Nel centro di Savona il cimitero dei negozi

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Nel centro di Savona il cimitero dei negozi
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IL
IL
SECOLO
SECOLO
XIX
XIX
SABATO
SABATO
23
23FEBBRAIO
FEBBRAIO2013
2013
savona
savona
IL COMMERCIO IN RECESSIONE
UNO STILLICIDIO DI VETRINE BUIE: ECCO IL CENSIMENTO DEL SECOLO XIX
Nel centro di Savona
il cimitero dei negozi
Ogni giorno si abbassa una saracinesca: sono già 90 le botteghe chiuse
TOMMASO DOTTA
SAVONA. Non passa giorno che non
TRE CASI CAMPIONE DI UNA SITUAZIONE AL COLLASSO
La mappa
della crisi
I numeri si riferiscono ai negozi che hanno
interrotto l’attività o sono prossimi alla
chiusura.
1
CORSO MAZZINI
Lato destro (salendo verso corso Ricci):
24 chiuso (bar Il vecchio e lo zio) 48 chiuso
VIA LUIGI CORSI
Lato destro (salendo verso corso Ricci):
8 chiuso - 10 chiuso (ex ottico) - 50 chiuso
(Cabib) - 54 trasferito (il Bello delle
donne)
Lato sinistro: 59 chiuso (Emporio casa)
PIAZZA GIULIO II
5 trasferito (Sanpier)
VIA PIETRO GIURIA
Lato destro (salendo verso corso Italia):
31 chiuso
Lato sinistro: 58 chiuso (pescheria) 44 chiuso (edicola)
chiuda un negozio. Uno stillicidio
senza fine per un commercio savoVIA UNTORIA
nese in agonia. Il Secolo XIX ha proLato destro (salendo verso corso Italia):
vato in modo empirico (semplice31 chiuso (maestrale, associazione
mente attraversando le vie del cenculturale) - 15 trasferito (Yuan Sushi Wok)
tro e annotando su bloc notes i nego11 chiuso (Cucire)
Lato sinistro: 66 chiuso (Moto Rari)
zi chiusi su entrambi i lati della
60 chiuso (Ech diving Savona) - 54 chiuso
strada)acensirelacrisi.Ebbene,ilrisultato è scoraggiante: quasi 90 botVIA VERZELLINO
teghe(lamappapotetevederlaacenLato destro (salendo verso via XX
tro pagina) hanno chiuso i battenti.
Settembre): 58 chiuso - 76 sotto sequestro
Lasciandosi dietro una città sempre
(Centro massaggi orientale Paradiso)
QUEI
VETRI
OSCURATI
VIA
CABOTO,
È
DRAMMA
DEVONO
ARRENDERSI
78 chiuso (Amici miei, per animali)
più vuota e spoglia. Là dove si spegne
80 chiuso (studio fotografico)
una vetrina, avanzano inesorabili il
IN PIAZZA GIULIO II
SOLO PUBBLICI ESERCIZI
PERSINO I CINESI
Lato sinistro: 55 trasferito (centro
buio e la desolazione, spettri di una
Vodafone) - 95 chiuso (Euro mutuo
In difficoltà il gruppo Sanpier. Il primo neVia Caboto, vicino al liceo Classico ChiabreNegli ultimi mesi sono tre i negozi gestiti
Savonadesertificata,dovecomandaimmobiliare)
gozio
a
chiudere
i
battenti
è
stato
quello
di
ra,
è
una
delle
strade
più
drammatiche
per
il
dalla
comunità
cinese
che
sono
stati
cono centri commerciali e discount, ulpiazza
Giulio.
Ora
serrande
abbassate
“per
commercio.
Resistono
solo
i
pubblici
esercistretti
a
lanciare
una
promozione
per
svuotimi sopravvissuti in grado di agire
PIAZZA DEL POPOLO – VIA ASTENGO
inventario” - ma i locali come si vede attrazi e uno studio di parrucchieri. Male anche la
tare i magazzini. Due di questi sono negozi
sulle politiche dei prezzi a fronte di
43 chiuso (bar Il Portico) verso
i
vetri
sono
completamente
vuoti
vicina
via
Untoria.
Eppure,
il
triangolo
a
ridi
abbigliamento,
uno
in
via
Pia
e
uno
in
20 chiuso (fondo casa Immobiliare)
una capacità di spesa che si assottianche per il punto vendita Benetton di via
dosso della zona portuale e della darsena
piazza Mameli. Ma se anche i negozi orientaglia di settimana in settimana.
Paleocapa e Sisley di corso Italia. Una sennegli anni scorsi pulsava di attività e di neli, nonostante i prezzi stracciati, devono
VIA SANTA MARIA MAGGIORE
Anche una sola serranda abbassata
3 chiuso (Minica tessuti)
sibile
perdita
per
la
città
gozi
affollati
di
gente
chiudere
è il segno della fine
produceunafisiologicadiminuzione
del passaggio di persone. Quando gli
esercizi chiusi cominciano a essere
cinque o dieci, la via si spopola e anche i più resistenti temono di essere nitiva). Ci sono infine tante vendite
trascinati nella polvere. È successo promozionali, con prezzi ancora più
CONFESERCENTI E CONFCOMMERCIO: RASSEGNAZIONE E AMAREZZA
in alcune vie periferiche (ma nem- stracciati di quelli proposti per i salmeno troppo) della città, come via di, per liberarsi delle ultime scorte di
Torino e via Piave, dove su entrambi magazzino prima di alzare bandiera
i lati la quantità di vetrine coperte da bianca.Perogniattivitàchechiudeci
giornali è davvero impressionante. sono lavoratori, commessi, baristi,
La situazione è meno drammatica camerieri che rimangono senza un
avvicinandosi al centro, ma in via XX impiego e senza uno stipendio.
Settembre sono almeno nove le ser- Ascom Confcommercio ha calcolato
rande definitivamente abbassate, che dal primo dicembre 2012 al 15
senza contare chi sta praticando li- gennaio 2013 sono state licenziate
quidazioni che preludono a una solo a Savona 25 commesse. Ma a
perdere il lavoro
Ancora, hanno ridotto l’orario delle
chiusura. Basta una
sono state un centicommesse a mezza giornate sino al lipasseggiata per le
LE REAZIONI
naio di persone, se
cenziamento, ma il passaggio successtrade del Quadri“AFFITTASI”
si considera che
sivo è il non pagare gli affitti e, dopo
latero ottocentesco
cinque o sei mesi, la chiusura è ineviper notare come Sui vetri dei negozi nellemicroaziende
lavoranospesso,ol- SILVIA CAMPESE
tabile». Altro sintomo da non sottovanemmeno il salotto
lutare è il pullulare delle sartorie. «La
della città, con i chiusi campeggiano tre ai titolari, anche
familiari: fratelli, SAVONA. «Nei negozi? Radio mute
gente – dice Zino – ricorre alle riparamarchi più rinomacon un certo
zii,coniugi.Nonso- perrisparmiareiduecentoeuroditaszioni sia per gli abiti che per le scarpe.
ti, è immune agli efPer i negozi le vendite diminuiscono
fetti del terremoto. ottimismo i cartelli noimmuniaquesto se annue. Stop anche ai sacchetti inte“Affittasi”
fenomeno nemme- stati. In altre parole, si sta raschiando
inmodocostante,mentrelespesecreÈ di ieri la notizia,
no i negozi gestiti il fondo del barile». È un commento
scono: gas, luce, tassazione, affitti
sulle pagine del Sedalla comunità ci- senza mezzi termini quello che fa il
esorbitanti. E mentre i costi ci schiaccolo XIX, che persinese di Savona: ne presidente di Confesercenti, Franco
cianoilcolpofinalecivieneinfertodano sotto i portici di
sono un esempio il Zino. Che parla di una situazione mai
gli studi di settore che ci considerano
via Paleocapa hanpiccolo bazar di via vista prima. «Il problema principale –
evasori perché incassiamo troppo pono spento le inseLICENZIAMENTI
Paleocapa, il nego- dice – è la mancanza di posti di lavoro
co». Per ripartire, secondo Zino, ci
gne di Benetton.
vorrà una politica che riduca il costo
Basta muoversi di
Nell’ultimo mese zio di abbigliamen- e di quelle buste paga che, sino a qualto di via Pia, quello che anno fa, tenevano in piedi i negozi
del lavoro e restituisca la cifra in busta
pochi passi ed ecco
solo a Savona sono all’angolo tra piaz- della nostra città. Oggi tra mobilità,
paga. «Faccio un esempio – dice. – Se
che si incontra la
al datore di lavoro venisse tolto un
vetrina buia della state lasciate a casa za Mameli e via cassa integrazione e disoccupati gli
NIella. Due di que- stipendinoncisonopiùosonoinsuffiventi per cento dei contributi da verstorica panetteria
venticinque
stisonoinpienope- cienti». Gli esercenti hanno finito le
sareperognilavoratoreeglistessisolViolini. In corso
commesse
riodo di liquidazio- scorte a fronte di una crisi che risale
di venissero versati nella busta paga
Italia, un simile dene pre chiusura. I ormai al 2008. «Non si chiude per la Luci spente dietro le vetrine della catena Benetton in via Paleocapa
dello stresso sarebbe un passo avanti.
stino ha travolto Silocalidelterzosono crisi di oggi – commenta Zino – bensì
Non è possibile che il titolare debba
sley (gestito dagli
pagare il doppio dello stipendio che il
stessi titolari di Benetton, del mar- già vuoti, nonostante sulle vetrine per esaurimento rispetto alla fatica di
dipendente
recepisce».
chioSanpier),mentrepocopiùavan- compaiano ancora gli annunci degli quattro anni. Le attività che avevano
IL CASO
Preoccupazione anche da Conti è in grande difficoltà il negozio di sconti.Infinec’èdaconsiderarelasi- dei soldi da parte hanno speso le scorfcommercio. «Il fenomeno a cui assigiocattoligestitodallesorelleSilviae tuazione delle realtà nuove, più sfa- teelebanchehannochiusoirubinetti,
CRESCE IL NUMERO DEI COMMERCIANTI
stiamoèsenzadubbiocomplesso–diAnna Quaglia, strangolate da un ca- villanti nell’aspetto ma non meno per cui si preferisce abbassare definice Annamaria Torterolo, direttore do
none di affitto che era diventato in- tristi.LastazioneferroviariadiMon- tivamentelesaracineschepernonfarCHE FA RICHIESTA DI FIDI PER SOPRAVVIVERE
Confcommercio. – Si va dal calo dei
sostenibile. Attività che sono nate e grifoneèuncontenitoredinegozise- si debiti». Secondo il presidente di
consumi, al caro affitti, al peso del ficresciute a Savona, che sono state un mi vuoto, mai veramente decollato. Confesercenti la colpa del susseguirsi
goria una buona fetta degli esercizi
••• SAVONA. Sono sempre di più gli
sco e a una serie di fattori anche psicopunto di riferimento per i savonesi Sopravvivono un bar, la tabaccheria, di chiusure è da legare all’eccesso di
esercenti che ricorrono ai confidi con il della provincia, un buon settanta per
logici di paura nei confronti dell’indurante il periodo dei regali di Nata- l’edicola e una maxi sala giochi zeppa offerta. «Le responsabilità – dice – sosostegno di Confcommercio o di Con- cento, o non ha guadagnato nulla o è
certezza sul futuro». Non solo. Da
risultato addirittura in rimessa o, ancofesercenti. Si tratta delle uniche solule, per quello tanto atteso dei saldi di di slot machine. Di veri e propri ne- no da attribuire alla politica nazionasommarsi a questi aspetti ce n’è un alfine stagione. Insomma negozi che gozi non c’è più l’ombra. In Darsena le,ma,perquantoriguardaladistribura, nella migliore delle ipotesi ha guazioni per evitare il rifiuto dei finanziatro secondo la Torterolo. «Con la crisi
menti da parte delle banche avendo la dagnato la metà delle proprie comhanno vestito, nutrito, divertito ge- tengono i pubblici esercizi come bar zione, anche a quella locale. Troppi i
dell’industria e delle piccole aziende –
nerazioni di savonesi per quasi un e ristoranti, sfruttando soprattutto centri commerciali che sono stati aumesse. Tante, inoltre, le attività che
garanzia dell’associazione di categodice – i lavoratori hanno visto nella
vorrebbero chiudere ma che non hanria. Ma se un tempo le attività ricorrequarto di secolo. Ora sulle vetrine la “movida” notturna, ma i negozi torizzati in un bacino ristretto. Se il
possibilità di mettersi in proprio una
no alternative e, per questo, restano
vano al sistema del confido anche per
vuote campeggiano speranzosi gli stentano, non potendo ancora sfrut- nostroterritoriohaunpotered’acquivera e propria alternativa. Ma l’auinvestire in ristrutturazioni, ammoder- aperte. Secondo Confcommercio di
avvisicoloratidi“Affittasi”.Poiciso- tare un passaggio costante, che non sto pari a cento, io non posso mettere
toimprenditoria senza formazione,
importanza primaria possono essere i
namenti o aperture, oggi il sistema è
no i negozi chiusi per “ristruttura- dipendasolodagliarrivituristicidel- in campo un’offerta da 150, perché
spesso, è fallimentare. Per questo,
corsi d’avviamento all’imprenditoria in
utilizzato quasi esclusivamente per
zione dei locali”, o per “rinnovamen- le crociere. Stesso discorso per i ne- qualcuno non potrà sopravvivere. I
escludendo il fenomeno delle chiusuevitare la chiusura. Troppe, infatti, so- modo che ciascuno parta da un’analisi
to delle collezioni” (formule che gozi al piano terra del palazzo del più deboli hanno cercato di ridurre i
re dei negozi storici, bisogna riflettere
di mercato prima di azzardare apertuno le difficoltà che schiacciano le imspesso mascherano una situazione Crescent. Il passaggio pedonale in costi: hanno tolto la radio per risparanche sugli errori legati all’improvviprese. Secondo le associazioni di cate- re senza senso.
di difficoltà e anticipano decisioni quella zona sembra ancora insuffi- miare su Siae e tassa dei Fonografici.
sazione».
Hanno eliminato i sacchetti intestati.
più drastiche, come la chiusura defi- ciente per attirare investitori.
XnLYJLdlFuOqzbgc+fgdWXxdo/ipZ50bPig/8bVgIJE=
«TENIAMO SPENTE ANCHE LE RADIO
PER NON PAGARE LA TASSA»
Altra spia della crisi: nei negozi stanno sparendo persino i sacchetti di plastica intestati
savona
savona
CORSO ITALIA
Lato destro (verso piazza Marconi):
179 chiuso (Centro telematico immobiliare)
75 chiuso - 37 chiuso - Sisley (commesse in
cassa)
Lato sinistro: 56 chiuso (Marabella)
chiuso giocattoli Quaglia
VIA BOSELLI
Lato destro (verso piazza Mameli):
8 chiuso (libreria Moneta)
Lato sinistro: 41 chiuso (pasticceria)
VIA XX SETTEMBRE
Lato destro (verso corso Mazzini):
6/8 chiuso
Lato sinistro: 7 chiuso (tintoria) - 17 chiuso
19/21 chiuso - 27 chiuso (Voglia sexy shop)
37 chiuso (idraulico Passerini) - 63 chiuso
(bar Anni ’60) - 79 chiuso (Scodinzolandia
negozio animali) - 81/83 trasferito (Punto
colore)
VIA PIA
5 chiuso (Facis) 31 trasferito (ottico)
XnLYJLdlFuOqzbgc+fgdWQ1PZfdn9FhR0sglH5VfR8g=
PIAZZA DEI CONSOLI
9 chiuso (Slide negozio abbigliamento)
VIA MANZONI
Lato destro (verso via Paleocapa):
46 chiuso - 62 chiuso (cartoleria)
GALLERIA SCARZERIA
8 chiuso (Mobili La Galleria)
A Mongrifone resiste solo la sala giochi
TOMMASO DOTTA
VIA GUIDOBONO
Lato destro (verso piazza del Popolo):
103d chiuso
61/65 chiuso (Emporio Casa) - 47/49 cedesi
attività (Il Veliero)
Lato sinistro: 102 chiuso (la Briciola)
96 chiuso - 86 trasferito (Vantaggioli moto)
42/48 chiuso (Cabib) - 38 chiuso
6/8 chiuso
VIA MONTENOTTE
Lato destro (verso piazza Mameli):
35/37 chiuso - 101/103 chiuso (2M studio
professionale)
Lato sinistro: 4 chiuso (videoteca)
94 chiuso - 96 chiuso (centro scommesse)
110 trasferito (Caos)
VIA GIACCHERO – VIA NIELLA
Lato destro (verso piazza Mameli):
29 chiuso - 17/19 chiuso (parrucchiere,
mancato il titolare)
Lato sinistro: 44 chiuso (centro estetico)
GRAFICI IL SECOLO XIX /
VIA CABOTO
45 chiuso - 15 chiuso - 13 chiuso
5 chiuso (Aprile Sport)
VICO SPINOLA
2 chiuso - 9 chiuso
SAVONA. Solo un bar, una tabac-
cheria e un’edicola. Più una maxi
sala giochi piena di slot machine,
conlevetrineschermatepersalvaguardare la privacy dei giocatori
d’azzardo. L’atmosfera nella sala
d’aspetto della stazione ferroviaria di Savona è a tratti desolante.
Gli sfavillanti schermi televisivi su
cui girano le pubblicità riescono
solo in parte a compensare la vista
triste dei tanti spazi vuoti. La piccola impresa savonese non ha mai
davvero creduto nelle possibilità
della rinnovata stazione di Mongrifone. Alcuni degli investitori
chevihannoscommessosisonoritirati, senza mai decollare. Da pochi mesi ha alzato bandiera bianca,
dopo un periodo di liquidazione,
anche “Giallo”, il negozio di scarpe
che si è trasferito a Vado Ligure, Spazi sempre vuoti in stazione
RICONVERSIONI E NUOVI INVESTIMENTI: L’ALTRA FACCIA DEL TERZIARIO SAVONESE
«UNA SPA ALLA VILLETTA
ECCO LA MIA SFIDA ALLA CRISI»
Laura col suo centro benessere e gli altri imprenditori che hanno deciso di non mollare
LE STORIE
LA MIA SFIDA
IN PERIFERIA
Ho risposto alla crisi
ampliando la mia
attività. Alla Villetta
stiamo allestendo una
piccola SPA
LAURA DIANA
esercente della Villetta
LA BUROCRAZIA
CI SCHIACCIA
La vita professionale
dei piccoli
commercianti è un
calvario anche a causa
della burocrazia
LAURA CHIARA
titolare di Indaco
SAVONA. Tante serrande abbassate, tante brutte notizie. Eppure
c’è chi crede più che mai nella possibilità di un rilancio.
Laura Diana ha un’attività alla
Villetta da quasi dodici anni, ma ha
deciso proprio ora di ampliarla, acquisendo un intero appartamento
con giardino in via della Tagliata e
aprendo una piccola SPA, un centro benessere. «Incredibile vero?
C’è ancora qualche “pazzo” che
prova a investire – dice Laura Diana -. Ma io sono convinta di quello
che stiamo facendo. Il benessere è
un settore in cui non abbiamo notato crisi. Anzi, negli ultimi tempi
sembra che la gente rinunci a comprarsi un vestito piuttosto che a regalarsi un momento di relax: c’è chi
viene all’ora di pranzo, in coppia, o
appena ha due ore libere. Abbiamo
saune, lettini, bagno turco. Ho persino assunto una nuova ragazza, si
occuperàdicuraedecorazionedelle unghie: è un’attività per cui c’è
davvero molta richiesta».
Indaco,inviaVerzellino,èunnegozio che si occupa di grafica e pubblicità. Un’attività consolidata,
presente nel centro di Savona da
più di un decennio ormai, ma la titolare ci tiene a sottolineare che
non si possa fare semplicemente
finta di niente di fronte al terremoto che sta scuotendo il mondo del
commercio in città.
«Per fortuna io so cosa mangiare
e come arrivare a fine mese – premette Laura Chiara, di Indaco -. La
miaèun’attivitàchefunzionaaltrimenti, dopo 18 anni, non mi trovereste ancora qui. Ma bisogna far sapere che, anche se dietro al banco-
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Il fallimento
dello shopping
in stazione
VIA BRIGNONE, PIAZZA MARCONI
Lato destro (verso piazza Saffi): 12 chiuso
(les Griffes) - 16 chiuso - 18/24 chiuso
Lato sinistro: 3/5 chiuso - 33 chiuso
(ch Chocolate)
VIA OREFICI
40 chiuso (timbri) - 20/22 chiuso
SABATO
SABATO
23
23FEBBRAIO
FEBBRAIO2013
2013
VETRINE COPERTE DA FOGLI DI GIORNALE
PIAZZA MARCONI
2 chiuso (Targhe e timbri) - 3 chiuso
13 chiuso
VIA PALEOCAPA
Lato sinistro
(a salire verso piazza Mameli):
1 chiuso (Bank you) - chiuso Gho
tessuti biancheria - 85 trasferito
(Calzedonia) - chiuso panificio Violini
- Benetton (15 commesse in cassa)
IL
ILSECOLO
SECOLOXIX
XIX
Forno spento anche per la storica panetteria Violini
ne del nostro negozio cerchiamo di china aziendale.
Il più delle volte sono somme,
mantenere il sorriso, in realtà la
nostravitaprofessionalestadiven- anche piccole, che abbiamo già pagato e che quindi,
tando un calvario.
pur di non rimetElacolpaèsopratterci, ci costringotutto di una buroLA SCELTA
no ad avviare un
crazia esagerata.
L’ho provato
I fratelli Mantero, procedimento di
ricorso.
sulla mia pelle, arinvece, hanno
Molti semplicerivano di continuo
avvisidipagamenpreferito politica mente desistono e
pagano, anche se
ti da versare, spese agricoltura
non devono, perso errati: contrial mobilificio
ché si tratta di
buti previdenziali
somme piccole.
all’Inps, multe, il
Ma è molto frubollo di una mac-
strante. E nel mio negozio, visto
che ho una macchina per i fax e una
per le fotocopie, passano decine e
decinedipersoneconlostessoproblema».
Sulla vetrina del negozio campeggia un volantino di Confcommercio che recita: “La politica non
metta in liquidazione le imprese.
Rete imprese Italia non farà sconti”. «Si tratta di un progetto per far
finalmente sentire la voce delle
piccole imprese anche su scala nazionale, a Roma, ovviamente appena finiscono le elezioni» spiega
Laura.
Nella galleria Scarzeria, che collega via Garassino con via Verzellino, fino a pochi mesi fa era aperta
“La Galleria”, un ampio mobilificio.
Oggi, dopo un periodo di liquidazione dei prodotti, l’attività ha
chiuso. Al suo interno è comparso
uno spazio di ritrovo degli attivisti
del Movimento 5 Stelle: in questi
giorni fervono le attività, in vista
delle vicine elezioni nazionali. Sì
perché i titolari del mobilificio “La
Galleria” sono proprio i fratelli
Mantero, uno dei quali è candidato
a rappresentare il Movimento in
Parlamento.
«Imarginidiguadagnoperlapiccola impresa stanno diventati
troppo esigui – avevano commentato i titolari, prima della chiusura
dell’esercizio -. Per così poco, preferiamo dedicarci a un’attività che
ci piaccia veramente».
Uno dei fratelli si dedicherà a
tempo pieno alla sua azienda agricola, l’altro alla politica.
Piccole storie, questa volta in positivo,dichinonèscappatodavanti
allotsunamidellacrisiehaprovato
a cavalcare l’onda. Ed è stato premiato.
T. D.
nei locali della ex Coop. C’è da segnalare però anche una prossima
apertura: in uno spazio più ristretto aprirà AlbAzienda, un’agenzia
di consulenza aziendale. è questa
la situazione nella sala d’aspetto,
ovvero l’area che in teoria dovrebbe essere la più movimentata della
stazione, dove le persone fanno la
fila per acquistare il biglietto e dove siedono in attesa (spesso lunga)
della partenza dei propri convogli.
Al piano terra, davanti all’entrata
principalerivoltasullafermatadegliautobus,lasituazionenonècerto migliore. Dove nei progetti iniziali avrebbe dovuto aprire un supermercato,oggicisonosolovetrine ricoperte di carta. Peccato,
perché il progetto originario era
ambizioso. «Certi negozi non sono
ancora aperti per semplici motivi
di opportunità – spiegano da Trenitalia –. Siamo in un momento
difficile per tutti i settori del commercio e non ci si deve stupire della difficoltà a trovare persone disposte a investire nella stazione:
basta osservare quante serrande
sono abbassate anche nelle vie del
centro di Savona, in luoghi molto
più riconosciuti come adatti al
commercio». La competenza per
la gestione dei negozi tuttavia non
spetta a Trenitalia ma a CentoStazioni, una società per azioni
del gruppo Ferrovie dello StaL’ULTIMO
to nata con lo
ABBANDONO
scopo preciso
Bandiera
di riqualificare
bianca
le stazioni italiane. Ricade su
anche per
di loro il difficiil negozio
le compito di
di scarpe
convincere i
commercianti
dell’appetibilità di quegli spazi oggi disponibili. Ma c’è un altro
aspetto che turba gli animi di chi
transita e soprattutto di chi lavora
ogni giorno in stazione. Sta montando la protesta per la condizione
deiserviziigienicicollocatisulpiano della sala d’aspetto. In autunno
i servizi erano stati chiusi a causa
diunepisodiodivandalismoeisoli
gabinetti disponibili erano quelli
vecchio stile del binario 1. A fine
anno le porte sono state riaperte.
Quelli per le signore funzionano
regolarmente; di quelli per gli uomini invece solo uno su tre è stato
rimesso in attività: gli altri due sono stati transennati in malo modo
e abbandonati ormai da più di un
mese. Non proprio un bel biglietto
da visita per i pendolari appena arrivati a Savona. Sulle porte è stato
affissouncartelloincuileFerrovie
dello Stato si “scusano per il disagio”causatodailavoridimanutenzione. Ma qualcuno, a cui a quanto
pare le scuse non sono bastate, ha
ricordato con una scritta a penna
che “i lavori sono fermi dal 10 di
gennaio del 2013”.
Un’altra persona, dotata di un certo senso dell’umorismo, ha aggiunto subito sotto, con una penna
di colore diverso, che probabilmente i lavori saranno completati
il“31difebbraiodel2945,giornodi
san Mai Più”. Una protesta particolare, che sottolinea come persino un gabinetto debba avere la sua
dignità.