Massaggio Infantile e Analisi Transazionale

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Massaggio Infantile e Analisi Transazionale
Massaggio Infantile e Analisi Transazionale: permessi e protezione per
genitori e bambini.
A cura di Runco Tiziana
Come insegnante A.I.M.I. (associazione italiana di massaggio infantile) definisco il
massaggio infantile un modo di stare con il proprio bambino. Il massaggio infantile è
presente nella tradizione di molti Paesi, con varie tecniche che hanno come obiettivo
finale quello di stabilire una comunicazione armoniosa tra mamma, papà e il loro
piccolino.
In particolare l’A.I.M.I. affonda le sue radici in India, dove Vimala MCLure,
insegnante di yoga americana, dopo un’esperienza di lavoro in un orfanotrofio
indiano, ne apprende le modalità di massaggio infantile tradizionale, decidendo di
studiare ed approfondire i benefici di tale pratica. Alla fine degli anni ’70, dopo la
nascita del suo primo figlio, V.McLure perfeziona la sequenza dei massaggi,
verificandone i benefici sia per i bambini che per i genitori, scrivendo il libro
“Massaggio al bambino, messaggio d’amore”, dove integra in un’unica sequenza il
massaggio tradizionale indiano, quello svedese (elaborato da P.Henric Ling nel
1800), lo yoga ed elementi della riflessologia plantare.
Così nel 1986 nasce l’International Association of Infant Massage, quale associazione
no profit, che conta oggi più di 27 sezioni sparse in tutto il mondo e diffuso e
insegnato in Europa attraverso corsi organizzati presso ospedali, consultori, centri
specializzati. In Italia L’A.I.M.I. si occupa della formazione e certificazione delle
insegnanti. La finalità del corso di massaggio infantile, secondo V.McLure, è quella
di insegnare ai genitori un modo di stare con il proprio bambino, massaggiandolo e
mettendosi in ascolto dei suoi bisogni. Il principio di base del corso è che ogni
mamma e ogni papà sono i genitori migliori per il proprio bimbo perché sanno
comprendere, meglio di chiunque altro, i suoi bisogni. Ecco perché durante il corso
1 sono i genitori a massaggiare il figlio. L’insegnante mostra la sequenza con l’aiuto di
una bambola, appositamente creata per questo scopo: con peso e peculiarità di un
neonato.
Questo tipo di massaggio non si può definire come una tecnica standard da imparare
e replicare su qualsiasi bambino,ma come strumento privilegiato, semplice e
flessibile, che ogni genitore può apprendere e adattare alle esigenze del proprio
bimbo, per comunicare ed essere in con-tatto con lui fin dalla nascita e durante le
varie fasi della crescita. A tal fine tra gli obiettivi del corso di massaggio infantile
rientrano:
- favorire il legame di attaccamento e rafforzare la relazione della diade;
- favorire uno stato di ben – essere del bambino;
- facilitare la conoscenza dello schema e dei confini del proprio corpo sia per
stimolare l’immagine di sé sia per far sentire il bambino aperto, sostenuto e
amato;
- dare sollievo al bambino nei casi di tensione causate dalle coliche gassose e
meteorismo
- regolarizzare il ritmo sonno – veglia;
- nutrire e sostenere l’arte di essere genitori;
- condividere la genitorialità in un contesto protetto ed assertivo.
Ecco che l’esperienza del massaggio infantile pone le sue basi nell’esigenza
fondamentale che l’essere umano ha fin dalla nascita (e secondo studi recenti, già
durante la vita intrauterina) di ricevere stimoli sia dai genitori che dall’ambiente in
cui è inserito. Ciò gli consente l’auto riconoscimento e la definizione di sé. Nel libro
“A che gioco giochiamo” Berne dice che dal punto di vista biologico, è probabile che
la privazione emotiva e sensoria tenda a instaurare o, almeno a favorire, dei
mutamenti organici. In questo senso la fame di stimolo ha con la sopravvivenza lo
stesso rapporto della fame di cibo. Difatti si può stabilire un parallelo tra fame di
stimolo e fame di cibo non solo per l’aspetto biologico ma anche per l’aspetto
2 psicologico. Nel libro “Fare l’amore”, sempre Berne scrive “un neonato che non
viene mai preso in braccio, si trova in una situazione alquanto critica. E’ coricato sul
suo lettino a sbarre. Ora dopo ora, giorno dopo giorno, senza cambiamenti né stimoli,
tranne quando viene nutrito e tutto questo lo porta verso la depressione fisica e
mentale”. Berne pone l’accento sulla dipendenza del neonato dall’ambiente
circostante, non solo per soddisfare i bisogni fisici ma anche per il suo equilibrio
psicologico. Affinchè il neonato si sviluppi in modo armonico e diventi prima un
bambino e poi un adulto sano ed equilibrato le esperienze di calore, contatto e
protezione, impresse sulla pelle durante la vita prenatale, devono trovare continuità
anche nel periodo post gestazionale.
E’ di Frederick Leboyer questa frase “essere toccato e accarezzato, essere
massaggiato è nutrimento per il bambino. cibo necessario come i minerali, le
vitamine e le proteine”.
- IL CON-TATTO Alla domanda perché il massaggio infantile? Rispondo perché la pelle è il primo
organo che si forma, è il primo mezzo di comunicazione e il più efficiente dei nostri
mezzi di protezione. Il senso più strettamente legato alla pelle è quello del tatto.
L’antropologo inglese Ashley Montagu è stato l’artefice di uno studio molto
interessante sul bisogno di stimolazione tattile nelle diverse culture. Nel libro “Il
linguaggio della pelle” descrive come le varie culture variano sia nel modo di
esprimere che in quello di soddisfare tale bisogno, sottolineando che è un bisogno
universale ed è lo stesso dovunque.
Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi sui benefici della stimolazione tattile ed,
in particolare, sul massaggio infantile. Tra questi lo studio del team del dott. Maffei
del CNR di Pisa in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa. Su un campione di
20 bambini nati tra la 34° e la 35° settimana di gestazione, 10 ricevettero il massaggio
per 14 giorni e solo per 10 minuti al giorno. Gli altri non ricevettero il massaggio.
3 Alla fine di questo periodo e poi per 3, 6 e 12 mesi dopo tutti i bambini furono
sottoposti a diversi test da cui emerse che quelli massaggiati manifestavano:
- una vista più sviluppata,
- un accrescimento corporeo più rapido,
- una maggiore attività cerebrale, misurata con l’elettroencefalogramma,
- minore livello di cortisolo (ormone dello stress).
Tale vantaggio di sviluppo si mantenne fino ad un anno di età.
Parallelamente sono stati fatti studi su ratti neonati. Da qui l’identificazione di una
molecola proteica l’igfl 1, prodotta dal fegato, quale tramite tra stimolazione
sensoriale tattile e sviluppo accelerato del cervello. Nei topi e nei bambini
massaggiati questa molecola risultò presente in quantità maggiore. A riprova di ciò,
bloccando farmacologicamente tale molecola, i benefici del massaggio svanivano.
Anche il dott. A. Sale del CNR di Pisa ha effettuato uno studio sui benefici della
stimolazione sensoriale e l’arricchimento ambientale su ratti neonati, al fine di
combattere malattie neurodegenerative. Le conclusioni di tale studio sottolineano che
i topolini cresciuti in un ambiente ricco di stimolazioni ambientali e che avevano
ricevuto il massaggio, erano in grado di risolvere più velocemente alcuni problemi
esempio procacciarsi del cibo, uscire da un labirinto,…, rispetto a topolini cresciuti in
un ambiente meno ricco di stimoli.
Infine la dott.ssa D’Acunto nel suo studio sul “care neonatale e plasticità cerebrale
nei neonati pretermine”,oltre a sottolineare le conclusioni delle ricerche precedenti,
mette in evidenza un altro aspetto fondamentale, che è, da sempre, uno dei principi
base, per noi insegnanti A.I.M.I.: il massaggio deve essere eseguito dai genitori.
Soprattutto nei casi di nascita pre termine l’interazione genitori – bambino può
risultare compromessa per una serie di motivi tra cui:
- la risposta emotiva dei genitori di fronte ad un evento così traumatico,
- l’ambiente stesso della terapia intensiva,
4 - sintomi depressivi post partum della madre
L’obiettivo dei vari interventi di care neonatale è offrire condizioni di sviluppo il più
possibile vicine a quelle dei bambini ottimizzando il rapporto con l’ambiente:
adozione di luci calde e diffuse, diminuzione di rumori e, soprattutto, un’esperienza
sensoriale eseguita dai genitori.
In questo modo si ottiene:
-un’accelerazione dell’incremento ponderale;
-l’attenuazione del dolore durante le terapie intensive,
-la riduzione dei sintomi post partum nelle madri.
Tutto questo consente ai genitori di sentirsi tali fin da subito, senza delegare il loro
ruolo al personale sanitario. Fin dalla fase post gestazionale possono sperimentarsi
genitori, costruendo la propria identità in questo nuovo ruolo.
- IL CORSOIl corso di massaggio infantile, strutturato secondo i principi dell’A.I.M.I., si articola
in 5 incontri di 2 ore circa ciascuno, con piccoli gruppi di genitori e i loro piccolini.
Oltre ad illustrare la sequenza del massaggio, con la parte utile per prevenire ed
alleviare il bimbo dalle coliche gassose e dal meteorismo, vi è un lavoro di
rilassamento dei soggetti coinvolti: è vero che la mamma massaggiando il figlio
abbassa il livelli di cortisolo del bimbo e studi empirici hanno dimostrato che si
abbassa il livello del cortisolo anche nella mamma.
La comunicazione non verbale attraverso il contatto visivo, il sorriso, la stimolazione
pelle-a-pelle favorisce un’esperienza di profondo contatto affettivo tra gli attori della
diade. Leboyer nel libro “Per una nascita senza violenza” scrive che “attraverso il
contatto delle mani il bambino capta tutto il nervosismo o la tranquillità, l’incertezza
5 o la sicurezza, la tenerezza o la violenza. Sa se le mani lo desiderano. O se sono
distratte. O, ciò che è peggio, se lo rifiutano. Davanti a mani premurose, affettuose il
bambino si abbandona, si apre. Davanti a delle mani rozze, ostili, si isola, si
nasconde, si chiude,… Quali mani devono sostenere il bambino? Mani leggere, non
autoritarie, che non chiedono nulla, che sono semplicemente lì, leggere ma piene di
tenerezza e di silenzio”.
Ad ogni incontro noi insegnanti accogliamo i genitori lasciando un tempo di libera
narrazione e scambio sugli eventi della settimana, ponendo attenzione al ben-essere
dei piccoli e degli adulti e alla loro disponibilità emotiva, alle preoccupazione e alle
difficoltà. Quindi si passa alla parte pratica: i genitori, seduti in cerchio si ungono le
mani con l’olio per un primo contatto con il corpo del loro bimbo, dopo avergli
chiesto il permesso di massaggiarlo. Tale permesso viene chiesto al figlio sia
esplicitandolo verbalmente, sia con il tocco delle mani sul suo corpo ed il contatto
oculare. Questa sequenza ritualistica permette nel tempo: al figlio di riconoscere e
comprendere l’esperienza che andrà a fare; al genitore di imparare a leggere i segnali
di disposizione/non disposizione del piccolo.
Il presupposto filosofico fondamentale dell’A.T. è la teoria dell’Ok-Ness ovvero:
ognuno è ok; ognuno ha la capacità di pensare; ognuno decide il proprio destino e
queste decisioni possono essere cambiate. Questo è anche parte della filosofia di
fondo dell’A.I.M.I., per cui tutto ciò che avviene durante il corso è ok, ammesso e
concesso. Il bambino può esprimere liberamente i suoi bisogni (fame, sonno, cambio
del pannolino,…) e il genitore può rispondere senza paura di provocare disturbo al
gruppo. E ancora, il genitore può manifestare liberamente le proprie insicurezze,
paure senza timore di essere giudicato. Infatti il setting del corso gli consente di
riconoscere i propri bisogni, evitando così svalutazioni per potersi occupare
adeguatamente del suo bambino. La cura di sé permette alla mamma e al papà di
sviluppare una buona economia di carezze, chiedendole ed elargendole in modo
6 libero e, alla stesso modo, chiedendo sostegno al gruppo ed all’insegnante, che
confermano la loro competenza genitoriale.
L’insegnante non ha la funzione di correggere o elargire consigli circa il ruolo
genitoriale, evita interventi intrusivi nella relazione diadica, mostra il massaggio su
una bambola come esempio imitativo, consentendo ai genitori di correggersi da soli.
Questo secondo il principio che ogni sistema diadico è unico: ogni mamma è “giusta”
per il suo bimbo e viceversa e perché ogni diade si riconosca attraverso l’odore
reciproco, la voce, lo sguardo,…
Durante l’esperienza del corso le aree del genitore che vengono attivate sono:
- il Genitore Affettivo: per la capacità di cura fisica e psicologica verso il
proprio piccolino, di dargli sostegno e protezione
- L’Adulto: per la capacità di rispondere adeguatamente ai bisogni del bambino
(fame, sonno, pianto,..) nel qui – e - ora
- Il Bambino Libero: per la capacità del genitore di dare carezze, il più libere da
filtri, il sentire le emozioni proprie e del figlio.
I permessi che vengono dati ai bambini durante il corso:
- di essere chi sei e di essere ok
- di avere l’età che hai
- di esistere
- di crescere con i suoi tempi
- di ricevere carezze positive incondizionate
I permessi che vengono dati ai genitori:
- di essere chi sei
- di essere ok (nonostante momenti di difficoltà e/o stanchezza)
- di dare carezze positive incondizionate
- di non dover essere perfetti.
7 Rispetto alla strutturazione del tempo il corso pone l’accento soprattutto sull’attività
sia dal punto di vista strettamente temporale: ogni incontro dura circa 2 ore; è
prevista una specifica sequenza del massaggio ed una chiara definizione degli
obiettivi. Tale strutturazione consente la realizzazione di un set ed un setting
accogliente e protetto che favorisce l’intimità. Riguardo agli stati dell’Io coinvolti
Berne scrive “l’intimità è una franca relazione Bambino – Bambino aliena da giochi e
dallo sfruttamento reciproco. Viene stabilita dagli stati dell’Io Adulto delle parti
interessate, in modo che essi capiscano molto bene i mutui contratti e impegni”. Le
carezze nell’intimità sono più intense rispetto a qualsiasi altro tipo di strutturazione
del tempo. Possono essere scambiate carezze positive e negative, ma non vi sarà
svalutazione, dato che per definizione l’intimità è uno scambio di desideri ed
emozioni autentici.
Bibliografia:
J.Stewart, V.Joinnes, L’Analisi Transazionale, Garzanti 1990
V.McLure, Massaggio al bambino, messaggio d’amore , Bonomi, Pavia, 2001
E.Berne, A che gioco giochiamo, Bompiani 1967
E.Berne, Fare l’amore, Bompiani 1971
C.Steiner, L’alfabeto delle emozioni, Sperling e Kupfer Editori 1999
M.A.Dallan, Il massaggio Infantile, una lettura secondo l’A.T., Quaderni A.I.M.I.
2009
A.Montagu,Il linguaggio della pelle, Verdechiaro edizioni 2012
F.Leboyer,Per una nascita senza violenza, Bompiani 2000
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