una fitta rete di cavi, il cuore pulsante della nostra

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UNA FITTA RETE DI CAVI,
IL CUORE PULSANTE
DELLA NOSTRA CASA
In questi cento e rotti anni, ovviamente, anche il più sperduto paesino sulle montagne è stato raggiunto dall’energia elettrica, ma i
grandi cambiamenti, in fatto di impianti domestici, si sono verificati negli ultimi 15 anni perché le esigenze si sono moltiplicate a
dismisura, punti luce, prese, TV, telefono, impianti di allarme, per
non parlare della domotica... È così che i cavi elettrici ed i tubi corrugati che li contengono, anche in un appartamento, sono misurati in chilometri ed assomigliano per complessità proprio al sistema
circolatorio del sangue che attraversa il corpo umano!
Per questo motivo il nostro consiglio, se si affronta una ristruttrazione importante o la costruzione di una casa, è cercare di avere le
idee chiare a monte (troverete tanti suggerimenti utili nel servizio
da pagina 13) e fare insieme all’elettricista un progetto ben studiato che tenga conto anche di eventuali esigenze future perché sarebbero dolori dover realizzare altre scanalature nel muro a casa finita.
Dovremo poi cominciare ad apprezzare anche gli impianti a vista,
che in passato venivano utilizzati solo per locali di servizio o
magazzini. Le nuove soluzioni che offre il mercato sono da considerare le più pratiche e belle per le ristrutturazioni di case in pietra o con muri antichi di materiali misti: si può scegliere tra un
impianto con cavi a treccia, fissati con appositi passacavi in ceramica, e quello realizzato con i bellissimi (e carissimi) tubi di rame
dotati di curve, scatole di derivazione e tutto il necessario sempre
in rame. Un ritorno all’antico, che tiene conto dell’immenso patrimonio di immobili d’epoca del nostro Paese, per restauri conservativi, ma adeguati alla sicurezza e alla tecnologia di oggi.
NICLA DE CAROLIS
DIRETTORE EDITORIALE
www.museolaluce.com
“L’elettricità è come l’aria, ti accorgi che c’è solo quando ti manca”
e da questa saggia massima di un tecnico dell’ENEL nasce spontaneo domandarsi... come facevano i nostri bisnonni a vivere senza
elettricità? Eppure era solo il 1882 l’anno in cui fu realizzata a
New York la prima centrale elettrica al mondo per merito di
Thomas Alva Edison. In Italia nel 1889 solo il 5,2% dei comuni
disponeva di un impianto elettrico e solo nel 1917 la media si alzò
al 55%; allora l’energia elettrica veniva utilizzata principalmente
per illuminare le strade e per usi industriali, mentre nelle case di
città era ancora poco diffusa e totalmente assente nelle campagne.
In alto l’evoluzione dell’impianto elettrico fino
agli anni ‘60 e sotto un
impianto di oggi.
EDIBRICO
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RIFARE
CASA
N.20 MARZO-APRILE 2012
SOMMARIO
06 RIFARE NEWS
13 SPECIALE IMPIANTO ELETTRICO
14 COSA C’È DIETRO AD UN SEMPLICE “CLIC”
18 IMPIANTO SOTTO TRACCIA:
MURATORE ED ELETTRICISTA VANNO A BRACCETTO
21 L’IMPIANTO A VISTA
(O QUASI) NELLE RISTRUTTURAZIONI
24 UN IMPIANTO FLESSIBILE SENZA SCANALATURE
26 FASCINO DI IERI, SICUREZZA DI OGGI
28 QUALCHE COMODITÀ...
32 COMANDI RADIO
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34 AMBIENTI SEPARATI,
MA SENZA TRAMEZZE
42 QUADRI DI UNA CITTÀ
50 C’ERA UNA VOLTA IL PONTE LEVATOIO
52 SANITARI IN PILLOLE
58 STARE AL CALDO SENZA... CAPPOTTO
68 PARQUET MASSICCI AGLI ANTIPODI
76 IL PRIMO BINARIO... FLESSIBILE
80 “O MIA BELA PENSILINA...”
88 TETTO DA ISOLARE: QUALE SISTEMA?
92 NIENTE FUMO, TUTTO ARROSTO
98 MASCHERARE CON PRECISIONE TESA
100 FONDAMENTALE È CONSERVARE
106 L’EDILIZIA CHIEDE, INVOLUKRO RISPONDE
108 BIOLAGHETTO BALNEABILE
112 RASATURA: LA PELLE DEL MURO
120 BUONE NOTIZIE DA KLIMAHOUSE
130 DAL MONDO EDILIZIA
13
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RIFARE
CASA
N.20 MARZO-APRILE 2012
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redattore capo
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redattore tecnico
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in redazione:
emanuele bottino, Valerio poggi
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