Nel centro di Savona il cimitero dei negozi
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Nel centro di Savona il cimitero dei negozi
18 18 IL IL SECOLO SECOLO XIX XIX SABATO SABATO 23 23FEBBRAIO FEBBRAIO2013 2013 savona savona IL COMMERCIO IN RECESSIONE UNO STILLICIDIO DI VETRINE BUIE: ECCO IL CENSIMENTO DEL SECOLO XIX Nel centro di Savona il cimitero dei negozi Ogni giorno si abbassa una saracinesca: sono già 90 le botteghe chiuse TOMMASO DOTTA SAVONA. Non passa giorno che non TRE CASI CAMPIONE DI UNA SITUAZIONE AL COLLASSO La mappa della crisi I numeri si riferiscono ai negozi che hanno interrotto l’attività o sono prossimi alla chiusura. 1 CORSO MAZZINI Lato destro (salendo verso corso Ricci): 24 chiuso (bar Il vecchio e lo zio) 48 chiuso VIA LUIGI CORSI Lato destro (salendo verso corso Ricci): 8 chiuso - 10 chiuso (ex ottico) - 50 chiuso (Cabib) - 54 trasferito (il Bello delle donne) Lato sinistro: 59 chiuso (Emporio casa) PIAZZA GIULIO II 5 trasferito (Sanpier) VIA PIETRO GIURIA Lato destro (salendo verso corso Italia): 31 chiuso Lato sinistro: 58 chiuso (pescheria) 44 chiuso (edicola) chiuda un negozio. Uno stillicidio senza fine per un commercio savoVIA UNTORIA nese in agonia. Il Secolo XIX ha proLato destro (salendo verso corso Italia): vato in modo empirico (semplice31 chiuso (maestrale, associazione mente attraversando le vie del cenculturale) - 15 trasferito (Yuan Sushi Wok) tro e annotando su bloc notes i nego11 chiuso (Cucire) Lato sinistro: 66 chiuso (Moto Rari) zi chiusi su entrambi i lati della 60 chiuso (Ech diving Savona) - 54 chiuso strada)acensirelacrisi.Ebbene,ilrisultato è scoraggiante: quasi 90 botVIA VERZELLINO teghe(lamappapotetevederlaacenLato destro (salendo verso via XX tro pagina) hanno chiuso i battenti. Settembre): 58 chiuso - 76 sotto sequestro Lasciandosi dietro una città sempre (Centro massaggi orientale Paradiso) QUEI VETRI OSCURATI VIA CABOTO, È DRAMMA DEVONO ARRENDERSI 78 chiuso (Amici miei, per animali) più vuota e spoglia. Là dove si spegne 80 chiuso (studio fotografico) una vetrina, avanzano inesorabili il IN PIAZZA GIULIO II SOLO PUBBLICI ESERCIZI PERSINO I CINESI Lato sinistro: 55 trasferito (centro buio e la desolazione, spettri di una Vodafone) - 95 chiuso (Euro mutuo In difficoltà il gruppo Sanpier. Il primo neVia Caboto, vicino al liceo Classico ChiabreNegli ultimi mesi sono tre i negozi gestiti Savonadesertificata,dovecomandaimmobiliare) gozio a chiudere i battenti è stato quello di ra, è una delle strade più drammatiche per il dalla comunità cinese che sono stati cono centri commerciali e discount, ulpiazza Giulio. Ora serrande abbassate “per commercio. Resistono solo i pubblici esercistretti a lanciare una promozione per svuotimi sopravvissuti in grado di agire PIAZZA DEL POPOLO – VIA ASTENGO inventario” - ma i locali come si vede attrazi e uno studio di parrucchieri. Male anche la tare i magazzini. Due di questi sono negozi sulle politiche dei prezzi a fronte di 43 chiuso (bar Il Portico) verso i vetri sono completamente vuoti vicina via Untoria. Eppure, il triangolo a ridi abbigliamento, uno in via Pia e uno in 20 chiuso (fondo casa Immobiliare) una capacità di spesa che si assottianche per il punto vendita Benetton di via dosso della zona portuale e della darsena piazza Mameli. Ma se anche i negozi orientaglia di settimana in settimana. Paleocapa e Sisley di corso Italia. Una sennegli anni scorsi pulsava di attività e di neli, nonostante i prezzi stracciati, devono VIA SANTA MARIA MAGGIORE Anche una sola serranda abbassata 3 chiuso (Minica tessuti) sibile perdita per la città gozi affollati di gente chiudere è il segno della fine produceunafisiologicadiminuzione del passaggio di persone. Quando gli esercizi chiusi cominciano a essere cinque o dieci, la via si spopola e anche i più resistenti temono di essere nitiva). Ci sono infine tante vendite trascinati nella polvere. È successo promozionali, con prezzi ancora più CONFESERCENTI E CONFCOMMERCIO: RASSEGNAZIONE E AMAREZZA in alcune vie periferiche (ma nem- stracciati di quelli proposti per i salmeno troppo) della città, come via di, per liberarsi delle ultime scorte di Torino e via Piave, dove su entrambi magazzino prima di alzare bandiera i lati la quantità di vetrine coperte da bianca.Perogniattivitàchechiudeci giornali è davvero impressionante. sono lavoratori, commessi, baristi, La situazione è meno drammatica camerieri che rimangono senza un avvicinandosi al centro, ma in via XX impiego e senza uno stipendio. Settembre sono almeno nove le ser- Ascom Confcommercio ha calcolato rande definitivamente abbassate, che dal primo dicembre 2012 al 15 senza contare chi sta praticando li- gennaio 2013 sono state licenziate quidazioni che preludono a una solo a Savona 25 commesse. Ma a perdere il lavoro Ancora, hanno ridotto l’orario delle chiusura. Basta una sono state un centicommesse a mezza giornate sino al lipasseggiata per le LE REAZIONI naio di persone, se cenziamento, ma il passaggio successtrade del Quadri“AFFITTASI” si considera che sivo è il non pagare gli affitti e, dopo latero ottocentesco cinque o sei mesi, la chiusura è ineviper notare come Sui vetri dei negozi nellemicroaziende lavoranospesso,ol- SILVIA CAMPESE tabile». Altro sintomo da non sottovanemmeno il salotto lutare è il pullulare delle sartorie. «La della città, con i chiusi campeggiano tre ai titolari, anche familiari: fratelli, SAVONA. «Nei negozi? Radio mute gente – dice Zino – ricorre alle riparamarchi più rinomacon un certo zii,coniugi.Nonso- perrisparmiareiduecentoeuroditaszioni sia per gli abiti che per le scarpe. ti, è immune agli efPer i negozi le vendite diminuiscono fetti del terremoto. ottimismo i cartelli noimmuniaquesto se annue. Stop anche ai sacchetti inte“Affittasi” fenomeno nemme- stati. In altre parole, si sta raschiando inmodocostante,mentrelespesecreÈ di ieri la notizia, no i negozi gestiti il fondo del barile». È un commento scono: gas, luce, tassazione, affitti sulle pagine del Sedalla comunità ci- senza mezzi termini quello che fa il esorbitanti. E mentre i costi ci schiaccolo XIX, che persinese di Savona: ne presidente di Confesercenti, Franco cianoilcolpofinalecivieneinfertodano sotto i portici di sono un esempio il Zino. Che parla di una situazione mai gli studi di settore che ci considerano via Paleocapa hanpiccolo bazar di via vista prima. «Il problema principale – evasori perché incassiamo troppo pono spento le inseLICENZIAMENTI Paleocapa, il nego- dice – è la mancanza di posti di lavoro co». Per ripartire, secondo Zino, ci gne di Benetton. vorrà una politica che riduca il costo Basta muoversi di Nell’ultimo mese zio di abbigliamen- e di quelle buste paga che, sino a qualto di via Pia, quello che anno fa, tenevano in piedi i negozi del lavoro e restituisca la cifra in busta pochi passi ed ecco solo a Savona sono all’angolo tra piaz- della nostra città. Oggi tra mobilità, paga. «Faccio un esempio – dice. – Se che si incontra la al datore di lavoro venisse tolto un vetrina buia della state lasciate a casa za Mameli e via cassa integrazione e disoccupati gli NIella. Due di que- stipendinoncisonopiùosonoinsuffiventi per cento dei contributi da verstorica panetteria venticinque stisonoinpienope- cienti». Gli esercenti hanno finito le sareperognilavoratoreeglistessisolViolini. In corso commesse riodo di liquidazio- scorte a fronte di una crisi che risale di venissero versati nella busta paga Italia, un simile dene pre chiusura. I ormai al 2008. «Non si chiude per la Luci spente dietro le vetrine della catena Benetton in via Paleocapa dello stresso sarebbe un passo avanti. stino ha travolto Silocalidelterzosono crisi di oggi – commenta Zino – bensì Non è possibile che il titolare debba sley (gestito dagli pagare il doppio dello stipendio che il stessi titolari di Benetton, del mar- già vuoti, nonostante sulle vetrine per esaurimento rispetto alla fatica di dipendente recepisce». chioSanpier),mentrepocopiùavan- compaiano ancora gli annunci degli quattro anni. Le attività che avevano IL CASO Preoccupazione anche da Conti è in grande difficoltà il negozio di sconti.Infinec’èdaconsiderarelasi- dei soldi da parte hanno speso le scorfcommercio. «Il fenomeno a cui assigiocattoligestitodallesorelleSilviae tuazione delle realtà nuove, più sfa- teelebanchehannochiusoirubinetti, CRESCE IL NUMERO DEI COMMERCIANTI stiamoèsenzadubbiocomplesso–diAnna Quaglia, strangolate da un ca- villanti nell’aspetto ma non meno per cui si preferisce abbassare definice Annamaria Torterolo, direttore do none di affitto che era diventato in- tristi.LastazioneferroviariadiMon- tivamentelesaracineschepernonfarCHE FA RICHIESTA DI FIDI PER SOPRAVVIVERE Confcommercio. – Si va dal calo dei sostenibile. Attività che sono nate e grifoneèuncontenitoredinegozise- si debiti». Secondo il presidente di consumi, al caro affitti, al peso del ficresciute a Savona, che sono state un mi vuoto, mai veramente decollato. Confesercenti la colpa del susseguirsi goria una buona fetta degli esercizi ••• SAVONA. Sono sempre di più gli sco e a una serie di fattori anche psicopunto di riferimento per i savonesi Sopravvivono un bar, la tabaccheria, di chiusure è da legare all’eccesso di esercenti che ricorrono ai confidi con il della provincia, un buon settanta per logici di paura nei confronti dell’indurante il periodo dei regali di Nata- l’edicola e una maxi sala giochi zeppa offerta. «Le responsabilità – dice – sosostegno di Confcommercio o di Con- cento, o non ha guadagnato nulla o è certezza sul futuro». Non solo. Da risultato addirittura in rimessa o, ancofesercenti. Si tratta delle uniche solule, per quello tanto atteso dei saldi di di slot machine. Di veri e propri ne- no da attribuire alla politica nazionasommarsi a questi aspetti ce n’è un alfine stagione. Insomma negozi che gozi non c’è più l’ombra. In Darsena le,ma,perquantoriguardaladistribura, nella migliore delle ipotesi ha guazioni per evitare il rifiuto dei finanziatro secondo la Torterolo. «Con la crisi menti da parte delle banche avendo la dagnato la metà delle proprie comhanno vestito, nutrito, divertito ge- tengono i pubblici esercizi come bar zione, anche a quella locale. Troppi i dell’industria e delle piccole aziende – nerazioni di savonesi per quasi un e ristoranti, sfruttando soprattutto centri commerciali che sono stati aumesse. Tante, inoltre, le attività che garanzia dell’associazione di categodice – i lavoratori hanno visto nella vorrebbero chiudere ma che non hanria. Ma se un tempo le attività ricorrequarto di secolo. Ora sulle vetrine la “movida” notturna, ma i negozi torizzati in un bacino ristretto. Se il possibilità di mettersi in proprio una no alternative e, per questo, restano vano al sistema del confido anche per vuote campeggiano speranzosi gli stentano, non potendo ancora sfrut- nostroterritoriohaunpotered’acquivera e propria alternativa. Ma l’auinvestire in ristrutturazioni, ammoder- aperte. Secondo Confcommercio di avvisicoloratidi“Affittasi”.Poiciso- tare un passaggio costante, che non sto pari a cento, io non posso mettere toimprenditoria senza formazione, importanza primaria possono essere i namenti o aperture, oggi il sistema è no i negozi chiusi per “ristruttura- dipendasolodagliarrivituristicidel- in campo un’offerta da 150, perché spesso, è fallimentare. Per questo, corsi d’avviamento all’imprenditoria in utilizzato quasi esclusivamente per zione dei locali”, o per “rinnovamen- le crociere. Stesso discorso per i ne- qualcuno non potrà sopravvivere. I escludendo il fenomeno delle chiusuevitare la chiusura. Troppe, infatti, so- modo che ciascuno parta da un’analisi to delle collezioni” (formule che gozi al piano terra del palazzo del più deboli hanno cercato di ridurre i re dei negozi storici, bisogna riflettere di mercato prima di azzardare apertuno le difficoltà che schiacciano le imspesso mascherano una situazione Crescent. Il passaggio pedonale in costi: hanno tolto la radio per risparanche sugli errori legati all’improvviprese. Secondo le associazioni di cate- re senza senso. di difficoltà e anticipano decisioni quella zona sembra ancora insuffi- miare su Siae e tassa dei Fonografici. sazione». Hanno eliminato i sacchetti intestati. più drastiche, come la chiusura defi- ciente per attirare investitori. XnLYJLdlFuOqzbgc+fgdWXxdo/ipZ50bPig/8bVgIJE= «TENIAMO SPENTE ANCHE LE RADIO PER NON PAGARE LA TASSA» Altra spia della crisi: nei negozi stanno sparendo persino i sacchetti di plastica intestati savona savona CORSO ITALIA Lato destro (verso piazza Marconi): 179 chiuso (Centro telematico immobiliare) 75 chiuso - 37 chiuso - Sisley (commesse in cassa) Lato sinistro: 56 chiuso (Marabella) chiuso giocattoli Quaglia VIA BOSELLI Lato destro (verso piazza Mameli): 8 chiuso (libreria Moneta) Lato sinistro: 41 chiuso (pasticceria) VIA XX SETTEMBRE Lato destro (verso corso Mazzini): 6/8 chiuso Lato sinistro: 7 chiuso (tintoria) - 17 chiuso 19/21 chiuso - 27 chiuso (Voglia sexy shop) 37 chiuso (idraulico Passerini) - 63 chiuso (bar Anni ’60) - 79 chiuso (Scodinzolandia negozio animali) - 81/83 trasferito (Punto colore) VIA PIA 5 chiuso (Facis) 31 trasferito (ottico) XnLYJLdlFuOqzbgc+fgdWQ1PZfdn9FhR0sglH5VfR8g= PIAZZA DEI CONSOLI 9 chiuso (Slide negozio abbigliamento) VIA MANZONI Lato destro (verso via Paleocapa): 46 chiuso - 62 chiuso (cartoleria) GALLERIA SCARZERIA 8 chiuso (Mobili La Galleria) A Mongrifone resiste solo la sala giochi TOMMASO DOTTA VIA GUIDOBONO Lato destro (verso piazza del Popolo): 103d chiuso 61/65 chiuso (Emporio Casa) - 47/49 cedesi attività (Il Veliero) Lato sinistro: 102 chiuso (la Briciola) 96 chiuso - 86 trasferito (Vantaggioli moto) 42/48 chiuso (Cabib) - 38 chiuso 6/8 chiuso VIA MONTENOTTE Lato destro (verso piazza Mameli): 35/37 chiuso - 101/103 chiuso (2M studio professionale) Lato sinistro: 4 chiuso (videoteca) 94 chiuso - 96 chiuso (centro scommesse) 110 trasferito (Caos) VIA GIACCHERO – VIA NIELLA Lato destro (verso piazza Mameli): 29 chiuso - 17/19 chiuso (parrucchiere, mancato il titolare) Lato sinistro: 44 chiuso (centro estetico) GRAFICI IL SECOLO XIX / VIA CABOTO 45 chiuso - 15 chiuso - 13 chiuso 5 chiuso (Aprile Sport) VICO SPINOLA 2 chiuso - 9 chiuso SAVONA. Solo un bar, una tabac- cheria e un’edicola. Più una maxi sala giochi piena di slot machine, conlevetrineschermatepersalvaguardare la privacy dei giocatori d’azzardo. L’atmosfera nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Savona è a tratti desolante. Gli sfavillanti schermi televisivi su cui girano le pubblicità riescono solo in parte a compensare la vista triste dei tanti spazi vuoti. La piccola impresa savonese non ha mai davvero creduto nelle possibilità della rinnovata stazione di Mongrifone. Alcuni degli investitori chevihannoscommessosisonoritirati, senza mai decollare. Da pochi mesi ha alzato bandiera bianca, dopo un periodo di liquidazione, anche “Giallo”, il negozio di scarpe che si è trasferito a Vado Ligure, Spazi sempre vuoti in stazione RICONVERSIONI E NUOVI INVESTIMENTI: L’ALTRA FACCIA DEL TERZIARIO SAVONESE «UNA SPA ALLA VILLETTA ECCO LA MIA SFIDA ALLA CRISI» Laura col suo centro benessere e gli altri imprenditori che hanno deciso di non mollare LE STORIE LA MIA SFIDA IN PERIFERIA Ho risposto alla crisi ampliando la mia attività. Alla Villetta stiamo allestendo una piccola SPA LAURA DIANA esercente della Villetta LA BUROCRAZIA CI SCHIACCIA La vita professionale dei piccoli commercianti è un calvario anche a causa della burocrazia LAURA CHIARA titolare di Indaco SAVONA. Tante serrande abbassate, tante brutte notizie. Eppure c’è chi crede più che mai nella possibilità di un rilancio. Laura Diana ha un’attività alla Villetta da quasi dodici anni, ma ha deciso proprio ora di ampliarla, acquisendo un intero appartamento con giardino in via della Tagliata e aprendo una piccola SPA, un centro benessere. «Incredibile vero? C’è ancora qualche “pazzo” che prova a investire – dice Laura Diana -. Ma io sono convinta di quello che stiamo facendo. Il benessere è un settore in cui non abbiamo notato crisi. Anzi, negli ultimi tempi sembra che la gente rinunci a comprarsi un vestito piuttosto che a regalarsi un momento di relax: c’è chi viene all’ora di pranzo, in coppia, o appena ha due ore libere. Abbiamo saune, lettini, bagno turco. Ho persino assunto una nuova ragazza, si occuperàdicuraedecorazionedelle unghie: è un’attività per cui c’è davvero molta richiesta». Indaco,inviaVerzellino,èunnegozio che si occupa di grafica e pubblicità. Un’attività consolidata, presente nel centro di Savona da più di un decennio ormai, ma la titolare ci tiene a sottolineare che non si possa fare semplicemente finta di niente di fronte al terremoto che sta scuotendo il mondo del commercio in città. «Per fortuna io so cosa mangiare e come arrivare a fine mese – premette Laura Chiara, di Indaco -. La miaèun’attivitàchefunzionaaltrimenti, dopo 18 anni, non mi trovereste ancora qui. Ma bisogna far sapere che, anche se dietro al banco- 19 19 Il fallimento dello shopping in stazione VIA BRIGNONE, PIAZZA MARCONI Lato destro (verso piazza Saffi): 12 chiuso (les Griffes) - 16 chiuso - 18/24 chiuso Lato sinistro: 3/5 chiuso - 33 chiuso (ch Chocolate) VIA OREFICI 40 chiuso (timbri) - 20/22 chiuso SABATO SABATO 23 23FEBBRAIO FEBBRAIO2013 2013 VETRINE COPERTE DA FOGLI DI GIORNALE PIAZZA MARCONI 2 chiuso (Targhe e timbri) - 3 chiuso 13 chiuso VIA PALEOCAPA Lato sinistro (a salire verso piazza Mameli): 1 chiuso (Bank you) - chiuso Gho tessuti biancheria - 85 trasferito (Calzedonia) - chiuso panificio Violini - Benetton (15 commesse in cassa) IL ILSECOLO SECOLOXIX XIX Forno spento anche per la storica panetteria Violini ne del nostro negozio cerchiamo di china aziendale. Il più delle volte sono somme, mantenere il sorriso, in realtà la nostravitaprofessionalestadiven- anche piccole, che abbiamo già pagato e che quindi, tando un calvario. pur di non rimetElacolpaèsopratterci, ci costringotutto di una buroLA SCELTA no ad avviare un crazia esagerata. L’ho provato I fratelli Mantero, procedimento di ricorso. sulla mia pelle, arinvece, hanno Molti semplicerivano di continuo avvisidipagamenpreferito politica mente desistono e pagano, anche se ti da versare, spese agricoltura non devono, perso errati: contrial mobilificio ché si tratta di buti previdenziali somme piccole. all’Inps, multe, il Ma è molto frubollo di una mac- strante. E nel mio negozio, visto che ho una macchina per i fax e una per le fotocopie, passano decine e decinedipersoneconlostessoproblema». Sulla vetrina del negozio campeggia un volantino di Confcommercio che recita: “La politica non metta in liquidazione le imprese. Rete imprese Italia non farà sconti”. «Si tratta di un progetto per far finalmente sentire la voce delle piccole imprese anche su scala nazionale, a Roma, ovviamente appena finiscono le elezioni» spiega Laura. Nella galleria Scarzeria, che collega via Garassino con via Verzellino, fino a pochi mesi fa era aperta “La Galleria”, un ampio mobilificio. Oggi, dopo un periodo di liquidazione dei prodotti, l’attività ha chiuso. Al suo interno è comparso uno spazio di ritrovo degli attivisti del Movimento 5 Stelle: in questi giorni fervono le attività, in vista delle vicine elezioni nazionali. Sì perché i titolari del mobilificio “La Galleria” sono proprio i fratelli Mantero, uno dei quali è candidato a rappresentare il Movimento in Parlamento. «Imarginidiguadagnoperlapiccola impresa stanno diventati troppo esigui – avevano commentato i titolari, prima della chiusura dell’esercizio -. Per così poco, preferiamo dedicarci a un’attività che ci piaccia veramente». Uno dei fratelli si dedicherà a tempo pieno alla sua azienda agricola, l’altro alla politica. Piccole storie, questa volta in positivo,dichinonèscappatodavanti allotsunamidellacrisiehaprovato a cavalcare l’onda. Ed è stato premiato. T. D. nei locali della ex Coop. C’è da segnalare però anche una prossima apertura: in uno spazio più ristretto aprirà AlbAzienda, un’agenzia di consulenza aziendale. è questa la situazione nella sala d’aspetto, ovvero l’area che in teoria dovrebbe essere la più movimentata della stazione, dove le persone fanno la fila per acquistare il biglietto e dove siedono in attesa (spesso lunga) della partenza dei propri convogli. Al piano terra, davanti all’entrata principalerivoltasullafermatadegliautobus,lasituazionenonècerto migliore. Dove nei progetti iniziali avrebbe dovuto aprire un supermercato,oggicisonosolovetrine ricoperte di carta. Peccato, perché il progetto originario era ambizioso. «Certi negozi non sono ancora aperti per semplici motivi di opportunità – spiegano da Trenitalia –. Siamo in un momento difficile per tutti i settori del commercio e non ci si deve stupire della difficoltà a trovare persone disposte a investire nella stazione: basta osservare quante serrande sono abbassate anche nelle vie del centro di Savona, in luoghi molto più riconosciuti come adatti al commercio». La competenza per la gestione dei negozi tuttavia non spetta a Trenitalia ma a CentoStazioni, una società per azioni del gruppo Ferrovie dello StaL’ULTIMO to nata con lo ABBANDONO scopo preciso Bandiera di riqualificare bianca le stazioni italiane. Ricade su anche per di loro il difficiil negozio le compito di di scarpe convincere i commercianti dell’appetibilità di quegli spazi oggi disponibili. Ma c’è un altro aspetto che turba gli animi di chi transita e soprattutto di chi lavora ogni giorno in stazione. Sta montando la protesta per la condizione deiserviziigienicicollocatisulpiano della sala d’aspetto. In autunno i servizi erano stati chiusi a causa diunepisodiodivandalismoeisoli gabinetti disponibili erano quelli vecchio stile del binario 1. A fine anno le porte sono state riaperte. Quelli per le signore funzionano regolarmente; di quelli per gli uomini invece solo uno su tre è stato rimesso in attività: gli altri due sono stati transennati in malo modo e abbandonati ormai da più di un mese. Non proprio un bel biglietto da visita per i pendolari appena arrivati a Savona. Sulle porte è stato affissouncartelloincuileFerrovie dello Stato si “scusano per il disagio”causatodailavoridimanutenzione. Ma qualcuno, a cui a quanto pare le scuse non sono bastate, ha ricordato con una scritta a penna che “i lavori sono fermi dal 10 di gennaio del 2013”. Un’altra persona, dotata di un certo senso dell’umorismo, ha aggiunto subito sotto, con una penna di colore diverso, che probabilmente i lavori saranno completati il“31difebbraiodel2945,giornodi san Mai Più”. Una protesta particolare, che sottolinea come persino un gabinetto debba avere la sua dignità.