Connessioni selvagge
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Connessioni selvagge
STEP 1 Ora di Italiano: laboratorio di lettura: testo: J.Villoro , IL LIBRO SELVAGGIO, Salani Editore tempi: mese di febbraio e marzo 15 marzo lavoro in classe di comprensione del testo citazioni significative tratte dal romanzo: le categorie dei libri "Estrasse un volume molto antico, con la copertina BLU SCURO. Sembrava rilegato in pelle di balena...- Di cosa tratta?-- In realtà non tratta niente. Questo libro serve per cercare altri libri. E' un libro esploratore" (pag. 39) "Ho vissuto abbastanza a lungo per sapere che i libri cambiano posto di propria volontà" (pag. 40) "Ci sono lettori princeps interruptus. ...Alcuni nascono con una grande capacità di lettura, ma poi la vita li rincitrullisce" ( pag.45) "Il princeps continuum è chi mantiene il talento di leggere per tutta la vita" (pag. 45) "Quando l'energia di un lettore è troppo forte, può provocare una tempesta di libri. Si tratta del lettore princeps tempestus. Gli scaffali formano un vortice in movimento, simile a un vero e proprio ciclone" (pag. 61) " I grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri, li rendono migliori.... Significa che sei arrivato alla lettura-fiume. Nessun fiume resta fermo, nipote, le acque cambiano" (pag. 68) " I libri sono specchi indiscreti e temerari: ti fanno uscire le idee più originali, stimolano pensieri che non sapevi di avere. Quando non leggi, quelle idee restano chiuse nella tua testa" (pag. 87) "Com'è il libro selvaggio? Nessuno è riuscito a leggerlo. E' sfuggito ...è ribelle...accetterà di essere letto solo quando qualcuno riuscirà a domarlo" (pag.91) "Sono libri fatti da gente incapace di proporre qualcosa di originale... sanno solo distruggere quello che fanno gli altri...Così è il libro dalla copertina blu... -il libro blu è dannoso, il peggiore dei libri pirata, fatto per saccheggiare e danneggiare gli altri libri-". (pag.120) STEP 2: GIOCOSELVAGGIO Nasce una mailing list di classe attravero la quale giochiamo insieme e ci scambiamo persieri costruttivi. Questo gruppo nasce per esercitarsi, giocando, a diventare lettori princeps: perchè leggere è un atto creativo. E funzionava così: la Prof. mandava,nelle ore più svariate del giorno e della sera, una frase presa "a caso" dal libro in questione e noi dovevamo seguire il seguente regolamento: From: Lucia Ruga <[email protected]>; To: <[email protected]>; Subject: [giocoselvaggio] si parte! chi non c'è si preoccupera'? Sent: Mon, Apr 2, 2013 5:17:06 PM step 1: individuare il contesto della frase. si può rispondere usando solo con 140 caratteri come un SMS (vale 3 punti solo per il primo che lo trova esatto!!! ) step 2: scrivere un pensiero, un brevissimo racconto, una riflessione che la frase in questione, tratta dal libro selvaggio, vi fa venire in mente . Si possono scrivere al massimo 10 righe (vale 3 punti: Contenuto, Ortografia, Sintassi) FIRMATE IL VOSTRO SCRITTO SCRIVETE DIRETTAMENTE NELL' EMAIL E SPEDITE A TUTTI avete 3 giorni circa di tempo BUON GIOCO Partiamo con la prima frase :-) Il Gioco selvaggio è durato per 10 frasi, fino al 21 maggio, eravamo 22 iscritti , ci siamo scambiati circa 170 messaggi. C'è stato ovviamente anche un punteggio e UN VINCITORE!!!! .. e in proporsione ai punteggi ottenuti abbiamo conquistato un voto di Italiano:-) STEP 3: 16/4 USCITA BIBLIOTECA MARAZZA BORGOMANERO ritrovo ore 8.30 davanti all'ingresso della Biblioteca. Conclusione attività prevista per le ore 12 circa. Gli spostamenti avvengono con mezzi propri. ACCOMPAGNATORI: Prof.FILIBERTI-RUGA Martedì 16 aprile 2013 la classe 1F del Liceo delle Scienze Umane indirizzo socio-economico, si è recata alla Villa Marazza, per un esperimento. Una "visita guidata", seguita da un laboratorio, che ci ha visti impegnati ad esplorare tra gli scaffali della biblioteca. Ci hanno proposto due tipi di laboratorio ma noi abbiamo preferito quello inerente al "Libro selvaggio" di Juan Villoro che avevamo già letto a scuola e su cui stavamo facendo anche una "caccia al pensiero", un " giocoselvaggio" attraverso una mailing list di classe. Le bibliotecarie ci hanno spiegato che partendo da una citazione di quel libro potevamo scegliere uno o più testi che per noi avessero una relazione con quella frase. Girare liberamente per la biblioteca era molto simile all'esperienza di Juan, protagonista del libro, a casa dello zio Tito. Alla fine della mattinata abbiamo esposto a tutti le ragioni della nostre scelte. E' stato chiesto ad ognuno di noi di cercare, all'interno della biblioteca, un libro capace di rappresentarci, così abbiamo sperimentato che "leggere è un atto creativo. I libri sono magici, i libri sono vivi. E sono tutti diversi, come noi." ( J.Villoro, Il libro selvaggio) Trovate i nostri pensieri sparsi nella biblioteca come segnalibri appoggiati vicino ai testi che ci hanno catturato. Sono connessioni selvagge che partendo da una citazione di Villoro ci hanno portato a scoprire altro. Insomma LIBRI: SIMBOLI e NON SOLO SEGNI " Quello che segue ormai dipende da te" ( J.Villoro, Il libro selvaggio) Alice, Agnese, Sofia, Marta, Rossana, Caterina, Francesca STEP 4: CONNESSIONI SELVAGGE Laboratorio creativo: I SEGNALIBRI Lunedì 29/4/2013 e Venerdì 3/5/2013 ore 14-16 adesione volontaria Prof. Travaglini, Ruga, Bianchi Di seguito sono riportati i testi dei segnalibri. In modo creativo, usando pennelli, colori, tratti grafici, simboli strani, cartoncino e fantasia abbiamo costruito quei segnalibri di cui abbiamo parlato nello step 3. 1. <<I libri che sono già scritti provengono dal passato. I libri che devono ancora essere scritti appartengono al futuro.>> (J.Villoro, Il libro selvaggio) Ho trovato un testo con la copertina totalmente blu senza alcuna scritta che poteva far pensare a un libro non concluso, in realtà si trattava di un testo di filosofia di Bruno Giordano…un libro che proveniva dal passato. Ho capito subito che il libro rispecchiava le mie esigenze: i libri si possono riscrivere nel futuro. Dopo aver finito l’esposizione della mia ricerca, la direttrice della biblioteca ci ha spiegato che ultimamente stanno rivalutando la teoria filosofica di Bruno Giordano. Ci sono libri già scritti che provengono dal passato e possono appartenere al futuro. Celeste 2. “Una biblioteca non deve essere letta da cima a fondo, ma consultata. I libri sono qui per ogni evenienza. Ho passato la vita a leggere, ma ci sono ancora molte cose su cui non so niente. L’importante non è avere tutto in testa ma sapere dove trovarlo”. (J.Villoro, Il libro selvaggio) Ho collegato la citazione al testo di un’enciclopedia generale perché questo volume è come se fosse il“riassunto” del contenuto di una biblioteca. Infatti, non è necessario sapere tutto, ma sapere dove trovare il contenuto necessario e come scoprire ciò che si cerca. Agnese 3. “Ogni libro è come uno specchio: riflette quello che pensi. Non è la stessa cosa se lo legge un eroe o se lo legge un cattivo. I grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri, li rendono migliori”. (J.Villoro, Il libro selvaggio) Io ho pensato che se dovessi specchiare la mia anima, una buona parte mostrerebbe amore verso la ginnastica artistica. Questo sport, che pratico da dodici anni, mi ha insegnato molto e continua a regalarmi ottime soddisfazioni. Ecco perchè sono arrivata al libro sulla ginnastica artistica. Agnese 4. "Il libro è un congegno, un meccanismo, un motore che funziona e non fa rumore”. (J.Villoro, Il libro selvaggio) Leggendo questa frase mi è venuto in mente di cercare un libro sulla costruzione di macchinari. Appunto attraverso i libri è possibile, oltre che conoscere e provare emozioni astratte, anche imparare nozioni scientifiche e concrete. Agnese 5. L' apparenza a volte inganna. "Ci sono libri cattivi, cattivissimi. Non mi riferisco ai libri brutti o ridicoli, ai libri tristi scritti da una persona che ha sofferto senza che la sua sofferenza fosse utile, ai libri opera di idioti che volevano solo diventare famosi. No, mi riferisco ai libri che fanno del male e aggrediscono altri libri. Se li leggi, possono sembrarti piacevoli, ma ti fanno dimenticare quello che dicono altri libri"(J.Villoro, Il libro selvaggio) Aggirandomi per la biblioteca, ho scelto "Negri, froci, giudei & co. L' eterna guerra contro l' altro." di Gian Antonio Stella. Dal titolo mi è sembrato uno di quei libri cattivi, un libro "cattivissimo", a favore del razzismo, che disprezza le persone di colore, gli omosessuali e gli Ebrei; in realtà, leggendolo, si ribalta la situazione, ovvero si scopre che il suo contenuto è molto profondo, e al contrario di quello che una persona aveva presupposto, condanna tutte le discriminazioni che sono presenti ai giorni d' oggi. Ho pensato anche al libro blu, di cui si parla nel " Libro selvaggio" di Villoro, che dalla copertina, ha l' apparenza di un libro normale, ma in realtà leggendolo, lo zio Tito lo riconosce come un vero e proprio libro "cattivo". Questa ricerca, mi ha dato la prova che nel detto "L' apparenza inganna", c'è una verità infinita, perchè è proprio così, anche con le persone, spesso non sono effettivamente come appaiono all'occhio dell' uomo, anzi il più delle volte, sono completamente differenti. Alice 6. “Ogni libro è come uno specchio: riflette quello che pensi. Non è la stessa cosa se lo legge un eroe o se lo legge un cattivo. I grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri, li rendono migliori”. (J.Villoro, Il libro selvaggio) Girando per la biblioteca mi sono imbattuta nel libro “Il codice dei colori” un libro di psicologia che in base alle caratteristiche di una persona attribuisce un colore, e viceversa. Secondo me, come dice la prima parte della frase, un libro rispecchia quello che sei dunque, leggendo, una persona può capire meglio il proprio carattere e riesce a conoscersi a fondo. Anche quello che una persona sceglie di leggere è significativo per la sua personalità. Penso anche che la storia di un racconto cambi a differenza di chi lo legge e riesca a dire, quindi, cose sempre nuove. Un libro è un mezzo per arrivare a capire cose che non saremmo in grado di capire da soli. Anna 7. “Aveva lasciato la casa ai libri e si era trasferito con la moglie in un piccolo appartamento. Ma la vita senza i suoi libri si era rivelata molto triste per lui, e così aveva deciso di lasciare la moglie e di tornare dai suoi libri.” (J.Villoro, Il libro selvaggio) In un primo momento questa frase e la scelta dello zio Tito, uno dei personaggi principali del testo di Villoro, mi ha lasciato perplessa e molto confusa. Cercando nella sezione di psicologia ho trovato un testo dal titolo “IL CODICE DELL ‘ANIMA” di James Hillman . Questo libro dice che esiste qualcosa in ciascuno di noi che ci induce a fare delle scelte che, anche se possono sembrare irragionevoli, segnano la nostra esistenza. Caterina 8. “Ogni libro è come uno specchio: riflette quello che pensi. Non è la stessa cosa se lo legge un eroe o se lo legge un cattivo. I grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri, li rendono migliori” (J.Villoro, Il libro selvaggio) Questa citazione mi ha riportato ad un libro dal titolo “Il desiderio di voltare pagina”. Mi ha colpito subito il sottotitolo presente sulla copertina: “Perdonare è cominciare ad accettare sé stessi”. Io penso che attraverso la lettura iniziamo a conoscere noi stessi. Ognuno ha la propria personalità e la propria visione del mondo. E' anche grazie alla nostra originalità e alle nostre insicurezze che possiamo crescere, maturare e migliorare la società. Io penso che, come già riportato nella citazione, ogni libro è uno specchio che, a seconda di chi lo legge e lo interpreta, da' risposte differenti. Ogni volta che noi leggiamo un testo, nella nostra mente si apre un mondo, un grande portone che ci permette di accedere all’immaginazione e alla fantasia. Così, a seconda del lettore, uno stesso racconto può variare di importanza e interesse. Questo libro mi ha colpito subito perché in questo periodo della mia vita sento proprio l’esigenza del RICOMINCIARE. Per un’altra persona potrebbe sembrare banale, ma per me ha un grande valore. Questo pensiero mi ha condotto poi ad un testo che riguarda la pallavolo. Ho pensato che la citazione iniziale di Villoro, potesse rispecchiarsi col valore che ha questo sport per me. La pallavolo per me è essenziale, lei è stata il mio "voltare pagina" e io penso che lo sport, come la musica e altre passioni, abbiano un ruolo molto importante per cominciare ad accettare sé stessi. Chiara 9. “Credi di essere tu ad avere deciso di comprare un libro, ma in realtà è lui che si è messo lì perché lo vedessi e te ne sentissi attratto. I libri non vogliono essere letti da chiunque, vogliono essere letti dalle persone migliori, per questo si cercano da soli i lettori” (J.Villoro, Il libro selvaggio) Il libro che ho trovato e che mi ha subito colpito, sia per il titolo che per la copertina si intitola “La stanza segreta”. Leggendo la trama, mi sono accorta che si tratta di un libro molto interessante, che racconta di una bambina ebrea che ha vissuto in prima persona il dramma della seconda guerra mondiale. E’ un argomento che mi impressiona molto. Ho capito quello che stava succedendo: c’era un libro che, in maniera a me sconosciuta, mi stava cercando. Federica 10. "Il libro è un congegno, un meccanismo, un motore che funziona e non fa rumore" (J.Villoro, Il libro selvaggio) Il libro che ho scelto, l’ho trovato nello scomparto di psicologia, in alto, la copertina era di un bel rosso acceso che mi ha attirato subito. L’ho scelto perché titolo e copertina mi suggerivano diversità, originalità, anticonformismo. Sembrava un libro capace di smuovere e alimentare la creatività umana, capace di indurre l’uomo a pensare con la propria testa, senza farsi influenzare dal mondo che lo circonda, tutto questo con un meccanismo tipico e unico dei libri: silenzioso e geniale. Un manuale che spiega come mantenere in vita le doti che l’uomo possiede nella prima infanzia e come sfruttare queste ultime affinché tornino utili successivamente, nel periodo adulto, in ambito lavorativo, ma anche in ambito morale e sociale. Un racconto alla scoperta della felicità e del successo, la risposta alla più grande e importante richiesta dell’uomo, tutto ciò in un semplice libro. Francesca 11. "Credi di essere tu ad aver scelto di comprare quel libro, ma in realtà è lui che si è messo lì perchè lo vedessi e te ne sentissi attratto. I libri non vogliono essere scelti da chiunque, vogliono essere letti dalle persone migliori, per questo si cercano da soli i lettori." (J.Villoro, Il libro selvaggio) Ho trovato "Io come te" e "Io e te" mi incuriosiscono sia i titoli sia la copertina: basta una congiunzione diversa e cambia tutto, che coincidenza! Marta 12. "Questa biblioteca non è immune dai libri maligni. Bisogna essere previdenti. A volte si travestono da libri utili." (J.Villoro, Il libro selvaggio) Non sapevo dove andare e mi sono trovata nella sezione di sociologia, pedagogia, psicologia. Tra gli scaffali trovai due libri che mi colpirono molto per il loro titolo e non per la copertina, anzi, uno di questi aveva una copertina in bianco e nero, era vecchio, poteva sembrare un "libro maligno": “Pedagogie africane” scritto da Michele Di Lecce e Maurizio Camerini. La copertina raffigura il volto di un bambino di colore con enormi occhi pieni di gioia e sullo sfondo altri bambini che si divertivano sulla terra anche se senza scarpe, vestiti di stracci sporchi e rotti. Perché loro no e noi sì? Perché noi prima e loro, forse, dopo? Che differenza c'è tra di noi? Il colore della pelle. E allora? Noi d'estate stiamo ore sotto al sole per abbronzarci. Ha attirato la mia attenzione perché racconta dei bambini, e io li adoro, ma ancora di più perché sottolinea le differenze (inesistenti!) che nascono della nostra mentalità stereotipata. Razzismo:convinzione preconcetta e scientificamente errata, che la specie umana sia suddivisa in “razze” biologicamente distinte. Rossana 13. "Ogni libro è come uno specchio: riflette quello che pensi." (J.Villoro, Il libro selvaggio) Hai letto la trama? “Gli animali selvaggi, nel loro ambiente naturale, non soffrono delle nevrosi e delle malattie tipiche dell'uomo moderno; ma quando sono in cattività, il loro comportamento si avvicina terribilmente al nostro. Ecco dunque che le nostre metropoli, più che 'giungle di cemento', come spesso vengono chiamate, si configurano come un vero e proprio 'zoo umano' in cui noi viviamo come animali prigionieri. Partendo da queste considerazioni, Morris analizza in queste pagine il comportamento, il senso e la finalità della vita associata di quelle strane 'scimmie vestite' che siamo noi, capaci di scatenare un implacabile progresso sociale e tecnologico insieme ai nostri più potenti istinti creativi e a quelli più pericolosamente autodistruttivi." Non c'è differenza tra animale e uomo, (d'altronde gli antenati dell'uomo sono scimmie) siamo gli stessi, ma abitiamo in condizioni diverse. E' proprio così: l'uomo può catturare degli animali e metterli in cattività, in questo modo lui è al di sopra di loro, li può manipolare. Questo avviene solo perché l'uomo si trova nel suo habitat. Ma nel momento in cui l'uomo si trova nella savana, e come ben si sa è l' habitat dell'animale, è terrorizzato, rischia perché non ha i mezzi a disposizione e si accorge che la conoscenza non è sufficieante per scoffingere l'istinto aggressivo, così è l'animale a manipolare l'uomo. L'espressione 'giungle di cemento' mi intriga molto, è misteriosa ma vera; la mia preferita. Credo che questo libro faccia riflettere in modo profondo. Rossana. 14. “Ci sono due modi perché un libro arrivi fino a te: quello normale e quello segreto. Quello normale è che te lo compri, te lo prestano o te lo regalano. Quello segreto è molto più importante: in questo caso è il libro che sceglie il suo lettore. A volte, i due modi si confondono.” (J.Villoro, Il libro selvaggio) Il libro che ho scelto, o meglio che mi ha scelta, è: “Gli effetti secondari dei sogni” di Delphine De Vigan. Questo libro mi ha colpita per due motivi: 1° la copertina, perchè raffigura una ragazza più o meno della mia età, con aria sognante un po’ come me nei momenti in cui sono pensierosa. 2° la parola “sogni” presente nel titolo, perché ho pensato subito a noi ragazzi, che in questa età abbiamo moltissimi sogni, anche se non abbiamo la certezza di poterli realizzare tutti. Sara G. 15. "Ci sono libri cattivi, cattivissimi . Non mi riferisco ai libri tristi scritti da una persona che ha sofferto senza che la sua sofferenza fosse utile, ai libri opera di idioti che volevano solo diventare famosi . No, mi riferisco ai libri che fanno male e aggrediscono altri libri . Se li leggi possono sembrarti piacevoli , ma ti fanno dimenticare quello che dicono altri libri " (J.Villoro, Il libro selvaggio) Sono andata nel punto più terribile della biblioteca , più cupo, più triste, con libri tutti neri e con titoli spaventosi che solo a leggerli mi si gelava il sangue nelle vene …. ho trovato "INSOLITO E CRUDELE" di Cornwell. Di certo non deve trattarsi di una persona felice nè allegra ma, solitaria, inquitante, con un vissuto difficile, il cui unico scopo era quello di spaventare gli altri. Questo libro infatti narra di un omicidio da parte di un uomo che verrà poi ucciso in sedia elettrica. Sara 16. "Non c’è niente che abbia tanto carattere come un libro. Una biblioteca è un animario: una collezione d’anime. I libri si muovono come anime nei cimiteri, per avvicinarsi a qualcuno o per sfuggirgli"(J.Villoro, Il libro selvaggio). Questa frase è inquietante perchè paragona i libri agli spiriti, anime ... addirittura fantasmi. Mi sono avventurata allora tra gli scaffali e ho trovato un libro all’apparenza allegro che però raccoglie l’incubo di tutti i bambini IL FANTASMA FORMAGGINO: lui è un vero fantasma , tutti i bambini lo hanno sempre temuto, di notte non dormivano, e dovevano tenere sempre una lucina accesa per non farlo avvicinare. Il fantasma formaggino ti si avvicina, ti cerca, ti rimane impresso e poi, quando cresci ti fa ridere! Sara T. 17. “Nel corso di molti anni felici ho imparato che ogni libro ha uno spirito. Questo spirito cerca il suo lettore. Il suo lettore preferito, ideale, assoluto.” (J.Villoro, Il libro selvaggio) Mi sono basata su questa frase per compiere la mia ricerca nell’enorme biblioteca: cosa cercavo? Un libro sull’interpretazione della musica perché, come lo zio Tito associa ad ogni libro uno spirito, anch'io lo voglio associare ad una canzone, album o genere musicale in cui mi imbatto, infatti la musica cerca il suo ascoltatore ideale. Nella sezione di psicologia ho trovato un libro che mi ha subito attratta: ‘Psicoanalisi della musica’ di Franco Fornara. Mi è piaciuto perché parlava del rapporto che si ha con la musica quando la si ascolta, ciò è un fatto molto personale, soggettivo ed interessante, a mio parere come il rapporto con un libro. Silvia 18. “Nel corso di molti anni felici ho imparato che ogni libro ha uno spirito. Questo spirito cerca il suo lettore. Il suo lettore preferito, ideale, assoluto.” (J.Villoro, Il libro selvaggio) “Il linguaggio della musica” che è stato scritto da Gino Stefani e mi ha interessato perché mi ha fatto riflettere sul fatto che ogni brano trasmette qualcosa di strano e misterioso che varia da persona a persona, simile ad un linguaggio in codice che ognuno interpreta come meglio crede. Silvia 19. “Ogni libro è come uno specchio: riflette quello che pensi. Non è la stessa cosa se lo legge un eroe o se lo legge un cattivo. I grandi lettori aggiungono qualcosa ai libri, li rendono migliori.” (J.Villoro, Il libro selvaggio). Tutti i libri, se letti bene e dalla persona giusta, diventano speciali ed il lettore seguente se ne accorgerà. Silvia 20. ”Ogni volta che lo vedevo mi leggeva qualche storia delle migliaia di libri che aveva in casa. Era bravissimo a raccontare la vita dei draghi, le spade del Medioevo e i razzi del futuro”. (J.Villoro, Il libro selvaggio) Allo Zio Tito piaceva molto raccontare storie sull’epica medioevale e la vita dei Draghi: "Il custode del drago" mi è sembrato un testo che il protagonista di Villoro si sarebbe fermato a leggere. Sofia 21. "Ci sono due modi perché un libro arrivi fino a te: quello normale e quello segreto. Quello normale è che te lo compri, te lo prestano o te lo regalano. Quello segreto è molto più importante: in questo caso è il libro che sceglie il suo lettore. A volte, i due modi si confondono.” (J.Villoro, Il libro selvaggio) Mi capita molto spesso di girovagare senza meta per le librerie della mia città e la maggior parte dei libri esposti mi entusiasma molto poco. Non sono un'amante delle storie d'amore tanto pubblicizzate e neanche di gialli scritti in maniera discutibile. E' per questo motivo che sposto sempre i libri e cerco quelli che sembrano abbandonati, lasciati da soli, esclusi. Mi piace molto pensare che andare oltre la prima fila di libri esposti sia come non accontentarsi di quello che la società vuole imporci. E' così che ho trovato "Il lato positivo" di Matthew Quick. Ho cominciato a leggerlo seduta su un divanetto, aspettando mia madre e i suoi impegni. Mi sono fatta prendere moltissimo, ed è arrivata la frase che mi ha colpita dritta al cuore: "E mi racconta ciò che hanno scritto i colleghi nei verbali, racconta che cosa ha detto il capo di Tiffany, cosa ha detto l'analista. Ma non c'è una volta in cui mi dica COME la pensa Tiffany, o cosa stia succedendo nel suo cuore: i sentimenti terribili, gli impulsi contraddittori, i bisogni, la disperazione, tutto ciò che la rende diversa da lui, da sua moglie, che hanno una figlia, una casa, uno la compagnia dell'altro e tutte quelle cose che fanno sì che gli altri non ti considerino strano" Nel libro il personaggio è una versione rivisitata di Forrest Gump, un uomo che, a causa di un trauma, vede la vita con gli occhi di un bambino. Ma è impossibile non rimanere affascinati dalla mentalità di quest'uomo. Ho riletto questa frase infinite volte e sono giunta ad una conclusione che mi ha spiazzata. Quante volte ci capita di giudicare i comportamenti di una persona senza neanche prendere in considerazione i sentimenti che questa persona sta provando? Viviamo in una società egoista, sempre pronta a puntare il dito, capace di criticare e non comprendere. E ringrazio il destino che mi ha fatto incontrare questo libro, perchè è riuscito a spalancarmi gli occhi. Veronica 22. "i libri sono fatti per essere condivisi. I miei libri sentono che li puoi amare come nessuno li ha mai amati e che puoi condividerli con qualcuno cui vuoi molto bene." Durante la visita guidata della biblioteca avevo notato un libro, nella sezione adolescenti, che mi aveva incuriosito moltissimo. Quando abbiamo iniziato l’attività autonoma, non sono andata direttamente a prendere quel libro ma esplorai la sezione riguardante il ramo della psicologia; non avendo trovato nulla sono ritrnata nella sezione dei ragazzi, al piano inferiore, dove c’era il libro che mi aveva attirata. Notai che quel libro non c’era più perchè lo stava sfogliando una mia compagna. Ci rimasi abbastanza male per il fatto di non poterlo più scegliere. Diedi comunque un’occhiata nella stessa pila di libri in cui era contenuto quel testo e la mia attenzione si posò su di uno con la copertina tutta gialla, con una foto raffigurante una ragazzina avente tratti orientali. Il titolo era: “Venduta”. Non potei fare a meno di ricollegarlo ad un altro libro che lessi alcuni anni fa che mi colpì molto: parlava della schiavitù femminile, argomento che non interessa solamente i paesi più arretrati ma anche quelli vicini al nostro. Soprattutto l’ho scelto anche perché queste ragazze hanno la mia stessa età. Penso che se fossi nata in quei paesi, sarei quasi sicuramente una di quelle ragazzine che vengono sfruttate sia nel lavoro sia nell’ambito sessuale. Michela. STEP 5: COMMENTI SULL'ESPERIENZA IN BIBLIOTECA POSTIT Mi è piaciuto questo laboratorio perché è stato alternativo, interessante e abbiamo potuto partecipare attivamente sperimentando in prima persona la forza evocativa dei libri. Agnese Adoro leggere. Forse è per questo che l'attività alla biblioteca Marazza mi è piaciuta molto. Rossana Le citazioni che ci sono state consegnate all'inizio del gioco sono state un buon punto di partenza. Nonostante io abbia trovato prima i libri e poi scelto le citazioni più adatte.Rossana P.s.:un'esperienza bellissima,da rifare :) Rossana Durante questa spietata, folle ed emozionante ricerca tra scaffali impolverati pieni zeppi di libri di tutti i tipi sono stata colpita da due citazioni del "Libro selvaggio", entrambe tristi e "cattive". Sara T. L’attività tra gli scaffali è stata quella che mi è piaciuta di più perché è stata un’attività diversa dalle solite lezioni in classe: ci ha portati a riflettere su molti temi che solitamente non ci preoccupano, come la pedagogia in Africa. Silvia E’ stato anche bello vedere le tantissime interpretazioni che sono state attribuite ad un’unica citazione. Silvia L'attività mi è piaciuta molto perchè ha "tirato fuori" la nostra creatività e la nostra abilità: cercare il libro giusto per noi, in una quantità così vasta! CELESTE Inizialmente all'idea di visitare una biblioteca, non ero tanto contenta soprattutto perché la lettura non è esattamente uno dei miei passatempi preferiti. Il laboratorio che ci è stato proposto però mi è piaciuto molto e sono sorpresa da questo mio interesse verso argomenti e tematiche che solitamente non affronto. Chiara Penso che delle uscite così andrebbero fatte più spesso per stimolare le nostre giovani teste che a volte restano vittime dell’omologazione, della routine e della noia. Inoltre ho trovato che in questo modo è più semplice esprimere le nostre opinioni dato che non abbiamo avuto limiti di tempo: così ognuno ha potuto esprimersi liberamente. Silvia Non avevo idea di dove andare a cercare perché c'erano molti libri e sembrava un lavoro difficile e impossibile. Caterina Sembra strano che un libro sia tanto capace di smuovere e alimentare la creatività umana, capace di indurre l'uomo a pensare con la propria testa, senza farsi influenzare dal mondo che lo circonda, tutto questo con un meccanismo tipico e unico: silenzioso e geniale. Francesca una spiegazioni sulla nascita dei libri e una visita, secondo me molto interessante, della biblioteca. Germa STEP 6: libri: oggetti, segni, simboli? SEGNO E SIMBOLO. Le frasi scritte da Juan Villoro ne “Il libro selvaggio” non mi avevano particolarmente colpita quando le ho lette per la prima volta, il libro in sè, infatti, non mi è piaciuto per niente ma col “gioco selvaggio” questo racconto è diventato per me il simbolo della riflessione: concentrandosi su una sola frase gli argomenti che si collegano ad essa sono molteplici. Ciò che prima era semplicemente un segno, è diventato un simbolo perché, a partire da poche parole, ho dovuto sviluppare un ragionamento per me importante e ciò non è sempre risultato facile. Silvia LIBRO SELVAGGIO SEGNO O SIMBOLO ?? Quando ho visto la copertina del "Il Libro Selvaggio magari non mi ha colpita particolarmente e neppure il suo titolo Solo dopo averlo letto ho capito che non si tratta di un segno ma di un simbolo visto come l’unione di due metà. Non è il genere di libro che mi piace di più, ma credo che sia un libro che ti insegni qualcosa di importante, ci sono molte frasi che in un certo senso mi hanno portato ad "entrare nel libro" e a trovare un aggancio con il mio pensiero ed è per questo che non credo che questo libro sia un semplice oggetto. Sara Trentarossi <3 <3 Segno - Simbolo Non amo leggere, però questo libro l'ho letto molto velocemente, perché ero presa dalla curiosità di scoprire che cosa fosse "Il Libro Selvaggio". Alla fine sono rimasta un po' delusa, perché mi aspettavo chissà cosa! Però, devo dire che grazie anche al "gioco selvaggio" ho avuto modo di riflettere sulle vicende del libro e rivedere parti che in un primo momento non mi avevano colpita e mi hanno permesso di soffermarmi, riflettere e associare più idee, per questo penso che per me "Il Libro Selvaggio" sia diventato un SIMBOLO di LETTURA. Germa Segno e simbolo Per alcune persone i libri sono oggetti cioè li leggono e li abbandonano quindi, per loro, hanno un significato limitato, per altre invece un libro è un segno a ancora di più un simbolo ovvero unisce perchè collegano il libro alla persona che lo legge. Il libro selvaggio per me è un simbolo, perché anche se sembra un libro banale, qualcosa mi ha insegnato; inoltre all’interno del libro selvaggio vengono citati molti titoli di altri testi, questo, per me, significa che il libro selvaggio è il simbolo del fatto che i libri si collegano tra loro. Marta Il libro Selvaggio (segno o simbolo?) Dopo aver finito di leggere il libro selvaggio la storia mi è sembrata un po’ monotona e abbastanza scontata; ho cambiato opinione quando abbiamo fatto il riassunto del libro perché è stato un po’complicato, non perché non conoscessi la vicenda ma perché mi sono accorta di essermi limitata a leggere senza cogliere il significato o ad entrare nei panni del personaggio. Così ho riletto il libro e questa volta mi sono immaginata ogni ‘scena’ e ho capito a fondo le scelte di Juan. Questo libro per me era un segno ma poi è diventato un simbolo perché gli ho dato un significato soggettivo e non l’ho visto solamente come un normale libro. Per esempio, quando il protagonista leggeva il libro ‘del fiume a forma di cuore’ e vedeva articolarsi una storia, mentre la sua amica ne immaginava un’altra, ho colto quanto è strana e misteriosa la lettura. Questo significa che un libro è sempre un segno, perché vuole sempre insegnare qualcosa, ma mentre per qualcuno resterà tale, per altri si trasformerà in un simbolo laddove si crea un' allusione. Le persone che riescono a capire e dare un significato ai libri, conferiscono ad essi uno scopo e gli permettono di svolgere il loro compito: quindi, insegnare qualcosa e dare un messaggio universale al lettore. Ognuno interpreta il libro a modo suo ma solo pochi riescono a cogliere il vero significato; nel ‘libro Selvaggio’ queste persone si chiamano ‘lettori princeps’, ma non sono gli unici che possono fare ciò, ognuno di noi può trasformare il libro da un segno quasi insignificante, ad un simbolo. Anna Segno e Simbolo Secondo me il libro selvaggio è un segno perché leggendolo ti immedesima nella storia, perché leggendolo ti lascia proprio un segno sentimentale o emotivo. Questa vicinanza tra lettore e testo dipende anche dallo stato d'animo di chi lo legge. Maurizio IL LIBRO SELVAGGIO: SEGNO O SIMBOLO? I libri per ognuno di noi hanno un significato diverso perchè il nostro carattere, i nostri gusti non ci accomunano. Quindi un libro che a me piace perchè ha una morale profonda che mi fa pensare a un'altra persona può non piacere e non riesce neppure a finire di leggero. Pensando al ''libro selvaggio'' mi viene di paragonarlo a un altro libro perchè è quello che mi è piaciuto di più tra quelli letti, senza Patricio che per me è un simbolo che mi evoca l' Argentina, esso narra cinque storie diverse partendo da un murales che l'autore ha letto nella terra del fuoco: ''te amo Patricio. Papà.'' Ma pensando e raggionado sui temi del libro di Villorosi percepisco l'importanza di leggere, dell' amicizia, dell' amore e dell' affetto per gli altri, l'importanza di stare uniti. Dopo aver letto il libro io ho tratto questi pensieri e questo a mio parere è importante perchè vuol dire che mi ha lasciato qualche cosa; per questo posso pensare che anche il libro selvaggio sia un simbolo perchè evoca per me ben altro. Celeste Segno o simbolo? "Un mito racconta che un tempo gli esseri umani erano esseri perfetti. Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due. Da allora, ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all'antica perfezione". Questo mito, che mi veniva raccontato quando ero piccola, dà significato al percorso svlto nel progetto. Il libro selvaggio mi ha fatto capire che noi lettori abbiamo l'enorme privilegio di guardare la vita da un punto di vista differente. Per quanto mi riguarda, il libro selvaggio è stato un'enorme indicazione. Un importante segno che mi ha portato a capire quanto anche il rapporto fra un lettore e il "proprio" libro, sia paragonabile ad un storia di ricerca di perfezione e identità. Non è facile leggere i libri che possono diventare simboli, quelli che ti entrano in testa, nel sangue, nel corpo e nelle vene. Ti spingono a rivalutare tutta la tua vita, ti obbligano a chiederti "questo è il mio vero Io?" Ma se una persona accetta di leggere il libro lasciando libere le emozioni farà esperienze uniche. Questa perenne ricerca di sè trova una risposta: così il lettore potrà parlare del "suo libro" perchè esso lo avicina alla "perfezione". Veronica 1F STEP 7 PERCHE' NON ADERIRE? Dopo l'esperienza alla Marazza la Direttrice ci ha proposto di animare l'incontro Nati Per Leggere il 25 maggio alla mattina. Si tratta di una iniziativa di lettura animata per bambini dai tre ai sei anni. Perchè non aderire? La lettura è significativa e trasmettere questa scoperta ai bambini deve essere una bellissima esperienza. Siamo in cinque ad andare sabato mattina alle 10: abbiamo già scelto le storie da leggere perchè siamo andate in Biblioteca per una incontro con le responsabili del Progetto che ci hanno però lasciato "carta Bianca". Stiamo facendo delle prove, abbiamo una marea di idee, si tratta di mettersi in gioco: ci piace! Rossana, Veronica, Silvia, Sara, Francesca.