Giornalino Marzo 2016 - Istituto Comprensivo Statale "A. Diaz"

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Giornalino Marzo 2016 - Istituto Comprensivo Statale "A. Diaz"
1
Numero III
Marzo 2016
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Istituto Comprensivo Statale “A. Diaz”
Via Giovanni XXIII n. 6 - 20821 MEDA (MB)
Pensiero Libero
Periodico dell’Istituto Comprensivo
P COME PRIMAVERA...PASQUA…….!!!!!!!!!!
Sommario:
Vita di scuola
2
Angolo delle passioni
11
In Italia e nel mondo
13
La scatola delle emozioni
14
La pagina delle lingue
19
Cinema, musica e parole
22
La pagina dei più piccoli
25
Giochi enigmistici
29
P come primavera, ma anche come Pasqua, pace…..parole
che
ultimamente ritornano
continuamente sulle bocche e nei pensieri
di molti. Molti cittadini del mondo
sono presi dall’atmosfera primaverile, dai fiori che
sbocciano,
dalle
temperature che
scaldano, dalle feste che arrivano ,
dalle vacanze che
si programmano.
Tanti ma non tutti….in molti non
hanno occhi per i
colori, caldo per i
loro
cuori
ma
neanche per i loro
corpi. In tanti partono ma dalle pro-
prie terre per
non tornarvi più.
P anche come
paura , quella
che molti di noi
stanno tornando
a provare, ma
che
dobbiamo
tenere
lontana
dai nostri cuori,
ma
soprattutto
dalle nostre teste. John Lennon
diceva: “Due sono le forze mo-
trici della vita:
la paura e l’amore. Quando
abbiamo paura
ci ritiriamo indietro dalla vita.”
Dunque
viviamo……...ma
soprattutto
amiamo……
BUONA PASQUA
A TUTTI!!!!!!
2
VITA DI SCUOLA
GIORNATA DELLA MEMORIA: PER NON DIMENTICARE
Anche quest’anno,
in
occasione del
Giorno della
Memoria,
presso la nostra scuola,
si è svolta la
giornata
in
ricordo delle
vittime della
Shoah.
Per
l’occasione, è
stata
proposta
la
proiezione del film
“MONSIEUR
BATIGNOLE”. La vicenda è
ambientata a Parigi,
durante l’estate 1942.
La Francia è sotto
l'occupazione tedesca.
Edmond Batignole, di
professione macellaio,
viene suo malgrado
coinvolto dal futuro
genero, attivo collaborazionista, nell'arresto della famiglia
ebrea dei Bernstein,
suoi vicini di casa. Simon, uno dei figli, riesce a scappare ma,
presentatosi alla soglia di casa convinto
di trovarne i genitori,
scopre che Edmond e
la sua famiglia ne
hanno preso possesso
e vivono lì. Edmond,
sentendosi in colpa,
decide di nascondere
il ragazzo, il quale
viene presto raggiunto
da due cuginette, i cui
genitori sono stati a
loro volta deportati. Al
termine della proiezione è seguito un momento di riflessione
sull’importanza della
memoria durante il
quale noi alunni, abbiamo potuto esprimere le nostre impressioni in merito.
Andrea Maiocchi IIC
INCONTRO CON I VOLONTARI DELL’AVIS DI MEDA:
IMPARIAMO A FARE LA DIFFERENZA
Nella set- nel caso in cui la persona infortimana
tunata abbia avuto un trauma
tra il 11 e ma sia semi-cosciente o non
il 15 gen- (es: svenimento per pallonanaio,
co- ta). Abbiamo infatti visto come
me ormai attuare la procedura per evitaaccade da re il soffocamento per il vomito
molti
an- non espulso o per arresto car-
ni,
ra- diorespiratorio.
i
gazzi del- Il tutto è stato molto interesle classi seconde hanno partecipato a sante e istruttivo.
degli
incontri
in
cui
dei
volontari
dell’Avis di Meda mostrano loro come
fare la differenza in casi di pericolo.
Gli incontri sono stati due:
nel primo ci hanno mostrato a livello
teorico come prendersi cura di una
persona in difficoltà, delle procedure di
sicurezza e di tutte le norme di primo intervento;
il secondo è stato
più pratico e ci
hanno
insegnato
come
intervenire
Andrea Maiocchi IIC
3
VITA DI SCUOLA
TUTTI A TEATRO: KOME UN KIODO NELLA TESTA
Il 3 febbraio, gli
alunni delle classi
IIG e IID, accompagnati dalle insegnanti d’italiano,
si sono recati al
teatro San Rocco
di Seregno dove
hanno potuto assistere allo spettacolo “Kome un
kiodo nella testa”
scritto e diretto da
Valeria Cavalli e
interpretato dalla
compagnia teatrale
”Quelli
di
Grock”, sul tema
delle dipendenze.
E’ la storia, narrata a tre voci, di
Letizia, Tommaso
e Riccardo tre giovani amici che si
ritrovano
ogni
giorno vicino ad
un muretto tutti
alle prese con alcune dipendenze.
Le dipendenze sono appunto l’argomento
centrale
della storia. Letizia è una ragazza di 15 anni che si sente
incompresa dai
suoi
genitori
con i quali litiga
spesso, considera i professori giudici severi
e si lascia trascinare
dagli
altri; il suo unico sogno è diventare famosa, è attratta
dai bei vestiti, lo
champagne.
Accetta un lavoro
come cubista in
un famoso locale
dove inizia a frequentare persone
poco affidabili che
abuseranno di lei
dopo averla drogata. Riuscirà a
salvarsi.
Tommaso, è un
diciassettenne,
senza alcun interesse e nessuna
figura
di
riferimento, rinuncerà
alla
sua amicizia con gli
altri
due
compagni
e diventerà
dipendente
e
vittima
dell’alcol e
della droga.
Una
sera,
si
adagia sui
binari del
treno
e
muore.
Riccardo, ha un
solo interesse, i
videogiochi che lo
portano ad isolarsi
dagli altri e ad
evadere
dalla
realtà che lo circonda. Entrerà in
una clinica specializzata in nuove
dipendenze
Al termine dello
spettacolo
gli
alunni delle varie
scuole, presenti in
sala, hanno partecipato ad un dibattito dove hanno potuto esprimere liberamente
le proprie emozioni e riflessioni. Lo
spettacolo è stato
davvero
molto
bello, è riuscito a
coinvolgere e a
far riflettere i giovani spettatori su
una tematica difficile e importante
come quella delle
dipendenze.
Arianna Doardo
IID
4
VITA DI SCUOLA
GIORNATA A MILANO (1)
Il giorno 12 febbraio le classi 2°D e 2°E si sono recati
Una cosa ho
per una visita al museo delimparato nella mia la scienza e della tecnica a
Milano, durata quattro ore e
lunga vita: che tutta mezza e molto gradita a
tutti i ragazzi. Siamo
la nostra scienza è
partiti in pullman dalla
scuola alle ore 8:00 e il
primitiva e infantile viaggio è durato circa
mezz’ora. Una volta arrieppure è la cosa più vati al museo, i ragazzi
sono stati accolti da due
preziosa che
guide. Per fare la visita
completa del museo le due
abbiamo.
classi si sono divise, facendo
due percorsi differenti durati
(Albert Einstein)
circa un’ora e mezza l’uno. I due percorsi riguardavano
uno lo spazio e l ‘
altro i mezzi di trasporto. Nel percorso sullo spazio, le
guide hanno mostrato ai ragazzi le
prime
forme
di
astronomia, e poi
invece l’astronomia
moderna, le prime
tute spaziali ed i
primi lanci sulla luna, i satelliti e la stazioni
spaziali. Il pezzo forte dell’esposizione è stato un frammento di luna donato
all’Italia dall’America;
esso è stato messo
dentro ad una solida
custodia antiproiettile
in grado di custodirlo.
Nel settore trasporti,
invece, il museo dispone di una vasta
collezione di veicoli:
aerei, di una volta e
di oggi, siluri marini,
una
grandissima
esposizione di locomotive
dell’epoca, un pezzo di una
nave da crociera e di una
nave da esercitazione come
l’Amerigo Vespucci. Anche
questa esposizione ha un
pezzo forte: il sottomarino
Enrico Toti, specialmente,
usato nella guerra come
sottomarino da spionaggio.
Esso ha quattro aperture
per i missili e 5 antenne sulla parte superiore: l’antenna
radar,
l’antenna sonar, il periscopio, il boccaglio per il ricambio dell’aria e l’idrofono. Il
sottomarino è stato l’ultimo
pezzo dell’esposizione e ,
dopo averlo guardato due
classi si sono recate a fare
merenda. Una volta tornati
a scuola, ognuno si è recato
nella propria aula per continuare la rispettiva giornata
scolastica.
Federico Allievi
II D
5
VITA DI SCUOLA
GIORNATA A MILANO (2)
Il giorno 2 febbraio le classi 1^A
e 1^D hanno partecipato al percorso proposto dall’
Istituto dei Ciechi
di Milano, denominato
Dialogo
nel Buio, dove
delle persone non
vedenti ci hanno
accolti.
Prima di iniziare il
dove si trova una
piccola
cascata,
un ponte traballante in mezzo al
prato, dove si trovano degli alberi
veri e alla fine un
animale ci stava
aspettando: una
favolosa
mucca...ovviamente
finta!!!
Ad un tratto sia-
percorso
siamo
entrati
in
una
stanza tutta nera
e con poca luce
per abituare gli
occhi al buio, dopodiché abbiamo
cominciato il nostro viaggio nel
buio.
All’inizio ci si sente un po’ confusi e
disorientati
ma
dopo qualche minuto si percepisce
una sensazione di
protezione e di rilassamento.
Questo percorso
ripropone dei luoghi quotidiani. Si
inizia col parco,
mo arrivati al mare e ad aspettarci
abbiamo trovato
una barca di legno
con acqua vera
(su di essa ci sentivamo in vacanza). Scesi dalla
barca, un forte
odore di caffè ci
ha accolto in un
ambiente casalingo e subito dopo
abbiamo
dovuto
riconoscere, con il
tatto, vari oggetti
e animali.
Nella città si trovava il mercato
dove
abbiamo
provato a riconoscere frutta e ver-
dura, poi abbiamo
attraversato la strada con in mezzo una
macchina da riconoscere (io ve lo dico è
una FIAT Panda). In
mezzo alla strada
c’era un sacco di rumore di campanelli,
voci ecc. Ci si sentiva un po’ in pericolo,
schiacciati da tutti
quei rumori assordanti!
Dopo, per fortuna,
siamo entrati nel
bar, un posto accogliente e sicuro, dove abbiamo potuto
comprare delle bibite e qualche dolcetto……ovviamente anche qui rigorosamente al buio.
Questa esperienza è
stata divertente e
anche tanto significativa e da rifare subito!!!!
VENDRAMINI
TOMMASO I A
AMICO SIMONE
IE
Nell’oscurità
l’immaginazione
lavora più
attivamente che
in piena luce.
(Immanuel
Kant)
6
VITA DI SCUOLA
GIORNATA A MILANO (3)
Martedì 23 Febbraio, alle
ore 7:30 la mia classe, 3^E
insieme alla classe 3^A, si
è recata in pullman a Milano per una serie di visite
interessanti alla sede del
Corriere della Sera e ai laboratori di scenografia della
Scala, presso i padiglioni
dell’Ansaldo.
Durante il viaggio ci siamo
distratti ascoltando un po'
di musica, leggendo un libro o chiacchierando con il
compagno/a. Verso le 8:30
quasi siamo arrivati e l'autista ci ha fatto scendere
vicino a Piazza della Scala.
La professoressa Lucianetti,
ci ha mostrato, visto che
stiamo studiando Alessandro Manzoni, alcuni luoghi
più significativi della vita
del poeta.
Abbiamo visitato la chiesa
di San Fedele dove, la
prof., ci ha raccontato che
Manzoni si recava spesso
per pregare e partecipare
alla messa.
Davanti
ha
essa si trova la statua che
raffigura e celebra il poeta, anch'essa
descritta
dalla prof. in modo dettagliato.
Successivamente ci siamo
diretti verso la casa del
poeta che abbiamo potuto
ammirare solo dall'esterno. L'edificio è ben curato
e spicca nel contesto cittadino. Purtroppo non siamo potuti entrare nella
casa museo perché
avevamo
appuntamento
presso
la
sede
del
Corriere
della Sera.
Continuando a passeggiare
per la città
siamo arrivati presso
la sede del
Corriere
della Sera, dove abbiamo
atteso qualche minuto.
Appena entrati la guida, ci
ha spiegato la storia del
Corriere, aggiungendo interessanti elementi anche
sul passato della Gazzetta
dello Sport.
La guida ci ha anche mostrato un video dove i capi redattori, spiegavano
come, ogni giorno creano
un giornale. Dopo di che,
ci ha accompagnati fino
alla sala Albertini, dove i
capi redattori ogni giorno
tengono una riunione per
decidere su quale argomento basare il giornale
del giorno.
Ci siamo seduti sulle
stesse sedie dove da
anni siedono giornalisti
di grande rilievo……. È
stato emozionante.
Uscita dal Corriere della Sera, ci siamo riuniti
con l'altra classe, che
nel frattempo erano
andati a mangiare il
pranzo al sacco che
avevamo portato da
casa. Quando il pullman ci ha raggiunto ci
ha
accompagnati
all'Ansaldo.
Lì, mentre l'altra classe
iniziava la visita, noi ci
siamo fermati a mangiare i nostri panini e
abbiamo avuto anche il
tempo di prendere un
gelato.
Continua…….
7
VITA DI SCUOLA
...SEGUE
Appena iniziata la
visita la guida ci
ha raccontato che
quella all’origine
era una fabbrica
che produceva vagoni per i treni,
infatti era molto
grande,
mentre
ora è un laboratorio dove si costruiscono le scenografie per gli
spettacoli teatrali
che si tengono alla Scala. La fabbrica è divisa in
quattro
diverse
aree, noi sfortunatamente ne abbiamo potute visitare solo tre. La
prima è quella
della pittura dove
dipingono le varie
costruzioni e scul-
ture, la seconda
quella dove i falegnami costruiscono la base in legno, mentre nella
terza quella di
metallo.
L'area
che non abbiamo
potuto visitare è
stata quella della
tessitura. Ci hanno mostrato alcuni modellini in 3D
di alcune scenografie e alcuni
modelli di vestiti.
L'Ansaldo è stato,
secondo me, quello che ci ha coinvolti di più e quello che è piaciuto
di più, infatti è
quello che consiglierei di visitare.
Mi è piaciuto molto anche vedere
la statua e la casa
di Manzoni. La ritengo un gita molto
bella e istruttiva,
spero molto che anche la gita a Strasburgo sia così.
MARIAVITTORIA
CRIPPA
III E
UNA GORNATA SULLA NEVE
Il giorno 24 febbraio
gli alunni delle classi
IE, IC e ID, accompagnati dai docenti di
ed. fisica, hanno trascorso una giornata
sulla neve presso i
Piani di Bobbio. Appena arrivati a Bobbio i
prof, hanno consegnato ai ragazzi gli sci
e gli scarponcini. Poi,
divisi in gruppi, con le
guide del Cai, hanno
raggiunto, in funivia,
le piste da sci di fondo. Dopo aver ammirato il paesaggio spettacolare che faceva
da cornice alle piste,
le guide hanno dato
qualche consiglio pratico su come utilizzare
al meglio gli sci. Subito
dopo i ragazzi, felici,
hanno iniziato a sciare.
Trascorse
due
ore,
stanchi e affamati, si
sono recati al ristorante dove è stata servita
dell’ottima pasta, della
gustosa polenta e come contorno croccanti
patatine. Terminata
la pausa
pranzo,
i nostri
sciatori,
si sono
incamminati
per rag-
giungere il pullman. Durante
il viaggio di ritorno alcuni
hanno visto un film, mentre
altri si sono addormentati. E’
stata un’esperienza entusiasmante, divertente e istruttiva che tutti ricorderanno con
nostalgia.
SIMONE AMICO I E
8
VITA DI SCUOLA
UNA GITA NEL PASSATO
Il giorno mercoledì 20 gennaio la mia classe e la classe
2 D si sono recate presso la
città di Cesano Maderno per
l’uscita didattica al Palazzo
Arese Borromeo. Al suono
della campanella eravamo
tutti pronti per andare nell’at r i o
i n
c u i
ci siamo riuniti con la classe
2 D e le prof. Giraldin, Mauri
e Sironi.
Poi siamo corsi
verso il pullman. Eravamo
molto stretti, ma ci siamo
comunque divertiti cantando, ridendo e scherzando. Il
viaggio è stato brevissimo,
s i a m o
a r r i v a ti a destinazione in un batter
d’occhio.
Davanti allo
splendido ed austero palazzo ci siamo riuniti in uno
spazio
semicircolare (che all’inizio pensavo fos
se rettangolare): l’esedra.
Abbiamo scattato qualche
foto ricordo e abbiamo
aspettato
finchè
le professoresse ci hanno
condotto , attraverso una
porta molto stretta e bassa, nel luogo in cui abbiamo
incontrato la nostra guida,
un’insegnante di Spagnolo.
A questo punto la 2 D e la 2
E si sono divise, ciascuna co
n la rispettiva guida. La nostra guida ha cominciato ad illustrarci le origini del
palazzo. Il palazzo Arese
Borromeo fu fatto costruire
da Bartolomeo III Arese,
che viveva e lavorava a Mi
lano per conto della Spagna.
Il palazzo, non essendo più
abitato, è usato per eventi
come mostre, concerti, matrimoni, conferenze e visite
guidate. All’interno tutte le
sale sono una di seguito
all’altra e quindi, per spos t a r s i
d a
una stanza all’altra, bisogna
p e r c o r r e re tutte quelle che le separa
no. Gli affreschi del palazzo
raccontano la storia della
vita di Bartolomeo e, a parer mio, sono splendidi e
geniali. Dopo questa introduzione la guida ci ha portato di nuovo all’esedra che
serviva
per raccordare,
unire gli ospiti di Bartolomeo
con gli abitanti del luogo
d
u
r
a
n
t
e
il mercato che si svolgeva un
a volta alla settimana. La
guida ci ha fatto notare che,
nell’esedra, vi era un
“ ca nno cc h ia le ”
s p e cia le formato da due colonne
poste una di fronte all’altra
che poi dopo tre chilometri si ripetevano. Anche noi
abbiamo osservato e la sorpresa
è
sta ta
gra nde perché si riusciva a veder
e fino ad una lunga distanza.
All’epoca di Bartolomeo lo
stile era il barocco che prediligeva le linee curve e i decori ornamentali di stucco,
rami e bronzi. Bartolomeo
decise di costruire il palazzo
esternamente liscio, senza
decori, perché gli ospiti non
dovevano distrarsi guardando l’esterno del palazzo; al
c
o
n
t
r
a
rio dovevano distrarsi guardando i numerosissimi affres
chi all’interno. Siamo quindi
entrati al piano terra. La
guida ci ha spiegato che al
piano terra gli affreschi sono
semplicemente sul soffitto,
perché prima sulle pareti
c’erano i quadri. Invece nel
piano nobile gli affreschi
sono dipinti sia sui muri che
sul soffitto e presentano
spesso illusioni ottiche per
ingannare
l’ospit e
e
per dimostrare la bravura
dell’artista. La guida poi ci
ha fatto notare come alcune
colonne siano dipinte, perlomeno quelle della seconda
fila (la prima file di
colonne erano vere)! Abbiamo
appreso
l’esisten-
za della tecnica del tromp l’
oeil. In seguito la guida ci
ha spiegato che la parte sud
del palazzo era quella
riservata a Bartolomeo e a suo
figlio maschio Giulio, che è
quella che noi
abbiamo visitato. La parte nord,
invece, era quella riservata
alla moglie e alle due figlie
Giulia
e
Margherita, che per ora non può esse
re visitata. Da questo punto
in poi abbiamo visitate le
altre stanze aperte alla visite
sempre più affascinati dalle
informazioni interessanti, a
volte curiose che la nostra
guida ci forniva sui dipinti,
sugli affreschi ma anche
sulla storia della famiglia
Arese e del suo legame con
questo palazzo.
Terminata la visita noi abbiamo fatto merenda nei giardini e poi siamo tornati a scuola entusiasti per la f
antastica giornata che aveva
mo passato. Questa gita è
stata interessante e magnifica grazie anche alla bravura
della guida. Ad ogni affresco
aveva qualcosa da raccontare
ed io ero felice di capire
il
significato di ciascuno di
essi. E’ stato interessante
essere catapultati in
un’epoca ed in uno stile di quattr
ocento anni fa.
Ripeterei
molto volentieri la gita al
Palazzo Arese Borromeo per
s o f f e r m a r m i
sui particolari di questo edifi
cio, ricco di storia e di cultur
a.
ILARIA VILLA
II D
9
VITA DI SCUOLA
A SPASSO PER VENEZIA
3 marzo 2016, ore
6:00 le classi IID e
IIF si ritrovano davanti alla scuola Anna
Frank pronti ed eccitati per la partenza
della tanto attesa gita
a Venezia. Dopo aver
depositato le valigie
nella stiva del pullman, insieme al professor Masciadri e alle professoresse Radice e Tosto, accompagnati da Irene e
Francesca, le guide
della agenzia di viaggio con cui la scuola
ha organizzato l’uscita, “Panda Trek”, i
trentatré ragazzi hanno lasciato Meda verso le 6:10. Dopo un
lungo viaggio con sosta all’autogrill di Verona, le due classi sono arrivati a destinazione verso le ore
9:30 circa.
Il pullman ha lasciato
il gruppo nel quartiere Tronchetto e nonostante il tempo non
dei migliori piccoli turisti si sono incamminati verso l’hotel. Ar-
rivati
in
hotel, sistemate le
proprie
valigie, è
iniziato il
tour della
città, con
la
visita
alle
più
belle e importanti
calli veneziane come il ponte dell’Accademia, il
ponte di Rialto, il
ponte dei Sospiri e
la stupenda Piazza
San Marco con la
celebre Basilica e la
torre dell’orologio.
Qui le guide hanno
organizzato
una
caccia al tesoro: i
ragazzi, divisi in sei
squadre, hanno vagato liberi per la
piazza alla ricerca di
capolavori artistici e
manufatti culturali.
Al termine del gioco
si sono diretti al Palazzo Ducale. Qui li
attendeva un bel
caso da risolvere:
trovare l’assassino
di uno dei nobili più
importanti della città. Ed ecco che entrano in scena i nostri piccoli detective, che si sono
quindi cimentati in
una caccia all’assassino. Al termine della visita al Palazzo i
ragazzi hanno fatto
rientro in hotel.
Dopo un’ oretta di
riposo, i ragazzi
hanno cenato. La sera si
sono recati su un bellissimo
molo
romantico,
“Punta della dogana”. La
mattina seguente i turisti
si sono riuniti nella sala
da pranzo per la colazione. Dopo aver radunato i
bagagli e liberato le stanze si sono recati all’attracco del vaporetto che
li ha portati in giro per le
isole, Murano, Burano e
Torcello. La prima isola
visitata è stata quella di
Murano, famosa per il
vetro soffiato. Dopo una
visita alla fornace, i ragazzi hanno avuto del
tempo libero per gli acquisti. Successivamente
la guida, Irene, li ha portati a visitare una chiesa
nel centro dell’isola, dove
si dice essere contenuta
una reliquia: le ossa di
drago. Successivamente i
ragazzi hanno lasciato
l’isola per recarsi a Burano, famosa per i Merletti
e per le case colorate.
Verso le 14:00, dopo
aver pranzato, la comitativa parte in direzione
Torcello, dove risiede il
Ponte del Diavolo uno
degli unici ponti veneziani rimasti senza le ringhiere. Terminata la visita della piccola isola i ragazzi sono ripartiti per
Meda dove sono arrivate
verso le ore 20:00 stanchi ma soddisfatti.
Giacomo Longoni
II D
10
VITA DI SCUOLA
VISITA ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO
Il 12 Febbraio 2016 insieme alla nostra classe
(terza B) e alla terza F,
ci siamo recati alla
Flexform
di
Meda,
azienda che è diventata
una realtà conosciuta in
tutto il mondo con oltre
100 dipendenti e con
un passato di quasi un
secolo. Il nostro scopo
era ben preciso: acquisire, osservando da vicino,
una
maggiore
sensibilità riguardo al
mondo del lavoro e, come per tutte le uscite
che la nostra scuola organizza, migliorare il
legame più che unisce
noi studenti.
Arrivati in azienda ci ha
accolti un responsabile
dell’ azienda che ci ha
fatto da guida. Inizialmente siamo entrati in
un magazzino dove si
depositavano i manufatti in legno, imballati
e pronti per la spedizione. Qui ci siamo fermati
e la nostra guida ha iniziato la presentazione.
Questa azienda, fonda-
ta dai fratelli
Galimberti
nel
1959, è leader
nella produzione
di divani, poltrone e complementi d’ arredo
d’ alta qualità,
la sua distribuzione è dislocata
in tutto il mondo e rappresenta una bandiera
dell’ eccellenza
italiana.
La produzione
dei divani inizia
con le progettazione
dove architetti e tecnici decidono le proporzioni, materiali e finiture. Una volta che il
prototipo è pronto inizia la vera e propria
produzione: ci ha mostrato la struttura del
divano nei due tipi,
ovvero uno in legno e
uno in poliuretano con
anima in metallo. In
seguito ci siamo spostati nella sala dove
avviene la cinghiatura:
fase dove si forma l’
anima del divano. Essa
si effettua con materiali e tensioni differenti in base al risultato che si vuole ottenere. Ci siamo spostati
poi all’ incollaggio dove il divano assume la
sua vera e propria forma. I dipendenti incollavano le parti in gomma, in seguito aggiungevano una federa
bianca ed infine con
una pinzatrice ricoprivano il fondo e al termine montavano i pie-
dini. Fra una chiacchiera e
l’ altra sulla trasformazione dei divani siamo arrivati alla fase più moderna
e precisa del processo:
quella del taglio computerizzato, che attraverso un
computer delle stoffe di
rivestimento che individua
le imperfezioni, si ottimizza il taglio per ridurre gli
scarti. In seguito la lavorazione viene data in mano a veri e propri artigiani
e a questo punto il tessuto viene rimagliato con un
profilo per evitare degli
sfilacciamenti, rifinendolo
con delle cucitrici. Terminata la lavorazione del
tessuto si arriva all’ assemblaggio e lo si calza
sul divano e sui cuscini e
finalmente il prodotto è
terminato.
Questa esperienza è servita molto, soprattutto a
pensare che, dietro all’
immagine ovvia di un divano si nasconde una lavorazione paziente e così
complicata. Ci ha fatto
capire e mi ha fatto capire
che da semplici materiali
si possono creare grandi
cose di qualità grazie anche all’ impegno di persone che con passione svolgono il loro lavoro e che
rendono confortevole la
nostra vita casalinga.
<< Sì, perché sul divano
facciamo di tutto: si parla, si scherza, si dorme, si
mangia, si guarda la tv …
e da questo momento lo
apprezzerò di più >>.
IRIS RAPACCIUOLO
III B
11
ANGOLO DELLE PASSIONI
“L’uomo
deve alle
passioni le migliori
conquiste della
mente”
LUC DE CLAPIERS
DE
VAUVENARGUES
Le passioni sono
utili nella vita per
sfogarsi un po’,
perché è bello fare
quello che piace o
che vorremmo fare, come diceva
Fabrizio De Andrè:” … Io penso
che un uomo senza utopia, senza
sogno,
senza
ideali, vale a dire
senza passioni e
senza slanci sarebbe
un
mostruoso
animale
fatto
semplicemente d’istinto e
di raziocinio, una
specie di cinghiale
laureato in matematica pura”.
Io non voglio es-
sere un cinghiale
laureato in matematica, infatti ho
tante passioni, alcune molto comuni, altre adrenaliniche.
Adoro
guardare la Moto
GP o la Superbike
ogni domenica con
mio padre, facciamo
sempre un
tifo sfrenatissimo
per i nostri piloti
preferiti. Guardo
con molto interesse il modellismo
radiocomandato di
tutti i tipi: plastici
ferroviari, macchine, camion, fuoristrada, aerei. Ci
piace anche andare alle fiere di modellismo per vedere tutte le novità
di tutte le marche.
Quando ho un po’
di tempo al Sabato o alla Domenica
invento veicoli con
il lego di ogni tipo.
Mio padre ha un
amico che fa il
meccanico
nel
team Audi nel trofeo Gran Turismo
e ogni volta che
c’è a Monza, io e
mio padre andiamo a vederlo con
molto entusiasmo.
Ogni Sabato mi
collego online con
Gta5 su Play Station 4 per giocare
con i miei amici in
sfide assurde
e
adrenaliniche
ridendo a crepa pelle quando sbagliamo
PARINI
CRISTIANO III E
12
ANGOLO DELLE PASSIONI
I TALENT SHOW
Il talent show è
uno spettacolo televisivo il cui scopo è scoprire talenti e lanciare
nuovi artisti. Il
paese
europeo
dove sono nati
molti di questi
programmi televisivi è la gran Bretagna per poi diffondersi nel resto
del mondo. In Italia, il primo talent
show
risale
al
1956 con“ Primo
applauso “. Successivamente, negli anni ’60 viene
proposto
“Settevoci” men-
tre negli anni ’90
“Gran
Premio”.
Dal 2000 ad oggi
questo genere televisivo si è diffuso sempre di più
nella
televisione
italiana che ha
prodotto e importato da altri paesi
alcuni format di
grande successo
quali: Amici, Italia’s got talent , X
-factor , Masterchef,The
voice,
Popstar, Ti lascio
una canzone, Ballando con le stelle
ed altri ancora. I
concorrenti sono
sottoposti a varie
prove per poi
essere sottoposti al giudizio di una giuria o commissione
di
esperti. Molti,
soprattutto i
giovani
che
desiderano diventare
musicisti,
ballerini,
attori,
considerano i talent uno strumento che aiuta i ragazzi
con
il
”fattoreX”
ad
emergere e li accompagna nel loro
percorso.
M.Rullo IIC
T.Mbhaye IID
quando
sbaglia in
Cat
Mario
o
quando fa
acrobazie
epiche
in
Happy
Wheels.
Ugualmente divertente è anche Yotobi che
fa recensioni divertentissime
su
film
brutti e senza senso.
Ci sono anche un
gruppo di youtubers
che vengono da Amsterdam formato da :
Jelly , Slogoman e
Kwebelloper che si
sfidano in divertentissime gare in GTA5 o
fanno epici blog. Infine ci sono i Mates
composto da St3pny ,
Surrealpawer , Anima
e Vegas che fanno video
su Minecraft e fanno viaggi fino negli USA .
Il 22 Ottobre 2015 è uscito al cinema il film Game
Therapy interpretato da
Favij, Clapis, Zoda e Decarli.
Qualunque sia il loro successo rimane il fatto che
sono un enorme fenomeno
e una forma alternativa
per i giovani per frasi conoscere e inventarsi anche
un lavoro.
YOUTUBERS
Tra i giovani della nostra generazione hanno un enorme successo e sono quelle persone che mettono
nella rete video in cui
condividono scherzi,
conoscenze e solo
momenti della loro
vita. Il fenomeno di
Favij
ha
riscosso
grande successo in
tutta Europa con i
suoi
divertentissimi
spaventi quando gioca un horror con l’Ocolus Rift, le sue reazioni da incavolato
PARINI
CRISTIANO III E
13
IN ITALIA E NEL MONDO
LA PASQUA IN EUROPA
E finalmente anche quest’anno è
arrivata la tanto attesa Pasqua.
La redazione di “Pensiero Libero” vi porta in viaggio per l’Europa alla scoperta delle tradizioni di alcuni paesi del continente.
Iniziamo il nostro viaggio da
nord, in Svezia, dove, la Domenica delle Palme sono benedetti
i gattici (rami del pioppo bianco
con le gemme che assomigliano
alla coda di gatto), mentre nei
giorni che precedono la Pasqua,
i bimbi si travestono da streghe
e vanno in giro per la città. Queste usanze risalgono al medioevo, quando si aveva il terrore
delle streghe.
Durante il pranzo pasquale in
famiglia si mangiano uova sode
con il guscio colorato. Attraversiamo il Mare del Nord e arriviamo in Danimarca dove la tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla
tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e
uova dipinte. Ci spostiamo poi
leggermente più a sud, in Germania.Per i bambini tedeschi, il
simbolo della Pasqua è rappresentato da un coniglietto; infatti,
in questo giorno le finestre vengono abbellite con disegni di
piccoli conigli, uova e altri motivi e i bambini vanno alla ricerca
delle uova di cioccolato. Altra
tradizione sono i fuochi di Pasqua, che devono essere accesi
con mezzi naturali, senza fiammiferi, accendini o altri mezzi.
Anche le ceneri sono considerate sacre;
proprio per questo
vengono sparse sui campi dai
contadini. Passiamo poi nella
bellissima Francia dove la Pa-
squa è molto
sentita ed è
caratterizzata
dalla
favola
che i genitori
raccontano ai
propri
figli
dicendogli che
le
campane
della chiesa,
che sono silenziose
dal
venerdì Santo
fino a Pasqua,
siano volate a
Roma.
La
mattina di Pasqua i bambini corrono veloci nei
giardini delle casa o nelle
strade per guardare le
campane che volano nuovamente verso la loro
chiesa. Mentre i piccoli
sono occupati a guardare
il cielo, i genitori nascondono le uova di cioccolato,
affinché i bambini le trovino più tardi. Navighiamo
per il Canale della Manica
e sbarchiamo nel Regno
Unito, dove una delle cerimonie più vive è quella
del Giovedì Santo, giorno
dedicato all’attività caritativa e si svolge secondo
un rituale tradizionale.
A Londra, l’uso del Royal
Maundy Gifts, è ricordato
nell’abbazia di Westminster dove vengono donate
ai poveri borse di denaro
distribuite dopo la messa.
Prendiamo ora un aereo
per l’altro estremo del
continente e arriviamo in
Russia dove a Pasqua
tutti gli occhi sono puntati
sulla cittadina di Sagorsk,
dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia.
Il rito pasquale incomincia
a mezzanotte di sabato
con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua
la famiglia Russa si reca
sulla tomba di un parente
e lì consuma un picnic per
ricordarlo.
Andiamo a sud e atterriamo in Spagna dove la
tradizione è sentita soprattutto durante la do-
menica delle Palme, in cui si
ricorda l’ingresso di Gesù
nella città di Gerusalemme,
dove fu accolto con palme e
rami d’ulivo.
In Catalogna, poi, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata “Mona“ ovvero ragazza, decorata con
uova di cioccolato, piume e
una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un
personaggio noto ai bambini
o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce
è tradizionalmente dato al
proprio figlioccio dal padrino.
Navighiamo poi per tutto il
Mediterraneo e sbarchiamo
in Grecia dove per tutta la
notte di Pasqua suonano le
campane. I fedeli si recano
in chiesa, che è tenuta al
buio, ed accendono la candela che recano con sé e che
poi porteranno a casa. Dopo
giorni di rigoroso digiuno, si
pranza con la “soupa mayeritsa” accompagnata da riso
alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale
e
la
tipica
“Maghiritsa“, una zuppa fatta con le interiora dell’agnello.
La redazione spera di avervi
fatto sognare e augura a tutti Buona Pasqua.
GIACOMO LONGONI
FRANCESCO COLOMBO
IID
14
LA SCATOLA DELLE EMOZIONI
….i
non
vedenti
siamo
proprio noi,
che
ci
perdiamo
in
cose
inutili
e
non
sappiamo
più
ascoltare.
noi stessi e
gli altri.
Caro diario,
Oggi vorrei parlarti di
un' esperienza che ho
vissuto con i miei compagni di classe. Non ci
crederai ma siamo stati in un istituto di persone non vedenti. Lì
per lì ho pensato che
fosse uguale alla nostra scuola, ma mi sono ricreduto.
Ora ti racconto.
Siamo arrivati pieni di
entusiasmo e curiosità.
Ci ha ricevuti una ragazza che ci ha preparati al buio. Poi ci ha
dato dei fogli,ed io ho
pensato:"Noo!Ma anche in gita dobbiamo
leggere!?".Invece non
potevo leggere niente.
Tu mi dirai :"E allora
cosa ti hanno dato, fogli bianchi?". Ma noo!
Amico mio erano fogli
che avevano i segni
che loro usano per leggere; si chiama alfabeto BRAILLE. Sono dei
punti ricalcati e loro
riescono a leggere toccandoli e sfiorandoli.
Mi sono subito incuriosito; non avevo mai
visto una cosa del genere. Poi siamo entrati
nel buio vero e proprio
insieme ad un' altra
guida di nome Chiara.
Si è presentata dolcemente e ci ha portati
nel suo mondo. Perchè, caro diario, Chiara
è una persona non vedente; ma ti assicuro
che lei ci vedeva meglio di me. Sono stato assalito da mille
emozioni indescrivibili,
compresa
la
paura di cadere, perdermi e rimanere solo. Amico, lo so che
pensi che sono un
fifone, ma avrei voluto vedere te al mio
posto. Avresti avuto
paura anche tu.
Comunque ho capito
che anche le persone
non vedenti possono
fare quello che facciamo noi quotidianamente,
perchè
Chiara era tranquilla
e si muoveva nel
buio senza problemi.
Quando capiva che
non c'eravamo tutti,
ci veniva a recuperare e ci rassicurava
con la sua dolce voce, che a me ha dato
tranquillità e un senso di sicurezza e pace. Ah, mi stavo dimenticando:
avevo
anche un bastone di
quelli che usano loro
per muoversi. Devo
confessarti che non è
un gioco, ma è un
attrezzo che ti aiuta
ad orientarti mentre
cammini e così non
sono andato a sbattere contro il muro.
Sai, c'era anche una
simulazione, come se
ti trovassi veramente
in una città; e ti assicuro che non è stata
una passeggiata. Poi
siamo saliti in barca
ed è stato emozionante affidarmi solo
al rumore del mare
ed al soffio del vento
che ti accarezza il
volto. Abbiamo poi
camminato sull'erba. Siamo infine
entrati in un bar,
dove ho preso un
succo di frutta e
una Coca-cola. Sai,
credevo di sporcarmi e di rovesciarmi
tutto addosso, ma
con mio stupore
non è successo; così non potrai dirmi
che sono il solito
sbadato. Ti confesso che a quel punto
mi ero abituato al
buio e sono riuscito
ad usare gli altri
sensi. Sai, è stata
un'esperienza bella
e la conserverò per
sempre nel mio
cuore. Da oggi so
che
guarderò
il
mondo con occhi
diversi e non darò
più nulla per scontato.
Perchè ho imparato
che il nostro mondo
può cambiare da un
giorno
all'altro,
senza preavviso, e
noi dobbiamo essere uniti e aiutarci
l'un l'altro.
Perchè i non vedenti siamo proprio
noi, che ci perdiamo in cose inutili e
non sappiamo più
ascoltare noi stessi
e gli altri.
Tutto ciò al buio
cambia.
Sai, caro diario,
questa esperienza
la voglio condividere anche con i miei
genitori; non vedo
l'ora!
Ora ti saluto. Un
forte abbraccio.
SAVERINO
DANIEL IE
15
LA SCATOLA DELLE EMOZIONI
STRANIERO A CHI?
Chi sono gli stranieri?!
Noi abbiamo provato a rispondervi
e forse vi faremo
anche un po' riflettere...
siete
pronti e
allora
partiamo!
Il termine straniero solitamente è
utilizzato per parlare di quelle persone che arrivano
da altri paesi a
causa di calamità
naturali e incidenti industriali o ad
esempio per condizioni economiche.
Spesso però la
parola
straniero
viene
utilizzata
anche in relazione
a persone nuove,
ad esempio un
nuovo compagno
di classe,e/o uno
straniero può es-
sere un introverso, un ammalato,
chi ha difficoltà e/
o abilità diverse.
La diversità esiste
e, anche se spesso spaventa, non
va giudicata; ma,
al contrario, bisogna
conoscerla e apprezzarla.
Per far questo si deve pensare in grande, uscire dagli schemi.
Siamo tutti diversi e
lo
capiamo
grazie al confronto.
GLI
ALTRI
SIAMO NOI!!!
TOMMASO
VENDRAMINI
IA
La diversità
va cosciuta
per
apprezzarla….
16
LA SCATOLA DELLE EMOZIONI
IL RICCIO ARTISTA
Un
bel
giorno,
quando
il
sole
splendeva nel cielo, ad un piccolo
riccio a cui piaceva molto dipingere
era finita
la vernice.
Allora
il
riccio decise di andare
a
comprarla.
La strada
però prevedeva di
passare
per il bosco
del
pericolo,
dove si raccontava
ci corressero molti
rischi.
Tutto all’inizio del
viaggio sembrava
tranquillo, ma ad
un certo punto si
udì il ,verso di un
animale, il riccio
voltandosi
capì
che il verso prove-
niva da un’ aquila
enorme.
Il riccio, preso dal
panico, si nascose
sotto una foglia,
ma l’ aquila con la
sua vista acuta lo
vide e si precipitò
all’ attacco.
L’ aquila, mancò il
riccio e avendo
perso l’occasione
se ne andò per
pensare ad un
piano migliore. Il
riccio conoscendo
le abitudini delle aquile era
sicuro che sarebbe tornata e
decise di preparare
anche
lui un piano.
Prese delle liane e delle ragnatele, le intrecciò assieme
e formò una ragnatela gigante, poi preparò
un riccio di fan-
go e lo pose su di
essa. L’ aquila invece basò il suo piano
solo sulla sua forza.
Quando l’aquila tornò aspettò il momento giusto per attaccare il riccio, il
quale la vide e si nascose, sperando che
il suo piano funzionasse.
Il volatile cominciò a
volare basso e ad un
certo punto vedendo
il riccio di fango, si
precipitò verso di lui
e si ritrovò intrappolato nella ragnatela.
Il riccio uscì dal nascondiglio
e
disse:<<Mia cara aquila la prossima volta
usa di più la tua intelligenza e non basarti solo sulla tua
forza>>.
Così il riccio andò a
comprare la vernice
tranquillo e l’ aquila
restò in trappola
senza pranzo.
SIMONE AMICO
SIMONE BRUNATI
IE
17
LA SCATOLA DELLE EMOZIONI
INTERVISTA A GHERARDO COLOMBO
Lunedì 16 novembre 2015, presso
il Centre Pastorale
Ambrosiano di Seveso, si è svolta
una
conferenza
tenuta da Gherardo Colombo, ex
magistrato di Mani Pulite ora impegnato a stimolare
la riflessione sulla
giustizia e sulla
legalità.
Titolo dell’incontro: Le regole del
gioco: perché la
legalità ci conviene.
Parole ricorrenti di
questa conferenza
sono state: regole, legalità e libertà.
C’eravamo anche
noi e abbiamo colto l’occasione per
fare delle domande al dott. Colombo.
" Le regole stanno
alla base di una
convivenza democratica, messa alla prova. Muro
contro muro non
paga.", queste sono state le parole
che il sindaco ha
pronunciato
per
introdurre il tema
della conferenza,
riferendosi al fatto
che le persone
possono convivere
solo attraverso le
regole. A tutti noi
piace o piacerebbe vivere meglio e
a questo servono
le regole.
D:Cosa sono le
regole?
R: Sono un'indicazione,
dicono
quello che bisogna o non bisogna
fare. In sostanza
ci sarebbero due
tipi di regole: naturali e dell'incontro. Le regole naturali sono le regole che interessano la natura,
come dice appunto il nome, ad
esempio le leggi
matematiche
e
della fisica. Le regole dell’incontro
invece sono quelle
che ci permettono
di dialogare, di
comunicare
tra
noi e di prendere
delle
decisioni;
infatti, noi parliamo grazie a delle
regole grammaticali, ci basiamo
sulle regole di misurazione dell’ora,
ad esempio per
fissare un appuntamento, e così
via.
D:Quando le regole vanno bene?
R:Le Regole sono
varie e il loro metro di valutazione
è la giustizia. Ma
la giustizia non è
sempre stata corretta. Ad esempio, nell’epoca fascista, le regole
erano molto flessibili a causa della
dittatura instauratasi e, di conseguenza, era concesso
compiere
atti di violenza
contro gruppi
di persone o
singoli individui. Oggi le regole sono giuste quando sono
conformi
alla costituzione.
SEGUE…...
Le regole
stanno alla
base di una
convivenza
democratica
, messa alla
prova. Muro
contro muro
non paga.",
18
LA SCATOLA DELLE EMOZIONI
...CONTINUA
Le regole
di questo
gioco si
chiamano
legalità
D:Perché è
stata
scritta
la
Costituzione?
R:Dopo
la
Seconda
Guerra
Mondiale la
gente, inorridita
dai
precedenti
avvenimenti,
ha
compreso che tutti
gli
individui
sono
uguali e, di conseguenza, bisogna garantire la loro libertà
e i loro diritti. Ma è
davvero così?
Se
fosse così, perché
non abbiamo risentito degli attentati lontani dall'Europa? Il
vero motivo è che il
mondo è radicato da
un pensiero di discriminazione. Da qui
possiamo capire che
la gente si è dimenticata di ciò che è successo pochi, perché
sono pochi, anni fa.
D:Chi non applica
le regole? Le persone che non applicano le regole si
può dire che barano? E perché barano?
R:Barano perché non
sanno giocare alla
vita. Le regole di
questo gioco si chiamano legalità.
D:Ma, cos’è la legalità? Viene applicata a chiunque
o solo a pochi? E
se applicata a pochi non diventa poi
un privilegio?
R:Questa domanda
è interessante, perché ci tocca in particolar modo. La
Legalità è rispetto
delle leggi, ma è
anche la relazione
tra la costituzione e
le azioni quotidiane. Queste leggi ,
però, possono purtroppo essere sottoposte alla mafia o
alla criminalità in
generale. In una
società molto simile alla nostra spesso le persone che
non vedono concretizzarsi i loro diritti, chiedono aiuto
a
persone
“potenti”, come i
mafiosi. Il problema è che molti credono sia giusto.
D:Perché si è dimesso?
R:Mi sono dimesso
proprio perché non
è attraverso i processi che si cambia
la mentalità delle
persone. Solo noi
possiamo essere il
cambiamento
del
nostro paese, non
aspettare che questo venga dall'alto.
Ho fiducia nei giovani e so che, pur
essendo un percorso lungo, i ragazzi
sono molto disponibili al coinvolgimento in attività
sulla legalità. Però
noi adulti abbiamo
paura che i nostri
ragazzi
diventino
liberi e per questo
non forniamo loro i
mezzi per diventare
tali. Non mi sono
mai pentito della
mia scelta perché la
vita è fatta di scelte. E’ difficile guardarsi indietro e dirsi
"ho sbagliato", perché decidi tu chi
vuoi essere. Come
disse Gandhi "sii tu
il cambiamento che
vuoi".
, non aspettare che
questo
venga
dall'alto. Ho fiducia
nei giovani e so
che, pur essendo
un percorso lungo, i
ragazzi sono molto
disponibili al coinvolgimento in attività sulla legalità.
Però noi adulti abbiamo paura che i
nostri ragazzi diventino liberi e per
questo non forniamo loro i mezzi per
diventare tali. Non
mi sono mai pentito
della mia scelta
perché la vita è fatta di scelte. E’ difficile guardarsi indietro e dirsi "ho sbagliato", perché decidi tu chi vuoi essere. Come disse
Gandhi "sii tu il
cambiamento
che
vuoi".
ANDREA
MINOTTI
IIIA
19
LA PAGINA DELLE LINGUE
ORIENTATION PROJECT: OUR GUIDE T-TOUR AT FLEXFORM
On Friday,12th
February
our
class, 3F, went
for a visit to
Flexform.
We
left our school
at
9.15
by
coach;
some
teachers
and
the “Maestri del
Lavoro” came with
us. When we got
there Mr. Galimberti, one of the
owners,
warmly
welcomed us and
took us – with due
safety advice into
the
firm,
where they produce high-quality sofas,
armchairs,
sofabeds and so
on. First our guide
explained how the
firm developed in
time, moving from
family
workshop
to
big, efficient
industry. . The
workers
showed
us the frames made of birchwood
and then all the
stages of production, pointing out
that environmen-
tally-friendly material
is
used
(birch-tree in fact
grow up quickly
again and goosefeathers
come
from poultry destined to cooking).
Moreover all needed pieces and
products are hand
- and locally made. We were really
interested in everything, expecially
to the great attention they pay for
details and quality; the fact they
sell in 80 countries abroad confirms the positive
results of an activity started as
family
workshop
and
expanded
thanks to the harmonious effort of
its
components.
This reality made
us reflect upon
the importance of
working
heady
and steady for something you really
believe
in.
We
were given nice Tshirts as gadget
and reminder of
our visit, then we
even popped into
the Flexform showroom , where
some foreign customers were admiring the finished products and
at last we knew
and could feel the
effort required to
get such results!
Therefore we’d li-
ke to thank our
school and the
above mentioned
firm, which gave
us the opportunity
to go there. In our
opinion it was an
important
experience because we
came into direct
contact
with
a
handicraft, a working reality where
precision, creativity and seriousness
are basic. To sum
up,
our society
needs
doctors
and lawyers but
not only them! Also craftsmen, lots
of skilled upholsterers,
women
who can use a
sewing machine or
fix an elastic band
are
important;
there
are
jobs
which are not to
be considered inferior at all, just
the contrary, if
one feels attracted
by that sort of activity we are now
definitely
sure
that it is full of
dignity; of course
it requires passion, commitment
and steadiness but
if you follow your
heart nothing is
impossible
and
brings worthy future
results
in
one’s life! Thanks
again :-)
Class III F
English
20
LA PAGINA DELLE LINGUE
CANZONI IN TEDESCO
Deutschland ist
Die Elbe bei Cuxhaven
Das grune Gras im Allagau
Der Timmerdorfen Strand
Der rote Fels von Heglonland.
Deutschland ist
Goethes Haus in Weimar
Das Porzellan aus MelBen
Die Fischer von Schwerin
Schwarz
Wie die Kohlen im Revier
Rot wie die Lippen der
Madchen hier
Gold wie der Weizen das
Bier
Das sind die Farben
Die Farben von dir
CASSINA SERENA I B
21
LA PAGINA DELLE LINGUE
PAQUE EN FRANCE
Pâques est une fête religieuse chrétienne
qui commémore la résurrection de Jésus
Pagina
Christ.
Elle suit le Vendredi Saint, jour de la
mort de Jésus, de trois jours. Sa date varie
chaque année mais Pâques est calculé
comme étant le premier dimanche après la
pleine lune suivant le premier jour du
printemps (21 mars).
En France, le lundi de Pâques est un jour
férié depuis 1886. Dans l’Est de la France,
le vendredi saint est également un jour
non travaillé.
TRADITIONS DE PAQUES
La tradition veut que le dimanche de
Pâques en France, on s’offre des œufs
en chocolat. Pour les enfants, ce sont
les cloches, parties à Rome durant le
Carême, qui laissent tomber des œufs
en
chocolat,
œufs
de
Pâques,
lorsqu’elles reviennent au pays.
Ainsi, à la fin de la traditionnelle
messe de Pâques, les cloches des
églises retentissent et les enfants se
pressent dans les jardins pour aller
chercher les œufs laissés tombés parles cloches de Pâques.
On se retrouve ensuite autour d’un repas en famille comprenant généralement un plat d’agneau rôti et des œufs et
poules en chocolat.
22
CINEMA, MUSICA E PAROLE
L’ADDIO AD UN ARTISTA
Il
14
gennaio
2016 molte persone lo ricorderanno
come il giorno in
cui è morto Alan
Rickman, celebre
attore britannico
conosciuto in tutto il mondo.
Ciò che ha causato la sua morte
improvvisa è stato
un tumore al pancreas, diagnosticato sei mesi prima.
Ad annunciarne la
scomparsa, avvenuta in mattinata,
è stata la moglie
Rima Horton.
Ha
conquistato
Emmy,
Golden
Globe,
Bafta
(Oscar
inglese),
ma verrà ricordato per un semplice personaggio: l’
insegnante di pozioni Severus Piton (Severus Snape nella versione
inglese),
della
scuola di magia e
stregoneria
di
Hogwarts nell’ in-
credibile
mondo
di
Harry Potter,
romanzo della
scrittrice
J.K.Rowling.
Alan Rickman
è nato il 21
febbraio 1946
ad
Hammersmith,
Londra.
Fin da bambino ha dimostrato doti particolari nella pittura e nel
campo della rectitazione, ma preferì
frequentare la Chelsea College of Art
and Design per fare
il grafico designer,
ritenendola una carriera più stabile dell’
attore.
Vinse poi una borsa
di studio per la
Royal Academy of
Dramatic Art e si
convinse a fare l’ attore.
Fece il suo primo
film nel 1988: Trappola di Cristallo (Die
Hard),
di
John
McTiernan.
Successivamente ha
raggiunto l’ apice
con la saga di Harry
Potter e i film Sweeney Todd, Profumo,
Ragione
e sentimento, Robin Hood,
Eye in the Sky;
e ha avuto la possibilità di lavorare con
grandi attori quali
Helena
Bonham
Carter,
Johnny
Depp,
Maggie
Smith, Michael Gambon,
David Bradley eThimothy
Spall, Rupert Grint, Bonnie
Wright, Daniel Radcliffe,
Emma Watson e Tom Felton.
E anche con grandi registi
come David Yates, Chris
Columbus, Alfonso Cuaròn,
Mike Newell, Tom Tykwer e
Tim Burton.
I fan si sono dimostrati devastati nell’ udire una simile notizia, in particolar modo tutti i Potterhead che
hanno “alzato la bacchetta”
in segno di rispetto per un
magnifico attore in grado di
immedesimarsi in qualsiasi
personaggio.
Una lunga carriera la sua,
ricca di successi . Proprio
per questo, sarà ancora più
difficile accettare la morte
di un professionista che ha
segnato una generazione.
ARIANNA DOARDO
II D
SERENA CASSINA
IB
23
CINEMA, MUSICA E PAROLE
TUTTI AL CINEMA
Dopo Divergent e Insurgent, ecco arrivato nei nostri cinema il terzo capitolo della saga: Allegiant,
diretto da Robert Schwentke. Allegiant è tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza per ragazzi scritto da Veronica Roth, terzo libro della serie
iniziata con Divergent. In
Allegiant, Beatrice Prior e Tobias
Eaton
si
avventureranno
in
un
mondo a loro nuovo e sconosciuto,
al di fuori della recinzione che circonda Chicago: qui verranno presi
in custodia da un’agenzia misteriosa conosciuta come il Dipartimento
di Sanità Genetica che vanificherà
le loro precedenti convinzioni per
rivelare nuove e sconvolgenti verità. Nel terzo capitolo, che riprende le vicende esattamente dal finale di Insurgent, tornano Tris, Quattro e tutti gli altri protagonisti della serie di Divergent alle prese con il
coraggio, la lealtà, il sacrificio e l’amore. È
molto bello, ricco di azione e di colpi di scena.
Arianna Doardo IID
24
CINEMA, MUSICA E PAROLE
HURTS CONTRO L’OMOFOBIA E IL BULLISMO
Per gli appassionati di musica, a
febbraio è uscito
l’ultimo album di
Mika “No Place
in Heaven”da cui
è stato estratto il
nuovo
singolo
“Hurts”
scelto
per la colonna sonora del nuovo
film di Ivan Cotroneo “Un bacio” in
uscita in tutte le
sale il prossimo
31 marzo. Nel
brano e nella pellicola
vengono
trattati, con particolare attenzione,
due tematiche attuali, il bullismo e
l’omofobia considerate due piaghe
sociali diffuse soprattutto tra gli
adolescenti. Il video musicale è
stato girato all’Istituto Marinoni di
Udine e vede protagonisti anche i
tre
protagonisti
del film che racconta la storia di
tre ragazzi liceali
di
sedici
anni,
compagni di classe, che per motivi
diversi si troveranno a condividere
la
stessa
esperienza traumatica: quella di
essere esclusi dai
compagni. Il testo
della canzone, che
vi invitiamo a leggere attentamente,
evidenzia
quanto le parole
possano procurare
ferite e sofferenze…
A.Monfrecola e
Vittoria D’Avico
IID
Dici che sono
solo parole
e che tutto
sarà più facile
col tempo
niente è solo
una parola
è così che i
cuori
vengono
spezzati
25
LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI
CRONACA DI UNA GIORNATA STUPENDA
Noi bambini delle
classi 4B scuola
primaria Plesso polo e 4 A scuola primaria
plesso
Diaz ,con le nostre
insegnanti, il giorno 4 marzo siamo
stati in gita scolastica a Torino in
visita al museo
egizio .
Eravamo eccitatissimi ,fin dai giorni
prima
,perché
aspettavamo
da
tanto questa gita .
Abbiamo studiato
la civiltà egizia in
modo approfondito
e volevamo vedere
da vicino reperti e
documenti .
Siamo partiti presto, la giornata si
presentava serena , c' era il sole .
Eravamo felici .
Siamo
arrivati
verso le dieci e
abbiamo fatto un
giro in centro con
le guide che ci accompagnavano
alla scoperta di
questa città tranquilla e ordinata .
Dopo un pranzo al
sacco veloce all'
oratorio Don Giovanni Bosco ci siamo diretti al Museo .
Le guide ci hanno
dato gli auricolari
così tutti , senza
difficoltà , poteva
ascoltare le spiegazioni .
Le
sale
erano
enormi e i reperti
moltissimi . La sala dei sarcofaghi
con le mummie ha
lasciato tutti a
bocca aperta . E
poi vasi , arredi ,
effetti personali ,
vestiti ,gioielli ,
scarpe , statue
enormi e
minuscole . Decorazioni
finissime
in oro e
pietre
preziose , lavori
di
artigianato
splendido , tut-
to custodito in teche di vetro climatizzato . I piani del
museo
erano
tre ,organizzati in
periodi dal più antico al più recente .
Le guide si muovevano con sicurezza
e con semplicità e ci
hanno spiegato la
vita degli antichi
egizi
mostrandoci
via , via tante meraviglie . Tutto ciò
che abbiamo studiato sui libri ora l'
avevamo li' , sotto
agli occhi , " a portata di mano " . Non
ci sembrava vero .
La visita e ' durata
quasi due ore , intense . Prima di
uscire ci siamo fermati allo Shop del
Museo : tutti volevano acquistare un
piccolo ricordo di
questa
splendida
esperienza .
Siamo ripartiti verso
le cinque , eravamo
stanchi . Il viaggio
di ritorno e ' stato
veloce e pieno di
ricordi che non ci
lasceranno più .
I bambini classi
4B Primaria Polo
e 4 A primaria
Diaz
Le maestre Fabiola , Rosa , Franca
R . , Carla , Veronica .
26
LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI
I FUTURI “PRIMINI” SCOPRONO LA NUOVA SCUOLA
Sabato16
Gennaio
2016, noi alunni di
quinta abbiamo varcato con emozione i
cancelli della mitica
scuola
secondaria
“Anna
Frank”
per
prendere parte all'open day . La scuola ci
è apparsa subito, già
dall'ingresso, ampia,
moderna e colorata .
Fantastici i modellini
realizzati dai ragazzi
esposti nell'atrio e
originali i disegni e i
cartelloni appesi alle
pareti. E che sorpresa ! Nel corridoio c'erano anche i nostri
disegni, realizzati in
occasione della giornata di raccordo. Man
mano che ci addentravamo nell'edificio,
accompagnati
dai
professori e dai ragazzi, cominciavamo
già a sentirci più
grandi, coinvolti in
una nuova esperienza.
Dalle ore 9:00 alle
12:00,abbiamo potuto visitare le classi e
scoprire
le attività
offerte dai laboratori
pomeridiani. Quante
proposte e tutte interessanti!
Nell'aula di arte, sotto
la guida dei nostri
futuri amici più grandi, abbiamo potuto
risolvere quesiti matematici e svolgere
interessanti
esperimenti scientifici nei
diversi stand allestiti
per
l'occasione.
Nell'auditorium abbiamo potuto assistere
ad un vero musical
messo in scena dai
ragazzi . Chissà come
si saranno divertiti
nel realizzarlo!
In palestra, aspiranti
arcieri ,abbiamo provato l'emozione di
scoccare
qualche
freccia cercando di
colpire
i
bersagli.
Pensavamo fosse più
facile.. forse dovremo
frequentare il corso
per migliorare.
E poi cosa c'è di più
interessante e utile
delle lingue straniere ? Attraverso dialoghi,
filastrocche
,
canzoni e schede siamo riusciti a saperne
di più sull'inglese,
spagnolo, tedesco e
francese . Nel laboratorio di cinematografia, invece , i ragazzi della scuola secondaria ci hanno dato una dimostrazione
di come si possano
trasformare delle idee
in vere opere cinematografiche che trasmettono
messaggi
significativi. Abbiamo
capito come nasce un
video: i ragazzi pensano una breve storiella, altri la recitano
e poi, con le telecamere, la riprendono.
Per esempio è stato
affrontato un tema
attuale come quello
del bullismo in chiave
divertente e coinvolgente. Abbiamo capito inoltre che in questa scuola si affrontano argomenti importanti come per esempio quello della mafia ; i professori ti
coinvolgono in riflessioni, guidandoti a
capire ciò che è giusto e cosa non lo è. Ti
insegnano a pensare
con la tua testa, a
non lasciarti influenzare da idee sbagliate .
Se a qualcuno poi
piace scrivere, ecco il
laboratorio di scrittura creativa dove gli
alunni si cimentano
nella stesura di testi e
veri e propri articoli .
Una professoressa ,
con l'aiuto di un alun-
no , ha spiegato come a
computer si realizza il fantastico giornalino della scuola.
Nell'aula di informatica è
inoltre possibile prepararsi
per ottenere l'ECDL , il patentino che attesta la capacità di usare il computer. Non
vediamo l'ora di frequentare
le lezioni !.
La giornata è stata interessante e coinvolgente ; con
l'aiuto dei ragazzi, che sono
stati tutti molto simpatici e
gentili , abbiamo scoperto
molte
informazioni
sulle
“medie” che non sapevamo .
Abbiamo capito che qui i
professori fanno sentire i
ragazzi protagonisti
e li
coinvolgono in tante attività
che potranno essere utili
nella vita. Ci è sembrato che
gli alunni si divertano e imparino allo stesso momento .Non è qualcosa di speciale ? I professori poi paiono
determinati, innamorati del
loro lavoro e desiderosi di
coinvolgere i ragazzi e,
all'apparenza, non troppo
severi...Speriamo che
abbiano pazienza anche con
noi. Noi, d'altra parte , cercheremo di fare del nostro
meglio per meritare la loro
fiducia. Quindi, anche se ci
dispiace un po' lasciare le
maestre , siamo pronti a dire addio alla
primaria ,a
cambiare scuola e a partire
per una nuova avventura .
Tra
poco
arriveremo ,aspettateci ! A presto !
I ragazzi di 5°A
27
LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI
NEL MONDO NON C'È LA PACE
Qualche
settimana fa
in classe abbiamo parlato di pace,
cioè
della
manifestazione del rispetto degli
uni verso gli
altri che ci
permette di
vivere sereni e in armonia con tutti. Dalla discussione è
emerso, purtroppo, che
in molte parti del mondo
non c'è la pace. Le cause sono molte: desiderio
di potere, ricchezza,
motivi religiosi, espansione territoriale, vendetta e invidia, attriti e
momenti di scontro,
discussioni
politiche, ideologie diverse, razzismo, tradizioni e
storicità differenti. Inevitabilmente
tutti
questi
motivi portano a
generare violenza, terrore, paura, povertà, morte e distruzione,
emigrazione, prevaricazioni, sofferenza, riduzione territoriale, arricchimento di pochi, dittatura e potere assoluto,
danni alla salute e
all'ambiente.
È brutto sapere che
molte persone non conoscono la pace
perché sono vittime di coloro che
vivono solo per
soddisfare i propri
ideali e i propri
interessi, coltivando
così solo egoismo,
invidia, odio.
Che cosa si può fare? Solo imparare,
fin da piccoli, a fare
la pace; dobbiamo
essere
capaci
di
educarci alla pace,
essere esempi di
pace ogni giorno.
Nella vita quotidiana
noi bambini, ma anche gli adulti, dobbiamo
impegnarci
ad essere più comprensivi nei confronti degli altri, a
"non pugnalare" alla
spalle, ma semplicemente
dimostrare
più comprensione e
gratitudine
anche
nei confronti di chi
ci è poco simpatico.
Un
semplice
"Vattene!" o "Non
sono più tuo amico"
può uccidere dentro, ma, di contro,
un caloroso "Ti voglio bene" oppure
"Ti accetto così come sei" arricchisce
la persona che lo
riceve perché la fa
sentire presente e
importante.
Se ci sarà grande
unione tra popoli,
rispetto per chi ci è
vicino, desiderio di
aiutare chi si trova
in difficoltà, abbattimento delle diversità razziali, rispetto
dei diritti di ogni uomo, quindi PACE, le
guerre nel mondo
cesserebbero. Che
bello sarebbe legge-
re questi giganteschi titoli sulle prime
pagine
dei
quotidiani di tutto
il mondo:
È SCOPPIATA LA
PACE
I soldati di tutta la
Terra depongono
le armi e
decidono di istituire una pace perenne.
L'ISIS SVENTOLA
BANDIERA
BIANCA
L'ultimo dei tagliagole si arrende e
lo Stato dichiara
pace e
collaborazione col
resto del mondo.
LA MAFIA NON
ESISTE PIÙ
Dopo
l'arresto
dell'ultimo boss, il
crimine
organizzato si arrende per sempre.
NIENTE
PIÙ
DITTATURE:
AVANTI LA DEMOCRAZIA
Tutte le nazioni
sono
governate
dal popolo per il
bene del popolo.
CLASSE
5^D
PLESSO DIAZ
28
LE PAGINE DEI PICCOLI
VISITA AL CASTELLO SFORZESCO.
Giovedì 18 febbraio. con le nostre maestre e la
collaboratrice scolastica sign. ra
Daniela, abbiamo
visitato il Museo
degli
strumenti
musicali ed il Museo egizio all' interno del Castello
Sforzesco a Milano.
IL MUSEO DEGLI
STRUMENTI MUSICALI si trova
nella " Sala della
balla" così chiamata perchè era
la sala dove gli
Sforza. Con la loro corte: giocavano a palla, ballavano e facevano
musica. Oltre a
tantissimi
strumenti musicali antichi si possono
ammirare
12
splendidi
arazzi
che rappresentano i dodici mesi
dell' anno e un "
taccuino "di appunti di Leonardo
Da Vinci. Abbiamo
poi visto i materiali con cui si costruisce un violino
le fasi di lavora-
zione e le foto di un' antica famiglia
di liutai di
Cremona.
Poi, accompagnati
da
una archeologa, abbiamo visitato
IL
MUSEO
EGIZIO.
Lì
abbiamo visto i reperti
più
importanti
dell'
antico Egitto
e la nostra curiosità
è stata talmente
grande che non finivamo più di fare domande alle quali la
professoressa ha risposto con grande "
bravura"
e....pazienza.
La visita a questi
due musei ci ha permesso di arricchire il
percorso
musicale
fatto durante il progetto "Banda S. Cecilia "e lo studio degli antichi Egizi.
Siamo rimasti molto
contenti di questa
visita e già al ritorno, con le nostre
maestre,
abbiamo
pensato che l' anno
prossimo torneremo a
Milano per scoprire
altri " tesori d'arte"
del nostro territorio.
GLI ALUNNI DELLA
CL.IV A POLO
29
GIOCHI ENIGMISTICI
30
GIOCHI ENIGMISTICI
31
32
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
In redazione (laboratorio di scrittu-
"A. DIAZ”
ra):
via Giovanni XXIII, 6
Brunati Simone, Cassina Serena, Ven-
Meda (MB)
dramini Tommaso,Colombo Francesco,Allievi Federico, Longoni Giacomo,
Monfrecola Angelica,D’avico Vittoria,Doardo Arianna,Mbaye Thiane,Minotti Matteo,Parini Cristiano,Amico Simone,Maiocchi An-
t!!!
u interne
Siamo s nostro sito:
il
Visitate
v.it
diaz.go
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drea,Rullo Martina
UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO A TUTTI I NOSTRI LETTORI E UN SINCERO “GRAZIE!” A TUTTI
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COLORO CHE HANNO COLLABORATO A QUESTO
NUMERO DI “PENSIERO LIBERO”!!!
LE REFERENTI:
Maria Pia Tosto e Michela Lucianetti
“Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere sottoposta ad autorizzazioni o censure”
(dall’art. 21 della Costituzione italiana)