29 marzo 2015 - Frontiera Rieti
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29 marzo 2015 - Frontiera Rieti
idee per la città www.rieti.chiesacattolica.it RIETI 12 Don Valerio Shango sul sito ex Snia Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali nche il responsabile della Pastorale sociale dice la sua circa il sito dell’ex Snia Viscosa, su cui il Comune invita a presentare idee. Nel suo blog su frontierarieti.com, don Shango prova a «pensare in grande»: nel sito dello stabilimento dismesso sarebbe interessante «progettare un grande “centro multimediale” a servizio della città», magari dandogli «la forma di una croce» e mettendolo «a sistema con i quattro santuari francescani». A Via Cintia 83 02100 Rieti Tel.: 0746.25361 Fax: 0746.200228 e-mail [email protected] Domenica, 29 marzo 2015 in città. È stata chiusa al traffico anche via Cintia, il cantiere circonda ormai interamente la Cattedrale Il «Lifting» del centro, fervono i lavori del Plus La serie degli interventi S L’immagine della nuova piazza Vittori secondo il progetto Plus Ruspe e betoniere all’opera attorno a S. Maria per la realizzazione del nuovo look cittadino secondo il «Piano locale e urbano di sviluppo» DI OTTORINO PASQUETTI L’ idea dei progettisti dev’essere stata di togliere al cittadino la possibilità di fantasticare su ciò che sarà il centro storico al termine dei lavori del Plus, parola che sembrerebbe latina e che sarebbe coinvolgente se non fosse stato spiegato che «Plus» sta per «Piano locale e urbano di sviluppo». Il che nasconde parole abusate, che vogliono dir molto oppure niente. In questi anni nei quali non si è fatto altro che parlare di urbanistica, di maltrattamento di ogni ambiente che era legato al rifacimento o allo sviluppo, alla costruzione o alla demolizione di qualcosa in cui vivere e che si chiamava casa o spazio, i politici hanno “sunteggiato” di tutto per confondere ed ingarbugliare. Lungo le estese recinzioni poste a salvaguardia dei cantieri, i progettisti hanno inteso affiggere le gigantografie di come saranno alla fine e nella realtà le piazze centrali, ad iniziare da quella del Comune e alle due (Battisti e Vittori) sulle quali si affaccia la Cattedrale dedicata alla santa Madre di Dio, e poi via Cintia, per togliere al cittadino il piacere di immaginare come sarà la propria città il 30 settembre di quest’anno, quando, per contratto, dovrebbero aver termine le opere in corso. Le grandi foto ipotizzano una città futura da qui a sei mesi, felice e serena, in cui bambini multietnici corrono, gridano e allegramente si ono in corso il completamento o la riqualificazione degli spazi di San Pietro Martire con l’ascensore pubblico che sale nell’area innanzi alla Cattedrale, la riqualificazione delle piazze Cesare Battisti, Vittorio Emanuele II, Mariano Vittori, la ristrutturazione del piano terra del palazzo comunale, la riqualificazione di piazza San Rufo e il riassetto del Polo culturale di Santa Lucia. La parte moderna dell’intervento riguarda la connessione Wi–Fi; il telecontrollo e la videosorveglianza, la Destination Management, la città in rete, il percorso tematico culturale, gli aiuti PMI, il Work Experience, il Voucher di conciliazione e il sistema di comunicazione. L’importo finanziato dalla Regione Lazio è di 7.102.923 euro. Alcuni dei lavori saranno finanziati attraverso le economie. spingono e si sbracciano; strade e piazze senza marciapiedi e con nessun ostacolo di sorta; una pavimentazione in porfido e pietra; nessuna cartaccia né pezzo di plastica in giro, neanche una cicca ad insozzare; aiuole verdi pettinate e sistemate ad imbellire e a rifinire; il cielo azzurro libero di lunghi e pendenti fili della illuminazione pubblica, finalmente sgombro di lampioni assortiti; forse lastre di cristalli poste a terra come immense finestre per mostrare resti di mura romane e scheletri di un cimitero cristiano ospitato entro il recinto della chiesa di San Giovanni in Statua che dalla fine degli anni Venti non esiste più o di Santa Maria che invece c’è ancora. L’architetto che ha ideato tutto questo, assieme al gruppo dei suoi collaboratori, è Fabio Pitoni, già misuratosi in passato con opere d’intenso impegno. Ma questa odierna, essendo posta alla luce del sole perché tutta in piano, forse sarà stata la più impegnativa e quindi la più esposta ai giudizi. Comunque, se i lavori una volta completati saranno proprio come dicono le gigantografie, con certezza l’opera sarà davvero come s’era immaginata: e cioè bella e confacente! Fabio Pitoni ha firmato il progetto in quanto vincitore di un bando che proponeva ai concorrenti la risistemazione di quelle tre piazze che riassumono nella sua interezza tutto il centro storico, preparato ad accogliere i complessi lavori con un precedente, drastico, insuperabile editto sindacale di pressoché totale chiusura alle auto che, si ipotizza, sarà posto ancor più a mo’ di chiavistello per evitare che lì, proprio dove corrono felici e sorridenti i bambini multietnici e passeggia la gente, non arrivino a disturbarli né automobili, né motociclette, né i loro nauseabondi gas di scarico. Per completare il discorso, c’è da ricordare che queste tre piazze hanno poli di grande interesse architettonico e storico che attrarranno cittadini e turisti con i loro richiami di brillantezza e radiosità e, vien da dire, in quanto rilucidate nei loro edifici patrizi e di culto attraverso un esteso e intelligente lavoro di restauro sostenuto dai fondi per il terremoto del ’97. I poli affascinanti e seduttivi sono tanti: nella piazza centrale il Palazzo comunale, la torre civica e Palazzo Dosi. Due poli d’attrazione insistono anche in piazza Battisti e sono Palazzo Vincentini, sede della Prefettura, e la Cattedrale romanica con l’alto campanile; in piazza Vittori il monumento a san Francesco, il Palazzo papale che ospita episcopio e curia e il lato nord del Duomo con il portico e più in giù l’Arco di Bonifacio VIII. Tirando una serie di segmenti tra questi vertici s’è ricavato un vasto spazio che ingloba monumenti di grandissimo pregio e fonda una sola area, ampia e diversificata. Qui si è misurato l’architetto Pitoni assieme ai suoi, tanto che le premesse di poter gustare il fantastico ambiente ci sono tutte e crescono col passar dei giorni. riunione in municipio. Verso il Giubileo, primi passi di confronto tra istituzioni iamo ai primi passi per quel che riguarda il Giubileo della misericordia, ma le istituzioni reatine hanno iniziato il lavoro preparatorio con una riunione svoltasi in municipio sotto la presidenza del sindaco Simone Petrangeli. Vi hanno partecipato, tra gli altri, i deputati reatini Fabio Melilli e Oreste Pastorelli, il consigliere regionale Daniele Mitolo, il guardiano del santuario di Fonte Colombo padre Marino Porcelli, in qualità di presidente della Fondazione Amici del Cammino di Francesco, Maurizio Forte, vicepresidente dell’Associazione Cammino di S san Benedetto, e per la Diocesi reatina il viceparroco della Cattedrale don Roberto D’Ammando. Ognuno dei presenti ha tenuto ad evidenziare un proprio ruolo e si è detto disponibile a fornire il contributo del proprio ente nella maniera più ampia. Presto per poter dire quali processi si attiveranno, ma è certo che lo smantellamento degli enti turistici, avvenuto da anni, non facilita i compiti. Apparirebbe necessaria una centrale di comando che unifichi disponibilità, impegni, programmi e s’interessi dei problemi legati all’ospitalità: naturalmente accettata da tutti. (o.p.) Sull’area attorno al Duomo progetto che lascia perplessi DI ILEANA I Accolta in città a Sant’Agostino la fiaccola benedettina della pace ricorda il vescovo, ha il suo cuore nella benedizione del crisma e degli altri oli santi (che al termine della celebrazione potranno essere ritirati nella cappella di S. Barbara ed essere portati nelle comunità parrocchiali che, l’indomani, li accoglieranno all’inizio della Messa in Cœna Domini). L’appuntamento è alle 17 del primo aprile in Cattedrale (sacerdoti e diaconi si ritroveranno venti minuti nell’ex Battistero per indossare i paramenti). È necessario, scrive ancora il presule, che questo «sia considerato un evento centrale e verso il quale tendiamo con gioia e serenità, al di là di ogni comprensibile difficoltà del nostro impegno di vita e pastorale». Monsignor Lucarelli celebrerà poi in S. Maria le varie liturgie del triduo pasquale: la Messa del Giovedì santo il 2 aprile al- le 18, l’indomani alla stessa ora la funzione del Venerdì santo, mentre sabato notte la veglia della risurrezione inizierà alle 23; domenica 5 il solenne pontificale di Pasqua alle ore 11. Nella Messa crismale si benedicono gli oli santi a fiaccola di san Benedetto da Norcia giunge nella terra di san Francesco, accolta la sera di san Giuseppe nella chiesa dedicata a sant’Agostino. Un “tripudio” di richiami alla santità per la manifestazione che Rieti ha ospitato il tardo pomeriggio del 19 marzo, quando è arrivata in città la “Fiaccola benedettina della pace”, un evento che, nell’ambito delle celebrazioni dedicate al santo patrono d’Europa, riveste ormai una rilevanza nazionale e internazionale. A promuoverla la città natale del santo, Norcia, con un’interazione fra amministrazione comunale, arcidiocesi di Spoleto–Norcia e monastero benedettino di Maria Sedes Sapientiæ: ogni anno vede una fiaccola percorrere varie località del continente affidato al patrocinio di san Benedetto, allo scopo di richiamare i valori benedettini di fede, cultura, promozione sociale, rinnovamento civile che sono al cuore delle radici europee. Benedetta dal Papa e scortata da una staffetta di giovani atleti, la fiaccola viene accesa, a simboleggiare la luce diffusa da Benedetto e dai suoi ideali in tutta Europa, in una diversa località: quest’anno è toccato a Dublino, da cui è partita il 5 marzo per tornare in Italia la settimana successiva, dando l’avvio alle solenni celebrazioni culminate nella festa svoltasi il 21 per il Transito del santo a Norcia, Subiaco e Cassino. Ad accogliere la fiaccola benedettina, nella basilica sita in piazza Mazzini, con i parroci monsignor Nardantonio e don Tarquini e rappresentanze dell’associazionismo cattolico c’erano le autorità cittadine, in testa il vice sindaco Emanuela Pariboni coi nuovi assessori Anna Maria Massimi e Vincenzo Di Fazio, il reggente della Prefettura Paolo Grieco, il consigliere regionale Daniele Mitolo. Presente anche una delegazione dalla città natale di san Benedetto guidata dal sindaco nursino Nicola Alemanno. L Mercoledì insieme alla Messa crismale S i apre la settimana centrale di tutto l’anno liturgico che culminerà nella celebrazione del triduo pasquale, alla cui vigilia si svolge la celebrazione che segna nella Chiesa locale il principale momento di comunione spirituale tra le varie componenti: la Messa del crisma. Ci si ritroverà anche quest’anno il pomeriggio del mercoledì santo per la liturgia che costituisce quell’appuntamento, scrive il vescovo Lucarelli nella lettera inviata al clero nei giorni scorsi, «in cui tutti (fedeli laici, religiosi e religiose, presbiteri, diaconi) devono sentire l’intimo bisogno di partecipare», in particolare i preti, che hanno «occasione forte per vivere ed esprimere la comunione sacerdotale, rinnovando con il vescovo e dinanzi a lui gli impegni del proprio sacerdozio». Tale liturgia, TOZZI * l riassetto del sagrato settentrionale del Duomo di Santa Maria previsto nel quadro del Plus ha inizio prima ancora che sia chiuso il cantiere che da alcuni mesi impegna l’area del sagrato orientale e del cosiddetto «orto dei preti», la cui area è stata liberalmente messa a disposizione per la realizzazione di un ascensore che agevoli il collegamento tra l’antica arce e il sottostante rione delle Valli. È dunque prematuro formulare un parere estetico sull’ambizioso progetto elaborato dallo studio tecnico Pitoni con un pool di giovani architetti e ingegneri tesi ad assicurare nuova vita a Rieti secondo lo slogan «Fare centro, fare città». Ma è parimenti legittimo esprimere qualche perplessità in ordine alla futura fruizione dei sagrati per gli usi dettati dalla consuetudine, prima ancora che dalla liturgia. Ci si chiede quale sarà l’impatto dei fedeli allineati in processione per il Corpus Domini, la Madonna del Popolo o sant’Antonio, con la tradizionale benedizione impartita dal vescovo dall’atrica. Quale funzionalità pubblica potrà essere garantita in occasione di matrimoni, funerali, cresime e prime comunioni. Benché si prefigga la conservazione della memoria delle preesistenze, l’innovativo progetto del Plus sembra destinato piuttosto a obliterare l’impronta lasciata dalle epoche passate, dal medioevo del vescovo Pietro Gerra, dell’architetto Andrea magister e degli anonimi maestri lombardi che dettero forma e sostanza all’intuizione di Bonifacio VIII realizzando un brillante intervento antisismico con il doppio arco a crociera affiancato da un’arcata a botte capace di consolidare la mole severa del palazzo papale, alla luminosa rinascenza dei cardinali Angelo Capranica, Giovanni Francesco dei Conti Guidi di Bagno, Giorgio Bolognetti che, fra XV e XVII secolo, più di altri vescovi s’impegnarono nel riassetto del complesso della Cattedrale e degli edifici della Curia e via via, fino ai tempi più recenti dell’episcopato del vene1926: il masso per il monumento rabile Massimo Rinaldi, che nel 7° centenario della morte di san Francesco d’Assisi promosse la realizzazione del monumento concepito dal giovane artista Giordano Nicoletti come ieratica immagine del Poverello benedicente che poggia i piedi nudi sulla roccia evocativa dei santuari della valle reatina. Nel Bollettino francescano di Rieti per il VII centenario di S. Francesco pubblicato nel 1926, il politico, giornalista e scrittore cattolico Filippo Crispolti, raffinato cultore d’arte sacra, auspicava che nell’erigendo monumento al santo venisse impressa la data dell’erezione, poiché «il pregio perpetuo sarà in quella data; nell’indicare la rinascita dei tempi in cui la stessa celebrazione civile dei santi ritornò possibile, piacque nuovamente ad uomini di ogni parte, riparò vecchi torti ed auspicò, per la piccola e per la grande patria, le più eccelse armonie degli animi». Lo stesso vescovo Rinaldi aveva voluto che per il basamento della statua fosse scelto un masso del monte Lacerone, capace di suggerire ed esaltare la relazione profonda maturata da frate Francesco con la valle tanto amata. Il ripensamento dei moderni progettisti sembra intervenire anche sul monumento francescano modificandone proprio la base che sarà inscritta in un’aiuola a raso, forse nell’intento di evocare la dimensione spirituale delle Laudes creaturarum, troppo spesso confusamente interpretata come una sorta di manifesto ecologico, tanto affascinante quanto remoto dalla concezione e dalla sensibilità del santo di Assisi. * direttore Museo diocesano Gli atleti con la fiaccola (Fotoflash)