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XVII Rapporto sulle Migrazioni in Italia Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 Marco Lombardi Milano, 12 dicembre 2011 Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi La Grande Fuga è il movimento di persone a cui abbiamo assistito nei primi sei memorabili mesi di questo anno 2011. Quanto è accaduto non è comprensibile se non all’interno del quadro geopolitico degli ultimi due anni e la lesson learned che ne possiamo trarre è significativa La storia si ripete: ancora una volta una rivolta per il pane infiamma il mondo. Questa volta è il Nord Africa che trova nella cinghia dei pantaloni che si stringe la forza di ribellarsi. Per il pane non per la democrazia. La storia si è attualizzata: l’Europa con la puzza sotto il naso dei gas di scarico usa il grano per farne bio-diesel, combustibile ecocompatibile. Chi compra biocaburante può comprarsi una pagnotta che costa come un “litro per venti chilometri”. Ma i più hanno fame perché il bio-diesel è tossico da bere e non riempie la pancia come il pane, che anche viene dal grano. Il Nord Africa si infiamma: dalla Tunisia all’Egitto, passando per la Libia con scampoli di Algeria. Ma nessuno vuole vedere quello che accade perché la stabilità politica – qualunque essa sia – paga sempre di più dell’incertezza conseguente una sostituzione di leadership. Per un po’ in Europa si riesce a fare finta di niente – come si riuscirà poi a fare con successo senza farsi distrarre dai moti di libertà in Bahraein e in Siria – ma i movimenti sono tanti, troppi e rapidi. Il ballo trascina tutti nel vortice. Chi siede alla parete ad aspettare perde il turno. Ad Al Alamein l’Italia perde un’altra volta, questa volta senza onore. Inglesi e francesi, poi turchi e qatarini, con i loro interventi pongono solide basi di penetrazione in tutta la fascia nord africana. Noi Italia, impastoiati dai legami pregressi e dalle amicizie politiche, ci troviamo a far fronte a un’ondata da sud di migranti, rifugiati e fuggitivi che cavalcano l’onda perché… · Perché è la loro occasione per tentare la fortuna · Perché loro sono la minaccia che ci manifestano i vecchi leader per reclamare ancora un appoggio · Perché loro sono lo strumento di pressione esercitato dalle nuove leadership per ottenere una rapida legittimazione · Perché loro sono l’opportunità per i nostri partner europei di lasciarci soli a lanciare salvagenti ai naufraghi, mentre loro i partner si occupano di cose più redditizie · Perché loro sono un tema sempre scottante per la politica nazionale, che lo utilizza per rafforzare i propri conflitti tribali · E poi perché fanno sempre qualche punto di share Il migrante, rifugiato e fuggitivo che cavalca l’onda del Mediterraneo è un’arma polivalente della politica. E qualche volta ci trae vantaggio anche lui medesimo! E’ in questo ampio e complesso scenario del primo semestre del 2011 che ha luogo la traversata dei cinquantamila. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Nella conferenza stampa di Ferragosto, il Ministro degli Interni ha comunicato che al 31 luglio sono sbarcati in Italia 24.769 migranti provenienti da Tunisia e 23.267 da Libia. Sono stati 48.036 gli stranieri approdati sulle nostre coste nei primi sette mesi del 2011. I dati degli arrivi dalla Libia distribuiti per regione confermano che il grande flusso si è concluso nei primi sette mesi del 2011. Infatti, la variazione è positiva per meno di 4.000 unità da agosto a novembre 2011. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi La geografia degli sbarchi Lampedusa si trova più a Sud della riva tunisina e anche di Malta e Pantelleria: dista circa 200 km dalla Sicilia, 150 da Pantelleria e 160 da Malta. Pantelleria e Malta distano, rispettivamente, 130 e 85 km dalla Sicilia. Pantelleria, inoltre, è solo a 70km dalla Tunisia e a circa 220 dalla Libia. La geografia, pertanto, determina la scelta della rotta, in termini di distanza tra i porti, accessibilità di questi e carattere del mare da attraversare, condizioni meteorologiche. Inevitabilmente, questi dati sottolineano la predisposizione naturale delle Isole Pelagie e complicano i rapporti italo maltesi che si confrontano su un tratto di mare largamente condiviso. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Lampedusa: 370 sbarchi su 507 sbarchi totali (73%); 6 si sono registrati in altre isole o località della provincia di Agrigento e 84 in altre spiagge della Sicilia; la Puglia scende a 16, crolla la Sardegna a 3, mentre la Calabria si tiene in media con 25 sbarchi rispetto all’anno precedente. La componente maschile del 2011 è decisamente maggiore rispetto all’anno precedente, ma pesa l’immigrazione dalla Tunisia: nel 2010 gli uomini sbarcati erano stati il 72%, al maggio 2011 sono il 90% ma scendono all’82% senza i “tunisini”. Aumentano considerevolmente le donne che nei soli 5 mesi dell’anno, sono in quota circa doppia al passato (dal 5% al 10%) e mostrano una tendenza al rialzo i minori (dal 5% al 7% del totale escludendo i “tunisini”). Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi L’immigrazione dalla Tunisia è stata favorita dalla assenza di controllo per gli scontri, di cui hanno approfittato soprattutto giovani maschi, con destinazione prevalente la Francia e con l’obiettivo della fuga (si stima che circa 18.000 detenuti siano stati liberati dalle carceri). Da aprile in poi, con l’aggravarsi della situazione in Libia, sono stati i viaggi dei disperati provenienti da queste coste ad affollare i barconi. La differenza fondamentale tra il primo flusso (tunisino) e il secondo (libico) è che quest’ultimo è composto da subsahariani, è etnicamente molto eterogeneo, potenzialmente contiene un elevato numero di richiedenti asilo. Nei primi cinque mesi dell’anno i tunisini sono oltre il 50% degli sbarcati contro il 15% scarso dell’intero 2010. Depurando il dato complessivo per nazionalità dai tunisini, la geografia dei flussi cambia completamente: nel 2010 prevalenti erano il Medio Oriente e l’Asia, oggi sono i paesi sub sahariani, del Corno e del Centro Africa. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Si muovono interi nuclei familiari Sia migranti precedentemente bloccati nelle “carceri” del deserto sahariano. Sia “refuelling”, nuovi arrivi che hanno attraversato i confini meridionali libici. Le informazioni parlano di quasi un milione di disperati accampati a Ras Tagiura, capo sulla costa non lontano da Tripoli, in attesa di imbarco. I migranti bloccati in Libia lo erano per mancanza di denaro liquido per proseguire per essere detenuti nei campi soprattutto di Kufra e Sebha Un misura della iper-attività è data dalla densità media (carico di migranti medio) a bordo dei barconi. Nel 2010 si rilevava una presenza media a bordo di ogni singola imbarcazione tra le 20 e le 60 persone. Nel 2011 i medesimi valori medi salgono tra le 30 e le oltre 100 persone. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Le modalità di gestione La questione migratoria dei primi mesi del 2011, per la prima volta assume i reali termini dell’evento critico di emergenza, non definito tale solo per interpretazioni mediatiche e suggestioni politiche. Si tratta di un fenomeno che ha tutte le caratteristiche della rapidità che richiede procedure di gestione differenti da quelle della normalità. 12 aprile 2011 viene pubblicato il Piano di Accoglienza Migranti che propone una tabella di ripartizione degli arrivi sulla base della popolazione residente nelle regioni. Il Piano organizza lo stato d’emergenza umanitaria (dichiarata il 12 febbraio 2011) sulla base di alcuni criteri fondamentali così riassumibili: · coordinamento centrale con flessibilità a livello regionale; · coinvolgimento organizzato di realtà differenti (enti e associazioni); · visione a medio/lungo termine in base a previsioni quantitative dei flussi. La gestione del Piano è affidata alla Protezione Civile Nazionale in coordinamento con gli enti di Protezione Civile locale e, poi, le Prefetture. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Immigrazione clandestina e politiche della sicurezza • la relazione clandestinità/migrazione e terrorismo: il rischio che formazioni vicine ad Al Qaeda possano tentare di approfittare delle rivolte è reale ma questo non ha a che vedere con lo statuto di migrante o clandestino (cfr. 19/1/2011, AQIM: In Support of the Intifada of Our People in Tunisia”; 13/3/11 sul forum Ansar al-Mujahideen il video di AsSahab: “To our People in Libya”; da febbraio a giugno 2011, 6 messaggi di Ayman al-Zawahiri: “Message of Hope and Glad Tidings to Our People in Egypt”) • la stretta connessione della gestione della clandestinità da parte di sempre meglio organizzati gruppi criminali con un aumento di trafficanti centro asiatici e medio orientali, cioè delle mafie in genere più coinvolte sulle piste balcaniche (cfr. 13/7/2011, 23 extracomunitari intercettati dalla GdF al largo di Crotone, a bordo di una barca a vela con bandiera austriaca, i passatori sono due ucraini; 6/7/2011, Operazione Ropax, di cui la questura di Bologna fornisce comunicazione, 13 ordinanze di carcerazione e quattro fermi nei confronti di altrettanti cittadini afghani, responsabili di associazione a delinquere transnazionale per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina) • l’impiego della pressione migratoria da parte dei governi verso altri governi, quale arma di ricatto per stabilire nuovi trattati, con esplicite minacce in tal senso per esempio diffuse attraverso i media dallo stesso Gheddafi ma, già prima in maniera più velata, anche dal costituendo governo tunisino postPrimavera. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Politiche europee e internazionali Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano scrive il 6 giugno 2011: «la comunità internazionale, e innanzitutto l'Unione europea, non possono restare inerti dinanzi al crimine che quasi quotidianamente si compie organizzando la partenza dalla Libia, su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini. È un crimine lucroso gestito da avventurieri senza scrupoli, non contrastati dalle autorità locali per un calcolo, forse, di rappresaglia politica contro l'Italia e l'Europa». Il Presidente Tedesco a luglio 2011 scrive: «40.000 profughi sono poca cosa, così pochi che non possono essere considerati un’emergenza europea». La vicenda mostra chiaramente la necessità di sviluppare comuni politiche continentali migratorie tra i paesi, necessità tuttavia che implica di considerare il tema della sicurezza come un tema di rilevanza europea e non nazionale. I flussi in transito diretti verso altri paesi europei hanno sollevato conflitti tra paesi limitrofi (Francia/Italia) e chiedono di riconsiderare l’apertura delle frontiere, prevedendo nel futuro forme di ristabilizzazione dei controlli personali ai confini. Le questioni tra Italia e Malta, con le accuse di mancata assistenza ai profughi in mare, pongono il problema della gestione corresponsabile del Mediterraneo. Immigrazione dal Nord Africa: la Primavera del 2011 – Marco Lombardi Che cosa insegna la Primavera Araba Che cosa chiede la gestione organizzativa dell’emergenza è stata efficace ma gli aspetti politici e mediatici dell’ emergenza sono stati “gonfiati” oltre il dato di realtà un atto di responsabilità della politica nazionale e dei media criminalità organizzata e mafia: la tratta è la nuova forma di schiavismo e deve essere combattuta in questa forma la tratta è un crimine contro l’umanità per il quale non sono previsti sconti criminalità e politiche di stato: le persone non sono merce di scambio nelle trattative internazionali combattere la criminalità di stato e le sue connivenze le frontiere si presidiano al di fuori dei confini nazionali una politica estera italiana per il mondo globale immigrazione clandestina e politiche della sicurezza: considerare il tema della sicurezza in prospettiva continentale per arrivare a politiche migratorie comuni un’Europa in cui l’unico valore non sia l’euro; una terra con più popoli il migrante, il rifugiato e il fuggitivo sono vittime che devono essere tutelate il migrante, il rifugiato e il fuggitivo sono persone