Notiziario del 15/12/2012
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Notiziario del 15/12/2012
DICEMBRE 2012 PROGETTO IL MESTIERE DI CRESCERE Aumentano gli investimenti nel settore minerario IL PAESE GENERA RICCHEZZA MA NON CRESCE LA SOCIETÀ Carissimi sostenitori, nel 2012 il PIL in Perù crescerà intorno al 6%, un record mondiale in un anno di crisi economica generalizzata. Sarà così il tredicesimo anno che si chiude con un incremento, nell’intero periodo, del 64%. Il tasso di povertà dal 54.8% del 2001 è passato al 27.8% del 2011, vedendo dimezzata perciò la popolazione in questa condizione. Si tratta di una crescita che non si potrebbe spiegare se non per il contributo fondamentale del settore minerario e degli idrocarburi. La presenza di grandi risorse naturali non rinnovabili, gli alti prezzi dei minerali sui mercati internazionali, il quadro normativo favorevole all’investimento di capitali esteri, l’impegno dei governi a garantire anche con la forza l’ordine pubblico, una politica monetaria ed economica aperta all’entrata e uscita di capitali: sono solo alcuni degli elementi che hanno favorito il settore minerario. Tuttavia, questo boom economico è accompagnato da una crescente crisi sociale, a volte silenziosa, a volte violentissima. Secondo l’Unità di conflitti sociali della Defensoria del Pueblo esistono al momento 233 conflitti a livello nazionale, di questi, ben 149 (il 64%) corrispondono a conflitti socioambientali, provocati cioè da proteste della popolazione contro le imprese minerarie, per l’accesso a risorse naturali (fonti d’acqua), inquinamento o diritto alla terra (proprietà). Al secondo posto si collocano, con 20 casi (8.6%), le proteste o dispute con autorità municipali. Recentemente, in occasione della visita di un famoso economista cinese, è stato messo in discus- sione da parte dell’establishment il modello economico estrattivista: di questo passo, senza una vero investimento in persone, tecnologia, produzione con valore aggiunto, si corre il rischio, se si blocca la tendenza positiva delle materie prime, di precipitare di nuovo nell’inferno. Un modello che produce ricchezza ma che non genera una Società. In questo scenario, i nostri progetti con i migranti, con i bambini lavoratori, con le donne produttrici organizzate, con le comunità contadine, vogliono essere un piccolo ma fermo segnale di cambiamento, entrando nella vita delle persone, che vivono sulla loro pelle questa contraddizione. Un cambiamento che passa attraverso forme di aggregazione e protagonismo, che vogliono diventare spazi di interlocuzione con le autorità, per far sentire la propria voce e dare delle soluzioni ai problemi vissuti. Mario Mancini ProgettoMondo Mlal Perù Invece di una giornata contro il lavoro minorile, la rete di associazioni ha ottenuto la celebrazione dei diritti UN CODICE DELL’INFANZIA A MISURA DI BAMBINO E BAMBINA Nella seconda parte dell’anno il nostro impegno si è concentrato soprattutto sul lavoro con enti pubblici e articolazione tra organizzazioni di bambini e adolescenti, con l’organizzazione di incontri locali e forum di dibattito sulle principali problematiche dell’infanzia nei tre Paesi coinvolti dal Progetto. Va sottolineato il lavoro fatto con i nostri partner Manthoc e Unatsbo riguardo le proposte legislative per i Codici dell’infanzia di Perù e Bolivia. Tra le iniziative più importanti in Bolivia, ricordiamo l’incontro tra il movimento boliviano di Bambini ed Adolescenti Lavoratori (Unatsbo) e il Ministro del Lavoro. Risultato importante ottenuto grazie alla visibilità data dai mezzi di comunicazione al nostro forum pubblico “Construyendo una agenda conjunta para el cumplimiento y el ejercicio de los Derechos de la Niñez y Adolescencia” nel quale erano state esposte le principali problematiche che i bambini affrontano quotidianamente nell’ambito della salute, educazione e giustizia. Così, il Ministro del Lavoro si è impegnato a organizzare con la delegazione L A dell’Unatsbo degli incontri periodici per elaborare un programma che elimini del tutto lo sfruttamento dei minori lavoratori in Bolivia. Significativa è stata la presenza di soggetti chiave nel processo di negoziazione politica, come i rappresentanti del Ministero di Giustizia, Ministero dell’Educazione, Defensor del Pueblo, Municipio di La Paz, Unión Europea, Unicef, che in quest’occasione pubblica si sono impegnati a intraprendere un T E S T I M O N I A N Z A Giulia, Casco Bianco nel Progetto racconta il suo pranzo tra i bimbetti lavoratori NELLA MENSA DELLA SCUOLA DI CAJAMARCA La mia presenza a Cajamarca è l’occasione per visitare la scuola sostenuta dal Progetto, frequentata da bambini lavoratori e da altri alunni che, per diversi motivi, non sono stati accettati nelle altre. Dato che siamo quasi ad ora di pranzo mi accompagnano nel comedor (la mensa), dove gli studenti mangiano al simbolico costo di 50 centesimi di soles. A cucinare sono le mamme degli studenti che, a gruppi di tre, si danno i turni per preparare i pranzi e sistemare la cucina. Cucinano pollo con riso e verdure, mentre una di loro separa i chicchi di grano da inviare al mulino per farne farina e poi pane. I ragazzi hanno creato un comitato “per il comedor” che si riunisce ogni venerdì per stilare il menu della settimana e variare la dieta il più possibile. Adesso sono pronti i piatti e, dopo aver passato il “controllo” di un maestro che verifica che tutti si siano lavati le mani, arrivano gli alunni divisi per classi, prima i più piccoli poi, mano a mano, gli altri. Tenendosi la cartella sulle spalle, mangiano velocemente: c’è già chi corre qua e là ma molti chiedono il bis. Una bambina, tutta orgogliosa, mi mostra la lattuga nell’orto della scuola e i cuy (porcellino d’india) che allevano sempre nel cortile della scuola. Infine i bambini si mettono in fila per lavare i piatti e le posate che hanno usato. Sono pronti per tornare a casa, qualcuno si ferma per l’allenamento di calcio, è il turno della squadra maschile, domani toccherà a quella femminile. Saluto tutti perché devo andare a prendere il bus per tornare a Lima. Un gruppo di bambini mi accompagna, aspetta con me l’arrivo di un mototaxi e mi saluta gridando “adios” per poi correre a casa. Giulia Valania Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Perù lavoro coordinato con le varie organizzazioni attive a livello nazionale. Altra iniziativa di rilievo è stata la promozione di un corso di formazione per comunicatori sociali sul tema dei diritti dell’infanzia, organizzato con l’Universidad Mayor de San Andres di La Paz. Obiettivi principali del corso erano realizzare iniziative che contribuiscano ad affermare una cultura di riconoscimento, promozione e rispetto dei diritti dei bambini e adolescenti e, allo stesso tempo, l’esercizio del loro protagonismo. Infine, uno dei risultati più importanti raggiunti in Bolivia è stato il blocco di una proposta di legge che indicava nel 12 giugno la giornata nazionale contro il lavoro infantile. Mentre, grazie all’alleanza tra delegati dell’UNASTBO e vari esponenti del mondo politico, tra i quali il Presidente del Senato, si è riusciti a trasformare la proposta, che di fatto pregiudicava gli interessi e i diritti dei bambini lavoratori, in una proposta che fa del 9 dicembre la Giornata nazionale per la difesa dei diritti dei bambini e adolescenti lavoratori in Bolivia. Per quanto riguarda la Colombia, la scarsa presenza di organizzazioni che lavorano a favore dell’infanzia con un approccio che favorisce la reale partecipazione dei bambini e adolescenti crea sicuramente degli ostacoli al consolidamento di una solida rete di associazioni che possa avere peso politico con lo Stato sui temi delle politiche pubbliche e materia d’infanzia. D’altro canto, nonostante la chiusura dello Stato e degli enti locali al dialogo con la società civile, la partecipazione nel CODIA di Bogotà (Comitè Operativo Distrital de Infancia y Adolescencia) da parte dello staff del progetto e dei delegati delle due istituzioni colombiane Fundacion del Pequeno Trabajador e Fundacion Creciendos Unidos ha dato comunque dei risultati. Primo tra tutti, l’introduzione di meccanismi di partecipazione reale dei minori in spazi che solitamente sono presidiati da soli adulti. Grazie alla partecipazione al CODIA è stato possibile dialogare con funzionari pubblici perché possano prendere in considerazione le proposte dei delegati in tematiche legate soprattutto all’educazione. Inoltre nella città di frontiera Cucuta è stato possibile promuovere il forum pubblico “Cittadinanza e partecipazione dell’infanzia e adolescenza”, realizzato nell’Universidad Francisco Paula de Santander, con l’obiettivo di sensibilizzare il mondo accademico, la società civile e le autorità del governo locale sul ruolo dei minori nell’elaborazione di politiche pubbliche a favore dell’infanzia. In Perù, oltre all’organizzazione di vari incontri regionali, utili per rinsaldare le articolazioni tra le varie organizzazioni di bambini e adolescenti, le attività si sono concentrate soprattutto nella promozione di attività di lobby politica per bloccare la proposta di alcuni parlamentari peruviani a favore di un nuovo Codice dell’infanzia che di fatto, prevedendo sempre l’autorizzazione dei genitori, pregiudica il riconoscimento di quattro diritti fondamentali: la libertà di opinione da parte dei bambini e adolescenti (legata all’autorizzazione dei genitori e consentita solo negli ambiti familiari e scolastici); il diritto all’accesso a informazioni e servizi riguardanti salute sessuale e riproduttiva; il diritto alla riunione e associazione; il mancato riferimento alle bambine, discriminante dal punto di vista del genere. Nelle tre città del Progetto (Lima, Cajamarca e Ayacucho) sono perciò stati organizzati forum e attività in collaborazione con la Defensoria del Pueblo e di numerose organizzazioni e Ong, che hanno richiamato l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Al momento la negoziazione con il governo è aperta in attesa di modifiche all’attuale proposta di Codice. Per tenersi ulteriormente informati: www.eltrabajodecrecer.org, pagine facebook e youtube. Marco De Gaetano coordinatore Il Mestiere di Crescere ProgettoMondo Mlal Perù Uno studente racconta l’esperienza al Festival del Diritto Negli ultimi giorni di settembre si è svolta a Piacenza la 5° edizione del Festival del diritto. Abbiamo così potuto partecipare a un dibattito sul lavoro minorile con Giampietro Schibotto (responsabile di ITALIANATs per l’America Latina e docente del gruppo di Ricerca su Infanzia e Lavoro dell’Università dell’Externado di Bogotà) e Ivana Borsotto (vicepresidente dell’Ong ProgettoMondo Mlal). Prima degli interventi è stato proiettato un video sulla vita dei ragazzi lavoratori in Perù che mi ha colpito particolarmente perché, molti ragazzi intervistati, pur rivelando di avere tutti all’incirca la mia età, sembravano molto più adulti e responsabili. Quindi ha preso parola Ivana che ha spiegato come l’Italia, anche con ProgettoMondo Mlal, stia facendo un grande lavoro per aiutare i ragazzi dell’America Latina. Dalla situazione che ci ha descritto ho capito perché questi ragazzi sembravano così adulti: con i loro piccoli lavori aiutano i genitori e si pagano gli studi. Il professor Schibotto, sottolineando che questi ragazzi grazie al loro lavoro non si sentono sfruttati ma parte della società, ha spiegato che ciò che vogliono è lottare per migliorare il loro lavoro, valorizzarlo e dargli più dignità, non rinunciarci o rifiutarlo. Esiste uno schema binario dal quale è difficile liberarsi secondo cui la società occidentale pensa che un adolescente lavoratore non possa che essere infelice B R E V I primo piano LAVORO E DIGNITÀ DEI BAMBINI LAVORATORI e oppresso, mentre i suoi coetanei sono felici soltanto perché non lavorano. E che quindi i bambini del sud del mondo dovrebbero diventare come noi. Secondo Schibotto, però, questo non è vero perché, il ragionamento è frutto dell’idea che tutto ciò è diverso da quanto facciamo noi è sbagliato. Si tratta invece di un modo alternativo di interpretare le cose e la diversità dovrebbe piuttosto diventare un’opportunità per noi occidentali di rivedere le nostre idee. La conclusione dei relatori è stata che, se e quando il lavoro minorile è frutto dello sfruttamento o del sopruso va denunciato e combattuto, altrimenti va aiutato e valorizzato. Sullo schermo è apparsa poi, in collegamento via skype da Lima, una collaboratrice del progetto “Il mestiere di crescere”, Olga Rivera Roman, che ha raccontato la sua esperienza al fianco di alcuni ragazzi che si sono avvicinati al Progetto. E proprio grazie alla maturità di questi ragazzi è possibile coinvolgerli nel dibattito e perciò di dare voce alle loro esigenze ed aspettative. La conferenza è stata molto interessante soprattutto perché trattava l’esperienza di ragazzi a me coetanei, e quindi con problemi e bisogni molto simili. Andrea Perotti Istituto comprensivo di Cadeo e Pontenure • IL MESTIERE DI CRESCERE NEL MONDO ACCADEMICO. A settembre 2012 il progetto Il Mestiere di Crescere è entrato a far parte della neonata REMDI, una rete di studenti di Master e Diplomati interessata al mondo dell’infanzia: l’apporto che sulle tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza può dare il mondo accademico, sotto gli aspetti sociale, psicologico, sanitario e giuridico, è notevole. Come primo evento, organizzato dalla Rete, anche grazie al supporto del Progetto, l’incontro del 13 novembre scorso nel Colegio de Abogados di Lima che proponeva uno scambio, arricchito dalle riflessioni di docenti universitari e dei membri di istituzioni pubbliche, sulle debolezze della proposta del Dictamen del Codice dell’Infanzia e Adolescenza. • LOTTERIE, SPORT E SOLIDARIETÀ. Continua l’impegno di ProgettoMondo Mlal e A.C. ChievoVerona per la raccolta fondi a favore del progetto Chievo-Perù. Il contributo maggiore arriva dalle squadre affiliate che stanno partecipando numerose agli eventi dedicati a Chievo-Perù. Un ringraziamento particolare va alla ASD Cortenuovese, all’A.S Sondalo, al Terracina Calcio e all’ASD Valentino Mazzola che stanno organizzando iniziative indipendenti di raccolta fondi. Durante il periodo natalizio prenderà il via anche una lotteria solidale con bellissimi premi messi a disposizione dal ChievoVerona. viale Palladio, 16 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail [email protected] www.progettomondomlal.org Versamenti Intestati a ProgettoMondo Mlal Onlus c/c postale 12808374 c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 42 X 05018 12101 000000513250), causale “Progetto Il Mestiere di Crescere”