alberi - CD Gussago

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alberi - CD Gussago
ALBERI
La lettura di un breve testo tratto da “La casa di campagna” di Pietro Calamandrei ha ispirato le
poesie sugli alberi.
“Già nel viale degli ippocastani si respirava aria di incantesimo, questi alberi in primavera sono tra i primi a
sentire il sole e accendono di rosa i candelabri simmetrici delle loro infiorescenze. A metà settembre
prendono il ruggine dell’autunno. A terra, tra le foglie secche, si vedono i grossi ricci che, nel battere a terra,
si rompono in spicchi regolari, lasciando apparire nel mezzo, come un confetto nel suo vassoino di carta
smerlata, il tesoro che c’è nascosto. I marroni d’India sono di una tinta calda, lucidi, come rifiniti da un abile
ebanista, sono umidi e freschi. Tenendoli nel palmo della mano sembra di sentire la prima brinata
d’autunno.”
L’ALBERELLO DEL VIALETTO
L’alberello del vialetto
è assai piccoletto,
non ha un grande busto
sembrerebbe più un arbusto.
L’IPPOCASTANO
Qui di fuori, nel vialetto,
ho notato un alberetto,
non è buono né cattivo
e non è certo un ulivo.
Le sue foglie verdoline
sono assai piccoline,
in autunno infreddolite
in inverno poi sparite.
Il suo nome è un poco strano:
non ricordo forse è castano,
forse è ippo, non lo so,
ippocastano lo chiamerò.
In primavera son tornate,
sopra i rami ben saldate,
i rametti marroncini
sono un poco piccolini.
Lascia cadere un bel tesoro,
ma son certo non è oro.
Porta un manto imbiancato
che di giorno è illuminato.
L’alberello mio incantato
nel vialetto una luce ha lasciato,
è la luce di un tesoro,
vale molto più dell’oro.
In autunno fa capricci:
fa cadere tutti i ricci,
poi ci canta una canzone,
con la castagna sua marrone.
È la sua felicità,
nel vialetto trionferà.
Il suo nome non lo so,
ma un bel giorno lo scoprirò.
Cade a terra la castagna,
e non fa certo la lagna,
cade a terra con rumore
e va avanti ore e ore.
Elisa Franceschini
Lungo il viale illuminato,
si alza un albero incantato
il suo nome è piccolino
il suo nome è proprio pino.
Francesco Peroni
IL PINO
ma i rami suoi spettacolari
sfioran l’acqua e le onde dei mari.
Ma in montagna spesso sta,
pien di neve, che beltà!
quando scende giù la neve
sul mio piede cade lieve.
Il pino , a volte, fa capricci
perché i suoi rami sono ricci,
Luca Tregambe
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L’IPPOCASTANO
Soltanto oggi mi sono accorta,
dall’ippocastano vorrei una scorta,
una scorta dei suoi fiori rosati
piccoli, ma molto pregiati.
LA QUERCIA
Sulla montagna innevata,
si trova una quercia assai osservata
con il suo manto immacolato
rende tutto più colorato.
Le sue foglie arricciate
in autunno son cascate,
coi grossi ricci nascondono un tesoro,
ma vale molto meno dell’oro.
Il suo tronco è assai robusto,
dà coraggio anche a un mollusco.
Le giocano intorno tutti i bambini,
tenendo per mano i più piccini.
L’ippocastano è l’albero dell’amore
e per saperlo ci son stata davanti ore ed ore,
osservando due fidanzati,
che appena lì sotto si sono baciati!
Greta Bigardi
Gli adulti la considerano una pianta saggia,
anche se lei mai non viaggia.
Insomma…è una quercia molto amata,
che non compie mai una bravata!
Marta Capelli
L’IPPOCASTANO
Passeggiando per il viale ho incontrato
un grande albero colorato,
il suo nome è ippocastano
ed è molto, molto strano.
L’ippocastano nasconde un tesoro,
che è prezioso come l’oro,
le sue foglie colorate
in estate son spuntate.
La terra, vasta e accogliente,
in autunno è cosparsa dal suo frutto pungente,
se il riccio gli togli e lo accarezzi piano
puoi sentire come è liscio con la tua mano.
L’ALBERO DELL’IPPOCASTANO
Nel viale illuminato,
c’era un grande albero incantato,
che ad ogni primavera
era il primo a sentire il sole che c’era.
Quando arriva la brina,
il paesaggio non è più come prima:
un velo bianco ricopre ogni cosa,
l’ippocastano si addormenta e riposa.
A terra, fra le secche foglie,
c’erano i ricci che ricordavano le voglie,
dentro questi un tesoro
Pietro Benedetti che nasconde un po’ di oro.
Se tu tieni stretto in mano
il frutto lucido dell’ippocastano,
senti come una brinata
anche quella un po’ incantata.
Albero alto ed imponente,
fai stupir tutta la gente,
con i tuoi grandi ricci
che ricordano i capricci.
Alice Cazzago
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IL MIO ALBERO FRATELLO
Ecco qui il mio albero fratello,
che per chioma ha un bel cappello,
un cappello colorato
coi colori di un gelato.
IL PINO
Il pino di neve è già imbiancato,
ma ancora molto colorato.
Si trova là sulle montagne,
circondato da castagne.
Fiori bianchi come gelato al limone,
fa venir voglia di cantare una canzone.
Fiori azzurri come il puffo,
che è tanto, tanto buffo.
Pino è alto, verde e snello,
ma di neve ha un bel cappello.
Il suo tronco non si vede
è coperto dalla neve.
Il suo nome mi chiedete?
Forse voi lo sapete,
io di certo non lo so
forse un giorno lo scoprirò.
I suoi fiori sono bianchi,
e ricoprono anche i banchi.
I suoi aghi sono verdi,
fra di loro tu ti perdi.
Giada Svanera
Arianna Guerini
L’ALBERO DEL GIARDINO
L’albero del giardino
è assai vicino,
ha il busto marrone
fra i rami un nido di piccione.
IL CILIEGIO
Lungo il viale della mia casetta,
c’è un albero che svetta,
è un ciliegio pendoluto
alla sua ombra mi son seduto.
Le sue foglie verdine
son belle come farfalline,
in autunno cadon tutte
e diventan secche e brutte.
Sotto il mio ciliegio un tesoro ho
nascosto,
voi direte “Strano posto”.
Questo posto è solo mio
non gli dirò mai “addio”.
I suoi rami sono lunghi
e lucenti come funghi.
In inverno c’è la neve
che li copre bianca e lieve.
I suoi rami fanno incantesimi piccini,
che rallegrano i bambini.
I suoi fiori colorati
Sono molto profumati.
Alessandra Gioia
L’ALBERO INCANTATO
Lungo il viale illuminato,
si alza un albero incantato,
i suoi rami lunghi e ricci
sono uguali a due capricci.
In primavera la sua chioma rinsecchita
torna morbida, io la tocco con le dita,
un cespuglio morbido è diventata,
la bella chioma è ritornata.
Le radici sue in estate
sono molto assetate,
ben piantate nella terra
come i piedi di mia sorella.
Le sue foglie canterine inventano una canzone
bella come una stagione,
Laura Passerini la stagione del dente di leone
che si mangia con il limone.
Martina Arici
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NEL GIARDINO
Nel mio giardino, un poco strano,
si trova un albero: l’ippocastano;
ha molte foglie colorate
e più di mille ne ha combinate.
IL SALICE PIANGENTE
Lungo il viale illuminato
si alza un albero incantato,
il suo nome è divertente,
il suo nome è salice piangente.
Un giorno ha rubato un grande tesoro,
l’altro giorno ha perso cento gettoni d’oro.
A parte questo gli voglio bene
anche se aspettavo un albero che facesse le mele.
Lungo i rami penzolanti,
con le foglie sue danzanti
sembra piangere e non smette
con le sue lunghe frangette.
Stefano Peroni
Sara Gaudenzi
UN CASTAGNO
Un albero è un tesoro,
dove nasce spesso l’oro,
l’oro son quei rami lunghi
che si allungan fino ai funghi.
IL CILIEGIO FIORITO
Il ciliegio mio fiorito
questa volta mi ha stupito,
l’incantesimo è avvenuto
che sorpresa il suo saluto.
Il suo nome non lo so,
ma un giorno imparerò
quel nome misterioso
che mi fa diventar furioso.
Fiori di mille colori
profumi e sapori,
belli come fringuelli,
si muovono come modelli.
Il suo nome l’ho studiato:
è un castagno colorato,
sui suoi rami stanno uccelli,
cantan come campanelli.
Nei pomeriggi d’estate,
le nonne pensionate,
sotto i rami prendono il tè
lì sedute tutte e tre!
Cristina Venturelli
Benedetta Califano
I PETALI DELL’ALBICOCCO
Questo giorno di primavera
si è scatenata la bufera,
piccola, magica e profumata,
con una foglia che pare incantata.
Si è abbattuta la bufera,
nella notte lunga e nera,
un fil di luce si è infiltrato
e il turbinio di petali è iniziato.
Un piccolo albero del mio praticello
ha un nome proprio bello,
bello, fresco e delicato
ecco, è lui che mi ha stregato!
Chiara Gonzini
Il suo nome è albicocco,
e a voi sembrerà sciocco,
a me no, sol io lo so:
è un segreto che svelar non si può.
Ripensando alla bufera,
che sorpresa ieri sera
i suoi rami avvolgenti
con i petali dormienti.
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ALBERO MISTERIOSO
Nel giardino c’è un tesoro,
che è prezioso più dell’oro,
è un albero antico
forse è un melo oppure un fico.
I giornalisti vengono lungo il viale
per trasmetterlo sul loro canale.
Quell’albero è così bello,
che le sue foglie sembrano un mantello,
così bello e colorato
quasi un albero incantato.
Sulle foglie tanta ruggine,
forse vive in solitudine.
Io lo vedo e sulla cima
gli compongo una rima.
Così bello, ma anche buffo,
da sembrare il grande Puffo,
in autunno colorato
da sembrare rosso infuocato.
Nella bella stagione spuntano fiori a mazzi,
sembran grandi come razzi.
Nicholas Szekely
LUNGO IL VIALE
E lungo il viale illuminato
un bell’albero s’è innalzato,
proprio vicino ad u n tetto dorato
che gli uccelli avevano beccato.
È un albero incantato,
con il tronco argentato
con le foglie colorate
sopra i rami allungate.
Simone Salvi
Classe V° B Scuola Aldo Moro
Gussago
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