e dopo i piatti... ecco i sottopiatti
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e dopo i piatti... ecco i sottopiatti
VENERDÌ 24 gennaio 2014 PANTAGRUEL 3 a cura di Giuseppe Casagrande BUON RICORDO PROSIT LA TENUTA «SANT’ANTONIO» REALIZZATI A MANO DAGLI ARTIGIANI DI VIETRI SONO A DISPOSIZIONE DEI COLLEZIONISTI TRENTINI «DA PINO» QUEI VINI NATURALI «LIBERI» DA SOLFITI E DOPO I PIATTI... ECCO I SOTTOPIATTI ai piatti ai sottopiat ti. Il «Buon Ricordo» raddoppia. Dopo il fortunato esordio estivo con l’accostamento fra il colore verde mela e il turchese, per l’inverno ecco il gialloaran cione abbinato al blu. Sono questi i colori del secon do sottopiatto da collezione che i ristoranti del «Buon Ri cordo» regalano agli affezio nati collezionisti. Il sotto piatto non è in vendita. Lo si può avere pranzando o ce nando per cinque volte (da gennaio all’8 giugno 2014) nei ristoranti della catena del «Buon Ricordo» del Trentino Alto Adige, del Veneto e del D Friuli Venezia Giulia che par tecipano all’iniziativa. Colle zionando su una card (che verrà consegnata nel primo locale visitato) 5 contrasse gni si avrà in omaggio il sot topiatto. Completata una card, si potrà ripartire con una seconda collezione e così via. Ogni commensale avrà diritto ad una tessera: mari to e moglie, per esempio, avranno diritto a due tessere e, in ogni ristorante, a due contrassegni. Il sottopiatto, secondo la tra dizione del «Buon Ricordo», è realizzato a mano dagli ar tigiani della Ceramica Artisti ca Solimene di Vietri sul Ma re che da 49 anni realizzano i piattisimbolo dei ristoranti associati. L’iniziativa, parti ta l’estate scorsa in Lombar dia, Piemonte e Valle d’Aosta con il sottopiatto verde e tur chese, ha avuto un grande successo e continuerà di sei mesi in sei mesi in altre re gioni e con altri sottopiatti di colori diversi. Questi i 14 ristoranti che ade riscono all’iniziativa. In Tren tino il Ristorante «Da Pino» di San Michele all’Adige. In Veneto l’Hotel Da Beppe Sel lo di Cortina, il Ristorante An tico Brolo di Padova, il Risto rante Boccadoro di Noventa Padovana, il Ristorante Da Gi getto di Miane, il Ristorante Duilio di Caorle, il Ristorante Fiaschetteria Toscana di Ve nezia, la Trattoria Da Celeste di Venegazzù, la Trattoria Fa vorita di Venezia Lido, la Trat toria Guaiane di Noventa di Piave. In Friuli Venezia Giulia l’Hotel Ristorante Al Lido di Muggia, l’Hotel Là di Moret di Udine, la Lokanda Devetak 1870 di San Michele al Carso, la Trattoria Da Toni di Gradi scutta di Varmo. Chi si siede rà ai tavoli di questi ristoran ti avrà in omaggio la guida «Itinerari gastronomici in Trentino, Veneto e Friuli Ve nezia Giulia». Giuseppe Casagrande TRENTO SERATA CON IL PRODUTTORE ETTORE GERMANO GIOVEDÌ ALLE «DUE SPADE» I GRANDI VINI PIEMONTESI cena con il produttore. È la proposta dello storico ri storante trentino «Le Due Spade». Il primo appuntamento è in programma giovedì prossimo 30 gennaio. Protagonisti saranno i grandi vini piemontesi. Il patron Massimiliano Peterlana, lo chef Fe derico Parolari e il sommelier Gian ni Pasolini, in collaborazione con «Proposta Vini», presenteranno i gioielli della mitica cantina Ettore Germano: lo Spumante Alta Langa 2010, il Langhe Doc Riesling 2012, la Barbera Vigna della Madre 2008 in formato magnum, il Barolo Cer retta 2005, il Barolo Lazzarito ri serva 2007 ed infine, dulcis in fun G3071212 A do, un nettare da uve stramature. Quanto mai sfizioso il menù studia to per l’occasione da Federico Paro lari. Lo spartito della serata preve de in apertura una spuma di pata te in calice alle seppie nere e una trilogia di mare con gambero in pa sta croccante e radicchio, capasan ta lardellata e triglia su purea di pera. Come primi piatti saranno serviti dei tortelloni ai carciofi al burro d’acciuga e un risotto con la gemma alla zucca gialla e lucanica. Gran finale con il guanciale di man zo cotto nel vino rosso e, in chiusu ra, come dessert, una variazione agli agrumi con strudel al manda rancio, semifreddo e gelato cremo so al caramello d’arancio. Un menu pantagruelico accompagnato dai vini di un’azienda storica (1856) delle Langhe: la Ettore Germano, proprietaria di dieci ettari sulla collina della Cerretta, a Serralunga d’Alba, nel cuore della zona del Ba rolo (dove vengono coltivate esclu sivamente varietà di uve rosse) e di cinque ettari a Cigliè, terreno particolarmente vocato per la pro duzione di vini bianchi (Riesling Renano e Chardonnay). Dal 2001, con la nascita della Doc Alta Langa, l’azienda produce anche uno splen dido spumante metodo classico da uve Pinot Nero. [email protected] Nella foto in alto: Danilo Moresco, patron del ristorante «Da Pino» di San Michele all’Adige, con la moglie Luciana Caset. A sinistra il sottopiatto del «Buon Ricordo». In alto a destra: i quattro fratelli Castagnedi della tenuta «Sant’Antonio». Qui sopra: Massimiliano Peterlana e Federico Parolari. cco a voi «Télos», un vino creato per gli amanti dei vini natu rali. Il progetto Télos (parola che in greco antico significa «scopo») nasce dalla volontà dei titolari della Tenuta vero nese «Sant’Antonio» di pro porre ai consumatori un vino più salutare possibile, man tenendone inalterata la qua lità. I protagonisti di questa sfida sono quattro fratelli (Armando, Tiziano, Paolo e Massimo Castagnedi) cre sciuti tra le vigne paterne di San Zeno di Colognola ai Col li, località della Valpolicella dove i vini che si producono hanno nomi altisonanti e una storia antichissima: Amaro ne, Recioto, Soave. La storia. Nel 1989 i fratelli Castagnedi acquistano un terreno nella zona di Mezza ne che, unito alla proprietà paterna, porta alla nascita dell’attuale Tenuta Sant’An tonio: 80 ettari. Oggi dalle cantine della tenu ta escono degli splendidi Amarone, una selezione di rossi importanti come Caber net Sauvignon Capitel del Monte e il Valpolicella Supe riore La Bandina, un ottimo Soave Superiore Vecchie Vi gne e la linea Télos, un bian co, un rosso e un Amarone, che hanno visto la luce dopo una sperimentazione durata sei anni. Vini moderni con al le spalle un ambizioso pro getto che nasce dalla volontà di offrire ai consumatori un prodotto schietto e genuino. Il lavoro inizia dalla vigna do ve i fitofarmaci sono banditi, mentre il processo di vinifica zione viene attivato esclusi E vamente con prodotti di ori gine organica, senza aggiun ta di solfiti (SO2 free) in pi giatura e in fase di fermenta zione. Risultato? Un vino bianco (nasce da uve Garga nega e Chardonnay) fresco, minerale e profumato con sentori di agrumi ed erbe di campo e due rossi (Amarone e Valpolicella Superiore) morbidi ed eleganti. Accattivante anche la veste grafica delle bottiglie, volu tamente essenziale: vuole dare l’idea di un vino sincero, che non inganna e che non provoca fastidiosi mal di te sta. Prosit. G. Cas. LAIMBURG È UN RIESLING DA GRAND PRIX a Cantina Laimburg, una delle più rappresentative realtà vitivinicole dell’Alto Adige, continua a raccogliere prestigiosi riconoscimenti. L’ultimo in ordine di tempo è la medaglia d’oro assegnata al Riesling Doc 2012 al Festival nazionale del Riesling 2013 che si è svolto a Naturno, in Val Venosta. In precedenza al concorso Douja d’Or di Asti la Cantina aveva conquistato tre Oscar con il Lagrein Riserva Barbagòl 2009, con il Traminer Aromatico Elyònd 2011 e con il Cabernet Riserva Sass Roà 2010. L