uno sherlock holmes nella roma antica - iv h

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uno sherlock holmes nella roma antica - iv h
Uno Sherlock Holmes nella Roma antica:
il senatore e detective Publio Aurelio Stazio
di Danila Comastri Montanari
Classe IV H
Anno scolastico 2015-2016
a cura della prof.ssa Anna Paola Bottoni
Publio Aurelio Stazio è un senatore romano,
gaudente epicureo, impegnato a risolvere complicati
casi di delitti nella Roma del I secolo d. Cr., al tempo
dell’imperatore Claudio. Nelle sue indagini
è aiutato dallo scaltro segretario e factotum Castore e
da una matrona sua amica, Pomponia, sempre
informata su tutti i segreti della città.
Il personaggio è stato creato da Danila
Comastri Montanari, laureata in Pedagogia e
Scienze Politiche, già insegnante di lettere, viaggiatrice e
scrittrice, specializzata nel giallo storico.
In questo lavoro esamineremo il romanzo Parce sepulto, che
narra una delle prime indagini di Publio Aurelio Stazio.
Ecco un breve brano tratto dal romanzo Parce sepulto sul tema
dell’avvelenamento. Aurelio Stazio spiega all’amica Pomponia
come è avvenuto l’omicidio del retore Arriano:
«Quella sera il retore deve aver fatto capire a Ottavio che sapeva la
verità, e lui ha deciso di ucciderlo, lì per lì, versandogli la dose di
veleno direttamente nella tazza. In effetti, c’era solo la sua parola
sul fatto che il maestro l’avesse scelta a caso tra tante altre. Il
giorno dopo, fatto abbattere l’uscio dai servi, attinse alla brocca,
recitando alla perfezione la commedia di chi pensa di essere stato
a sua volta avvelenato… Con quella mossa astuta faceva mostra
di ignorare dove fosse il tossico, e se a ciò si aggiunge che noi tutti
eravamo convinti che non potesse aver scritto la terza lettera…»
(Danila Comastri Montanari, Parce sepulto, Edizioni Hobby &
Work , Milano 1999, p. 235)
Trama del romanzo Parce sepulto:
Publio Aurelio Stazio, senatore romano, è invitato alle nozze
della figlia di un suo amico, il retore Arriano, con il giovane maestro
di scuola Ottavio. Alla vigilia delle nozze la ragazza, Lucilla,
che ha una sorella gemella identica a lei, Camilla, viene
trovata morta nel suo bagno. Altre morti si susseguono: muoiono
misteriosamente Ispulla Camillina, madre delle due gemelle
Lucilla e Camilla, e il loro padre, il vecchio retore Arriano.
Chi è l’assassino? E come ha ucciso le sue vittime?
Dopo vari colpi di scena e tre lettere anonime, il senatore Aurelio Stazio
dipana il mistero della morte di Lucilla e degli altri familiari, svelando
gli intrighi che quella famiglia nasconde. La prima morta è in realtà
Camilla e non Lucilla, perché le due gemelle avevano preso il posto l’una
dell’altra cinque anni prima, allorché Lucilla, fingendosi Camilla, era
andata in sposa al ricco e vecchio banchiere Corvino (che si scopre essere
un avido usuraio). La vera Camilla odiava il banchiere e la spregiudicata
Lucilla, che non voleva perdere l’occasione di diventare una ricca matrona, le
aveva proposto la sostituzione. Cinque anni dopo la falsa Lucilla avrebbe
dovuto sposare il giovane Ottavio, ma questi era legato da una insana
e segreta passione proprio al futuro suocero, il retore Arriano (anch’egli
muore avvelenato) e la ragazza aveva minacciato di far scoppiare
uno scandalo. Così Ottavio l’aveva uccisa propinandole il veleno, e aveva ucciso
Anche Arriano, il mancato suocero, che aveva scoperto la verità.
Come si vede la trama è tutta giocata sul tema dei simillimi,
ossia sulla sostituzione di persona, con l’aggiunta degli
ingredienti di un tipico mistery (gli indizi scoperti a fatica dal
senatore-detective, le lettere anonime, gli inconfessabili segreti
di famiglia, i colpi di scena inaspettati, lo svelamento finale
dell’assassino, l’interesse economico e la passione segreta come
moventi del delitto. Il mezzo è un veleno che apparentemente
non lascia tracce.
Un giallo godibile e divertente dall’accurata ambientazione
nell’antica Roma.
A proposito del veleno come arma del delitto
Danila Comastri Montanari dà consigli ai futuri
autori di gialli storici scrivendo nel suo saggio
Giallo antico, Edizioni Hobby & Work, Milano
2007, pp. 71-72: «Con gli effetti dei veleni però andateci
piano, bisogna essere ben edotti: si comincia dai
trattati di tossicologia per proseguire col medico
di famiglia e risalire poi agli specialisti, sperando
che per amore delle lettere siano disposti a fornirvi
una consulenza gratuita.»