AT 19 - 10 novembre 2002
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AT 19 - 10 novembre 2002
Ormai tutto è stato detto, tutto è stato documentato, tutto è stato impresso nelle nostre menti: è la tragedia di San Giuliano. In momenti così tragici le parole, le riprese televisive, le interviste passano in secondo piano, poiché si è nell’intimità dei propri sentimenti e nel silenzio più assoluto. Si vuole riflettere, meditare, pensare in modo diverso, vivere gli affetti più cari, più profondi, più sinceri. E le parole si perdono nell’aria senza lasciare traccia. Tutto sfuma, tutto diventa ostile. L’evento tragico di San Giuliano, che si è consumato con la morte di ventisei alunni, una insegnante e due collaboratrici scolastiche non lo dimenticheremo, anzi continueremo a viverlo in un susseguirsi di immagini di dolore che straziano il cuore. Siamo stati colpiti profondamente e lo siamo ancora di più oggi per quelle mamme e papà che vivono nel ricordo dei loro bambini nei quali avevano riposto tutto il loro amore, le loro tenerezze, le loro carezze, immaginando un futuro migliore. Ci associamo alle parole di Ciampi, del Papa e dei politici, che hanno voluto dare un conforto, una parola d’amore alle persone, ci uniamo agli elogi fatti alla Protezione Civile, ai Volontari ed a tutte le Associazioni umanitarie che si stanno prodigando in quelle terre per dare il meglio di se stessi sia dal punto di vista mo- Un tragico evento per la scuola rale che materiale. Le tendopoli, i camper, le roulotte, ecc., che dovranno sopperire alle prime necessità della gente rimasta senza un tetto, senza un lavoro, senza affetti familiari, devono indurci a prodigarci, contribuendo e partecipando alle varie raccolte che Rai, Mediaset, La Stampa, ecc. hanno avviato sin dal primo momento della tragedia. Siamo vicini alla famiglia della nostra collega rimasta vittima, siamo vicini alla collega ricoverata in Ospedale nella disperata lotta tra la vita e la morte, siamo vicini ai familiari dei collaboratori scolastici, siamo vicini alle famiglie degli alunni, a tutto il Molise e alle altre zone colpite. Siamo però convinti che questa immane tragedia, forse, poteva essere evitata con un po’ più di attenzione e di cura per l’edificio pubblico. Ci viene da pensare, al di là dell’ineluttabilità e della gravità di questo evento, quanto sia difficile nelle scuole, con tutte le buone intenzioni dei dirigenti scolastici e dei consigli di amministrazione, mettere a norma un impianto elettrico, imbiancare un’aula, sostituire un banco o una sedia, cambiare un vetro rotto; la burocrazia è micidiale; quindi riteniamo che dobbiamo continuare a fare prevenzione in virtù di norme e regolamenti già in vigore e denunciare quelle inadempienze che riscontriamo nel nostro quotidiano lavoro. Lavorare in ambienti sicuri ed a norma di legge è d’obbligo per utenti e operatori di qualsiasi struttura pubblica e privata al servizio del cittadino. Non possiamo ricordarci di questa o quella disposizione solamente a tragedie consumate. Cesare Leone Formula per dimagrire: MLMMID Spiegazione a pag. 8 2 ASTENSIONE OBBLIGATORIA PER MATERNITÀ Art.25 decreto legislativo 26.3.2001 n.151. I periodi corrispondenti al congedo obbligatorio di maternità verificatesi al di fuori del rapporto di lavoro, sono considerati utili ai fini pensionistici qualora il soggetto possa far valere, all'atto della domanda, almeno cinque anni di contribuzione versata in costanza di rapporto di lavoro (art. 25, comma 2, del D.L.vo n. 151/01). L'INPDAP, con informativa n. 24 del 29.10.2002 comunica di aver ravvisato perplessità interpretative, di legittimità e di merito e di aver chiesto ai Ministeri vigilanti ed al Dipartimento della Funzione Pubblica il rispettivo avviso circa la corretta applicazione della norma in argomento. Nell'attesa dell'emanazione della circolare esplicativa, le sedi provinciali INPDAP, con riserva di successiva trattazione, sono state invitate ad acquisire le istanze di riconoscimento dei periodi, da parte dei soggetti interessati. ROMA , 29-10-2002 - Informativa n. 24 L’articolo 25, comma 2, del decreto legislativo 151/01, in favore degli iscritti al fondo pensioni lavoratori dipendenti ed alle forme di previdenza sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria (e quindi degli iscritti all’INPDAP), considera utili, ai fini pensionistici, i periodi corrispondenti al congedo obbligatorio di maternità verificatisi al di fuori del rapporto di lavoro, a condizione che il soggetto possa far valere , all’atto della domanda, almeno cinque anni di contribuzione versata in costanza di rapporto di lavoro. Alcun limite viene posto alla collocazione temporale dei periodi utili da valutare. Al riguardo, si rappresenta che in fase di emanazione di direttive applicative della disposizione in esame sono sorte da parte di questa Gestione previdenziale notevoli perplessità interpretative, di legittimità e di merito. E' stata inoltrata ai competenti Ministeri Vigilanti, nonché al Dipartimento della Funzione Pubblica, formale richiesta per conoscere il rispettivo avviso circa la corretta interpretazione della norma di cui trattasi. Sarà cura di questo Istituto, una volta pervenuti i pareri, fornire , in merito, le dovute istruzioni operative. Le Sedi provinciali INPDAP, nell’attesa dell’emanazione della circolare esplicativa, sono invitate ad acqui- sire, da parte dei soggetti interessati, le istanze di riconoscimento dei periodi in questione , con riserva di successiva trattazione. IL DIRIGENTE GENERALE ( Dott.ssa Rosalba Amato ) CONTRIBUTI DOVUTI NEI CASI DI DECURTAZIONE DELLA RETRIBUZIONE PER ASSENZA DAL SERVIZIO ED ASTENSIONE FACOLTATIVA PER MATERNITÀ L’INPDAP con informativa n. 23 del 25/10/2002 ha fornito precisazioni sui contributi dovuti nei casi in cui la retribuzione spettante ai dipendenti subisca una decurtazione per assenza dal servizio per malattia, per sciopero e per astensione facoltativa. Nello specifico: - assenza per malattia: la contribuzione deve essere commisurata alla retribuzione intera cui il dipendente avrebbe avuto diritto se fosse stato in servizio l’intero periodo di riferimento; - astensione facoltativa con retribuzione parziale: i contributi previdenziali sono dovuti sulla parte di retribuzione corrisposta; - astensione facoltativa senza retribuzione: non è dovuto alcun contributo; - astensione dal lavoro per sciopero: sono dovuti i contributi previdenziali da calcolarsi sulla intera retribuzione cui il dipendente avrebbe avuto diritto se fosse stato in servizio. Roma, 25-10-2002—Informativa n. 23 Oggetto: Calcolo dei contributi dovuti alla Cassa Stato nei casi di assenza dal servizio per periodi di malattia, sciopero ed astensione facoltativa per maternità. Sono stati rappresentati numerosi dubbi in merito alla determinazione della contribuzione dovuta a questo Istituto nei casi in cui la retribuzione spettante ai dipendenti subisca una decurtazione per assenze dal servizio per malattia, per sciopero e per astensione facoltativa per maternità. Al riguardo si precisa che l’art. 13 della legge 29/4/1976 n. 177, tuttora vigente, ha stabilito che ai fini contributivi “gli assegni imponibili si considerano integralmente anche se dovuti in misura ridotta”. Pertanto nei casi in cui la retribuzione dell'iscritto sia ridotta per assenza per malattia la contribuzione deve essere commisurata alla retribuzione intera cui il dipendente avrebbe avuto diritto se fosse stato in servizio l'intero periodo di riferimento. Per quanto riguarda l'astensione facoltativa dal lavoro per maternità in costanza di rapporto di lavoro il Decreto Legislativo n° 564/96 prevede che tali periodi sono riguardati dalla contribuzione figurativa senza vantare alcun requisito di anzianità contributiva. Pertanto l'ente datore di lavoro è tenuto a versare i contributi come di seguito indicato: 1. Nel caso di astensione facoltativa con retribuzione parziale i contributi previdenziali sono dovuti sulla parte di retribuzione corrisposta; 2. Per l’astensione facoltativa senza retribuzione l'ente non è tenuto a versare alcun contributo. Infine, l'astensione dal lavoro per sciopero, pur determinando una sospensione del rapporto d'impiego per quanto attiene all'esecuzione delle due obbligazioni fondamentali quali la prestazione dell'attività lavorativa e la relativa retribuzione non ha riflessi né sull'anzianità di servizio né sul diritto al congedo ordinario dei lavoratori dipendenti. Per quanto precede sussiste l'obbligo per il datore di lavoro di procedere alla relativa copertura ai fini previdenziali, da calcolarsi sulla intera retribuzione cui l'iscritto avrebbe avuto diritto se fosse stato in servizio. IL DIRIGENTE GENERALE Dott.ssa Rosalba Amato RIPOSI E PERMESSI SPETTANTI AI GENITORI DI DISABILI GRAVIPRECISAZIONI Con l’informativa n. 22 del 25/10 u.s. l’INPDAP ha fornito le seguenti precisazioni sui riposi e permessi spettanti ai genitori di disabili gravi, ai sensi dell’art. 42 del D.lvo n. 151/2001: i permessi ed i congedi in argomento, spettano al genitore lavoratore anche quando l’altro genitore non ne abbia diritto con la conseguenza che il genitore lavoratore ha diritto ai suddetti istituti giuridici anche quando l’altro genitore non svolte attività lavorativa, e ciò a prescindere dalla minore o dalla maggiore età del figlio portatore di handicap grave; - il genitore lavoratore, nell’esercizio del 3 diritto alla fruizione del congedo straordinario, di cui all’art. 80, comma 2, della legge 388/2000, non è obbligato a fornire alcuna documentazione comprovante l’impossibilità da parte dell’altro genitore che non lavora di poter prestare assistenza; - tale diritto è esercitabile anche nell’ipotesi in cui siano presenti nella famiglia altri soggetti non lavoratori in grado di prestare assistenza al disabile; - il congedo in questione non può essere fruito contemporaneamente da entrambi i genitori; - non è possibile, in relazione al figlio portatore di handicap, la fruizione contemporanea dell’astensione facoltativa da parte di un genitore e del congedo straordinario retribuito di 2 anni da parte dell’altro; - è possibile che uno dei genitori sia in congedo parentale (astensione facoltativa per maternità) e l’altro goda dei permessi di cui alla legge 104/92; - è impossibile il cumulo dei suddetti benefici da parte di uno stesso genitore. ROMA, 25-10-2002 - Informativa n. 22 Oggetto: Art.42 del D.Lgs. n.151/2001. Riposi e permessi spettanti ai genitori di disabili gravi. Precisazioni. Il D.Lgs. n. 151 del 26.3.2001 , recante il testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternità e della paternità, emanato a norma dell’art.15 della legge 8 marzo 2000 n.53 ed entrato in vigore il 27.4.2001, ha armonizzato e coordinato le disposizioni vigenti in materia recate dalle molteplici fonti succedutesi nel tempo, intervenendo, tra l’altro, in materia di riposi e permessi spettanti ai genitori di disabili gravi. In particolare, l’art.42 del citato testo unico disciplina sia il diritto alla fruizione dei permessi spettanti ai genitori , ai sensi dei commi 1, 2 e 3 della legge 104/92, che il congedo straordinario della durata massima di due anni, di cui al comma 2, art.4 L.53/00, illustrato da questo Istituto con la circolare n.2 del 10 gennaio 2002. Ciò premesso, si partecipa che, a seguito di una riconsiderazione interpretativa delle disposizioni testuali in esame, le direttive contenute nel presente provvedimento sono emanate a parziale rettifica delle istruzioni già contenute nella precedente circolare 2/02 citata. Il neretto di Gian Piero Benente Grandi responsabilità, nessuna tutela. E’ triste pensare che ci sia voluta una tragedia come quella di San Giuliano di Puglia per rendersi conto che la maggioranza delle scuole in Italia è fatta male e che gli insegnanti sono gli unici lavoratori per i quali non viene stipulata un’assi-curazione relativa ai possibili infortuni. Ciò dimostra come la società in generale non consideri l’insegna-mento come attività lavorativa e continui a pensare ad una scuola, ormai lontana nel tempo, in cui il docente non faceva altro che starsene in cattedra a spiegare e ad interrogare. La scuola media attuale, ma anche l’elementare, impegna oggi sia i docenti, sia gli alunni in molteplici attività operative che vanno dalla costruzione di oggetti, alle rappresentazioni teatrali, alle ricerche in ambienti, naturali o artificiali, esterni all’edificio scolastico. Esse prevedono l’uso di attrezzi manuali, ma anche forni per ceramica o altri strumenti alimentati a corrente elettrica, che comportano in varia misura, nonostante il massimo della prudenza, il pericolo d’incidenti per tutti. Inoltre, i ragazzi di oggi, molto più vivaci e poco controllabili di un tempo, riescono a scivolare e a fratturarsi gambe, polsi e dita anche solo scendendo le scale o correndo tra i banchi, e non solo durante le lezioni di educazione fisica. Sarebbe quindi più naturale che automaticamente fossero tutti tutelati da apposite assicurazioni presso l’Inail, cosa che invece non avviene. A questo proposito, c’è poi un aspetto ancora più grave che riguarda i docenti ed è la responsabilità personale civile degli insegnanti verso gli alunni stessi che sono loro affidati. Quando succedono incidenti gravi ci si può salvare solo se si può dimostrare di non aver avuto alcuna possibilità di intervenire per evitare l’evento e di aver messo in atto ogni precauzione, ma questo è sempre molto difficile da fare in quanto anche ad un insegnante può succedere di avere qualche breve momento di distrazione o di voltare le spalle proprio nel momento sbagliato. Molti di noi si tutelano personalmente stipulando un’assicurazione di responsabilità civile, ma non tutti lo fanno, e poi il nocciolo del problema sta nel fatto che, considerata l’enorme responsabilità che grava sul lavoratore docente, per la quale non viene elargita alcuna indennità economica, almeno una tutela generale da parte dello stato in questo senso sarebbe d’obbligo. 4 Relazioni, foto e video dell’incontro di Sapri: “La cultura tecnologica dalla primaria alla secondaria tra una riforma e l’altra: Elaborazione di un curricolo” Cosa aspetti ad acquistarlo? € 15,00 + € 2,00 per sped. postale Versamento sul C.C.P. n. 203109 intestato: ANIAT Cultura Tecnologica C.so Bramante, 14 – 10134 Torino In particolare, l’articolo in questione, all’ultimo capoverso, stabilisce che i riposi, i permessi ed i congedi , ivi previsti, spettano al genitore lavoratore anche quando l’altro genitore non ne abbia diritto , con la conseguenza che il genitore lavoratore ha diritto alle suddette agevolazioni anche quando l’altro genitore non svolge attività lavorativa, e ciò a prescindere dalla minore o dalla maggiore età del figlio portatore di handicap grave. La revisione interpretativa delle direttive fornite riguarda in particolare la disciplina applicabile ai genitori di figli disabili maggiorenni conviventi. Il genitore lavoratore, nell’esercizio del dirit- to alla fruizione del congedo straordinario , di cui all’art.80 , comma 2, della legge 388/2000, non è obbligato a fornire alcuna documentazione comprovante l’impossibilità da parte dell’altro genitore che non lavora di poter prestare assistenza. Tale diritto è esercitabile anche nell’ipotesi in cui siano presenti nella famiglia altri soggetti non lavoratori in grado di prestare assistenza al disabile. In relazione a quanto suesposto, si ribadiscono gli altri principi e criteri direttivi già enunciati con la circolare n.2 del 2002 e si coglie l’occasione per puntualizzare : - che il congedo in questione non può essere fruito contemporaneamente da entrambi i genitori; che , in base al dettato del comma 4 del citato art.42 , non è possibile , in relazione al figlio portatore di handicap, la fruizione contemporanea dell’astensione facoltativa da parte di un genitore e del congedo straordinario retribuito di 2 anni da parte dell’altro; - che è, invece, prevista la possibilità che uno dei genitori sia in congedo parentale (cfr. astensione facoltativa per maternità ) e l’altro goda dei permessi di cui alla legge 104/92; - che resta ferma, per i suddetti benefici , l’impossibilità del cumulo da parte di uno stesso genitore. IL DIRIGENTE GENERALE ( Dott.ssa Rosalba Amato ) Nel periodo delle vacanze natalizie gli uffici dell’ANIAT resteranno chiusi da domenica 22 dicembre 2002 a lunedì 6 gennaio 2003. Le comunicazioni urgenti verranno pubblicate sul sito internet: www.arpnet.it/aniat 5 Nella scuola dell’infanzia e 1° elementare (D.M. n. 100 del 18.9.2002-Progetto finanziario di supporto) Lettera circolare 119 - Roma 31 ottobre 2002 Si fa seguito alle lettere circolari con le quali sono state fornite indicazioni ed istruzioni al fine di favorire al massimo della funzionalità l'attuazione del Progetto di sperimentazione nazionale segnalato in oggetto, che, come è noto, rappresenta nell'insieme delle diverse progettazioni autonomamente realizzate dalle scuole un laboratorio di ricerca per la riforma degli ordinamenti scolastici della scuola dell'infanzia e della scuola elementare (denominata scuola primaria nel disegno di legge di riforma). I bisogni emergenti dall'attuazione del progetto nazionale comportano la messa a punto anche di un piano di supporto e di monitoraggio da realizzare con specifiche risorse finanziarie. Già nella lettera circolare n.101 del 18 settembre 2002 al punto G sono state delineate forme di intervento finanziario per il sostegno dei progetti di sperimentazione delle scuole, fra le quali quelle già allocate quale quota perequativa assegnata agli Uffici Scolastici Regionali dal fondo della legge 18 dicembre 1997 n.440 ed indicate nella lettera circolare n.93 del 6 agosto 2002.Con la presente viene messa a disposizione una ulteriore e specifica risorsa finanziaria pari a 1.550.000,00 euro dal cap.1226-spese per iniziative di ricerca e innovazione, valutazione e monitoraggio. A. Risorse finanziarie per le scuole Alle scuole dislocate sul territorio, attualmente impegnate nella sperimentazione di cui al D.M. n.100/2002, vengono pertanto destinati finanziamenti pari a 1.325.000,00 euro, assegnati ai Centri Servizi Amministrativi dei capoluoghi di regione secondo gli importi di cui all'allegata tabella. I Direttori regionali avranno a completa disposizione il 5% circa della somma assegnata, da finalizzare in via prioritaria, per azioni perequative, e di supporto a livello locale. Tale somma va ad aggiungersi alle risorse già a disposizione con il fondo indicato nella lettera circolare n.93 del 6 agosto 2002. Il 95% della restante somma sarà automaticamente assegnato dagli stessi Direttori regionali alle scuole statali e paritarie impegnate nella sperimentazione, secondo i seguenti parametri oggettivi: una quota - base fissa pari a € 2.700,00; una quota legata al numero di plessi coinvolti nella sperimentazione e appartenenti all'istituzione scolastica, pari, per ogni plesso superiore al primo, a euro 397,15; una quota legata al numero delle classi e/o sezioni impegnate nella sperimentazione, pari, per ogni classe e/o sezione oltre la prima, a euro 152,22; una quota fissa per le istituzioni che sperimentano su tutte le classi e/o sezioni pari a euro 2.096,77. L'entità del finanziamento automatico per le scuole impegnate nell'attuazione della sperimentazione in oggetto, consentirà alle stesse di quantificare le risorse disponibili per tutte le attività da realizzare, in particolare quelle indicate ai punti A-B-C-D della lettera circolare n.101 del 18.9.2002. I Direttori regionali comunicheranno comunque sollecitamente il concreto ammontare dei finanziamenti che competono a ciascuna scuola sulla base degli elementi su indicati. Il suddetto finanziamento potrà essere integrato con le somme destinate alle scuole per la realizzazione dei piani dell'offerta formativa presentati nei precedenti anni scolastici ed eventualmente non utilizzate dalle stesse nei decorsi esercizi finanziari. Le risorse a disposizione delle scuole sono vincolate per spese ed oneri connessi alla realizzazione della sperimentazione di cui al D.M.n.100 del 18.9.2002. B.Valutazione e monitoraggio In coerenza con le finalità del progetto di sperimentazione nazionale il decreto n.100/2002 all'art.10 prevede l'istituzione di un Osservatorio nazionale e di Osservatori regionali ai quali è affidato il compito di attivare monitoraggi e valutazioni delle diverse fasi di attuazione del progetto nelle scuole, rilevando processi ed esiti dell'innovazione e proponendo ove necessario gli opportuni suggerimenti per garantire la coerenza delle attività sperimentali con gli obiettivi definiti. Per tutte le attività affidate agli Osservatori regionali viene assegnato ai Centri Servizi Amministrativi capoluogo di regione un finanziamento com- plessivo pari a 225.000,00 euro ripartiti tramite i parametri oggettivi della consistenza numerica delle scuole impegnate nella sperimentazione e riportati puntualmente nella tabella allegata. I Direttori regionali, attivando le opportune intese e collaborazioni con gli I.R.R.E., finalizzeranno le somme a loro disposizione per le azioni degli Osservatori regionali, avvalendosi dei supporti tecnici dell'Amministrazione, della diretta collaborazione delle scuole sperimentali nonché dei rappresentanti degli Enti Locali e dell'Università. Si confida nella puntuale e tempestiva attuazione della presente lettera circolare, tenuto conto del rilievo che il supporto finanziario assume per la realizzazione dell'iniziativa sperimentale quale laboratorio di ricerca per la riforma degli ordinamenti scolastici. IL DIRETTORE GENERALE dott. Silvio Criscuoli ALLE SCUOLE TERREMOTATE: Verifica dello stato degli edifici scolastici Roma, 31 ottobre 2002 Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha impartito direttive ai responsabili degli uffici scolastici regionali dell' Abruzzo, della Basilicata, della Campania, del Molise e della Puglia per verificare immediatamente dopo il terremoto: eventuali situazioni di inagibilità delle scuole; eventuali problemi di trasferimento, anche temporaneo, di aule e classi; intese con gli enti locali per trovare soluzioni di emergenza in situazioni straordinarie, per garantire la sicurezza dei docenti e degli alunni alla ripresa delle lezioni. Al Ministero è operante una task force di tecnici, fax 065895789, per rispondere a quesiti e dare indicazioni ai dirigenti scolastici, alle famiglie e agli alunni coinvolti nel terremoto. 6 Competenze informatiche del personale della scuola Oggetto: Piano di formazione sulle competenze informatiche e tecnologiche del personale della scuola. Roma, 28 ottobre 2002 La circolare n° 55 del 21/5/2002 presenta un complesso progetto di intervento formativo, rivolto agli insegnanti di ogni ordine e grado, sui temi delle competenze informatiche e tecnologiche integrate nella didattica. Tale intervento, nella sua articolazione, è pienamente funzionale al processo di innovazione in atto nella scuola che a questi temi rivolge particolare attenzione. Approssimandosi l'avvio delle attività di formazione previste dalla circolare citata, si richiama l'attenzione su alcuni aspetti fondamentali per la riuscita dell'intero progetto e su taluni adattamenti resi necessari dalle iniziative di innovazione in corso. Il Piano nazionale di formazione sulle competenze informatiche e tecnologiche del personale della scuola costituisce un intervento a carattere pluriennale che consentirà, anche grazie alla disponibilità di materiali in rete e alla presenza di figure competenti all'interno di ogni istituzione scolastica, di completare l'azione formativa, fino a soddisfare tutto il bisogno esistente in questa area. Gli eventuali fabbisogni finanziari che dovessero emergere potranno trovare risposta nei finanziamenti previsti dalla direttiva sulla formazione. L'attuale sviluppo delle azioni tese a supportare il processo di innovazione in atto, che inserisce le tecnologie informatiche nei nuovi curricoli delle scuole dell'infanzia e primaria, suggerisce di privilegiare la formazione dei docenti di tali istituzioni scolastiche, specie in considerazione delle minori occasioni di cui hanno potuto fruire in passato. Gli Uffici scolastici regionali, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni, individueranno le soluzioni organizzative idonee (es. diversa ripartizione percentuale tra i gradi di scuola) a rispondere alle esigenze qui segnalate, come peraltro già previsto dalle linee guida per l'attuazione del Piano (§ 2.1). Le scelte organizzative privilegeranno, per la scuola dell'infanzia e primaria, sedi di corso coincidenti con le sedi di servizio dei corsisti e il ricorso a docenti interni a tali scuole per lo svolgimento delle attività tutoriali. Ciò non esclude, tuttavia, di avvalersi, specie per l'erogazione dei moduli relativi all'area tecnologica, di docenti provenienti da altre istituzioni scolastiche, purché in possesso delle competenze necessarie. Con l'occasione si richiama quanto indicato nelle Linee guida per l'attuazione del piano, in cui veniva precisato che destinatari del "percorso A" sono "docenti con scarsa o nessuna competenza sulle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC)". Le azioni formative sulla alfabetizzazione informatica previste per i docenti delle scuole dell'infanzia e primaria, presso cui è in atto il progetto di sperimentazione di cui al DM 100/2002, costituiranno un primo urgente intervento, a carico dell'Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa (INDIRE), finalizzato a sostenere gli insegnanti in questa fase dell'attività didattica. Gli obiettivi perseguiti sono comunque coerenti con quelli del Piano nazionale e con le azioni ad esso sinergiche. La Direttiva n° 74/2002 sulla formazione del personale della scuola prevede (art.1, ultimo comma) che "Per realizzare la massima coerenza e sinergia nella fase di radicale trasformazione delle scuole verso l'autonomia e verso il miglioramento dell'offerta formativa, le iniziative di formazione organizzate per il personale delle scuole statali sono aperte anche al personale delle scuole paritarie." Tali indicazioni riguardano pertanto anche le iniziative relative a questo progetto. L'attuazione del progetto prevede che all'Amministrazione centrale sia riservato il compito di assicurare azioni di supporto, tra cui la produzione di materiali didattici da fruire attraverso una piattaforma di e-learning integrata con l'attività d'aula. In particolare si fa presente che i materiali e i servizi previsti per il percorso A, in fase di realizzazio- ne a cura di INDIRE, conterranno esempi, studio di casi e proposte esercitative calibrati per i diversi ordini e gradi di scuola e per le diverse aree disciplinari, come già indicato nelle linee guida. Gli Uffici scolastici regionali potranno riservare una quota di finanziamento per eventuali iniziative di sostegno generale a carattere regionale (es. formazione dei tutor per i percorsi B e C). Si richiama inoltre l'attenzione sull'opportunità di assicurare, a livello regionale e di singola istituzione scolastica, procedure di informazione e di confronto con le OO.SS. sulle questioni di competenza (definizione dei criteri su: impiego delle risorse finanziarie, dislocazione territoriale dei corsi, individuazione dei docenti destinatari del piano, scelta dei docenti che svolgeranno attività tutoriale, ecc.). Si comunica infine che, anche in base a quanto emerso nella conferenza di servizio svoltasi a Roma il 25 - 26 marzo 2002 , è stato predisposto un portale internet a cura dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione (INVALSI) per la gestione dell'iscrizione ai corsi del Piano. All'indirizzo www.invalsi.it/monfortic gli Uffici Scolastici Regionali potranno, a partire dal 21 Ottobre 2002, registrare la lista degli istituti sede dei corsi di formazione, mentre tutti gli istituti scolastici che hanno già ricevuto la password, potranno a loro volta registrare i nominativi dei docenti selezionati. Tali docenti, con modalità analoghe e sullo stesso sito internet, potranno, a partire dai primi di dicembre, iscriversi ai corsi scegliendo tra le sedi disponibili. In considerazione della complessità delle operazioni e del prossimo avvio delle attività di formazione si richiede che le registrazioni siano effettuate con la massima tempestività e attenzione. Si fa riserva di fornire con successiva circolare le opportune indicazioni operative. Al fine di assicurare il miglior avvio dell'iniziativa, si pregano le SS.LL. di dare ampia diffusione alla presente. IL CAPO DIPARTIMENTO Pasquale CAPO 7 Operazioni sulle istituzioni scolastiche statali NOVEMBRE 2002 I fatti Nuove indicazioni: è bene discuterne Roma, 30 ottobre 2002 Con ministeriale 25 maggio 2001, n. 1244, sono state fornite indicazioni sulla effettuabilità delle operazioni comunque incidenti sulla preesistente configurazione della rete scolastica, con particolare riguardo alle attività relative al dimensionamento delle istituzioni scolastiche nonché alla costituzione e soppressione di nuovi indirizzi di studio, corsi o sezioni ed alle istituzioni, soppressioni, fusioni, sdoppiamenti, accorpamenti e cambi di aggregazione di scuole o parti di esse. In proposito si ribadisce preliminarmente l'opportunità che - ove non si pongano come interventi obiettivamente necessitati od assolutamente ineludibili - non si proceda, nell'immediato, ad attività incidenti sulle operazioni di dimensionamento già effettuate, anche perché definite solo recentemente e caratterizzate da particolari procedure, presupposti e condizioni che ne hanno determinato il perfezionamento. D'altra parte gli eventuali interventi ritenuti strettamente indispensabili - di carattere occasionale e contingente - oltre a non implicare alcuna rimodulazione sostanziale delle operazioni suindicate, dovranno comunque tener conto degli indici di riferimento, non solo numerici, previsti dalla relativa normativa (D.P.R. 18 giugno 1998, n.233) e delle disposizioni inerenti alle dotazioni organiche del personale dirigenziale scolastico, come contemplate dal D. M. 15 marzo 2002, n. 33. In ordine, poi, alle altre attività precitate, si ribadisce come le SS. VV., di concerto con le Regioni interessate, possano dare seguito a quelle richieste, formulate d'intesa dagli Enti locali (Comuni e Province) con le Istituzioni scolastiche coinvolte, obiettivamente necessarie ed indilazionabili e finalizzate essenzialmente al riequilibrio ed alla risistemazione degli assetti preesistenti. In ogni caso si evidenzia l'opportunità che le SS. VV. medesime, nella valutazione di merito relativa all'effettiva sussistenza dei necessari presupposti per l'adozione dei provvedimenti richiesti, tengano conto anche delle eventuali implicazioni collegate con la prossima riforma degli Ordinamenti scolastici, che imporrebbe di non ampliare gli attuali percorsi formativi nelle more della riorganizzazione degli stessi. Resta fermo, altresì, che la concreta fattibilità delle operazioni effettuabili rimane comunque subordinata all'effettiva sussistenza di tutte le condizioni richieste dalla vigente normativa di riferimento, con particolare riguardo alla presenza del necessario numero di alunni, alle previste delibere di assunzione degli oneri di legge da parte degli Enti locali rispettivamente competenti, alla disponibilità di locali idonei e, soprattutto, alla stretta osservanza dei limiti imposti dalle disposizioni dirette ad assicurare il rispetto dell'organico di diritto e delle situazioni di fatto concernenti le dotazioni organiche del personale docente delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado. In particolare, per quanto riguarda quest'ultimo punto, si ribadisce che tutte le operazioni indicate nella presente nota, ritenute strettamente indispensabili, non potranno essere effettuate in eccedenza rispetto alle dotazioni organiche facenti capo a ciascuna Direzione regionale e dovranno, comunque, essere definite in tempo utile per consentire, da un lato, la corretta, tempestiva e razionale determinazione, da parte dell'Amministrazione scolastica, dell'organico di diritto per l'anno scolastico successivo (anche ai fini della mobilità del relativo personale) e, dall'altro, alle famiglie una scelta consapevole delle opportunità concretamente offerte dalle Istituzioni scolastiche sul territorio. IL DIRETTORE GENERALE Bruno Pagnani 1 Gian Piero Benente Dibattito sulla riforma Via libera alla tecnologia nella riforma Moratti Maria Famiglietti 3 Didattica Le risorse materiali : UD n. 2 dal tronco ai semilavorati 8 Liliana Ferraiolo L’ambiente casa: l’organismo costruttivo Chiara Vitale 12 Riquadro didattica Una tazzina come spunto per avviare il pensiero analitico 15 L’hard disk o disco fisso del computer 17 La produzione di un testo scientifico Pedagogia in classe Orientamento come processo 21 Scuola superiore L’arco : terza fase Anna Messinese 23 Informazione tecnico—scientifica Conversioni dell’energia 27 Sisto Cherchi Educare al consumo Agricoltura biologica: la consociazione Michele Piccione 31 8 Teoria e pratica nella didattica della tecnologia in ogni ordine di scuola 28 aprile - 2 maggio 2003 Pula-Kroatija (HR) - Hotel Istria**** Organizzato dall’ANIAT soggetto qualificato alla formazione del personale della scuola D.M. 27.04.2001 Un ipertesto che presenta in modo chiaro con foto e filmati cinque percorsi didattici nell’ambito di un discorso tecnologico e artistico all’insegna della manualità e dell’operatività. € 15,00 + € 2,00 per sped. postale Versamento sul C.C.P. n. 203109 intestato: ANIAT Cultura Tecnologica C.so Bramante, 14 – 10134 Torino COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI DELL’UOMO (CCDU) Conosci qualcuno che ha subito danni dal trattamento di elettroshock, lobotomia, psicofarmaci o abusi sessuali da parte di psichiatri o qualsiasi altro trattamento nel campo della salute mentale? Chiama il CCDU allo 011.798.600, servizio di segreteria e fax. Tutte le informazioni saranno considerate confidenziali. Il CCDU è un’associazione internazione fondata a Los Angeles nel 1969 ed è presente in Italia dal 1979. Il suo scopo è di denunciare violazione dei diritti umani nel campo della salute mentale e di assistere le persone che hanno subito tali violazioni in azioni legali che consentano di riparare il danno da loro subiti. Le numerose riforme di cui il CCDU è stato artefice a livello internazionale gli sono valse ampio riconoscimento da parte di istituzioni autorevoli tra cui l’O.N.U. Rivolgersi a Vicenzo Calà 011.771.55.06 Soluzione all’indovinello IERI, OGGI, DOMANI: Mangiare La Metà Muoversi Il Doppio Notiziario dell’ANIAT associato all’Unione Stampa Periodica Italiana – Aut.Trib.Torino n.1859 del 9/3/1967 Direttore resp.: Cesare Leone V.Direttore: Vincenzo Valenza Amministr.ne: C.Leone, G.P.Benente, A.Bellonio Impaginazione grafica: Fabio Leone – La presente copia è stata stampata in proprio l’ 8 novembre 2002