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PROGRAMMA TECNICO GOSHIN-JITSU Giugno 2006 Pagina 1 di 16 NOTE INTRODUTTIVE Lo scopo della presente lezione è quello di fornire chiarimenti e spiegazioni sul nostro programma tecnico. Ogni programma tecnico ha un proprio filo conduttore che lo caratterizza e lo distingue dagli altri; pertanto, nel pieno rispetto di quanto elaborato da altri, ritengo indispensabile focalizzare e richiamare l’attenzione su alcuni punti. Penso, infatti, che capire lo spirito con cui il programma è stato stilato, la filosofia con cui vengono affrontate le varie materie, ed i principi che stanno alla base dei singoli argomenti, possa essere di ulteriore ausilio agli allievi nella comprensione della disciplina che vanno apprendendo. Per tali ragioni, nella presentazione del nostro programma tecnico verranno specificate, di volta in volta, non solo le varie opportunità di applicazione di ogni singola tecnica, bensì anche le motivazioni per le quali ne vengono spiegate alcune prima di altre, e gli elementi ai quali è opportuno dedicare maggiore attenzione. La finalità del presente scritto è dunque quella di offrire maggiori elementi di conoscenza all’allievo nella fase di apprendimento delle lezioni. COMMISSIONE TECNICA NAZIONALE (minimo 3° dan) M° BISI OTELLO, 5° dan JU-JITSU, 7° dan JUDO - DIRETTORE TECNICO M° MORDACCI VINCENZO, 4° dan JU-JITSU, 3° dan JUDO M° TOSCHI TIZIANO, 3° dan JU-JITSU M° SEVERI MASSIMILIANO, 3° dan JU-JITSU PROGRAMMA TECNICO A) PARTE GENERALE B) TECNICHE DI NAGE WAZA E KATAME –WAZA C) DIFESE: C1 - DA PRESE VARIE C2 - DA ATEMI C3 - DA ATTACCHI ARMATI D) FORME DI TANTO, JO, BOKEN E) KATA F) RANDORI Pagina 2 di 16 A) - PARTE GENERALE Consultando qualsiasi manuale sulle Arti Marziali, si constaterà come il primo argomento affrontato sia rappresentato dai Kyhon: senza fondamentali “Kyhon” non c'è Ju-Jitsu. La maggior parte dei lettori non si sofferma su queste pagine, forse a volte scritte un po’ aridamente, e passa direttamente allo studio della tecnica, ma non è possibile progredire nella tecnica se non c'è alla sua base una buona conoscenza dei Kyhon, che non a caso sono inseriti nella Parte Generale, e sono: - 1 - SALUTO - 2 - POSIZIONI - 3 - GUARDIE - 4 - SPOSTAMENTI - 5 - PARATE - 6 - ATEMI - 7 - CADUTE - 8 - TORSIONI 1-SALUTO – REI C'è un saluto all'inizio e alla fine di ogni lezione, e spesso ne avvengono anche durante la pratica. In Giappone, quando si sale su un Tatami, anche se vuoto, si deve eseguire il saluto. Ciò si potrebbe superficialmente attribuire alla nota cortesia nipponica, in realtà il motivo del saluto non è questo: si saluta per rispetto verso i Kami, divinità Shinto, o per rispetto dei vecchi Maestri (in questo caso il saluto si esegue in direzione della loro immagine), perciò il saluto non è solo una forma di cortesia, bensì un atto di concentrazione per quello che ci si accinge a fare ed è difficile coglierne il reale significato per chi non ha una approfondita conoscenza delle tradizioni e della cultura giapponese. Si tratta di un modo di esprimere rispetto che non fa parte dei nostri costumi; tuttavia, poiché pratichiamo una disciplina orientale, occorre uniformarsi alle tradizioni orientali e rispettarne il significato: il saluto è espressione di questa cultura e di questa disciplina, esattamente come avviene per l’uso del judogi, l’essere scalzi, avere la cintura, l’intendimento del rispetto reciproco e di essere leali nella pratica. Proprio per queste ragioni, il saluto va eseguito sempre nel modo più corretto, sia come rito per dirigere l’attenzione verso quello che ci accingiamo a fare, sia nel caso che lo si voglia utilizzare come mezzo di espressione del rispetto che proviamo per qualcuno. ZA-REI = saluto in ginocchio. RITSU-REI = saluto in piedi. Pagina 3 di 16 2-POSIZIONI - SHIZEI Lo studio della corretta posizione è fondamentale per lo sviluppo del Ju-Jitsu. Immaginiamo di fare qualsiasi esercizio con un Uke che si piega o non mantiene un buon assetto del corpo, come fa un principiante. Troveremo che è difficoltoso fare Ju-Jitsu con chi ha una tale posizione corporea. La coscienza della posizione la si acquisisce attraverso esercizi specifici, ma è soprattutto attraverso la continua attenzione che vi si pone, che essa tende a migliorare. Avere una buona posizione non significa soltanto saper eseguire la forma di ShisenHontai oppure di Jigo-Hontai, ma modificare l'assetto del proprio corpo mantenendo il contenuto dei precetti delle posizioni in tutto il susseguirsi delle azioni di Ju-Jitsu. Questo implica che esistono due posizioni che dobbiamo imparare a conoscere, una è quella esteriore, fisica, l'altra è quella interiore, legata al nostro reale sentire. La prima è volta verso l'altro, la seconda è rivolta verso noi stessi. Insegnare la posizione significa soprattutto far comprendere che essa è il cardine del Ju-Jitsu nell’attaccare, nel parare, come nel cadere. L’insegnamento della posizione è un esempio di come nel Ju-Jitsu un tema apparentemente di poca importanza risulta, invece, di massima rilevanza. CIOKURITZU-SIZEI = talloni uniti con punte divaricate. SHISEN-HONTAI = posizione naturale con le gambe aperte come le spalle. JIGO-HONTAI = posizione difensiva con le gambe più aperte delle spalle. KYOSHI-NO-KAMAE = posizione con un ginocchio alzato e l’altro a terra. 3-GUARDIE - KAMAE Le guardie servono per far fronte a situazioni di attacco e di difesa. La guardia dovrà variare in funzione dell’attacco e delle caratteristiche dell’avversario. Una posizione corretta del proprio corpo è una condizione essenziale che, pur offrendo la possibilità di una rapida parata, permette anche di attaccare. In tali situazioni tutto il corpo è all’erta, e ci offre due possibilità: 1) posizionarci frontalmente per parare o attaccare. 2) posizionarci lateralmente per offrire un bersaglio ridotto proteggendo il corpo e la testa con la spalla e il braccio. La seconda guardia è da assumere preferibilmente durante un combattimento, basta un saltello per cambiare lato. La posizione delle mani, alte o basse, condiziona la posizione di attacco dell’avversario, in quanto se le mani proteggono la parte alta del corpo “testa e torace” più facilmente l’attacco avverrà nella parte bassa “bacino e gambe” e viceversa; ciò permette di prevedere la zona di attacco. Guardia DX = avanti il piede dx ed il braccio dx – Guardia SX = avanti il piede sx ed il braccio sx. IN PIEDI: JODAN = alta a pugni chiusi o mani aperte. CHUDAN = media a pugni chiusi o mani aperte. GEDAN = bassa a pugni chiusi o mani aperte. SU UN GINOCCHIO = a pugni chiusi o mani aperte. Pagina 4 di 16 4-SPOSTAMENTI - SHINTAI Lo spostamento è la corretta posizione in movimento. Si esegue uno spostamento per mantenere una posizione corretta mentre si attacca, ci si muove o ci si difende. Esistono diversi semplici esercizi, da eseguirsi a coppie, che permettono di migliorare la propria abilità nell’effettuare gli spostamenti: ad esempio, mentre uno dei due tiene la posizione di Shisen-Hontai, l'altro dovrà cercare di spostarlo mantenendo una posizione d'attacco; oppure è possibile eseguire esercizi in cui entrambi i praticanti assumono un ruolo attivo, come ad esempio cercare di squilibrarsi l'un l'altro durante gli spostamenti. A seconda del problema che si intende risolvere, o dell’aspetto tecnico che si intende curare, si possono eseguire esercizi differenti, idonei allo scopo che si intende realizzare. AYUMI-ASHI 1) spostarsi normalmente un piede dopo l’altro in avanti e indietro. 2) koshi-Ashi per l’uso delle anche - spostamento in avanti col sx dritto e col dx girato verso dx, posizione molto bassa. - spostamento indietro col dx girato verso dx e col sx dritto, posizione molto bassa. TSUGI-ASHI 1) spostamento con un mezzo passo a piedi paralleli in tutte le direzioni. 2) spostamento avanti laterale col sx e dx che segue con l’anca dx in avanti. 3) spostamento laterale muovendo prima il sx poi il dx. TAI-SABAKI 1) spostamento circolare. 2) spostamento in avanti col sx e tai-sabaki all’indietro di 180° (irimi tenkan). 3) senza passo in avanti con tai sabaki 180° (tenkan). SHIKKO 1) spostarsi in ginocchio. IL METODO GOSHIN-JITSU ADOTTA UNA DIDATTICA BASATA SUGLI SPOSTAMENTI - AVANTI SX; - AVANTI DX; - INDIETRO SX; - INDIETRO DX; - LATERALE SX; - LATERALE DX; - CIRCOLARE A SX; - CIRCOLARE A DX. Pagina 5 di 16 5-PARATE – UKE-WAZA (non di rottura) Riferite a Tori: SOTO = dall’esterno all’interno. UCHI = dall’interno all’esterno. Le parate servono per evitare l’impatto diretto, portandoci fuori dal raggio d’azione dell’attacco. E’ molto importante la distanza tra chi attacca e chi para, e il dinamismo nell’esecuzione. Esse possono rappresentare il punto di partenza per sviluppare poi una tecnica di difesa. ALTA: JODAN-UCHI-UKE = interna all’altezza del viso (può essere anche media). JODAN-SOTO-UKE = esterna all’altezza del viso (può essere anche media). JODAN-AGE-UKE = alzare il braccio alla fronte dal basso verso l’alto. JODAN-JUJI-UKE = incrociata. MEDIA: CHUDAN-UCHI-UKE = interna all’altezza del plesso (può essere anche alta). CHUDAN-SOTO-UKE = esterna all’altezza del plesso (può essere anche alta). SHUTO-UKE = di taglio con la mano. MOROTE-UKE = di taglio con due mani. BASSA: GEDAN-UCHI-BARAI GEDAN-SOTO-BARAI GEDAN-JUJI-UKE = incrociata da calcio. 6-ATEMI-WAZA Tutti gli atemi sono portati alti, medi e bassi. Gli atemi nel Ju-Jitsu hanno diverse funzioni. 1) Di disturbo = con la finalità di ottenere un attimo di disattenzione di Uke, per attaccarlo. 2) Di indebolimento = con la finalità di ottenere uno squilibrio. 3) Conclusivo della tecnica = con la finalità di colpire in modo decisivo. ATEMI CON GLI ARTI SUPERIORI =UDE-ATE DIRETTO: OI-TSUKI = passo in avanti con pugno e gamba dello stesso lato. GYAKU-TSUKI = passo in avanti con pugno e gamba opposti. REN-TSUKI = Oi-Tsuki doppiato con il braccio opposto (colpo doppiato). KIZAMI-TSUKI = Oi-Tsuki con un saltello di affondo. DALL’ALTO: NANAME-UCHI = in diagonale. URAKEN UCHI = col dorso della mano. TETSUI = pugno a martello dall’alto colpendo con la parte inferiore del pugno. Pagina 6 di 16 DAL BASSO: AGO-TSUKI = montante col pugno rovesciato (URA-TSUKI – nome del Karate). CIRCOLARE: MAWASHI-TSUKI = con braccio e gamba stesso lato. COL GOMITO: AGE-EMPI = dal basso verso l’alto. YOKO-EMPI = laterale. USHIRO-EMPI = all’indietro. MAWASHI-EMPI = circolare. EMPI OTOSHI = dall’alto verso il basso. TAGLIO DELLA MANO: SHUTO UCHI = dalla parte del mignolo - dall’esterno verso l’interno. dall’interno verso l’esterno. TAGLIO DELLA MANO: HAITO UCHI = dalla parte del pollice - dall’esterno verso l’interno. dall’interno verso l’esterno. COL PALMO DELLA MANO: TEISHO-UCHI = colpire con la parte bassa della mano al volto (mento, naso, fronte). ATEMI CON GLI ARTI INFERIORI =ASHI-ATE DIRETTO AL PLESSO: MAE-GERI = Ke-Age – la gamba si richiama. Ke-Komi – la gamba affonda. YOKO-GERI = Ke-Age – la gamba si richiama. Ke-komi – la gamba affonda. USHIRO-GERI = all’indietro colpendo con il tallone. DAL BASSO: KIN-GERI = ai testicoli. CIRCOLARE: MAWASHI-GERI = in avanti dall’esterno all’interno. URA-MAWASHI-GERI = all’indietro dall’esterno all’interno. USHIRO-MAWASHI-GERI = all’indietro col giro dall’esterno all’interno. UCHI MIKAZUKI-GERI = dall’interno all’esterno a spazzare con traiettoria. circolare ascendente (spicchio di luna). SOTO-MIKAZUKI-GERI = dall’esterno all’interno a spazzare con traiettoria. circolare ascendente (spicchio di luna). COL TALLONE: KAKATO-GERI = dall’alto verso il basso. COL GINOCCHIO: MAE-HIZA GERI = dal basso verso l’alto. Pagina 7 di 16 MAWASHI HIZA GERI = dall’esterno all’interno. 7-CADUTE -UKEMI Le cadute devono essere oggetto di studio per ogni praticante fin dal primo giorno di esercizio e sino all'ultimo; esse vanno eseguite con assoluta continuità e costanza. Esistono varie metodologie didattiche per l’insegnamento delle diverse cadute, tuttavia, a prescindere dalla didattica che si intende adottare, è essenziale l’esercizio dato dalla ripetizione assidua e continua delle cadute. E’ inoltre indispensabile diversificare le esercitazioni poiché il Ju-Jitsu contempla diversi tipi di cadute e, a seconda della caduta che al praticante si chiede di eseguire, si dovrà tenere presente il suo grado di preparazione teorica ed atletica, valutando a priori quale esercizio il praticante sia in grado di sostenere, in modo che non subisca colpi che non riesce a controllare. Il primo insegnamento da trasmettere all’allievo nasce da un principio molto semplice: qualsiasi cosa risulti dannosa per il corpo non è Ju-Jitsu. Così, prima si impara a cadere, poi si cade. A questo proposito, occorre fare una importante considerazione. Inizialmente l’allievo percepisce la caduta, su un piano istintivo, come un evento da rifiutare, da evitare, o da contrastare; è quindi necessario insegnargli che nel Ju-Jitsu la caduta si accetta, non la si subisce: accettare una caduta vuol dire studiarla, controllarla, esserne partecipi. CONTROLLATA CON BATTUTA - USHIRO-UKEMI - YOKO-UKEMI - GYAKU-YOKO-UKEMI - MAE-UKEMI - KAITEN-UKEMI ROTOLATA CON RECUPERO USHIRO-UKEMI – 1) con la gamba dx piegata e rotolare sulla spalla dx restando in Kyoshi o rialzandosi, senza battuta. 2) esecuzione con spinta dal davanti. ZEMPO-KAITEN-UKEMI – 1) lanciarsi appoggiando anche la mano sx per rotolare meglio, piegare la gamba, restando in Kyoshi o rialzandosi. 2) esecuzione con spinta da dietro. YOKO-KAITEN-UKEMI – 1) caduta laterale con rotazione, eseguire come KaitenUkemi. Pagina 8 di 16 8-TORSIONI TORSIONI e PROIEZIONI KOTE-GAESHI = rovesciare il polso. TORSIONI e CONTROLLI KOTE-HINERI = presa al carpo e avambraccio e torsione del braccio mettendo in leva la spalla. IKKYO = torsione del polso e spinta con la mano al gomito portandolo a terra col braccio teso. NIKKIO = (Kote-Mawashi) torsione del polso con il mignolo verso l’alto, e pressione sul gomito verso il basso. SANKYO = presa al palmo della mano e torsione verso l’interno con la mano sx passando sotto all’ascella controllando che il suo gomito sia verso l’alto. YONKYO – da colpo dall’alto, mani al gomito con i pollici verso l’alto, spostare la mano dx al polso e fare come per Ikkyo, poi portare le due mani al polso torsione e trascinare a terra. GOKYO - da colpo dall’alto, mani al polso e fare come per un’onda prima in alto poi alla cintura. SHIHO-NAGE = mani al polso, spostare di latro a dx il braccio e avanzando con la gamba sx con un buon contatto tenere il braccio in leva, passando con un taisabaki sotto all’ascella portarlo sui talloni e finire controllandolo a terra. Pagina 9 di 16 B) – TECNICHE DI NAGE e KATAME-WAZA 25 TECNICHE DI NAGE-WAZA 6 TE-WAZA - Ippon-Seoi-Nage, Tai-Otoshi, Morote-Gari, Seoi-Otoshi, Kata-Guruma, Sukui-Nage. 4 KOSHI-WAZA - O-Goshi, Harai-Goshi, Koshi-Guruma, Ushiro-Goshi. 7 ASHI-WAZA - De-Ashi-Harai, Osoto-Gari, Ouchi-Gari, Kouchi-Gari, Kosoto-Gari, Sasae-Tsurikomi-Ashi, Uchi-Mata. 3 MA-SUTEMI-WAZA - Tomoe-Nage, Tawara-Gaeshi, Sumi-Gaeshi. 5 YOKO-SUTEMI-WAZA – Soto-Makikomi, Yoko-Wakare, Yoko-Guruma, Tani-Otoshi Kani-Basami. 21 TECNICHE DI KATAME-WAZA 7 OSAE-WAZA 7 SHIME-WAZA - On-Kesa-Gatame, Yoko-Shiho-Gatame, Kata-Gatame Kuzure-Kesa-Gatame, Tate-Shiho-Gatame, Kami-Shiho-Gatame Kuzure-Kami-Shiho-Gatame. - Hadaka-Jime, Okuri-Eri-Jime, Kata-Ha-Jime, Gruppo Juji-Jime Tsukkomi-Jime, Sankaku-Jime, Ryote-Jime. 7 KANSETSU-WAZA – Ude-Garami, Ude-Hishigi-Juji-Gatame. Ude-Hishigi-WakiGatame Ude-Hishigi-Ude-Gatame. Ude-Hishigi-Hara-Gatame Ude-Hishigi-Hiza-Gatame. Ashi-Garami. C) - DIFESE Prima di porre l’attenzione allo studio della difesa, è necessario osservare come viene portato un attacco e la conclusione dello stesso. L’apprendimento delle difese da parte del principiante si ottiene mediante lo studio approfondito sull’attacco: la conoscenza particolareggiata di un attacco, consente l’applicazione della giusta difesa. La difesa si colloca cronologicamente tra l’attacco ed il contrattacco e la sua applicazione fa sì che un’arma od una tecnica non raggiunga l’obiettivo voluto, neutralizzandone così le potenzialità. La difesa presenta un’affinità con il contrattacco perché la sua strategia si sviluppa dopo che è stato sferrato un attacco (o contrattacco); tuttavia, per definizione, la difesa si occupa principalmente della neutralizzazione delle possibilità, potenzialmente pericolose, di un attacco o di un contrattacco. Pagina 10 di 16 Come strategia, la difesa è completa e chiaramente identificabile quando le sue tecniche impediscono effettivamente all’attacco ed al contrattacco di raggiungere l’obiettivo. Di conseguenza cessa di essere difesa quando, dopo un’azione efficacemente neutralizzata, questa venga usata come base di un contrattacco. CONSIDERAZIONI GENERALI PER LA DIFESA - 1) RICHIAMO AGLI SPOSTAMENTI, per ricordarsi quali difese eseguire. - 2) PRESA GIA’ CONSOLIDATA, atemi, poi rispondere con una tecnica di proiezione o di controllo. - 3) ANTICIPARE, schivare con spostamenti, poi rispondere con una tecnica di proiezione o di controllo prima che Uke abbia consolidato la sua posizione. - 4) PARATE, schivare con spostamenti, possibilmente colpire con atemi, poi rispondere con una tecnica di proiezione o di controllo. C1 - DIFESE DA PRESE VARIE TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE IN FORMA DI ANTICIPARE O CON PRESA CONSOLIDATA 1-PRESE AI POLSI - davanti, dietro. 2-PRESA AL POLSO E COLLO – da dietro. 3-PRESE AL BUSTO – davanti, dietro (sopra e sotto le braccia). 4-PRESE AI BAVERI – davanti. 5-PRESE AL COLLO - davanti, dietro, laterale. E’ preferibile iniziare con le prese dal davanti, in quanto sono le più semplici da apprendere e non c’è un contatto con Uke, a seguire le prese sempre dal davanti ma con contatto, poi quelle da dietro e lateralmente. 1 - PRESE AI POLSI DAVANTI - CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke. - ANTICIPARE, effettuare uno spostamento col tronco o col corpo, oppure entrare nell’azione. DIETRO - CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke. - ANTICIPANDO – entrare nell’azione di Uke. 2 - PRESA AL POLSO E AL COLLO - CONSOLIDATA, atemi, o rompere la posizione di Uke. - ANTICIPANDO – entrare nell’azione di Uke. Pagina 11 di 16 3 - PRESE AL BUSTO DAVANTI (SOPRA ALLE BRACCIA, SOTTO ALLE BRACCIA). - CONSOLIDATA, atemi, con rottura della presa. - ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa. DIETRO (SOPRA ALLE BRACCIA, SOTTO ALLE BRACCIA). - CONSOLIDATA, atemi, con rottura della presa. - ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa. 4 - PRESE AI BAVERI - CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke. - ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa. 5 - PRESA AL COLLO DAVANTI - CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke. - ANTICIPARE, spostandosi, assorbendo. LATERALE - CONSOLIDATA, atemi, con rottura della posizione di Uke. - ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa. DIETRO - A CONTATTO, atemi o rottura della posizione di Uke. - ANTICIPANDO, anticipare la chiusura della presa. Pagina 12 di 16 C2 - DIFESE DA ATEMI TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE IN FORMA DI ANTICIPARE O DOPO LA PARATA. - Attenzione alla posizione di chi attacca per la distanza. Iniziare difese da pugni e calci diretti al plesso e con risposte semplici, a seguire applicare tecniche con i vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e Kaeshi-Waza. PUGNI – diretto, circolare, dall’alto, dal basso. CALCI – frontale diretto e dal basso, laterale, circolare, indietro. - PUGNI - DIRETTO, CIRCOLARE, DALL’ALTO, DAL BASSO - ANTICIPANDO, anticipare l’azione di Uke prima dell’esplosione della tecnica di attacco. - CON PARATA, spostamento del tronco o del corpo. - SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando lo spostamento del tronco o Tai sabaki. - ASSECONDANDO, neutralizzare l’attacco assorbendo l’azione. - CALCI - FRONTALE, LATERALE, CIRCOLARE, INDIETRO - ANTICIPANDO, anticipare l’azione di Uke prima dell’esplosione della tecnica di attacco. - CON PARATA, spostamento del tronco o del corpo. - SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando lo spostamento del tronco o Tai sabaki. - ASSECONDANDO, neutralizzare l’attacco assorbendo l’azione. C3 - DIFESE DA ATTACCO ARMATO - TUTTE LE DIFESE POSSONO ESSERE IN FORMA DI ANTICIPARE O DOPO LA PARATA. PUGNALE – all’addome, dall’alto, dal basso, incrociata. BASTONE – dall’alto, circolare, di punta. PISTOLA - davanti, dietro, laterale. Pagina 13 di 16 PUGNALE – ALL’ADDOME, DALL’ALTO, DAL BASSO, INCROCIATA - da considerare come un pugno, con attenzione alla pericolosità dell’arma. Iniziare con difese da pugnale dirette al plesso e con risposte semplici, a seguire applicare i vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e KaeshiWaza. - ANTICIPANDO, atemi oppure bloccare prima dell’esplosione della tecnica. - CON PARATA, spostamento del corpo e atemi. - SCHIVANDO, evitare l’attacco effettuando uno spostamento del tronco o Tai sabaki. - ASSECONDANDO, dove possibile, neutralizzare assorbendo. BASTONE – DALL’ALTO, CIRCOLARE, DI PUNTA Iniziare con difesa da bastone dall’alto e con risposte semplici, a seguire applicare i vari spostamenti, infine ricercare risposte in forma di Renraku-Waza e Kaeshi-Waza. - ANTICIPANDO, atemi oppure bloccare la tecnica prima dell’esplosione della stessa. - CON PARATA, spostamento del corpo e atemi. - SCHIVANDO, schivare l’attacco effettuando uno spostamento del tronco o Tai sabaki. - ASSECONDANDO, dove possibile, neutralizzare l’attacco assorbendo. PISTOLA - DAVANTI, DIETRO, LATERALE - Attenzione alla distanza prima di effettuare una difesa. - Attendere che lo sguardo non sia agli occhi. - Spostare il corpo dalla traiettoria del proiettile. - Considerare comunque che l’applicazione di una difesa da minaccia di pistola è molto pericolosa. Iniziare con difese dal davanti e con risposte semplici, a seguire applicare risposte più complesse e da dietro. ANTICIPARE l’estrazione dell’arma, o attendere che qualcosa distolga la sua attenzione. Pagina 14 di 16 D) FORME di TANTO, JO, BOKEN (FORME BASE DA DEFINIRE) E)-KATA COSA SONO I KATA La traduzione letterale del termine Kata è “forma”, “modello”, “matrice”, “tipo”. Tutte le Arti Marziali Orientali hanno nella loro pratica i Kata. Essi sono un’esecuzione stilizzata di sequenze di tecniche; il loro scopo era, e rimane, quello di tramandare nel tempo la forma più perfetta, più bella, più pura e più rappresentativa dello spirito estetico e dell’ideale del Ju-Jitsu, attraverso l’esecuzione d’esercizi fissi, atti a far sì che, con la ripetizione e lo studio, se ne comprendano i suoi fondamenti. L’insistere sull’esecuzione dei Kata, ha lo scopo di chiarire i principi del Ju-Jitsu, sia dal lato teorico sia da quello metodologico, perciò è una forma d’allenamento prestabilito in cui è possibile studiare il Ju-Jitsu, ed il modo migliore per ricercarne l’essenza. Il Kata è una successione di gesti formalizzati e codificati secondo la regola per la quale Tori ed Uke conoscono anticipatamente ed esattamente ciò che l’altro sta per fare, e che, regolati dalla forma, sviluppano un modello di riferimento per il Ju-Jitsu. Con la pratica assidua ed il perfezionamento del Kata, il corpo tende alla fusione gestuale e psichica, condizione indispensabile per l’esecuzione perfetta. Nella pratica del Kata si mette dentro la forma prestabilita, nel Randori si tira fuori liberamente. I Kata che vengono studiati sono: KOKODAN-GOSHIN-JUTSU (PRINCIPI DEL COMBATTIMENTO REALE) È la base del nostro programma: le peculiarità di questo Kata sono rappresentate dal Kime che significa decisione nell’azione e dell’ “Iki Ai Nagara” che significa studio della distanza, infatti gli attacchi e le difese sono portati in movimento. La differenza con il Kime-No-Kata è che prevede attacchi e difese in forma statica. ATEMI-NO-KATA (17 MOVIMENTI PER L’USO DEGLI ATEMI) E’ il Kata che sviluppa i movimenti delle anche che accompagnano qualsiasi atemi, parata o spostamento, assumendo posizioni particolari. Chi esegue questo Kata, considerando che lo esegue da solo, dovrà immaginarsi di essere attaccato da più parti con pugni e calci e da più avversari. Esso dovrà essere eseguito continuativamente a dx e sx, assumendo posizioni base con le gambe vicine, questo serve per assumere un movimento delle anche più veloce e in maniera più scattante per eseguire una difesa. Pagina 15 di 16 JU-SAN-NO-KATA (13 MOVIMENTI DI BASTONE) Si esegue con il bastone lungo, circa 1mt e 20 cm, da soli, immaginando degli attacchi e delle difese con il Jo. I movimenti sono fluidi e decisi mantenendo una posizione medio-bassa per avere più flessibilità nelle difese. JU-GO-NO-KATA (15 MOVIMENTI DI BASTONE) Rispetta tutti i principi del Kata JU-SAN-NO-KATA. JU-NO-KATA (PRINCIPI DELL’ADATTABILITÀ) In questo Kata si studia come comprendere il principio del JU o JAWARA. Si tratta il tema dell’armonia nell’azione, intesa come percezione fisica dell’azione e alternanza d’iniziativa. Comprende un insieme di tecniche selezionate d’attacco e difesa allo scopo di migliorare la posizione, la capacità negli spostamenti e di sviluppare l’energia nell’azione. KIME-NO-KATA (SHINKEN-SHOBU-NO-KATA) (PRINCIPI DELLA DECISIONE) E’ un Kata superiore per capire la decisione nell’azione. Si studia l’atteggiamento mentale, la corretta intenzione finalizzata all’azione, infatti, è nato come studio per il combattimento per la vita, perciò ogni azione deve concludersi con la massima decisione, condizione indispensabile nell’applicazione delle tecniche e nella vita. F) - RANDORI Conoscenza in movimento dei principi del FICHTINC-SYSTEM e dei basilari del DUO-GAMES. Applicazione sportiva con regole per gare di Ju-Jitsu. Pagina 16 di 16