Cinque Sgr italiane conquistano il Trofeo europeo dei fondi

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Cinque Sgr italiane conquistano il Trofeo europeo dei fondi
data:
30 Marzo 2015
Cinque Sgr italiane conquistano il
Trofeo europeo dei fondi
Premiate Zenit, Arca, Symphonia, Anima ed Eurizon
GLAUCO MAGGI
PARIGI
Parigi. Sulla passerella del Trofeo FundClass 2015, nell’annuale premiazione di marzo all’Automobile Club di Francia
organizzata dalla società di analisi quantitativa delle performance FundClass, il mondo dei gestori di fondi italiani si e’
presentato quest’anno con una squadra di cinque Sgr vincenti, in costante miglioramento rispetto alle quattro premiate
del 2014 e alle due del 2013. Gli asset manager nazionali, i cui risultati medi dei rispettivi fondi a fine dicembre 2014 sono
stati riconosciuti eccellenti dalla Giuria presieduta dal professore di finanza dell’Universita’ Dauphine di Parigi, Serge
Darolles, sono i seguenti: Zenit nella categoria da 4 a 7 fondi, Arca (da 8 a 15), Symphonia (da 16 a 25), Anima (da 41 a
70) e Eurizon Capital, gruppo Intesa San Paolo (da 71 a 100 fondi). Arca e Anima hanno confermato il successo di un
anno fa, soddisfazione non riuscita agli altri due vincitori del 2014, Ubi Pramerica e Investitori sgr (gruppo Allianz), mentre
Intesa San Paolo ha rivinto il trofeo che aveva meritato nel 2013, quando Epsilon, società del gruppo Eurizon Capital, era
salita sul podio al fianco di Carige AM.
La cerimonia di Parigi, alla nona edizione, è il punto d’arrivo annuale del lavoro di FundClass, la società di ricerche
finanziarie che utilizza la metodologia Apt (Arbitrage price theory) dell’economista Usa Steve Ross. Grazie ad Apt si
formano originali categorie che raggruppano fondi omogenei e paragonabili perche’ esposti agli stessi rischi. Le
classifiche esclusive cosi’ stilate permettono di dare il Rating FundClass ai fondi europei con almeno 4 anni di vita: le 5 e
4 Stelle indicano una costanza di ottimi risultati (la scala ha 7 livelli: 5 Stelle, 4, 3, 2, 1 Stella, un segno meno - e due
segni meno --) .
I migliori fondi comuni delle 5 categorie più diffuse in Europa sono risultati J.P. Morgan Equity Plus (azionari UE a larga
capitalizzazione), Old Mutual Global Equity Fund (azionari Internazionali a larga capitalizzazione), RAM Lux Systematic
Fund (azionari Paesi Emergenti), AXA WF Euro 10+ LT (Bond Europa a lungo) e Classic Value Equity Fund (bilanciati
internazionali). Le migliori Sgr in Europa sono risultate, dalla fascia con minor numero di fondi in su, Flossbach von
Storch, Dnca Finance, Comgest, First State Investments, Baillie Gifford &Co, M&G Investments, Invesco e Prudential
data:
30 Marzo 2015
Investment Management. Ogni Paese, poi, ha avuto i propri vincitori nazionali: con i manager venuti dall’Italia a ritirare la
targa (Martina Belloni per Zenit, Alberto Zorzi per Arca, Paolo Boretto per Symphonia e Alessandro Solina per Eurizon
Capital) , sono saliti sul podio, premiati dal ministro lussemburghese della ricerca Marc Hansen e dal presidente di
FundClass Francois Chauvet, i rappresentanti delle Sgr vincenti di Irlanda, Gran Bretagna, Spagna, Lussemburgo,
Svizzera, Germania, Francia. Riconoscimenti sono andati anche a due Sgr USA che collocano fondi in Europa (Hartford
Funds e T.Rowe Price International Ltd) e a 4 sgr internazionali presenti su diverse piazze (Odey Asset Management,
Swiss Life AM, BNY Mellon e Fidelity Worldwide Investment).
Su www.lastampa.it pubblichiamo previsioni e consigli per il 2015 su azioni, bond, tassi, euro-dollaro, dei manager degli
investimenti delle 5 Sgr italiane premiate a Parigi.
30 Marzo 2015
Per ARCA Sgr (categoria da 8 a 15 fondi) risponde Ugo Loser, amministratore delegato.
BORSE EMERGENTI E USA: DAL -5% al +10% LA NOSTRA PREVISIONE PER FINE 2015
1= Qual è l’asset allocation, ossia la ripartizione tra cash, bond e azioni, che consigliano oggi i vostri gestori ad un
investitore di medio termine (5 anni) e di media propensione al rischio?
La tradizionale ripartizione in cash, bond e azioni è oggi un po’ troppo approssimativa dato che sul cash i tassi sono a
zero o negativi e che i titoli governativi sono oggetto di acquisto da parte della Banca Centrale. Su un orizzonte temporale
di medio termine, la ricerca di rendimento obbliga quindi a prediligere portafogli con una componente di azionario non
inferiore a un terzo e, con riferimento agli investimenti obbligazionari, un maggior peso della componente a spread
(obbligazioni societarie ed obbligazioni emesse dai paesi emergenti). Non è infine da trascurare l’importanza della
diversificazione valutaria.
2= Con gli indici di Wall Street ai massimi, le borse europee che hanno iniziato l’anno molto bene, e i paesi emergenti in
alta volatilità, qual è la ripartizione della quota azionaria, geografica e/settoriale, che consigliate ad un investitore di medio
termine (5 anni) e di media propensione al rischio?
Ragionando sulla sola componente azionaria, privilegiamo le aree in fase di ripresa economica rispetto a quelle con un
ciclo economico maturo o in declino. Ciò si traduce in sovrappesi sui mercati dell’Area Euro e dei Paesi Emergenti. Siamo
costruttivi anche sul Giappone senza il rischio di cambio. Viceversa saremmo più prudenti sul mercato statunitense,
svizzero e del Regno Unito.
3= Qual è la vostra previsione di performance entro fine 2015 per le Borse americana, italiana, europea e dei paesi
emergenti?
Senza tener conto dell’effetto del tasso di cambio riteniamo che il mercato statunitense possa conseguire rendimenti
compresi tra -5% e +10%. Un range di rendimenti simili è prevedibile anche per i mercati Emergenti, mentre siamo molto
positivi sui mercati europei, per i quali ci attendiamo rendimenti nella fascia compresa tra +10% e +20%. Il mercato
italiano dovrebbe sovraperformare in ambito europeo.
4= Qual è il vostro giudizio sul rafforzamento attuale del dollaro, che ha guadagnato il 20% circa sull’euro in pochi mesi?
Dove potrà arrivare il cambio nelle vostre previsioni entro fine 2015?
I mille miliardi e oltre di liquidità che arriveranno da qui ai prossimi diciotto mesi avranno l’effetto di mantenere competitivo
il tasso di cambio dell’euro se non a indebolirlo ulteriormente. Volendo dare dei riferimenti riteniamo verosimile che
torneremo a vedere i livelli raggiunti dall’euro poco dopo la sua nascita, quindi ben al di sotto della parità.
5= In che misura incide il fattore valutario, oggi, nel costruire il portafoglio per un investitore che ha un orizzonte di me dio
termine a 5 anni?
Incide molto. Abbiamo toccato l’argomento nella prima risposta: dobbiamo imparare a guardare al mercato dei cambi
come a una delle possibili asset class, che forniscono opportunità di rendimento e possibilità di diversificazione.
Ricordiamo anche che i trend sui mercati dei cambi sono tendenzialmente lunghi e marcati e su un orizzonte di cinque
anni la performance dovuta al tasso di cambio potrebbe essere molto rilevante.