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la prescrizione omeopatica di gruppo nell
LA PRESCRIZIONE OMEOPATICA DI GRUPPO NELL’
ALLEVAMENTO OVINO
F. Pisseri
Scuola CIMI-Koinè
Pubblicato su:I quaderni ZooBioDi N. 4/2010:61-67
RIASSUNTO: IL “RIMEDIO DI FONDO” DEL GREGGE PER IL CONTROLLO DELLE
STRONGILOSI GASTRO-INTESTINALI: La terapia omeopatica può essere un valido strumento per
il controllo delle parassitosi nell’ allevamento ovino, favorendo l’ instaurarsi del nauturale equilibrio
ospite-parassita. La metodologia seguita per la prescrizione omeopatica è quella della ricerca del
rimedio di fondo di gruppo, tramite visita aziendale, successiva repertorizzazione e diagnosi
differenziale. Si descrive la applicazione di tale metodologia in un gregge ovino di razza Zerasca, al
quale si è prescritto il rimedio omeopatico Lachesis XMK, applicando il principio di similitudine. Si
valuta l’efficacia del trattamento per il controllo delle strongilosi gastrointestinali tramite protocollo
sperimentale con un disegno di studio controllato e randomizzato, con la presenza, oltre ai gruppi
“omeopatico” e “controllo” di un gruppo di ovini trattato con la medicina convenzionale. L’analisi
statistica mostra differenze altamente significative relative al trattamento, evidenziando nel gruppo
trattato con la omeopatia una riduzione della carica parassitaria e un suo mantenimento al di sotto dei
livelli di rischio sanitario e zootecnico.
Parole chiave: parassitosi, metodologia prescrittiva omeopatica, protocollo sperimentale
INTRODUZIONE
Nell’allevamento biologico l’omeopatia può costituire un valido strumento di controllo per le
parassitosi, che rappresentano una delle patologie più frequenti, dato il forte contatto ospite-parassita
nell’ambito del pascolamento(Benvenuti et al., 2005).
Le parassitosi ovine determinano forme clinicamente evidenti o subcliniche, e possono incidere sulle
performance produttive.
Il loro controllo terapeutico si basa principalmente sull’uso di trattamenti antiparassitari di sintesi, che
nell’allevamento ecosostenibile devono presentare ridotto periodo di sospensione e basso impatto
ambientale.
Tali farmaci possono comportare ecotossicità, selezione di ceppi resistenti, e alti costi di gestione.
In natura si instaura una sorta di equilibrio tra ospite e parassita che può consentire di limitare la carica
parassitaria e/o le conseguenze organiche delle parassitosi, tale equilibrio tende ad alterarsi in caso di
alimentazione inadeguata, condizioni ambientali sfavorevoli, ecc.
Se si vuole ridurre l’utilizzo dei farmaci di sintesi va considerato prioritario il buon mantenimento
dell’agroecosistema: rotazione dei pascoli, igiene ambientale, corretta alimentazione, ecc.
L’ uso della medicina omeopatica può essere in tale ottica molto interessante per la sua assenza di
residui, di tossicità e di impatto ambientale
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Si ipotizza che la medicina omeopatica possa determinare una efficace risposta immunitaria dell’ospite
con una diminuzione della carica parassitaria e una migliore tolleranza nei confronti del parassita(
Benvenuti et al., 2007, Benvenuti et al., 2008)..
Il sistema immunitario è infatti capace di interferire con il metabolismo elmintico determinando un
rallentamento dello sviluppo e una depressione della vitalità e della fertilità (Ambrosi, 1995).
L’efficacia della medicina omeopatica per il controllo dei parassiti gastrointestinali deve essere valutata
con indagini coprologiche di tipo quantitativo, poiché l’obiettivo della terapia non è l’azzeramento
della carica parassitaria ma lo stabilirsi dell’equilibrio ospite-parassita( Pisseri et al., 2005).
La metodologia volta alla prescrizione del rimedio omeopatico per il controllo delle parassitosi si basa
sulla visita al gregge, tramite la quale si raccoglie la anamnesi patologica, si osservano gli animali,
l’agroecosistema e si effettuano visite cliniche.
In base all’analisi omeopatica si traducono i dati raccolti in “sintomi omeopatici”, che rappresentano
espressioni fisiopatologiche o comportamentali particolarmente significative.
La repertorizzazione consiste nella valutazione dell’incidenza dei rimedi omeopatici presenti nel
repertorio rispetto ai sintomi selezionati, essa rappresenta un semplice suggerimento prescrittivo, per
cui non è detto che il rimedio che spicca per maggior presenza di sintomi sia quello più indicato. La
prescrizione si basa sulla applicazione del principio di similitudine alla sintesi globale del quadro
presentato dal gruppo di pazienti e del rimedio, mediata dall’esperienza e dalle conoscenze
dell’omeopata.
In zootecnia sovente non è possibile individuare il rimedio omeopatico specifico per ciascun soggetto,
come si usa fare per cavalli e pets, si può quindi, a nostro avviso, applicare il principio di similitudine
al gruppo di pazienti, a condizione che sia sufficientemente omogeneo.
Il rimedio omeopatico, detto “rimedio di fondo” del gruppo di animali, viene quindi prescritto
considerando le specifiche manifestazioni del gregge, e non solamente in base alla patologia che si
vuole affrontare( Pisseri, 2009).
Si descrivono la visita e la prescrizione omeopatica riguardanti un gregge ovino, e l’ applicazione di
un protocollo sperimentale volto a valutare la efficacia del rimedio omeopatico di fondo del gregge per
il controllo degli strongili gastro-intestinali.
MATERIALI E METODI
Lo studio è stato effettuato in un allevamento di 200 pecore di razza Zerasca, situato nel comprensorio
di Zeri in Lunigiana, ad una altitudine di 800 m slm.
Durante la visita omeopatica si registra il fatto che gli ovini vengono ricoverati in un ovile nelle ore
notturne tutto l’anno per problemi legati a presenza di predatori, pascolano nelle ore diurne e viene
somministrata loro una integrazione alimentare a base di fieno e cereali.
Le strutture risultano sottodimensionate rispetto al numero degli animali, per cui quando gli animali
non vengono mandati al pascolo vi è sovraffollamento.
Per quanto riguarda gli aspetti clinici, l’anamnesi evidenzia frequenti episodi di bronchiti e polmoniti
sia nei soggetti giovani che negli adulti, con mortalità e disturbi gastro-enterici con meteorismo nei
giovani. Negli adulti vengono segnalati frequenti accessi di tosse secca e rare mastiti.
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Alla visita gli animali presentano evidenze sintomatologiche riconducibili a parassitosi gastrointestinali
(dimagramento) e bronchiali (tosse).
La presenza di parassitosi bronco-polmonare è stata confermata dalla analisi coproparassitologica
effettuata con metodo Baermann.
Prima dello studio venivano annualmente effettuati due trattamenti antiparassitari con farmaci
allopatici.
Dal punto di vista del comportamento colpisce che gli animali, appena ci vedono da lontano, chiamano.
Appaiono comunicativi, molto vivaci e giocherelloni. In alcuni momenti c’è competizione fra loro e a
volte alcuni gruppetti si isolano.
L’allevatrice riferisce che questo gregge tende a non obbedire ai suoi comandi, a non seguirla,
manifestando una certa autonomia; infatti anche l’operazione di far rientrare le pecore nell’ovile,
anche se aiutata dal cane, è molto difficoltosa.
L’ analisi del caso evidenzia la relativa autonomia e una certa fierezza, caratteristica molto particolare
trattandosi di pecore, la vivacità e la comunicatività.
Per quanto concerne la repertorizzazione, sono stati considerati i seguenti sintomi repertoriali:
MIND; VIVACIOUSNESS
MIND; EXTROVERTED
MIND; IRRITABILITY
GENERALITIES; EMACIATION
CHEST; INFLAMMATION; Bronchial tubes, bronchitis
RECTUM; WORM, WORMS; complaints
COUGH; DRY
Il grafico della repertorizzazione effettuata col software Mac Repertory 5.5 (Fig.1) mostra che 9 rimedi
omeopatici presentano tutti i 7 sintomi scelti per lo studio del caso.
Figura 1: Grafico della analisi repertoriale dell’allevamento ovino (software Mac Repertory 5.5)
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Alla diagnosi differenziale si escludono i rimedi Sulphur, Phosphorus, Lycopodium, Belladonna, Nux
Vomica, Alumina, Ignatia per scarsa similitudine col quadro complessivo del gruppo di animali oggetto
di studio e si sceglie il rimedio Lachesis muta XMK (decimillesima diluizione korsakoviana), da
somministrare in soluzione acquosa ogni 15 giorni per due mesi.
Nel trattamento di malattie croniche, prescrivendo alte diluizioni omeopatiche, si considerano
convenienti le preparazioni korsakoviane poichè non determinano in genere l’ aggravamento
omeopatico, che si può invece osservare utilizzando le alte potenze in diluizione centesimale
Hannemaniana.
L’ aggravamento, pur essendo nella maggior parte dei casi innocuo per gli animali, può inutilmente
preoccupare l’ allevatore,e, in rari casi, rappresenta un rischio per gli animali.
La scelta della alta diluizione (diecimila K) è dovuta a motivazioni di ordine pratico,economico, e di
maggior benessere animale: avendo una effetto più duraturo le somministrazioni possono avere una
frequenza bassa (in questo caso ogni 15 giorni), con un minor consumo di farmaci, minore spesa di
manodopera e minore stress per gli animali.
Importante, per la prescrizione delle alte potenze, che il principio di similitudine sia correttamente
applicato, in quanto in questi casi la buona risposta alla terapia è strettamente legata alla profondità
delle analogie rimedio-paziente.
Il rimedio deriva dal veleno dell’omonimo serpente, il quadro comportamentale descritto nelle materie
mediche omeopatiche presenta a nostro avviso buone analogie col gregge.
In questa azienda si è svolto un lavoro sperimentale (Benvenuti et al., 2010), al fine di valutare
l’efficacia del rimedio di fondo per il controllo delle parassitosi. Sono stati formati, in maniera casuale,
tre gruppi sperimentali di ovini adulti: controllo, farmaco convenzionale (principio attivo: Netobimin),
rimedio omeopatico. Il raffronto col farmaco allopatico ci sembrava importante per comparare in
maniera scientifica i due diversi approcci, anche in base alle linee di ricerca della Evidence Based
Medicine.
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Le analisi coprologiche quantitative sono state effettuate con la tecnica Mc Master modificata,
eseguendo un campionamento fecale individuale stagionale.
L’elaborazione statistica è stata condotta mediante l’analisi della varianza; i fattori di variabilità inseriti
sono stati: trattamento, stagione, stagione entro trattamento.
RISULTATI E CONCLUSIONI
L’elaborazione statistica della conta fecale in relazione al periodo del prelievo (Tab. 1) ha mostrato
differenze altamente significative (P≤0.01) all’interno dei tre gruppi sperimentali.
Tabella 1:elaborazione statistica della conta fecale stagionale nei tre gruppi sperimentali
Gruppo
Campionamento
Controllo
Farmaco (Netobimin) Omeopatico ( Lachesis XMK)
Media
E. S.
Media
E. S.
Media
E. S.
Inverno
587
107,46
646
148,5
698
87,2
Primavera
909
339,63
86
55,5
730
337,28
Estate
284
111,31
152
124,19
208
44,54
Autunno
509
122,74
427
254,38
344
122,09
Il primo campionamento avviene prima della somministrazione dei trattamenti. Al secondo prelievo si
assiste ad un aumento della carica parassitaria nel gruppo di controllo che si spiega con lo “spring rise”;
nel gruppo trattato col farmaco convenzionale si ha una forte riduzione della carica parassitaria mentre
il gruppo trattato con l’omeopatia rimane stabile. All’ultimo prelievo il gruppo omeopatico presenta i
valori più bassi di upg, avvalorando la ipotesi che la terapia omeopatica agirebbe favorendo l’
equilibrio tra ospite e parassita tramite un miglioramento dell’ efficenza del sistema immunitario, e
sostenendo uno stato di naturale omeostasi dell’ organismo.
L’ approccio omeopatico è globale, complesso, in accordo con una visione agroecologica della azienda
agricola. La gestione delle parassitosi deve essere affiancata da metodologie di controllo integrate,
quali l’uso razionale dei pascoli, la corretta gestione dei piani alimentari, e da un piano di monitoraggio
parassitologico che consenta di intervenire adeguatamente in caso di necessità (Pisseri,2009).
In conclusione la metodologia omeopatica sembra essere una possibile pratica terapeutica per la
strongilosi gastrointestinale ed è auspicabile un concreto approfondimento di questa tematica, grazie
alla sua praticità, ai costi di gestione contenuti, assenza di tossicità e di residui sia nei prodotti di
origine animale che nell’ambiente.
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano Lorella Giuliotti, Novella Benvenuti e le allevatrici di Zeri per la preziosissima
collaborazione.
BIBLIOGRAFIA-Ambrosi M. 1995. Parassitologia Zootecnica. Edagricole, Bologna. Benvenuti M.
N., Pisseri F., Goracci J., Giuliotti L., Gugliucci B., Macchioni F., Gavazza A., Guidi G. 2007.
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Feasibility of homeopathy in a flock of Zerasca sheep. European Traditional Medicine. Vinci-Italy.
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Benvenuti N., Pisseri F., Goracci J., Giuliotti L., Macchioni F., Verità P., Guidi G. 2008 Use of
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Giuliotti L.,Pisseri F 2010 Protocolli sperimentali per la valutazione dell’
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allevamento biologico, utilizzo della medicina omeopatica e della fitoterapia Buiatria 3/2009: 57-63
F.Pisseri , N.Benvenuti , J. Goracci , G. Terracciano, L. Giuliotti , D. Cianci (2005)Trattamento della
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