Venire da noi conviene

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Venire da noi conviene
ATTUALITà
venire da noi conviene
di Chiara Masini
A
metà strada tra il Centroeuropa e l’Asia, la Bulgaria è un
paese con tanta voglia di crescere. Lo dimostrano le misure prese
del Governo, che sta usando ingenti finanziamenti europei e attirando
investitori privati dall’estero, grazie
a condizioni fiscali davvero vantaggiose. Estesa su 110.910 kmq, con 7
milioni e mezzo di abitanti, la Bulgaria è membro della Ue solo dal 2007
e da allora si sta buttando alle spalle un passato comunista che ormai
si vede solo in qualche vecchio edificio sovietico.
Per avere un quadro della situazione
abbiamo incontrato Borislav Stefanov, economista e giovane direttore di
Invest Bulgaria Agency, l’agenzia del
governo bulgaro che si occupa di attirare e favorire gli investimenti esteri.
Borislav Stefanov, Direttore Invest
Bulgaria Agency, ci spiega i vantaggi
che il paese può offrire alle pmi
62 Perché un imprenditore italiano dovrebbe investire da voi?
La Bulgaria offre una posizione geografica davvero strategica vicina a
mercati importanti come la Russia,
la Turchia e l’Oriente. Abbiamo condizioni di stabilità politica e macroeconomica e siamo membri sia della Ue sia della Nato.
I costi operativi per tutte le imprese qui sono i più bassi d’Europa. Il
governo bulgaro continuerà a mantenere condizioni così vantaggiose,
con solo il 10% della tassa sul reddito delle imprese, anche per i prossimi cinque anni e quindi la Bulgaria
continuerà a essere in cima alla classifica come destinazione di chi vuole investire nell’Europa sud orientale.
ATTUALITà
UniCredit, Enel e Italcementi sono i
maggiori investitori italiani in Bulgaria, come si sta sviluppando il loro
business: stanno confermando il loro
interesse economico?
Al momento la Bulgaria ha collegamenti infrastrutturali piuttosto
carenti e questo potrebbe essere un
problema per alcune aziende: cosa
state facendo a riguardo?
Il nuovo progetto industriale del
gruppo Italcementi è segnale emblematico di come le imprese italiane si
trovano bene qui da noi. Il Gruppo
si sta ulteriormente espandendo in
Bulgaria. L’ammontare totale del loro investimento nel nuovo progetto a
Devnya è di circa 160 milioni di euro ed è uno dei più grandi in Bulgaria nell’ultimo quarto di secolo, con
più di mille persone impiegate.
Il gruppo Italcementi Bulgaria potrà
così continuare ad andare incontro alla domanda di cemento per la costruzione di infrastrutture, come ponti e
strade, ma anche per una grande varietà di costruzioni edili per usi residenziali e non. La posizione strategica di questo nuovo stabilimento,
vicino a Varna, inoltre, permetterà
all’azienda di essere un esportatore
importante nelle zone limitrofe del
Mar Nero e non solo.
Lo sviluppo di una rete ferroviaria
e di nuove strade è una delle principali priorità del governo bulgaro.
Nel 2012 più di 500 milioni di euro
saranno spesi nella rete stradale. Di
conseguenza, la rete di superstrade e
autostrade crescerà di più del 31%
e le nostre principali città saranno
ben collegate.
L’Italia è il decimo investitore in Bulgaria: crede che questa posizione
possa migliorare?
Nel periodo dal 1996 al 2011 gli investimenti italiani in Bulgaria sono
stati pari a 1,3 miliardi di euro. I più
grandi investimenti sono stati fatti
nei settori dell’energia, dei servizi fiscali, delle industrie edili e del turismo. Certamente, saremmo felici se
altre aziende italiane venissero qui a
fare i loro affari e se l’Italia entrasse
tra le top 3 della lista. Le condizioni
perché ciò accada ci sono: la Bulgaria
attrae chi vuole delocalizzare (userei
investire) grazie a bassi costi del lavoro, costi ragionevoli dell’energia e
un sistema fiscale competitivo con il
10% di tasse sia sul reddito da impresa, come dicevo prima, sia su quello
delle persone fisiche. L’imprenditore giugno-agosto 2012
Il governo bulgaro sostiene alcuni
settori industriali grazie all’Invest
Promotion Act, in cosa consiste e chi
può usufruirne?
Con l’Invest Promotion Act gli investimenti devono riguardare i settori: manifattura, ricerca e sviluppo,
istruzione, sanità, servizi di alta tecnologia e logistica. L’investimento
minimo deve superare i 10 milioni
di euro, scende a 3,5 se è fatto in Regioni ad alta disoccupazione e decresce fino a solo 2 milioni di euro per
progetti nei servizi ad alta tecnologia.
I benefici per questi investimenti comprendono: procedure amministrative
più brevi, acquisizione preferenziale
di terra statale o municipale, sostegno finanziario per l’aggiornamento
professionale, sussidi infrastrutturali
e servizi amministrativi individuali.
Borislav Stefanov
Inoltre, abbiamo una nuova categoria di progetti di investimento che si
chiama Progetti prioritari, quelli cioè
che creano un numero significativo di nuovi lavori grazie all’arrivo di
considerevoli investimenti finanziari dall’estero. In generale, il criterio
per ricevere questi aiuti di Stato prevede 100 milioni di euro di investimenti e la creazione minimo di 200
nuovi posti di lavoro. In Bulgaria usate l’alfabeto cirillico:
potrebbe essere una barriera?
Ogni grande città ha istituti che insegnano le lingue straniere e la maggior parte dei giovani parla almeno
l’inglese, mentre altri anche il francese, l’italiano, il tedesco e lo spagnolo. Penso che il nostro alfabeto
non sia una barriera, ma una sfida per
gli stranieri. Sentendosi come a casa,
gli italiani spesso mi dicono:”non ci
manca niente qui. Abbiamo fatto la
scelta giusta di venire a investire in
Bulgaria”.
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