Volantino programma Festa 2008 - Parrocchia San Lorenzo del
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Volantino programma Festa 2008 - Parrocchia San Lorenzo del
153° Anniversario della Festa della Madonna della Cintura. 1855-2008 Carissimi, Anche quest’anno ci attende l’appuntamento della Festa della Madonna della Cintura. Mi è capitato quest’estate di allontanarmi dal nostro bel Farneto per seguire i campi estivi dei nostri ragazzi, e nei vari paesi in cui sono stato ospitato o che semplicemente ho attraversato con l’auto, ho notato che non c’è paese senza la sua festa paesana. Anzi, ho l’impressione che il fenomeno sia in espansione: in un’epoca in cui è sempre più difficile far aggregare le persone, tirarle fuori da casa e strapparle dalla scatola luminosa (...) sembra quasi che l’unico stratagemma che sempre funziona sia quello di… dar da mangiare! Se fai un incontro culturale o di approfondimento della fede, non so se la gente viene, ma se dai da mangiare, tranquillo, lì gente arriva! (segue all’ultima pagina) Processione con l'Immagine della Madonna della Cintura dal piazzale antistante il Centro Sociale A. Tonelli, fino alla Chiesa di San Carlo e celebrazione della Santa Messa Celebrazione dei Vespri alla chiesa di San Carlo e processione con l'Immagine della Madonna della Cintura con il seguente itinerario: via del Seminario, poi lungo la via “Garzadora”, arrivo alla Chiesa di San Lorenzo del Farneto Chiesa di San Lorenzo del Farneto Celebrazione Comunitaria della Penitenza Celebrazione della Santa Messa, in località “Mulino Vecchio”, Farneto. Al termine processione con l’Immagine della Madonna fino alla chiesa di San Lorenzo del Farneto e benedizione. Al termine presso il Centro Culturale Salmi Inaugurazione delle Mostre della festa: “Il Farneto e le sue grotte”. “Omaggio a Luigi Fantini”. Giuseppe Rivalta ed Enrico Fantini con il Gruppo Speleologico Bolognese propongono una rassegna di fotografie e documenti sulle nostre grotte e su Francesco Orsoni, loro scopritore, e Luigi Fantini, loro più famoso studioso ed estimatore. “I segreti delle Navi e degli Obelischi dell’antico Egitto”. Federico Forbicini, attraverso la ricostruzione fedele di straordinari modelli in legno, ci guida alla scoperta dei risultati dei suoi studi sull’antica civiltà egiziana. Mostra di opere artistiche del Corso di Pittura del Centro Salmi. Esposizione dei lavori degli allievi del Corso di Pittura e del loro maestro, Andrea Ropa. Apertura del “libro - mercato”. Mostra mercato dei libri usati nei locali del Centro Culturale. Canzoniamoci Karaoke e ….. sorprese Musica Jazz, Latin, Funk, con il trio musicale Aelia S. Messa per gli ammalati presso Villa Salina con l’immagine della Madonna Cintura Escursione naturalistica e visita didattica all’azienda agricola “La Colombarola” . (partenza e arrivo dalla chiesa del Farneto). Arrivo e mostra delle moto e delle auto d’epoca del Moto Club DLF (BO) Musical “Il Mago di Oz” a cura dei Giovani del Vicariato . Santa Messa dal palco centrale presieduta da Mons. Gabriele Cavina pro-vicario della diocesi di Bologna. È l’unica Messa celebrata questa domenica. Laboratorio per bambini (510 anni) curato dalle G.E.V. Disegniamo con i gessetti. Laboratorio di archeologia sperimentale curato dal Museo Archeologico L. Donini Giochi di prestigio presso l’osteriola Vespri Solenni. Mostra “Il Farneto e le sue Grotte” “Omaggio a Luigi Fantini” Mostra “I segreti delle Navi e degli Obelischi dell’antico Egitto” Mostra opere artistiche del Corso di pittura del Centro Salmi. “Libro — mercato”. Mostra mercato dei libri usati Apertura bar e stands: Mercatino “Le cose di un tempo”, Lotteria, ceramiche, Parco dei Gessi, G.E.V., Casa S. Chiara. Centro Ristorante al coperto, con specialità casareccie: Tortelloni all’ortica Polenta Carne alla griglia Ristorante al coperto, con specialità casareccie: Tortelloni all’ortica Polenta Crescentine(Dalle ore 16:00) Carne alla griglia Per il pranzo della Domenica ( ore 12:30) occorre PRENOTARSI Dimostrazione di disegno con la tecnica dei Madonnari, di Andrea Ropa. Complesso musicale Nati Ieri, musica pop. Se ne vedono di tutti i tipi, di feste. Da quella che dura solo una sera a quella che impegna il paese per più di due settimane. Da quella che ha ancora un forte carattere religioso, con tanto di processione col patrono, a quella in cui, almeno son sinceri, di religioso non c’è neanche il nome. Da quella che basta un tendone e due tigelle a quella con stand gastronomici da poter sfamare una mezza città. Da quelle in cui vedi che la gente ci dà l’anima per farla diventare bella a quella in cui la gente del posto (è il caso del mio paese di origine), che ormai non ne può più, va in vacanza proprio in quei giorni. Insomma, mi è venuto da pensare che quello delle feste sia un vero e proprio mondo; di più, che sia una rappresentazione del mondo, di come la gente vive il rapporto con la comunità di cui fa parte. Esagerando: dimmi com’è la tua festa e ti dirò che comunità sei... È stato a questo punto che mi sono chiesto: e la Festa della Madonna della Cintura? Non per sapere se si mangia meglio che altrove, ma proprio come rappresentazione della comunità che ci sta dietro. Com’è, dunque, la nostra Festa? E come siamo noi? La prima risposta che mi vien da dare è: uguale a tutte le altre. Nel senso che è sì una preziosa occasione per aggregarsi e vedersi con tante persone che se no se ne stanno in casa, ma che una comunità non può pensare di essere “viva” solo perché alla festa paesana viene tanta gente a mangiare. Ed infatti, grazie al Cielo, nella nostra Festa ci sono diverse proposte culturali e, soprattutto, essa non è religiosa solo di nome. I momenti di preghiera e di manifestazione della nostra fede in Gesù, nostro salvatore che, attraverso la venerazione della Madre, ci vedono impegnati nella prima parte della Festa, sono quelli che a me premono di più. Se mi facessero scegliere tra il ristorante pieno e la sera delle confessioni semideserta o viceversa, io sceglierei viceversa (ingenuità di un parroco ancora troppo giovane!). Ben venga, allora, la Festa, a patto che, oltre a questo momento che aiuta tutti, vicini e lontani, a trovarsi insieme, la nostra comunità sia capace di rimettersi in cammino per un anno di ascolto della Parola di Dio, di sacramenti celebrati come occasione per lasciarci salvare dal Signore, di servizio vero ai piccoli, ai poveri e agli ultimi. La seconda risposta invece è: la nostra Festa è diversa dalle altre perché noi siamo diversi dagli altri. Siamo davvero originali in quel nostro essere in parte un antico paese di campagna ed in parte un quartiere di una bella periferia. Tradizione e novità: non facili da tenere insieme, ma se ci si riesce ne risulta una realtà affascinante, capace di ascoltare gli insegnamenti che vengono dal passato ma anche di sapersi aprire alle novità che lo Spirito Santo suggerisce per il futuro. Tradizione e novità si scorgono anche nella nostra Festa, che è di fatto l’occasione per far appassionare i giovani (con intrattenimenti sempre nuovi) e i meno giovani (con i soliti, squisiti tortelloni) insieme nel prendersi a cuore la nostra stessa comunità e chi da essa sarà accolto. E qui mi sembra di poter dire che se da una parte è sempre bello vedere come tanta gente si spende fino in fondo per la Festa (grazie a voi di cuore!), dall’altra forse un po’ di “stanca” in qualcuno c’è; come se quell’amore alla nostra Parrocchia si sia un po’ affievolito. Lo dico, raccogliendo le lamentele di chi invece è sempre in prima fila, per trasformare queste lamentele in proposta positiva: l’amore è più importante del “fare”; ma se non lo si dimostra col “fare”, vien da pensare che ci sia anche poco amore. Se vogliamo bene alla nostra Parrocchia è bello che lo dimostriamo prendendocela a cuore. Non solo per la Festa, naturalmente (ho detto all’inizio che essa è solo un’occasione per vedere chi noi siamo), ma per ciò che di più prezioso essa ha e fa: la Parola di Dio, i sacramenti, il servizio ai poveri. E per questo (in ciò sta la proposta positiva) abbiamo un anno intero davanti! Il Vangelo di qualche domenica fa diceva che il Cristiano deve diventare come un padrone di casa, capace di estrarre dal suo tesoro cose nuove e cose antiche (cfr Mt 13,51 ). Noi, come dicevo sopra, siamo capaci di tirar fuori cose nuove e cose antiche. Che il Signore, però, ci aiuti a tirarle fuori da quel tesoro prezioso che è la nostra fede in Gesù e che si manifesta nell’amore per la nostra comunità. Vi saluto e vi aspetto alla Festa, il vostro parroco, don Paolo