Allegato A SCHEDA PROGETTO Indicazione della rete di istituzioni

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Allegato A SCHEDA PROGETTO Indicazione della rete di istituzioni
Allegato A
SCHEDA PROGETTO
Indicazione della rete di istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado proponenti e delle istituzioni scolastiche partecipanti:
Scuola capofila:
1. POLO I.S.I.S. "CARDUCCI - VOLTA - PACINOTTI"
Via della Pace, 27/29 - 57025 Piombino (LI) - Tel. 0565 225376 - Fax 0565 225240
E-mail: [email protected] - PEC: [email protected]
Scuole secondarie di
secondo grado
proponenti:
2. Istituto Statale d'Istruzione Superiore Follonica con sede in Follonica (GR) via De Gasperi 8
3. I.S.I.S. “B. Lotti” con sede in Massa Marittima (GR) Via della Manganella 5
4. I.S.I.S. “Raffaello Foresi” con sede in Portoferraio (LI) Via Concia di Terra
5. I.S.I.S. “G. da Verrazzano” con sede in Porto Santo Stefano (GR) Via Panoramica 81
6. I.S.I.S. “Einaudi – Ceccherelli” di Piombino (LI) Via Michelangelo 16/B
7. Liceo Linguistico ed Artistico “Leon Battista Alberti” con sede in Piombino (LI) Via S. Pertini 25
Altre scuole coinvolte Scuola Secondaria di 1° grado “Andrea Guardi” con sede in Piombino (LI) Via Torino 21
nella rete:
Centro Provinciale Istruzione Adulti di Livorno con sede in Piombino (LI) Via Fucini 25
Istituto Comprensivo “G. Marconi” con sede in Venturina Terme (LI) Via della Fiera 6/n
Istituto Comprensivo “P. Mascagni” con sede in San Vincenzo (LI) Via Tito Speri 1
Polo Tecnico Professionale Polo Formativo Meccanico Costa Toscana PFMCT “Meccanica.mente”
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Partner coinvolti
Partner pubblici e Denominazione
privati coinvolti
Indicare se trattasi di
partner già presente
nella
precedente
fase o nuovo
Comune di Piombino (LI)
Partner già presente
Comune di San Vincenzo (LI)
Partner già presente
Comune di Campiglia M.ma (LI)
Partner già presente
Comune di Follonica (GR)
Partner già presente
Comune di Massa Marittima (GR)
Partner già presente
Università di Pisa - Dipartimento di Informatica
Partner già presente
Camera di Commercio
Agricoltura di Livorno
Provincia di Livorno
Partner già presente
Industria
Se nuovo partner, indicarne motivazione rispetto
alle finalità del progetto e alla realizzazione dello
stesso
(articolo 4, comma 2, lett. a), max 5 punti)
Artigianato Partner già presente
Autorità portuale Piombino-Elba (LI)
Partner già presente
Casa Circondariale Massa Marittima (GR)
Partner già presente
Centro per l'impiego Provincia di Livorno
Partner già presente
Parchi Val di Cornia S.p.A.
Partner già presente
Istituto di Biologia ed Ecologia Marina di Piombino Partner già presente
(LI)
AFERPI – ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO S.p.A Partner già presente
– Piombino (LI)
DUE EMME S.p.A. – Piombino (LI)
Partner già presente
Sivi Ponteggi S.r.l. - Venturina Terme (LI)
Partner già presente
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Impresa Insieme S.r.l. – S. Donato Milanese (MI)
Partner già presente
S.e.f.i. S.r.l. - Venturina Terme (LI)
Partner già presente
Cave di Campiglia S.p.a. - Campiglia M.ma (LI)
Partner già presente
Calidario S.r.l. - Venturina Terme (LI)
Partner già presente
Bertocci Montaggi S.r.l. – Piombino (LI)
Partner già presente
Unicoop Tirreno – Vignale Riotorto (LI)
Partner già presente
Lions Club Piombino (LI)
Partner già presente
Ass. Guide Costa Etrusca (Oasi WWF) - Piombino
Partner già presente
Associazione dei Comuni Toscani (ACT)
Partner già presente
Ordine degli Architetti PPC di Livorno
Partner già presente
Associazione Stati Generali dell'Innovazione (Roma)
Partner già presente
CNA Servizi – Livorno
Partner già presente
CNA Livorno
Partner già presente
Istituto di Ricerca sulla Formazione-Intervento Partner già presente
(Roma)
Circolo culturale ClubLab 64 – Piombino (LI)
Partner già presente
Associazione Giovanile Alveare – Piombino (LI)
Partner già presente
1 Circolo Didattico “D. Alighieri” – Piombino (LI)
Partner nuovo/Rete
EELL-Scuole
Direzione Didattica Statale 2 - Circolo Piombino –– Partner nuovo/Rete
Piombino (LI)
EELL-Scuole
Ciò consente l’integrazione verticale con le scuole del primo
ciclo e il rapporto tra il Laboratorio ColLABORAndo e gli
Atelier creativi
Ciò consente l’integrazione verticale con le scuole del primo
ciclo e il rapporto tra il Laboratorio ColLABORAndo e gli
Atelier creativi
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CIME S.r.l. - Piombino (LI)
Soc. Agr. Pian delle More S.r.l – Sassetta (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
Partner nuovo/Sponsor
Imprese Nuove Turistiche. Essa va a far parte della Rete
Camping Village Pappasole - Piombino (LI) Fraz. Partner nuovo/Sponsor
Vignale Riotorto
Soc. Coop. Fuori Schema – Piombino (LI) Fraz. Partner nuovo/Sponsor
Vignale Riotorto
ArcelorMittal Piombino Spa – Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Cadelago & C. Sas - Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Studio Associato Ottanelli e Manetti architettura ed Partner nuovo/sponsor
urbanistica - Piombino (LI)
e cofinanziatore
Architetto Elena Bianchi – Piombino (LI)
Partner nuovo
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di
una SMARTLAV dell’Industria.
L’azienda è anche un membro del comitato promotore della
Smart Land
delle imprese turistiche che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET del Turismo e può in prospettiva partecipare alla
strutturazione di una SMARTLAV
Imprese Nuove Turistiche. Essa va a far parte della Rete
delle imprese turistiche che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET del Turismo e può in prospettiva partecipare alla
strutturazione di una SMARTLAV del Turismo
Imprese Nuove Turistiche. Essa va a far parte della Rete
delle imprese turistiche che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET del Turismo e può in prospettiva partecipare alla
strutturazione di una SMARTLAV del Turismo
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Imprese Nuove Servizi. Esso va ad unirsi alla SIELazio,
all’Ordine degli architetti e alle altre organizzazioni che
cureranno la strutturazione architettonica ed ergonomica
del Laboratorio e agli Atelier. L’azienda è anche un membro
del comitato promotore della Smart Land. Lo Studio ha
prodotto un progetto architettonico per la ristrutturazione
del laboratorio centrale (SMARTLAB) riportato in allegato.
Imprese Nuove Servizi. Esso va ad unirsi alla SIELazio,
all’Ordine degli architetti e alle altre organizzazioni che
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Horus S.r.l – Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Piombino Logistics S.p.A. – Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Tuscany for me Snc – S. Vincenzo (LI)
Partner nuovo/Sponsor
GSI Lucchini S.p.A. - Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Dalmine S.p.A. - Piombino (LI)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Nuova Solmine S.p.A. – Follonica (GR)
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
Valdicornia Smart Land Comitato Promotore
Partner nuovo/Sponsor
Comune di Campo nell’Elba (LI)
Partner nuovo/Rete
EELL-Scuole
cureranno la strutturazione architettonica ed ergonomica
del Laboratorio e agli Atelier. Ella fa parte del gruppo dei
giovani formati all’uso della formazione intervento che ha
poi costituito Alveare
Imprese Nuove Servizi. La sua partecipazione
consente l’utilizzazione della ricerca sull’analisi dei
fabbisogni del settore industriale e turistico che si
affaccia sull’area portuale e che si interfaccia con lo
SMARTSET del turismo e industriale.
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Imprese Nuove Turistiche. Essa va a far parte della Rete
delle imprese turistiche che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET del Turismo e può in prospettiva partecipare alla
strutturazione di una SMARTLAV del Turismo
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Imprese Nuove Industriali. Essa va a far parte della Rete
delle imprese industriali che va a costituire l’interfaccia della
SMARTSET dell’Industria e può in prospettiva partecipare
alla strutturazione di una SMARTLAV dell’Industria
Associazione. Ciò consente di coniugare la Rete dei
Laboratori SMART con l’iniziativa di promozione delle
politiche SMART sul territorio e la creazione
dell’Associazione SMARTLAND che unisce gli enti locali con
le Imprese e le Scuole
Comuni nuovi: Ciò consente di perimetrare adeguatamente
il territorio circoscritto dalla Rete di Scuole partecipanti e di
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assicurare il supporto degli enti locali nella riqualificazione
delle strutture scolastiche e nel coinvolgimento dei cittadini
Comune di Portoferraio (LI)
Partner nuovo/Rete
EELL-Scuole
Comuni
Comune di Scarlino (GR)
Partner nuovo/Rete
EELL-Scuole
Comuni
Confcommercio Provincia di Livorno
Partner nuovo/Sponsor
Associazioni nuove Ciò consente di rilevare i trend di
occupabilità potenziale, i fabbisogni formativi per
l’occupabilità e per ottenere un sostegno per realizzare gli
SMARTLAV di settore da interfacciare con gli SMARTSET
CGIL Livorno
Partner nuovo/Sponsor
Confesercenti Provincia Livorno
Partner nuovo/Sponsor
Associazioni nuove Ciò consente di valutare assieme le
condizioni di inoccupazione e le traiettorie occupazionali in
base al quale orientare maggiormente il lavoro didattico nei
laboratori di SMARTSET e nella propulsione da chiedere al
Laboratorio centrale SMARTLAB.
Associazioni nuove Ciò consente di rilevare i trend di
occupabilità potenziale, i fabbisogni formativi per
l’occupabilità e per ottenere un sostegno per realizzare gli
SMARTLAV di settore da interfacciare con gli SMARTSET
Coldiretti Livorno
Partner nuovo/Sponsor
Confindustria Livorno
Partner nuovo/sponsor
e cofinanziatore
nuovi: Ciò consente di perimetrare
adeguatamente il territorio circoscritto dalla Rete di Scuole
partecipanti e di assicurare il supporto degli enti locali nella
riqualificazione delle strutture scolastiche e nel
coinvolgimento dei cittadini
nuovi:
Ciò
consente
di
perimetrare
adeguatamente il territorio circoscritto dalla Rete di Scuole
partecipanti e di assicurare il supporto degli enti locali nella
riqualificazione delle strutture scolastiche e nel
coinvolgimento dei cittadini
Associazioni nuove. Ciò consente di rilevare i trend di
occupabilità potenziale, i fabbisogni formativi per
l’occupabilità e per ottenere un sostegno per realizzare gli
SMARTLAV di settore da interfacciare con gli SMARTSET
Associazioni nuove. Ciò consente di rilevare i fabbisogni
formativi per l’occupabilità e per ottenere un sostegno per
realizzare gli SMARTLAV di settore da interfacciare con gli
SMARTSET
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Associazione SIE – Società Italiana di Ergonomia Partner nuovo/Sponsor
(Sezione Lazio)
Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Partner nuovo/Sponsor
Associazioni nuove. Ciò consente di disporre di un partner
che possa consigliare la composizione più opportuna degli
spazi e l’acquisto degli arredi didattici più adeguati, ma
anche partecipare alla ricerca conseguente al loro uso come
campo di studio ergonomico a livello nazionale
La sua partecipazione consente di raccordare il territorio
delle isole intorno alla rete dei laboratori e attivare le
iniziative di coinvolgimento sia dei comuni che degli altri
attori locali per il sostegno al Laboratorio dell’Occupabilità.
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Qualità del progetto (articolo 4, comma 2, lett. b), max 20 punti)
Obiettivi perseguiti:
L’obiettivo di fondo
Il progetto si pone l’obiettivo di costituire un Laboratorio dell’occupabilità che consenta ai giovani studenti della Rete di
scuole che partecipano all’iniziativa di sviluppare migliori competenze per collocarsi sul mercato del lavoro o per creare
nuove opportunità di lavoro, sia direttamente (start up) che indirettamente (stimolando innovazione nelle organizzazioni già
presenti). Esso ha anche l’obiettivo di recuperare i giovani NEET attirandoli in processi di professionalizzazione che utilizzano
tecnologie innovative, capaci di incrociare e far risvegliare progettualità e creatività sopite. Esso si propone, inoltre, di offrire
condizioni di stimolo per l’innovazione nelle organizzazioni del territorio che devono innovare processi e sistemi per
superare la crisi (800 persone finiscono, a breve, la Cassa Integrazione in essere e restano senza ammortizzatori sociali) e
adeguarsi alle traiettorie di sviluppo industriale connesse agli investimenti previsti.
Si conta di perseguire questi obiettivi raggruppando per settore alcuni laboratori già esistenti e costituendone uno specifico
per l’innovazione (SMARTLAB), al fine di creare una sorta di Polo Tecnologico SMART al servizio della formazione dei
giovani studenti e inoccupati ma anche al servizio della “COMUNITA’ TERRITORIALE”, che ha necessità di cambiare cultura,
struttura e assetto, perché ha deciso di perseguire una nuova strategia di sviluppo, così come la farfalla lascia dietro di sé,
sul terreno, il bozzolo che l’ha nutrita ma troppo pesante per librarsi nel cielo.
Il territorio, infatti, è un territorio in crisi per via della crisi della siderurgia. L’aspettativa è che vi siano investimenti per la
sostituzione dell’acciaieria, che si procederà alla costruzione di un nuovo stabilimento per l’inscatolamento dei prodotti
agroalimentari, che verrà ampliata la destinazione del porto per ospitare navi crociera, che vi sarà dunque un grande
sconvolgimento dell’area di Piombino sperando in una ricaduta occupazionale su tutto il territorio circostante.
L’obiettivo di questo progetto è, pertanto, quello di costituire un Laboratorio dell’occupabilità propulsore dell’innovazione
culturale, tecnologica e organizzativa nei settori propri della società locale e che sia, al tempo stesso, un luogo di formazione
per i giovani e i docenti, l’integratore di una rete di laboratori ad alta tecnologia e attrattore di know-how a livello nazionale
ed europeo. Un laboratorio che non prepara i giovani ad un’occupazione che non c’è ma che li prepara diversamente e li
induce a portare innovazione nella società, facendoli diventare stimolatori dell’innovazione tecnologica nelle organizzazioni
che vi sono (nella circolare del 24.03.2016 MIUR per l’invito alla Manifestazione "Maker Faire - The European Edition Rome
2016" si cita infatti: “le scuole quali protagoniste del cambiamento e quale "moltiplicatore di domanda di innovazione").
Un laboratorio che, per il ruolo che assume, diventa il Laboratorio della comunità e non solo della Scuola. Esso, pertanto,
non solo si innesta “in rete” con le organizzazioni in cui si è articolata la comunità, ma viene sposato dalla comunità e
sostenuto nell’esercizio del ruolo. Un laboratorio dove l’alternanza Scuola-Lavoro assume un valore aggiunto perché
arricchisce le due aree con cui i giovani entrano in contatto: la scuola ed il lavoro. Per questo motivo tutta la comunità locale
è stata chiamata a partecipare al progetto: lo si evince dal numero degli sponsor del progetto (i sostenitori) e dai partner
(quelli che avranno la responsabilità della realizzazione del disegno strategico), dagli Enti locali che garantiranno l’uso delle
strutture e il coinvolgimento dei cittadini. Un insieme sollecitato a sentirsi parte di una “comunità educante”, ma che
avverte tutta l’importanza di “educarsi” essa stessa per fronteggiare un futuro incerto e rimediare a qualche criticità e
8
disattenzione del passato.
Tutte le Scuole della Rete lavoreranno sui temi della cultura dell’innovazione, rispettando le distintività di indirizzo di
ciascuna di esse. Lavoreranno, inoltre, sugli strumenti tecnologici con cui potenziare i laboratori che ciascuna Scuola ha già,
senza però perdere di vista l’unicità e la distintività che intende assumere il Laboratorio ColLABORando. Il fine ultimo è
cambiare anche la didattica introducendo l’approccio laboratoriale per la nuova popolazione di giovani nati nell’epoca
digitale che conoscono gli oggetti, ma non i sistemi di cui sono composti ed i processi seguiti per realizzarli.
Ciò in ragione di due scelte di fondo: rispondere all’esigenza di superare una crisi industriale e occupazionale di un’area
vasta che origina anche da criticità culturali della comunità locale e rispettare con coerenza le linee programmatiche della
Buona scuola inscritte nella Legge 107 e nel piano nazionale della scuola digitale (PNSD).
Il progetto, per il processo che usa (metodologia della formazione-intervento), per il modello organizzativo cui si ispira
(l’Organizzazione Territoriale) e per la struttura che intende realizzare (il Laboratorio dell’innovazione), può essere da
esempio per tutte quelle realtà italiane ed europee che si trovano a fronteggiare situazioni di crisi e che si propongono di
farlo con la collaborazione delle scuole e di tutti i soggetti della propria comunità locale, uniti per superare i problemi di
maggior rilevanza e fare in modo che i giovani imparino a crearsi un lavoro con il supporto di un’intera comunità. La Scuola
con questo progetto vuole aprirsi al territorio, come la Legge 107 suggerisce, non solo per far entrare il nuovo al proprio
interno, ma soprattutto per trasferire innovazione fuori di essa, aiutando il territorio a fare quel salto in avanti in tutti quei
settori che fortunatamente sul territorio si possono sviluppare, apportando innovazione sia mentale che tecnologica. Un
presupposto per questa prospettiva è la costituzione del “Patto d’Acciaio” siglato tra tutti i sindaci delle aree siderurgiche
italiane e che ha come capofila Taranto.
Perseguendo questa scelta e facendo riferimento alla teoria organizzativa delle “reti” e alle esperienze relative allo sviluppo
delle SMART CITY, SMART LAND, SMART COMMUNITY si intende costruire il laboratorio ColLABORando a Piombino. Esso
verrà chiamato SMARTLAB e costituirà il Laboratorio dell’occupabilità per eccellenza .
Esso però costituirà anche il centro propulsore di una struttura di “rete” articolata su due livelli.
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-
i nodi di Rete, che aggregano i Laboratori di settore (turistico, industriale, culturale, artigianale, ambientale, marino,
ecc.) che si interfacciano con le imprese dello stesso settore e con le relative associazioni, che si chiameranno
SMARTSET. Essi si interfacciano con i Laboratori delle organizzazioni di settore che chiameremo SMARTLAV
i punti di Rete, costituiti dai laboratori di tutte le scuole della Rete, che si chiameranno SMARTPOINT.
Ciò consente di perseguire un ulteriore vantaggio, quello di unire “in rete” strutture scolastiche che, per la loro dislocazione
scolastica e per il livello di aggregazione, sotto dirigenze diverse, non hanno la possibilità di confrontarsi e crescere assieme
né di esprimere una formazione omologa per giovani che invece studiano per acquisire una medesima professionalità. Si
pensi agli istituti che preparano i giovani per il turismo e che sono presenti a Piombino, a Follonica e all’Isola d’Elba. Essi
fanno parte di Istituti superiori diversi e non hanno strutture e sistemi strutturati di confronto ma, rientrando in un
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Laboratorio SMARTSET del Turismo, possono integrare strumenti, cultura e didattica per poi confrontarsi con le imprese di
riferimento e con i laboratori di settore che essi hanno già a disposizione o che potranno costituire proprio grazie alla loro
pressione.
Ciò, inoltre, contribuisce a perseguire economie di scala negli acquisti e nella formazione perché consente di accumunare
interessi omologhi di più scuole nelle decisioni comuni. Si pensi agli arredi scolastici dei laboratorio, alla progettazione
partecipata per strutturare gli spazi laboratoriali e alla formazione degli insegnanti.
Anche le scuole del primo ciclo diventeranno punti della Rete, utilizzando l’opportunità del bando MIUR sugli “atelier
creativi”. Esse sono di estremo interesse strategico perché consentiranno di operare sui ragazzi più giovani (quelli
denominati “nativi digitali”) costruendo più facilmente una cultura e, soprattutto, COMPETENZE nuove (manualità,
creatività e digitale). I loro laboratori possono essere, inoltre, considerati luoghi di esercizio didattico per gli studenti delle
scuole superiori con la peer education.
La novità del progetto sta nel fatto che la somma di questi laboratori compone un Laboratorio unico, come se fosse un
Servizio associato o un’Impresa di servizi articolata in divisioni (gli SMARTSET), specializzazioni e funzioni (i sotto laboratori
dello SMARTLAB) che eroga formazione e consulenza per la comunità di giovani (Studenti e NEET) , ma anche per gli enti e le
imprese e perfino per tutti i cittadini dei territori interessati.
Questa soluzione organizzativa è praticabile e sostenibile per diversi motivi:
1. La costituzione ad Aprile del 2015 dell’ACT (Associazione dei Comuni Toscani) che comprende i maggiori Comuni
dell’area: Piombino, Campiglia Marittima e San Vincenzo, ma che si va allargando agli altri Comuni limitrofi e ha
sposato il modello dell’Organizzazione Territoriale (vedi protocollo su: www.associazionedeicomunitoscani.it)
2. La sottoscrizione a marzo del 2016 di un Protocollo d’intesa tra i Comuni dell’Associazione dei Comuni Toscani (ACT)
e la Rete delle Scuole del territorio che definisce non solo gli intenti comuni e i progetti strategici su cui lavorare, ma
definisce anche una struttura organizzativa per definire e realizzare progetti da portare avanti in modo sinergico.
3. La sottoscrizione di un Contratto di Rete a gennaio del 2016 da parte delle Imprese Turistiche del territorio che
consente di disporre di un interlocutore unico per le politiche di sviluppo turistico, di strutturazione dell’offerta e di
qualificazione professionale degli addetti
4. L’attivazione a marzo del 2015 di un comitato promotore per la costituzione di un’Associazione per lo sviluppo di un
vasto programma per la realizzazione di una SMART LAND che si concluderà il 14 di giugno.
Il disegno strategico messo a fuoco a luglio del 2014 (vedi storia raccontata dai giornali locali e pubblicata sul sito web
dell’Associazione ACT) è quindi diventato realtà .
La Rete di scuole e il Laboratorio dell’occupabilità, al centro, ne costituisce il fulcro fondamentale. Lo si vede dallo schema
sottostante
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SMARTSET (NODO TURISMO)
SMARTPOINT
Associazione dei Comuni
SMARTLAB
RETE IMPRESE
(ES.TURISTICHE)
RETE ENTI
LOCALI-SCUOLE
RETE DEI LAB
Il Laboratorio dell’occupabilità e ciò che gira intorno ad esso si interfaccia con la RETE DELL’INNOVAZIONE (accordo con
l’Università di Pisa e La Sapienza di Roma; i centri di Ricerca; la rete innovatori: Polo tecnologico di Navacchio , BIC Lazio sui
Fab Lab, Assessori dell’innovazione, Formez e Forum P.A, Link Campus University, la Società italiana di Ergonomia, l’Istituto
di Ricerca sulla Formazione Intervento, ecc.).
Un’operazione che, oltre a portare know-how sul territorio porti il territorio a confrontarsi con altre realtà che, per motivi
diversi, hanno dovuto o potuto sviluppare anticipatamente alcuni cambiamenti importanti che assicurino nuova
occupazione. Nella Fiera di Roma di ottobre c.a., la Call per la Scuola prevede che i giovani presentino progetti su: “3D
printing, 3D scanning, Arduino, Art, Artisans & New Craft, Biology, Cultural Heritage, Drones, Education, Energy &
Sustainability Fabrication, Fashion & Wearables, Food & Agriculture, Games, Hacks, Home Automation, Internet of Things,
Kids & Education, Music & Sound, Open Source, Recycling & Upcycling, Robotics, Science, Steam Punk, Wellness &
Healthcare”. Ciò è rappresentativo di un trend di innovazione e di nuova occupazione con cui fare necessariamente i conti
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La distintività della proposta sta nel fatto che la Rete lavorerà, dunque, sull’innovazione tecnologica nella didattica e farà di
essa la chiave per intervenire sulla “cultura della comunità” (cit. E.SCHEIN), così da aiutare l’intera comunità a pensare in
modo diverso e ad aiutare i giovani, e quelli un po’ più adulti, ad introdurre nel proprio lavoro e nelle organizzazioni dove
lavorano quel “quid tecnologico nuovo” che rende più adeguato il sistema in uso e quindi più capace di proteggere e
alimentare l’occupazione sul territorio.
La denominazione data al progetto “ColLABORAndo” è l’espressione di tale obiettivo strategico e giustifica il numero degli
sponsor che hanno manifestato interesse per l’iniziativa.
L’obiettivo è quello di realizzare un Laboratorio dell’occupabilità (SMARTLAB) che sviluppi assieme ad altre strutture di rete
una cultura nuova nei cittadini di quell’area vasta su cui si estende la Rete di scuole che partecipa all’iniziativa; una cultura
dell’innovazione; una cultura per pensare in modo diverso; una cultura che si serva della tecnologia e che crei nuova
tecnologia come esercizio della creatività individuale (il make) e collettiva; una cultura che si innesti sulle competenze
accumulate salvaguardando ciò che è utile ma anche abbandonando ciò che è solo zavorra del passato; una cultura che si
sviluppi nei giovani e che faccia dei giovani i portatori sani di un nuovo modo di pensare, di impegnarsi per immaginare e
costruire il futuro in cui trovare lavoro.
L’obiettivo è anche quello di fare del “processo” stesso di costruzione del Laboratorio ColLABORAndo un’occasione per la
rilettura critica della cultura preesistente, il bisogno condiviso del suo superamento e un’opportunità per ripensare al
rapporto tra “le stanze dell’edificio” in una logica di ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE al fine di garantire che esso sia in
grado di perseguire consapevolmente e responsabilmente una nuova strategia di sviluppo. Un processo che consenta di
attivare le parti della società nel trovare il modo con cui legare il “Laboratorio della Scuola” nella sua interezza con quello
che si può definire il “Laboratorio del mondo del lavoro” (anch’esso da portare ad unità) e predisporre le “passerelle” per
favorire gli scambi reciprocamente utili di cui si avvantaggeranno programmi importanti di comune interesse come quelli
dell’Orientamento e della Alternanza Scuola-lavoro, ma anche quelli che combattono i fenomeni critici di una società
educante, forse non del tutto efficace: dispersione scolastica, bullismo, delinquenza, disaffezione, sfiducia, e che minano e
deprezzano il “capitale sociale” di una comunità.
Le ricadute della realizzazione del laboratorio ColLABORando sono significative:
Occupabilità..
La spinta innovatrice dell’imprenditoria che ha deciso di investire sul territorio (CEVITAL) e di quella che dice di prevedere
l’uscita a breve dalla crisi (ArcelorMittal, Dalmine, ecc,) considerano importante disporre di giovani che siano in grado di
pensare in chiave “sistemica” e che abbiano dimestichezza con le nuove tecnologie.
Le imprese turistiche presenti sul territorio, alla stessa stregua, richiedono giovani che abbiano confidenza con quella
tecnologia WEB e SOCIAL che presidia i processi di promozione, vendita e gestione dell’offerta (accoglienza e servizi).
L’arrivo previsto della crocieristica nel porto di Piombino richiederà nuove professionalità: prima arrivavano navi che
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trasportavano carbone e minerale di ferro e, relativamente al turismo, traghetti che trasportano turisti per lo più con flussi
stagionali; con le navi crociera arriveranno turisti da tutto il mondo che vorranno visitare il territorio toscano. Vanno
pertanto, studiati i flussi, la viabilità, la gestione dei rifiuti e la logistica. Questo richiede tecniche SMART di gestione di BIG
DATA, sistemi di pianificazione e controllo ad alta tecnologia.
I produttori di generi alimentari e di prodotti agricoli richiedono sempre più sistemi di controllo dei processi produttivi e di
commercializzazione sul mercato internazionale. Il settore vinicolo ha in loco dei produttori di altissimo prestigio e le loro
cantine sono opere di architettura presenti sulle migliori riviste di settore (es. cantina PETRA WINE di Moretti a Suvereto).
Anch’essi hanno ragione di disporre di giovani in grado di saper gestire tecnologie d’avanguardia sia per la gestione dei
processi che per raggiungere la clientela in ogni parte del mondo. Basti vedere il successo di quest’anno del Vinitaly tenutosi
a Verona e la dichiarazione che ha fatto il Presidente della Repubblica.
Per i giovani che avranno a disposizione nel Laboratorio la tecnologia Wacom e FAB LAB sarà ‘occasione di esprimere tutta la
creatività e l’inventiva possibile per applicarla al “make”, riducendo drasticamente i tempi di realizzazione di prodotti
innovativi.
Il territorio, peraltro, possiede tradizioni di: costumi, cibi, riti, dialetto, oggettistica artigianale, che vale la pena di
recuperare come opportunità di lavoro per chi ha anche abilità manuali e capacità creative che non hanno trovato modo di
esprimersi adeguatamente nella scuola e che, con questa trasformazione, troveranno motivo di ritornarvi. Si pensi ai lavori
in terracotta che la Parchi Val di Cornia attiva nei laboratori estivi, riconducendo l’attività alla storia degli Etruschi che hanno
vissuto sul territorio.
Sul piano delle previsioni occupazionali si può dire che il vantaggio nell’attuazione del progetto lo si intravede su due fronti:
quello dei giovani che si inseriscono in un mercato nuovo e carico di opportunità (nella terza edizione di Roma del Maker
Fare sono stati presentati 452 progetti) e quello dei lavoratori delle imprese che, assorbendo l’innovazione, possono
migliorare la posizione della propria azienda e quindi la conservazione e l’incremento dell’occupazione.
Organizzazione del tempo-scuola
Il “Laboratorio dell’innovazione” accoglierà, in orari scolastici, le popolazioni studentesche delle diverse scuole per lo
scambio di conoscenze sulla strumentazione tecnologica di reciproco interesse e per il benchmarking continuo che sarà
comunque alimentato anche con la strumentazione telematica a disposizione.
Esso sarà aperto anche in orari diversi, il pomeriggio e la sera, per coinvolgere la popolazione giovanile che ha impegni
durante la giornata, ma anche per interessare la popolazione di ogni età coinvolta nel mutamento di cultura.
I laboratori SMARTSET e SMARTPOINT avranno un orario scolastico predefinito e in linea con le discipline degli istituti
scolastici ospitanti che se ne serviranno, riorientando la didattica funzionale; gli SMARTSET avranno un orario anche extrascolastico che sarà definito assieme a quelle imprese con le quali si concorderà un piano di utilizzo finalizzato ad attrarre e
coinvolgere i giovani del territorio oltre che gli studenti della scuola che vorranno approfondire tecniche e tecnologie di
settore.
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Riorganizzazione didattico-metodologica
La progettualità sarà uno dei modi per rinnovare la didattica e trasformare i soggetti che la usano. La metodologia che si
conta di utilizzare, tra le altre, sarà quella della formazione-intervento®, potenziata dall’uso degli strumenti Wacom.
Da diversi anni, le Scuole che l’hanno utilizzata hanno ottenuto premi e riconoscimenti a livello nazionale. Nel 2015 la
metodologia applicata ad una scuola Superiore di Fondi (LT) che ha lavorato con la Scuola Superiore di Piombino (Isis
Einaudi Ceccherelli) ha ottenuto da parte dell’Associazione dei formatori italiani (AIF) il riconoscimento per il miglior
progetto realizzato in Italia.
I giovani saranno aiutati ad apprendere “progettando” e i docenti saranno stimolati a diventare “consulenti del sapere” e
facilitatori dei rapporti con coloro che detengono i “saperi antichi” e chi è portatore di “nuovi saperi”, ospiti entrambi del
Laboratorio dell’innovazione a disposizione della scuole e della stessa Comunità che le racchiude.
Essa, in particolare, prepara a realizzare una progettualità concreta nella quale viene coinvolto il “task environment” (cit.
Thompson) del contesto di riferimento e prodotto un risultato vendibile sul mercato. In questo caso le attrezzature del
FABLAB non risultano fine a se stesse, ma diventano utili a rendere concreta la progettazione e a sviluppare
l’apprendimento di come sviluppare il business e quindi occupazione. Si seguirà, in questo caso, l’esempio del BIC di Roma
che coniuga l’attività interna del FABLAB con un’attività formativa di project management e di business creation o di
business game.
Innovazione curricolare
I progetti sulle tematiche trasversali, ma progressivamente anche sulle materie tradizionali, costituiranno la novità che si
conta di introdurre nel curricolo. La quantità di conoscenze trasmessa si dovrà confrontare con la quantità di conoscenze
maturate nel corso delle attività progettuali, in parte condotte nel Laboratorio dell’innovazione e in parte condotte nel
contesto reale, con il coinvolgimento degli interlocutori che lo animano e coniugano tradizione e innovazione.
In particolare, sarà attivato un processo durante il quale le materie didattiche tradizionali avranno nella tecnologia del
Laboratorio la modalità per sperimentare il modo con cui tradurre il contenuto in esercizi che si riproducono nelle
progettualità e, a partire dalla progettualità sperimentata nei laboratori, si ricaveranno i contenuti su cui attivare una
riflessività utile all’apprendimento (cit. Schon).
Apertura della scuola al territorio
Il laboratorio centrale SMARTLAB se gli altri della Rete, in particolare quelli che fanno parte della SMARSETT saranno aperti
con continuità perché devono essere considerati a disposizione degli studenti, ma anche della comunità. Esso infatti
fungerà da laboratorio di orientamento e formazione per gli studenti, i giovani inoccupati, per i docenti e per i tutor delle
imprese e degli enti locali. Ciò consente anche di considerare il laboratorio come un luogo entro cui effettuare con una certa
regolarità iniziative formative sulle nuove tecnologie a disposizione del Laboratorio, sia per sviluppare una cultura diffusa
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sull’innovazione all’interno della comunità e sia per acquisire degli introiti per coprire in parte i costi gestionali. I giovani che
vogliono sviluppare idee creative e frequentano il laboratorio utilizzando una tessera di entrata, così come avviene per la
maggior parte dei FABLAB o i laboratori per MAKERS esistenti.
Il personale delle scuole in Rete disporrà anche dell’ausilio della presenza e competenza dei giovani che l’ACT ha formato tra
giugno e luglio del 2015 e che, quindi, conoscono la metodologia della formazione-intervento e che hanno costituito
l’Associazione ALVEARE e possono costituire un valido ponte tra i giovani NEET del territorio, la Scuola e le imprese, ma
anche essere di supporto ai docenti che applicheranno la metodologia e i giovani studenti degli ultimi anni delle scuole
superiori che si candideranno ad essere una sorta di “istruttori” dei più giovani sull’uso delle tecnologie di cui sarà dotato il
Laboratorio.
I laboratori presenti nelle strutture scolastiche, gli SMARTPOINT saranno luoghi di professionalizzazione utilizzabili secondo i
programmi definiti, in funzione dell’utenza attivata nelle scuole e sul territorio.
A questi due tipi di laboratori si aggiungono i laboratori specialistici SMARTSET che verranno organizzati in quelle Scuole
Superiori del territorio dove si trovano competenze sedimentate nel tempo e un corpo docente attivo e proponente.
Essi si interconnettono con i laboratori delle imprese, gli SMARTLAV (Esempio: la cantina di Vignale Riotorto è gestita da un
gruppo di giovani e può costituire un’area di formazione non solo sul vino, ma anche sul modo con cui costruire
un’occupazione per i giovani di tipo imprenditoriale).
Anche il settore industriale è stato stimolato, in occasione del suo coinvolgimento come cofinanziatori del progetto, a
costituire dei laboratori ad alta tecnologia per il proprio personale e a pianificare un’attività formativa sulla gestione
dell’innovazione tecnologica per il management interno.
Tali realtà costituiranno strutture di interscambio e condizioni di sperimentazione per il confronto tra la scuola e il lavoro,
ma dal confronto si conta di incentivare anche un nuovo modo di concepire da parte del mondo del lavoro il patrimonio
costituito dalla Scuola, dei suoi laboratori e dei suoi “saperi” accumulati e, viceversa, di considerare i laboratori del mondo
del lavoro come un patrimonio utilizzabile per far crescere la cultura della comunità. Le strutture e i “saperi” saranno
pertanto stimolati ad offrirsi più agevolmente all’uso comune.
A queste strutture proprie del progetto ColLABORando si aggiungeranno poi gli “Atelier creativi” delle Scuole del primo ciclo
di istruzione che lavoreranno soprattutto sul pensiero creativo e sulla manipolazione fisica e visiva, sviluppando la sensibilità
al lavoro di gruppo, al progettare e al fare.
Inclusione
La realizzazione del progetto prevede la realizzazione di ambienti e dispositivi digitali per l'inclusione o l'integrazione degli
individui in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e con la normativa italiana
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(BES) e con il PAI (Piano annuale per l'inclusività) - direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 e circolare ministeriale n. 8 del
2013. È proprio per questo motivo che, alla prima sede individuata al terzo piano di un edificio prospicente l’area
industriale, si è preferito optare per una seconda sede che si sviluppa tutta su uno stesso piano (piano terra) con una facilità
di ingresso sicuramente maggiore perché non deve utilizzare né scale né ascensori ed è immediatamente raggiungibile dalla
strada attraverso un ampio cancello da cui si accede al giardino prospicente il capannone e poi, attraverso un ampio
corridoio, direttamente nei saloni di lavoro e studio. Particolari processi educativi personalizzati consentiranno di
rispondere ai BES e la stessa attività laboratoriale metterà in luce fabbisogni che i giovani stessi fanno fatica ad esprimere e
forse anche a riconoscersi.
Ergonomicità
Il progetto consente di progettare e realizzare nuovi ambienti didattici adeguati alle nuove attività che si conta di sviluppare
nel Laboratorio centrale, lo SMARTLAB, ma da esportare progressivamente negli altri Laboratori della Rete e negli Atelier
creativi facenti parte della Rete. Per “ambiente” si intende un sistema fatto di spazi, aree di lavoro e di studio, arredi e
attrezzature, banchi e sedie, strumenti collegati alla corrente e ad internet, illuminazione coerente ed efficace, colori e
odori, sicurezze e confort. Intendiamo anche pensare ad ambienti che consentano flessibilità sia nell’uso di ciò che
all’interno può essere utilizzato che nel considerare le diverse età e abilità o disabilità di coloro che ne fruiscono.
Alcune norme UNI regolano la scelta di alcuni di tali aspetti. La norma UNI EN 1729 fornisce indicazioni sui mobili: sedie e
tavoli, la UNI 4856 dà indicazioni sugli arredi destinati ai docenti, la UNI EN 14434 riguarda tutte le superfici verticali per la
scrittura, cioè le lavagne, la UNI 10840 elenca i criteri generali per l’illuminazione, la UNI EN 12464-1 indica l’illuminazione
dei posti di lavoro e dei posti di lavoro negli interni per garantire un comfort visivo, cioè la sensazione di benessere
percepita.
Non va poi dimenticato l’art. 15 del D.Lgs 81 del 2008 sul “ rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro.
Il progetto ha però l’ambizione di fare dell’esperienza laboratoriale un campo di studio e di sperimentazione per la nuova
ergonomia nella scuola, partendo da ciò che intendiamo per Ergonomia: “quella scienza che si occupa dello studio
dell’interazione tra gli esseri viventi e la tecnologia”. Pensiamo infatti che ciò che è stato normato e ciò che è stato prodotto
come ricerca sugli arredi didattici ( banchi e sedie), vedi: studio ultimo del CRISAF (Centro Studi interuniversitario sulla
Autonomia Funzionale, neurofisiologia e patologia delle posture, università di Firenze, Pisa e Siena) tiene conto di una
struttura didattica tradizionale basata sul “trasferimento” mentre vanno studiate configurazioni alternative che consentano
il lavoro di gruppo, il lavoro per progetto flessibile, l’uso di attrezzature, la manipolazione fisica di oggetti, la modellazione
delle idee su computer, come pezzi di un LEGO didattico per giovani sempre diversi, quindi ad alta flessibilità. Il Laboratorio
SMARTLAB e gli altri in rete con esso costituiranno pertanto un luogo per utilizzare le migliori soluzioni oggi presenti sul
mercato, ma anche come luogo di studio, di ricerca e di sperimentazione per suggerire nuove soluzioni, apposta per questa
nuova didattica che si sviluppa nei laboratori e che influenza la didattica curriculare.
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Orientamento della didattica
La didattica che verrà incentivata sarà quella “esperienziale” e “laboratoriale” basata sulla progettualità che allena le
competenze “trasversali” e aiuta le persone a rapportarsi con il contesto, facendo in modo che i portatori di conoscenze e
competenze presenti sul territorio, nonché altrove, possano configurarsi come fonti da cui trarre know-how, ma anche
come fruitori a loro volta di innovazione.
Una parte della didattica farà leva sulla cultura dell’etica, della legalità, del rispetto della comunità pur tenendo presente i
principi dell’economia; una parte farà riferimento alla cultura dell’Europa e del Made in Italy, in base alla vocazione
produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio.
Alcuni settori e alcuni prodotti (turismo, prodotti tipici, artigianato, accoglienza) saranno coniugati e personalizzati
relativamente alla distintività del territorio toscano e italiano. In altri settori (l’industria, il porto, parte del turismo, i parchi,
la cultura) la progettualità avrà una dimensione di valenza internazionale e servirà a sprovincializzare la cultura locale che,
per troppo tempo, si è adagiata sulla sicurezza dell’industria siderurgica.
Per le scuole del primo ciclo di istruzione la didattica sarà supportata dalla tecnologia per attivare il pensiero sistemico,
consolidare l’identità di appartenenza attraverso anche l’uso del Digital Storytelling e favorire la manualità creativa.
Uno sforzo notevole sarà sostenuto per la formazione propedeutica dei docenti che seguiranno i giovani nei laboratori delle
scuole; i tutor che seguiranno le esercitazioni progettuali; gli operatori tecnici dei laboratori; gli addetti alla tecnologia; gli
operatori addetti alla comunicazione e alla promozione della Scuola e della nuova offerta. Questa ultima parte potrà
costituire una funzione associata o essere terziarizzata all’Associazione giovanile Alveare che già segue la comunicazione di
ACT e seguirà la comunicazione dell’Associazione SMART.
La tecnologia, che costituirà buona parte dell’investimento, sarà scelta e allocata nel Laboratorio per attivare un nuovo
apprendimento basato sulla progettualità e la creatività finalizzata e favorire lo sviluppo di una cultura
dell’autoimprenditorialità.
Centralità della connotazione digitale
Oramai la conoscenza è in rete e va appreso quindi il modo con cui servirsene, distinguendo il vero dal falso, l’utilità dal
gioco, la passività dalla partecipazione. Pensare SMART sarà l’elemento stimolatore delle scelte d’innovazione della didattica
e degli strumenti di cui la didattica si servirà, anche se questo richiederà un profondo rinnovamento delle competenze
informatiche della struttura docente e un’educazione all’uso delle tecnologie Smart da parte dei giovani. Il laboratorio
centrale SMARTLAB sarà dotato di una strumentazione web utile a conoscere le caratteristiche del territorio (marketing
territoriale sul web) e a riportare l’offerta di programmi e strumenti delle scuole, rappresentata attraverso il potenziamento
e l’omogeneizzazione dei portali web delle Scuole della RETE.
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Nello SMARTLAB vi sarà, poi, lo Spazio FABLAB, lo Spazio WACOM, lo Spazio BIG DATA e lo Spazio Orientamento.
Negli SMARTSET e SMARTPOINT ci saranno tecnologie simili anche se rapportate alle tipicità del lavoro da svolgere in loco.
La traduzione del territorio in SMART LAND costituirà il risultato del lavoro anche dei giovani NEET che la RETE riuscirà a
coinvolgere e, al tempo stesso, il metodo con cui sviluppare una competenza informativa evoluta. Su questo piano la RETE
godrà del contributo del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e del contributo dei giovani che frequenteranno
a Pisa il Master OPEN per Smart City. La prima edizione del Master è terminata a marzo 2015 e ha già consentito di operare
su: FABLAB, Gestione Smart dei Rifiuti, Riciclo e Mobilità. Ve ne sono in prospettiva altre tre edizioni (2016, 2017 e 2018).
La rete godrà inoltre di ulteriori giovani laziali che verranno su questo territorio, grazie al programma di finanziamento della
Regione Lazio (Torno Subito), a svolgere una work experience di sei mesi per ciascun anno in modo da fare rete anche con
altre realtà che si vanno sviluppando nel Lazio grazie al fatto che anche nel Lazio vi sono Associazioni di Comuni (SER.A.F.,
SER.A.L. SER.A.R., AS.TER) come ACT e associazioni giovanili ad esse collegate come l’associazione Alveare (associazione
costituita da giovani del territorio, selezionati con avviso pubblico e poi formati anch’essi con la metodologia della
formazione-intervento®).
Competenze da sviluppare:
Le competenze da sviluppare sono plurime:
La prima competenza è quella “organizzativa” (ORGANIZZAZIONE e ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO)
Le Scuole sono strutture gerarchiche, anche se erogano un servizio soft di tipo educativo e culturale, in cui la componente
tecnologica risulta essere uno strumento per supportare la formazione di competenze e agevolare l’acquisizione di
conoscenze. In questo progetto le scuole costituiscono un soggetto con un’organizzazione nuova, un’organizzazione “a rete”
che, invece di aumentare la competitività che sta caratterizzando questo momento storico, punta a sviluppare economie di
scala e l’integrazione dei saperi. Il Laboratorio SMARTLAB ne è l’espressione più evidente. Anche i laboratori SMARTSET
sono strutture nuove che legano scuole che operano sullo stesso indirizzo e che trovano modi di integrazione interni
rispetto al contesto occupazionale esterno. Oggi, con l’obbligo dell’alternanza, nascono invece traduttori e integratori
esterni che esercitano un nuovo mestiere, occuparsi del rapporto con le imprese.
La competenza organizzativa non sarà solo quella che investe i ruoli dirigenziali di governo delle scuole, ma dovrà invadere
la cultura diffusa che anima i comportamenti organizzativi quotidiani di tutti i docenti e permeare anche la preparazione
degli studenti di età maggiore che dovranno, più di prima, saper leggere le organizzazioni dove vivono e dove porteranno
innovazione e raccoglieranno esperienza.
Per gli studenti o comunque per tutti quelli che frequenteranno il laboratorio dell’innovazione, si tratterà di acquisire la
competenza a gestire un processo produttivo che va dall’ideazione, alla progettazione, per poi concludersi con la
realizzazione e la promozione. Oggi questo è possibile con l’approccio FABLAB ed è il suo più grande pregio.
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La seconda competenza è quella DIGITALE di gestione delle nuove tecnologie.
Non vi è dubbio che i laboratori FABLAB, Atelier Creativi, ecc. hanno necessità di essere gestiti da figure nuove. Spesso sono
giovani specificatamente preparati (es. i giovani del Polo tecnologico di Cascina o quelli del FabLab del Bic di Roma) o
appassionati (es. i makers di Pisa). Certamente si dovrà sviluppare progressivamente la competenza nell’uso di queste
nuove tecnologie (software e macchine) anche nei docenti più giovani che saranno investiti della responsabilità di
disseminazione interna e soprattutto nei confronti dei giovani che vorranno trovare in questo campo un nuovo spazio di
occupazione.
La terza competenza è quella CREATIVA
Nel Laboratorio dell’innovazione sarà particolarmente sviluppata la competenza ad esprimere una creatività che nasce e va
stimolata dall’interno degli individui e come risultato del brainstorming di gruppo. Essa va però anche finalizzata alla
creazione di soluzioni innovative che il mercato recepisce e premia.
La quarta competenza è quella della MANUALITA’
Nel Laboratorio i giovani, soprattutto i più piccoli e quelli che frequentano le Scuole non tecniche, potranno esercitare le
proprie competenze manuali nell’uso dei diversi strumenti di cui saranno attrezzati i laboratori.
La quinta competenza è quella ERGONOMICA
Per non correre il pericolo di disporre di nuove tecnologie senza un disegno ben definito, in spazi ricavati all’occorrenza, con
una visione tecnicistica, come se fossero strumenti da aggiungere ad altri o in sostituzione di altri (come è stato nel periodo
delle prime istallazioni delle LIM) va sviluppata una competenza ed una sensibilità ergonomica nella realizzazione degli spazi
e nella collocazione delle tecnologie che siano correlate allo sviluppo del pensare, del creare, del progettare “assieme”.
Va considerata, inoltre, la necessità di operare in sicurezza, sia di fronte alla fresa che ai terminali, di assicurare una buona
fuoriuscita di fumi, polveri e residui. I layout, infine, devono essere ergonomicamente confortevoli e accessibili anche per
coloro che presentano alcune inabilità. E’ per tale analisi che è stata richiesta la sponsorship della Società Italiana di
Ergonomia.
Essa è anche utile nella produzione delle idee innovative, soprattutto se esse riguardano la realizzazione di prodotti che
vanno studiati perché siano ergonomicamente adeguati.
La sesta competenza è quella della nuova didattica.
Si tratta di passare da una didattica “verticale”, basata “sulla fonte scientifica”, ad una didattica “progettuale”, basata sulla
“ricerca”. In sostanza, va stimolato nello studente la possibilità della creazione (lo si può fare) e la curiosità/bisogno della
conoscenza (per capire e per fare). La tecnologia può essere un elemento strumentale per farlo, ma essa non deve essere il
fine: essa può solo aiutare a far diventare i giovani “protagonisti del loro apprendimento”. Ciò vuol dire che va fatta
un’operazione rivoluzionaria sia sui metodi d’insegnamento che d’apprendimento. Questa competenza va formata e
supportata con modalità attive di sensibilizzazione, condivisione e progettualità comuni.
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La settima competenza è quella tipica delle aziende di servizio - (cit. R. Norman).
La scuola si apre all’esterno, ma si propone anche di “invadere”, in un certo senso, l’esterno portandovi innovazione con i
propri studenti maggiormente preparati grazie proprio alla frequentazione dei nuovi laboratori. Questo processo va
accompagnato da un processo propedeutico di formazione al “setting”, al rapporto con il cliente, al rapporto con il contesto
anche diverso in cui l’elemento negoziale diventa esso stesso una competenza strategica.
La ottava competenza è quella del counseling, cioè una competenza tipica del “consulente di processo” - (cit. E. Schein).
I processi di progettualità, sia individuali che di gruppo, mettono in evidenza palesemente alcuni limiti personali che nei
processi tradizionali di tipo “trasmissivo”, a volte, restano nascosti. In tali casi va, pertanto, predisposta una competenza di
sostegno e di supporto alla paura dell’insuccesso, di animazione della motivazione, di intermediazione dei conflitti di gruppo
su progetto.
La nona competenza è quella valoriale, della cittadinanza attiva, della legalità, dell’integrazione culturale, della
cooperazione, del cosiddetto “sharing”.
Il senso da dare all’azione di apprendimento e la motivazione da cui gli studenti e i loro docenti devono attingere energie
per il loro agire, a scuola e fuori di essa, è fondata su una visione nuova della comunità e del modo con cui viverci, ovvero
responsabile, attivo e democratico. Questa cultura va educata ancor prima di quella tecnologica e organizzativa perché dà
senso all’impegno che richiede l’apprendimento di entrambe.
Descrizione del processo che
si
intende
realizzare
(descrivendo le coerenti e
concrete modalità di utilizzo
del
laboratorio
a
fini
didattici):
Il percorso di sviluppo del processo realizzativo verrà affrontato con la metodologia della formazione-intervento che, in tale
ambito, verrà usata come metodologia di “sviluppo organizzativo”. Verrà utilizzata tale metodologia in quanto il corpo
docente delle scuole coinvolte nel progetto sono già avvezzi ad utilizzarla per la progettazione partecipata sui progetti di
loro interesse. Anche le relative fasi sono abbastanza interiorizzate dagli attori del territorio perché è stata già usata, in tal
guisa, sia dai Comuni associati che dalla Rete di Scuole.
I processi che verranno attivati e che sono anche riportati nel cronoprogramma sono i seguenti:
1. Fase di formulazione strategica. Essa partirà appena si avrà la notizia dell’approvazione del progetto e del relativo
finanziamento. Il processo coinvolgerà il Comitato Strategico indicato nel protocollo d’intesa che è stato sottoscritto
tra i Comuni e la Rete di Scuole a marzo 2016 e servirà a formulare la documentazione utile per coinvolgere l’intero
territorio (Comuni, Imprese, Associazioni, Cittadini) e per attivare le interlocuzioni con i portatori di conoscenza
(Università e Centri di Ricerca, Rete degli innovatori).
2. Fase di condivisione strategica. Essa partirà subito dopo la fase precedente e coinvolgerà le organizzazioni (Scuole,
Amministratori e Funzionari dei Comuni, Imprese) raccolte per settori (industriale, turistico, artigianale, culturale,
cittadinanza). I workshop che verranno organizzati serviranno ad approfondire il ruolo dei laboratori SMARTSET e
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dei Laboratori SMARTPOINT che fanno ad essi riferimento e a definire il loro rapporto con i laboratori delle imprese
di settore. Il processo servirà anche per individuare quei docenti che presidieranno la realizzazione del programma
d’implementazione tecnologica dei laboratori.
3. Fase di progettazione partecipata. Essa servirà per realizzare il progetto di dettaglio di ciascun laboratorio e,
all’interno di essi, di ogni spazio. Essa servirà anche a sviluppare il processo di apprendimento da parte dei docenti
che, mentre lo progetteranno e poi lo realizzeranno, apprenderanno a gestirlo e ad implementarlo. Con loro
lavoreranno alla progettazione anche un nucleo di studenti delle classi terza e quarta superiori che fungeranno poi
da allenatori dei più giovani. La progettazione partecipata si sviluppa secondo le sue fasi topiche denominate di:
Scenario, Obiettivo, Analisi, Benchmarking, Progettazione, Apprendimento.
La progettazione si chiama “partecipata” perché, lungo il processo progettuale, essa chiama in causa, coinvolge e
rende partecipi molti altri attori del Territorio, della Scuola e dell’intera schiera dei partner e degli sponsor.
Lo spazio BIG BATA per SMART avrà infatti il supporto del gruppo del CNR che opera in simbiosi con il Dipartimento
di Informatica di Pisa; Lo spazio FABLAB avrà il supporto del gruppo tecnico di LINK Campus University e dei FABLAB
evoluti del Polo di Cascina e del BIC Lazio; gli spazi di consultazione, lavoro di gruppo e di progettazione e tutto
l’arredamento avrà il contributo degli Ergonomi della SIE. La stessa cosa dicasi dell’illuminazione, dei banconi di
elettrotecnica che alimentano le 3D che avranno il supporto dell’associazione Smart di Piombino e così via.
4. Fase di realizzazione. Essa servirà per realizzare la progettazione definita e condivisa della struttura della Rete dei
Laboratori. I docenti delle scuole, individuati nella fase di condivisione e che si sono distinti nella fase di
progettazione partecipata, saranno responsabilizzati ad essere dei Project Leader per la realizzazione dell’opera. La
funzione degli acquisti sarà invece concentrata (centro acquisti) in un gruppo composto dai Direttori Amministrativi
delle scuole partecipanti, opportunamente assistito dal gruppo degli specialisti che avrà contribuito alla
progettazione. Si prenderanno in considerazione, in ogni caso, le specifiche rilasciate dalla Fab Foundation, l'ente
interno al MIT di Boston che ha "inventato" il concetto di FabLab e ne promuove la diffusione a livello mondiale
stabilendo le relative linee guida (http://www.fabfoundation.org/fab-labs/setting-up-a-fab-lab/) e la dotazione
hardware consigliata.
5. Fase di comunicazione. Il processo di comunicazione seguirà tutto il programma sopra descritto così da assecondare
il processo di partecipazione e apprendimento. Questa è una funzione che seguirà la segreteria di ACT come
indicato nel protocollo d’intesa tra ACT e le Scuole. Saranno usati tutti gli strumenti di comunicazione di cui dispone
la Rete delle scuole e di quelli che, frattanto, si metteranno a punto (in particolare i siti web attrezzati per ospitare i
social). La comunicazione continuerà poi la sua azione con regolarità per tutti gli anni post realizzazione per
raccogliere adesioni, assecondare e promuovere gli eventi, motivare le adesioni, raccogliere consensi. L’approccio
comunicazionale che verrà utilizzato sarà articolato su sei livelli (comunicazione istituzionale, organizzativa, interna,
di prodotto/servizio, di ascolto e del miglioramento) inserita anche nel Protocollo d’intesa costitutivo di ACT.
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6. Fase di apprendimento. Il monitoraggio sull’apprendimento che i processi suddetti faranno maturare sarà
effettuato su coloro che parteciperanno ai processi, su coloro che tra questi saranno scelti per realizzare i laboratori,
su coloro che poi resteranno a gestirli, su coloro che avranno contributo a realizzare i collegamenti con i laboratori
del mondo del lavoro. Ogni anno si miglioreranno le modalità d’insegnamento all’uso del Laboratorio e della
didattica tradizionale in relazione alla sperimentazione che si effettuerà nel laboratorio. Il monitoraggio
dell’apprendimento sarà effettuato dall’Istituto di ricerca sulla formazione-Intervento specializzata nella rilevazione
dei fabbisogni a monte e di rilevazione a valle.
7. Fase di sperimentazione. Essa si espleta in un processo che si sviluppa per tutto il primo anno di gestione della Rete
dei laboratori, prima, relativamente alla fase di progettazione e realizzazione, poi, nella fase di utilizzazione della
strumentazione disponibile e, infine, nella fase di articolazione della didattica intorno alla tecnologia. Essa serve per
raccogliere i suggerimenti che provengono da coloro che saranno coinvolti dall’innovazione, pur in campi diversi, e
servirà, poi, successivamente durante il decennio per sperimentare tutte le implementazioni del caso indotte dal
confronto continuo con la rete dell’innovazione e con l’evoluzione stessa del mercato della tecnologia.
8. Fase di mantenimento. Essa contraddistingue il processo che serve a mantenere in buona gestione i laboratori e le
attrezzature che saranno acquistate; implementarne la composizione e attualizzare gli strumenti in relazione allo
sviluppo che avrà la tecnologia; far funzionare il sistema e tenere in buona salute la rete (SOSTENIBILITA’ NEL
TEMPO). A questo processo sarà destinata la somma del cofinanziamento elargito dagli sponsor e le somme che la
Rete acquisirà con gli eventuali ulteriori i finanziamenti ancillari al progetto di base. I laboratori si sosterranno,
inoltre, offrendo servizi e/o prodotti che possano essere apprezzati dal mercato locale, nazionale ed anche europeo.
9. Fase di accreditamento. Essa si sviluppa attraverso una serie di azioni mirate affinché il progetto maturi interesse
nella comunità, non solo locale ma più ampia ed influente, tale da raccogliere quei consensi che servono poi per il
supporto economico. In questo ambito si collocano le partecipazioni agli eventi, l’organizzazione di convegni e
manifestazioni, l’accoglienza di studiosi e narratori, stampa, tv e altre azioni indiretta di pubblicità.
10. Fase di gestione delle start up. I giovani che dimostreranno capacità ed essere in possesso di quella motivazione ad
utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite tale da voler fare della progettualità il loro impiego lavorativo,
saranno aiutati a sviluppare la propria idea strategica con la possibilità di usufruire della Rete dei Laboratori in
cambio della loro disponibilità a trasferire, a loro volta, le conoscenze ai più giovani che vorranno seguire il loro
stesso itinerario.
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Strumentazioni necessarie:
Il Laboratorio SMARTLAB in una prima versione, era stato ubicato al terzo piano di un palazzo prospicente l’area industriale.
In questa seconda versione del progetto è stato spostato in un altro luogo, dopo aver fatto alcuni importanti
approfondimenti e valutazione, sia relativamente ai costi di ristrutturazione che per quelli di gestione.
La nota che illustra più nel dettaglio le motivazioni della scelta e le caratteristiche della nuova sistemazione sono indicate
nell’allegato specifico (ALLEGATO sullo SMARTLAB)
In questa scelta definitiva il Laboratorio dell’occupabilità sarà ubicato a Piombino nei locali dell’ITI Pacinotti, destinati fino al
2013 al Laboratorio di Chimica, poi trasferito nel plesso di Via della Pace. Esso è situato all’interno del cortile, con ingresso
indipendente (piano terra), al centro della città e, quindi, ben visibile, raggiungibile ed accessibile.
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Esso è dotato di quattro grandi spazi dove saranno allestiti QUATTRO tipi diversi di SUB-LABORATORI:
Nel primo spazio sarà allestito il laboratorio dell’ORIENTAMENTO. Esso servirà per aiutare i giovani a rappresentare il
proprio “potenziale” e a disegnare i percorsi professionalizzanti più adeguati in base ad un’offerta formativa che sarà
presentata integrando i siti web delle Scuole, così da evidenziare i laboratori disponibili e aggiungendo quelli di nuova
generazione. Sarà costituito anche un portale web dell’OCCUPAZIONE capace di rappresentare le potenzialità del territorio
nei diversi settori che sono stati sopra delineati e di quelli emergenti. Vi sarà anche un portale web delle OPPORTUNITA’
capace di esprimere gli scenari dello sviluppo “locale” nel seguire l’evoluzione demografica del contesto locale, di
monitorare pubblicamente le scelte di indirizzo seguite dalla comunità giovanile fin dalle scuole di primo grado, di
caratterizzare condizioni nuove e antiche di lavoro.
Nel secondo spazio sarà allestito il NODO DI RETE dei laboratori. In esso sarà possibile vedere la Rete dei Laboratori e avere
quindi la possibilità di conoscere lo sviluppo dei progetti, le expertice che si sviluppano in loco, le modalità di interlocuzione
e di accesso potendosi collegare a tutta la rete dell’innovazione nel mondo.
In esso sarà anche concentrare la Gestione dei BIG DATA, cioè la tecnologia di base dei programmi di SMART LAND che
consenta la raccolta di dati provenienti da fonti eterogenee, quindi non solo i dati strutturati, come i database, ma anche
non strutturati, come immagini, email, dati GPS, informazioni prese dai social network. Ciò sarà fondamentale per studiare i
flussi turistici e trovare le soluzioni della mobilità locale in connessione con la combinazione dei flussi determinati
dall’industria, dalle navi crociera e dal flusso turistico estivo diretto alle isole. Il laboratorio per questo aspetto, infatti, sarà
dotato di un cluster di n.3 macchine ognuna con n.8 processori, di 12 GM RAM,1,5 TB di memoria, una macchina di
deployment/single process analytics con 24 GB RAM, 1,5 di memoria e un software SAS. L’avvio di questa parte di
laboratorio sarà assicurato dai docenti del Dipartimento di informatica di Pisa che sono i migliori specialisti in campo.
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Nel terzo spazio sarà allestito il laboratorio della MODELLISTICA DIGITALE. Essa sarà dotata di tecnologia WACOM e si
configurerà come una “bottega rinascimentale della conoscenza”. Essa sarà costituita da uno spazio connettivo che
consenta di dare vita a isole creative di laboratori della conoscenza sostituendo (o integrando) l’uso di computer con dei
“device” che possano assistere in maniera più importante ed efficiente la progettazione partecipata e cooperativa (due
concetti distinti) in ambito di prototipazione 3D, e dei progressi che sono tipici del FABLAB.
Ciò comporterà l’acquisto di un certo numero di computer Companion II, con processori da i5-i7. Essi hanno le dimensioni di
un computer portatile (13,3’’), un certo numero di CINTIQ 22’’ HD touch, particolarmente adatti al mondo ED, e alcuni
CINTIQ 27’’ HD touch, particolarmente adatti alla cooperazione nella progettazione (ha ben 10 punti di touch
contemporanei) perché fa lavorare sullo stesso grande schermo alcune persone contemporaneamente. Uno spazio in cui al
“sapere”, “saper fare” si innesta il “saper immaginare”. In questo spazio altamente generativo si innesterebbero
naturalmente le “tradizionali” forme del coworking da una parte e del FabLab dall’altra.
In questo spazio concettuale si sta a cavallo fra la prototipazione, la sperimentazione creativa, la formazione e l’educazione.
In esso si realizzeranno anche tutti i siti web delle scuole per mostrare i laboratori esistenti.
Nel quarto spazio sarà allestito un FABLAB, un’officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale, attrezzata
con stampanti 3D di ultima generazione in grado di lavorare su materiali di vario genere e di sviluppare prodotti di varia
natura e destinazione. Esso non solo contribuirà a determinare una nuova metodologia di fabbricazione, quella che si basa
sul digitale, ma consentirà lo sviluppo di nuovi mestieri e privilegerà l’imprinting abituando a “fare insieme”.
Essa sarà dotata di un piano per l’elettrotecnica evoluta e due frese che, collegate alle stampanti, possano operare sui
volumi da creare dai materiali pieni.
Per la realizzazione del Laboratorio ci si avvarrà delle competenze specialistiche del Dipartimento di Informatica
dell’Università di Pisa, Impresa Insieme S.r.l. e l’Associazione degli Stati generali dell’Innovazione. Con essi collaboreranno
l’Associazione Smart che si è costituita in loco, la rete toscana dei FABLAB, il laboratorio FABLAB del BIC Lazio che ha
partecipato alla progettazione, i giovani del Master OPEN su Smart, i giovani di Alveare, la segreteria di ACT, Link Campus
University di Roma.
Gli acquisti previsti sono i seguenti: N.3 Computer Desktop Dell Inspiron Classico Processore Intel Core i5 + monitor Full HD
23”, N.1 Stampante 3D Zortrax , N. 6 confezioni di filamento PLA zortrax in colori assortiti , N1 stampante 3D Delta Wasp,
N.1 Laser Cutter Trotec Speedy 300, N.1 Fresa Inventables X Carve Basic Kit, N.1 Vinyl Cutter Silhouette Cameo, N.1
Stampante 3D Stereolitografia Formlabs Form1, N.1 Fresa CNC ShopBot Desktop, N.1 Plotter da taglio Roland GS-24,
N.1 Scanner 3D Sense 3, Attrezzature varie da laboratorio (per la saldatura, per il taglio, per il montaggio - giraviti, ecc...),
N.20 Arduino board, N.20 Kit accessori per Arduino SideKick, N.10 Raspberry Pi Starter Kit, N.3 Licenze per Adobe Photoshop
CC (19,99 x 3), N.3 Licenze per Adobe Illustrator CC (19,99 x 3), N.3 Licenze per Rhinoceros (995 x 3)
Lo stabile prescelto è del Comune di Piombino, è in dotazione alla Provincia di Livorno ed è all’interno della gestione dell’ISIS
Carducci-Volta-Pacinotti. Il presidente della Provincia ha dato l’autorizzazione ad utilizzarlo per il Laboratorio, il Sindaco di
Piombino si è dunque impegnato a cederlo alla Scuola per la destinazione richiesta impegnandosi ad assicurarne un utilizzo
a tale scopo per un intero decennio. In allegato sono riportate le lettere formali delle decisioni assunte.
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Siccome lo stabile prescelto fa parte di una architettura storica ed è inserito in un sistema architettonico particolare la sua
ristrutturazione sarà effettuata salvaguardando le caratteristiche esterne e operando delle trasformazioni adeguate
all’interno. Al riguardo è stato già stato effettuato uno studio da uno dei più importanti studi di architettura del territorio,
che è anche partner dell’iniziativa (lo studio Manetti) . Lo studio è riportato in allegato assieme alla relazione che ne illustra i
relativi vantaggi.
Il FABLAB sottoscriverà la FAB CHARTER, manifesto dei FABLAB e, in quanto aderente alla rete, dovrà necessariamente
consentire l’accesso al pubblico in determinati orari. I docenti e i giovani che lo gestiranno seguiranno specifici programmi
formativi, uno dei quali è il Master OPEN per “Esperti di SMART CITY e SMART LAND” che si tiene a Pisa. La sua seconda
edizione che inizierà ad ottobre c.a. conterrà una sezione dedicata alla gestione dei FABLAB, mutuando parte
dell’esperienza della Università di Venezia Ca’Foscari che ha fatto un master per “Management dei FABLAB”.
Il FABLAB per i giovani NEET ed altri cittadini interessati emetterà delle tessere per l’uso degli spazi e delle attrezzature, sia
per responsabilizzare la clientela del Laboratorio che avere disponibilità di risorse economiche utili a coprire spese come il
materiale di consumo e l’ammortamento delle macchine più usate.
Il FABLAB si iscriverà alla Rete internazionale dei FABLAB e sarà presente sul sito web realizzato dal FABLAB di Barcellona
che censisce tutti i FABLAB del mondo (https://www.fablabs.io/labs?country=it).
Il FABLAB del laboratorio centrale farà da supporto ai FABLAB o anche solo ai Maker che si andranno realizzando
progressivamente in tutte le altre scuole della Rete di scuole che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con i Comuni di
ACT e che rientrano nel programma SMART LAND.
I FABLAB delle Scuole, soprattutto quelli dei diversi settori o indirizzi (industria, Turismo, Cultura) si specializzeranno invece
nel settore in cui operano, mutuando la scelta fatta dal BIC Lazio che ha teso a specializzare i FABLAB per settore (es: il
FABLAB di Bracciano è specializzato per l’Agrifood; il FABLAB di Viterbo è specializzato per l’industria culturale; il FABLAB di
Roma Casilina per la moda). Questa soluzione deriva dall’impostazione che ha dato il Lazio di abbinare più strettamente i
FABLAB alla politica di sostegno alla creazione di start up e quindi di occupazione di tipo imprenditoriale.
La Rete dei FABLAB del progetto ColLABORando seguirà da una parte questo esempio e perseguirà questa strategia ma,
dall’altra, si porranno l’obiettivo di sollecitare il settore lavorativo di riferimento ad innovarsi collegandosi agli SMARTLAV.
Va ricordato, inoltre, che la strategia di fondo che sottende l’operazione è il ripensamento delle modalità con cui sviluppare
l’apprendimento soprattutto per quelli che oramai vengono chiamati “i nativi digitali”, ma anche per quei giovani che si
sono sottratti alla tradizionale formazione scolastica, senza competenza sul mercato del lavoro e, infine, per quella
percentuale crescente di studenti di culture diverse che vanno ora caratterizzando la popolazione scolastica.
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Il laboratorio disporrà anche di un software di e-learning (http://elearning.formazioneintervento.it/) che, inizialmente, avrà
a disposizione i contenuti per apprendere la metodologia della formazione-intervento e poi conterrà i diversi programmi che
i docenti delle diverse discipline metteranno a punto. La sua strutturazione costituirà un ulteriore sbocco lavorativo.
Una specifica APP consentirà ai giovani del territorio di sapere in ogni momento gli orari di apertura dei laboratori, i corsi
integrativi organizzati, effettuare le prenotazioni per i colloqui, i tirocini e gli stage frequentabili, i fabbisogni lavorativi delle
imprese del territorio, i programmi didattici sviluppati nelle scuole associate. La realizzazione delle APP sarà effettuato in
Laboratorio e costituirà uno dei possibili nuovi sbocchi occupazionali.
I siti web delle scuole della RETE saranno ottimizzati e collegati ai due portali, al sito web dell’ACT e ai siti web dei Comuni
dell’Associazione ACT e degli altri che circoscrivono il territorio dove operano le scuole della RETE. Questo risulta
fondamentale per dare omogeneità al sistema di comunicazione che la Rete di scuole adotta per interloquire con la
comunità, sia sui servizi di base che offre, che sulle caratteristiche dei laboratori di cui il sistema dispone (tipologia, servizi,
orari, progetti, ecc). Peraltro ciò completa il progetto di comunicazione territoriale che ha già uniformato i siti web dei
Comuni e li ha agganciati al sito dell’Associazione ACT.
Una ricerca appositamente effettuata al riguardo ha mostrato criticità palesi:
- Una differenza di tecnologie di base che complica la gestione e rende più costosa l’alimentazione di contenuti
- Una discontinuità di alimentazione per cui lo strumento perde la sua funzione informativa
- Una strutturazione diversa del layout per cui si rende difficile l’orientamento dei potenziali clienti del web
- Alcune lacune rispetto alle indicazioni di legge, sia sulla fruibilità che sulla trasparenza
- La carenza di interattività
- La mancanza di interrelazione con i social
- La mancanza di visibilità dei servizi distintivi
Ciò non rende l’idea di una Rete omogenea di Scuole sul territorio e non facilità la fruizione differenziata delle distintività in
essere.
I laboratori delle Scuole disporranno dell’accesso al portale delle opportunità e disporranno di spazi dedicati alla
progettazione di percorsi culturali, storici, ambientali sul territorio, utili a rafforzare l’identità e l’orgoglio di appartenenza al
proprio territorio. Ciò contribuisce ad alimentare le competenze trasversali, ma anche di mettere in mostra le caratteristiche
personali che costituiscono una conoscenza fondamentale per l’orientamento nella scelta degli studi superiori. In questi
laboratori sarà fondamentale il rapporto tra i giovani e gli adulti del grande Centro Anziani la cui sede è a Piombino (CIASA).
Le scuole del primo ciclo di istruzione svilupperanno gli ATELIER CREATIVI che si collegheranno con la Rete ColLABORando.
L’attività laboratoriale costituirà un banco di prova per rilevare le caratteristiche e le motivazioni degli individui e dei gruppi
per dare vita a forme di start up e a creazione di brevetti da collocare sul mercato, così da favorire la cultura
dell’autoimprenditorialità sia tra gli studenti che nel contesto locale, soprattutto per recuperare e orientare i giovani NEET.
Il fattore comune che fa del Laboratorio ColLABORando un Laboratorio unico e distintivo è dato dal fatto che, sia quello
centrale SMARTLAB che quelli di settore SMARTSET (delle scuole Superiori), che quelli SMARTPOINT (delle scuole del primo
ciclo) faranno parte di un sistema unico, una sorta di POLO TECNOLOGICO che cresce e si distingue per il contenuto
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tecnologico con cui potenzia la propria rete. In ciascuno di essi ci sarà, pertanto, una struttura di FABLAB con attrezzature
distintive, a seconda del materiale su cui lavorano i laboratori.
Per consentire una visibilità dell’intero sistema che si va definendo, anche grazie all’impulso ricevuto dal processo utilizzato
per rispondere a tale avviso, oltre che per adempiere alle indicazioni presenti sulla convenzione sottoscritta dalla Rete di
Scuole con i Comuni di ACT, si riportano di seguito le Scuole che hanno aderito all’iniziativa collocando i singoli istituti
facenti parte degli I.S.I.S. all’interno degli SMARTSET e degli SMARTPOINT. Alcuni di essi godranno di alcuni interventi di
potenziamento della tecnologia dei loro laboratori così da risultare sintonici con il Laboratorio centrale (lo SMARTLAB),
utilizzando alcune risorse del progetto. Altri, invece, ci si augura che rientrino all’interno di quei finanziamenti concessi dal
MIUR alle Scuole del primo ciclo di istruzione che partecipano al bando sugli Atelier creativi.
Quelli sotto riportati sono tra quelli che si conta di potenziare in una logica SMART così da costituire nel loro ambito una
derivazione nei territori e nei settori del laboratorio centrale dell’innovazione che caratterizza il progetto ColLABorando.
SMARTSET dell’INDUSTRIA
1. Istituto Professionale Volta (I.S.I.S. Carducci-Volta- Pacinotti di Piombino (LI))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo della MECCANICA. Il laboratorio SMARTSET della meccanica
intende utilizzare software per la modellazione 3D. Per la produzione di manufatti intende usare macchine a controllo
numerico collegate a stampanti 3D. Infine conta di strutturare stazioni di lavoro per la realizzazione di circuiti stampati,
saldatura, riparazioni elettroniche, aggiustaggi meccanici. Ciò anche al servizio per la comunità, in un’ottica che sposi la
logica della riparazione e del riutilizzo come scelta di razionalizzazione ecologica.
La tecnologia da acquisire consta di: N.3 Computer Desktop Dell Inspiron Classico Processore Intel Core i5 + monitor Full HD
23” , N.1 Stampante 3D Power WASP EVO+ fresa CNC N. 6 confezioni di filamento PLA in colori assortiti, N.1 Laser Cutter
Trotec Speedy 300 + accessori, N.1 Fresa Inventables X Carve Basic Kit, N.1 Stampante 3D per metalli Aurora Labs, N.1
Stampante 3D Stereolitografia Formlabs Form1, N.1 Fresa CNC ShopBot Desktop, N.1 Plotter da taglio Roland GS-24 , N.1
Scanner 3D Sense 3, N.1 Robot Industriale per piccole/medie dimensioni Kuka KR Agilus + accessori, Attrezzature varie da
laboratorio
(per la saldatura, per il taglio, per il montaggio - giraviti, ecc.), attrezzature per impianto di
aspirazione/depurazione aria.
2. Istituto Tecnologico Pacinotti (I.S.I.S. Carducci-Volta- Pacinotti di Piombino (LI))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo della BIOCHIMICA. Il laboratorio SMARTSET della
BIOCHIMICA servirà a far acquisire le competenze utili per l’esecuzione di analisi strumentali chimico-biologiche, il
trattamento e gestione dei dati del profilo tecnico. Tali competenze sono utili per le indagini quali e quantitative su campioni
provenienti dal territorio (suolo/sottosuolo, acque e aria) e da attività produttive e agricole che insistono sul territorio. Nel
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laboratorio verrà predisposta una linea ad azoto ed argon; cappe aspiranti; autoclave; microscopi; bilance analitiche e
tecniche; armadio frigorifero; armadi stoccaggio prodotti chimici; PCR; spectrometri UV-VIS e IR; gas cromatografo; forno a
muffola; stufa; elettroforesi; pompa da vuoto; Rifrattometro per enologia, Multiparametro pH, Ion, conducibilità, TDS,
salinità, resistività, °C; incubatore; omogeneizzatore; bagni termostatici; pc e software funzionali all’attività.
1. Istituto Professionale Industria e Artigianato “Brignetti” (I.S.I.S. Foresi di Portoferraio (LI))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo ELETTRONICO con una particolare attenzione e sviluppo
nella progettazione, realizzazione e programmazione di droni dotati di telecamere multispettrali per applicazioni di
telerilevamento per il monitoraggio, la salvaguardia e la riqualificazione bio-energetica dei territori. In questa ottica si potrà,
oltre ad apprendere le principali tecniche di coding e di robotica ad alto livello, allestire workshop per la gestione delle
informazioni ricevute dalla telecamera multispettrale dei droni.
Il laboratorio di elettronica verrà utilizzato come spazio aperto all'interno del quale poter svolgere lezioni durante tutto
l'arco della giornata. Gli studenti potranno lavorare sulla robotica, sul coding o sull'analisi dei dati delle multicamere in
ambienti flessibili adatti sia al lavoro di piccoli gruppi che, grazie allo scorrimento di pannelli amovibili e al lavoro
multidisciplinare. La tecnologia in essere sarà implementata con strumenti tipici da FABLAB (modellazione, stampante3D,
frese) che si avvarranno della strumentazione elettronica di cui già dispone il laboratorio.
L’utilizzo della tecnologia non potrà comunque prescindere dall'utilizzo di tecniche di EBE (Evidence based education) né dai
principi dell'Universale Design for Learning, né della metodologia della progettazione partecipata.
SMARTSET del TURISMO
1. I.S.I.S “FOLLONICA” di Follonica (GR)
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo del MARKETING TURISTICO. Il Laboratorio fa parte dello
SMARTSET Turistico e quindi starà in relazione con i laboratori degli Istituti omologhi presenti in altre scuole (Piombino e
Porto Ferraio). Esso sarà dotato di strumentazioni web e di software di social media marketing per la promozione
territoriale attraverso i più moderni strumenti social in uso: Facebook, Instagram, Twitter, Pintererest e Google plus. Ci sarà
la possibilità di addestrarsi al Front Desk Junior, Host Airbnb per l’accoglienza turistica, al Concierge Turismo territoriale per
creare tour turistici personalizzati, sistemi App e Gis per facilitare i “cammini”, collegamenti a banche dati per monitorare i
flussi turistici e qualificare le strutture turistiche con l’ODT. I giovani saranno aiutati però soprattutto a pensare che il
proprio territorio non è un oggetto da sfruttare, ma un soggetto in grado di scegliere il target turistico con cui vuole
scambiare un piacere per un vantaggio reciproco. Ciò che andrà insegnato è il ruolo dell’Esperto di turismo territoriale che
fa da mediatore e integratore tra gli attori del territorio affinché l’offerta e il vantaggio sia di tutti i cittadini e non solo di
quelli che si ritagliano il mestiere di tour operator.
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2. Istituto tecnologico “Einaudi” (I.S.I.S. Ceccherelli-Einaudi di Piombino (LI))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo del TURISMO ESPERIENZIALE. Il laboratorio fa parte dello
SMARTSET Turistico e quindi sarà in relazione con i laboratori degli Istituti omologhi presenti in altre scuole. Esso si
concentrerà maggiormente sul turismo dei “cammini” Il laboratorio si caratterizzerà come una vera e propria agenzia di
marketing e promozione territoriale e pertanto oltre a gestire banche dati delle varie risorse disponibili sul territorio
impegnerà gli studenti nella progettazione di itinerari tematici, promuoverà dei sightseeng tour, dei My tour personalizzati,
dei sistemi di marketing interno e di ascolto e responsabilizzazione dei cittadini per favorire l’accoglienza e anche piccoli
prodotti da offrire ai turisti per promuovere loro tramite il territorio (souvenir) In questo senso anche un piccolo FABLAB è
utile perché consente di produrre oggetti di varia natura e prima ancora di progettarne le fattezze.
Le attrezzature necessarie sono: N.3 Computer Desktop Dell Inspiron Classico Processore Intel Core i5 + monitor Full HD 23”
, N.1 Stampante 3D Power WASP EVO+ fresa CNC, N. 6 confezioni di filamento PLA in colori assortiti, N.1 Vinyl Cutter
Silhouette Cameo, N.1 Fresa CNC ShopBot Desktop, N.1 Drone Walkera QR X350pro, Attrezzature varie da laboratorio (per
la lavorazione dei materiali), N.20 Arduino Uno board , N.20 Kit accessori per Arduino SideKick, N.10 Raspberry Pi Starter
Kit, N.10 IoT Starter Kit Sparkfun, N.1 Videoproiettore a ottica corta Epson EB-530S, N.4 Sensori Kinect , N.3 Licenze per
Adobe Photoshop CC (19,99 x 3), N.3 Licenze per Adobe Illustrator CC (19,99 x 3), N.3 Licenze per Rhinoceros (995 x 3), una
licenza di My brochure make e Magix web designer 11 per la realizzazione di siti, Arc info (per i webgis), QRGen (per i
Qrcode, non si paga l'istallazione del programma ma l'abbonamento mensile o annuale in base alla quantità di qrcode che si
vogliono generare).
SMARTSET dell’AGROALIMENTARE e dell’ENOGASTRONOMIA
1. Istituto professionale Lotti (I.S.I.S. Lotti di Massa Marittima (GR))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo della FILIERA ALIMENTARE legata all’associazione Slow
Food. Il Laboratorio si inserisce nei percorsi di tutela del prodotto, in quel ramo dei Laboratori del GUSTO, per valorizzare le
potenzialità produttive del territorio, con particolare riguardo al tema della panificazione e della pasticceria, ma anche al
fine di una cucina attenta alle patologie metaboliche, alle allergie e alle intolleranze alimentari. Il laboratorio
multifunzionale di cucina dietetica disporrà di tecnologie SMART che consentano di introdurre nei processi tradizionali
strumenti, a monte, di progettazione del prodotto con sistemi di modellazione delle forme e con sistemi di ottimizzazione
delle formule usate, durante la produzione, di sistemi di controllo dei processi, e, a valle, delle modalità di marketing del
prodotto unite alle modalità di marketing territoriale basato sul prodotto e la novità della produzione e dei produttori. Vi è
da sottolineare che la posizione geografica della scuola la induce a recuperare giovani inoccupati e detenuti nel carcere
locale.
È opportuno disporre di postazioni multimediali e di diffusione audio video, sia in modalità live che proadcast. La Smart
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appliance, applicata alla tradizionale attività di bottega di panificazione offrirà opportunità di domotica e di gestione di Label
energetici utilizzabili sia nelle imprese esistenti che nelle possibili start up di settore. Il potenziamento delle reti di
connettività extraterritoriale consentirà di rinsaldare le collaborazioni all’interno della rete Flow Food (vedi premi
Ambient@mo, Maremmans) ma anche di partecipare a programmi di finanziamento come quelli di cui l’istituto ha
esperienza: CHOCOST@GE e MEDITERRANEA, eTwinning.
2. Istituto professionale servizi “Ceccherelli” (I.S.I.S. Ceccherelli-Einaudi di Piombino (LI))
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo dell’ENOGASTRONOMIA intesa non solo come prodotto, ma
anche come processo e cultura. Pertanto alla strutturazione della cucina, già incorso di strutturazione, si intende affiancare
una specie di “Piazza dei sapori e dei processi” che consenta agli stakeholder del territorio di apprendere, attraverso
soluzioni multimediali e schermi avanzati, ma anche mediante manifestazioni organizzate di degustazione ad hoc, le
modalità con cui produrre i cibi e le bevande tradizionali, la maggior parte dei quali prodotti da aziende locali, così da
ottenere un effetto indiretto sul turismo enogastronomico. La tecnologia di cui si apprenderà l’uso è quella utilizzata per la
gestione dei servizi di ristorazione e di prenotazione, di check-in e check-out dei tavoli, di carico e scarico da magazzino (tali
applicativi sono utilizzabili su tablet in ambiente wifi collegati a stampanti ricevi-ordine).
Alcune delle attività previste, da realizzare a pagamento, consentirebbero peraltro di alimentare virtuosi meccanismi di
autofinanziamento del laboratorio stesso.
SMARTSET della GRAFICA
1. Liceo Linguistico e Artistico ALBA MATER S.r.l. - "Leon Battista Alberti" di Piombino (LI)
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo della GRAFICA, sia essa pubblicitaria, editoriale, 2d, 3d o
Web, che consentano di fruire di tecniche ed abilità creative utili alla promozione dei prodotti e degli enti del territorio, un
territorio che ha sempre più bisogno di immagini promozionali, per quanto riguarda i prodotti agricoli a filiera corta ed il
turismo. Ciò è perseguibile attraverso l’uso di software specifici della grafica 2D come Photoshop e Illustrator, della grafica
editoriale come Indesign e QuarkXpress, nel web design come Dreamweaver e nella grafica 3D con Blender, Maya ed
Autocad, di cui sarà attrezzato il laboratorio. Accanto a tali moderni software di grafica saranno anche attrezzate delle
postazioni da disegno in cui sviluppare il layout del progetto, scanner, LIM con videoproiettore al fine di coinvolgere in
maniera più decisa gli studenti nelle lezioni teoriche e nel processo creativo, stampante 3D per lavorazioni plastiche e
packaging, scanner e stampante a colori di alta definizione.Il laboratorio si pone come una fucina della creatività come fu a
suo tempo “La sterpaia” voluta da Oliviero Toscani in cui giovani creativi si confrontavano immediatamente col mondo del
lavoro tramite un apporto innovativo, ma che allo stesso tempo si rifaceva alla vecchia bottega d’arte.
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SMARTSET CULTURALE
All’interno della Rete dello SMARTSET culturale si collocano i Licei classici e scientifici presenti sul territorio della Rete
indipendentemente dalla loro aggregazione all’interno degli I.S.I.S. aderenti all’iniziativa. Essi già usano laboratori
multimediali e software avanzati. La frequentazione del laboratorio centrale SMARTLAB, di quelli potenziati di SMAERSET e
di quelli di SMARTPOINT in cui si potrà costituire un Atelier creativo, costituirà uno stimolo, sia per i docenti che per gli
studenti, a perseguire la strada di innovazione nella didattica e conseguentemente nella politica di implementazione delle
dotazioni tecnologiche di nuova generazione. Il laboratorio SMARTLAB, da questo punto di vista, farà da “incubatore di
idee” e da sostenitore di progetti di implementazione mirati coerentemente con i programmi anche di alternanza Scuola
Lavoro e di sviluppo dei processi di orientamento scolastico e lavorativo.
SMARTPOINT
1. Istituto Comprensivo “G. Marconi” - Venturina Terme– Comune di Campiglia Marittima (LI)
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo del pensiero scientifico e dell’orientamento formativo
attraverso il potenziamento dei laboratori già esistenti (informatico e scientifico) e lo sviluppo della didattica laboratoriale
all’interno del costituendo “atelier creativo” che si conta di realizzare. Il laboratorio SMARTPOINT Marconi verrà pertanto
dotato di tecnologia 3D con i relativi Kit previsti per un laboratorio standard così da ottenere una alta flessibilità operativa e
didattica, e di dotare l’atelier di blocchi elettronici per la prototipazione elettronica intuitiva, per l’uso di Lego Education
mindstorm e serious play (per Storytelling), arredandolo di tavoli componibili e sedie ergostar. Saranno peraltro acquistati
programmi del tipo: Archicad light, CorelDRAW, Schet up 3D, Cmap Tools.
2. Scuola secondaria statale di primo grado “Andrea Guardi” - Comune di Piombino (LI)
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo del pensiero scientifico e dell’orientamento formativo e di
costituire un Atelier Creativo rispondendo al bando MIUR
3. Scuola primaria “Dante Alighieri” - Comune di Piombino (LI)
Nel Laboratorio per l’occupabilità ColLABORando questo laboratorio risponde all’esigenza di coprire il fabbisogno formativo
relativo all’acquisizione di conoscenze e competenze nel campo del pensiero scientifico-logico matematico e di costituire un
Atelier Creativo rispondendo al bando MIUR.
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Descrizione del ruolo effettivo dei diversi soggetti e attori coinvolti nel progetto di realizzazione dei laboratori (articolo 4, comma 2, lett. c),
max 10 punti).
Su sollecitazione di questo bando, i dirigenti scolastici delle Scuole della Rete che partecipano al progetto hanno riflettuto molto in questi mesi impegnandosi in
attività di progettazione secondo un processo che si chiama di “progettazione partecipata”.
Il progetto, per la sua natura intrinseca, sarà portato avanti non solo dalle Scuole ma anche da tutti gli altri componenti della comunità in stretta collaborazione:
tutte le parti andranno a costituire un’unica macro organizzazione che va sotto il nome di Organizzazione Territoriale (cit. R. Di Gregorio, l’Organizzazione
Territoriale).
La NERVATURA che la Rete di scuole si accinge, con questo progetto, ad assumere e ad alimentare si innesta su un’altra NERVATURA costituita dalla somma dei
Comuni che circoscrive il territorio dove le scuole operano. Tali Comuni hanno infatti costituito l’Associazione che si è data una struttura stabile riferita proprio a tale
Modello O.T..
L’ACT nasce infatti il 20 aprile 2015 e sposa pienamente la logica che la Rete di Scuole conta di portare avanti, anzi sprona energicamente la Rete ad andare avanti su
questo piano. Il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, in qualità di Presidente di ACT, formalizza le indicazioni strategiche di sviluppo locale che vorrebbe perseguire
assieme alle scuole con una specifica nota che il progetto raccoglie. Il Comune, inoltre, fornisce la disponibilità della struttura entro cui costruire il nodo centrale
della Rete, il Laboratorio SMARTLAB centrale. Per dare ancor maggiore consistenza alla strategia da perseguire e continuità alla struttura che dovrà portarla avanti
per almeno dieci anni, come prevede il bando, l’ACT si spinge ancor più avanti: lavora con l’insieme delle scuole attivando un secondo e parallelo processo di
progettazione partecipata che porta a realizzare, dopo due mesi, un accordo di ampio respiro trascritto in un Protocollo d’intesa e sottoscritto sia dai dirigenti
scolastici che dei Sindaci del territorio dove operano le Scuole della Rete. Il processo realizzato ed il protocollo sono consultabili sul sito dell’ACT
(www.associazionedeicomunitoscani.it).
La cultura dell’innovazione, la didattica innovativa e l’innovazione tecnologica come strumento e come risultato dell’azione che il progetto della Rete di Scuole si
propone di perseguire ha ragion d’essere sempre che penetri e influenzi non solo le coscienze e la cultura della comunità, ma anche negli spazi, nelle strutture e nella
cultura delle imprese che operano sul territorio.
Da una ricerca effettuata sui fabbisogni formativi delle imprese effettuata da maggio a luglio del 2015 dai giovani che hanno lavorato con ACT (e che poi sono stati
aiutati a costituire l’associazione giovanile Alveare), risulta che le imprese presenti sul territorio si trovano nella stessa incertezza della popolazione locale. Abituati
ad una storia industriale di lunga data, vissuta intorno al “siderurgico”, si trovano sconcertati di fronte all’innovazione che il mercato ha sviluppato in questi anni e in
difficoltà rispetto alle richieste dei nuovi proprietari che hanno altre origini imprenditoriali. Alla stessa conclusione arriva lo studio di un’agenzia formativa di
Piombino (Horus S.r.l.) che ha fatto uno studio sui fabbisogni formativi di tutte le organizzazioni che operano con il porto di Piombino o che hanno un rapporto con
esso, in relazione al mutamento di assetto e di ruolo che esso assumerà.
Ciò significa che anche le imprese hanno bisogno di fare un salto di innovazione, sia culturale che tecnologico, altrimenti lasciano il passo ad altre imprese
internazionali che costruiscono occupazione qualificata fuori dal territorio.
Non si poteva dunque pensare che le scuole potessero assorbire tutta la responsabilità e il peso dell’innovazione culturale. Era fondamentale pertanto che
l’imprenditoria locale e le forze sindacali facessero un passo avanti e si unissero alla Scuola in questo processo strategico di sviluppo culturale, per quanto già una
prima azione in tal senso è stata intrapresa con la costituzione del POLO TECNICO PROFESSIONALE MECCANICA.MENTE del quale l’Isis Carducci Volta Pacinotti è
capofila.

Il processo di sviluppo della collaborazione con le parti sociali
Il progetto per la realizzazione del “Laboratorio dell’occupabilità” ha fornito un’ottima opportunità per le Scuole di interrogare il mondo del lavoro e chiedere, a chi vi
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opera (imprese e sindacato), di far parte della partita e collaborare chiamando l’Associazione dei Comuni (ACT) a collaborare.
La sponsorship chiesta alle imprese e alle organizzazioni sindacali è stata un’occasione per discutere del problema culturale da affrontare e per avviare una
collaborazione utile a superare gli steccati tra le componenti della società, a stabilire quei “corridoi” che, come scrive Arnold Van Gennnep nel testo “Riti di
passaggio” la società costruisce per collegare quegli spazi interni che ha costituito nel suo edificio.
Quest’azione ha contribuito a raccogliere un’ampia partecipazione di sostenitori dell’iniziativa e ad aumentare il numero anche dei cofinanziatori, ma ha anche
attivato una riflessione su due grandi temi:
- Il rapporto tra i laboratori delle scuole, intese come sistema e con una struttura organizzativa a “rete”, e i laboratori professionalizzanti interni ai settori del
mondo del lavoro,
- L’impegno, anche del mondo del lavoro, sul tema del ricambio culturale e sullo sviluppo della cultura dell’innovazione di cui la tecnologia è solo l’aspetto più
palese.
Il risultato d questo processo consultivo ha portato a tre importanti decisioni di cui il progetto si avvantaggerà:
 La prima decisione è stata quella di lanciare un programma di progettazione partecipata che entro giugno 2016 porti alla strutturazione di un’Associazione
pubblico-privata che sviluppi un grande programma di SMART LAND. Il programma è stato già condiviso, partirà il 19 aprile e si concluderà il 14 giugno. Ciò
consentirà di riunire, in uno sforzo di innovazione collettiva, tutta l’industria locale e stabilire connessioni strategiche con le grandi imprese nazionali e
internazionali che operano da tempo nel mondo SMART. Consentirà inoltre di portare sul territorio, e a supporto dello sviluppo del Laboratorio
dell’occupabilità, anche i contributi di importanti Università e strutture di ricerca.
 La seconda decisione è stata quella di riunire le imprese turistiche dell’area mediante la formalizzazione di un Contratto di RETE che consenta di utilizzare
una struttura di coordinamento e di sviluppare un Piano comune di sviluppo turistico dell’intera area. La struttura agevolerà il rapporto con le scuole di
SMARTSET turistiche e orienterà la tecnologia di cui si dovranno dotare i laboratori che ad esso fanno capo e quella parte di SMARTLAB centrale.
 La terza decisione è stata quella di stimolare le imprese, sia industriali che turistiche, ma anche tutte le altre organizzazioni che offrono occupazione (enti
locali, associazioni, banche, imprese di servizio, centri di ricerca, ecc) a rivedere i Laboratori fisici e virtuali cui fanno riferimento, qualificarli e nominarli con il
nome di SMARTLAV per agganciarli ai Laboratori delle scuole e, in particolare, a quei “nodi di rete” di settore, gli SMARTSET.
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Adeguatezza del progetto alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio, specificando la coerenza con il tessuto sociale e
produttivo (articolo 4, comma 2, lett. d), max 15 punti):
Descrizione vocazione produttiva, culturale e sociale del territorio:
Le motivazioni territoriali
Il territorio in questione va da San Vincenzo a Massa Marittima fino a Porto S. Stefano, a
cavallo tra le province di Livorno e di Grosseto, lambito dal mare Tirreno che l’unisce
all’Isola d’Elba.
Un territorio parte del quale, nel Medioevo, aveva la dignità di un principato, il Principato
di Piombino, e le cui origini storiche sono legate alla storia del ferro e alla sua lavorazione
con gli Etruschi, che qui hanno lasciato testimonianze significative della loro vita e della
loro storia.
Il territorio si è stretto poi intorno a Piombino, a quello che diventato uno dei quattro
Centri siderurgici italiani e più grandi di Europa nel periodo della Siderurgia delle
Partecipazioni statali dell’IRI. Ciò ha consentito quasi la piena occupazione soffocando lo
sviluppo di altri settori e grandi potenzialità di sviluppo e occupazione: il mare, le colline,
la cultura culinaria, i prodotti dell’agricoltura, la storia, tutti ingredienti che ben
combinati costituiscono un “sistema turistico”. Dopo la privatizzazione delle imprese
industriali è cominciato il declino del settore. In assenza di nuovi investimenti e di un
piano di rilancio produttivo i lavoratori di mezza età sono stati anticipatamente espulsi
dalla fabbrica, altri sono tra cassa integrazione e impieghi part time.
La cultura del territorio, forgiata “sull’impiego sicuro in fabbrica”, si trova a non avere la forza per riscattarsi e capovolgere la situazione in essere né nel costruire
una alternativa che garantisca i tassi di occupazione di una volta. L’area del turismo, che potrebbe costituire una prospettiva alternativa, è rimasto un business del
tutto stagionale non servito da infrastrutture adeguate, con il rischio di contrarsi rapidamente. In questa situazione, che si potrebbe dire “disperata”, sta
apparendo qualche spiraglio di salvezza. Un’impresa algerina, interessata anche al porto di Piombino, ha acquisito la proprietà dello stabilimento con l’intento di
trasformarlo radicalmente. Si conta che venga costruita una acciaieria che farà uso di nuove tecnologie, si affianchi ad essa una nuova industria di lavorazione di
prodotti agroalimentari, si ampli il porto e lo si renda capace di far sbarcare turisti crocieristi interessati a raggiungere le città più belle della Toscana.
Anche i comuni cosiddetti balneari stanno cercando alternative per destagionalizzare la loro offerta turistica. Il Comune di Follonica, ad esempio, da alcuni anni sta
investendo da alcuni anni nel recupero, riqualificazione, riconversione e valorizzazione del patrimonio urbano esistente. La realizzazione di opere come la
riqualificazione dell’area EX Ilva, il parco centrale, il teatro Leopolda, il museo “Magma delle arti in ghisa della Maremma” sono tutti interventi che puntano a
trovare spazi per attività di valenza culturale, artistica e storica che, ben supportata da un’azione intelligente di marketing territoriale, può dare buoni frutti.
La scelta della Regione Toscana, ben accolta dai Comuni dell’area, di investire nella realizzazione della ciclopista tirrenica e nella Via degli Etruschi aggiunge
elementi di opportunità nell’uso del patrimonio storico e ambientale. La valorizzazione dei Parchi, quello minerario di Massa Marittima e quello dell’arcipelago
dell’Isola d’Elba, unito all’habitat marino che richiama pescatori provetti da tutta Italia, costituiscono prospettive nuove tutte da consapevolizzare nella cultura
locale e poi da utilizzare dal management territoriale. Ciò però ha due presupposti di fondo: mutare la cultura della comunità e sviluppare una integrazione forte
delle realtà locali in un’area di sistema con più forza negoziale e maggiori risorse disponibili.
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I presupposti per un cambiamento
Per un verso questa prospettiva sembra possa recuperare nuova occupazione sia sul versante industriale che sul versante turistico. Purtroppo ciò avverrà sempre
che cambino la cultura e le professionalità e cambi la struttura organizzativa che si è data la comunità. In questa partita la Scuola gioca un ruolo fondamentale
perché è l’unica infrastruttura in condizione di iniettare nel sistema una linfa nuova, una linfa di cambiamento dove si rimettano in gioco i fondamenti stessi del
“pensare”.
Gli anziani sono appassiti da anni in pensione anticipata, le persone di mezza età hanno le gambe spezzate da una vita di incertezza che dura da troppo tempo e
che ha minato la fiducia più profonda, i giovani viziati e coccolati dai nonni si aspettano ancora che qualcuno pensi a loro, ai loro consumi, al loro futuro. Atti di
vandalismo, furti alle scuole e negli appartamenti sono all’ordine del giorno e lasciano sconcertati gli amministratori e i cittadini.
Vi è una sola via di uscita, quella di investire sui giovani ancora studenti e lavorare sui processi mentali per alimentare sensibilità nuove, di sistema (cit. E. Morin),
capacità progettuali, vocazioni creative, atteggiamenti critici, comportamenti di imprenditività, ma vi è anche da operare sul sistema valoriale, sul senso di
comunità, di gruppo, di cooperazione, di rispetto per le culture che il mondo esprime e che prepotentemente ora si presenta con il volto e il corpo degli immigrati
che la comunità non riesce più a nascondere nelle prigioni d’oro che ha messo a loro disposizione.
Descrizione della coerenza del progetto e del laboratorio con la vocazione produttiva, culturale e sociale del territorio:
La vocazione produttiva del territorio, come sopra indicato è certamente industriale, con la siderurgia al centro del settore che però è in CRISI. Sul Territorio ci
sono speranze di ripresa, seppur le modalità produttive cambieranno (tutta l’area primaria viene meno). Il turismo di carattere stagionale viene riconsiderato
come un settore aggiuntivo con tentativi di recupero di beni ambientali, culturali, storici ed enogastronomici. Tutto il territorio va dunque attraversato da un
processo di cambiamento che intende trovare nell’innovazione tecnologica la leva su cui puntare.
Il progetto ha, dunque, questo primo grande obiettivo: quello di sviluppare una cultura dell’innovazione in tutti gli studenti che per fortuna la Scuola, nel suo
insieme, è in grado di raggiungere. Attraverso di loro si conta di raggiungere anche quei giovani che si riuscirà ancora a salvare e che hanno rinunciato a studiare e
a lavorare e che restano ad aspettare un’alternativa che non verrà, barcamenandosi tra un tirocinio, un lavoro estivo, un lavoro a chiamata e comunque lavori
precari.
Forse la ragnatela potrà allungare i suoi fili fino ad imbrigliare quei lavoratori che, conoscendo la fatica, sono disposti ancora a cambiare e a formarsi alle nuove
professionalità mediante l’utilizzo di nuove tecnologie.
Insomma, la Scuola con questo progetto vuole aprirsi al territorio come la Legge 107 suggerisce, ma non solo per far entrare il nuovo al proprio interno, ma
soprattutto per portare fuori l’innovazione, aiutando il territorio a fare un salto in avanti in tutti i quei settori che fortunatamente il territorio può sviluppare,
avendo la possibilità di iniettare in essi innovazione (mentale e tecnologica). Con questo progetto la Rete di scuole, che ha scommesso sulla possibilità di svolgere
questo ruolo, ha scelto un “cavallo di Troia” per cambiare la cultura della comunità: la TECNOLOGIA.
Con la tecnologia si può più velocemente stimolare il cambiamento facendolo contestualmente allo stesso modo in punti diversi della rete e con la stessa
metodologia di base, in settori che a prima vista sembrano così diversi.
La tecnologia a cui ci si riferisce non è quella di “processo”. Ogni settore ha messo a punto i suoi ma rispettando gli stessi principi. Sia per fare l’acciaio che il vino è
necessaria l’automazione: si servono entrambi di sistemi di pianificazione, controllo della produzione, gestione della qualità e della sicurezza, rispetto delle
aspettative della clientela, smaltimento dei rifiuti, movimentazione delle merci, relazioni con il contesto, competitività con il mercato internazionale, ecc.
L’innovatività della proposta sta anche nel fatto che la RETE di scuole che si viene a creare circoscrive un territorio i cui confini sono stati a loro volta delimitati dai
Comuni che hanno inteso associarsi propedeuticamente secondo il Modello dell’Organizzazione Territoriale (O.T.) e che hanno costituito l’ACT (Associazione dei
Comuni Toscani) indicando fin dalla sua costituzione la necessità di dotarsi di un Laboratorio Territoriale di alta qualità e ad alto tenore tecnologico. Ciò consente
di rassicurare tutti del fatto che la Rete non viene costituita perché vi è l’opportunità di acquisire un finanziamento, ma perché la comunità locale avverte la
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necessità di costituirla e pertanto ne sosterrà, in modo convinto, la sua realizzazione. Altro aspetto significativo è che il Modello dell’Organizzazione Territoriale
porta con sé strutturalmente la costituzione della “comunità educante” e la formalizzazione di una struttura di coordinamento tra i Comuni, le Scuole, le Imprese e
le Associazioni di area vasta così da delimitare un’area territorialmente significativa sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista delle prospettive di sviluppo
locale. Ciò assicura che la Rete non è una struttura contingente e strumentale, ma è una struttura stabile all’interno di un’altra struttura più ampia, altrettanto
stabile e collegata ad altre reti stabili di imprese e centri di ricerca.
Concreta capacità di favorire il rapporto con il mondo del lavoro e contrastare fenomeni di dispersione scolastica, chiarendo le attività
progettuali e didattiche che si intendono attivare per raggiungere gli obiettivi, nonché il ruolo degli studenti (articolo 4, comma 2, lett. e), max
15 punti.
Attività progettuali e didattiche che si intendono attivare:
Le attività progettuali saranno quelle indicate per descrivere il processo che si conta di seguire nella realizzazione del Laboratorio dell’occupabilità ColLABORando
(le dieci fasi sopra descritte ed in particolare quella della progettazione partecipata) e che verranno seguite mediante l’utilizzo di un programma di Project
Management i cui passi e risultati verranno ricorrentemente pubblicizzati seguendo il modello del “Responsible care”. Ogni riunione significativa lungo il processo
verrà, pertanto, regolarmente consuntivata, verbalizzata e pubblicata sul portale dell’ACT e su quello delle scuole della Rete, nello stesso modo con cui sono state
raccontate le fasi che sono servite per formulare il progetto e con cui è stato definito il Protocollo d’intesa tra gli Enti Locali e le Scuole.
Le attività formative da prevedere sono di cinque tipi:
1. L’attività connessa alla formazione dei docenti che, dopo la fase di condivisione strategica, dovranno partecipare all’attività di progettazione partecipata
per realizzare il Laboratorio dell’innovazione. In questa fase sarà importante che sia i docenti impegnati nella progettazione di dettaglio dei laboratori della
Rete che le imprese che dovranno effettuare i lavori di ristrutturazione acquisiscano e facciano proprie le indicazioni riportate nel piano nazionale della
Scuola Digitale che suggerisce di realizzare: “aule aumentate, spazi alternativi e laboratori mobili”. A ciò va aggiunta l’attenzione di tipo “ergonomico” per
il ridisegno degli spazi, l’allocazione della strumentazione, ma anche la dimensione degli accessi, la illuminazione e il riscaldamento degli ambienti, oltre
che la sicurezza nell’uso della strumentazione d’uso. Tutto ciò va naturalmente rivisitato in chiave di “design for all” per consentire la fruibilità dei
laboratori per tutti, anche per coloro che presentano alcune inabilità, tra le più ricorrenti. Ciò consentirà di creare una cultura progettuale utile per
ripensare alla ristrutturazione delle altre parti della scuola con la progressività del caso, ma secondo parametri progettuali nuovi. Si pensi, ad esempio, al
cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), ossia a politiche per cui l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed
efficientemente integrato,
2. L’attività addestrativa rivolta a quei docenti e a quel gruppo di studenti interni e giovani esterni che si occuperanno di gestire i laboratori dei tre livelli
previsti (SmartLAB, SmartSET e SmartPOINT) e di seguire gli studenti e i giovani NEET che li useranno,
3. L’azione di informazione/sensibilizzazione di tutta la struttura docente di tutte le Scuole della Rete sulla disponibilità dei Laboratori che saranno resi
disponibili e della loro funzione,
4. Il supporto consulenziale ai gruppi di docenti, articolati per funzione e settore, per attivare quei processi che portano ad orientare le lezioni tematiche
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secondo una didattica tradizionale verso una didattica progettuale che si serva anche della disponibilità dei laboratori che verranno realizzati e di quelli
che si potranno sviluppare nel tempo per soddisfare sempre meglio le esigenze didattiche innovative;
5. L’attività incubatrice per l’incentivazione e la predisposizione per la nascita di Start up giovanili a seguito di processi di sperimentazione nell’offerta di
servizi e prodotti per la comunità, realizzati nei laboratori come esercitazioni didattiche, ma poi consolidate e tradotte in un business per il mercato.
Le attività didattiche che si attiveranno nella prima fase di sviluppo del Laboratorio saranno quelle rivolte ad un gruppo di studenti prescelti, previa
autocandidatura, a utilizzare sperimentalmente le attrezzature con cui verranno attrezzati i laboratori e a sperimentarsi come divulgatori della competenza per
usarle.
Nelle scuole del primo ciclo frattanto si userà la disponibilità del Polo tecnologico di Navacchio per addestrare un primo gruppo di docenti “pionieri”.
Nel prosieguo si conta di utilizzare il bando INPS di maggio 2016 per progettare un’azione formativa cui far partecipare un gruppo adeguato di docenti.
Descrizione del ruolo degli studenti:
Gli studenti saranno coinvolti nella fase di “condivisione strategica” (fase 2) e saranno raggiunti dall’azione di comunicazione interna. Un gruppo, tra quelli più
promettenti delle classi terze e quarte superiori, per il ruolo da svolgere nella fase progettuale e che si saranno autocandidati con il consenso delle proprie
famiglie, saranno coinvolti nella fase di “progettazione partecipata” (fase 3) per determinare soprattutto il layout dei laboratori o degli atelier. Quelli che in questa
fase saranno identificati per avere una predisposizione all’insegnamento saranno poi cooptati nei laboratori per un’esperienza specifica nella gestione delle
attrezzature a fianco degli insegnanti preposti.
L’operazione sperimentata il primo anno costituirà una best practice che si ripeterà ogni anno e andrà a far parte delle best practice della scuola.
Così come indica il PNSD “gli studenti devono essere utenti consapevoli di ambienti e strumenti digitali, ma anche produttori, creatori, progettisti. E i docenti, dalla
loro parte e in particolare per quanto riguarda le competenze digitali, dovranno essere messi nelle giuste condizioni per agire come facilitatori di percorsi didattici
innovativi basati su contenuti più familiari per i loro studenti.”
Non vi è da escludere la possibilità di introdurre “i “Challenge Prizes” (noti anche come “inducement prizes”, o premi “incentivo”) offrono una ricompensa in
denaro a chiunque riesca più efficacemente a rispondere ad una particolare sfida. L’obiettivo è stimolare l’innovazione e trovare soluzioni ancora non esistenti,
che rispondano a problemi rilevanti per la società.”
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Livello di innovatività dei laboratori, specificando (articolo 4, comma 2, lett. f), max 15 punti):
le modalità didattiche innovative:
La metodologia didattica che verrà utilizzata sarà quella già utilizzata fin dalla predisposizione di tale progetto, ovvero quella della Formazione-Intervento®. Essa
verrà utilizzata per sviluppare il processo di realizzazione del Laboratorio dell’Innovazione a tutti e tre i livelli. Il processo progettuale è un potente strumento di
apprendimento del modo con cui usare la progettazione per sviluppare la conoscenza e sperimentare le competenze trasversali.
Essa sarà pertanto anche usata successivamente per portare innovazione nella didattica tradizionale. La sua valenza “progettuale” potrà essere utile per
caratterizzare processi di inclusione e alternanza scuola-lavoro, di valutazione del potenziale e di orientamento dei giovani.
La metodologia costituisce una best practice a livello nazionale, ha ottenuto premi e numerosi riconoscimenti e da fonti diverse. Essa ha ottenuto il primo premio
nazionale da parte dell’Associazione dei formatori italiani (AIF) sia nel 2014 che nel 2015 per progetti realizzati nel mondo della Scuola; ha raccolto premi a partire
dal 2004 sui progetti sulla Dispersione scolastica in Sardegna e nel Lazio, sull’orientamento nelle Scuole Superiori del Lazio, sull’alternanza Scuola-Lavoro
finalizzata ad un ruolo professionale specifico (es. l’esperto di turismo territoriale a Fondi o l’animatore della Via Francigena a Gaeta), sull’identità e la legalità.
Accanto ad essa sarà utilizzata “la metodologia a matrice” che si va sperimentando in alcuni progetti finanziati dal MIUR sul tema Made in Italy e che punta a
orientare le materie di base, in relazione alla progettualità su cui si impegnano gli studenti rispetto ad un tema di valenza territoriale. Ciò serve sia agli studenti del
primo ciclo di istruzione, per rinforzare la struttura dell’identità e dell’appartenenza alla comunità (storica o acquisita) che agli studenti delle Scuole superiori per
“dare senso” alla conoscenza e anche per spronare in essi il ruolo propositivo e di corresponsabilità dell’apprendimento.
La metodologia laboratoriale sarà, comunque, quella più frequentemente usata e il “problem solving” sarà una delle tecniche più usate, assieme al brain storming
e al lavoro di gruppo.
Sarà inoltre sviluppata molto la tecnica del public speaking, connessa all’uso dei diversi strumenti di ausilio alle “presentazioni efficaci” (power point, spot, video,
ecc). Non sarà tralasciata la tecnologia dei social come strumento di apprendimento collettivo in rete, per cui saranno facilitati gli strumenti in dotazione agli
insegnanti per poter dialogare con i social (Facebook, Whatsapp, Blog, Forum, ecc).
Per gli studenti più giovani si farà uso di strumenti didattici appartenenti alla famiglia del Digital Storytelling ovvero narrazione realizzata con strumenti digitali
(web, app, webware) che consentano di selezionare dal web contenuti adeguati e collocarli in una struttura narrativa in modo da ottenere un racconto costituito
da molteplici elementi di vario formato (video, audio, immagini, testi, mappe, ecc) Ciò sarà fondamentale per recuperare nei più giovani il senso della storia del
loro territorio e rinsaldare il senso di appartenenza e di identità. Servirà, poi, ai molti giovani studenti immigrati e alle loro famiglie per apprendere la cultura del
contesto in cui sono venuti a vivere evitando che si rinchiudano nelle comunità di provenienza. La tecnica serve anche per i giovani che hanno alcune inabilità
mentali e fisiche per attivare i diversi sensori con cui il contenuto didattico può passare.
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le tecnologie da utilizzare a supporto della didattica:
Sul versante tecnologico si farà ricorso a diverse tipologie:
- La tecnologia del web per la realizzazione degli stessi strumenti di cui la Rete di scuole dovrà dotarsi e per esercitare la creatività nel rendere efficace la
comunicazione visiva
- La tecnologia della modellazione e della grafica per esercitare la progettualità di scopo
- La tecnologia delle stampanti 3D per apprendere come realizzare prodotti ergonomicamente competitivi
- La tecnologia dei social per apprendere come riuscire a disseminare un’idea, ma anche a condividere in rete un progetto
- La tecnologia dei software didattici free (es.ww.programmifre.com) per apprendere come scegliere e sperimentare programmi didattici di varia natura e
su tematiche specifiche
- La tecnologia dell’e-learning per apprendere come apprendere efficacemente on line, alternando situazioni di apprendimento individuali con situazioni di
apprendimento di gruppo
- La tecnologia dell’apprendimento ad apprendere, come modalità con cui guardare e consapevolizzare il modo stesso con cui ciascuno apprende e come gli
altri apprendono, sia individualmente che in situazione
- A supporto dell’uso della metodologia della formazione intervento si userà la piattaforma e-learning che ne consente l’apprendimento on line, sia in
italiano che in inglese
Il primo concetto di base che si cercherà di utilizzare sarà quello di non apprendere tecnologie per aumentare una conoscenza fine a se stessa, ma utilizzare le
tecnologie per apprendere come si fa in modo diverso una cosa che si faceva in modo tradizionale, a partire proprio dallo stesso modo con cui si apprendeva e si
può apprendere.
Il secondo concetto di base che si seguirà è che ci sono molti produttori di tecnologie ma il valore aggiunto di alcune di esse è dato dalla capacità di chi le sceglie e
le usa di personalizzarle all’uso che ne intende fare al fine di raggiungere l’obiettivo che si è prefisso.
Il terzo concetto di base che si cercherà di acquisire è che il rapporto costante con l’evoluzione del mercato della tecnologia deve suggerire una continua
evoluzione delle dotazioni acquisite, per cui è necessario sia un confronto in rete che la partecipazione a manifestazioni, eventi, dimostrazioni e che la stessa
interdipendenza con i produttori di tecnologia consente di stare continuamente al passo con la sua evoluzione. Ciò può anche suggerire di essere tra coloro che
contribuiscono a farla evolvere ricavandone anche qualche vantaggio diretto o indiretto.
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Concreta fattibilità economica e finanziaria del progetto, anche in termini di utilizzo del contributo statale e delle eventuali quote di
cofinanziamento e della sostenibilità dello stesso (articolo 4, comma 2, lett. g), massimo 15 punti):
Tipologia di spese ammissibili
Spese previste
quota MIUR (€)
Spese previste quale cofinanziamento(€)
A
spese generali e tecniche (progettazione,
consulenze, formazione del personale
ecc.)*
97.500,00
B
arredi *
15.000,00
C
acquisto di beni e attrezzature strumentali
450.000,00
2.500,00 (denaro)
452.500,00
187.500,00
12.000,00 (prestazione d’opera) + 20.000,00
(manutenzione ordinaria ore lavoro x i 10 anni) + 50.000,00
(gestione ordinaria utenze a carico del comodatario x i 10
anni) + 86.000,00 (valore affitto immobile x i 10 anni a
carico del soggetto proprietario)
355.500,00
750.000,00
186.500,00
936.500,00
D
Eventuali lavori edilizi nella misura massima del 25%
E
Totale costi diretti ammissibili (=A+B+C+D)
10.500,00 (denaro) + 5.500,00 (ore lavoro)
Totale
113.500,00
15.000,00
*la somma delle voci A e B complessivamente non deve superare il 15%.
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Descrizione della sostenibilità del progetto. Specificare le modalità di gestione del laboratorio e la sua sostenibilità nel triennio. In
particolare, specificare i costi di gestione e le relative coperture finanziarie.
Le risorse rese disponibili dal finanziamento MIUR e degli sponsor cofinanziatori consentiranno di realizzare il processo di realizzazione delle tre fasi principali:
quella della progettazione di dettaglio, che segue l’azione di formulazione e condivisione strategica; quello della ristrutturazione in chiave “ergonomica” degli
ambienti che ospitano il Laboratorio nella sua globalità; quella degli acquisti e del montaggio delle attrezzature tecnologiche prescelte. Essa consentirà anche di
effettuare la formazione iniziale del personale docente che sarà impegnato nella gestione delle diverse parti del Laboratorio e che si impegnerà a rivedere il
curriculo tradizionale, rivedendolo in relazione all’opportunità di assecondare la progettualità che si potrà sviluppare nelle diverse parti del Laboratorio
I costi di gestione del Laboratorio dell’occupabilità per gli anni successivi alla realizzazione del Laboratorio sono di quattro tipi:
- Costo delle utenze
- Costo della manutenzione ordinaria
- Costo del personale ausiliario
- Costo dei tecnici adibiti ai 4 sub laboratori interni
Il costo delle utenze è coperto dall’Ente Provincia che copre i costi dell’intera scuola
Il costo della manutenzione ordinaria è assorbita dalla FERPI che si è impegnata a coprire tali costi per l’intero decennio
IL costo del personale ausiliario nelle ore di apertura della Scuola sarà in buona parte assorbito dai costi impegnati per la gestione dell’intero sistema scolastico
entro cui è collocato lo stabile.
Il costo dei tecnici, per quanto riguarda l’insegnamento, agli studenti della scuola rientrerà nei costi del personale docente. Infatti si conta di formarne e
addestrare un buon numero nella fase di costituzione del Laboratorio.
Il costo aggiuntivo (per personale ausiliario e tecnici) che nei primi tre anni si conta di dover sostenere e che è stato valutato essere pari a 90.000,00 €.
Per coprire tali costi si conta di utilizzare alcune fonti diverse di finanziamento diretto e indiretto:
1. La quota di cofinanziamento degli sponsor che hanno formalizzato il loro apporto in denaro o in ore di lavoro, già disponibile. Ad essa si aggiungerà la
sponsorship di tutte le imprese e gli enti che non hanno avuto il tempo sufficiente per formalizzare l’erogazione del contributo, ma che hanno già
comunicato la volontà di farlo,
2. La vendita di servizi che ogni sublaboratorio del Laboratorio complessivo ColLABORando è in grado di offrire al mercato dei fabbisogni, su un prezzario
pubblico, che consente di utilizzare le strumentazioni disponibili in orari predefiniti o le prestazioni che la struttura scolastica di gestione sarà invitata
da parte del mercato ad erogare. Nell’ambito soprattutto degli SMARTSET ciò sarà più agevole per via del rapporto più stretto con il mercato delle
imprese del settore di riferimento, ma sarà incentivato particolarmente per avvicinare i giovani studenti al mercato del lavoro e sarà supportato dai
programmi di alternanza Scuola Lavoro che peraltro sono obbligatori fin da quest’anno,
3. La ricerca di finanziamenti pubblici che la Rete di scuole che gestisce il progetto effettuerà, supportata dalla struttura preposta nell’ambito del
Protocollo d’intesa sottoscritto,
4. La vendita di programmi formativi sull’uso delle tecnologie che sarà oggetto di una azione focalizzata di marketing sui media che risponde alla necessità
di tipo economico, ma anche di immagine e quindi di attrattività,
5. Lo sviluppo di accordi di ricerca e sperimentazione con Università e Centri di Ricerca e con Fondazioni e Grandi Imprese dovrà inoltre consentire di
acquisire risorse per potenziare il parco tecnologico e formare il corpo docente e gli stessi studenti grazie al ricorso a bandi italiani ed europei ( es. il
modello Pisa, in cui molti progetti sono stati realizzati dall’insieme dei partner esterni solo perché l’ente locale si è posto come area di
sperimentazione),
6. La partecipazione ad iniziative formative sviluppate ad hoc da Università e finanziate da enti pubblici
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In realtà la strategia che la Rete si propone di perseguire non è solo quella di coprire i costi di gestione, senza gravare sul bilancio delle scuole, ma anche quella
di rinnovare il parco tecnologico in uso in relazione all’evoluzione del mercato tecnologico, alle necessità di implementazione dell’offerta laboratoriale e in
relazione all’evoluzione della didattica progettuale.
Per assicurare questa prospettiva si utilizzerà una specifica struttura gestionale già formalizzata e approvata, come indicata nel Protocollo d’intesa sottoscritto a
Marzo 2016 che prevede:
-
un Comitato Strategico composto dai Dirigenti Scolastici e dai Comuni sottoscrittori del Protocollo
una Rete Tecnica composta da un referente per ciascuna Scuola e un dirigente di settore per ciascun Comune associato
una Segreteria a supporto dei due Comitati assicurata dalla Segreteria ACT
un Gruppo di progettazione stabile, composto da un referente della Segreteria ACT e da un referente per ciascuna Scuola, aperto a partecipazioni
plurime in ragione dei temi su cui progettare e delle organizzazioni anche esterne da coinvolgere
una Rete preposta alla ricerca e alla comunicazione dei finanziamenti messi a bando dalle diverse istituzioni regionali, nazionali ed europee
una Rete di Laboratori delle Scuole associate da implementare progressivamente in ragione dell’innovazione tecnologica e della relazione con il mondo
del lavoro.
Questa struttura consente di considerare la Rete dei laboratori che compongono il laboratorio ColLABORando come un patrimonio comune da gestire e da far
fruttare perché sia sempre più potente e utile, come un Polo tecnologico che serve la comunità e vende servizi. In questo modo non solo ci si assicurano delle
risorse economiche necessarie, sia per la gestione che per l’innovazione, ma si consente ai giovani studenti e ai loro docenti di svolgere un ruolo attivo nella
società prima ancora che l’azione scolastica si concluda e in modo non subalterno, ma almeno paritario. Ciò in un contesto specifico che ha bisogno, in questo
preciso momento storico, proprio di fare un salto verso l’innovazione.
 AFERPI (ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO S.P.A), con nota del 15 aprile in allegato, ha manifestato la disponibilità a garantire la sostenibilità del
progetto almeno per il primo decennio a decorrere dalla data di avvio. In particolare essa ha inteso mettere a disposizione del Laboratorio,
€12.000,00 per partecipare alla realizzazione dello stabile e poi €2.000,00/anno per sostenere le spese di manutenzione ordinaria per dieci anni
 PIOMBINO LOGISTIC S.P.A, con nota del 15 aprile in allegato, ha manifestato la disponibilità a garantire la sostenibilità del progetto almeno per il
primo decennio a decorrere dalla data di avvio.
 GSI LUCCHINI SPA, con nota del 15 aprile in allegato, ha manifestato la disponibilità a garantire la sostenibilità del progetto almeno per il primo
decennio a decorrere dalla data di avvio.
Il 17 dicembre 2015 AFERPI Spa si è scissa in due società distinte, Aferpi e Piombino Logistics, ciascuna con l’obiettivo di perseguire il proprio core business:
rispettivamente acciaio e logistica.
Gli impianti portuali (due moli con circa lunghezza 850 mt dell’area di attracco), la presenza di un un raccordo ferroviario di circa 35 km (collegato alla rete
ferroviaria nazionale) e una zona di stoccaggio di circa 280.000 metri quadrati configurano Piombino Logistics come un partner completo multi-modale (strada
rotaia nave).
Lo stabilimento siderurgico Piombino è un complesso industriale specializzato nella produzione di acciaio. È situato in prossimità del mare e si trova nella zona
industriale di Piombino. Nel 1992 lo stabilimento viene scorporato dall'Ilva e conferito alla nuova SpA “Acciaierie e Ferriere di Piombino” della quale fanno parte
l’ Ilva e la società privata bresciana “Gruppo Lucchini”.
43
Cronoprogramma e tempistica di realizzazione dei laboratori (articolo 4, comma 2, lett. h), max 5 punti):
La realizzazione dell’intero percorso progettuale sarà seguito con un software di project management che consentirà di impiegare al meglio le risorse umane
ed economiche finalizzandole al rispetto dei tempi del progetto, ma considerando anche i tempi dell’attività scolastica.
Fasi /Attività
1.
FORmulazione ST
2.
CONdivisione ST
3.
PROgettazione PA
4.
REAlizzazione
5.
COMunicazione
6.
APPrendimento
7.
SPEcializzazione
8.
MANtenimento
9.
ACCreditamento
10. GEStione STARt up
1 bimestre
1M 2M
X
2 bimestre
3M 4M
1 anno
3 bimestre 4 bimestre
5M 6M 7M 8M
2 anno
5 bimestre 6 bimestre
9 M 10M 11M 12 M
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
2S
X
X
X
1S
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
4-7 anno
8-10 anno
3A
4A
4-5
6-7
8-9
10
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
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X
X
X
X
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X
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X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
3-4 anno
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