Morning Call - BNL EduCare
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Morning Call 23 MARZO 2012 WEEKLY Quadro generale: segnali di debolezza dai Pmi cinese e dell’Area euro, scattano i realizzi per indici azionari e spread di credito sulla chiusura di un trimestre positivo per i mercati □ Da inizio anno l’azionario ha performato molto bene □ Prevalgono le prese di profitto □ In una settimana avara di notizie sul fronte della crisi dei debiti sovrani, senza incontri a vari livelli tra i partner europei per definire meglio gli interventi già pianificati, il mercato si è preso una pausa e hanno prevalso le prese di profitto. E’ anche vero che in un clima ancora incerto sull’aggiustamento dei conti pubblici di alcuni Paesi dell’Area euro e con dati economici non particolarmente favorevoli, gli asset più rischiosi avevano comunque segnato performance molto positive: basti pensare che da inizio anno il Dax ha guadagnato il 18% e Wall Street, con recuperi compresi tra il 7,0% del Dow Jones ed il 17% del Nasdaq nei primi tre mesi dell’anno, si trova sui massimi dal periodo 2008 / 2009 (il Nasdaq addirittura sui massimi degli ultimi 11 anni). Buone performance anche per gli indici dei Paesi su cui si è incentrata la preoccupazione per la crisi dei debiti sovrani: il FtseMib ha recuperato dal primo gennaio l’8,5%. D’altra parte, il calo dell’avversione al rischio nelle ultime settimane è stato in parte imputabile anche all’abbondante liquidità immessa nel sistema dalla Banca centrale europea, con le ormai famose due operazioni di pronti contro termine a tre anni al tasso dell’1,0% che sono state soddisfatte per circa 1.000 miliardi di euro. In queste condizioni, visti i troppi punti interrogativi che restano sul tappeto (primo fra tutti: quanto incideranno sulla crescita economica le politiche fiscali così rigorose che i Paesi stanno impostando?), l’aggiustamento dei portafogli che vede realizzare i profitti finora maturati è una scelta quasi inevitabile, in attesa di vedere gli ulteriori accadimenti sul mercato. Un altro fattore che autorizza ad ipotizzare un aggiustamento dei portafogli è l’avvicinarsi della fine del primo trimestre dell’anno. Ottava di realizzi, quindi, con performance settimanali degli indici azionari negative e comprese tra il -2,5% ed il -3,5% in Europa; più contenuta la correzione media di Wall Street (-1,0%); gli spread tra Paesi periferici dell’Area euro e la Germania si sono riallargati (soprattutto per l’aumento dei rendimenti sui titoli dei periferici), i rendimenti sui titoli benchmark sono calati, mentre la divisa unica non si è mossa in modo significativo nei confronti delle altre principali valute. Spread di rendimento tra Italia, Francia e Spagna versus Germania sui governativi a 10 anni: andamento Fonte: Bloomberg □ La pausa di riflessione quindi appare fisiologica, mentre il mercato cerca nuovi spunti. Gli occhi degli operatori restano giustamente puntati anche sui dati macro: non ci stancheremo mai di Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 1 | MORNING CALL WEEKLY Le previsioni macro □ Area euro in rallentamento □ Usa in via di stabilizzazione sottolineare infatti che la mancanza di crescita economica può minare buona parte degli sforzi che i Governi stanno facendo per correggere la dinamica dei conti pubblici e favorire il calo del livello del debito. Le previsioni parlano di una crescita per gli Stati Uniti leggermente superiore a quella del 2011, mentre l’Area euro è destinata a non crescere nel corso di quest’anno proprio perché è la zona in cui si stanno realizzando le maggiori correzioni sui conti pubblici. I dati macro diffusi nel corso della settimana certificano concretamente questa possibilità: dopo il recupero avvenuto tra novembre e gennaio, i Pmi dell’Area euro sono tornati a scendere e soprattutto si sono nuovamente collocati al di sotto dei 50 punti che indicano il valore di discrimine fra un trend di crescita ed uno di contrazione. Le prime stime relative al mese di marzo, infatti, indicano per l’Area euro un Pmi della manifattura a 47,7 punti (49 il precedente), quello dei servizi ed il composito si fermano entrambi a 48,7 punti (rispettivamente a 48,8 ed a 49,3 a febbraio). Il trend è quindi in fase di indebolimento e non risparmia nemmeno la Germania (Pmi della manifattura a 48,1 punti), Paese che l’anno scorso ha segnato un aumento del Pil pari al 3,0% e per il quale è stimata una crescita di poco superiore all’1,0% per l’anno in corso; già nell’ultimo trimestre del 2011 ha registrato una variazione congiunturale del -0,2%. L’Area euro nel suo complesso ha visto gli ordini all’industria scendere a gennaio del 2,3% congiunturale e del 3,3% tendenziale. Si conferma migliore la situazione degli Stati Uniti: l’indicatore anticipato (sintesi di dieci parametri relativi all’andamento dell’economia reale e dei mercati finanziari), che dovrebbe anticipare il trend dell’economia nei successivi tre/sei mesi, a febbraio ha segnato un aumento dello 0,7% su base mensile. Si conferma quindi in territorio positivo, dopo aver segnato valori negativi per sole tre volte negli ultimi 35 mesi di rilevazioni. Ancora in sofferenza il settore edilizio, che anche a febbraio si conferma in prossimità dei minimi storici nel numero di case vendute (circa 4,6 milioni di unità annue) e con i prezzi che risultano invariati a gennaio. Dal mercato del lavoro arrivano segnali di ulteriori miglioramenti: le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono assestate intorno alle 3.350mila unità confermando il trend calante (erano intorno alle 400mila unità nell’ultimo trimestre del 2011) e le richieste continue, anche queste in calo, sono scese a 3.350mila unità, valori che non venivano toccati dall’agosto del 2008 (per gli amanti delle statistiche, ricordiamo che avevano toccato un massimo di 6,5 milioni nel picco della crisi, a giugno del 2009). Stati Uniti, Indicatori anticipati m/m: andamento Cina: ulteriore calo del Pmi Fonte: Bloomberg □ Al di fuori dell’Europa e degli Stati Uniti, da rilevare l’ennesimo segnale di rallentamento per l’economia cinese, con il Pmi della manifattura che a marzo si ferma a 48,1 punti (49,6 a febbraio): si tratta del quinto calo consecutivo. Le stime parlano di un ridimensionamento del Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 2 | MORNING CALL WEEKLY □ Banche centrali: confermate le condotte espansive □ Euribor in calo tasso di crescita economica che potrebbe passare dal 9,2% del 2011 all’8,5% del 2012. In termini di politica monetaria, il quadro sopra descritto non lascia molte alternative: le Banche centrali continueranno ad adottare una condotta espansiva ed ancora indirizzata a manovre “quantitative”. In effetti, i tassi sono già prossimi allo zero negli Stati Uniti (range tra zero e 0,25%) e in Giappone (range tra zero e 0,10%), mentre nel Regno Unito il tasso base è fermo allo 0,50% dal marzo del 2009; più alto il livello del tasso repo della Bce, sceso all’1,0% lo scorso dicembre. La Fed e la Banca del Giappone quindi non hanno alternative: eventuali azioni di ulteriore allentamento monetario potranno essere attuate solo con manovre che immettano liquidità nel sistema; la Banca d’Inghilterra e la Bce, invece, hanno ancora la possibilità di indirizzarsi su due strade diverse, ma entrambe hanno scelto quella del “quantitative easing”. La lettura delle minute della BoE relative alla riunione di inizio marzo, infatti, svela che si è discusso di alimentare ulteriormente il fondo finalizzato all’acquisto di asset (attualmente a 325 miliardi di sterline) e che due membri del comitato su nove si sono espressi a favore di un ampliamento dello stesso; votata invece all’unanimità la conferma allo 0,50% del tasso base. Per quanto riguarda la Banca centrale europea, dopo la seconda operazione di pronti contro termine a tre anni effettuata a fine febbraio, il consenso di mercato non sconta più nuovi interventi al ribasso sui tassi di interesse; quelli di mercato tuttavia continuano a ridursi avvicinandosi al tasso benchmark del mercato che in questa fase è rappresentato non più dal tasso repo (all’1,0%) ma al tasso di remunerazione dei depositi presso la Banca centrale stessa (allo 0,25%). Infatti anche questa settimana registriamo il calo della curva dei tassi interbancari: all’ultimo fixing dell’ottava l’Euribor ad un mese si collocava allo 0,43% (-2bp rispetto alla precedente ottava), quello a 3 mesi allo 0,80% (-5bp), quello a 6 mesi all’1,11% (-4bp), quello a 12 mesi all’1,44% (-5bp). I future sull’Euribor a 3 mesi esprimono tassi impliciti superiori all’1,0% solo a partire dal 2014. Tassi ufficiali di Fed, Bce, BoE e BoJ: andamento dal 2006 Bund e Treasury: calo dei rendimenti Si riallargano gli spread Fonte: Bloomberg □ Sul mercato dei governativi, come abbiamo già anticipato, hanno prevalso i realizzi sui titoli dei Paesi periferici, con un conseguente significativo allargamento degli spread; i fondi si sono riversati sui titoli tedeschi e statunitensi che hanno quindi espresso rendimenti in calo, soprattutto sulla parte più lunga della curva a scadenza. I Treasury biennali si sono portati alla fascia inferiore del range della scorsa settimana (0,35%) mentre i decennali correggono di circa 5bp e si apprestano a concludere l’ottava scambiando in area 2,25%. Sul mercato tedesco, lo Schatz scende verso lo 0,25% mentre il Bund subisce il calo più sensibile (intorno ai 15bp) e scambia intorno all’1,90%. Per quanto attiene agli spread tra Paesi europei e Germania, questa settimana sono in sensibile allargamento. L’Italia si attesta a 330bp (+50bp Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 3 | MORNING CALL WEEKLY nell’ottava), la Francia a 110bp (+15bp), la Spagna a 365bp (+50bp), la Grecia sale di 200bp a 1.815bp. Indice Dax: andamento (scala dx) e utile per azione (scala sx) Fonte: Bloomberg I listini azionari vicini alle soglie tecniche rilevanti □ □ Record di utili per le società del Dax □ Apple, primo dividendo dopo 17 anni □ □ Per quanto riguarda il mercato azionario, questa settimana gli indici hanno superato le importanti soglie psicologiche ed hanno poi ritracciato sui timori dei dati macro europei e della Cina. La sistemazione delle posizioni di portafoglio ha favorito i realizzi sugli indici e sui comparti che avevano maggiormente recuperato e comunque favoriti dal ritorno all’appetito per il rischio: indici europei con il FtseMib in testa, settore bancario e finanziario per quanto riguarda i comparti. Il quadro della situazione sembra essere tutto in evoluzione e da monitorare nelle prossime settimane: il Dax ha interrotto una serie di otto sedute giornaliere consecutive con l’indice che resta il miglior performer da inizio 2012; il Nasdaq Composite mantiene inalterata la sua forza relativa rispetto agli altri indici consolidando sopra i 3mila punti e provando a chiudere in positivo per l’undicesima settimana consecutiva su dodici di quest’anno. Sempre negli Usa lo S&P500 oscilla intorno a 1.400 punti e lo stesso Nikkei prova a resistere sopra i 10mila punti. Si è confermata forte la resistenza per il FtseMib con l’indice che ha ritracciato in modo marcato dai massimi di periodo oltre quota 17mila. Dal punto di vista dei fondamentali ancora una volta giungono conferme positive sullo stato di salute delle società. Il 2011 è stato un anno record per le aziende tedesche; se prendiamo le singole società che fanno parte dell’indice Dax (trenta) e sommiamo i singoli redditi operativi conseguiti scopriamo che, per la prima volta nella storia, si è superata la barriera dei 100 miliardi di euro (al primo posto Volkswagen con oltre 11 miliardi di euro). Se invece volgiamo lo sguardo dall’altra parte dell’Atlantico, ancora una volta le novità vengono da Apple che si conferma sui massimi violando quota 600 dollari: in settimana ha annunciato che pagherà una cedola di 2,65 dollari per azione (non staccava un dividendo dal 1995), effettuerà operazioni di acquisto di azioni proprie per 10 miliardi ed investimenti per 45 miliardi. E’ sempre boom per il nuovo iPad con vendite di circa 3 milioni di pezzi nel week end di lancio e pari a tre volte il risultato dell’iPad2 (l'iPhone 4s realizzò oltre quattro milioni di pezzi nella fine settimana di lancio). Per quanto riguarda il comparto bancario dell’Area euro, sembrano minime le possibilità di un ricalcolo dei livelli di ricapitalizzazione per i singoli Istituti (nel senso più favorevole) a seguito del restringimento degli spread tra i titoli governativi di ciascun Paese (soprattutto Italia e Spagna) e quelli tedeschi e delle minori tensioni sul mercato dei debiti sovrani e del credito. Ad inizio aprile è prevista la riunione Eba. Sul fronte valutario è stata un’ottava di assestamento per le valute principali con l’euro, il Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 4 | MORNING CALL WEEKLY Eur/Usd □ dollaro e lo yen che sono rimasti nei rispettivi cross sui livelli di consolidamento dopo la direzionalità delle settimane scorse. Oscillazioni più marcate per le valute minori con il rand sudafricano, il dollaro australiano e neozelandese ed il peso messicano che cedono dal 2,0% al 2,5% dallo scorso venerdì. Il cross Eur/Usd, continua ad essere scambiato in un’area di consolidamento compresa tra 1,30 e 1,3250 punti dopo aver toccato i massimi toccati ad inizio mese ad 1,35 (38,2% del livello di ritracciamento di Fibonacci che include i massimi di 1,4950 del maggio scorso ed i minimi a 1,2630 di metà gennaio 2012). Conferme sulla tenuta del supporto collocato a 1,30 giungono dal recupero di questi ultimi giorni dopo il secondo tentativo di violazione da metà febbraio. Attendiamo gli sviluppi della situazione grafica con il tasso di cambio che al momento non presenta direzionalità: oscillatori stabili con l’Rsi a 53. Cambio Eur/Usd: andamento, canale laterale e Rsi Fonte: Bloomberg Eur/Jpy □ Eur/Gbp □ Moderato ritracciamento anche per lo yen dopo il tentativo di violazione di quota 110 ed aver segnato un massimo a 111,40 punti. Il cross Eur/Jpy è in trend rialzista ormai da metà gennaio sulle mosse di politica espansiva dalla Banca del Giappone trend che ha portato il tasso di cambio dai minimi di 97 agli attuali livelli in area 110: l’attuale movimento di ribasso è da inquadrarsi come realizzi da prese di profitto e fisiologico dopo il forte rialzo e che già si è avuto a fine gennaio ed a inizio marzo. Analogo calo anche per il cross Usd/Jpy che scende a 82,50 dai massimi di 84 punti. Fase laterale che prosegue per il cross Eur/Gbp con oscillazioni che restano circoscritte da ormai inizio anno in un range compreso tra 0,82 e 0,84 con l’eccezione di poche sedute in area 0,85 a fine febbraio. Al momento il quadro grafico non suggerisce particolari direzionalità. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 5 | MORNING CALL WEEKLY Calendario della settimana Giorno Lunedì 26 Martedì 27 Paese Italia Germania Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Ora 10.00 11.00 11.00 11.00 14.30 16.00 16.00 Stati Uniti Stati Uniti 15.00 16.00 Francia Francia Area euro Italia Regno Unito Regno Unito Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti CALENDARIO dal 26 al 30 marzo 2012 DATI MACROECONOMICI Dato Fiducia dei consumatori Ifo - Clima Affari Ifo - Stime correnti Ifo - Aspettative Attività nazionale Fed di Chicago Vendite in corso delle abitazioni Vendite in corso delle abitazioni Periodo Consensus Precedente 92,8 94,2 109,5 109,6 117,0 117,5 102,7 102,3 … 0,2 0,9 2,0 … 10,3 mar. mar. mar. mar. feb. feb. feb. indice indice indice indice indice % m/m % a/a S&P/CS Prezzi delle case Composite 20 Fiducia dei consumatori gen. mar. % a/a indice -3,8 70,4 -4,0 70,8 7.30 7.30 10.00 10.00 11.30 11.30 14.00 14.00 14.30 14.30 Prodotto interno lordo dato finale Prodotto interno lordo dato finale Offerta di moneta M3 Fiducia delle imprese Prodotto interno lordo dato finale Prodotto interno lordo dato finale Prezzi al consumo ind Ue Prezzi al consumo ind Ue Ordini beni durevoli Ordini beni durevoli ex auto Q4 Q4 feb. mar. Q4 Q4 mar. mar. feb. feb. % t/t % a/a % a/a indice % t/t % a/a % m/m % a/a % m/m % m/m 0,2 1,4 2,4 91,8 -0,2 0,7 0,4 2,3 2,9 1,5 0,2 1,4 2,5 91,5 -0,2 0,7 0,9 2,5 -4,0 -3,2 Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti 9.55 9.55 14.30 14.30 14.30 14.30 Variazione disoccupazione Tasso di disoccupazione Prodotto interno lordo dato finale Consumo personale Nuove richieste di disoccupazione Richieste continue -10,0 6,8 3,0 2,1 … … 0,0 6,8 3,0 2,1 348,0 3352,0 Germania Germania Area euro Italia Italia Italia Italia Italia Italia Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Fonte: Bloomberg 8.00 8.00 11.00 11.00 11.00 11.00 11.00 12.00 12.00 14.30 14.30 15.45 15.55 Vendite al dettaglio Vendite al dettaglio Prezzi al consumo Prezzi al consumo indice naz Prezzi al consumo indice naz Prezzi al consumo indice Ue Prezzi al consumo indice Ue Retribuzioni contrattuali Retribuzioni contrattuali Reddito personale Spesa personale Direttori d'acquisto di Chicago Fiducia dei consumatori Univ del Michigan 1,2 0,8 2,5 … … … … … … 0,4 0,5 63,0 75,0 -1,6 1,6 2,7 0,4 3,3 0,2 3,4 0,0 1,4 0,3 0,2 64,0 74,3 Mercoledì 28 Giovedì 29 Venerdì 30 mar. 1000 mar. % Q4 % t/t ann Q4 % t/t 24 mar. 1000 17 mar. 1000 Documento completato alle ore 14:00. Fonti Reuters e Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 6 feb. feb. mar. mar. mar. mar. mar. feb. feb. feb. feb. mar. mar. % m/m % a/a % a/a % m/m % a/a % m/m % a/a % m/m % a/a % m/m % m/m indice indice | MORNING CALL WEEKLY Contatti Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria Virgilio Iafrate : Alessandra Mastrota : 06 47026136 06 47026145 [email protected] Aut. Trib. Roma n° 317/01 del 11/07/2001 Direttore responsabile: Virgilio Iafrate Attenzione: Il presente documento è finalizzato a fornire un'informativa a carattere generale sui principali avvenimenti del mercato finanziario. L'informativa è predisposta sulla base di dati diffusi dalle principali fonti di mercato al momento della pubblicazione, suscettibili di variare con estrema rapidità. 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