Giornalino Marzo 2016 - Istituto Comprensivo Statale "A. Diaz"
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Giornalino Marzo 2016 - Istituto Comprensivo Statale "A. Diaz"
1 Numero III Marzo 2016 Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale “A. Diaz” Via Giovanni XXIII n. 6 - 20821 MEDA (MB) Pensiero Libero Periodico dell’Istituto Comprensivo P COME PRIMAVERA...PASQUA…….!!!!!!!!!! Sommario: Vita di scuola 2 Angolo delle passioni 11 In Italia e nel mondo 13 La scatola delle emozioni 14 La pagina delle lingue 19 Cinema, musica e parole 22 La pagina dei più piccoli 25 Giochi enigmistici 29 P come primavera, ma anche come Pasqua, pace…..parole che ultimamente ritornano continuamente sulle bocche e nei pensieri di molti. Molti cittadini del mondo sono presi dall’atmosfera primaverile, dai fiori che sbocciano, dalle temperature che scaldano, dalle feste che arrivano , dalle vacanze che si programmano. Tanti ma non tutti….in molti non hanno occhi per i colori, caldo per i loro cuori ma neanche per i loro corpi. In tanti partono ma dalle pro- prie terre per non tornarvi più. P anche come paura , quella che molti di noi stanno tornando a provare, ma che dobbiamo tenere lontana dai nostri cuori, ma soprattutto dalle nostre teste. John Lennon diceva: “Due sono le forze mo- trici della vita: la paura e l’amore. Quando abbiamo paura ci ritiriamo indietro dalla vita.” Dunque viviamo……...ma soprattutto amiamo…… BUONA PASQUA A TUTTI!!!!!! 2 VITA DI SCUOLA GIORNATA DELLA MEMORIA: PER NON DIMENTICARE Anche quest’anno, in occasione del Giorno della Memoria, presso la nostra scuola, si è svolta la giornata in ricordo delle vittime della Shoah. Per l’occasione, è stata proposta la proiezione del film “MONSIEUR BATIGNOLE”. La vicenda è ambientata a Parigi, durante l’estate 1942. La Francia è sotto l'occupazione tedesca. Edmond Batignole, di professione macellaio, viene suo malgrado coinvolto dal futuro genero, attivo collaborazionista, nell'arresto della famiglia ebrea dei Bernstein, suoi vicini di casa. Simon, uno dei figli, riesce a scappare ma, presentatosi alla soglia di casa convinto di trovarne i genitori, scopre che Edmond e la sua famiglia ne hanno preso possesso e vivono lì. Edmond, sentendosi in colpa, decide di nascondere il ragazzo, il quale viene presto raggiunto da due cuginette, i cui genitori sono stati a loro volta deportati. Al termine della proiezione è seguito un momento di riflessione sull’importanza della memoria durante il quale noi alunni, abbiamo potuto esprimere le nostre impressioni in merito. Andrea Maiocchi IIC INCONTRO CON I VOLONTARI DELL’AVIS DI MEDA: IMPARIAMO A FARE LA DIFFERENZA Nella set- nel caso in cui la persona infortimana tunata abbia avuto un trauma tra il 11 e ma sia semi-cosciente o non il 15 gen- (es: svenimento per pallonanaio, co- ta). Abbiamo infatti visto come me ormai attuare la procedura per evitaaccade da re il soffocamento per il vomito molti an- non espulso o per arresto car- ni, ra- diorespiratorio. i gazzi del- Il tutto è stato molto interesle classi seconde hanno partecipato a sante e istruttivo. degli incontri in cui dei volontari dell’Avis di Meda mostrano loro come fare la differenza in casi di pericolo. Gli incontri sono stati due: nel primo ci hanno mostrato a livello teorico come prendersi cura di una persona in difficoltà, delle procedure di sicurezza e di tutte le norme di primo intervento; il secondo è stato più pratico e ci hanno insegnato come intervenire Andrea Maiocchi IIC 3 VITA DI SCUOLA TUTTI A TEATRO: KOME UN KIODO NELLA TESTA Il 3 febbraio, gli alunni delle classi IIG e IID, accompagnati dalle insegnanti d’italiano, si sono recati al teatro San Rocco di Seregno dove hanno potuto assistere allo spettacolo “Kome un kiodo nella testa” scritto e diretto da Valeria Cavalli e interpretato dalla compagnia teatrale ”Quelli di Grock”, sul tema delle dipendenze. E’ la storia, narrata a tre voci, di Letizia, Tommaso e Riccardo tre giovani amici che si ritrovano ogni giorno vicino ad un muretto tutti alle prese con alcune dipendenze. Le dipendenze sono appunto l’argomento centrale della storia. Letizia è una ragazza di 15 anni che si sente incompresa dai suoi genitori con i quali litiga spesso, considera i professori giudici severi e si lascia trascinare dagli altri; il suo unico sogno è diventare famosa, è attratta dai bei vestiti, lo champagne. Accetta un lavoro come cubista in un famoso locale dove inizia a frequentare persone poco affidabili che abuseranno di lei dopo averla drogata. Riuscirà a salvarsi. Tommaso, è un diciassettenne, senza alcun interesse e nessuna figura di riferimento, rinuncerà alla sua amicizia con gli altri due compagni e diventerà dipendente e vittima dell’alcol e della droga. Una sera, si adagia sui binari del treno e muore. Riccardo, ha un solo interesse, i videogiochi che lo portano ad isolarsi dagli altri e ad evadere dalla realtà che lo circonda. Entrerà in una clinica specializzata in nuove dipendenze Al termine dello spettacolo gli alunni delle varie scuole, presenti in sala, hanno partecipato ad un dibattito dove hanno potuto esprimere liberamente le proprie emozioni e riflessioni. Lo spettacolo è stato davvero molto bello, è riuscito a coinvolgere e a far riflettere i giovani spettatori su una tematica difficile e importante come quella delle dipendenze. Arianna Doardo IID 4 VITA DI SCUOLA GIORNATA A MILANO (1) Il giorno 12 febbraio le classi 2°D e 2°E si sono recati Una cosa ho per una visita al museo delimparato nella mia la scienza e della tecnica a Milano, durata quattro ore e lunga vita: che tutta mezza e molto gradita a tutti i ragazzi. Siamo la nostra scienza è partiti in pullman dalla scuola alle ore 8:00 e il primitiva e infantile viaggio è durato circa mezz’ora. Una volta arrieppure è la cosa più vati al museo, i ragazzi sono stati accolti da due preziosa che guide. Per fare la visita completa del museo le due abbiamo. classi si sono divise, facendo due percorsi differenti durati (Albert Einstein) circa un’ora e mezza l’uno. I due percorsi riguardavano uno lo spazio e l ‘ altro i mezzi di trasporto. Nel percorso sullo spazio, le guide hanno mostrato ai ragazzi le prime forme di astronomia, e poi invece l’astronomia moderna, le prime tute spaziali ed i primi lanci sulla luna, i satelliti e la stazioni spaziali. Il pezzo forte dell’esposizione è stato un frammento di luna donato all’Italia dall’America; esso è stato messo dentro ad una solida custodia antiproiettile in grado di custodirlo. Nel settore trasporti, invece, il museo dispone di una vasta collezione di veicoli: aerei, di una volta e di oggi, siluri marini, una grandissima esposizione di locomotive dell’epoca, un pezzo di una nave da crociera e di una nave da esercitazione come l’Amerigo Vespucci. Anche questa esposizione ha un pezzo forte: il sottomarino Enrico Toti, specialmente, usato nella guerra come sottomarino da spionaggio. Esso ha quattro aperture per i missili e 5 antenne sulla parte superiore: l’antenna radar, l’antenna sonar, il periscopio, il boccaglio per il ricambio dell’aria e l’idrofono. Il sottomarino è stato l’ultimo pezzo dell’esposizione e , dopo averlo guardato due classi si sono recate a fare merenda. Una volta tornati a scuola, ognuno si è recato nella propria aula per continuare la rispettiva giornata scolastica. Federico Allievi II D 5 VITA DI SCUOLA GIORNATA A MILANO (2) Il giorno 2 febbraio le classi 1^A e 1^D hanno partecipato al percorso proposto dall’ Istituto dei Ciechi di Milano, denominato Dialogo nel Buio, dove delle persone non vedenti ci hanno accolti. Prima di iniziare il dove si trova una piccola cascata, un ponte traballante in mezzo al prato, dove si trovano degli alberi veri e alla fine un animale ci stava aspettando: una favolosa mucca...ovviamente finta!!! Ad un tratto sia- percorso siamo entrati in una stanza tutta nera e con poca luce per abituare gli occhi al buio, dopodiché abbiamo cominciato il nostro viaggio nel buio. All’inizio ci si sente un po’ confusi e disorientati ma dopo qualche minuto si percepisce una sensazione di protezione e di rilassamento. Questo percorso ripropone dei luoghi quotidiani. Si inizia col parco, mo arrivati al mare e ad aspettarci abbiamo trovato una barca di legno con acqua vera (su di essa ci sentivamo in vacanza). Scesi dalla barca, un forte odore di caffè ci ha accolto in un ambiente casalingo e subito dopo abbiamo dovuto riconoscere, con il tatto, vari oggetti e animali. Nella città si trovava il mercato dove abbiamo provato a riconoscere frutta e ver- dura, poi abbiamo attraversato la strada con in mezzo una macchina da riconoscere (io ve lo dico è una FIAT Panda). In mezzo alla strada c’era un sacco di rumore di campanelli, voci ecc. Ci si sentiva un po’ in pericolo, schiacciati da tutti quei rumori assordanti! Dopo, per fortuna, siamo entrati nel bar, un posto accogliente e sicuro, dove abbiamo potuto comprare delle bibite e qualche dolcetto……ovviamente anche qui rigorosamente al buio. Questa esperienza è stata divertente e anche tanto significativa e da rifare subito!!!! VENDRAMINI TOMMASO I A AMICO SIMONE IE Nell’oscurità l’immaginazione lavora più attivamente che in piena luce. (Immanuel Kant) 6 VITA DI SCUOLA GIORNATA A MILANO (3) Martedì 23 Febbraio, alle ore 7:30 la mia classe, 3^E insieme alla classe 3^A, si è recata in pullman a Milano per una serie di visite interessanti alla sede del Corriere della Sera e ai laboratori di scenografia della Scala, presso i padiglioni dell’Ansaldo. Durante il viaggio ci siamo distratti ascoltando un po' di musica, leggendo un libro o chiacchierando con il compagno/a. Verso le 8:30 quasi siamo arrivati e l'autista ci ha fatto scendere vicino a Piazza della Scala. La professoressa Lucianetti, ci ha mostrato, visto che stiamo studiando Alessandro Manzoni, alcuni luoghi più significativi della vita del poeta. Abbiamo visitato la chiesa di San Fedele dove, la prof., ci ha raccontato che Manzoni si recava spesso per pregare e partecipare alla messa. Davanti ha essa si trova la statua che raffigura e celebra il poeta, anch'essa descritta dalla prof. in modo dettagliato. Successivamente ci siamo diretti verso la casa del poeta che abbiamo potuto ammirare solo dall'esterno. L'edificio è ben curato e spicca nel contesto cittadino. Purtroppo non siamo potuti entrare nella casa museo perché avevamo appuntamento presso la sede del Corriere della Sera. Continuando a passeggiare per la città siamo arrivati presso la sede del Corriere della Sera, dove abbiamo atteso qualche minuto. Appena entrati la guida, ci ha spiegato la storia del Corriere, aggiungendo interessanti elementi anche sul passato della Gazzetta dello Sport. La guida ci ha anche mostrato un video dove i capi redattori, spiegavano come, ogni giorno creano un giornale. Dopo di che, ci ha accompagnati fino alla sala Albertini, dove i capi redattori ogni giorno tengono una riunione per decidere su quale argomento basare il giornale del giorno. Ci siamo seduti sulle stesse sedie dove da anni siedono giornalisti di grande rilievo……. È stato emozionante. Uscita dal Corriere della Sera, ci siamo riuniti con l'altra classe, che nel frattempo erano andati a mangiare il pranzo al sacco che avevamo portato da casa. Quando il pullman ci ha raggiunto ci ha accompagnati all'Ansaldo. Lì, mentre l'altra classe iniziava la visita, noi ci siamo fermati a mangiare i nostri panini e abbiamo avuto anche il tempo di prendere un gelato. Continua……. 7 VITA DI SCUOLA ...SEGUE Appena iniziata la visita la guida ci ha raccontato che quella all’origine era una fabbrica che produceva vagoni per i treni, infatti era molto grande, mentre ora è un laboratorio dove si costruiscono le scenografie per gli spettacoli teatrali che si tengono alla Scala. La fabbrica è divisa in quattro diverse aree, noi sfortunatamente ne abbiamo potute visitare solo tre. La prima è quella della pittura dove dipingono le varie costruzioni e scul- ture, la seconda quella dove i falegnami costruiscono la base in legno, mentre nella terza quella di metallo. L'area che non abbiamo potuto visitare è stata quella della tessitura. Ci hanno mostrato alcuni modellini in 3D di alcune scenografie e alcuni modelli di vestiti. L'Ansaldo è stato, secondo me, quello che ci ha coinvolti di più e quello che è piaciuto di più, infatti è quello che consiglierei di visitare. Mi è piaciuto molto anche vedere la statua e la casa di Manzoni. La ritengo un gita molto bella e istruttiva, spero molto che anche la gita a Strasburgo sia così. MARIAVITTORIA CRIPPA III E UNA GORNATA SULLA NEVE Il giorno 24 febbraio gli alunni delle classi IE, IC e ID, accompagnati dai docenti di ed. fisica, hanno trascorso una giornata sulla neve presso i Piani di Bobbio. Appena arrivati a Bobbio i prof, hanno consegnato ai ragazzi gli sci e gli scarponcini. Poi, divisi in gruppi, con le guide del Cai, hanno raggiunto, in funivia, le piste da sci di fondo. Dopo aver ammirato il paesaggio spettacolare che faceva da cornice alle piste, le guide hanno dato qualche consiglio pratico su come utilizzare al meglio gli sci. Subito dopo i ragazzi, felici, hanno iniziato a sciare. Trascorse due ore, stanchi e affamati, si sono recati al ristorante dove è stata servita dell’ottima pasta, della gustosa polenta e come contorno croccanti patatine. Terminata la pausa pranzo, i nostri sciatori, si sono incamminati per rag- giungere il pullman. Durante il viaggio di ritorno alcuni hanno visto un film, mentre altri si sono addormentati. E’ stata un’esperienza entusiasmante, divertente e istruttiva che tutti ricorderanno con nostalgia. SIMONE AMICO I E 8 VITA DI SCUOLA UNA GITA NEL PASSATO Il giorno mercoledì 20 gennaio la mia classe e la classe 2 D si sono recate presso la città di Cesano Maderno per l’uscita didattica al Palazzo Arese Borromeo. Al suono della campanella eravamo tutti pronti per andare nell’at r i o i n c u i ci siamo riuniti con la classe 2 D e le prof. Giraldin, Mauri e Sironi. Poi siamo corsi verso il pullman. Eravamo molto stretti, ma ci siamo comunque divertiti cantando, ridendo e scherzando. Il viaggio è stato brevissimo, s i a m o a r r i v a ti a destinazione in un batter d’occhio. Davanti allo splendido ed austero palazzo ci siamo riuniti in uno spazio semicircolare (che all’inizio pensavo fos se rettangolare): l’esedra. Abbiamo scattato qualche foto ricordo e abbiamo aspettato finchè le professoresse ci hanno condotto , attraverso una porta molto stretta e bassa, nel luogo in cui abbiamo incontrato la nostra guida, un’insegnante di Spagnolo. A questo punto la 2 D e la 2 E si sono divise, ciascuna co n la rispettiva guida. La nostra guida ha cominciato ad illustrarci le origini del palazzo. Il palazzo Arese Borromeo fu fatto costruire da Bartolomeo III Arese, che viveva e lavorava a Mi lano per conto della Spagna. Il palazzo, non essendo più abitato, è usato per eventi come mostre, concerti, matrimoni, conferenze e visite guidate. All’interno tutte le sale sono una di seguito all’altra e quindi, per spos t a r s i d a una stanza all’altra, bisogna p e r c o r r e re tutte quelle che le separa no. Gli affreschi del palazzo raccontano la storia della vita di Bartolomeo e, a parer mio, sono splendidi e geniali. Dopo questa introduzione la guida ci ha portato di nuovo all’esedra che serviva per raccordare, unire gli ospiti di Bartolomeo con gli abitanti del luogo d u r a n t e il mercato che si svolgeva un a volta alla settimana. La guida ci ha fatto notare che, nell’esedra, vi era un “ ca nno cc h ia le ” s p e cia le formato da due colonne poste una di fronte all’altra che poi dopo tre chilometri si ripetevano. Anche noi abbiamo osservato e la sorpresa è sta ta gra nde perché si riusciva a veder e fino ad una lunga distanza. All’epoca di Bartolomeo lo stile era il barocco che prediligeva le linee curve e i decori ornamentali di stucco, rami e bronzi. Bartolomeo decise di costruire il palazzo esternamente liscio, senza decori, perché gli ospiti non dovevano distrarsi guardando l’esterno del palazzo; al c o n t r a rio dovevano distrarsi guardando i numerosissimi affres chi all’interno. Siamo quindi entrati al piano terra. La guida ci ha spiegato che al piano terra gli affreschi sono semplicemente sul soffitto, perché prima sulle pareti c’erano i quadri. Invece nel piano nobile gli affreschi sono dipinti sia sui muri che sul soffitto e presentano spesso illusioni ottiche per ingannare l’ospit e e per dimostrare la bravura dell’artista. La guida poi ci ha fatto notare come alcune colonne siano dipinte, perlomeno quelle della seconda fila (la prima file di colonne erano vere)! Abbiamo appreso l’esisten- za della tecnica del tromp l’ oeil. In seguito la guida ci ha spiegato che la parte sud del palazzo era quella riservata a Bartolomeo e a suo figlio maschio Giulio, che è quella che noi abbiamo visitato. La parte nord, invece, era quella riservata alla moglie e alle due figlie Giulia e Margherita, che per ora non può esse re visitata. Da questo punto in poi abbiamo visitate le altre stanze aperte alla visite sempre più affascinati dalle informazioni interessanti, a volte curiose che la nostra guida ci forniva sui dipinti, sugli affreschi ma anche sulla storia della famiglia Arese e del suo legame con questo palazzo. Terminata la visita noi abbiamo fatto merenda nei giardini e poi siamo tornati a scuola entusiasti per la f antastica giornata che aveva mo passato. Questa gita è stata interessante e magnifica grazie anche alla bravura della guida. Ad ogni affresco aveva qualcosa da raccontare ed io ero felice di capire il significato di ciascuno di essi. E’ stato interessante essere catapultati in un’epoca ed in uno stile di quattr ocento anni fa. Ripeterei molto volentieri la gita al Palazzo Arese Borromeo per s o f f e r m a r m i sui particolari di questo edifi cio, ricco di storia e di cultur a. ILARIA VILLA II D 9 VITA DI SCUOLA A SPASSO PER VENEZIA 3 marzo 2016, ore 6:00 le classi IID e IIF si ritrovano davanti alla scuola Anna Frank pronti ed eccitati per la partenza della tanto attesa gita a Venezia. Dopo aver depositato le valigie nella stiva del pullman, insieme al professor Masciadri e alle professoresse Radice e Tosto, accompagnati da Irene e Francesca, le guide della agenzia di viaggio con cui la scuola ha organizzato l’uscita, “Panda Trek”, i trentatré ragazzi hanno lasciato Meda verso le 6:10. Dopo un lungo viaggio con sosta all’autogrill di Verona, le due classi sono arrivati a destinazione verso le ore 9:30 circa. Il pullman ha lasciato il gruppo nel quartiere Tronchetto e nonostante il tempo non dei migliori piccoli turisti si sono incamminati verso l’hotel. Ar- rivati in hotel, sistemate le proprie valigie, è iniziato il tour della città, con la visita alle più belle e importanti calli veneziane come il ponte dell’Accademia, il ponte di Rialto, il ponte dei Sospiri e la stupenda Piazza San Marco con la celebre Basilica e la torre dell’orologio. Qui le guide hanno organizzato una caccia al tesoro: i ragazzi, divisi in sei squadre, hanno vagato liberi per la piazza alla ricerca di capolavori artistici e manufatti culturali. Al termine del gioco si sono diretti al Palazzo Ducale. Qui li attendeva un bel caso da risolvere: trovare l’assassino di uno dei nobili più importanti della città. Ed ecco che entrano in scena i nostri piccoli detective, che si sono quindi cimentati in una caccia all’assassino. Al termine della visita al Palazzo i ragazzi hanno fatto rientro in hotel. Dopo un’ oretta di riposo, i ragazzi hanno cenato. La sera si sono recati su un bellissimo molo romantico, “Punta della dogana”. La mattina seguente i turisti si sono riuniti nella sala da pranzo per la colazione. Dopo aver radunato i bagagli e liberato le stanze si sono recati all’attracco del vaporetto che li ha portati in giro per le isole, Murano, Burano e Torcello. La prima isola visitata è stata quella di Murano, famosa per il vetro soffiato. Dopo una visita alla fornace, i ragazzi hanno avuto del tempo libero per gli acquisti. Successivamente la guida, Irene, li ha portati a visitare una chiesa nel centro dell’isola, dove si dice essere contenuta una reliquia: le ossa di drago. Successivamente i ragazzi hanno lasciato l’isola per recarsi a Burano, famosa per i Merletti e per le case colorate. Verso le 14:00, dopo aver pranzato, la comitativa parte in direzione Torcello, dove risiede il Ponte del Diavolo uno degli unici ponti veneziani rimasti senza le ringhiere. Terminata la visita della piccola isola i ragazzi sono ripartiti per Meda dove sono arrivate verso le ore 20:00 stanchi ma soddisfatti. Giacomo Longoni II D 10 VITA DI SCUOLA VISITA ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO Il 12 Febbraio 2016 insieme alla nostra classe (terza B) e alla terza F, ci siamo recati alla Flexform di Meda, azienda che è diventata una realtà conosciuta in tutto il mondo con oltre 100 dipendenti e con un passato di quasi un secolo. Il nostro scopo era ben preciso: acquisire, osservando da vicino, una maggiore sensibilità riguardo al mondo del lavoro e, come per tutte le uscite che la nostra scuola organizza, migliorare il legame più che unisce noi studenti. Arrivati in azienda ci ha accolti un responsabile dell’ azienda che ci ha fatto da guida. Inizialmente siamo entrati in un magazzino dove si depositavano i manufatti in legno, imballati e pronti per la spedizione. Qui ci siamo fermati e la nostra guida ha iniziato la presentazione. Questa azienda, fonda- ta dai fratelli Galimberti nel 1959, è leader nella produzione di divani, poltrone e complementi d’ arredo d’ alta qualità, la sua distribuzione è dislocata in tutto il mondo e rappresenta una bandiera dell’ eccellenza italiana. La produzione dei divani inizia con le progettazione dove architetti e tecnici decidono le proporzioni, materiali e finiture. Una volta che il prototipo è pronto inizia la vera e propria produzione: ci ha mostrato la struttura del divano nei due tipi, ovvero uno in legno e uno in poliuretano con anima in metallo. In seguito ci siamo spostati nella sala dove avviene la cinghiatura: fase dove si forma l’ anima del divano. Essa si effettua con materiali e tensioni differenti in base al risultato che si vuole ottenere. Ci siamo spostati poi all’ incollaggio dove il divano assume la sua vera e propria forma. I dipendenti incollavano le parti in gomma, in seguito aggiungevano una federa bianca ed infine con una pinzatrice ricoprivano il fondo e al termine montavano i pie- dini. Fra una chiacchiera e l’ altra sulla trasformazione dei divani siamo arrivati alla fase più moderna e precisa del processo: quella del taglio computerizzato, che attraverso un computer delle stoffe di rivestimento che individua le imperfezioni, si ottimizza il taglio per ridurre gli scarti. In seguito la lavorazione viene data in mano a veri e propri artigiani e a questo punto il tessuto viene rimagliato con un profilo per evitare degli sfilacciamenti, rifinendolo con delle cucitrici. Terminata la lavorazione del tessuto si arriva all’ assemblaggio e lo si calza sul divano e sui cuscini e finalmente il prodotto è terminato. Questa esperienza è servita molto, soprattutto a pensare che, dietro all’ immagine ovvia di un divano si nasconde una lavorazione paziente e così complicata. Ci ha fatto capire e mi ha fatto capire che da semplici materiali si possono creare grandi cose di qualità grazie anche all’ impegno di persone che con passione svolgono il loro lavoro e che rendono confortevole la nostra vita casalinga. << Sì, perché sul divano facciamo di tutto: si parla, si scherza, si dorme, si mangia, si guarda la tv … e da questo momento lo apprezzerò di più >>. IRIS RAPACCIUOLO III B 11 ANGOLO DELLE PASSIONI “L’uomo deve alle passioni le migliori conquiste della mente” LUC DE CLAPIERS DE VAUVENARGUES Le passioni sono utili nella vita per sfogarsi un po’, perché è bello fare quello che piace o che vorremmo fare, come diceva Fabrizio De Andrè:” … Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente d’istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura”. Io non voglio es- sere un cinghiale laureato in matematica, infatti ho tante passioni, alcune molto comuni, altre adrenaliniche. Adoro guardare la Moto GP o la Superbike ogni domenica con mio padre, facciamo sempre un tifo sfrenatissimo per i nostri piloti preferiti. Guardo con molto interesse il modellismo radiocomandato di tutti i tipi: plastici ferroviari, macchine, camion, fuoristrada, aerei. Ci piace anche andare alle fiere di modellismo per vedere tutte le novità di tutte le marche. Quando ho un po’ di tempo al Sabato o alla Domenica invento veicoli con il lego di ogni tipo. Mio padre ha un amico che fa il meccanico nel team Audi nel trofeo Gran Turismo e ogni volta che c’è a Monza, io e mio padre andiamo a vederlo con molto entusiasmo. Ogni Sabato mi collego online con Gta5 su Play Station 4 per giocare con i miei amici in sfide assurde e adrenaliniche ridendo a crepa pelle quando sbagliamo PARINI CRISTIANO III E 12 ANGOLO DELLE PASSIONI I TALENT SHOW Il talent show è uno spettacolo televisivo il cui scopo è scoprire talenti e lanciare nuovi artisti. Il paese europeo dove sono nati molti di questi programmi televisivi è la gran Bretagna per poi diffondersi nel resto del mondo. In Italia, il primo talent show risale al 1956 con“ Primo applauso “. Successivamente, negli anni ’60 viene proposto “Settevoci” men- tre negli anni ’90 “Gran Premio”. Dal 2000 ad oggi questo genere televisivo si è diffuso sempre di più nella televisione italiana che ha prodotto e importato da altri paesi alcuni format di grande successo quali: Amici, Italia’s got talent , X -factor , Masterchef,The voice, Popstar, Ti lascio una canzone, Ballando con le stelle ed altri ancora. I concorrenti sono sottoposti a varie prove per poi essere sottoposti al giudizio di una giuria o commissione di esperti. Molti, soprattutto i giovani che desiderano diventare musicisti, ballerini, attori, considerano i talent uno strumento che aiuta i ragazzi con il ”fattoreX” ad emergere e li accompagna nel loro percorso. M.Rullo IIC T.Mbhaye IID quando sbaglia in Cat Mario o quando fa acrobazie epiche in Happy Wheels. Ugualmente divertente è anche Yotobi che fa recensioni divertentissime su film brutti e senza senso. Ci sono anche un gruppo di youtubers che vengono da Amsterdam formato da : Jelly , Slogoman e Kwebelloper che si sfidano in divertentissime gare in GTA5 o fanno epici blog. Infine ci sono i Mates composto da St3pny , Surrealpawer , Anima e Vegas che fanno video su Minecraft e fanno viaggi fino negli USA . Il 22 Ottobre 2015 è uscito al cinema il film Game Therapy interpretato da Favij, Clapis, Zoda e Decarli. Qualunque sia il loro successo rimane il fatto che sono un enorme fenomeno e una forma alternativa per i giovani per frasi conoscere e inventarsi anche un lavoro. YOUTUBERS Tra i giovani della nostra generazione hanno un enorme successo e sono quelle persone che mettono nella rete video in cui condividono scherzi, conoscenze e solo momenti della loro vita. Il fenomeno di Favij ha riscosso grande successo in tutta Europa con i suoi divertentissimi spaventi quando gioca un horror con l’Ocolus Rift, le sue reazioni da incavolato PARINI CRISTIANO III E 13 IN ITALIA E NEL MONDO LA PASQUA IN EUROPA E finalmente anche quest’anno è arrivata la tanto attesa Pasqua. La redazione di “Pensiero Libero” vi porta in viaggio per l’Europa alla scoperta delle tradizioni di alcuni paesi del continente. Iniziamo il nostro viaggio da nord, in Svezia, dove, la Domenica delle Palme sono benedetti i gattici (rami del pioppo bianco con le gemme che assomigliano alla coda di gatto), mentre nei giorni che precedono la Pasqua, i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città. Queste usanze risalgono al medioevo, quando si aveva il terrore delle streghe. Durante il pranzo pasquale in famiglia si mangiano uova sode con il guscio colorato. Attraversiamo il Mare del Nord e arriviamo in Danimarca dove la tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte. Ci spostiamo poi leggermente più a sud, in Germania.Per i bambini tedeschi, il simbolo della Pasqua è rappresentato da un coniglietto; infatti, in questo giorno le finestre vengono abbellite con disegni di piccoli conigli, uova e altri motivi e i bambini vanno alla ricerca delle uova di cioccolato. Altra tradizione sono i fuochi di Pasqua, che devono essere accesi con mezzi naturali, senza fiammiferi, accendini o altri mezzi. Anche le ceneri sono considerate sacre; proprio per questo vengono sparse sui campi dai contadini. Passiamo poi nella bellissima Francia dove la Pa- squa è molto sentita ed è caratterizzata dalla favola che i genitori raccontano ai propri figli dicendogli che le campane della chiesa, che sono silenziose dal venerdì Santo fino a Pasqua, siano volate a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci nei giardini delle casa o nelle strade per guardare le campane che volano nuovamente verso la loro chiesa. Mentre i piccoli sono occupati a guardare il cielo, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinché i bambini le trovino più tardi. Navighiamo per il Canale della Manica e sbarchiamo nel Regno Unito, dove una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all’attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale. A Londra, l’uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell’abbazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro distribuite dopo la messa. Prendiamo ora un aereo per l’altro estremo del continente e arriviamo in Russia dove a Pasqua tutti gli occhi sono puntati sulla cittadina di Sagorsk, dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia. Il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua la famiglia Russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic per ricordarlo. Andiamo a sud e atterriamo in Spagna dove la tradizione è sentita soprattutto durante la do- menica delle Palme, in cui si ricorda l’ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d’ulivo. In Catalogna, poi, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata “Mona“ ovvero ragazza, decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce è tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino. Navighiamo poi per tutto il Mediterraneo e sbarchiamo in Grecia dove per tutta la notte di Pasqua suonano le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono la candela che recano con sé e che poi porteranno a casa. Dopo giorni di rigoroso digiuno, si pranza con la “soupa mayeritsa” accompagnata da riso alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale e la tipica “Maghiritsa“, una zuppa fatta con le interiora dell’agnello. La redazione spera di avervi fatto sognare e augura a tutti Buona Pasqua. GIACOMO LONGONI FRANCESCO COLOMBO IID 14 LA SCATOLA DELLE EMOZIONI ….i non vedenti siamo proprio noi, che ci perdiamo in cose inutili e non sappiamo più ascoltare. noi stessi e gli altri. Caro diario, Oggi vorrei parlarti di un' esperienza che ho vissuto con i miei compagni di classe. Non ci crederai ma siamo stati in un istituto di persone non vedenti. Lì per lì ho pensato che fosse uguale alla nostra scuola, ma mi sono ricreduto. Ora ti racconto. Siamo arrivati pieni di entusiasmo e curiosità. Ci ha ricevuti una ragazza che ci ha preparati al buio. Poi ci ha dato dei fogli,ed io ho pensato:"Noo!Ma anche in gita dobbiamo leggere!?".Invece non potevo leggere niente. Tu mi dirai :"E allora cosa ti hanno dato, fogli bianchi?". Ma noo! Amico mio erano fogli che avevano i segni che loro usano per leggere; si chiama alfabeto BRAILLE. Sono dei punti ricalcati e loro riescono a leggere toccandoli e sfiorandoli. Mi sono subito incuriosito; non avevo mai visto una cosa del genere. Poi siamo entrati nel buio vero e proprio insieme ad un' altra guida di nome Chiara. Si è presentata dolcemente e ci ha portati nel suo mondo. Perchè, caro diario, Chiara è una persona non vedente; ma ti assicuro che lei ci vedeva meglio di me. Sono stato assalito da mille emozioni indescrivibili, compresa la paura di cadere, perdermi e rimanere solo. Amico, lo so che pensi che sono un fifone, ma avrei voluto vedere te al mio posto. Avresti avuto paura anche tu. Comunque ho capito che anche le persone non vedenti possono fare quello che facciamo noi quotidianamente, perchè Chiara era tranquilla e si muoveva nel buio senza problemi. Quando capiva che non c'eravamo tutti, ci veniva a recuperare e ci rassicurava con la sua dolce voce, che a me ha dato tranquillità e un senso di sicurezza e pace. Ah, mi stavo dimenticando: avevo anche un bastone di quelli che usano loro per muoversi. Devo confessarti che non è un gioco, ma è un attrezzo che ti aiuta ad orientarti mentre cammini e così non sono andato a sbattere contro il muro. Sai, c'era anche una simulazione, come se ti trovassi veramente in una città; e ti assicuro che non è stata una passeggiata. Poi siamo saliti in barca ed è stato emozionante affidarmi solo al rumore del mare ed al soffio del vento che ti accarezza il volto. Abbiamo poi camminato sull'erba. Siamo infine entrati in un bar, dove ho preso un succo di frutta e una Coca-cola. Sai, credevo di sporcarmi e di rovesciarmi tutto addosso, ma con mio stupore non è successo; così non potrai dirmi che sono il solito sbadato. Ti confesso che a quel punto mi ero abituato al buio e sono riuscito ad usare gli altri sensi. Sai, è stata un'esperienza bella e la conserverò per sempre nel mio cuore. Da oggi so che guarderò il mondo con occhi diversi e non darò più nulla per scontato. Perchè ho imparato che il nostro mondo può cambiare da un giorno all'altro, senza preavviso, e noi dobbiamo essere uniti e aiutarci l'un l'altro. Perchè i non vedenti siamo proprio noi, che ci perdiamo in cose inutili e non sappiamo più ascoltare noi stessi e gli altri. Tutto ciò al buio cambia. Sai, caro diario, questa esperienza la voglio condividere anche con i miei genitori; non vedo l'ora! Ora ti saluto. Un forte abbraccio. SAVERINO DANIEL IE 15 LA SCATOLA DELLE EMOZIONI STRANIERO A CHI? Chi sono gli stranieri?! Noi abbiamo provato a rispondervi e forse vi faremo anche un po' riflettere... siete pronti e allora partiamo! Il termine straniero solitamente è utilizzato per parlare di quelle persone che arrivano da altri paesi a causa di calamità naturali e incidenti industriali o ad esempio per condizioni economiche. Spesso però la parola straniero viene utilizzata anche in relazione a persone nuove, ad esempio un nuovo compagno di classe,e/o uno straniero può es- sere un introverso, un ammalato, chi ha difficoltà e/ o abilità diverse. La diversità esiste e, anche se spesso spaventa, non va giudicata; ma, al contrario, bisogna conoscerla e apprezzarla. Per far questo si deve pensare in grande, uscire dagli schemi. Siamo tutti diversi e lo capiamo grazie al confronto. GLI ALTRI SIAMO NOI!!! TOMMASO VENDRAMINI IA La diversità va cosciuta per apprezzarla…. 16 LA SCATOLA DELLE EMOZIONI IL RICCIO ARTISTA Un bel giorno, quando il sole splendeva nel cielo, ad un piccolo riccio a cui piaceva molto dipingere era finita la vernice. Allora il riccio decise di andare a comprarla. La strada però prevedeva di passare per il bosco del pericolo, dove si raccontava ci corressero molti rischi. Tutto all’inizio del viaggio sembrava tranquillo, ma ad un certo punto si udì il ,verso di un animale, il riccio voltandosi capì che il verso prove- niva da un’ aquila enorme. Il riccio, preso dal panico, si nascose sotto una foglia, ma l’ aquila con la sua vista acuta lo vide e si precipitò all’ attacco. L’ aquila, mancò il riccio e avendo perso l’occasione se ne andò per pensare ad un piano migliore. Il riccio conoscendo le abitudini delle aquile era sicuro che sarebbe tornata e decise di preparare anche lui un piano. Prese delle liane e delle ragnatele, le intrecciò assieme e formò una ragnatela gigante, poi preparò un riccio di fan- go e lo pose su di essa. L’ aquila invece basò il suo piano solo sulla sua forza. Quando l’aquila tornò aspettò il momento giusto per attaccare il riccio, il quale la vide e si nascose, sperando che il suo piano funzionasse. Il volatile cominciò a volare basso e ad un certo punto vedendo il riccio di fango, si precipitò verso di lui e si ritrovò intrappolato nella ragnatela. Il riccio uscì dal nascondiglio e disse:<<Mia cara aquila la prossima volta usa di più la tua intelligenza e non basarti solo sulla tua forza>>. Così il riccio andò a comprare la vernice tranquillo e l’ aquila restò in trappola senza pranzo. SIMONE AMICO SIMONE BRUNATI IE 17 LA SCATOLA DELLE EMOZIONI INTERVISTA A GHERARDO COLOMBO Lunedì 16 novembre 2015, presso il Centre Pastorale Ambrosiano di Seveso, si è svolta una conferenza tenuta da Gherardo Colombo, ex magistrato di Mani Pulite ora impegnato a stimolare la riflessione sulla giustizia e sulla legalità. Titolo dell’incontro: Le regole del gioco: perché la legalità ci conviene. Parole ricorrenti di questa conferenza sono state: regole, legalità e libertà. C’eravamo anche noi e abbiamo colto l’occasione per fare delle domande al dott. Colombo. " Le regole stanno alla base di una convivenza democratica, messa alla prova. Muro contro muro non paga.", queste sono state le parole che il sindaco ha pronunciato per introdurre il tema della conferenza, riferendosi al fatto che le persone possono convivere solo attraverso le regole. A tutti noi piace o piacerebbe vivere meglio e a questo servono le regole. D:Cosa sono le regole? R: Sono un'indicazione, dicono quello che bisogna o non bisogna fare. In sostanza ci sarebbero due tipi di regole: naturali e dell'incontro. Le regole naturali sono le regole che interessano la natura, come dice appunto il nome, ad esempio le leggi matematiche e della fisica. Le regole dell’incontro invece sono quelle che ci permettono di dialogare, di comunicare tra noi e di prendere delle decisioni; infatti, noi parliamo grazie a delle regole grammaticali, ci basiamo sulle regole di misurazione dell’ora, ad esempio per fissare un appuntamento, e così via. D:Quando le regole vanno bene? R:Le Regole sono varie e il loro metro di valutazione è la giustizia. Ma la giustizia non è sempre stata corretta. Ad esempio, nell’epoca fascista, le regole erano molto flessibili a causa della dittatura instauratasi e, di conseguenza, era concesso compiere atti di violenza contro gruppi di persone o singoli individui. Oggi le regole sono giuste quando sono conformi alla costituzione. SEGUE…... Le regole stanno alla base di una convivenza democratica , messa alla prova. Muro contro muro non paga.", 18 LA SCATOLA DELLE EMOZIONI ...CONTINUA Le regole di questo gioco si chiamano legalità D:Perché è stata scritta la Costituzione? R:Dopo la Seconda Guerra Mondiale la gente, inorridita dai precedenti avvenimenti, ha compreso che tutti gli individui sono uguali e, di conseguenza, bisogna garantire la loro libertà e i loro diritti. Ma è davvero così? Se fosse così, perché non abbiamo risentito degli attentati lontani dall'Europa? Il vero motivo è che il mondo è radicato da un pensiero di discriminazione. Da qui possiamo capire che la gente si è dimenticata di ciò che è successo pochi, perché sono pochi, anni fa. D:Chi non applica le regole? Le persone che non applicano le regole si può dire che barano? E perché barano? R:Barano perché non sanno giocare alla vita. Le regole di questo gioco si chiamano legalità. D:Ma, cos’è la legalità? Viene applicata a chiunque o solo a pochi? E se applicata a pochi non diventa poi un privilegio? R:Questa domanda è interessante, perché ci tocca in particolar modo. La Legalità è rispetto delle leggi, ma è anche la relazione tra la costituzione e le azioni quotidiane. Queste leggi , però, possono purtroppo essere sottoposte alla mafia o alla criminalità in generale. In una società molto simile alla nostra spesso le persone che non vedono concretizzarsi i loro diritti, chiedono aiuto a persone “potenti”, come i mafiosi. Il problema è che molti credono sia giusto. D:Perché si è dimesso? R:Mi sono dimesso proprio perché non è attraverso i processi che si cambia la mentalità delle persone. Solo noi possiamo essere il cambiamento del nostro paese, non aspettare che questo venga dall'alto. Ho fiducia nei giovani e so che, pur essendo un percorso lungo, i ragazzi sono molto disponibili al coinvolgimento in attività sulla legalità. Però noi adulti abbiamo paura che i nostri ragazzi diventino liberi e per questo non forniamo loro i mezzi per diventare tali. Non mi sono mai pentito della mia scelta perché la vita è fatta di scelte. E’ difficile guardarsi indietro e dirsi "ho sbagliato", perché decidi tu chi vuoi essere. Come disse Gandhi "sii tu il cambiamento che vuoi". , non aspettare che questo venga dall'alto. Ho fiducia nei giovani e so che, pur essendo un percorso lungo, i ragazzi sono molto disponibili al coinvolgimento in attività sulla legalità. Però noi adulti abbiamo paura che i nostri ragazzi diventino liberi e per questo non forniamo loro i mezzi per diventare tali. Non mi sono mai pentito della mia scelta perché la vita è fatta di scelte. E’ difficile guardarsi indietro e dirsi "ho sbagliato", perché decidi tu chi vuoi essere. Come disse Gandhi "sii tu il cambiamento che vuoi". ANDREA MINOTTI IIIA 19 LA PAGINA DELLE LINGUE ORIENTATION PROJECT: OUR GUIDE T-TOUR AT FLEXFORM On Friday,12th February our class, 3F, went for a visit to Flexform. We left our school at 9.15 by coach; some teachers and the “Maestri del Lavoro” came with us. When we got there Mr. Galimberti, one of the owners, warmly welcomed us and took us – with due safety advice into the firm, where they produce high-quality sofas, armchairs, sofabeds and so on. First our guide explained how the firm developed in time, moving from family workshop to big, efficient industry. . The workers showed us the frames made of birchwood and then all the stages of production, pointing out that environmen- tally-friendly material is used (birch-tree in fact grow up quickly again and goosefeathers come from poultry destined to cooking). Moreover all needed pieces and products are hand - and locally made. We were really interested in everything, expecially to the great attention they pay for details and quality; the fact they sell in 80 countries abroad confirms the positive results of an activity started as family workshop and expanded thanks to the harmonious effort of its components. This reality made us reflect upon the importance of working heady and steady for something you really believe in. We were given nice Tshirts as gadget and reminder of our visit, then we even popped into the Flexform showroom , where some foreign customers were admiring the finished products and at last we knew and could feel the effort required to get such results! Therefore we’d li- ke to thank our school and the above mentioned firm, which gave us the opportunity to go there. In our opinion it was an important experience because we came into direct contact with a handicraft, a working reality where precision, creativity and seriousness are basic. To sum up, our society needs doctors and lawyers but not only them! Also craftsmen, lots of skilled upholsterers, women who can use a sewing machine or fix an elastic band are important; there are jobs which are not to be considered inferior at all, just the contrary, if one feels attracted by that sort of activity we are now definitely sure that it is full of dignity; of course it requires passion, commitment and steadiness but if you follow your heart nothing is impossible and brings worthy future results in one’s life! Thanks again :-) Class III F English 20 LA PAGINA DELLE LINGUE CANZONI IN TEDESCO Deutschland ist Die Elbe bei Cuxhaven Das grune Gras im Allagau Der Timmerdorfen Strand Der rote Fels von Heglonland. Deutschland ist Goethes Haus in Weimar Das Porzellan aus MelBen Die Fischer von Schwerin Schwarz Wie die Kohlen im Revier Rot wie die Lippen der Madchen hier Gold wie der Weizen das Bier Das sind die Farben Die Farben von dir CASSINA SERENA I B 21 LA PAGINA DELLE LINGUE PAQUE EN FRANCE Pâques est une fête religieuse chrétienne qui commémore la résurrection de Jésus Pagina Christ. Elle suit le Vendredi Saint, jour de la mort de Jésus, de trois jours. Sa date varie chaque année mais Pâques est calculé comme étant le premier dimanche après la pleine lune suivant le premier jour du printemps (21 mars). En France, le lundi de Pâques est un jour férié depuis 1886. Dans l’Est de la France, le vendredi saint est également un jour non travaillé. TRADITIONS DE PAQUES La tradition veut que le dimanche de Pâques en France, on s’offre des œufs en chocolat. Pour les enfants, ce sont les cloches, parties à Rome durant le Carême, qui laissent tomber des œufs en chocolat, œufs de Pâques, lorsqu’elles reviennent au pays. Ainsi, à la fin de la traditionnelle messe de Pâques, les cloches des églises retentissent et les enfants se pressent dans les jardins pour aller chercher les œufs laissés tombés parles cloches de Pâques. On se retrouve ensuite autour d’un repas en famille comprenant généralement un plat d’agneau rôti et des œufs et poules en chocolat. 22 CINEMA, MUSICA E PAROLE L’ADDIO AD UN ARTISTA Il 14 gennaio 2016 molte persone lo ricorderanno come il giorno in cui è morto Alan Rickman, celebre attore britannico conosciuto in tutto il mondo. Ciò che ha causato la sua morte improvvisa è stato un tumore al pancreas, diagnosticato sei mesi prima. Ad annunciarne la scomparsa, avvenuta in mattinata, è stata la moglie Rima Horton. Ha conquistato Emmy, Golden Globe, Bafta (Oscar inglese), ma verrà ricordato per un semplice personaggio: l’ insegnante di pozioni Severus Piton (Severus Snape nella versione inglese), della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts nell’ in- credibile mondo di Harry Potter, romanzo della scrittrice J.K.Rowling. Alan Rickman è nato il 21 febbraio 1946 ad Hammersmith, Londra. Fin da bambino ha dimostrato doti particolari nella pittura e nel campo della rectitazione, ma preferì frequentare la Chelsea College of Art and Design per fare il grafico designer, ritenendola una carriera più stabile dell’ attore. Vinse poi una borsa di studio per la Royal Academy of Dramatic Art e si convinse a fare l’ attore. Fece il suo primo film nel 1988: Trappola di Cristallo (Die Hard), di John McTiernan. Successivamente ha raggiunto l’ apice con la saga di Harry Potter e i film Sweeney Todd, Profumo, Ragione e sentimento, Robin Hood, Eye in the Sky; e ha avuto la possibilità di lavorare con grandi attori quali Helena Bonham Carter, Johnny Depp, Maggie Smith, Michael Gambon, David Bradley eThimothy Spall, Rupert Grint, Bonnie Wright, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Tom Felton. E anche con grandi registi come David Yates, Chris Columbus, Alfonso Cuaròn, Mike Newell, Tom Tykwer e Tim Burton. I fan si sono dimostrati devastati nell’ udire una simile notizia, in particolar modo tutti i Potterhead che hanno “alzato la bacchetta” in segno di rispetto per un magnifico attore in grado di immedesimarsi in qualsiasi personaggio. Una lunga carriera la sua, ricca di successi . Proprio per questo, sarà ancora più difficile accettare la morte di un professionista che ha segnato una generazione. ARIANNA DOARDO II D SERENA CASSINA IB 23 CINEMA, MUSICA E PAROLE TUTTI AL CINEMA Dopo Divergent e Insurgent, ecco arrivato nei nostri cinema il terzo capitolo della saga: Allegiant, diretto da Robert Schwentke. Allegiant è tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza per ragazzi scritto da Veronica Roth, terzo libro della serie iniziata con Divergent. In Allegiant, Beatrice Prior e Tobias Eaton si avventureranno in un mondo a loro nuovo e sconosciuto, al di fuori della recinzione che circonda Chicago: qui verranno presi in custodia da un’agenzia misteriosa conosciuta come il Dipartimento di Sanità Genetica che vanificherà le loro precedenti convinzioni per rivelare nuove e sconvolgenti verità. Nel terzo capitolo, che riprende le vicende esattamente dal finale di Insurgent, tornano Tris, Quattro e tutti gli altri protagonisti della serie di Divergent alle prese con il coraggio, la lealtà, il sacrificio e l’amore. È molto bello, ricco di azione e di colpi di scena. Arianna Doardo IID 24 CINEMA, MUSICA E PAROLE HURTS CONTRO L’OMOFOBIA E IL BULLISMO Per gli appassionati di musica, a febbraio è uscito l’ultimo album di Mika “No Place in Heaven”da cui è stato estratto il nuovo singolo “Hurts” scelto per la colonna sonora del nuovo film di Ivan Cotroneo “Un bacio” in uscita in tutte le sale il prossimo 31 marzo. Nel brano e nella pellicola vengono trattati, con particolare attenzione, due tematiche attuali, il bullismo e l’omofobia considerate due piaghe sociali diffuse soprattutto tra gli adolescenti. Il video musicale è stato girato all’Istituto Marinoni di Udine e vede protagonisti anche i tre protagonisti del film che racconta la storia di tre ragazzi liceali di sedici anni, compagni di classe, che per motivi diversi si troveranno a condividere la stessa esperienza traumatica: quella di essere esclusi dai compagni. Il testo della canzone, che vi invitiamo a leggere attentamente, evidenzia quanto le parole possano procurare ferite e sofferenze… A.Monfrecola e Vittoria D’Avico IID Dici che sono solo parole e che tutto sarà più facile col tempo niente è solo una parola è così che i cuori vengono spezzati 25 LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI CRONACA DI UNA GIORNATA STUPENDA Noi bambini delle classi 4B scuola primaria Plesso polo e 4 A scuola primaria plesso Diaz ,con le nostre insegnanti, il giorno 4 marzo siamo stati in gita scolastica a Torino in visita al museo egizio . Eravamo eccitatissimi ,fin dai giorni prima ,perché aspettavamo da tanto questa gita . Abbiamo studiato la civiltà egizia in modo approfondito e volevamo vedere da vicino reperti e documenti . Siamo partiti presto, la giornata si presentava serena , c' era il sole . Eravamo felici . Siamo arrivati verso le dieci e abbiamo fatto un giro in centro con le guide che ci accompagnavano alla scoperta di questa città tranquilla e ordinata . Dopo un pranzo al sacco veloce all' oratorio Don Giovanni Bosco ci siamo diretti al Museo . Le guide ci hanno dato gli auricolari così tutti , senza difficoltà , poteva ascoltare le spiegazioni . Le sale erano enormi e i reperti moltissimi . La sala dei sarcofaghi con le mummie ha lasciato tutti a bocca aperta . E poi vasi , arredi , effetti personali , vestiti ,gioielli , scarpe , statue enormi e minuscole . Decorazioni finissime in oro e pietre preziose , lavori di artigianato splendido , tut- to custodito in teche di vetro climatizzato . I piani del museo erano tre ,organizzati in periodi dal più antico al più recente . Le guide si muovevano con sicurezza e con semplicità e ci hanno spiegato la vita degli antichi egizi mostrandoci via , via tante meraviglie . Tutto ciò che abbiamo studiato sui libri ora l' avevamo li' , sotto agli occhi , " a portata di mano " . Non ci sembrava vero . La visita e ' durata quasi due ore , intense . Prima di uscire ci siamo fermati allo Shop del Museo : tutti volevano acquistare un piccolo ricordo di questa splendida esperienza . Siamo ripartiti verso le cinque , eravamo stanchi . Il viaggio di ritorno e ' stato veloce e pieno di ricordi che non ci lasceranno più . I bambini classi 4B Primaria Polo e 4 A primaria Diaz Le maestre Fabiola , Rosa , Franca R . , Carla , Veronica . 26 LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI I FUTURI “PRIMINI” SCOPRONO LA NUOVA SCUOLA Sabato16 Gennaio 2016, noi alunni di quinta abbiamo varcato con emozione i cancelli della mitica scuola secondaria “Anna Frank” per prendere parte all'open day . La scuola ci è apparsa subito, già dall'ingresso, ampia, moderna e colorata . Fantastici i modellini realizzati dai ragazzi esposti nell'atrio e originali i disegni e i cartelloni appesi alle pareti. E che sorpresa ! Nel corridoio c'erano anche i nostri disegni, realizzati in occasione della giornata di raccordo. Man mano che ci addentravamo nell'edificio, accompagnati dai professori e dai ragazzi, cominciavamo già a sentirci più grandi, coinvolti in una nuova esperienza. Dalle ore 9:00 alle 12:00,abbiamo potuto visitare le classi e scoprire le attività offerte dai laboratori pomeridiani. Quante proposte e tutte interessanti! Nell'aula di arte, sotto la guida dei nostri futuri amici più grandi, abbiamo potuto risolvere quesiti matematici e svolgere interessanti esperimenti scientifici nei diversi stand allestiti per l'occasione. Nell'auditorium abbiamo potuto assistere ad un vero musical messo in scena dai ragazzi . Chissà come si saranno divertiti nel realizzarlo! In palestra, aspiranti arcieri ,abbiamo provato l'emozione di scoccare qualche freccia cercando di colpire i bersagli. Pensavamo fosse più facile.. forse dovremo frequentare il corso per migliorare. E poi cosa c'è di più interessante e utile delle lingue straniere ? Attraverso dialoghi, filastrocche , canzoni e schede siamo riusciti a saperne di più sull'inglese, spagnolo, tedesco e francese . Nel laboratorio di cinematografia, invece , i ragazzi della scuola secondaria ci hanno dato una dimostrazione di come si possano trasformare delle idee in vere opere cinematografiche che trasmettono messaggi significativi. Abbiamo capito come nasce un video: i ragazzi pensano una breve storiella, altri la recitano e poi, con le telecamere, la riprendono. Per esempio è stato affrontato un tema attuale come quello del bullismo in chiave divertente e coinvolgente. Abbiamo capito inoltre che in questa scuola si affrontano argomenti importanti come per esempio quello della mafia ; i professori ti coinvolgono in riflessioni, guidandoti a capire ciò che è giusto e cosa non lo è. Ti insegnano a pensare con la tua testa, a non lasciarti influenzare da idee sbagliate . Se a qualcuno poi piace scrivere, ecco il laboratorio di scrittura creativa dove gli alunni si cimentano nella stesura di testi e veri e propri articoli . Una professoressa , con l'aiuto di un alun- no , ha spiegato come a computer si realizza il fantastico giornalino della scuola. Nell'aula di informatica è inoltre possibile prepararsi per ottenere l'ECDL , il patentino che attesta la capacità di usare il computer. Non vediamo l'ora di frequentare le lezioni !. La giornata è stata interessante e coinvolgente ; con l'aiuto dei ragazzi, che sono stati tutti molto simpatici e gentili , abbiamo scoperto molte informazioni sulle “medie” che non sapevamo . Abbiamo capito che qui i professori fanno sentire i ragazzi protagonisti e li coinvolgono in tante attività che potranno essere utili nella vita. Ci è sembrato che gli alunni si divertano e imparino allo stesso momento .Non è qualcosa di speciale ? I professori poi paiono determinati, innamorati del loro lavoro e desiderosi di coinvolgere i ragazzi e, all'apparenza, non troppo severi...Speriamo che abbiano pazienza anche con noi. Noi, d'altra parte , cercheremo di fare del nostro meglio per meritare la loro fiducia. Quindi, anche se ci dispiace un po' lasciare le maestre , siamo pronti a dire addio alla primaria ,a cambiare scuola e a partire per una nuova avventura . Tra poco arriveremo ,aspettateci ! A presto ! I ragazzi di 5°A 27 LE PAGINE DEI PIU’ PICCOLI NEL MONDO NON C'È LA PACE Qualche settimana fa in classe abbiamo parlato di pace, cioè della manifestazione del rispetto degli uni verso gli altri che ci permette di vivere sereni e in armonia con tutti. Dalla discussione è emerso, purtroppo, che in molte parti del mondo non c'è la pace. Le cause sono molte: desiderio di potere, ricchezza, motivi religiosi, espansione territoriale, vendetta e invidia, attriti e momenti di scontro, discussioni politiche, ideologie diverse, razzismo, tradizioni e storicità differenti. Inevitabilmente tutti questi motivi portano a generare violenza, terrore, paura, povertà, morte e distruzione, emigrazione, prevaricazioni, sofferenza, riduzione territoriale, arricchimento di pochi, dittatura e potere assoluto, danni alla salute e all'ambiente. È brutto sapere che molte persone non conoscono la pace perché sono vittime di coloro che vivono solo per soddisfare i propri ideali e i propri interessi, coltivando così solo egoismo, invidia, odio. Che cosa si può fare? Solo imparare, fin da piccoli, a fare la pace; dobbiamo essere capaci di educarci alla pace, essere esempi di pace ogni giorno. Nella vita quotidiana noi bambini, ma anche gli adulti, dobbiamo impegnarci ad essere più comprensivi nei confronti degli altri, a "non pugnalare" alla spalle, ma semplicemente dimostrare più comprensione e gratitudine anche nei confronti di chi ci è poco simpatico. Un semplice "Vattene!" o "Non sono più tuo amico" può uccidere dentro, ma, di contro, un caloroso "Ti voglio bene" oppure "Ti accetto così come sei" arricchisce la persona che lo riceve perché la fa sentire presente e importante. Se ci sarà grande unione tra popoli, rispetto per chi ci è vicino, desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà, abbattimento delle diversità razziali, rispetto dei diritti di ogni uomo, quindi PACE, le guerre nel mondo cesserebbero. Che bello sarebbe legge- re questi giganteschi titoli sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo: È SCOPPIATA LA PACE I soldati di tutta la Terra depongono le armi e decidono di istituire una pace perenne. L'ISIS SVENTOLA BANDIERA BIANCA L'ultimo dei tagliagole si arrende e lo Stato dichiara pace e collaborazione col resto del mondo. LA MAFIA NON ESISTE PIÙ Dopo l'arresto dell'ultimo boss, il crimine organizzato si arrende per sempre. NIENTE PIÙ DITTATURE: AVANTI LA DEMOCRAZIA Tutte le nazioni sono governate dal popolo per il bene del popolo. CLASSE 5^D PLESSO DIAZ 28 LE PAGINE DEI PICCOLI VISITA AL CASTELLO SFORZESCO. Giovedì 18 febbraio. con le nostre maestre e la collaboratrice scolastica sign. ra Daniela, abbiamo visitato il Museo degli strumenti musicali ed il Museo egizio all' interno del Castello Sforzesco a Milano. IL MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI si trova nella " Sala della balla" così chiamata perchè era la sala dove gli Sforza. Con la loro corte: giocavano a palla, ballavano e facevano musica. Oltre a tantissimi strumenti musicali antichi si possono ammirare 12 splendidi arazzi che rappresentano i dodici mesi dell' anno e un " taccuino "di appunti di Leonardo Da Vinci. Abbiamo poi visto i materiali con cui si costruisce un violino le fasi di lavora- zione e le foto di un' antica famiglia di liutai di Cremona. Poi, accompagnati da una archeologa, abbiamo visitato IL MUSEO EGIZIO. Lì abbiamo visto i reperti più importanti dell' antico Egitto e la nostra curiosità è stata talmente grande che non finivamo più di fare domande alle quali la professoressa ha risposto con grande " bravura" e....pazienza. La visita a questi due musei ci ha permesso di arricchire il percorso musicale fatto durante il progetto "Banda S. Cecilia "e lo studio degli antichi Egizi. Siamo rimasti molto contenti di questa visita e già al ritorno, con le nostre maestre, abbiamo pensato che l' anno prossimo torneremo a Milano per scoprire altri " tesori d'arte" del nostro territorio. GLI ALUNNI DELLA CL.IV A POLO 29 GIOCHI ENIGMISTICI 30 GIOCHI ENIGMISTICI 31 32 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE In redazione (laboratorio di scrittu- "A. DIAZ” ra): via Giovanni XXIII, 6 Brunati Simone, Cassina Serena, Ven- Meda (MB) dramini Tommaso,Colombo Francesco,Allievi Federico, Longoni Giacomo, Monfrecola Angelica,D’avico Vittoria,Doardo Arianna,Mbaye Thiane,Minotti Matteo,Parini Cristiano,Amico Simone,Maiocchi An- t!!! u interne Siamo s nostro sito: il Visitate v.it diaz.go www.ic drea,Rullo Martina UN CALOROSO RINGRAZIAMENTO A TUTTI I NOSTRI LETTORI E UN SINCERO “GRAZIE!” A TUTTI a ier h g re . la p derno l) è e o le rna mo m h Heg o i o g ic del dell’u riedr a r F o u lett attin helm “La del m g Wil or (Ge COLORO CHE HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO DI “PENSIERO LIBERO”!!! LE REFERENTI: Maria Pia Tosto e Michela Lucianetti “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere sottoposta ad autorizzazioni o censure” (dall’art. 21 della Costituzione italiana)