Informativa al Pubblico

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Informativa al Pubblico
Terzo Pilastro Basilea II
Informativa al Pubblico
Riferimento: 31 dicembre 2008
INDICE
Premessa
Requisito informativo generale
Tavola 1
Adeguatezza patrimoniale
Tavola 2
Rischio di credito: informazioni generali
Tavola 4
Tecniche di attenuazione del rischio
Tavola 6
Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato
Tavola 7
Esposizioni in strumenti di capitale informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio
bancario
Tavola 8
Rischio operativo
Premessa
In tema di “vigilanza prudenziale”, la Banca d’Italia, con il 7° aggiornamento della circolare 216 del
05/08/1996, oltre a definire i requisiti patrimoniali (minimi) a fronte dei rischi di primo pilastro (rischio di
credito, di mercato e operativo), disciplina il processo di controllo prudenziale (secondo Pilastro) e introduce
l’obbligo di informare il pubblico con apposite tabelle informative, in merito alla propria adeguatezza
patrimoniale, all’esposizione ai rischi ed alle caratteristiche generali dei sistemi di gestione, controllo e
monitoraggio dei rischi stessi (terzo Pilastro).
La normativa di vigilanza relativa al primo Pilastro è focalizzata sulle regole di definizione di un requisito
patrimoniale minimo obbligatorio e stabilisce che gli intermediari finanziari devono mantenere
costantemente, quale requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, un ammontare del patrimonio di
vigilanza pari ad almeno:
- l’8 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio, qualora l’intermediario finanziario raccolga
risparmio tra il pubblico;
- il 6 per cento delle esposizioni ponderate per il rischio, qualora l’intermediario finanziario non
raccolga risparmio tra il pubblico.
Per il calcolo del rischio di credito, gli intermediari possono utilizzare diverse metodologie. La SFIRS, in
ragione della proprie caratteristiche dimensionali, utilizza la metodologia “standardizzata semplificata”.
Il processo di controllo prudenziale riveste un ruolo centrale nell’attività di vigilanza e rappresenta la parte
più innovativa del nuovo quadro regolamentare.
La normativa relativa al secondo Pilastro pone in capo alle banche ed agli intermediari l’obbligo di dotarsi
di una strategia e di un processo di determinazione e controllo della propria adeguatezza patrimoniale, attuale
e prospettica, in funzione dei rischi assunti.
Il processo di controllo prudenziale (Supervisory Review Process – SRP) si articola in due fasi distinte ed
integrate:
 la prima è rappresentata dal processo interno di determinazione dell’adeguatezza patrimoniale (noto
con la sigla ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process) e fa capo agli intermediari, i
quali effettuano un’autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale, attuale e
prospettica, in relazione ai rischi assunti e alle strategie aziendali;
 la seconda consiste nel processo di revisione e valutazione prudenziale (noto con la sigla SREP
Supervisory Review and Evaluation Process) ed è di competenza dell’Autorità di Vigilanza, che
riesamina l’ICAAP, formula un giudizio complessivo sull’intermediario e attiva, ove necessario,
misure correttive.
Il terzo Pilastro, al quale si riferisce il presente documento, introduce obblighi di informativa al pubblico
riguardante l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi
di gestione e controllo, secondo schemi prestabiliti dall’Autorità di Vigilanza.
Il presente documento (nel seguito anche l’“Informativa”) è articolato sulla base delle tavole illustrate nella
Circolare 216 e fornisce evidenza delle informative qualitative e quantitative descritte nella normativa. Le
tavole prive di informazioni non sono pubblicate.
Il presente documento è pubblicato per la prima volta sul sito internet di SFIRS SPA.
Requisito informativo generale
Tavola 1 – Adeguatezza patrimoniale
Informativa qualitativa
Il metodo utilizzato da SFIRS per valutare l’adeguatezza del proprio capitale interno per il sostegno delle
attività attuali correnti e prospettiche è rappresentato dal processo ICAAP (Internal Capital Adequacy
Assessment Process), all’interno del quale vengono effettuate le stime dei rischi prospettici (primo e secondo
pilastro Basilea 2), sulla base del budget annuale.
Si possono quindi distinguere presidi di controllo consuntivi e prospettici.
Presidi di controllo consuntivi - La normativa prudenziale di vigilanza prevede il calcolo su base periodica
dei rischi riferiti al primo pilastro:
_ rischi di credito/controparte (Metodo Standardizzato);
_ rischi di mercato;
_ rischi operativi (Metodo Base).
All'interno del processo ICAAP vengono determinati anche i rischi riferiti al secondo pilastro:
_ rischio di concentrazione;
_ rischio di tasso di interesse del banking book;
_ rischio di liquidità;
_ rischio di legislativo;
_ rischio residuo;
_ rischio strategico;
Presidi di controllo prospettici - Il maggior presidio prospettico è rappresentato dal processo annuale
ICAAP. Le stime che sono alla base del processo ICAAP sono sottoposte ad ulteriori analisi quantitative e
qualitative (prove di stress) con le quali la SFIRS valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma
plausibili.
La copertura dei rischi di Primo e di Secondo Pilastro è assicurata dal Patrimonio di vigilanza, che, tenuto
conto delle caratteristiche operative e dimensionali della nostra società, è stato ritenuto essere la grandezza
patrimoniale più idonea per esprimere la capacità della nostra società di sopportare i rischi a cui è esposta. Il
patrimonio di vigilanza è stato, quindi, assunto come nozione di capitale interno complessivo idoneo alla
copertura dei rischi attuali e prospettici.
Ai fini della determinazione del patrimonio regolamentare necessario per copertura dei rischi di primo
pilastro (rischio di credito, di mercato e operativo), la Società ha adottato la metodologia standard
semplificata.
Rischio di credito: viene identificato come il rischio d’insolvenza di un cliente o di una controparte verso i
quali la SFIRS vanti un credito, ovvero la possibilità che un debitore non adempia alle proprie obbligazioni o
che adempia in ritardo rispetto alle scadenze prefissate.
I principali strumenti finanziari utilizzati da SFIRS e dai quali può originare il rischio di credito, sono:
 partecipazioni con way out predefinita, di norma, di minoranza e temporanee, al capitale di rischio di
imprese ubicate e/o operanti in Sardegna ;
 prestiti partecipativi;
 leasing su azioni o quote;
 finanziamenti a sostegno del capitale fisso/capitale circolante;
 anticipo su contratti
L’intero processo riguardante il credito (istruttoria, erogazione, monitoraggio delle posizioni, revisione delle
linee di credito, intereventi in caso di anomalia) è disciplinato da apposito regolamento crediti. Tale
regolamento costituisce lo strumento attraverso il quale vengono definite le norme principali cui la struttura
deve attenersi.
Il procedimento istruttorio che porta alla predisposizione di una proposta di affidamento si articola in più
attività e si conclude con la redazione di una relazione di istruttoria. L’istruttoria è quell’insieme di attività
volte ad acquisire o aggiornare le informazioni sulla controparte necessarie a prendere la decisione di
affidamento.
L’obiettivo della fase di istruttoria è duplice:
-
-
effettuare, in senso lato, una valutazione del merito creditizio del cliente, attraverso un
esame accurato sulla capacità del cliente di far fronte agli impegni discendenti dalla
concessione della facilitazione nonché una valutazione sulla adeguatezza delle garanzie;
determinare una corretta remunerazione del rischio assunto.
Considerate le caratteristiche degli interventi della SFIRS, del mercato di riferimento e della dimensione
aziendale, il modello utilizzato per arrivare ad esprimere un giudizio sul livello di rischio connesso
all’operazione è il modello analitico soggettivo.
I fattori che consentono la valutazione e la gestione del rischio di credito si compongono di tutti i tradizionali
elementi quantitativi (analisi di bilancio ed in particolare analisi degli aspetti reddituali e finanziari, dati
andamentali interni) e qualitativi, quali la conoscenza del cliente ed il contesto operativo in cui opera.
L’attività di revisione, monitoraggio e gestione degli affidamenti è affidata alle aree operative e nello
specifico al gestore della relazione ed al relativo responsabile dell’Area.
Il controllo andamentale del credito è affidata alla funzione “Controllo Rischi” con l’obiettivo di monitorare
l’attività di gestione delle posizioni, sia quelle con andamento normale che anomalo.
Il Controllo Rischi, tra gli altri compiti deve:
individuare, sulla base dei criteri fissati dal CdA e in linea con le istruzioni previste per le
segnalazioni di Vigilanza, le posizioni di credito o di partecipazione che presentano anomalie;
segnalare le anomalie riscontrate tempestivamente ai responsabili di Area affinché provvedano al
ripristino della situazione;
tenere in evidenza le posizioni caratterizzate da anomalie andamentali e da difficoltà economicofinanziarie o patrimoniali, monitorando il rispetto di quanto definito dal Comitato Rischi o dagli
organi deliberanti in termini di recupero e/o riorganizzazione del credito e di salvaguardia del
proprio interesse nelle partecipazioni;
sulla base delle informazioni interne ed esterne integrare, con proprie analisi, l’andamento della
clientela segnalando ai responsabili di area le anomalie riscontrate, anche con riferimento al
profilo di rischio/rendimento e proponendo soluzioni per rimuoverle;
La classificazione delle posizioni deteriorate è effettuata in coerenza con quanto stabilito dalla normativa di
Vigilanza.
L'entità e lo stato delle posizioni in anomalia è verificato con sistematica periodicità.
Il processo di gestione del rischio di credito si basa sui seguenti principi:
separatezza dei compiti e delle responsabilità tra le funzioni che gestiscono la relazione e istruiscono
le pratiche di affidamento, quelle che concedono gli affidamenti e quelle che effettuano la
misurazione e il monitoraggio dei rischi;
attribuzione dell’attività di concessione del credito ad organi collegiali. Al riguardo si precisa che
non è prevista alcuna autonomia decisionale in capo a singoli soggetti. Le delibere di concessione
del credito sono adottate dal Consiglio d’Amministrazione.
I finanziamenti erogati da SFIRS sono generalmente coperti da garanzie reali e personali.
Per quanto riguarda le tipologie di garanzie, si tratta di:
• pegni su valori mobiliari depositati presso istituti di credito o altri intermediari abilitati;
• ipoteche su immobili;
• fidejussioni;
• altre garanzie (fidejussioni bancarie, polizze assicurative, pegno su c/c, ecc.).
Per la misurazione del rischio di credito ai fini regolamentari la SFIRS utilizza la metodologia standardizzata
semplificata. La SFIRS non si avvale di alcuna ECAI nella determinazione delle ponderazioni in funzione
dei rating dei debitori.
Nel calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito, seppur consentito dalla normativa di vigilanza, la
SFIRS non ha tenuto conto dei benefici patrimoniali previsti a fronte delle tecniche di mitigazione del rischio
di credito adottate.
Ai fini della determinazione del capitale interno relativo al rischio di credito, appartenendo alla Classe 3, la
SFIRS utilizza la stessa metodologia standardizzata prevista per il calcolo dei requisiti patrimoniali.
Rischio di concentrazione: è il rischio derivante da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti
connesse e controparti appartenenti al medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività a
appartenenti alla medesima area geografica. In sostanza è il rischio di perdite delle attività per effetto della
correlazione esistente fra le controparti in questione. Nell'ambito del settore del credito, il rischio di
concentrazione è quello riconducibile alla presenza, nel portafoglio di un intermediario di esposizioni
creditizie verso alcune controparti (concentrazione single name/name concentration) o nei confronti di
specifici settori industriali/aree geografiche (concentrazione settoriale/geografica, talvolta industry
concentration) che assorbono una porzione significativa dei prestiti totali.
Considerate le caratteristiche operative e organizzative della SFIRS e tenuto conto delle indicazioni
contenute nella Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, come di volta in volta aggiornata, si ritiene che il profilo
di concentrazione del portafoglio finanziamenti possa essere esaminato facendo riferimento ad una misura
della concentrazione espressa mediante l'indice di Herfindahl.
Più in particolare la SFIRS utilizza l'algoritmo suggerito dalla stessa Banca d'Italia che determina la GA
Granularity Adjustment attraverso la seguente equazione:
GA = C x H x ∑ EAD
Dove:
- H rappresenta l'indice di Herfindahl;
- C è il fattore di correzione;
-∑ EAD è la sommatoria delle esposizioni
Al 31/12/2008 dal calcolo effettuato è risultato che il capitale aggiuntivo necessario per la copertura del
rischio di concentrazione (single name) ammonta ad Euro 4.234.537, che in termini percentuali, rappresenta
il 44% del capitale minimo regolamentare necessario per la copertura del rischio di credito.
Rischi operativi: rappresentano i rischi di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di
procedure, risorse umane, sistemi interni oppure da eventi esogeni (tale definizione include il rischio legale
ma non quello strategico e di reputazione).
La misurazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi viene effettuata mediante
l'applicazione del metodo base previsto dalla normativa di vigilanza (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V,
Sezione IX, par. 3.1).
Il metodo base consente di determinare il requisito patrimoniale applicando un coefficiente del 15% alla
media triennale dell’“indicatore rilevante”. Quest’ultimo è rappresentato dal “margine di intermediazione”
(somma algebrica delle voci da 10 a 100 dello schema di conto economico del bilancio degli Intermediari
Finanziari di cui al Provvedimento della Banca d’Italia del 14.2.2006).
Al 31.12.2008, la media triennale del margine di intermediazione di SFIRS ammontava a Euro 7.905.942. Di
conseguenza, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi risultava pari a Euro 1.185.891.
Rischio tasso di interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione: è il rischio derivante da
variazioni potenziali dei tassi di interesse. Per rischio di tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato o
rischio di tasso di interesse da attività diverse dalla negoziazione si intende il rischio di subire una perdita o
una qualsiasi riduzione di valore o di utili sul portafoglio immobilizzato da variazioni potenziali dei tassi di
interesse. Per portafoglio immobilizzato devono intendersi tutte le attività e passività (posizioni lunghe e
corte sensibili ai tassi di interesse) non classificate nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.
Anche per il rischio in argomento SFIRS ha utilizzato la metodologia semplificata proposta dalla Banca
d'Italia (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Allegato M).
Tale metodologia propone un algoritmo semplificato che porta al calcolo di un indicatore sintetico di rischio
di tasso d'interesse. La costruzione dell’indicatore prevede che ogni intermediario suddivida le attività, le
passività e le poste fuori bilancio in 14 diverse fasce di scadenza.
All’interno di ogni fascia le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo in tale modo una
posizione netta. La posizione netta di ogni fascia è moltiplicata per i fattori di ponderazione indicati dalla
stessa Banca d’Italia.
Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate tra loro. Il risultato ottenuto in questo modo
approssima la variazione del valore attuale delle poste appartenenti a ogni intervallo nell’eventualità di uno
shock di tasso di 200 punti base.
Il totale di questi valori assoluti viene rapportato al patrimonio di vigilanza in modo da ottenere l’indicatore
di rischiosità proposto dalla Banca d’Italia, la quale ha individuato nel 20% la soglia di attenzione di tale
indicatore.
Ciò significa che l’organo di Vigilanza ritiene che una variazione del valore economico dell’intermediario
superiore al 20% in presenza di variazioni uniformi dei tassi di mercato pari a 200 punti base sia indicativa di
una possibile esposizione eccessiva al rischio di tasso di interesse.
L'applicazione della metodologia semplificata suggerita dalla Banca d'Italia evidenzia una variazione stimata
delle poste di bilancio pari complessivamente a Euro 10.452.907, pari al 6,12% del patrimonio di vigilanza
di SFIRS .
Il rischio di tasso di interesse rappresenta l'esposizione delle condizioni finanziarie della Società ad avverse
oscillazioni dei tassi di interesse.
Per valutare la complessiva esposizione di SFIRS a tale rischio, è necessario valutare sia l'attività
caratteristica di erogazione di finanziamenti e assunzione di partecipazioni, sia la gestione della tesoreria.
Nell’ambito dell’attività caratteristica SFIRS opera esclusivamente con mezzi propri e, quindi, non è esposta
al rischio di tasso di interesse in termini di maturity gap fra attivo e passivo. Anche nella gestione della
tesoreria aziendale, SFIRS opera in gran parte con mezzi propri. Peraltro risente in maniera sensibile delle
oscillazioni dei tassi sul lato dell’attivo.
L'attività di acquisto e di vendita dei titoli risulta particolarmente ridotta e non rientra nell’ambito delle
attività di negoziazione. Essa può, comunque, generare possibili plus/minusvalenze e può esporre la società
al rischio di reinvestimento. A tale fine SFIRS effettua un costante monitoraggio delle obbligazioni detenute
in portafoglio e, attraverso un costante colloquio con gli operatori specializzati che operano nei mercati,
cerca di cogliere le opportunità e di controllare il riflesso delle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Rischio di liquidità – rischio di non fronteggiare le richieste di rimborso di passività, inattese per volume
e/o scadenza temporale, a causa di una incapacità nel reperimento dei fondi (funding liquidity risk) oppure di
limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Nell'ambito dei rischi di liquidità si ricomprende
anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, ossia sostenendo un
elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo concomitante) incorrendo in rilevanti perdite in conto
capitale in caso di smobilizzo di attività. Il rischio di liquidità, pertanto, si riferisce alle disponibilità liquide
dell'intermediario occorrenti per fronteggiare i pagamenti non solo in condizioni di operatività ordinaria ma
anche in presenza di tensioni acute, a livello interno o che interessano il mercato.
Il presidio del rischio di liquidità è demandato:
(a)
al Direttore Generale a cui compete l'analisi della situazione della società con orizzonte temporale
di breve e medio periodo e l'adozione di opportune manovre correttive al fine di gestire e
minimizzare il rischio di liquidità;
(b)
all'Unità Organizzativa Controllo Rischi a cui compete la verifica della posizione; e
(c)
all'Unità Organizzativa Amministrazione, Pianificazione e Bilancio a cui compete la gestione
giornaliera delle posizioni, la predisposizione di proposte in ordine alla gestione della tesoreria, la
predisposizione dei reports periodici.
Rischio di partecipazione: rappresenta il rischio che l'andamento negativo di una o più società partecipate
possa limitare in misura determinante l'operatività di SFIRS. In ambito merchant banking, SFIRS
acquisisce, di norma, partecipazioni di minoranza nel capitale sociale di piccole e medie imprese localizzate
nel territorio della Regione Autonoma della Sardegna, costituite o costituende nella forma di società di
capitali e finalizzate sia alla promozione che all'assistenza di iniziative imprenditoriali per la produzione e
scambio di beni e servizi. In ambito non merchant banking, SFIRS acquisisce partecipazioni che, in alcuni
casi, sono caratterizzate da una quota di capitale sociale anche maggioritaria per investimenti nel campo dei
servizi reali di interesse generale in favore delle imprese localizzate nel territorio della Regione Autonoma
della Sardegna.
Rischio residuo o residuale: rappresenta il rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione dei
rischi di credito utilizzate dall'intermediario risultino meno efficaci del previsto.
Il rischio, pertanto, si riferisce alla efficacia delle tecniche di attenuazione del rischio di credito, ossia alla
capacità delle stesse di attenuare il rischio nella misura prevista.
SFIRS non risulta esposta a questa tipologia di rischio non avendo calcolato nessun effetto di attenuazione
del rischio di credito sulla base delle garanzie reali e personali di cui beneficia e che ammontano
complessivamente a Euro 69.513.000.
Rischio strategico: è il rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da
cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa
reattività a variazioni del contesto competitivo.
Il rischio strategico, pertanto, si riferisce alla strategia aziendale ed all'eventuale:
(a)
errata sua configurazione;
(b)
scarsa flessibilità esecutiva (cambiamenti di contesto); e
(c)
errata esecuzione.
Il presidio del rischio strategico è affidato alla Area Amministrazione, Pianificazione, Bilancio e al Direttore
Generale.
Rischio di reputazione: trattasi del rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale
derivante da una percezione negativa dell'immagine dell'intermediario da parte di clienti, controparti,
azionisti dell'intermediario, investitori o autorità di vigilanza.
Il rischio di reputazione, pertanto, si riferisce all'immagine dell'intermediario e alla soddisfazione
complessiva della clientela; negatività in tali aspetti possono causare flessione degli utili o del capitale.
Il presidio del rischio di reputazione è affidato alle aree di business (Area Imprese, Area Investimenti, Area
Assistenza Pubblica Amministrazione) e al Direttore Generale.
A fini di mitigazione del rischio di reputazione, SFIRS imposta i rapporti con le imprese clienti sulla
massima correttezza. SFIRS si è dotata, nel luglio 2009, di un codice deontologico interno finalizzato a
evitare l'insorgere di qualsiasi tipo di controversia con clienti e/o fornitori tale da determinare l'insorgere di
un rischio reputazionale.
Rischio legislativo: è il rischio che l'emanazione di una nuova legge alteri le componenti del conto
economico aziendale, ossia comporti un aumento di costi o una riduzione dei ricavi.
Il rischio legislativo, pertanto, si riferisce al potere legislativo/regolamentare ed alle conseguenze negative
che l'esercizio dello stesso può comportare al conto economico dell'intermediario.
Il presidio del rischio legislativo è affidato all'Unità Organizzativa Area Legale e, nel caso in cui l'eventuale
novità legislativa richieda adeguamenti di tipo organizzativo all'Unità Organizzativa Gestione Risorse
Umane e Organizzazione.
In merito ai rischi non misurabili (rischio strategico, rischio di reputazione, rischio legislativo) SFIRS ha
stabilito, con apposita deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data 18.2.2009, di stimare
l'esposizione a tale tipo di rischi pari a un importo corrispondente al 5% della media triennale del margine di
intermediazione. Applicando tale percentuale all'importo corrispondente alla media triennale del margine di
intermediazione lordo per gli anni dal 2006 al 2008 (Euro 7.905.942), il capitale complessivo a fronte di tali
rischi non misurabili ammonta al 31.12.2008 a Euro 395.297.
Adeguatezza patrimoniale attuale, prospettica e in situazione di stress
Al fine di verificare l’adeguatezza del proprio capitale alla copertura dei rischi, attuali e prospettici, di Primo
e Secondo Pilastro, la SFIRS ha individuato nel patrimonio di vigilanza la grandezza patrimoniale più idonea
per esprimere la propria capacità di sopportare i rischi a cui è esposta. Il patrimonio di vigilanza è stato,
quindi, assunto come nozione di capitale interno complessivo idoneo alla copertura dei rischi attuali e
prospettici. Di seguito si riportano la composizione del patrimonio di vigilanza e la tabella in cui è
rappresentata la verifica in ordine all’adeguatezza patrimoniale attuale, prospettica e in situazione di stress.
Composizione del patrimonio di vigilanza
Il Patrimonio di Vigilanza è il primo presidio a fronte dei rischi connessi con l’attività bancaria e il principale
parametro di riferimento per le valutazioni dell’Autorità di Vigilanza. La disciplina detta le modalità di
determinazione del Patrimonio di Vigilanza, i criteri e i limiti di computo delle voci che lo compongono;
introduce inoltre più ampie possibilità di computo degli strumenti innovativi di capitale.
Inoltre specifiche disposizioni (cosiddetti “filtri prudenziali”), rappresentano la salvaguardia della qualità del
Patrimonio di Vigilanza e riducono la potenziale volatilità connessa all’adozione dei nuovi principi contabili
internazionali IFRS/IAS.
La SFIRS, in qualità di intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia, è soggetta ai requisiti di
adeguatezza patrimoniale stabiliti dal Comitato di Basilea secondo le regole definite da Banca d’Italia. Tali
regole prevedono una specifica nozione di patrimonio di vigilanza, distinta dal patrimonio netto contabile,
determinata come somma algebrica di componenti positivi e negativi, la cui commutabilità viene ammessa in
relazione alla qualità patrimoniale riconosciuta agli stessi.
Inoltre il rapporto tra il patrimonio di vigilanza, e le attività di rischio ponderate deve essere, a livello
consolidato, almeno pari al 6%; il rispetto di tali requisiti è verificato semestralmente dalla Banca d’Italia.
Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del
risultato economico determinati con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS e tenendo
conto delle “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti
prudenziali”. Le nuove disposizioni sono finalizzate ad armonizzare i criteri di determinazione del
patrimonio di vigilanza e dei coefficienti con i principi contabili internazionali. Il patrimonio di vigilanza
viene calcolato come somma di componenti positive, incluse con alcune limitazioni, e negative, in base alla
loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della SFIRS, al fine
di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali. Il patrimonio di vigilanza è costituito dal
patrimonio di base (Tier 1), dal patrimonio supplementare (Tier 2) al netto di alcune deduzioni.
Informativa quantitativa
31-dic-08
A.1 Patrimonio di base
Capitale Sociale
163.499
Altre Riserve
8.856
meno Riserve negative su titoli di vendita
-264
meno Perdita dell'esercizio
-464
meno Attività immateriali
-125
Totale Patrimonio di base
171.502
A.2 Patrimonio supplementare
Riserve di rivalutazione
1.585
Totale Patrimonio supplementare
1.585
A.3 Elementi da dedurre
Partecipazioni in banche e soc. finanz. Sup. al 10% del cap.
-2.257
Partecipazioni in banche e soc. finanz. Inf. al 10% del cap.
-
Totale elementi da dedurre
-2.257
TOTALE PATRIMONIO DI VIGILANZA
170.830
Adeguatezza patrimoniale attuale e in situazione di stress
TIPOLOGIA DI RISCHIO
PILLAR I
PILLAR II
attuale
PILLAR II
prospettico
PILLAR II
in situazione
di stress
RISCHIO DI CREDITO
9.617.087
9.617.087
10.817.087
9.617.087
-
-
RISCHI DI MERCATO
-
-
RISCHI OPERATIVI
1.185.891
1.185.891
1.191.817
1.185.891
-
4.234.537
4.234.537
5.081.444
-
10.452.907
16.379.977
18.017.975
397.272
395.297
RISCHIO DI CONCENTRAZIONE
RISCHIO TASSO INTERESSE
RISCHI NON MISURABILI
395.297
CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO
10.802.978
25.885.719
33.020.690
34.297.694
170.373.316
170.373.316
170.373.316
167.373.316
170.830.223
170.830.223
170.830.223
167.830.223
159.570.338
144.487.597
137.552.626
133.275.622
160.027.245
144.944.504
138.009.533
133.732.529
PATRIMONIO DI BASE
PATRIMONIO DI VIGILANZA
POSIZIONE PATRIMONIALE rispetto al PdB
POSIZIONE PATRIMONIALE rispetto a PdV
Tavola 2 – Rischio di credito: informazioni generali
Informativa quantitativa
Si veda quanto riportato al riguardo nella Tavola che precede.
Informativa quantitativa
Esposizione
Lorda
Rettifiche di
valore specifiche
Rettifiche di valore
di portafoglio
21.714
21.714
14.658
14.658
0
0
7.056
7.056
2. Attività incagliate
- Finanziamenti
6.608
6.608
850
850
61
61
5.697
5.697
3. Attività ristrutturate
- Finanziamenti
2.625
2.625
89
89
31
31
2.505
2.505
4. Attività scadute
- Finanziamenti
3.044
3.044
0
0
39
39
3.005
3.005
33.991
15.597
131
18.263
95.992
95.992
0
0
1.041
1.041
94.951
94.951
Tipologie esposizioni / valori
Esposizione
netta
A. Attività deteriorate
1. Sofferenze
- Finanziamenti
Totale A
B. Attività in bonis
- Finanziamenti
- Di cui al settore pubblico
751
Totale B
95.992
0
1.041
94.951
Totale (A+B)
129.983
15.597
1.172
113.214
Distribuzione delle esposizioni per settore economico e per tipo di
controparte
Amministrazioni centrali
43.683.032
Intermediari vigilati
16.297.663
Esposizioni al dettaglio
13.624.936
Esposizioni scadute
18.411.559
Settore pubblico
751.497
Imprese non finanziarie
80.425.655
Altre esposizioni
22.011.809
Totale attivo
195.206.151
1
. Attività
1.1
. Titoli di debito
1.2
. Crediti
1.3
. Altre attività (partecipazioni)
durata
indetermin
ata
oltre 5 anni
da oltre 1
anno fino a
5 anni
da oltre 3
mesi fino a
1 anno
fino a 3
mesi
Voci / durata residua
5.749
19.797
102.595
22.795
30.363
129
305
41.325
7.379
13.250
5.620
19.492
61.270
15.416
16.991
122
Esposizioni deteriorate e scadute
Le controparti sono tutte imprese
Tipologie
esposizioni / valori
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
Lorda
Rettifiche di
valore effettuate
nell'anno
Esposizione
netta
A. Attività deteriorate
1.
21.714
14.658
712
7.056
2. Attività incagliate
Attività
3. ristrutturate
Sofferenze
6.608
911
854
5.697
2.625
120
2
2.505
4. Attività scadute
3.044
39
3
3.005
33.991
15.728
1.571
18.263
Totale
Dinamica delle rettifiche di valore dirette su esposizioni creditizie
sofferenze
saldo al
30.06.2008
incrementi
decrementi
saldo al
31.12.2008
13.889
incagli
ristrutturati
Totale
-
74
13.963
769
850
15
1.634
14.658
850
89
15.597
Tavola 4 – Tecniche di attenuazione del rischio
Informativa qualitativa
SFIRS utilizza come prevalente metodo di mitigazione del rischio di credito l'acquisizione di differenti
fattispecie di garanzie personali e reali, finanziarie e non finanziarie. Tali forme di garanzia sono richieste in
funzione dei risultati della valutazione del merito di credito della clientela e della tipologia di affidamento
domandata dalla stessa.
La maggior parte delle esposizioni a medio e lungo termine è assistita da garanzia ipotecaria. Per quanto
attiene alle ipoteche, le perizie a supporto di queste garanzie vengono effettuate da Professionisti esterni.
Non vengono prese in esame richieste di intervento supportate da sole perizie di parte, se non dopo una loro
validazione da parte di un Professionista esterno.
Per quanto concerne le garanzie personali, tali garanzie vengono valutate nello specifico con idonea
documentazione e si riferiscono, nella maggior parte dei casi, a fideiussioni personali rilasciate
dall'imprenditore e/o da terzi a lui riconducibili a supporto di affidamenti concessi ad imprese.
Si segnala, inoltre, che SFIRS non acquista protezione dal rischio di credito mediante la detenzione di
strumenti derivati di credito (credit default swap).
Quando richieste, il valore, in termini percentuali, delle garanzie reali è pari al 200% dell’importo erogato. I
testi delle garanzie fideiussorie predisposti dal Servizio Legale sulla base di un testo standard consolidato
consentono una gestione omogenea delle casistiche che possono presentarsi nella normale operatività
aziendale. Risulta limitata, per numero ed importo, l’esistenza di garanzie da Banche.
Ai fini della determinazione del capitale regolamentare necessario per la copertura del rischio di credito, la
SFIRS non applica i fattori di ponderazione previsti dall’Organo di vigilanza.
Tavola 6 – Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio immobilizzato
Informativa qualitativa
Il rischio di tasso di interesse è il rischio derivante da variazioni potenziali dei tassi di interesse. Per rischio
di tasso di interesse sul portafoglio immobilizzato o rischio di tasso di interesse da attività diverse dalla
negoziazione si intende il rischio di subire una perdita o una qualsiasi riduzione di valore o di utili sul
portafoglio immobilizzato da variazioni potenziali dei tassi di interesse. Per portafoglio immobilizzato
devono intendersi tutte le attività e passività (posizioni lunghe e corte sensibili ai tassi di interesse) non
classificate nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza.
Per valutare la complessiva esposizione di SFIRS a tale rischio, è necessario valutare sia l'attività
caratteristica di erogazione di finanziamenti e assunzione di partecipazioni, sia la gestione della tesoreria.
Nell’ambito dell’attività caratteristica SFIRS opera esclusivamente con mezzi propri e, quindi, non è esposta
al rischio di tasso di interesse in termini di maturity gap fra attivo e passivo. Gli impieghi nell’attività
caratteristica (assunzione di partecipazioni e concessione di finanziamenti) sono prevalentemente effettuati a
tasso variabile.
Anche nella gestione della tesoreria aziendale, SFIRS opera in gran parte con mezzi propri. Peraltro risente
in maniera sensibile delle oscillazioni dei tassi sul lato dell’attivo.
L'attività di acquisto e di vendita dei titoli risulta particolarmente ridotta e non rientra nell’ambito delle
attività di negoziazione. Essa può, comunque, generare possibili plus/minusvalenze e può esporre la società
al rischio di reinvestimento. A tale fine SFIRS effettua un costante monitoraggio delle obbligazioni detenute
in portafoglio e, attraverso un costante colloquio con gli operatori specializzati che operano nei mercati,
cerca di cogliere le opportunità e di controllare il riflesso delle fluttuazioni dei tassi di interesse.
Per la misurazione del rischio in argomento SFIRS ha deciso di adottare la metodologia semplificata
proposta dalla Banca d'Italia (cfr. Circolare n. 216, Capitolo V, Allegato M).
Tale metodologia propone un algoritmo semplificato che porta al calcolo di un indicatore sintetico di rischio
di tasso d'interesse. La costruzione dell’indicatore prevede che ogni intermediario suddivida le attività, le
passività e le poste fuori bilancio in 14 diverse fasce di scadenza.
All’interno di ogni fascia le posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo in tale modo una
posizione netta. La posizione netta di ogni fascia è moltiplicata per i fattori di ponderazione indicati dalla
stessa Banca d’Italia.
Le esposizioni ponderate delle diverse fasce sono sommate tra loro. Il risultato ottenuto in questo modo
approssima la variazione del valore attuale delle poste appartenenti a ogni intervallo nell’eventualità di uno
shock di tasso di 200 punti base.
Il totale di questi valori assoluti viene rapportato al patrimonio di vigilanza in modo da ottenere l’indicatore
di rischiosità proposto dalla Banca d’Italia, la quale ha individuato nel 20% la soglia di attenzione di tale
indicatore.
Ciò significa che l’organo di Vigilanza ritiene che una variazione del valore economico dell’intermediario
superiore al 20% in presenza di variazioni uniformi dei tassi di mercato pari a 200 punti base sia indicativa di
una possibile esposizione eccessiva al rischio di tasso di interesse.
L'applicazione della metodologia semplificata suggerita dalla Banca d'Italia evidenzia una variazione stimata
delle poste di bilancio pari complessivamente a Euro 10.452.907, pari al 6,12% del patrimonio di vigilanza
di SFIRS
Informazione Quantitativa
Tabella
Fascia temporale
A vista e revoca
Valore nominale della
esposizione netta
Valore ponderato della
esposizione netta
Ponderazione
- 10.453.410
0,00%
0
fino a 1 mese
0
0,08%
0
da oltre 1 mese a 3 mesi
0
0,32%
0
da oltre 3 mesi a 6 mesi
105.775.849
0,72%
761.586
da oltre 6 mesi a 1 anno
983.522
1,43%
14.064
da oltre 1 anno a 2 anni
18.314.716
2,77%
507.318
da oltre 2 anni a 3 anni
1.153.470
4,49%
51.791
da oltre 3 anni a 4 anni
6.537.922
6,14%
401.428
da oltre 4 anni a 5 anni
5.465.108
7,71%
421.360
da oltre 5 anni a 7 anni
29.534.199
10,15%
2.997.721
da oltre 7 anni a 10 anni
2.587.487
13,26%
343.101
da oltre 10 anni a 15 anni
318.588
17,84%
56.836
da oltre 15 anni a 20 anni
0
22,43%
0
18.815.603
26,03%
4.897.701
oltre 20 anni
TOTALE
10.452.907
Tavola 7 – Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario
Informativa qualitativa
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di classificazione: In tale categoria sono incluse le attività finanziarie che non sono classificate come
finanziamenti e crediti, posseduti sino alla scadenza e HFT, si tratta in sostanza di una categoria residuale
non classificata in nessuna delle altre voci di attività finanziarie dello stato patrimoniale.
Sono stati iscritti in questa categoria i titoli di stato quotati (CCT e BTP) e obbligazioni a tasso variabile
emesse da primarie banche italiane.
SFIRS ha iscritto nella presente voce le quote di partecipazione sociale ed azionaria detenute in società (tutte
non quotate) collegate e in altre società.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale.
La rilevazione iniziale di uno strumento finanziario deve avvenire per un importo che corrisponde al suo fair
value. Per i contratti stipulati a condizioni di mercato il fair value dello strumento equivale al costo sostenuto
per l’acquisto. I costi esterni ed i proventi delle transazioni direttamente attribuibili alla compravendita dello
strumento devono essere considerati nell’iscrizione iniziale. Un costo o un provento è considerato di
transazione e quindi portato in aumento o diminuzione del prezzo pagato solo se è direttamente attribuibile
alla transazione ed è determinabile al momento della transazione.
Qualora l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassifica alla categoria “Attività detenute sino alla scadenza” il
valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione inziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al
fair value, con la rilevazione a conto economico della remunerazione dello strumento calcolato in base alla
metodologia del tasso effettivo di rendimento (c.d. costo ammortizzato), mentre gli utili o le perdite derivanti
da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica “Riserva di patrimonio netto”.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura di
bilancio.
Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano venuti meno, vengono
effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o di titoli di debito.
L’ammontare della ripresa di valore non può in ogni caso superare il valore di “costo ammortizzato” che lo
strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
Per ciò che attiene alle partecipazioni si rileva che le stesse sono valutate al costo eventualmente rettificato
delle perdite di valore.
Tale valutazione è funzione delle caratteristiche delle quote detenute che non risultano valutate in mercati
attivi e non permettono inoltre di elaborare stime attendibili del correlativo fair value.
Le perdite di valore vengono valutate in relazione alla evoluzione prevedibile della situazione economica e
patrimoniale della partecipata negli esercizi futuri.
Le quote di partecipazioni sono valutate sulla base delle risultanze degli ultimi bilanci approvati e, ove
possibile, tenendo conto delle situazioni infrannuali.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto
economico.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse.
Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte prevalente dei rischi e benefici relativi alle attività
finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle
attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività
finanziarie vengono cancellate dal bilancio, qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.
Informazione Quantitativa
quotati
non
quotati
1. Partecipazioni
1.1 Imprese controllate in via esclusiva
-
122
2. Attività finanziarie disponinibili per la vendita:
2.1 Titoli di capitale in Enti Finanziari
2.2 Titoli di capitale in altri emittenti
-
3.786
9.464
Totale
-
13.372
Tavola 8 – Rischio operativo
Informativa qualitativa
In relazione alle proprie caratteristiche dimensionali e complessità operativa, la SFIRS ha adottato per la
misurazione del rischio operativo ai fini regolamentari la metodologia di base prevista dalla Banca d’Italia.
Il metodo base consente di determinare il requisito patrimoniale applicando un coefficiente del 15% alla
media triennale dell’“indicatore rilevante”. Quest’ultimo è rappresentato dal “margine di intermediazione”
(somma algebrica delle voci da 10 a 100 dello schema di conto economico del bilancio degli Intermediari
Finanziari di cui al Provvedimento della Banca d’Italia del 14.2.2006).
Informazione Quantitativa
Al 31.12.2008, la media triennale del margine di intermediazione di SFIRS ammontava a Euro 7.905.942. Di
conseguenza, il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi risultava pari a Euro 1.185.891.