protezione internazionale sono riusciti a sistemarne ben quaranta, oggi perfettamente funzionanti. A seguire i ragazzi sono stati alcuni responsabili della ciclo - officina «Gira la ruota», il laboratorio portato avanti già da tempo presso il liceo linguistico in via Mattioli, dove vengono riparate molte bici. Ieri mattina, a presentare il lavoro fatto, c'erano Mamadou, 25 anni arrivato dalla Guinea Conakry, Fabrizio 27 anni dal Camerun e Solange 32 anni sempre dal Camerun. Proprio Mamadou aiuterà il punto vendita bici Moser in via Calepina grazie ad un ti- rocinio. «Nel mio Paese - ci ha spiegato - facevo il meccanico ed ora dalle auto sono passato ad aggiustare le bici e mi piace tantissimo». Per questo mese le bici riportate in vita dai richiedenti protezione internazionale saranno presenti presso lo stand di Con.Solida nel mercato settimanale di piazza Santa Maria Maggiore. Si potranno acquistare le bici anche successivamente. Per approfondire l'iniziativa è online sul sito www.officinarichiedentiasilo.com/biciclette dove poter vedere i modelli e i costi. Il ricavato della vendita, al netto dei costi per la rigenerazione dei mezzi recuperati, andrà a favore dei profughi. «Pensiamo - hanno spiegato i responsabili di Kaleidoscopio - a dei buoni da poter spendere al supermercato».