L`importanza scheda incontro

Transcript

L`importanza scheda incontro
BIBLIOTECA A TEATRO
INCONTRO DI PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO:
martedì 16 dicembre, ore 20.30 in BIBLIOTECA
TEATRO DONIZETTI BERGAMO
dal 13 al 18 gennaio 2015
L’importanza di chiamarsi Ernesto
Uno spettacolo che attraversa indenne il tempo che passa.
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
di Oscar
Wilde
regia di Geppy Gleijeses
con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Lucia Poli
produzione Teatro Quirino “Vittorio Gassman” e Teatro Stabile di Calabria
Durata: 2 ore ( compreso l’intervallo)
La più bella commedia di tutti i tempi, capolavoro di Oscar Wilde,
arriva a Bergamo nel nuovo allestimento che ha conquistato il
pubblico di tutta Italia. La regia di Gleijeses, fedele all’originale per
gusto, ambientazione e carattere, riesce a conservarne intatta l’ironia
assicurando ritmo e piacere alla rappresentazione e restituisce ai
personaggi la fulgida caratura pensata da Wilde, trovando un giusto
equilibrio tra arguzie letterarie e ritmo narrativo.
L’importanza di chiamarsi Ernesto era stata già messa in scena nella
stagione 2000/2001, con enorme successo, dal Teatro Stabile di
Calabria. A più di dieci anni da quello strepitoso successo, Geppy
Gleijeses con Lucia Poli e con l’inserimento di Marianella Bargilli, lo
ripresenta in un nuovo allestimento. È una versione molto diversa, non
soltanto per gli interpreti che sono cambiati ma proprio per un
differente criterio di teatralità: le risate e il divertimento rimangono
costanti, ma rimane sempre ben presente il pensiero che questo testo
sia l’ultimo scritto da Oscar Wilde e che rappresenti quindi una sorta
di ‘sipario della vita’. In scena c’è una specie di bosco, anche
abbastanza minaccioso e anche l’immagine di San Sebastiano trafitto,
dipinto da Guido Reni e presente nello spettacolo, è un simbolo molto
forte e richiama questa sofferenza sotterranea. Comunque i personaggi
fumano il narghilè e bevono assenzio, sono giovani: l’atmosfera
generale è certamente divertita.
È stato molto bello ritornare a mettere in scena questo testo – dichiara
Gleijeses -. Quello di anni fa era diretto da un grande artista come
Mario Missiroli, è stato anche un bel confronto per me.