La “Settimana europea della Mobilità” è una campagna di
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La “Settimana europea della Mobilità” è una campagna di
La “Settimana europea della Mobilità” è una campagna di sensibilizzazione che l'Unione europea, promuove dal 2002 . Mira ad incoraggiare la consapevolezza pubblica sull’esigenza di agire contro l’inquinamento causato dall’incremento del traffico motorizzato nei contesti urbani ed a sensibilizzare opinione pubblica e Istituzioni sul ruolo e sul contributo che una mobilità sostenibile può avere nel prevenire i cambiamenti climatici attraverso la riduzione dell’emissione di gas serra e la limitazione dei consumi energetici. “In città senza la mia auto” è il titolo dell’edizione 2011. La Settimana europea ha quest'anno un significato particolare inserendosi in momento di mobilitazione della CGIL di contrasto ad una manovra recessiva che disinveste sui trasporti. Nell'ultimo decennio la politica dei trasporti, in doversi Paesi europei, ma soprattutto in Italia, ha visto un profondo divario tra indirizzi programmatici e scelte effettive. A principi condivisi di mobilità sostenibile, si sono contrapposte decisioni ed azioni nelle quali il dominio della mobilità privata per il trasporto delle persone e del trasporto su gomma per le merci resta incontrastato. Particolarmente nel nostro Paese, le scelte concrete, soprattutto nel governo del traffico nelle aree metropolitane, continuano a mettere al centro l'auto privata. L'inevitabile conseguenza del continuo aumento del tasso di motorizzazione (numero di autovetture per mille abitanti) e del numero di autoveicoli circolanti, delinea un quadro della mobilità dominato oggi sempre più dall’automobile, con forti ripercussioni sulla qualità dell'ambiente e la salute delle persone. Le città italiane mostrano, peraltro, pratiche insufficienti e scarse misure a scapito di risultati concreti nella riduzione della mobilità privata e nella riduzione dei livelli di inquinamento rispetto agli altri centri Europei: i risultati diffusi dall'Ufficio Europeo per l'Ambiente nell'ambito della Campagna sul Clima “Zero Emissioni” classificano Roma e Milano agli ultimi posti in Europa nell'attuazione di buone pratiche. Un punteggio del 38% e del 44% che si distanzia enormemente da quello delle prime tre: Berlino (84%), Copenhagen e Stoccolma (82%). Scelte nell'ottica della sostenibilità sono sempre indispensabili, soprattutto considerando che il governo dei processi di sviluppo del nostro territorio deve necessariamente fare i conti con un'urbanizzazione che accresce la popolazione urbana inesorabilmente e che produce effetti sulla quantità degli spostamenti: nel 2009 il 75% degli abitanti delle aree più sviluppate del mondo vivevano in aree urbane rispetto al circa 45% degli abitanti delle aree meno sviluppate, proporzione che, nel 2050, si stima dovrebbe essere rispettivamente dell’86% e del 66%. In Europa, già nel 2000, quasi 3/4 della popolazione viveva in città e si stima che nel 2020 circa l'80% degli Europei vivrà in aree urbanizzate. Le esigenze della mobilità, dentro e fuori le città, possono e devono conciliarsi con il rispetto dell’ambiente, della salute e della qualità della vita nella direzione di soddisfare le esigenze di spostamento e di fruizione delle società contemporanee senza compromettere la vivibili tà, la salute e le risorse vitali per l’umanità. Scelte che devono essere orientate al rispetto del bene comune e delle risorse del pianeta. 1 I trasporti nelle politiche della Comunità europea Nell'ambito delle politiche europee finalizzate a sostenere la crescita occupazione e stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro si sottolinea come gli obiettivi debbano andare nella direzione di uno sviluppo urbano sostenibile Tra gli obiettivi oggetto delle azione della Comunità europea nella previsione 2007-2013 veniva indicata, tra le priorità, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente e il miglioramento dell'accessibilità, con fondi indicati. Dei 344 miliardi di euro destinati alla politica regionale per il periodo 2007-2013, circa il 30% venivano indirizzati ad attività con un forte impatto sulla crescita sostenibile (circa 105 miliardi di euro). Alla fine del 2009 solo il 22% dei fondi destinati alla crescita sostenibile erano stati indirizzati verso progetti specifici con un tasso di allocazione dei fondi regionali che raggiungeva nella media europea solamente il 27%. Trasporto urbano, trasporto ferroviario e altre modalità di trasporto sostenibile rappresentavano voci specifiche, con contributo indiretto, della politica di coesione 2007-2013 per una crescita sostenibile dei programmi operativi adottati. La Commissione Europea, ha dato l'indicazione di compiere maggiori sforzi affinché gli investimenti siano realizzati nei trasporti pubblici non inquinanti e nella decarbonizzazione (COM 2011 – 17). Regioni e città sono state invitate a sfruttare gli stanziamenti europei attualmente a disposizione al fine di favorire la transizione verso modalità di trasporto più efficaci. La priorità deve essere attribuita a soluzioni di trasporto pubblico urbano non inquinante, massimizzando il ricorso a veicoli puliti ed efficaci dal punto di vista energetico e ai trasporti non motorizzati, nonché alle ferrovie, settore nel quale è opportuno accelerare l'esecuzione degli stanziamenti destinati dall'Unione europea alle priorità ferroviarie delle RTE-T (rete transeuropea di trasporti). Gli obiettivi fissati attraverso la Strategia Europa 2010 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva devono andare nella direzione di uno sviluppo urbano sostenibile Da: Comunicazione della CE 17/2011 Le autorità di gestione dovrebbero dare priorità ai progetti che consentono una migliore efficacia nell'utilizzazione delle risorse e nei trasporti. Nel settore dei trasporti, devono essere compiuti maggiori sforzi affinché gli investimenti siano realizzati nei trasporti pubblici non inquinanti e nella decarbonizzazione. In linea con le ultime raccomandazioni UE, le regioni e le città sono invitate a sfruttare pienamente gli stanziamenti europei attualmente a disposizione al fine di favorire la transizione verso modalità di trasporto più efficaci. La priorità deve essere attribuita a soluzioni di trasporto pubblico urbano non inquinante, massimizzando il ricorso a veicoli puliti ed efficaci dal punto di vista energetico e ai trasporti non motorizzati, nonché alle ferrovie, settore nel quale è opportuno dedicare particolare attenzione ad accelerare l'esecuzione degli stanziamenti destinati dall'Unione europea alle priorità ferroviarie delle RTE del trasporto (RTE-T) per un importo indicativo di 19 miliardi di euro. Per quanto riguarda le RTE-T, è opportuno concentrare ulteriormente i fondi della politica regionale sulla creazione della rete di base ad elevato valore aggiunto europeo, al fine di eliminare le più importanti strettoie, soprattutto nelle sezioni transfrontaliere, collegando i nodi intermodali e favorendo l'interoperabilità. Città europee sostenibili Quasi il 75% delle emissioni di CO2 sono prodotte nelle città15, che possono svolgere un ruolo importante nella creazione di un'economia a basse emissioni di carbonio, in particolare utilizzando efficacemente le risorse. Sia mediante progetti settoriali, come i trasporti pubblici non inquinanti o l'efficacia energetica negli edifici, o approcci più sistemici, come le misure di lotta contro l'espansione urbana, è essenziale che gli urbanisti utilizzino tutti gli strumenti disponibili per favorire una crescita sostenibile. Tra gli esempi di buone prassi, possiamo citare: − L'approccio globale agli investimenti energetici sostenibili, adottato nella provincia spagnola di Barcellona nel quadro del patto dei sindaci e del meccanismo ELENA, − l'aiuto agli investimenti energetici negli edifici residenziali in Lituania, reso possibile dalla creazione di un fondo JESSICA dotato di 227 milioni di euro. 2 Consapevole dei problemi legati agli attuali modelli di trasporto e ai loro tassi di crescita la Commissione europea ha adottato una strategia di ampio respiro chiamata "Trasporti 2050" per un sistema di trasporti concorrenziale in grado di incrementare la mobilità, rimuovere i principali ostacoli nelle aree essenziali e alimentare la crescita e l'occupazione. Le proposte contribuiranno a ridurre sensibilmente la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di petrolio, nonché a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro il 2050. Per raggiungere questo risultato sarà necessaria una trasformazione dell'attuale sistema dei trasporti europeo. Da qui al 2050, gli obiettivi essenziali saranno: - esclusione delle auto ad alimentazione tradizionale nelle città - uso pari al 40% di carburanti sostenibili a bassa emissione di anidride carbonica nel settore aeronautico, riduzione di almeno il 40% delle emissioni del trasporto marittimo, - trasferimento del 50% dei viaggi intercity di medio raggio di passeggeri e merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via fluviale, Tutto questo porterà ad una riduzione del 60% delle emissioni nel settore dei trasporti entro la metà del secolo. La tabella di marcia "Trasporti 2050" stabilisce diversi obiettivi per diversi tipi di viaggi: all'interno delle città, da una città all'altra e su lunga distanza. Per i viaggi intercity, il 50% di tutti i trasporti di medio raggio di passeggeri e merci dovrebbe passare dal trasporto su gomma a quello su rotaia e per via navigabile interna. Per i viaggi a lunga distanza e trasporto merci intercontinentale, continueranno a predominare i viaggi aerei e per nave. Nuovi motori, carburanti e sistemi di gestione del traffico aumenteranno l'efficienza e ridurranno le emissioni. Per il trasporto urbano, un passaggio di proporzioni rilevanti verso auto e carburanti più puliti. L'abbandono nell'ordine del 50% delle auto ad alimentazione convenzionale entro il 2030, escludendole gradualmente dalle città entro il 2050. La Commissione europea ha adottato una strategia di lungo orizzonte temporale fissando una tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti, per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile. Nel Libro Bianco dei Trasporti 2011 vengono indicati gli obiettivi fino al 2050 Il nuovo Libro bianco 2011 indica una strategia al 2050 ed include tappe intermedie al 2020 ed al 2030. L’analisi della situazione parte dalla considerazione che il settore dei trasporti in Europa impiega direttamente 10 milioni di persone e rappresenta il 5% circa del Pil, che per le imprese il costo del trasporto si aggira sul 10-15% del prodotto finito ed in media le famiglie spendono il 13,2% del proprio bilancio in beni e servizi di trasporto. I trasporti dipendono per 96% dal petrolio, il cui prezzo è stimato che nei prossimi decenni sia destinato a raddoppiare, la congestione costa all’Europa circa l’1% di PIL ogni anno e le emissioni secondo i piani della UE dovranno ridursi dell’80-95% entro il 2050 rispetto al 1990. Dieci gli obiettivi principali indicati nel libro Bianco: 1. Nelle città dimezzare entro il 2030 l’uso delle auto ad alimentazione convenzionale ed eliminarle del tutto entro il 2050. Conseguire nelle principali città sistemi di logistica urbana a zero emissioni di C02 entro il 2030. 2. Nel trasporto aereo aumentare l’uso di carburanti a basse emissioni fino a raggiungere il 40% entro il 2050. Nel trasporto marittimo ridurre del 40-50% le emissioni di C02 derivate dagli oli combustibili entro il 2050. 3. Il 30% del trasporto delle merci superiore a 300 km deve passare entro il 2030 verso ferrovia e trasporto via mare. Quota che dovrebbe raggiungere il 50% entro il 2050. 4. Entro il 2050 la maggior parte del trasporto di medie distanze dei passeggeri deve avvenire mediante ferrovia, di cui va completata la rete ad Alta Velocità a livello europeo 5. Completare entro il 2030 la retri infrastrutturali TEN-T 6. Collegare tra di loro le reti ferroviarie, aeroportuali, marittime e fluviali 7. Completare il sistema unico di gestione del traffico aereo (Sesar) e lo spazio aereo unico europeo entro il 2020. Applicare sistemi di gestione del traffico al trasporto terreste e marittimo nonché il sistema di globale di navigazione satellitare (Galileo) 8. Definire entro il 2020 un quadro per un sistema europeo di informazione, gestione e pagamento nel settore dei trasporti multimodali. 9. Per la sicurezza stradale entro il 2020 dimezzare gli incidenti ed entro il 2050 avvicinarsi all’obiettivo “zero vittime”. Aumentare la sicurezza in tutti i modi di trasporto. 10. Arrivare alla piena applicazione dei principi “chi usa paga” e “chi inquina paga” facendo in modo di eliminare le distorsioni ed i sussidi dannosi e generando entrate e finanziamenti per investimenti nei trasporti. 3 La mobilità sostenibile in Italia L'Italia si è caratterizzata per la scarsità di scelte coordinate ed efficienti e per la mancanza di pratiche. Senza un piano di intervento nazionale i problemi sono stati demandati agli Enti locali che hanno dovuto fare i conti con continui tagli. La mobilità sostenibile è stata introdotta nel nostro Paese con il Decreto Interministeriale Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane del 27/03/1998. La normativa non ha però raggiunto i risultati sperati. I problemi relativi alla mobilità sono stati spesso demandati alle amministrazioni locali, senza un vero e proprio piano di intervento a livello nazionale e sovranazionale Il quadro italiano rimane perciò caratterizzato dal predominio della mobilità privata per il trasporto delle persone e del trasporto su gomma per le merci resta incontrastato. Le città italiane mostrano, peraltro, pratiche insufficienti e scarse misure che producano risultati concreti sulla riduzione della mobilità privata e sulla conseguente riduzione dei livelli di inquinamento rispetto agli altri centri Europei: i risultati diffusi dall'Ufficio Europeo per l'Ambiente nell'ambito della Campagna sul Clima “Zero Emissioni” classificano Roma e Milano agli ultimi posti in Europa nell'attuazione di buone pratiche. Un punteggio del 38% e del 44% che si distanzia enormemente da quello delle prime tre: Berlino (84%), Copenhagen e Stoccolma (82%). Nelle città promuovere processi partecipativi e di sperimentazione può agire sulla sensibilizzazione e sulla consapevolezza e concorrere a risolvere dei problemi, come accade in alcuni contesti internazionali. Con vari provvedimenti, il Governo ha prodotto tagli nei trasferimenti per il TPL. Si stima che con le manovre degli ultimi due anni al servizio ferroviario regionale sia stato tagliato il 75 % delle risorse, con pesanti conseguenze sugli altri settori (meccanica, servizi, costruzioni, etc.). Le politiche dei trasporti pubblici dovrebbero al contrario promuovere forme alternative e salutari di mobilità, attraverso gli strumenti di pianificazione urbana, ricerca e innovazione nel settore automobilistico, modelli di consumo. Gli Enti locali dichiarano che a seguito degli ulteriori tagli imposti dalla Manovra, dovranno ridurre drasticamente i servizi con conseguenze su offerta e costi L'INDAGINE “CITY RANKING PROJECT" DELL'UFFICIO EUROPEO PER L'AMBIENTE Il progetto ha messo a confronto le misure realizzate e i piani in corso d'opera in 17 grandi città europee per migliorare la qualità dell'aria e, nello specifico, per ridurre i livelli di inquinamento da PM2.5, PM10 e NO2 prodotto, soprattutto, dal traffico veicolare. Milano prende la sufficienza sull’uso dei mezzi pubblici in città (non viene considerato però il servizio nell’hinterland, pessimo ed insufficiente nella lotta alle emissioni inquinanti e climalteranti, come pure nella promozione dell'efficienza energetica e nel controllo delle emissioni dei mezzi di cantiere). Roma supera per meno giorni di Milano i limiti per PM10 ma va peggio di qualsiasi città europea in tutti gli altri indicatori: gli esperti tedeschi, che hanno coordinato il progetto, hanno considerato persino le comunicazioni ufficiali del Comune di Roma largamente insufficienti sia a definire una strategia antinquinamento che a comprendere le singole misure adottate dall'amministrazione. Tutto il contrario per le città eccellenti, come Berlino, Stoccolma e Copenhagen, premiate soprattutto per il largo ventaglio, la coerenza e i risultati delle diverse misura antinquinamento messe in atto. I TAGLI AL TPL La manovra economica. per la parte a carico di Regioni ed Enti Locali, somma i nuovi tagli al trasporto locale a quelli già determinati dalla manovra correttiva dell’estate 2010 e cancella i provvedimenti di parziale rifinanziamento successivamente adottati nella Legge finanziaria 2011 e nel decreto “milleproroghe”. Si stima che le risorse residue che la manovra economica lascia nella disponibilità delle amministrazioni locali per l’erogazione dei servizi arriveranno a determinare un taglio del servizio fino al 50% dei livelli a attuali. 4 Manifesto per la mobilità urbana sostenibile In occasione della settimana europea per la mobilità, sindacati, associazioni ambientaliste e organizzazioni sociali Ong hanno espresso nel 2009 una proposta comune, tuttora attuale, per la mobilità sostenibile. Le Organizzazioni Sindacali: Ces, Cgil, Cisl, Uil e Ugl Le Associazioni ambientaliste: Amici della Terra, Greenpeace, Italia Nostra , Legambiente, WWF, Acli Anniverdi, Ecologia e Lavoro. Le Organizzazioni sociali ONG: Forum Permanente del Terzo Settore, Cilap Eapn Italia, Acli, Fondazione Lanza, Fondazione Culturale di Banca Etica, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Azzurro, Euromobility, Greenaccord, C.N.C.A., Eurispes, FITuS, Centro Turistico Giovanile, Lega Consumatori, Adiconsum, Kyoto Club. rivolgono un invito ai lavoratori e ai dipendenti di qualsiasi ente, società, impresa, attività commerciale e di servizi, istituto e amministrazione di tutte le città grandi e medie e delle aree di rilevante concentrazione produttiva a partecipare alla Settimana Europea per la Mobilità in programma dal 16 al 22 settembre 2009 attraverso: 1 giorno della settimana al lavoro senza l’auto propria ma: -utilizzando il trasporto pubblico locale -utilizzando il passaggio di uno o più colleghi di lavoro - utilizzando la bicicletta Chiedendo, insieme al sindacato, al proprio datore di lavoro di contribuire alla riuscita della settimana europea e a renderne permanenti gli obbiettivi attraverso: • l’assunzione di una volontà positiva e attiva nella soluzione della congestione da traffico negli spostamenti casa-lavoro • la nomina del MOBILITY MANAGER, responsabile per la mobilità dei dipendenti • la comunicazione all’Ufficio della mobilità comunale dei dati degli spostamenti casa – lavoro dei propri dipendenti per la creazione di servizi corrispondenti (i piccoli datori di lavoro attraverso le associazioni di riferimento) • l’utilizzo concordato di MEZZI AZIENDALI (bus-pulmini) dai punti di raccolta (aree di scambio ferroviario/metropolitana/capolinea bus) alla sede aziendale • l’organizzazione e la facilitazione degli spostamenti con auto in comune con altri colleghi di lavoro (CAR POOLING) • l’introduzione per i dipendenti di TICKET TRASPORTO • il noleggio e la copertura assicurativa per i dipendenti utilizzatori di bici • la disponibilità di spogliatoi per i dipendenti e di spazi per il ricovero delle bici Le organizzazioni promotrici di questa campagna si impegnano a sostenere le elencate richieste verso i datori di lavoro piccoli e grandi, pubblici e privati. Le organizzazioni promotrici si im pegnano inoltre: Verso le società di trasporto a chiedere il miglioramento del servizio pubblico attraverso: • L’aumento dei mezzi a disposizione nelle ore di punta degli spostamenti casa – lavoro • La manutenzione preventiva dei mezzi in circolazione nelle ore degli spostamenti c/l • L’introduzione di nuovi servizi aggiuntivi dalle zone più periferiche • L’unificazione del titolo viaggio (FF.SS/linee urbane) e l’estensione del biglietto orario Verso i Sindaci e le amministrazioni comunali per : • la costituzione degli Uffici della Mobilità di Area Comunale • l’aumento delle zone pedonali • l’aumento delle corsie preferenziali a disposizione del trasporto pubblico • lo sviluppo e l’ampliamento dei parcheggi di interscambio esterni ai centri urbani • l’aumento del personale di vigilanza municipale in servizio nella gestione del traffico • l’integrazione e l’agevolazione dell’uso dei taxi nelle politiche del trasporto collettivo • l’aumento delle piste ciclabili e la garanzia della manutenzione del fondo stradale 5 • • • l’individuazione di aree di parcheggio custodite per le biciclette l’ampliamento e l’efficacia delle zone a traffico limitato nei centri storici lo sviluppo di servizi dedicati e l’agevolazione dell’accesso ai servizi pubblici di trasporto per le categorie sociali svantaggiate e quelle di ridotte capacità di mobilità psico-fisiche • l’organizzazione più funzionale alla mobilità degli orari delle diverse attività della città con la partecipazione di tutti i soggetti collettivi e rappresentativi • lo sviluppo dei sistemi telematici per l’erogazione di documenti, certificati, moduli e l’adempimento di pratiche e prenotazioni da parte dei cittadini per i diversi servizi • la certezza delle risorse finanziarie adeguate per il miglioramento del Trasporto Pubblico Locale Verso le istituzioni scolastiche per : • la diffusione della mobilità solidale e sostenibile a partire dai servizi di scuolabus alla sperimentazio ne di forme organizzate e tutelate di “mamme-papà/bus” per le scuole dei livelli inferiori • l’assegnazione agli studenti dell’obbligo a basso reddito del TICKET TRASPORTO • la diffusione di servizi su rete informatica di attività di car pooling (auto condivise in più persone) per gli studenti universitari Verso le amministrazioni provinciali per : • il coordinamento dei trasporti intercomunali • la manutenzione della rete stradale intercomunale Verso le amministrazioni Regionali per : • lo sviluppo di servizi e professionalità per la mobilità sostenibile • il coordinamento della rete ferroviaria con la rete del trasporto pubblico locale • la certezza di risorse finanziarie per sostenere la crescita del servizio e l’aumento, l’ammodernamento e la manutenzione del parco mezzi pubblici in circolazione e delle reti Verso il Governo nazionale per : • il riconoscimento della valenza strategica dei sistemi sostenibili di mobilità urbana ed extraurbana ai fini della competitività e della produttività dell’economia nazionale e della qualità dell’ambiente e di vita dei cittadini attraverso l’attribuzione di risorse certe e crescenti negli anni a fronte dei processi di urbanizzazione accentuati e diffusi sul territorio che caratterizzano tutte le dinamiche abitative delle economie dei paesi sviluppati • la certezza delle risorse per il fisiologico rinnovo del contratto di lavoro degli addetti al trasporto pubblico locale nel rispetto del normale confronto fra le parti • il finanziamento di un programma nazionale per l’innovazione tecnologica nel trasporto pubblico locale con sistemi di telecomunicazione per i tempi e le modalità delle prestazioni dei servizi • lo sviluppo di agevolazioni fiscali per le azioni a favore della mobilità sostenibile a partire dalla deducibilità fiscale dei costi degli abbonamenti annuali ai mezzi di trasporto collettivo • l’adozione su scala nazionale del TICKET TRASPORTO a partire dai dipendenti delle amministrazioni pubbliche • il sostegno e la compartecipazione agli investimenti delle regioni e delle città ai servizi e alle infra strutture fisiche e intellettive per le forme di mobilità sostenibile in ambito urbano e metropolitano: Filo bus, metropolitane, metropolitane di superficie, piattaforme di organizzazione di car pooling (auto condivise da più passeggeri) e car sharing (noleggio auto con badge nominativo) • la riduzione da 10 a 5 giorni del tempo di attesa per la proclamazione del blocco del traffico dopo il permanere dello stato di allarme per l’eccesso di inquinanti velenosi nell’aria • l’attuazione di un programma certo di sostituzione dei distributori di carburante con l’impiego di impianti sicuri che non rilasciano in atmosfera benzene e altri inquinanti cancerogeni • la bonifica degli impianti di deposito e di distribuzione carburanti con l’adozione del doppio fondo delle cisterne per la sicurezza contro il rilascio di inquinanti nelle falde acquifere • un programma di investimenti e ricerca per lo sviluppo di mezzi e carburanti a basso impatto ambientale atmosferico ed acustico a partire dal sistema dei mezzi pubblici Verso l’Unione Europea per : • un programma di co-finanziamento e incentivazione delle buone pratiche di mobilità sostenibile • il potenziamento delle risorse destinate alle tecnologie del Trasporto Pubblico Locale nell’ambito del piano europeo per l’innovazione 6 Mobilità: gli incidenti in itinere Il dramma degli incidenti stradali è in continuo aumento, e rappresenta un problema che coinvolge sia gli occupanti dei veicoli che pedoni. Nel 2009 gli incidenti rilevati in Italia sono stati 215.405, la metà in itinere. Il problema degli incidenti stradali rappresenta uno dei più gravi per la sanità pubblica e sta peggiorando. Secondo la proiezione di uno studio dell'Harvard University e dell'OMS, nel 2020 gli incidenti stradali rappresenteranno la terza maggiore causa di morte e di lesioni permanenti al mondo. Sono già la seconda causa di morte prematura per uomini di età compresa tra i quindici e i quarantaquattro anni, superati soltanto dall'Hiv/Aids. Nel 2009 gli incidenti stradali rilevati in Italia sono stati 215.405, causando il decesso di 4.237 persone, altre 307.258 hanno subito lesioni di diversa gravità. Ciò significa che ogni giorno, nel 2009, si sono verificati in media 590 incidenti stradali che hanno comportato la morte di 12 persone e il ferimento di altre 842. Dove avvengono: nel 2009 sulle strade urbane si sono verificati 163.716 incidenti (76% del totale), che hanno causato 223.166 feriti (72,6%) e 1.892 morti (44,7%). Sulle autostrade si sono verificati 12.200 incidenti (5,7% del totale) con 20.538 feriti (6,7%) e 350 decessi (8,3%). Sulle altre strade, Statali, Provinciali, Comunali extraurbane e Regionali, si sono verificati 39.489 incidenti, che hanno causato 63.554 feriti e 1.995 morti, il 18,3%, 20,7% e 47,1%. Gli incidenti “in itenere” accadono a lavoratori lungo il tragitto che li conduce dalla propria abitazione al luogo di lavoro, prima di iniziare l’attività lavorativa, e lungo il percorso inverso al termine del lavoro; ma pure gli incidenti che avvengono mentre il lavoratore si sposta da un luogo di lavoro ad un altro, anche se opera alle dipendenze di datori di lavoro diversi, e quelli che si verificano durante la pausa mensa, nel tragitto per andare dal luogo di lavoro a quello di ristoro e viceversa. INFORTUNI IN ITINERE 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 50.333 58.309 43.893 45.836 79.503 73.321 97.972 97.201 di cui di cui di cui di cui di cui di cui di cui di cui Annuario INAIL al 2008 232 mortali 232 mortali 179 mortali 126 mortali 233 mortali 262 mortali 304 mortali 276 mortali Per tale incidenza e rilevanza sociale, grazie alle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici, l’infortunio in itinere è oggi regolato dal d.lgs. n. 38 del 2000 con lo scopo di tutelare il lavoratore quando, attraverso la sua specifica attività lavorativa, si differenzia dal comune cittadino, mentre in passato ci si basava sulla sola elaborazione giurisprudenziale. Quando avvengono: un primo picco si riscontra tra le 8 e le 9 del mattino, fascia oraria degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola; un secondo tra le 12 e le 13 in corrispondenza dei tragitti scuola-casa e in relazione alla mobilità di alcune categorie di lavoratori (professionisti, commercianti, ecc.) che usufruiscono dell’orario non continuato. La punta massima di incidentalità si registra intorno alle ore 18, quando aumentano gli effetti della circolazione dovuto agli spostamenti dal luogo del lavoro verso l’abitazione. 7 La settimana della Mobilità 2010 Nel 2010 sono state oltre 2.000 le città europee che hanno aderito alla manifestazione (di cui 37 italiane) incentrata sul tema "Viaggia in maniera intelligente, vivi meglio" . Il premio è stato vinto da Almada (Portogallo) giudicata come la città che meglio è riuscita a promuovere le alternative alle automobili e ad illustrare l'impatto positivo di altri mezzi di trasporto sulla salute pubblica e sull'ambiente. A seguire Murcia (Spagna) e la capitale lettone Riga. Il premio ha voluto riconoscere l'autorità locale che meglio è riuscita a sensibilizzare l'opinione pubblica sugli spostamenti sostenibili come modalità per favorire l'attività fisica e contribuire a ridurre inquinamento sonoro, atmosferico e congestione del traffico. Cosa hanno fatto le tre città finaliste: Almada: la città portoghese ha favorito la mobilità sostenibile attraverso misure di tipo permanente: in collaborazione con la locale agenzia dell'energia, ha organizzato una serie di attività dedicate al trasporto sostenibile e alla salute, terminate con il festival della mobilità, caratterizzato da mercatini, dimostrazioni di veicoli elettrici, fiere ciclistiche, concerti, attività sportive, gare ciclistiche, workshop, film, mostre e dimostrazioni di arte di strada. Almada ha inoltre migliorato l'infrastruttura stradale per i pedoni e i ciclisti e ha creato diversi parcheggi per biciclette e stazioni di ricarica per biciclette e veicoli elettrici. Per la giornata senza auto Almada ha convertito in zona pedonale il centro storico di Cacilhas. Murcia: l’agenzia per l'energia di Murcia in Spagna ha messo a punto un insieme di attività per promuovere i comportamenti corretti in materia di salute e trasporti sostenibili tra diversi soggetti. La città ha adottato una serie di iniziative permanenti per promuovere l'uso della bicicletta, tra cui un sistema di biciclette pubbliche e la messa a disposizione di biciclette a titolo gratuito per i dipendenti comunali. La città ha inoltre ampliato la rete di autobus, ha introdotto tariffe integrate con prezzi ridotti per categorie specifiche di utenti e ha potenziato i propri servizi elettronici di gestione del traffico. Riga: la capitale lettone ha incoraggiato i modi di spostamento attivi, offrendo un programma di attività incentrato sull'uso della bicicletta, con competizioni, mostre, programmi di informazione, escursioni con biciclette, promozione di veicoli elettrici, dimostrazioni sulla misurazione della qualità dell'aria e la sicurezza stradale, esibizioni artistiche e giochi di strada sulle tematiche dei trasporti e della salute. Durante la Settimana i cittadini sono stati invitati a individuare e segnalare le migliorie da apportare all'infrastruttura pedonale e ciclistica. Grazie all'organizzazione di un concorso sul "luogo di lavoro più sano", il dipartimento del traffico della città ha raccolto informazioni sulle misure adottate sui luoghi di lavoro per promuovere uno stile di vita sano e spostamenti attivi. Riga ha inoltre organizzato diverse "giornate senza auto", riservando le vie del centro a pedoni, ciclisti e ad altri modi di trasporto sostenibili. Il Progetto E-COSMOS Si sta concludendo il progetto E-COSMOS, progetto europeo per le strategie di mobilità sostenibile, i cui esiti verranno presentati ad ottobre. Il progetto, cui ha collaborato la CGIL, è stato finanziato dalla Comunità europea e si è proposto di studiare diverse realtà europee (Spagna, Italia, Germania, Belgio) in reazione al problema dello sviluppo della mobilità con il proposito di avanzare proposte per risolvere i problemi attuali di traffico. Si rimanda al Taccuino n° 164 del 14 settembre 2011per la la nota: Settimana della mobilità sostenibile, al posto di investire il Governo taglia 8 Dipartimento Ambiente e territorio – Area Casa e insediamenti urbani