PDF 25/10/06 - Iraq: un`altra donna uccisa a colpi di pietre sotto gli

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PDF 25/10/06 - Iraq: un`altra donna uccisa a colpi di pietre sotto gli
Iraq: un’altra donna uccisa a colpi di pietre sotto gli occhi dei familiari
Una giovane donna di 22 anni è stata uccisa nei giorni scorsi in Iraq, lapidata con
l’accusa adulterio davanti agli abitanti del villaggio in cui viveva.
Il fatto è accaduto nella provincia di Al Qaim, a circa 300 chilometri da Baghdad,
nella parte occidentale dell’Iraq. La notizia è filtrata solo grazie alla
testimonianza dei medici che hanno recuperato il corpo martoriato dalle pietre.
L’esecuzione è avvenuta secondo le modalità prescritte dalla sharia, di fronte
all’intera popolazione della città, convocata per assistere alla pena esemplare.
La sharia prevede la pena di morte per l’adulterio, sia per gli uomini che per le
donne, ma per essere condannati o difendersi è necessario presentare alcuni
testimoni che comprovino la propria versione. La discriminazione sta nel fatto che
la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo. La legge
islamica prevede che il tradimento debba essere scoperto in flagrante, che
l’esecuzione sia pubblica e che il condannato debba essere seppellito nel terreno,
il codice prescrive nel dettaglio anche la misura delle pietre da usare, scelte in
modo tale da non provocare una morte troppo rapida, i versetti da recitare tra un
lancio e l’altro e anche le scappatoie: se il condannato riesce a liberarsi e fuggire
viene graziato, cosa che per una donna seppellita è praticamente impossibile.
Secondo fonti giornalistiche irachene, quest’ultima violenza su una giovane donna
non sarebbe un caso isolato. Nella zona di Hit, a 250 chilometri dalla capitale,
nelle ultime settimane sono stati distribuiti nelle scuole e nelle moschee volantini
minatori nei confronti delle donne, per impedire alle ragazze sotto i 14 anni di
frequentare le scuole e vietare la formazione di classi miste. Gli autori dei
volantini, che minacciano di morte chiunque violerà il divieto, sono sunniti affiliati
con la rete di Al Qaeda.
Dalla caduta del regime laico del Baath di Saddam, l’Iraq è stato invaso da
estremisti islamici provenienti dai paesi circostanti, in particolare dalla Siria e
dall’Iran. Prima del 2003 casi di lapidazione non si erano mai registrati nel Paese.
La lapidazione della giovane è stata eseguita da miliziani sunniti, in una provincia
che le truppe statunitensi cercano, senza successo, di controllare dall’inizio della
guerra.
In molte parti del mondo, le donne sono condannate a continue violenze e
minacce di morte.
Dall’Iran continuano ad arrivare notizie su continue esecuzioni pubbliche.
Secondo Amnesty international un uomo e una donna avrebbero subito una
pubblica lapidazione a maggio, mentre attualmente sono sette le donne accusate
di adulterio che rischiano di fare la stessa fine. E’ in corso una campagna per
chiedere l’immediata commutazione della pena di lapidazione per queste sette
donne e l’abolizione totale della pena di morte in Iran.
Dopo le pressioni ricevute dalle autorità governative attraverso l’invio di migliaia
di lettere e l’organizzazione di manifestazioni di protesta in 16 città del mondo, il
13 ottobre l’Iran ha sospeso l’esecuzione di Kobra Rahmanpour, una ragazza
24enne condannata a morte nel 2002 per l’omicidio della suocera. Nel 2003, la
sentenza è stata confermata dalla Corte suprema. Tuttavia, se i familiari della
vittima non concederanno il perdono, l’impiccagione sarà inevitabile.
Durante l’estate, si è assistito all'aumento della repressione delle donne in Iran.
Ogni anno in occasione della stagione calda, la dittatura religiosa se la prende
con le donne e il loro modo di vestire. Mentre le donne vengono sottoposte a
interrogatori, irruzioni nelle case, arresti e frustate, in tutto il Paese i "crimini
d'onore" vengono legittimati e molte donne, disperate per le umiliazioni subite in
famiglia e all’interno della società, si tolgono la vita.
Negli ultimi mesi, ci sono stati 15 crimini d'onore, due suicidi (di cui quello di una
bambina di 12 anni), 20 immolazioni col fuoco (fra cui una giovane ragazza di 16
anni), 7 assassini di donne.
La sofferenza delle donne in Iran attraverso le cifre.
- Il numero delle fughe raggiunge almeno 300.000 donne. L’ 86% delle ragazze
che fugge per la prima volta, è costituito da vittime d’aggressioni sessuali.
- Le vittime della corruzione e della prostituzione nella sola città di Teheran
ammontano a 8000.
- 54 giovani donne iraniane dai 16 ai 25 anni vengono vendute tutti i giorni a
Karachi in Pakistan
- Nella provincia di Kohguilouyeh e Boyer Ahmad (nel sud-ovest) il 98,1% del
suicidio di donne in questa provincia, è costituito da immolazioni. Comparata con
il suicidio degli uomini, questa cifra è tre volte più elevata in qualsiasi parte nel
mondo.
- Secondo un consigliere del governatore della provincia d’Ilam (ovest dell'Iran) che conta il più gran numero di suicidi del paese - si contano nell'anno in corso
circa 400 casi di suicidi, di cui 220 donne, in questa provincia di 580.000 abitanti.
La
maggioranza
di
queste
donne
sceglie
immolarsi
col
fuoco.
- Il tasso di suicidio in Iran è più elevato che in ogni parte del mondo ed ogni
anno, 7000 persone si suicidano di cui la maggior parte sono le donne.
- Più di 8 milioni di donne in Iran vivono nella miseria più totale. La maggior
parte dei giovani che soffrono per problemi mentali variano dagli 8 a 10 milioni di
cui la maggioranza è formata dalle ragazze.
- Secondo le cifre pubblicate dall'organizzazione carceraria, su un insieme di
5.185 donne detenute in Iran, il 40% è per problemi con la droga. Il 54% delle
donne sono sposate. Altre cifre del centro di lotta contro la droga, segnalano che
la metà delle donne sono state almeno una volta violentate.
Arianna Censi
Consigliera delegata alle Politiche di genere