processo verbale 15.05.2002
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processo verbale 15.05.2002
Intergroup FIELDSPORTS, FISHING & CONSERVATION Intergroupe CHASSE, PECHE & ENVIRONNEMENT Intergruppe JAGD, FISCHEREI & UMWELT Intergruppo CACCIA, PESCA & AMBIENTE Réunion /Meeting /Sitzung Strasbourg, 15.05.2002 1.1.1.1. 1.1.1.2. Députés européens / MEPs / MdEPs Présents / Present / Anwesend: S. BERLATO (UEN/I) V. MATHIEU (EDD/F) JL. BERNIÉ (EDD/F) M. PESÄLÄ (ELDR/FIN) Y. BUTEL (EDD/F) P. RÜBIG (PPE/A) M. EBNER (PPE/I) co-ordinator M. RAYMOND (EDD/F) A. ESCLOPÉ (EDD/F) J. SAINT-JOSSE (EDD/F) N. FARAGE (EDD/UK) A. SCHIERHUBER (PPE/A) R. HELMER (PPE/UK) I. SUOMINEN (PPE/FIN) Lord INGLEWOOD (PPE/UK) A. THORS (ELDR/FIN) G. LISI (PPE/I) The Earl of STOCKTON (PPE/UK) A. LULLING (PPE/L) Excusés / apologised / entschuldigt : A. CUNHA (EPP/P) C. de VEYRAC (PPE/F) L. LYNNE (ELDR/UK) U. SCHLEICHER (EPP/D) Représentés / represented / vertreten: C. JACKSON (PPE/UK) 1.1.2. Orateur / Speaker / Referenten J-Y. JOUGLAR (Ecole vétérinaire de Toulouse) D. CARSS (REDCAFE) F. KOHL (European Anglers Alliance) 1.1.3. Observateurs / Observers / Beobachter C. BEAUME (URIAP/F) B. NÖSSING (PPE/I) J.B. BEAUME (URIAP/F) J-L. PAYET-PIGEON (SEED/F) A. de DINECHIN (NI/F) JL. PICHON (F) J. de DREUZY (UNIAP/F) J. PIFFILE (Féd. L.ATL/F) C. DUELOUX (URIAP/F) M. PHILIPPON (AAPMA/F) T. HOGGARTH (FACE UK/UK) V. PHILLIPS (BirdLife Int./UK) M. HOJSGAARD (NHC/DK) J. ROSSEAU (UN/F) P. JAEGER (R.N.C./F) C. ROUX (APPMA/F) M. LESCHER (EDD/F) P. RUFFIG (Féd. Pêche/F) LOCQUEVILLE (NI/UK) J.F SCHERLEN (APPMA/F) P, MAGNE (Min. Agri & Pêche/F) G. de TURCKHEIM (FNC/F) F. MILLOT (URGE/F) G. von WÜLFING (DJV/D) J-L. MOLINIÉ (Féd. Pêche/F) 1.2. 1.3. Secretariat 1.4. A. GRAHN 2 FACE Y. LECOCQ FACE 1. Apertura dei lavori – Benvenuto Il coordinatore M. EBNER porge il benvenuto a tutti i partecipanti e ringrazia tutti gli MPE presenti, in particolare H. KEPPELHOFF-WIECHERT, R. GOODWILL, M. FLEMMING, G. LISI, JL. BERNIE, A. THORS e M. PESÄLÄ, per il loro aiuto alle relazioni intitolate “Norme in materia di igiene per i prodotti alimentari di origine animale” e “Igiene dei prodotti alimentari”. Egli ritiene che il risultato della procedura parlamentare possa considerarsi soddisfacente. 2. Introduzione della tematica Il presidente, J-L. BERNIÉ (EDD/F), svolge una breve introduzione dell’argomento principale della riunione e cede la parola ai relatori invitati. 3. Il cormorano: stato delle conoscenze e soluzioni possibili J-Y. JOUGLAR, della Ecole vétérinaire di Tolone, presenta il suo studio sulla biologia dei cormorani e sulle sue conseguenze ambientali. Questa specie può essere controllata se gli Stati membri desiderano prevenire danni alla pesca e alle acque. La Francia ha sfruttato questa possibilità e ha concesso quote dipartimentali per il controllo della popolazione dei cormorani ( nel 2000 per 11.000 uccelli). Le misure per contenere il numero dei cormorani variano notevolmente da uno Stato membro all’altro: 11 paesi non hanno alcuna normativa, la Danimarca consente l’uccisione degli esemplari giovani e la caccia col fucile degli esemplari adulti, il Regno Unito e i Paesi Bassi permettono l’abbattimento controllato in prossimità degli impianti di piscicoltura e la Francia ha un sistema di contingenti. La sua relazione affronta quattro questioni: la biologia del cormorano, il suo sviluppo demografico, le sue conseguenze economiche e ambientali e le misure di regolamentazione che possono essere contemplate. Egli trova preoccupante il fatto che alcuni uccelli nidifichino attualmente nelle aree di svernamento, poiché questi uccelli causano danni economici significativi in quanto consumano e feriscono grandi quantità di pesce. Inoltre, il cormorano cattura il pesce facile da catturare, il che potrebbe causare la scomparsa totale di alcune specie di pesci. Un altro rischio è dovuto al fatto che alcuni cormorani sono portatori di parassiti che potrebbero essere trasmessi ai pesci. Altri danni sono la contaminazione delle acque, la distruzione degli alberi, ecc. In tutta Europa si registra un notevole aumento del numero di cormorani; si calcola che vi siano circa 3 milioni di esemplari, causa di notevoli danni. L’unico strumento affidabile per contenere i danni è la limitazione della popolazione. Il modo migliore per ottenere tale risultato è mirare agli uccelli che nidificano nei siti di riproduzione. La distruzione del 20% della popolazione nell’arco di cinque anni la ridurrebbe in modo significativo e permanente. J-Y. JOUGLAR ritiene che sia necessario armonizzare il controllo dei cormorani tra i paesi europei. Se ciascun paese deciderà in merito al controllo dei cormorani non si troverà mai una soluzione a questo problema di portata europea. 3 4. I pescatori all’amo e i cormorani: problemi e soluzioni F. KOHL, dell’EAA (European Anglers’ Alliance), ritiene che vi sia un numero eccessivo di cormorani, che mangiano troppo pesce e causano danni alle popolazioni ittiche e alla pesca. Un problema per i pescatori all’amo è la risposta inadeguata della Commissione europea ai problemi causati dai cormorani (anziché affidarsi ai dati scientifici) oltre ai tentativi di minimizzare i problemi da parte di alcune ONG di protezione degli uccelli. L’EAA è a favore di un uso sostenibile delle popolazioni ittiche. L’uso sostenibile significa in questo caso che si può pescare soltanto un quantitativo di pesce corrispondente al tasso riproduttivo annuale (20-30% della popolazione ittica). Una pesca che superi il 30% viene considerata eccessiva. F. KOHL presenta alcuni studi scientifici da cui risulta che i cormorani hanno causato danni considerevoli alla popolazione ittica nelle acque di estensione limitata. I cormorani sono oggi più numerosi che negli ultimi 200 anni e la sovrapesca da parte dei cormorani nelle acque di estensione limitata è un problema frequente e di portata europea. L’effetto diretto sui pescatori all’amo è una perdita economica; inoltre, essi devono interrompere la pesca pur continuando a gestire le acque. Nel controllo dei cormorani si sono avute esperienze positive a livello locale con l’abbattimento degli uccelli; ma un abbattimento efficace necessita di grandi sforzi e non è possibile in aree estese. Un altro problema è che anche se si effettuasse l’abbattimento del 5% della popolazione, ciò significherebbe semplicemente che i cormorani si riprodurrebbero in modo più efficace e potrebbero perfino aumentare di numero. La conclusione dell’EAA è quindi che soltanto il controllo delle popolazioni di cormorani nelle aree di riproduzione risulta efficace. Il numero dei cormorani è aumentato rapidamente: nel 1960 se ne contavano 20.000 esemplari, nel 1979 circa 70.000 e nel 1993 erano passati a 300.000. Questo dimostra che la protezione di questa specie è stata molto efficace. F. KOHL ritiene che il cormorano avrebbe dovuto essere escluso dall’allegato I già a quel punto. I pescatori hanno problemi anche con le associazioni per la protezione degli uccelli le quali affermano che i pescatori vogliono uccidere un uccello raro e protetto, anche se tale specie non può essere considerata rara. In una risoluzione del Parlamento europeo dal 1996 si sollecitava la definizione di un piano di gestione dei cormorani, ma non è stata presa alcuna iniziativa in tal senso. Nella Commissione europea vi sono ancora funzionari che affermano, a torto, che non vi sono prove scientifiche del fatto che i cormorani causino grandi danni! L’EAA auspica che, alla fine del progetto REDCAFE, si istituisca un gruppo con il compito di stilare un piano di gestione per la riduzione del numero dei cormorani a livello paneuropeo. 5. La riduzione del conflitto tra la pesca e cormorani D. CARSS, coordinatore del progetto finanziato dell’UE “Reducing the conflict between cormorants and fisheries on a pan-European scale (REDCAFE)”, delinea brevemente gli antefatti del progetto. 4 Secondo D. CARSS, i conflitti tra la pesca e i cormorani non sono né recenti, né limitati all’Europa. In uno studio condotto dai governi danese e olandese, è stato esaminato l’impatto dei cormorani sulla pesca e si è arrivati alla conclusione che vi è poca documentazione e vi sono pochi dati scientifici in merito all’impatto dei cormorani. Lo studio raccomandava di affrontare i danni provocati dai cormorani a tre livelli, iniziando dalla gestione della pesca nei singoli siti, passando alla gestione e al controllo locali dei cor morani e infine (se gli altri livelli si sono dimostrati inadeguati) con il controllo e la gestione coordinati dei cormorani tra Stati dell’area di distribuzione. La gestione paneuropea dei cormorani non si è mai realizzata, probabilmente perché alcune delle parti interessate hanno trovato tutto già scritto dalle associazioni di protezione degli uccelli e non vi è stata alcuna consultazione delle parti interessate. In tale contesto di continua polarizzazione e contrapposizione va situata l’ideazione del progetto REDCAFE. Il progetto REDCAFE è uno strumento per il dialogo tra scienziati e parti interessate, che coinvolge 43 persone provenienti da 22 paesi e include sette principali gruppi di soggetti interessati, dai pescatori commerciali agli ecologisti. Il progetto segue un processo, articolato in varie fasi, per la risoluzione dei conflitti, ad iniziare dall’identificazione del problema. Nella fase successiva gli scienziati effettuano la raccolta dei dati allo scopo di migliorare la comprensione del problema; si passa poi al dialogo tra gli scienziati e le parti interessate per lo scambio di informazioni. D. CARSS afferma che il processo dovrebbe condurre alla creazione di partenariati che potrebbero attuare e controllare le politiche e le misure di risoluzione dei conflitti. Il progetto è suddiviso in quattro pacchetti di lavoro. Il primo pacchetto è stato già attuato e riassume le informazioni disponibili sui conflitti tra il cormorano e la pesca. Esso ha esaminato una gamma di variabili ambientali legate a tali conflitti. D. CARSS riferisce che l’identificazione di 25 potenziali tipi di conflitto. Il secondo pacchetto di lavoro riassumerà le principali informazioni sull’ecologia dei cormorani, il terzo pacchetto riassumerà le informazioni sui mezzi di gestione dei cormorani su varie scale spaziali e tenterà di produrre un serie di strumenti di gestione specifici per i singoli siti, tenuto conto dei requisiti di efficienza e di economicità. L’ultimo pacchetto di lavoro identificherà uno specifico caso di studio di risoluzione dei conflitti, relativo alla pesca sportiva in Inghilterra. D. CARSS è contrario a una gestione paneuropea della popolazione dei cormorani per ragioni biologiche e sociali. Egli ritiene che vi dovrebbe essere piuttosto una gestione paneuropea delle persone atto a risolvere i conflitti uccelli/pesci nei singoli siti. Le soluzioni devono essere formulate per ciascun sito specifico, in quanto ogni caso è diverso dall’altro; tuttavia, D. CARSS crede anche che si debba tener conto del più ampio panorama europeo, poiché esistono analogie su scala continentale. La gestione paneuropea delle persone richiederebbe un coinvolgimento continuo delle parti interessate e potrebbe evitare la polarizzazione. Questo consentirebbe inoltre la comunicazione e rappresenterebbe un buon mezzo per lo scambio di informazioni su scala europea. [Il testo integrale della presentazione può essere richiesto alla segreteria] 6. Domande e discussione J. ROUSSEAU ritiene che la questione del disturbo causato ai pesci dai cormorani non sia mai stata affrontata. I pesci sono soggetti a forte stress quando cacciati dai cormorani. 5 J-L. MOLINIÉ chiede come si possono controllare i cormorani a livello europeo e se i cormorani in Francia possono essere controllati adeguatamente con le quote attuali. J.Y. JOUGLAR ammette che si tende a concentrarsi soltanto sugli uccelli, mentre i pesci vengono considerati solamente come alimento. Egli ritiene che le attuali quote non siano sufficienti e che siano difficili da applicare e attuare. L’abbattimento degli uccelli potrebbe essere una soluzione alle difficoltà a patto che tutti siano autorizzati alla caccia, ma è necessario allestire un piano di caccia. Secondo JL. PICHON, i gestori di impianti di piscicoltura subiscono i danni provocati dai cormorani sin dal 1988. Gli uccelli causano la distruzione di interi ecosistemi e danneggiano in particolare le zone umide. Egli ritiene che si debbano istituire norme e regolamenti appropriati volti all’abbattimento selettivo e che tali norme debbano affrontare i problemi dovuti al numero eccessivo degli uccelli. Alcuni interlocutori canadesi hanno evidenziato che i cormorani possono anche essere portatori di malattie. J.Y. JOUGLAR conferma che i cormorani possono essere portatori sani di virus che possono essere dannosi per altri uccelli, sia selvatici che domestici. JL. BERNIE chiede ai suoi colleghi se concordano con la proposta di “Raccomandazione per la gestione dei cormorani in Europa” e in particolare con il suo preambolo, che chiede un piano paneuropeo di gestione dei cormorani e delle specie che dovranno essere aggiunte all’allegato II della direttiva “uccelli”. La raccomandazione è approvata all’unanimità (cfr. allegato) e verrà presentata alla Commissione europea. C. BEAUME, Groupement de defense de domaine piscicole du territoire de Belfort, si rammarica della notizia data al simposio sui cormorani tenutosi a marzo a Stasburgo, secondo cui la sterilizzazione delle uova non ridurrebbe la popolazione degli uccelli. C. BEAUME, che è proprietaria terriera ed esercita attività di piscicoltura, subisce perdite di produzione ittica del 60% a causa della predazione da parte dei cormorani. Ella afferma che tale specie dovrebbe essere cacciabile su tutto il territorio e che la caccia dovrebbe essere aperta a tutti i cacciatori. Ella auspica inoltre che sia consentita la raccolta e la sterilizzazione delle uova per ridurre il numero degli uccelli. Il cormorano non è una specie indigena della sua regione e la popolazione è troppo numerosa a causa dell’intervento umano. [Il testo integrale della presentazione può essere richiesto alla segreteria] JL. BERNIÉ ritiene che la dichiarazione testé resa sia in linea con la raccomandazione approvata e che ci si dovrebbe concentrare sulla riclassificazione dei cormorani. T. HOGGARTH riferisce che il governo del Regno Unito ha condotto un studio triennale sugli uccelli piscivori nel quale il cormorano compariva a più riprese. Tutte le questioni sollevate oggi sono incluse nella relazione ed egli desidera puntualizzare il fatto che la ricerca sul cormorano è già stata svolta e i risultati sono disponibili. Egli ritiene che sia molto importante che la Commissione europea e i governi nazionali siano convinti del fatto che il cormorano è in uno stato di conservazione favorevole e che la sua popolazione sta aumentando. Se si riuscirà a dimostrare che la popolazione sta aumentando e che ha raggiunto un livello necessario per il 6 mantenimento delle popolazioni, si potranno convincere i governi ad intraprendere azioni locali al riguardo e ad assumere un atteggiamento più flessibile. G. de TURCKHEIM ritiene che sia importante menzionare l’impatto dei cormorani sulla redditività della piscicoltura. La conseguenza ultima sarà il degrado delle zone umide, il che avrà effetti negativi sulle zone umide europee che interesseranno direttamente la qualità dell’ambiente. [Il testo della dichiarazione dell’Union Nationale des Intérêts Aquatiques et Piscicoles può essere richiesto alla segreteria] 7. Varie M. PESÄLÄ invita i membri dell’intergruppo a partecipare a una battuta di caccia alla pernice bianca nordica e a conoscere l’economia della renna nella Lapponia finlandese. La visita avverrà dal 7 al 10 novembre 2002. Per ulteriori informazioni si prega di contattare il sig. R. HOLSTER presso l’ufficio di PESÄLÄ. Egli ringrazia inoltre l’intergruppo e la segreteria per il voto favorevole alle relazioni Schnellhardt. La mancata modifica avrebbe costituito un segnale negativo e contrario alla caccia da parte dell’UE. 8. Prossima/e riunione/i e chiusura dei lavori Avendo esaminato tutti i punti all’ordine del giorno e poiché nessuno chiede la parola, il presidente ringrazia tutti i partecipanti e dichiara chiusa la riunione. La prossima riunione si terrà mercoledì 3 luglio e verterà sulla gestione dei grandi carnivori. L’on. I. SUOMINEN (PPE/FIN) presidierà la riunione. 7