EFFEDIEFFE Giornale on-line - Direttore Maurizio Blondet

Transcript

EFFEDIEFFE Giornale on-line - Direttore Maurizio Blondet
Pericolo Malpensa: la security è israeliana
Maurizio Blondet
16/11/2005
MILANO - Sere fa, un nostro lettore ha chiacchierato con un
giovanotto (italiano) che è impiegato alla «security» presso
l'aeroporto milanese di Malpensa.
Uno di quelli che controllano i passeggeri all'imbarco, al
bisogno li frugano e ispezionano i bagagli.
Una guardia giurata? «No», ha risposto il giovane: «Siamo
dipendenti di un'azienda privata a cui è stata appaltata la
sicurezza dei due aeroporti [dunque anche Linate]. Azienda
israeliana».
Poi il giovanotto si è dilungato con piacere sull'addestramento
che con i suoi colleghi, ha detto, ha ricevuto da «agenti del
Mossad».
I nomi di tutti coloro che s'imbarcano vengono controllati e
confrontati a «un database».
Se spunta un nome «non gradito», il palmare in dotazione, in Arrivo all'aeroporto di Malpensa
collegamento permanente coi computer centrali, dà l'allarme.
Gli addetti sono invitati ad affidarsi al loro «bad feeling», il loro naso.
Se il naso segnala qualcosa, il povero passeggero è portato in una stanza, spogliato completamente e
sottoposto ad ispezione corporale.
E tutto ciò, nota giudizioso il lettore, non fatto da poliziotti di Stato, ma da dipendenti privati in appalto:
con tanti saluti alla nostra privacy.
E il database?
Si domanda il lettore: è stato fornito agli israeliani dal nostro Ministero dell'Interno?
In quel caso, a un governo straniero, con ovvii agganci col Mossad, è stato consegnato un elenco
riservato.
E in ogni caso, nessun italiano può ormai volare da Milano a Roma se non è gradito agli israeliani.
Ma il fatto più allarmante è il nome della ditta: «International Consultants on Targeted Security», ICTS.
Ma non è la ditta, si domanda il lettore, che si stava occupando della sorveglianza, il fatale 11 settembre,
del Boston Logan Airport, e lasciò passare i 19 presunti kamikaze-piloti arabi?
E' la stessa azienda che «sorvegliava», si fa per dire, anche l'aeroporto Liberty di Newark e il Dulles di
Washington, da cui partirono gli altri tre aerei, coi cosiddetti «terroristi» a bordo.
Ed è la stessa identica ICTS che ha l'appalto della sorveglianza del De Gaulle di Parigi; e che l'aveva anche
il giorno in cui lasciò passare il «terrorista» Richard Reid, quello con la scarpa esplosiva (un bricoleur,
inglese ma «islamico» fai-da-te, e squilibrato: nulla in comune con gli splendidi piloti suicidi dell'11
settembre).
Un'azienda di rara inefficienza, a cui governi «amici» di Israele continuano a garantire grassi
contratti.
O forse, invece, l'azienda più efficiente nel suo campo, manovrare terrorismo e strategia della tensione
aerea?
Un ingranaggio necessario nelle stragi di Stato da attribuire a «terroristi islamici»?
Il sospetto è forte.
La ICTS è registrata in Olanda, ma tutta la sua dirigenza è israeliana (1).
Il suo capo è Ezra Harel, un nome famoso nel Mossad, o meglio lo era.
Perché dal novembre 2003, l'amico Harel risulta «deceduto» per infarto - sulla cinquantina - mentre
navigava sul suo yacht al largo della Palestina.
Secondo la Reuters (2), Harel era un miliardario sospetto: messo in galera e rilasciato su cauzione dalla
giustizia israeliana per imbrogli e malversazioni, insieme al socio Menachem Atzmom, anche lui direttore
della ICTS.
Strano che il nostro ministro dell'Interno appalti un incarico così delicato a una ditta, i cui due presidenti
sono dei pregiudicati.
L'amore per Israele è cieco.
Del resto, la morte dell'amico Harel è stata provvidenziale: non può essere chiamato a deporre,
caso mai si aprisse un'inchiesta vera sull'11 settembre.
Perché non si sa mai.
Tant'è che uno dei primi decreti emanati da Bush dopo la strage del World Trade Center, il «Patriot Act»,
contiene fra le pieghe di articoli e commi un codicillo che intima: «aziende di sicurezza estere sono
immuni da denunce e querele conseguenti ai fatti dell'11 settembre».
Il codicillo è pensato apposta per la ICTS: vieta ai familiari delle vittime dell'11 settembre di chiamare in
giudizio la ditta per inadempienza o negligenza, magari anche solo per chiederle di risarcire i danni.
Nonostante questo, alla Corte federale di New York, distretto Sud, pende una querela collettiva contro
vari imputati, fra cui la ICTS.
Il «decesso» di Ezra Harel è, come si capisce, una protezione aggiuntiva.
Siamo sicuri che l'amico è vivo e vegeto (ci fa piacere per lui), solo ha dovuto cambiare identità e
passaporto.
Non è difficile, per il Mossad.
Così il defunto Ezra Harel non deve spiegare come mai, ad esempio, non si sono mai visti i video
registrati che mostravano tutti i passeggeri imbarcati sui fatali aerei dell'11 settembre.
Nemmeno uno.
Quello che viene continuamente mostrato è il video che mostra un paio di «terroristi suicidi» (uno dei due
è Mohammed Atta) che passa al check-point del Portland Maine International airoport, giusto in tempo
per saltare sulla coincidenza che lo porterà al Boston Logan, da cui - ci assicura la versione ufficiale partiranno per il folle volo.
Ma come mai c'è il video del Portland Maine, e non quello del Boston Logan?
Si è visto anche un altro video, diramato ai media da una ditta di avvocati (la Motley Rice LLC del South
Carolina), che mostrava due giovani arabi al Boston Logan; ma poi è stato ritirato.
Due cose lo rendevano un evidente falso.
Il video di sorveglianza mancava dell'ora e della data sovrimpressa (anche quello del Maine Portland ha
questa strana lacuna); e la telecamera che ha ripreso dispone di una mobilità stupefacente per una Tv di
sorveglianza: zooma sui due arabi, poi li segue col suo sguardo elettronico.
Come fosse manovrata da un vero regista, intenzionato a concentrare la nostra attenzione su quei due.
Inutile ricordare che dei 19 terroristi arabi subito denunciati dall'FBI come autori del
mega-attentato, nove sono risultati vivi e ignari: piloti di linee aeere arabe o maghrebine, studenti che
avevano denunciato il furto o lo smarrimento del passaporto, e così via.
Alla fine l'FBI ha ammesso che «nessuna» delle 19 identità è sicura.
Anche se i grandi media continuano a parlarci di Mohamed Atta & Co.
Aggiungiamo un altro particolare a memoria: anche la scuola di volo di Venice, Florida, dove Atta e i suoi
hanno imparato a pilotare (male i Cessa, non i Boeing 707), era gestita da due «olandesi». Veri olandesi,
stavolta, e coinvolti in strani incidenti di volo dopo l'11 settembre.
Insomma, questo è il background professionale della ditta a cui è stata affidata la sicurezza dei due
aeroporti di Milano, e probabilmente anche di Roma Fiumicino.
E' la ditta israeliana che ci scheda ogni volta che prendiamo un aereo.
E che deciderà, quando verrà il giorno, se un aereo italiano carico di passeggeri dovrà cadere, sequestrato
e lanciato contro qualche torre da terroristi islamici.
Siamo in mano loro, del Mossad e dei suoi assassini già coinvolti nell'11 settembre.
E a metterci nelle loro mani, è il nostro governo.
Se accadrà la tragedia, ricordiamocelo.
Maurizio Blondet
Note
1) Stephen M. St.John, «911 Dutch threat?», rense.com, 15 novembre 2005.
2) ICTS International NV Officials Being Investigated 2003 May 30 5:22 PM
ICTS International NV reported that on May 25, 2003, Mr. Ezra Harel, the Chairman of ICTS
International N.V. was detained and subsequently released on bail in Israel by the investigative
authorities of the Israeli Securities Authority in connection with a criminal investigation under Israeli law
involving an unrelated company in which Mr. Harel was a former director and controlling shareholder. Mr.
Menachem Atzmon, a director of ICTS International N.V. was also detained and subsequently released on
bail in the same matter. Mr. Atzmon may be deemed a former controlling shareholder of the unrelated
company. The substance of the Israeli Securities Authority's questioning of Mr. Harel and Mr. Atzmon is
not known, since a gag order is in effect in connection with the investigation.
Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved.
back