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programma tecnico
PROGRAMMA TECNICO
GOSHIN-JITSU
Giugno 2006
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NOTE INTRODUTTIVE
Lo scopo della presente lezione è quello di fornire chiarimenti e spiegazioni sul
nostro programma tecnico.
Ogni programma tecnico ha un proprio filo conduttore che lo caratterizza e lo
distingue dagli altri; pertanto, nel pieno rispetto di quanto elaborato da altri, ritengo
indispensabile focalizzare e richiamare l’attenzione su alcuni punti.
Penso, infatti, che capire lo spirito con cui il programma è stato stilato, la filosofia
con cui vengono affrontate le varie materie, ed i principi che stanno alla base dei singoli
argomenti, possa essere di ulteriore ausilio agli allievi nella comprensione della disciplina
che vanno apprendendo.
Per tali ragioni, nella presentazione del nostro programma tecnico verranno
specificate, di volta in volta, non solo le varie opportunità di applicazione di ogni singola
tecnica, bensì anche le motivazioni per le quali ne vengono spiegate alcune prima di
altre, e gli elementi ai quali è opportuno dedicare maggiore attenzione.
La finalità del presente scritto è dunque quella di offrire maggiori elementi di
conoscenza all’allievo nella fase di apprendimento delle lezioni.
COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE
(minimo 3° dan)
M° BISI OTELLO, 5° dan JU-JITSU, 7° dan JUDO - DIRETTORE TECNICO
M° MORDACCI VINCENZO, 4° dan JU-JITSU, 3° dan JUDO
M° TOSCHI TIZIANO, 3° dan JU-JITSU
M° SEVERI MASSIMILIANO, 3° dan JU-JITSU
PROGRAMMA TECNICO
A) PARTE GENERALE
B) TECNICHE DI NAGE WAZA E KATAME –WAZA
C) DIFESE:
C1 - DA PRESE VARIE
C2 - DA ATEMI
C3 - DA ATTACCHI ARMATI
D) FORME DI TANTO, JO, BOKEN
E) KATA
F) RANDORI
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A) - PARTE GENERALE
Consultando qualsiasi manuale sulle Arti Marziali, si constaterà come il primo
argomento affrontato sia rappresentato dai Kyhon: senza fondamentali “Kyhon” non c'è
Ju-Jitsu.
La maggior parte dei lettori non si sofferma su queste pagine, forse a volte scritte un
po’ aridamente, e passa direttamente allo studio della tecnica, ma non è possibile
progredire nella tecnica se non c'è alla sua base una buona conoscenza dei Kyhon, che non
a caso sono inseriti nella Parte Generale, e sono:
- 1 - SALUTO
- 2 - POSIZIONI
- 3 - GUARDIE
- 4 - SPOSTAMENTI
- 5 - PARATE
- 6 - ATEMI
- 7 - CADUTE
- 8 - TORSIONI
1-SALUTO – REI
C'è un saluto all'inizio e alla fine di ogni lezione, e spesso ne avvengono anche
durante la pratica.
In Giappone, quando si sale su un Tatami, anche se vuoto, si deve eseguire il saluto.
Ciò si potrebbe superficialmente attribuire alla nota cortesia nipponica, in realtà il motivo
del saluto non è questo: si saluta per rispetto verso i Kami, divinità Shinto, o per rispetto
dei vecchi Maestri (in questo caso il saluto si esegue in direzione della loro immagine),
perciò il saluto non è solo una forma di cortesia, bensì un atto di concentrazione per quello
che ci si accinge a fare ed è difficile coglierne il reale significato per chi non ha una
approfondita conoscenza delle tradizioni e della cultura giapponese.
Si tratta di un modo di esprimere rispetto che non fa parte dei nostri costumi;
tuttavia, poiché pratichiamo una disciplina orientale, occorre uniformarsi alle tradizioni
orientali e rispettarne il significato: il saluto è espressione di questa cultura e di questa
disciplina, esattamente come avviene per l’uso del judogi, l’essere scalzi, avere la cintura,
l’intendimento del rispetto reciproco e di essere leali nella pratica.
Proprio per queste ragioni, il saluto va eseguito sempre nel modo più corretto, sia
come rito per dirigere l’attenzione verso quello che ci accingiamo a fare, sia nel caso che lo
si voglia utilizzare come mezzo di espressione del rispetto che proviamo per qualcuno.
ZA-REI = saluto in ginocchio.
RITSU-REI = saluto in piedi.
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2-POSIZIONI - SHIZEI
Lo studio della corretta posizione è fondamentale per lo sviluppo del Ju-Jitsu.
Immaginiamo di fare qualsiasi esercizio con un Uke che si piega o non mantiene un
buon assetto del corpo, come fa un principiante. Troveremo che è difficoltoso fare Ju-Jitsu
con chi ha una tale posizione corporea.
La coscienza della posizione la si acquisisce attraverso esercizi specifici, ma è
soprattutto attraverso la continua attenzione che vi si pone, che essa tende a migliorare.
Avere una buona posizione non significa soltanto saper eseguire la forma di ShisenHontai oppure di Jigo-Hontai, ma modificare l'assetto del proprio corpo mantenendo il
contenuto dei precetti delle posizioni in tutto il susseguirsi delle azioni di Ju-Jitsu.
Questo implica che esistono due posizioni che dobbiamo imparare a conoscere,
una è quella esteriore, fisica, l'altra è quella interiore, legata al nostro reale sentire. La
prima è volta verso l'altro, la seconda è rivolta verso noi stessi.
Insegnare la posizione significa soprattutto far comprendere che essa è il cardine del
Ju-Jitsu nell’attaccare, nel parare, come nel cadere. L’insegnamento della posizione è un
esempio di come nel Ju-Jitsu un tema apparentemente di poca importanza risulta, invece,
di massima rilevanza.
CIOKURITZU-SIZEI = talloni uniti con punte divaricate.
SHISEN-HONTAI = posizione naturale con le gambe aperte come le spalle.
JIGO-HONTAI = posizione difensiva con le gambe più aperte delle spalle.
KYOSHI-NO-KAMAE = posizione con un ginocchio alzato e l’altro a terra.
3-GUARDIE - KAMAE
Le guardie servono per far fronte a situazioni di attacco e di difesa.
La guardia dovrà variare in funzione dell’attacco e delle caratteristiche dell’avversario.
Una posizione corretta del proprio corpo è una condizione essenziale che, pur
offrendo la possibilità di una rapida parata, permette anche di attaccare.
In tali situazioni tutto il corpo è all’erta, e ci offre due possibilità:
1) posizionarci frontalmente per parare o attaccare.
2) posizionarci lateralmente per offrire un bersaglio ridotto proteggendo il corpo e la
testa con la spalla e il braccio.
La seconda guardia è da assumere preferibilmente durante un combattimento, basta un
saltello per cambiare lato.
La posizione delle mani, alte o basse, condiziona la posizione di attacco
dell’avversario, in quanto se le mani proteggono la parte alta del corpo “testa e torace” più
facilmente l’attacco avverrà nella parte bassa “bacino e gambe” e viceversa; ciò permette di
prevedere la zona di attacco.
Guardia DX = avanti il piede dx ed il braccio dx – Guardia SX = avanti il piede sx ed il
braccio sx.
IN PIEDI: JODAN = alta a pugni chiusi o mani aperte.
CHUDAN = media a pugni chiusi o mani aperte.
GEDAN = bassa a pugni chiusi o mani aperte.
SU UN GINOCCHIO = a pugni chiusi o mani aperte.
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4-SPOSTAMENTI - SHINTAI
Lo spostamento è la corretta posizione in movimento.
Si esegue uno spostamento per mantenere una posizione corretta mentre si attacca, ci si
muove o ci si difende.
Esistono diversi semplici esercizi, da eseguirsi a coppie, che permettono di
migliorare la propria abilità nell’effettuare gli spostamenti: ad esempio, mentre uno dei
due tiene la posizione di Shisen-Hontai, l'altro dovrà cercare di spostarlo mantenendo una
posizione d'attacco; oppure è possibile eseguire esercizi in cui entrambi i praticanti
assumono un ruolo attivo, come ad esempio cercare di squilibrarsi l'un l'altro durante gli
spostamenti.
A seconda del problema che si intende risolvere, o dell’aspetto tecnico che si intende
curare, si possono eseguire esercizi differenti, idonei allo scopo che si intende realizzare.
AYUMI-ASHI 1) spostarsi normalmente un piede dopo l’altro in avanti e indietro.
2) koshi-Ashi per l’uso delle anche
- spostamento in avanti col sx dritto e col dx girato verso dx,
posizione molto bassa.
- spostamento indietro col dx girato verso dx e col sx dritto,
posizione molto bassa.
TSUGI-ASHI 1) spostamento con un mezzo passo a piedi paralleli in tutte le direzioni.
2) spostamento avanti laterale col sx e dx che segue con l’anca dx in
avanti.
3) spostamento laterale muovendo prima il sx poi il dx.
TAI-SABAKI 1) spostamento circolare.
2) spostamento in avanti col sx e tai-sabaki all’indietro di 180° (irimi
tenkan).
3) senza passo in avanti con tai sabaki 180° (tenkan).
SHIKKO 1) spostarsi in ginocchio.
IL METODO GOSHIN-JITSU ADOTTA
UNA DIDATTICA BASATA SUGLI SPOSTAMENTI
- AVANTI SX;
- AVANTI DX;
- INDIETRO SX;
- INDIETRO DX;
- LATERALE SX;
- LATERALE DX;
- CIRCOLARE A SX;
- CIRCOLARE A DX.
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5-PARATE – UKE-WAZA
(non di rottura)
Riferite a Tori: SOTO = dall’esterno all’interno.
UCHI = dall’interno all’esterno.
Le parate servono per evitare l’impatto diretto, portandoci fuori dal raggio d’azione
dell’attacco.
E’ molto importante la distanza tra chi attacca e chi para, e il dinamismo
nell’esecuzione.
Esse possono rappresentare il punto di partenza per sviluppare poi una tecnica di difesa.
ALTA: JODAN-UCHI-UKE = interna all’altezza del viso (può essere anche media).
JODAN-SOTO-UKE = esterna all’altezza del viso (può essere anche media).
JODAN-AGE-UKE = alzare il braccio alla fronte dal basso verso l’alto.
JODAN-JUJI-UKE = incrociata.
MEDIA: CHUDAN-UCHI-UKE = interna all’altezza del plesso (può essere anche alta).
CHUDAN-SOTO-UKE = esterna all’altezza del plesso (può essere anche alta).
SHUTO-UKE = di taglio con la mano.
MOROTE-UKE = di taglio con due mani.
BASSA: GEDAN-UCHI-BARAI
GEDAN-SOTO-BARAI
GEDAN-JUJI-UKE = incrociata da calcio.
6-ATEMI-WAZA
Tutti gli atemi sono portati alti, medi e bassi.
Gli atemi nel Ju-Jitsu hanno diverse funzioni.
1) Di disturbo = con la finalità di ottenere un attimo di disattenzione di Uke, per attaccarlo.
2) Di indebolimento = con la finalità di ottenere uno squilibrio.
3) Conclusivo della tecnica = con la finalità di colpire in modo decisivo.
ATEMI CON GLI ARTI SUPERIORI =UDE-ATE
DIRETTO: OI-TSUKI = passo in avanti con pugno e gamba dello stesso lato.
GYAKU-TSUKI = passo in avanti con pugno e gamba opposti.
REN-TSUKI = Oi-Tsuki doppiato con il braccio opposto (colpo doppiato).
KIZAMI-TSUKI = Oi-Tsuki con un saltello di affondo.
DALL’ALTO: NANAME-UCHI = in diagonale.
URAKEN UCHI = col dorso della mano.
TETSUI = pugno a martello dall’alto colpendo con la parte inferiore del
pugno.
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DAL BASSO: AGO-TSUKI = montante col pugno rovesciato (URA-TSUKI – nome del
Karate).
CIRCOLARE: MAWASHI-TSUKI = con braccio e
gamba stesso lato.
COL GOMITO: AGE-EMPI = dal basso verso l’alto.
YOKO-EMPI = laterale.
USHIRO-EMPI = all’indietro.
MAWASHI-EMPI = circolare.
EMPI OTOSHI = dall’alto verso il basso.
TAGLIO DELLA MANO:
SHUTO UCHI = dalla parte del mignolo - dall’esterno verso l’interno.
dall’interno verso l’esterno.
TAGLIO DELLA MANO:
HAITO UCHI = dalla parte del pollice - dall’esterno verso l’interno.
dall’interno verso l’esterno.
COL PALMO DELLA MANO:
TEISHO-UCHI = colpire con la parte bassa della mano al volto (mento, naso,
fronte).
ATEMI CON GLI ARTI INFERIORI =ASHI-ATE
DIRETTO AL PLESSO: MAE-GERI = Ke-Age – la gamba si richiama.
Ke-Komi – la gamba affonda.
YOKO-GERI = Ke-Age – la gamba si richiama.
Ke-komi – la gamba affonda.
USHIRO-GERI = all’indietro colpendo con il tallone.
DAL BASSO: KIN-GERI = ai testicoli.
CIRCOLARE: MAWASHI-GERI = in avanti dall’esterno all’interno.
URA-MAWASHI-GERI = all’indietro dall’esterno all’interno.
USHIRO-MAWASHI-GERI = all’indietro col giro dall’esterno all’interno.
UCHI MIKAZUKI-GERI = dall’interno all’esterno a spazzare con
traiettoria. circolare ascendente (spicchio di
luna).
SOTO-MIKAZUKI-GERI = dall’esterno all’interno a spazzare con
traiettoria. circolare ascendente (spicchio di
luna).
COL TALLONE: KAKATO-GERI = dall’alto verso il basso.
COL GINOCCHIO: MAE-HIZA GERI = dal basso verso l’alto.
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MAWASHI HIZA GERI = dall’esterno all’interno.
7-CADUTE -UKEMI
Le cadute devono essere oggetto di studio per ogni praticante fin dal primo giorno di
esercizio e sino all'ultimo; esse vanno eseguite con assoluta continuità e costanza.
Esistono varie metodologie didattiche per l’insegnamento delle diverse cadute, tuttavia,
a prescindere dalla didattica che si intende adottare, è essenziale l’esercizio dato dalla
ripetizione assidua e continua delle cadute.
E’ inoltre indispensabile diversificare le esercitazioni poiché il Ju-Jitsu contempla
diversi tipi di cadute e, a seconda della caduta che al praticante si chiede di eseguire, si
dovrà tenere presente il suo grado di preparazione teorica ed atletica, valutando a priori
quale esercizio il praticante sia in grado di sostenere, in modo che non subisca colpi che
non riesce a controllare.
Il primo insegnamento da trasmettere all’allievo nasce da un principio molto semplice:
qualsiasi cosa risulti dannosa per il corpo non è Ju-Jitsu. Così, prima si impara a cadere,
poi si cade.
A questo proposito, occorre fare una importante considerazione. Inizialmente l’allievo
percepisce la caduta, su un piano istintivo, come un evento da rifiutare, da evitare, o da
contrastare; è quindi necessario insegnargli che nel Ju-Jitsu la caduta si accetta, non la si
subisce: accettare una caduta vuol dire studiarla, controllarla, esserne partecipi.
CONTROLLATA CON BATTUTA
- USHIRO-UKEMI
- YOKO-UKEMI
- GYAKU-YOKO-UKEMI
- MAE-UKEMI
- KAITEN-UKEMI
ROTOLATA CON RECUPERO
USHIRO-UKEMI – 1) con la gamba dx piegata e rotolare sulla spalla dx restando in
Kyoshi o rialzandosi, senza battuta.
2) esecuzione con spinta dal davanti.
ZEMPO-KAITEN-UKEMI – 1) lanciarsi appoggiando anche la mano sx per rotolare
meglio, piegare la gamba, restando in Kyoshi o rialzandosi.
2) esecuzione con spinta da dietro.
YOKO-KAITEN-UKEMI – 1) caduta laterale con rotazione, eseguire come KaitenUkemi.
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8-TORSIONI
TORSIONI e PROIEZIONI
KOTE-GAESHI = rovesciare il polso.
TORSIONI e CONTROLLI
KOTE-HINERI = presa al carpo e avambraccio e torsione del braccio mettendo in leva la
spalla.
IKKYO = torsione del polso e spinta con la mano al gomito portandolo a terra col braccio
teso.
NIKKIO = (Kote-Mawashi) torsione del polso con il mignolo verso l’alto, e pressione sul
gomito verso il basso.
SANKYO = presa al palmo della mano e torsione verso l’interno con la mano sx passando
sotto all’ascella controllando che il suo gomito sia verso l’alto.
YONKYO – da colpo dall’alto, mani al gomito con i pollici verso l’alto, spostare la mano
dx al polso e fare come per Ikkyo, poi portare le due mani al polso torsione e
trascinare a terra.
GOKYO - da colpo dall’alto, mani al polso e fare come per un’onda prima in alto poi alla
cintura.
SHIHO-NAGE = mani al polso, spostare di latro a dx il braccio e avanzando con la gamba
sx con un buon contatto tenere il braccio in leva, passando con un taisabaki sotto all’ascella portarlo sui talloni e finire controllandolo a terra.
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B) – TECNICHE DI NAGE e KATAME-WAZA
25 TECNICHE DI NAGE-WAZA
6 TE-WAZA
- Ippon-Seoi-Nage, Tai-Otoshi, Morote-Gari, Seoi-Otoshi,
Kata-Guruma, Sukui-Nage.
4 KOSHI-WAZA
- O-Goshi, Harai-Goshi, Koshi-Guruma, Ushiro-Goshi.
7 ASHI-WAZA
- De-Ashi-Harai, Osoto-Gari, Ouchi-Gari, Kouchi-Gari,
Kosoto-Gari, Sasae-Tsurikomi-Ashi, Uchi-Mata.
3 MA-SUTEMI-WAZA - Tomoe-Nage, Tawara-Gaeshi, Sumi-Gaeshi.
5 YOKO-SUTEMI-WAZA – Soto-Makikomi, Yoko-Wakare, Yoko-Guruma, Tani-Otoshi
Kani-Basami.
21 TECNICHE DI KATAME-WAZA
7 OSAE-WAZA
7 SHIME-WAZA
- On-Kesa-Gatame, Yoko-Shiho-Gatame, Kata-Gatame
Kuzure-Kesa-Gatame, Tate-Shiho-Gatame, Kami-Shiho-Gatame
Kuzure-Kami-Shiho-Gatame.
- Hadaka-Jime, Okuri-Eri-Jime, Kata-Ha-Jime, Gruppo Juji-Jime
Tsukkomi-Jime, Sankaku-Jime, Ryote-Jime.
7 KANSETSU-WAZA – Ude-Garami, Ude-Hishigi-Juji-Gatame. Ude-Hishigi-WakiGatame
Ude-Hishigi-Ude-Gatame. Ude-Hishigi-Hara-Gatame
Ude-Hishigi-Hiza-Gatame. Ashi-Garami.
C) - DIFESE
Prima di porre l’attenzione allo studio della difesa, è necessario osservare come
viene portato un attacco e la conclusione dello stesso. L’apprendimento delle difese da
parte del principiante si ottiene mediante lo studio approfondito sull’attacco: la conoscenza
particolareggiata di un attacco, consente l’applicazione della giusta difesa.
La difesa si colloca cronologicamente tra l’attacco ed il contrattacco e la sua
applicazione fa sì che un’arma od una tecnica non raggiunga l’obiettivo voluto,
neutralizzandone così le potenzialità.
La difesa presenta un’affinità con il contrattacco perché la sua strategia si sviluppa
dopo che è stato sferrato un attacco (o contrattacco); tuttavia, per definizione, la difesa si
occupa principalmente della neutralizzazione delle possibilità, potenzialmente pericolose,
di un attacco o di un contrattacco.
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Come strategia, la difesa è completa e chiaramente identificabile quando le sue
tecniche impediscono effettivamente all’attacco ed al contrattacco di raggiungere
l’obiettivo. Di conseguenza cessa di essere difesa quando, dopo un’azione efficacemente
neutralizzata, questa venga usata come base di un contrattacco.
CONSIDERAZIONI GENERALI PER LA DIFESA
- 1) RICHIAMO AGLI SPOSTAMENTI, per ricordarsi quali difese eseguire.
- 2) PRESA GIA’ CONSOLIDATA, atemi, poi rispondere con una tecnica di proiezione o
di controllo.
- 3) ANTICIPARE, schivare con spostamenti, poi rispondere con una tecnica di
proiezione o di controllo prima che Uke abbia consolidato la sua
posizione.
- 4) PARATE, schivare con spostamenti, possibilmente colpire con atemi, poi rispondere
con una tecnica di proiezione o di controllo.
C1 - DIFESE DA PRESE VARIE
TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE
IN FORMA DI ANTICIPARE O CON PRESA CONSOLIDATA
1-PRESE AI POLSI
- davanti, dietro.
2-PRESA AL POLSO E COLLO – da dietro.
3-PRESE AL BUSTO
– davanti, dietro (sopra e sotto le braccia).
4-PRESE AI BAVERI
– davanti.
5-PRESE AL COLLO
- davanti, dietro, laterale.
E’ preferibile iniziare con le prese dal davanti, in quanto sono le più semplici da
apprendere e non c’è un contatto con Uke, a seguire le prese sempre dal davanti ma con
contatto, poi quelle da dietro e lateralmente.
1 - PRESE AI POLSI
DAVANTI
- CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke.
- ANTICIPARE, effettuare uno spostamento col tronco o col corpo, oppure entrare
nell’azione.
DIETRO
- CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke.
- ANTICIPANDO – entrare nell’azione di Uke.
2 - PRESA AL POLSO E AL COLLO
- CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke.
- ANTICIPANDO – entrare nell’azione di Uke.
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3 - PRESE AL BUSTO
DAVANTI (SOPRA ALLE BRACCIA, SOTTO ALLE BRACCIA).
- CONSOLIDATA, atemi, con rottura della presa.
- ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa.
DIETRO (SOPRA ALLE BRACCIA, SOTTO ALLE BRACCIA).
- CONSOLIDATA, atemi, con rottura della presa.
- ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa.
4 - PRESE AI BAVERI
- CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke.
- ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa.
5 - PRESA AL COLLO
DAVANTI
- CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke.
- ANTICIPARE, spostandosi, assorbendo.
LATERALE
- CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke.
- ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa.
DIETRO
- A CONTATTO, atemi o rottura della posizione di Uke.
- ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa.
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C2 - DIFESE DA ATEMI
TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE
IN FORMA DI ANTICIPARE O DOPO LA PARATA.
- Attenzione alla posizione di chi attacca per la distanza.
Iniziare difese da pugni e calci diretti al plesso e con risposte semplici, a seguire applicare
tecniche con i vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e
Kaeshi-Waza.
PUGNI – diretto, circolare, dall’alto, dal basso.
CALCI – frontale diretto e dal basso, laterale, circolare, indietro.
- PUGNI - DIRETTO, CIRCOLARE, DALL’ALTO, DAL BASSO
- ANTICIPANDO, anticipare l’azione di Uke prima dell’esplosione della tecnica di attacco.
- CON PARATA, spostamento del tronco o del corpo.
- SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando lo spostamento del tronco o Tai sabaki.
- ASSECONDANDO, neutralizzare l’attacco assorbendo l’azione.
- CALCI - FRONTALE, LATERALE, CIRCOLARE, INDIETRO
- ANTICIPANDO, anticipare l’azione di Uke prima dell’esplosione della tecnica di attacco.
- CON PARATA, spostamento del tronco o del corpo.
- SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando lo spostamento del tronco o Tai sabaki.
- ASSECONDANDO, neutralizzare l’attacco assorbendo l’azione.
C3 - DIFESE DA ATTACCO ARMATO
- TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE
IN FORMA DI ANTICIPARE O DOPO LA PARATA.
PUGNALE – all’addome, dall’alto, dal basso, incrociata.
BASTONE – dall’alto, circolare, di punta.
PISTOLA - davanti, dietro, laterale.
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PUGNALE – ALL’ADDOME, DALL’ALTO, DAL BASSO, INCROCIATA
- da considerare come un pugno, con attenzione alla pericolosità dell’arma.
Iniziare con difese da pugnale dirette al plesso e con risposte semplici, a seguire
applicare i vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e KaeshiWaza.
- ANTICIPANDO, atemi oppure bloccare prima dell’esplosione della tecnica.
- CON PARATA, spostamento del corpo e atemi.
- SCHIVANDO, evitare l’attacco effettuando uno spostamento del tronco o Tai sabaki.
- ASSECONDANDO, dove possibile, neutralizzare assorbendo.
BASTONE – DALL’ALTO, CIRCOLARE, DI PUNTA
Iniziare con difesa da bastone dall’alto e con risposte semplici, a seguire applicare i
vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e Kaeshi-Waza.
- ANTICIPANDO, atemi oppure bloccare la tecnica prima dell’esplosione della stessa.
- CON PARATA, spostamento del corpo e atemi.
- SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando uno spostamento del tronco o Tai sabaki.
- ASSECONDANDO, dove possibile, neutralizzare l’attacco assorbendo.
PISTOLA - DAVANTI, DIETRO, LATERALE
- Attenzione alla distanza prima di effettuare una difesa.
- Attendere che lo sguardo non sia agli occhi.
- Spostare il corpo dalla traiettoria del proiettile.
- Considerare comunque che l’applicazione di una difesa da minaccia di pistola è molto
pericolosa.
Iniziare con difese dal davanti e con risposte semplici, a seguire applicare risposte
più complesse e da dietro.
ANTICIPARE l’estrazione dell’arma, o attendere che qualcosa distolga la sua attenzione.
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D) FORME di TANTO, JO, BOKEN
(FORME BASE DA DEFINIRE)
E)-KATA
COSA SONO I KATA
La traduzione letterale del termine Kata è “forma”, “modello”, “matrice”, “tipo”.
Tutte le Arti Marziali Orientali hanno nella loro pratica i Kata.
Essi sono un’esecuzione stilizzata di sequenze di tecniche; il loro scopo era, e rimane,
quello di tramandare nel tempo la forma più perfetta, più bella, più pura e più
rappresentativa dello spirito estetico e dell’ideale del Ju-Jitsu, attraverso l’esecuzione
d’esercizi fissi, atti a far sì che, con la ripetizione e lo studio, se ne comprendano i suoi
fondamenti.
L’insistere sull’esecuzione dei Kata, ha lo scopo di chiarire i principi del Ju-Jitsu, sia dal
lato teorico sia da quello metodologico, perciò è una forma d’allenamento prestabilito in
cui è possibile studiare il Ju-Jitsu, ed il modo migliore per ricercarne l’essenza.
Il Kata è una successione di gesti formalizzati e codificati secondo la regola per la quale
Tori ed Uke conoscono anticipatamente ed esattamente ciò che l’altro sta per fare, e che,
regolati dalla forma, sviluppano un modello di riferimento per il Ju-Jitsu.
Con la pratica assidua ed il perfezionamento del Kata, il corpo tende alla fusione
gestuale e psichica, condizione indispensabile per l’esecuzione perfetta.
Nella pratica del Kata si mette dentro la forma prestabilita, nel Randori si tira fuori
liberamente.
I Kata che vengono studiati sono:
KOKODAN-GOSHIN-JUTSU
(PRINCIPI DEL COMBATTIMENTO REALE)
È la base del nostro programma: le peculiarità di questo Kata sono rappresentate
dal Kime che significa decisione nell’azione e dell’ “Iki Ai Nagara” che significa studio della
distanza, infatti gli attacchi e le difese sono portati in movimento.
La differenza con il Kime-No-Kata è che prevede attacchi e difese in forma statica.
ATEMI-NO-KATA
(17 MOVIMENTI PER L’USO DEGLI ATEMI)
E’ il Kata che sviluppa i movimenti delle anche che accompagnano qualsiasi atemi,
parata o spostamento, assumendo posizioni particolari.
Chi esegue questo Kata, considerando che lo esegue da solo, dovrà immaginarsi di
essere attaccato da più parti con pugni e calci e da più avversari.
Esso dovrà essere eseguito continuativamente a dx e sx, assumendo posizioni base
con le gambe vicine, questo serve per assumere un movimento delle anche più veloce e in
maniera più scattante per eseguire una difesa.
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JU-SAN-NO-KATA
(13 MOVIMENTI DI BASTONE)
Si esegue con il bastone lungo, circa 1mt e 20 cm, da soli, immaginando degli
attacchi e delle difese con il Jo.
I movimenti sono fluidi e decisi mantenendo una posizione medio-bassa per avere
più flessibilità nelle difese.
JU-GO-NO-KATA
(15 MOVIMENTI DI BASTONE)
Rispetta tutti i principi del Kata JU-SAN-NO-KATA.
JU-NO-KATA
(PRINCIPI DELL’ADATTABILITÀ)
In questo Kata si studia come comprendere il principio del JU o JAWARA. Si tratta
il tema dell’armonia nell’azione, intesa come percezione fisica dell’azione e alternanza
d’iniziativa.
Comprende un insieme di tecniche selezionate d’attacco e difesa allo scopo di
migliorare la posizione, la capacità negli spostamenti e di sviluppare l’energia nell’azione.
KIME-NO-KATA
(SHINKEN-SHOBU-NO-KATA)
(PRINCIPI DELLA DECISIONE)
E’ un Kata superiore per capire la decisione nell’azione.
Si studia l’atteggiamento mentale, la corretta intenzione finalizzata all’azione, infatti, è
nato come studio per il combattimento per la vita, perciò ogni azione deve concludersi con
la massima decisione, condizione indispensabile nell’applicazione delle tecniche e nella
vita.
F) - RANDORI
Conoscenza in movimento dei principi del FICHTINC-SYSTEM e dei basilari del
DUO-GAMES.
Applicazione sportiva con regole per gare di Ju-Jitsu.
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