Nell`appartamento di Provenzano un ostello per i
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Nell`appartamento di Provenzano un ostello per i
TOSCANA NOTIZIE Agenzia di informazione della Giunta Regionale Domenica 1 luglio 2007 DIRITTI Da tre anni la Toscana organizza soggiorni nei campi antimafia a Corleone Nell’appartamento di Provenzano un ostello per i giovani toscani Il sindaco ha consegnato stamani le chiavi. Gelli: “Un gesto importante. Grazie dalla Regione” I ragazzi toscani, a centinaia e sempre più numerosi, che da tre anni lavorano assieme ai giovani corleonesi della cooperativa sociale “Lavoro e non solo” sui terreni sottratti alle cosche mafiose hanno trovato casa. Una palazzina di tre piani di Bernardo Provenzano, il boss mafioso catturato l’anno scorso a Corleone dopo 43 anni di latitanza, diventerà infatti un ostello ed una foresteria tutta per loro: un edificio nel centro del paese in via Colletti 22 e 26, a neppure duecento metri dal palazzo comunale, dove abitava il fratello di Provenzano. Il sindaco Nino Iannazzo (An), primo cittadino da pochissimi giorni vittorioso al ballottaggio contro un candidato di una lista civica, ha consegnato stamani le chiavi. A riceverle, assieme al presidente della cooperativa Calogero Parisi, c’era anche Federico Gelli, vice presidente della Regione Toscana che da tre anni sostiene l’iniziativa dei campi antimafia. Con lui il console generale americano a Firenze Nora Dempsey e il direttore della Syracuse University in Florence Barbara Deimling, perché quest’anno con i giovani toscani sono arrivati anche due gruppi di studenti americani, il vice presidente della commissione parlamentare antimafia Giuseppe Lumia, la presidente dell’Arci Sicilia Anna Bucca e il coordinatore del progetto “LiberArci delle spine” Maurizio Pascucci. L’annuncio e’ arrivato nel corso di una cerimonia in consiglio comunale. Subito dopo, con grande emozione, una quarantina di ragazzi – toscani, siciliani ed americani, gli stessi che in questi giorni hanno lavorato sui campi tra pomodori, fichi d’india e vigneti – hanno preso possesso dell’appartamento. E già domani questi ed altri studenti molleranno per un giorno la vanga ed armati di secchio e pennello inizieranno a dipingere i muri perché la foresteria possa essere presto pronta. “E’ un gesto importante che carica di nuovi e maggior significati l’iniziativa di educazione alla legalità che come Regione Toscana portiamo avanti oramai da tre anni, nella nostra regione e in Sicilia – commenta il vice presidente della Regione Toscana Federico Gelli – La nostra è un’iniziativa particolare, che ci vede quasi unici in Italia: un’iniziativa ‘giovane’ che si rivolge ai’giovani’, un ‘lavoro’ che implica un messaggio di solidarietà importante e che ha portato tanti ragazzi della nostra regione e non solo delal nostre regione a coltivare i campi e le terre che sono state il regno della criminalità organizzata. Non possiamo dunque che dire grazie per la palazzina messa da oggi a nostra disposizione, per il valore simbolico e concreto che rappresenta”. “Siamo decisi a portare avanti questa esperienza importante – prosegue – Abbiamo intenzione di utilizzare i prodotti coltivati su queste terre nelle mense pubbliche della nostra regione. Da settembre inoltre l’educazione alla legalità diventerà materia di studio nelle scuole toscane. Regione e Direzione scolastica regionale firmeranno infatti la settimana prossima un accordo che prevede l'inserimento in via sperimentale di uno spazio dedicato ai temi della legalità nelle scuole che lo richiederanno: un’ora dedicata appunto alla legalità”. CORLEONE (PA) Redazione 50129 Firenze, via Martelli 6 Tel. 0554384714 - Fax 0554384800 [email protected] 01-07-0001-wf-fg pagina 1 Sala stampa 50129 Firenze, via Cavour 18 Sito Internet www.primapaginatoscana.it REGIONE INFORMA Notizie dalla Giunta Regionale Il progetto dei campi anti mafia, i prodotti con la ‘vitamina L’ Corleone è un paese che sorge in mezzo al nulla. O quasi. Conta tredici chiese ed 11 mila abitanti, un vino Doc, due pub, due corriere al giorno ma nessun treno o taxi per raggiungere la città, Per arrivare a Palermo serve un’ora abbondante di strada e la terra qui è ancora tutto. Della terra (e quasi solo della terra) ancora si vive. Proprio qui, nel paese dove per hanno vissuto (e comandato) a lungo Riina e Provenzano, è nato tre anni fa il progetto dei campi antimafia: prima due, poi sei ed oggi dieci, 86 ragazzi toscani ospiti nel 2005, 204 l’anno scorso, altri 342 da aprile fino al prossimo 24 ottobre. Ragazzi da 16 a 30 anni, ogni anno sempre più giovani, che nei 120 ettari di terreni confiscati ad oggi alla mafia o a loro prestanomi coltivano e raccolgono pomodori, grano e uva, ceci, melanzane e lenticchie, ma anche mandorle e fichi d’india: tutti prodotti carichi di ‘vitamina L’, L come legalità appunto. Si danno il cambio ogni quindici giorni e per autofinanziarsi si ‘tassano’ con 7 euro al giorno. La mattina, fino al sabato, lavorano nei campi: sotto il sole, dalle sette fino a mezzo giorno e mezzo, anche quando nei giorni scorsi la colonnina di mercurio ha superato abbondantemente i 40 gradi. Al pomeriggio incontrano gruppi e personalità locali dell’antimafia. E a turno chi non lavora nei campi prepara da mangiare per tutti, nella palestra di Corleone trasformata in un dormitorio. La Camera del Lavoro è diventata invece la base logistica. Il primo anno sono arrivati per lo piu’ da Firenze, quest’anno sono rappresentrae tutte e dieci le province toscane. E non c’è stato bisogno neppure di un avviso pubblico per la selezione: tale e’ stato il tam e tam e passaparola che nei primi mesi dell’anno erano arrivate già oltre quattrocento domande. Certo non mancano le difficoltà. Un sabotaggio studiato ha danneggiato nei mesi scorsi a Corleone la vigna di uno dei terreni confiscati, compromettendo irreparabilmente non la vendemmia di quest’anno ma sicuramente quella del prossimo anno. Nel 2005 a Canicattì in provincia di Agrigento, nel campo dedicato al giudice Rosario Livatino assassinato dalla mafia nel 1990, fu soffocato uno dei cani da guardia. Il progetto comunque va avanti e cresce. Quest’anno oltre agli otto campi di lavoro organizzati a Corleone ed uno a Canicattì ce ne è stato anche un decimo a cui hanno partecipato otto ragazzi corleonesi, a Pistoia in Toscana, per sistemare il magazzino che accoglierà i prodotti di “Libera Terra”, il consorzio che riunisce i prodotti delle cooperative al lavoro sui campi confiscati. Anche questa iniziativa fa parte della campagna di educazione alla legalità promossa e sostenuta con forza dalla Regione Toscana e dall’Arci in collaborazione con Libera, iniziata con il progetto “LiberArci dalle spine” e proseguita con “E state Liberi”. (wf) pagina 2